Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni
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1 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Dipartimento di Prevenzione Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni A.U.L.S.S Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione Novembre 2008
2 A.U.L.S.S Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione - Direttore Dott. Flavio Valentini Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni Novembre 2008 a cura di : Dalla Costa Damiano Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva - Osservatorio Epidemiologico - Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 Dal Pra Antonella Assistente Sanitaria Osservatorio Epidemiologico Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 Milani Silvia Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva - Osservatorio Epidemiologico - Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 Mogliani Elisa Medico specializzando in Igiene e Medicina Preventiva - Università degli Studi di Padova - Valentini Flavio Direttore del Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 2
3 INDICE INTRODUZIONE 5 MATERIALI E METODI 6 LA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO 7 NUMERO ASSOLUTO DI DECESSI E TASSI GREZZI 7 MORTALITA PROPORZIONALE E TASSI SPECIFICI PER SESSO E PATOLOGIA 8 STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA E SMR 9 ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) 10 MORTALITA PER CAUSA VIOLENTA E INCIDENTE STRADALE EVOLUZIONE TEMPORALE DI ALCUNE CAUSE DI MORTE 14 CONCLUSIONI 16 BIBLIOGRAFIA 18 APPENDICE: Note metodologiche 19 Tabella 1: Decessi risultanti da Anagrafi comunali e da schede ISTAT Tabella 2: Popolazione residente nell AULSS 13 per sesso e classe di età Tabella 3: Quadro riassuntivo AULSS 13, Figura 1: Piramide delle età della popolazione dell AULSS 13 Figura 2: Andamento dei tassi grezzi di mortalità per anno, AULSS 13, Tabella 4: Mortalità proporzionale e tassi specifici di mortalità per causa di morte, maschi, AULSS 13, Tabella 5: Mortalità proporzionale e tassi specifici di mortalità per causa di morte, femmine, AULSS 13, Figura 3: Frequenza dei grandi gruppi di causa di morte, maschi, AULSS 13, Figura 4: Frequenza dei grandi gruppi di causa di morte, femmine, AULSS 13, Tabella 6: Tassi standardizzati di mortalità per principali cause di morte (SMR), maschi, AULSS 13, Tabella 7: Tassi standardizzati di mortalità per principali cause di morte (SMR), femmine, AULSS 13, Tabella 8: Anni potenziali di vita persi (APVP), maschi, AULSS 13, Tabella 9: Anni potenziali di vita persi (APVP), femmine, AULSS 13, Figura 5: Distribuzione per sesso della mortalità per causa violenta, AULSS 13, anni Figura 6: Andamento del tasso standardizzato di mortalità per incidente stradale, AULSS 13, anni
4 Figura 7: Numero di decessi per incidente stradale nei residenti dell AULSS 13, anni Figura 8: Tassi di mortalità per incidente stradale per fasce di età, AULSS 13, anni Figura 9: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tutte le cause, anni Figura 10: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumori, anni Figura 11: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumore del polmone, anni Figura 12: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumore della vescica, anni Figura 13: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumore della mammella, anni Figura 14: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per infarto miocardico acuto, anni Figura 16: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per malattie ischemiche del cuore, anni Figura 17: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per disturbi circolatori dell encefalo, anni
5 INTRODUZIONE I dati di mortalità tradizionalmente sono utilizzati per descrivere e misurare lo stato di salute di una popolazione, negli ultimi anni sono stati utilizzati per studiare gli effetti sulla salute delle condizioni climatiche sfavorevoli (ondata di calore) o gli effetti di alcuni patogeni ambientali (polveri sottili e inquinanti atmosferici). Gli archivi nominativi delle cause di morte, integrati con altri archivi sanitari (diagnosi di dimissione ospedaliera, referti anatomopatologici, consumo di farmaci), contribuiscono alla costruzione dei registri di patologia ed in particolare dei registri tumore. Questo documento è l ultimo della serie di rapporti che descrivono la mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto ove sono presentati ed analizzati, oltre ai principali indicatori di mortalità, gli andamenti temporali delle più frequenti cause di morte e in particolare la mortalità per incidente stradale. 5
