STRASBURGO Sintesi della formazione di MARZO 2015

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1 STRASBURGO Sintesi della formazione di MARZO 2015 RICORRERE CON SUCCESSO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL UOMO: DALLA TEORIA ALLA PRASSI Strasburgo, Marzo 2015 Il Centro Europeo per la cooperazione giuridica (CECJ) ha organizzato un seminario dal titolo «Ricorrere con successo alla Corte Europea dei Diritti dell Uomo: dalla teoria alla prassi», che si è svolto a Strasburgo dal 16 al 20 Marzo Dopo il successo del corso svoltosi nell ottobre 2014, a questa seconda edizione hanno preso parte tre delegazioni provenienti dai tre Paesi con il più alto numero di ricorsi pendenti dinanzi alla giurisdizione di Strasburgo: Federazione Russa, Ucraina e Italia. Di seguito, in ordine cronologico di intervento, viene esposta una brevissima sintesi dei vari interventi dei diversi relatori, tra i quali figurano esperti, giuristi della Corte, rappresentanti del Consiglio d Europa, co-agenti del Governo e professionisti del settore. Lunedì 16/03/2015 si è iniziato con l intervento del Giudice Guido Raimondi, incentrato su un Introduzione alla struttura e all organizzazione della Corte. Il Dott. Raimondi, giudice a titolo

2 dell Italia presso la Corte, ha innanzitutto salutato con favore i progressi, registratisi nell ultimo ventennio, in tema di conoscenza del sistema Convenzionale. Dopo un inquadramento di ordine storico e politico circa la nascita dell istituzione ed una rapida rassegna dei suoi organi e delle relative attribuzioni, l attenzione è stata concentrata sulla Corte; ne sono stati analizzati struttura e funzionamento, nonché evidenziati i profili evolutivi più significativi quali, ad esempio, la previsione della possibilità dei singoli di introdurre ricorsi individuali (previsione contenuta nel Protocollo 11, entrato in vigore nel 1998). Ampio spazio è stato dedicato al principio di sussidiarietà. Ulteriore tema, particolarmente spinoso, analizzato dal giudice Raimondi, è stato quello della futura - e oggi più che mai eventuale - adesione dell Unione Europea alla Convenzione. Dopo aver inquadrato il tema da un punto di vista teorico, il dott. Raimondi ha ricordato che, il 18 dicembre 2014, la CGUE si è pronunciata negativamente circa il parere sul Progetto riveduto dall accordo di adesione che era stato presentato a Strasburgo nel giugno 2013, in quanto ritenuto non sufficientemente rispettoso delle peculiarità del sistema dell Unione. Successivamente, si è tenuto l intervento del dott. Riccardo PRIORE sul tema Il sistema normativo e di controllo dell'applicazione della Carta sociale europea nel segno della indivisibilità, interdipendenza e interrelazione dei diritti umani fondamentali. Il dott. Priore, giurista del Dipartimento della Carta Sociale Europea, ha presentato il sistema normativo della Carta, i diversi trattati ad essa relativi e le riserve apposte dai diversi Stati. Dopo aver fornito tale quadro di riferimento, il giurista, che è anche responsabile del cosiddetto processo di Torino, ha quindi trattato i seguenti punti: il comitato europeo dei diritti sociali, la procedura dei reclami collettivi, i rapporti annuali presentati dagli Stati contraenti sull applicazione delle disposizione della Carta e la giurisprudenza in tema di diritti sociali. In conclusione, ha avuto luogo uno scambio di opinioni sulle prospettive per i diritti di tutti i giorni, che ha coinvolto i partecipanti. Nel pomeriggio i delegati hanno presenziato all intervento del dott. Michele DE SALVIA sul tema La Convenzione europea dei diritti dell'uomo: elemento dell'ordine costituzionale dell'europa. Il dott. de Salvia ha sottolineato l importanza della storia, come chiave di lettura dell intero consiglio d Europa, a cominciare dall ubicazione a Strasburgo delle sue istituzioni. Ha quindi tenuto a sottolineare le peculiarità dell assemblea parlamentare, vero forum di democrazia. Successivamente, concentrando il suo intervento sulla Corte, il giurista si è voluto soffermare sulle violazioni strutturali perpetrate degli stati e le speculari sentenze-pilota della Corte (sull esempio del caso Broniowski contro Polonia). Dopo aver ribadito che la Convenzione è un elemento dell ordine costituzionale europeo, l esperto ha affermato la sua ferma convinzione nell effettività del sistema convenzionale. La prima giornata di studi si è conclusa con l intervento della dott.ssa Irene GENTILE-BROWN dal titolo La procreazione assistita: giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell Uomo e profili di costituzionalità. Bioetica nella giurisprudenza della Corte europea. La bioetica è la materia utilizzata dalla dott.ssa Gentile-Brown, giurista presso la divisione italiana della Corte europea dei diritti dell uomo, per analizzare taluni dei termini chiave della giurisprudenza di Strasburgo: il margine d apprezzamento, il consenso europeo, le nozioni