6 MATERIALI E METODI Con questo rapporto si prendono in considerazione i decessi per tutte le cause verificatisi nella popolazione residente nell AULSS 13 nel periodo biennio I decessi di persone decedute nei comuni dell ULSS 13, ma non residenti in vita nel territorio, non sono considerati nel presente elaborato. I dati sui decessi sono stati ottenuti dall archivio dei dati di mortalità dell AULSS 13 per l anno 2006 e 2007 predisposto dal Sistema Epidemiologico Regionale (SER) - Centro regionale di Riferimento presso l AULSS 8 di Castelfranco che raccoglie le schede ISTAT trasmesse dalle Aziende ULSS della Regione Veneto. La codifica delle schede è stata effettuata da personale sanitario appositamente formato e operante presso il SER, utilizzando la IX Revisione della Classificazione delle Malattie, Traumatismi e Cause di Morte dell Organizzazione Mondiale della Sanità (ICD-9). Si ricorda che, dopo un periodo di sperimentazione della centralizzazione del flusso di mortalità, con nota del , prot. n / , del Segretario Regionale della Sanità e Sociale, il SER prese in carico la codifica delle schede di morte, precedentemente effettuata da personale sanitario specificatamente addestrato dei Dipartimenti di Prevenzione. Il SER fu inoltre incaricato di provvedere alla restituzione dei registri nominativi delle cause di morte in formato elettronico alle Aziende ULSS della regione. Per il calcolo degli indicatori di mortalità sono stati utilizzati i decessi risultanti dalle schede di morte recuperate: 99,5% nel 2006 e 100% nel 2007 (Tabella 1). Le schede di morte mancanti riguardano persone decedute all estero, per le quali non è possibile ottenere certificazioni sulla causa di morte. Come nei rapporti dei due bienni precedenti, si è scelto di effettuare l elaborazione relativa ad un biennio affinché i tassi specifici di mortalità per sesso e per singola causa di morte potessero assumere maggiore significatività, data l esiguità della popolazione di riferimento (circa abitanti). I tassi specifici di mortalità, nel periodo considerato, sono stati calcolati utilizzando come denominatore la popolazione residente nell AULSS 13 al (Tabella 2). Gli indicatori demografici relativi alla popolazione residente sono stati forniti dall Ufficio Controllo Gestione dell ULSS 13, che provvede ad elaborare i dati trasmessi dalle Anagrafi Comunali. I tassi specifici di mortalità per causa e per sesso della popolazione del Veneto del 2005 sono stati forniti dal Sistema Epidemiologico Regionale della Regione del Veneto che aveva 6
7 provveduto alla validazione e dall elaborazione dei dati provenienti dai Registri delle cause di morte delle AULSS del Veneto. I tassi di mortalità specifici per causa e per sesso della popolazione dell AULSS 13 (medie annuali dei quinquenni , e ) sono stati calcolati sui dati ISTAT dal Servizio di Epidemiologia e Sanità Pubblica del Dipartimento per la Prevenzione della Regione del Veneto; i tassi di mortalità specifici per causa e per sesso dei periodi successivi sono stati calcolati a partire dai dati del Registro delle cause di morte dell AULSS 13 attivato dal LA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Nella tabella 3 sono riassunte le principali caratteristiche demografiche della popolazione dell ULSS 13. La popolazione al contava residenti nei 17 Comuni costituenti l ULSS. Anche nel 2007 si è confermato un saldo naturale positivo pari a 2,3 per 1000 abitanti, dato che il numero di nuovi nati è stato superiore a quello dei decessi. Pur essendo complessivamente tra le più giovani popolazioni delle ULSS venete, la struttura per età della popolazione residente evidenzia la prevalenza di anziani (soggetti dai 65 anni ed oltre) rispetto ai giovani (soggetti minori di 15 anni): alla fine del 2006 gli anziani costituivano il 18 % della popolazione dell ULSS 13 (dati stimati per il Veneto 19,4% per l Italia 19,9%) contro il 13,8% dei giovani (Veneto 14% - Italia 15%) confermando la tendenza al progressivo invecchiamento della popolazione (Figura 1). Il tasso generico di natalità al 31/12/2006 è stato del 10,1 per 1000 abitanti, in linea con il valore regionale (9,9 ) e con il valore nazionale (9,5 ). NUMERO ASSOLUTO E TASSI GREZZI DI MORTALITA Nel biennio sono morte 3949 persone residenti nei comuni dell ULSS 13, (1981 maschi e 1968 femmine) con un tasso grezzo di mortalità (calcolato come media del biennio) di 7,8 nei maschi e di 7,5 nelle femmine. Dal al tra i residenti dell ULSS 13 si sono verificati decessi: (51,5%) nei maschi e (48,5%) nelle femmine. L andamento dei tassi di mortalità grezzi in questi anni si presenta sostanzialmente stabile, ponendosi tra il 6,9 e il 7,8 nelle femmine e tra il 7,6 e il 9,1 nei maschi che mediamente presentano tassi grezzi di mortalità maggiori delle femmine (Figura 2). 7
8 Rispetto al biennio precedente, negli anni l età media alla morte dei maschi è aumentata da 73,9 anni al 74,6, mentre nelle femmine è passata da 80,7 a 81,3 anni. MORTALITA PROPORZIONALE E TASSI SPECIFICI DI MORTALITA PER SESSO E PATOLOGIA Nelle Figure 3 e 4 è rappresentata la mortalità proporzionale per grandi gruppi di cause in ciascun sesso. La mortalità proporzionale rappresenta la frequenza di decessi per una causa, o più cause determinate, rispetto al totale dei decessi avvenuti nel periodo considerato ed indica il peso relativo di ciascuna patologia (o gruppo di patologie) sul totale delle morti. I raggruppamenti nosologici presi in esame sono quelli dell ICD-9 maggiormente rappresentati nella popolazione dell ULSS 13. La prima causa di morte nei maschi è costituita dal settore nosologico tumori, queste patologie provocano il 41% dei decessi (tasso specifico: 319,8), all interno di questo settore nosologico troviamo i tumori maligni che a loro volta costituisco il 39% delle cause di morte degli uomini con un tasso specifico di 307,9 (Tabella 4). Nell ambito di questo gruppo di patologie la categoria dei tumori maggiormente rappresentata è quella dei tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni: essa provoca l 12,4% delle morti maschili (tasso specifico: 97,9). Le malattie del sistema cardiocircolatorio contribuiscono per il 32,6% (tasso specifico: 256,6) al totale delle morti nel sesso maschile. In questo gruppo le patologie maggiormente rappresentate sono le malattie ischemiche del cuore (con esclusione dell infarto miocardico), che influiscono per il 9% del totale delle morti (tasso specifico: 70,8). Il gruppo di cause di morte Traumatismi e avvelenamenti determina il 5,5% dei decessi (tasso specifico: 43,4), mentre il gruppo Malattie dell apparato respiratorio, presentando un tasso specifico di 48,9 per abitanti, è responsabile del 6,2% delle morti negli uomini. Nella AULSS 13 la distribuzione della mortalità proporzionale maschile rispecchia l andamento delle aree fortemente industrializzate, nelle quali la mortalità per tumore è ancora la prima causa di morte nei maschi. Come si vede dalla figura 4 e dalla tabella 5 le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte nel sesso femminile, nel quale provocano il 41,5% dei decessi (tasso specifico: 313,9). Tra le malattie del sistema circolatorio che più frequentemente determinano il 8
9 decesso troviamo le malattie ischemiche del cuore (cod ) come ad esempio l infarto miocardico pregresso, la cardiopatia ischemica cronica, la cardiopatia sclerotica, la cardiopatia vascolare, responsabili del 9,2% dei decessi totali (tasso specifico: 69,6). Si sottolinea che da questo gruppo di cause di morte è escluso l infarto cardiaco che costituisce il 5.7% della mortalità nelle donne, dopo le malattie del circolo polmonare (8,3% - tasso specifico: 62,7). La seconda causa di morte nelle femmine è rappresentata dai tumori maligni che provocano il 26% dei decessi (tasso specifico pari a 197,7). All interno di questo settore la categoria maggiormente rappresentata è il tumore alla mammella (frequenza relativa: 4,1% - tasso specifico: 31,2) seguita dal tumore al polmone (frequenza relativa: 2,6% - tasso specifico: 20,0). STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA E STANDARDIZED MORTALITY RATIO (SMR) La standardizzazione permette di confrontare i tassi di mortalità di popolazioni presenti nello stesso periodo in aree geografiche diverse. La standardizzazione serve quindi a ridurre l influenza di una o più variabili che si ritengono essere confondenti per i tassi messi a confronto (ad esempio l età). In questa relazione, per confrontare la mortalità della popolazione dell ULSS 13 con quella del Veneto, si è utilizzato il metodo della standardizzazione indiretta. La standardizzazione indiretta consiste nel moltiplicare i tassi specifici per età di un determinato evento della popolazione standard per la distribuzione per classi d età della popolazione in studio, ottenendo in tal modo il numero di casi attesi in ogni classe di età. Il rapporto fra il totale dei casi osservati e la sommatoria dei casi attesi è definito Standardized Mortality Ratio (SMR). Esso indica quante volte la mortalità nella popolazione in studio è superiore (SMR>100) o inferiore (SMR<100) a quella della popolazione standard. Nelle Tabelle 6 e 7, sono riportati gli SMR ricavati mediante standardizzazione indiretta utilizzando i tassi specifici della regione Veneto dell anno 2005 (ultimi dati disponibili al momento della stesura del lavoro). Nella tabella sono state prese in considerazione le cause di morte che si presentano con maggiore frequenza sia nella popolazione in studio, sia nella Regione Veneto. Nei maschi le patologie che presentano un eccesso di rischio rispetto allo standard regionale risultano essere: il tumore dei bronchi e dei polmoni con SMR = 110,8 (I.C. 95% 110,6 111,1 p<0,05). 9
10 disturbi psichici 1 con SMR = 152,1 (I.C. 95% 106,7 216,9 p<0,05). altre malattie ischemiche del cuore con SMR = 138,4 (I.C. 95% 138,0 138,8 p<0,05. Per le altre patologie e per le malattie comprese nei grandi raggruppamenti nosologici, la mortalità maschile della popolazione dell AULSS 13, nel biennio considerato, si è rivelata sovrapponibile o inferiore a quella della regione. In particolare è risultata significativamente inferiore rispetto ai valori attesi la mortalità per tutti i tumori, per il tumore dello stomaco, per le malattie del sistema cardiocircolatorio, per infarto miocardio, per ictus, per malattie del sistema respiratorio e per traumatismi ed avvelenamenti. Si ricorda che SMR bassi per patologie correlate al consumo di alcol e al fumo non devono far diminuire l attenzione per altre patologie multifattoriali, quali ad esempio la cirrosi epatica, i tumori maligni del fegato e dei polmoni, che restano patologie rappresentate maggiormente nel Veneto rispetto ad altre regioni italiane ed europee. Osservando gli SMR per singole patologie nelle femmine (tabella 7) si nota che le cause di morte significativamente in eccesso rispetto allo standard regionale sono: tumore dello stomaco con SMR = 161,0 (I.C. 106,5-243,4 p< 0,05). altre malattie ischemiche del cuore con SMR = 129,0 (I.C. 128,6 129,4 p< 0,05). disturbi psichici 1 con SMR = 163,6 (I.C. 163,1-164,2 p< 0,05). Anche nelle donne alcuni gruppi di patologie o singole patologie presentano dei valori significativamente inferiori rispetto agli attesi: tutti i tumori, le malattie del sistema circolatorio (in particolare infarto del miocardio), le malattie dell apparato respiratorio. Nel biennio , rispetto al Veneto, si è registrata una minore mortalità, per entrambi i sessi. ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) Gli indicatori comunemente utilizzati negli studi di mortalità sono fortemente influenzati dai decessi che si verificano in età avanzata, per valutare la distribuzione della mortalità prematura e il danno sociale determinato da una specifica causa di morte si utilizza come indicatore gli Anni Potenziali di Vita Persi (APVP) per una determinata causa o gruppo di cause. Tale indicatore prende in considerazione solo i decessi avvenuti prima dei 65 anni, stimando il tempo che mediamente avrebbe potuto vivere una persona non deceduta prematuramente. 10
11 Nelle Tabelle 8 e 9, gli APVP sono stati calcolati per sesso e per patologia e/o raggruppamenti e come media annuale. Sono stati inoltre calcolati gli APVP per ciascuna causa o gruppo di cause di morte in percentuale rispetto al totale ed il rapporto tra il numero d anni di vita persi per una data patologia e 1000 abitanti residenti di età compresa tra 0 e 65 anni (APVP/anno * 1000 ab.). Nei maschi (Tabella 8), la graduatoria delle singole cause di morte o dei gruppi nosologici è modificata considerando come indicatore gli APVP: al primo posto troviamo le morti per traumatismi e gli avvelenamenti che contribuiscono per circa un terzo al totale degli anni di vita perduti nei soggetti di età inferiore a 65 anni (801,3 APVP/anno, pari al 31,2% del totale); al secondo posto ci sono i tumori maligni (29,1%), che contribuiscono con 747,5 APVP/anno; al terzo posto troviamo le malattie del sistema cardiocircolatorio (366,3 APVP/anno, pari al 14,3% del totale); all interno di questo gruppo si nota una riduzione degli APVP per malattie ischemiche del cuore rispetto al biennio precedente (da 20,5 decessi/anno con 221,25 APVP/anno a 15 decessi/anno con 150 APVP/anno). Rispetto al periodo si nota una riduzione degli APVP totali e di tutti i grandi gruppi nosologici, anche nel gruppo traumatismi ed avvelenamenti si registra un lieve decremento degli APVP rispetto al biennio precedente, con una lieve diminuzione del numero di incidenti stradali e di suicidi.. Nelle femmine la graduatoria delle cause di morte subisce alcune modificazioni, considerando come indicatore gli APVP (Tabella 9): al primo posto si collocano i tumori maligni con 740 APVP/anno (53,5% del totale); al secondo posto le malattie del sistema cardiocircolatorio con 202,5 APVP/anno (14,6%); al terzo posto i traumatismi e gli avvelenamenti con 167,5 APVP/anno (12,1%). Considerando le singole malattie notiamo che, tra le femmine di età inferiore a 65 anni, il tumore della mammella è al primo posto determinando 187,5 APVP/anno (13,6%). Sia nei maschi, sia nelle femmine, di età inferiore a 65 anni, la quota più consistente di APVP per ciò che riguarda le morti da traumatismi e avvelenamenti è dovuta ad accidenti da 1 Nel gruppo Disturbi Psichici sono comprese le Demenze senili e su base arteriosclerotica 11
12 trasporto (cod. ISTAT ) che nel biennio hanno provocato 36 decessi nei maschi (18/anno) e 7 (3,5/anno) nelle femmine, per un totale rispettivamente di 500 e di 63,8 APVP/anno. MORTALITA PER CAUSE VIOLENTE E INCIDENTE STRADALE (cod. ISTAT ) Dalle schede di morte ISTAT è possibile dedurre se la morte è dovuta a causa naturale o a causa violenta: nel biennio sono risultati deceduti per cause violente 161 residenti (109 uomini e 52 donne) (Figura 5). 100 persone sono morte per causa accidentale, 5 per infortunio sul lavoro, 26 per suicidio e 3 per omicidio. Per 27 casi la causa non era stata menzionata nella scheda. I decessi per causa accidentale (100 casi in totale) sono stati causati nel 57% da incidente stradale, nel 29% dei casi (29 soggetti ) da cadute accidentali. Globalmente i decessi per cadute accidentali hanno coinvolto le persone di età uguale o superiore a 70 anni nel 54,0% circa dei casi. Di questi 21 casi sono imputabili a fratture di femore (collo e diafisi). Nel 25% si è trattato di cadute da scale, gradini, sedie e per un altro 25% per inciampamento e cadute allo stesso livello. Per le fratture del femore si nota che la mortalità registrata è in linea con i valori riportati dalla letteratura stimati di circa il 5% nei pazienti operati per frattura del femore. Un indagine svolta tra i residenti nell AULSS 13 dal 2003 al 2007 ha evidenziato una media di 249 fratture del femore all anno nei soggetti ultrasettantenni. 