3 autonome. Un ampia casistica ed i relativi problemi di costituzionalità sono stati presentati all uditorio. La sera del lunedì i partecipanti hanno avuto l occasione di interrelazionarsi con i colleghi avvocati e giudici provenienti dalla Federazione Russia e dall Ucraina. Tutte le delegazioni corsisti sono state invitate a un piccolo rinfresco organizzato dal Centro in collaborazione con la boutique Freywille. In un atmosfera informale i corsisti hanno così potuto stabilire le basi per una futura cooperazione con i colleghi stranieri, gustando, nel contempo, gli ottimi vini e i gustosi prodotti tipici alsaziani. Martedì 17/03/2015 è cominciato con l intervento dei dott.ri Federico DI SALVO, Anthony OLMO e Marco GAMBARDELLA circa Il filtro e l articolo 47 del regolamento della Corte. I tre giuristi, appartenenti tutti alla sezione italiana di filtro, hanno analizzato in dettaglio il contenuto dell articolo 47 del Regolamento interno della Corte, precisando come si tratti di un vaglio amministrativo di correttezza formale, da tener ben distinto dalla ricevibilità ai sensi dell articolo 35 della Convenzione. Particolarmente utile è risultato, agli occhi dei partecipanti, il seguire passaggio dopo passaggio la spiegazione circa la corretta compilazione del formulario di ricorso. Inoltre, è stata proposta loro un esercitazione propedeutica da svolgere prima del corso, la quale è stata successivamente analizzata nel dettaglio in classe. Dopo una mattina di impostazione prettamente pratica, la giornata è proseguita con l intervento del dott. Michele DE SALVIA dal tema Profili problematici con riguardo ai procedimenti penali sull esempio della sentenza Grande Stevens. Interpretazione evolutiva della Convenzione, margine d apprezzamento e dialogo fra i giudici sono stati i tre pilastri utilizzati per analizzare la problematica dei procedimenti penali; il dott. De Salvia ha ricordato come, secondo l ottica della Corte di Strasburgo, non ci si debba fidare delle apparenze o delle definizioni contenute nei diritti nazionali, in quanto la Corte, nel distinguere la materia civile da quella penale, opera un analisi in concreto, a prescindere dalle definizioni nazionali. Tale dinamica premette di estendere le garanzie proprie della materia penale, diritti di difesa e pubblicità in primis, anche a fattispecie che non vi rientrerebbero inforcando le lenti del giurista nazionale. Una rassegna di giurisprudenza, con un analisi più dettagliata del caso Grande Stevens, ha concluso l intervento. Appare opportuno richiamare in estrema sintesi tale ultimo caso: la sentenza della Corte europea dei diritti umani sul caso Grande Stevens ha esteso il principio giuridico del «ne bis in idem» - sinora limitato alle sanzioni penali anche alle pene amministrative. La giurisdizione strasburghese ha infatti stabilito che, istruendo un processo penale contro soggetti che erano già stati condannati in via amministrativa (dopo una procedura promossa dalla Consob), l Italia aveva violato l'articolo 4 del protocollo 7 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In continuazione di programma, i partecipanti hanno incontrato il dott. Jan KLEIJSSEN, responsabile del direttorio della Società dell Informazione e dell Azione contro la criminalità, una delle tre personalità che compongono la Direzione generale per i Diritti Umani e lo stato di diritto del Consiglio d Europa, il quale ha parlato dei Diritti degli utenti Internet e la giurisprudenza della Corte EDU. I punti salienti dell intervento del dott. Jan Kleijssen hanno riguardato: la giurisprudenza della Corte sulla rete internet e gli utenti del web segnatamente, il fatto che l accesso a internet non sia ancora annoverato a livello convenzionale tra i diritti umani ma che una sua tutela sia comunque da considerare sub specie della libertà d espressione; la Convenzione 108 sulla protezione delle persone