5 persone sono decedute per infortunio sul lavoro, per cause diverse: un incidente stradale, uno schiacciamento per rovesciamento di mezzo agricolo, un incidente con macchina operatrice ed un caso di folgorazione. In un caso non è stata specificata la modalità. Gli incidenti sul lavoro mortali hanno riguardato solo maschi di età media pari a 36 anni (età min. 26,4 età max. 57,8 anni, mediana 38,5 anni). Per suicidio sono morte 26 persone (18 maschi e 8 femmine); la mortalità è risultata inferiore a quella regionale nei maschi e sovrapponibile nelle femmine, le differenze osservate rispetto ai casi attesi calcolati sulla mortalità regionale non sono statisticamente significative oppure (RSM=66,3 I.C. 34,5-127,5 N. S. S. e RSM=97,7 I.C. 36,6-260,2 N. S. S. nelle femmine). L età media dei maschi al momento del decesso era di 45,6 anni (età mediana 41,2), l età media delle femmine era di 59,3 anni (età mediana 55,6). Rispetto al biennio precedente l età media di decesso nei maschi è inferiore. Nel 46,2% dei casi il suicidio è avvenuto per impiccagione, nel 19,2 per urto da mezzo in movimento e nel 15,4% per annegamento. 12
13 Nel biennio sono decedute tre persone per omicidio. Si analizza di seguito con maggiore dettaglio la mortalità per incidente stradale nel periodo (Figura 7). Prima causa di morte nella popolazione italiana sotto i 40 anni, gli incidenti stradali rappresentano un serio problema di sanità pubblica nel nostro Paese. L Istituto Superiore di Sanità stima che ogni anno in Italia vi siano circa 6000 morti per incidente stradale, invalidi, ricoveri e circa 1 milione di accessi al pronto soccorso. La prevenzione degli incidenti stradali si attua attraverso varie azioni come il contrasto della guida in stato di ebbrezza o sotto l influenza di droghe, la messa in sicurezza delle strade, la riduzione della velocità media, l attenzione agli utenti più deboli quali pedoni e ciclisti. Per raggiungere uno degli obiettivi che l Unione Europea ha fissato per il 2010 ovvero la riduzione di almeno il 50% della mortalità per incidente stradale oltre alle azioni su menzionate spicca per la semplicità ed efficacia l uso dei dispositivi di sicurezza quali cinture e caschi. Infatti il loro utilizzo ha dimostrato una consistente riduzione dei traumi e della loro gravità in caso di incidente. Molto è stato fatto ma molto ancora resta da fare. Nell ambito dell AULSS 13 la mortalità per incidente stradale fra i residenti è in costante diminuzione passando dai 50 decessi del 1994 a 28 decessi nel 2007 (Figura 6), con una riduzione complessiva del 48,3 %, valore prossimo all obiettivo fissato nel 1999 dall Unione Europea. Il tasso di mortalità nello stesso periodo è passato da 34,94 a 18,0 ogni maschi residenti per anno e da 8,39 a 3,78 femmine residenti per anno. I maschi presentano tassi di mortalità almeno 5 volte superiori rispetto a quelli delle femmine, dato peraltro sovrapponibile a quello nazionale. Negli ultimi 5-6 anni abbiamo assistito ad un andamento altalenante, con un incremento dei decessi nel 2007 nei giovani di età compresa fra 15 e 24 anni (Figura 8). Sebbene nella fascia d età anni si sia assistito nel tempo ad una discreta riduzione della mortalità (- 44,3% nei maschi e -23,6% nelle femmine), i giovani pagano il tributo più elevato in termini di mortalità se paragonato alle altre cause di morte. Come evidenziato nella presentazione dei dati, il fenomeno pur mostrando complessivamente una lieve diminuzione é lontano dall essere sotto controllo soprattutto nei giovani e negli anziani che devono essere considerate le fasce più deboli e sui quali bisogna porre maggiore attenzione nei programmi di prevenzione. 13
14 Come già segnalato nelle precedenti relazioni, vi è la necessità di programmare adeguati interventi di educazione stradale già nelle scuole per insegnare a giovani e ragazzi, il corretto comportamento sulla strada (marciapiedi, piste ciclabili, spazi pedonali e sedi stradali) con mezzi adeguatamente equipaggiati (luci, bande riflettenti ecc) ma anche la necessità di promuovere un cambiamento di mentalità da parte degli altri fruitori della strada che devono imparare a dare la precedenza agli utenti più deboli, e per questo imprevedibili, soprattutto nei centri abitati, dove si verifica mediamente più del 70% degli incidenti e più del 40% dei decessi (dati Istat riferiti a tutto il territorio nazionale per l anno 2002). Inoltre, si ritiene doveroso da parte degli enti preposti, affrontare seriamente il problema urbanistico del territorio dal punto di vista dei più fragili, favorendo l adozione di soluzioni tecniche che prevengano situazioni di rischio per questi soggetti: basti pensare agli attraversamenti pedonali non illuminati, poco protetti se non poco segnalati, alla mancanza di marciapiedi in zone residenziali ad alta densità di popolazione e di traffico e di piattaforme idonee alle fermate degli autobus, alla inadeguata ubicazione di piste ciclabili e alle interconnessioni fra sede stradale e piste ciclabili stesse, alla presenza di ostacoli naturali (alberi, cespugli ecc) e non (segnaletica stradale verticale, pubblicità, cassonetti) che influiscono sulla visuale degli utenti. EVOLUZIONE TEMPORALE DI ALCUNE CAUSE DI MORTE Si presentano gli andamenti temporali dei tassi standardizzati di mortalità per tutte le cause, per alcuni gruppi di cause e per cause specifiche. Si sottolinea che le tendenze presentate sono approssimazioni del fenomeno reale in quanto i tassi specifici dei primi tre quinquenni sono stati calcolati sui dati ISTAT, mentre i tassi del periodo seguente sono stati calcolati dal Registro delle cause di morte dell ULSS 13; inoltre i tassi specifici calcolati come media di un biennio, in caso di eventi di scarsa numerosità, hanno una maggiore instabilità dei tassi specifici calcolati come media di un quinquennio. Come si può notare dalla figura 9 la mortalità generale continua a diminuire in entrambi i sessi: nei maschi il TSD (Tasso Standardizzato Diretto per abitanti per anno) è passato da 1296,4 nel periodo a 656 nel biennio , in 25 anni si è in pratica dimezzato, mentre nelle femmine si è ridotto di più di un terzo passando da 656,8 a 382,3. La mortalità per tumori (Figura 10) è diminuita di circa il 37 % nei maschi, nelle femmine si è avuta una diminuzione di mortalità per tali patologie del 18%: nonostante ciò le probabilità di morire per tumore nei maschi è quasi doppia rispetto alle femmine. 14
15 La mortalità per tumore al polmone nei maschi continua a diminuire dagli anni Novanta dopo aver raggiunto un picco nel quinquennio Nelle femmine la mortalità per tumore al polmone, nel corso dei venticinque anni considerati, è aumentata del 28%, presumibilmente come effetto dell aumento della diffusione dell abitudine al fumo tra le donne avvenuta dagli anni Settanta in poi (Figura 11). La mortalità per tumore alla vescica nei maschi ha iniziato a diminuire dopo la metà degli anni Novanta, mentre nelle femmine è chiaramente in diminuzione (Figura 12). La mortalità per tumore alla mammella nelle donne è tendenzialmente in diminuzione, rispecchiando l andamento della mortalità per questa patologia del Veneto (Figura13). I tassi di mortalità standardizzati per infarto miocardico acuto (Figura 14) sono passati da 110,8 a 52 nei maschi (diminuzione del 58,8%), mentre nelle femmine sono passati da 43,66 a 20,2 (diminuzione del 53,8%), rispecchiando l andamento della mortalità per questa patologia dell Italia. Anche la mortalità per le altre malattie ischemiche del cuore (cod. ISTAT dal 411 al 414.9) è tendenzialmente in diminuzione sia nei maschi che nelle femmine (Figura 15). La mortalità per disturbi circolatori dell encefalo (Figura 16) è tendenzialmente in diminuzione sia nei maschi che nelle femmine pur assistendo ad un lieve incremento nel biennio
16 CONCLUSIONI La mortalità generale della popolazione dell AULSS 13 negli anni non presenta sensibili variazioni temporali ed è più bassa (di più di un punto) rispetto alla mortalità regionale del 2007 (8.9 per 1000 abitanti). Nei maschi la prima causa di morte sono i tumori maligni (39,1% dei decessi), seguiti dalle malattie cardiocircolatorie, mentre nelle femmine si verifica il contrario: il 41,5% dei decessi è dovuto alle malattie cardiocircolatorie, seguite dai tumori maligni, che causano il 26,1% delle morti. Nell AULSS 13 la mortalità per tumore, per malattie del sistema circolatorio, per malattie dell apparato respiratorio e dell apparato digerente, per traumatismi e avvelenamenti è inferiore a quella del Veneto, sia per gli uomini che per le donne. Tuttavia, considerando le singole patologie, si nota che i tumori della trachea, bronchi e polmoni negli uomini, i tumori dello stomaco nelle donne ed i disturbi psichici (cod ) in entrambi i sessi causano un numero di decessi maggiore dell atteso, in modo statisticamente significativo. Nonostante le azioni di prevenzione che hanno portato ad una importante riduzione della mortalità, (es: campagne di screening) il calcolo degli APVP dimostra che il maggior numero di anni potenziali di vita perduti è causato negli uomini da traumatismi ed avvelenamenti e nelle donne dai tumori maligni (tumore della mammella). Dai dati di mortalità presentati possiamo concludere che le cause di morte nell AULSS 13 presentano un andamento ed una distribuzione pressoché sovrapponibile a quella del Veneto, dove tumori e malattie cardiocircolatorie provocano circa i ¾ dei decessi. Nonostante l evidenza di buoni risultati raggiunti con la riduzione dei tassi di mortalità per alcune patologie tumorali e cardiocircolatorie e per gli accidenti da traffico nei giovani, è necessario un investimento di risorse mirato a fronteggiare al meglio i fattori di rischio a cui la popolazione è maggiormente esposta. Dato il progressivo invecchiamento della popolazione, la prevalenza delle malattie cronico-degenerative, in assenza di adeguati programmi di prevenzione e controllo è destinata ad aumentare. Sul fronte delle fratture di femore, ad esempio, l Azienda ULSS è impegnata in iniziative indirizzate al miglioramento delle condizioni di vita degli ultrasettantenni allo scopo di : 1) prevenire le fratture di femore con particolare riguardo alle donne e ai pazienti istituzionalizzati, 2) ridurre i costi dovuti alla ospedalizzazione e riabilitazione per le suddette patologie, 3) migliorare l alimentazione associando in modo mirato integrazioni come la vitamina D, 16