4 rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, unico strumento normativo in materia a livello mondiale; i whistelblowers. La parte pomeridiana si è conclusa con l intervento della dott.ssa Daniela RANALLI incentrato sul tema La tutela dello straniero nella giurisprudenza della Corte EDU. L intervento della dott.ssa Ranalli, giurista della divisione filtro italiana, ha preso avvio con la constatazione che, in realtà, sono ben poche le norme della Convenzione che riguardano direttamente lo straniero; si tratta, nello specifico, degli articoli 3, 5, 8 e 13 della stessa. Tuttavia, la giurisprudenza della Corte è riuscita ad estendere la tutela dello straniero grazie alla lettura delle norme convenzionali in combinato disposto con gli articoli 1 e 14 della stessa Convenzione. Una nutrita rassegna di giurisprudenza su temi quali ingresso, soggiorno e allontanamento dello straniero e, più in generale, sull accesso dello straniero ai diritti sanciti dalla Convenzione, sono stati il filo conduttore dell intervento. In serata, gli organizzatori hanno offerto ai corsisti una gita gratuita della splendida città di Strasburgo capitale della regione Alsazia -, che è stata molto apprezzata dai partecipanti. Di natura estremamente pragmatica è stato l intervento che ha iniziato i lavori di Mercoledì 18/03/2015, terzo giorno del programma. Il dott. Paolo CANCEMI, Capo della divisione italiana della Corte, ha esposto ai partecipanti l argomento Aspetti pratici del ricorso dinanzi alla Corte EDU. Criteri di ricevibilità. Dopo aver ripercorso gli aspetti più salienti delle Conferenze di Izmir, Interlaken e Brighton, il giurista ha ricordato ai partecipanti l importanza di una tutela dei diritti dell uomo che avvenga, in primo luogo, a livello nazionale. Una volta approfondito tale quadro teorico di riferimento, ha avuto luogo una trattazione dettagliata in merito alla ricevibilità del ricorso. I partecipanti hanno apprezzato l approccio pratico sia del laboratorio sulla ricevibilità, sia dell eccellente presentazione del dott. Cancemi. Infatti, rispondendo alla domanda del questionario di fine corso circa la valutazione dei loro propositi di riuscire a conformarsi ai criteri di ricevibilità, spesso ritenuti spinosi dagli operatori di diritto, tutti i partecipanti hanno risposto in maniera assai positiva. Il CECJ è particolarmente gratificato per aver ottenuto tale positivo riscontro in quanto fra gli scopi di questa formazione rientra anche la prevenzione di ricorsi manifestamente infondati e irricevibili, ciò al fine di poter permettere alla Corte di svolgere il suo importante mandato senza dover impiegare tempo prezioso per il vaglio di ricorsi irricevibili. La sessione pomeridiana del corso è stata inaugurata con l intervento del Giudice Ledi BIANKU sull argomento Articolo 8 della Convenzione. Molto interessante la rassegna giurisprudenziale proposta, in tema di articolo 8, dal giudice albanese Ledi Bianku; dopo aver distinto i diritti della convenzione in assoluti e qualificati, collocando il diritto alla vita privata e familiare nella seconda categoria, il giudice si è soffermato sulle difficoltà di ordine definitorio che caratterizzato questo articolo e, grazie ad alcuni esempi concreti tratti da casi discussi dinanzi alla Corte, ha offerto un panorama degli obblighi positivi gravanti sugli Stati membri e derivanti dalla norma di cui all articolo 8. La terza giornata del corso si è conclusa con l intervento del dott. Roberto CHENAL, incentrato sul tema del Ragionamento giuridico della Corte. Sentenze pilota. L intervento del giurista della divisione italiana ha inteso applicare alla Convenzione Europea alcuni dei concetti tradizionali della teoria generale del diritto. Fra le nozioni da rimeditare alla luce della giurisprudenza di Strasburgo:

5 la distinzione tra principi e norme, quella tra lacune legislative e lacune normative e la riserva di legge. Successivamente alla parte teorica, i partecipanti sono stati i protagonisti di una simulazione processuale. Dopo essere stati divisi in due gruppi, Ricorrente e Stato convenuto, i corsisti si sono cimentati con entusiasmo in quest esercizio pratico che gli ha permesso di confrontarsi con la giurisprudenza sui criteri di ricevibilità stabiliti dall articolo 35 della Convenzione, ma anche sul tenore e la portata normativa delle cosiddette norme a contenuto sostanziale. La simulazione del processo è continuata nella mattina del 19/03/2015 (giovedì), allorquando i partecipanti hanno assunto le vesti degli avvocati del Ricorrente e degli Agenti del Governo. Tutti i corsisti hanno sottolineato l utilità pratica di questa simulazione processuale. Ulteriormente, su richiesta dei partecipanti, il CECJ ha provveduto ad effettuare le videoriprese della simulazione a sostegno della didattica, le quali verranno caricate nell area riservata del sito dell organizzatore, a disposizione dei discenti. Ciò permetterà agli illustri avvocati di valutare a posteriori i propri discorsi, attraverso uno sguardo esterno e ulteriore. Continuando, è stato particolarmente interessante incontrare nel pomeriggio del 19 marzo la dott.ssa Paola ACCARDO e il dott. Gianluca MAURO PELLEGRINI, entrambi co-agenti del governo italiano dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell Uomo, i quali hanno illustrato ai partecipanti il loro ruolo di co-agenti del governo; tra le diverse tematiche trattate, quelle che più hanno attirato l interesse dei corsisti sono state quelle che hanno riguardato i regolamenti amichevoli e le dichiarazioni unilaterali. Un approfondimento è stato dedicato anche all esecuzione delle sentenze. Proseguimento nel programma, gli avvocati italiani hanno ascoltato l intervento del dott. Gianluca ESPOSITO sul tema Dignità umana e non-discriminazione nell operato del Consiglio d Europa e nella giurisprudenza della Corte EDU. Dopo un analisi dettagliata della struttura del Consiglio d Europa, il dott. Esposito ha analizzato la portata dell articolo 14 della Convenzione, l importanza del protocollo 12 e ha esposto una panoramica delle iniziative esistenti in seno all istituzione tese a contrastare la discriminazione. Alla fine della quarta giornata di questo intenso corso, i partecipanti hanno incontrato l avvocato strasburghese Sandra INGLESE, che lavora presso il prestigioso Studio legale ALEXANDRE LEVY KAHN di Strasburgo. La collaborazione tra avvocati e le differenze più significative tra l esercizio della professione in Francia ed in Italia sono state l oggetto dell intervento della giovane avvocatessa. Il quinto e ultimo giorno della formazione, venerdì 20/03/2015, è cominciato con l intervento del dott. Francesco DE SANTIS sul tema Profili problematici con riguardo ai procedimenti civili (articolo 6 della Convenzione). Il diritto d azione e le impugnazioni sono state il filo conduttore dell intervento del dott. De Santis, già giurista della divisione italiana della cancelleria della Corte. Un dibattito sull esecuzione delle decisioni di giustizia, uno dei problemi più gravi e strutturali in Italia, ha arricchito il contributo del giurista partenopeo, vertente sull articolo 6 della Convenzione. Il successivo è stato l intervento della dott.ssa Andreea Maria ROSU dal titolo Diritti sociali ed economici nella giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell uomo. La dott.ssa Rosu ha conversato con i partecipanti sulla giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di diritti sociali ed economici. Il fatto che la Corte europea dei Diritti dell Uomo non abbia una competenza

6 specifica in tema di diritti sociali essendo quello sindacale l unico diritto sociale esplicitamente sancito - e che, nell ambito del Consiglio d Europa, si sia sentita l esigenza di raccogliere i diritti sociali in un apposito testo, la Carta Sociale Europea, i cui diritti non sono, ad oggi, giustiziabili davanti alla Corte, non ha impedito una lettura socialmente orientata della Convenzione. Sono stati passati in rassegna, quindi, gli esempi più significativi di tale ottica di giudizio. All insegna del pragmatismo e della concretezza è stato il laboratorio pratico sugli artt. 4, 14, 10 e 6 diretto dal dott. Francesco BUFFA, Consigliere della Corte suprema di Cassazione, già giudice distaccato presso la Corte Europea dei dritti dell Uomo. I partecipanti hanno infatti potuto cimentarsi un ultima volta con la simulazione processuale, dividendosi in gruppi e pretendo le parti del ricorrente e dello Stato convenuto e cimentandosi in tre fattispecie inerenti gli articoli 4, 14, 10 e 6 della Convenzione. Last but not least, è stato l intervento del Dott. Matteo FIORI Esecuzione delle sentenze della Corte. Il dott. Fiori ha trattato un tema spesso trascurato e, sicuramente, poco conosciuto dal grande pubblico, ovvero quello dell esecuzione delle sentenze della Corte. L attività di vigilanza sull esecuzione delle sentenze della Corte da parte del Comitato dei Ministri è stata analizzata prendendo ad esempio talune pronunce contro l Italia, segnatamente in tema di sovrappopolamento carcerario. La procedura di esecuzione, con le sue tappe salienti e i possibili esiti, hanno suscitato grande interesse da parte dell uditorio. Alla fine della formazione i partecipanti hanno ottenuto i certificati di frequenza di modello europeo. Nei questionari di fine corso, gli illustri avvocati hanno ringraziato gli organizzatori per l ineccepibile organizzazione, la gentilezza e la professionalità, nonché rivolto tante parole di gratitudine a tutti gli illustri relatori del corso, definendo il programma formativo come un esperienza unica e memorabile. Il CECJ esprime la propria profonda gratitudine agli illustri relatori per il loro tempo, la professionalità e la disponibilità. Un ringraziamento è rivolto a tutti gli eccellenti partecipanti al corso che, recependone le informazioni, al loro ritorno in Italia sapranno sicuramente applicare le nozioni apprese con successo nella loro sfera professionale.

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