17 4) promuovere l attività fisica per un generale miglioramento del sistema osteomuscolare e cardiocircolatorio. A nostro avviso, a completamento delle attività già in corso, si rendono necessarie le seguenti azioni: maggiore coinvolgimento di tutti gli operatori sanitari nell ambito delle campagne di prevenzione lanciate dal Ministero della Salute in particolare dal Piano Nazionale di Prevenzione Attiva e dal Programma Europeo Guadagnare Salute ; avviare ed estendere a livello aziendale i programmi di prevenzione adeguandoli agli specifici obiettivi di salute che si intendono perseguire. favorire l adozione di strumenti di autocontrollo del proprio stato di salute (ad es. controllo del peso e della circonferenza addominale, controllo della pressione arteriosa, riduzione del fumo di sigaretta, aumento del attività fisica settimanale, ecc.). 17
18 BIBLIOGRAFIA ISTAT (1986). Classificazione delle malattie, traumatismi e delle cause di morte. Vol. I e Vol. 2. Atti del IV Convegno Nazionale sugli studi di mortalità, Firenze, Ottobre Regione Emilia Romagna, Dipartimento Sicurezza Sociale Studi e Documentazioni (1989). Lo studio della mortalità in Emilia Romagna. Atti della giornata di studio sulla Certificazione di morte, problemi medici, epidemiologici e medico-legali, Padova, Maggio Registro Tumori del Veneto, Centro oncologico regionale di Padova, Centro oncologico regionale di Verona (1990). Atlante della mortalità per tumori nella Regione Veneto, E. Buiatti, F. Carnevale, M. Geddes, G. Maciocco (1993). Trattato di Sanità Pubblica. Ed. La Nuova Italia Scientifica. M. Geddes et al. (1994). La salute degli italiani. Ed. La Nuova Italia Scientifica. A. Tampieri (1996). Introduzione alla statistica medica e biometria. Ed. Mc Grow Hill. B. S. Boige-Faure et al. (1997). Diffusion d indicateurs de mortalité utilisables au niveau local. Réseau de surveillance des causes médicales de décès au sein des Sevices Hygiène Santé de grandes villes francaises. Revue d Epidemiologie et de Santé Publique, vol. 45, n.1, M. C. Bonazzi et al. (1998): Sorveglianza della mortalità a livello locale. Annali di Igiene e Sanità Pubblica, vol. LIV.2, R. Gnesotto e S. Forni (nov. 2000): La mortalità e le sue cause nel Veneto. Regione del Veneto Assessorato alle Politiche Sanitarie. ISTAT: Tendenze mortalità italiana ; Nicoletta Bertozzi ed Altri: Mortalità legata al traffico nelle Province del litorale emilianoromagnolo ( ); Bollettino epidemiologico nazionale n. 2 febbraio 2001 Istituto Superiore di Sanità- Ufficio di Statistica: La mortalità per causa in Italia: , mortalita.iss.it, marzo Marco Giustini: La mortalità per incidente stradale; Bollettino epidemiologico nazionale n. 15 Maggio Istituto nazionale di statistica: Annuario statistico italiano
19 APPENDICE Note metodologiche per il calcolo degli indicatori Sono state utilizzate le seguenti formule: P 65 - Indice di vecchiaia = P 0-14 dove: P 65 - = popolazione di età maggiore e uguale a 65 anni P 0-14 = popolazione di età minore e uguale a 14 anni (P 65 - ) + (P 0 14 ) Indice di dipendenza = (P ) dove: (P 65 - ) + (P 0 14 )= popolazione in età non lavorativa (P ) = popolazione in età lavorativa N nati dell anno Tasso di natalità: T = residenti N medio residenti dell anno N nati dell anno Tasso di fecondità: T = donne N donne anni residenti dell anno n (x) Mortalità proporzionale: P (x) = N dove: P (x) = proporzione della causa x n (X) = numero assoluto delle morti per la causa x N = numero assoluto delle morti Tutti i tassi di mortalità (grezzi, specifici, standardizzati) si possono considerare misure medie approssimate del fenomeno. N morti Tassi di mortalità: T = abitanti residenti popolaz. annua 19
20 La formula utilizzata per il calcolo dei tassi di mortalità standardizzati con metodo diretto, relativi a gruppi di cause di morte e sesso,) è la seguente: i T i Peu i Standardizzazione diretta (TSD) = i Peu i dove: i = classe di età i T i = tasso specifico annuale di mortalità dell ULSS, per la classe di età i Peu i = popolazione standard europea appartenente alla classe di età i La formula utilizzata per il calcolo dei tassi di mortalità standardizzati con metodo indiretto, relativi a gruppi di cause di morte e sesso, e del Rapporto Standardizzato di Mortalità (SMR) tra i morti osservati e quelli attesi è la seguente: i T ix P ix O Standardizzazione indiretta (SMR X ) = = --- i T ixs P ix E dove: i = classe di età i x = sesso x (M,F) T ix = tasso specifico di mortalità dell ULSS, per la classe di età i e sesso x T ixs = tasso specifico regionale, per la classe di età i e sesso x. P ix = popolazione dell ULS appartenente alla classe di età i e sesso x dove: O = osservati E = attesi Anni potenziali di vita persi per una causa specifica Tasso di anni potenziali di vita persi (APVP) = abitanti residenti di età inferiore ai 65 anni N morti per suicidio Tassi di suicidio: T = abitanti residenti popolaz. annua 20
21 Tabella 1: Decessi risultanti dalle Anagrafi comunali e dalle schede ISTAT recuperate Anno Decessi segnalati da Uffici Anagrafe Schede ISTAT recuperate Schede ISTAT non recuperate N % ,47% % Tabella 2: Popolazione residente nell'aulss 13, per sesso e classe d'età (*) Età Uomini Donne Totale >= Totale (*) Fonte: Anagrafi Comunali 31/12/
22 Tabella 3: Quadro riassuntivo AULSS 13 Territorio e popolazione - anni Valore Note Estensione territoriale (Km 2 ) 498,2 Densità abitativa (ab/kmq) 507,2 Popolazione residente (ab.) Tasso annuale di crescita della popolazione (per ab.) 17,5 Tasso annuale di crescita naturale (per ab.) 2,3 Tasso annuale di crescita migratoria (per ab.) 15,2 al Struttura per sesso ed età Rapporto di mascolinità (per 100 donne) 96,8 Indice di vecchiaia (per 100) 131 Indice di dipendenza (per 100) 47 al Dinamica demografica Tasso di natalità (per ab.) 10,1 Tasso di fecondità (per donne) 42,1 Tasso di mortalità (per abitanti) 7,8 Età media alla morte - uomini (anni) 74,6 - donne (anni) 81,3 Morti per malattie del sistema circolatorio - maschi (per ab.) 256,6 - femmine (per ab.) 313,9 Morti per tumori - maschi (per ab.) 319,8 - femmine (per ab.) 208,9 Morti per malattie dell'apparato respiratorio - maschi (per ab.) 48,9 - femmine (per ab.) 47,7 Morti per traumatismi e degli avvelenamenti - maschi (per ab.) 43,4 - femmine (per ab.) 20,0 Tasso di suicidio (per ab.) 10,0 Anni potenziali di vita perduti (APVP) per traumatismi e per 968,7 avvelenamenti/anno APVP a causa di decessi per tumore maligno/anno 1487,5 APVP a causa di decessi per malattie del sistema circolatorio/anno 568,7 al media anni
23 Figura 1: Piramide della popolazione AULSS 13 al 31/12/ Uomini Donne fasce d'età Numero residenti Figura 2: Tasso grezzo di mortalità nell AULSS 13, anni ,5 9,0 Tasso grezzo di mortalità maschi Tasso grezzo di mortalità femmine Tasso grezzo di mortalità totale 8,5 Valori per 1000 ab 8,0 7,5 7,0 6,5 6,0 5,5 5, anni 23
24 Tabella 4: Mortalità proporzionale e tassi annuali specifici per causa di morte, uomini, AULSS 13, anni CAUSA di MORTE DECESSI TASSI x ab. RANGO Cod. Descrizione N % MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE 1 0,05 0, , 279,1 a.i.d.s. 1 0,05 0, TUMORI ,59 319, TUMORI MALIGNI ,07 307, labbro, cavità orale, faringe 22 1,11 8, esofago 23 1,16 9, stomaco 58 2,93 23, colon 153 7,72 60, retto 22 1,11 8, fegato 40 2,02 15, pancreas 47 2,37 18, laringe 17 0,86 6, polmoni ,42 97, melanoma maligno 17 0,86 6, mammella dell'uomo 0 0,00 0, prostata 44 2,22 17, vescica 22 1,11 8, encefalo 19 0,96 7, linfomi 72 3,63 28, mieloma multiplo 12 0,61 4, leucemie 22 1,11 8, MAL. METABOLICHE, DISTURBI IMMUNITARI 50 2,52 19, diabete 42 2,12 16, MAL. SANGUE E ORGANI EMATOPOIETICI 5 0,25 1, DISTURBI PSICHICI 61 3,08 24, demenza 34 1,72 13, farmacodipendenza o abuso di droghe senza dipendenze 4 0,20 1, MAL. SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSI 54 2,73 21, Morbo di Alzheimer 12 0,61 4, Sclerosi multipla 0 0,00 0, MAL. SISTEMA CIRCOLATORIO ,56 256, ipertensione 72 3,63 28, infarto miocardico 111 5,60 44, altre mal. ischemiche del cuore 178 8,99 70, altre malattie del cuore 3 0,15 1, malattie del circolo polmonare 114 5,75 45, , 434, 436 ictus 79 3,99 31, , 435, altri disturbi circolatori dell'encefalo 51 2,57 20, arteriosclerosi 5 0,25 1, MAL. APPARATO RESPIRATORIO 123 6,21 48, polmonite 43 2,17 17, bronchite, enfisema, asma 57 2,88 22, bronchite ab ingestis 2 0,10 0, MAL. APPARATO DIGERENTE 79 3,99 31, ulcera 6 0,30 2, cirrosi 40 2,02 15, MAL. APPARATO GENITOURINARIO 31 1,56 12, ,5-629 Insufficienza renale 30 1,51 11, MAL. CUTANEE 7 0,35 2, MAL. SIST. OSTEOMUSCOLARE, TESS. CONNETTIVO 1 0,05 0, MALFORMAZIONI CONGENITE 3 0,15 1, MAL. DI ORIGINE PERINATALE 6 0,30 2, SINTOMI E STATI MORBOSI MALDEFINITI 2 0,10 0, senilità 1 0,05 0, TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI 109 5,50 43, Fratture 32 1,62 12,73 29 E810-E819 Incidenti stradali 49 2,47 19,49 21 E950-E959 Suicidi 18 0,91 7,16 39 E880-E888 Cadute accidentali 25 1,26 9, TUTTE LE CAUSE ,00 788,06 24
25 Tabella 5: Mortalità proporzionale e tassi annuali specifici per causa di morte, donne, AULSS 13, anni CAUSA di MORTE DECESSI TASSI x ab. RANGO Cod. Descrizione N % MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE 6 0,30 2, , 279,1 a.i.d.s. 1 0,05 0, TUMORI ,59 208, TUMORI MALIGNI ,12 197, labbro, cavità orale, faringe 7 0,36 2, esofago 8 0,41 3, stomaco 45 2,29 17, colon 32 1,63 12, retto 24 1,22 9, fegato 21 1,07 8, pancreas 40 2,03 15, laringe 3 0,15 1, polmoni 52 2,64 20, melanoma maligno 9 0,46 3, mammella della donna 81 4,12 31, utero, collo dell'utero 9 0,46 3, corpo dell'utero 6 0,30 2, ovaio ed altri annessi uterini 22 1,12 8, vescica 5 0,25 1, encefalo 6 0,30 2, linfomi 25 1,27 9, mieloma multiplo 8 0,41 3, leucemie 21 1,07 8, MAL. METABOLICHE, DISTURBI IMMUNITARI 73 3,71 28, diabete 53 2,69 20, MAL. SANGUE E ORGANI EMATOPOIETICI 14 0,71 5, DISTURBI PSICHICI 127 6,45 48, demenza 84 4,27 32, farmacodipendenza o abuso di droghe senza dipendenze 1 0,05 0, MAL. SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSI 73 3,71 28, Morbo di Alzheimer 22 1,12 8, Sclerosi multipla 4 0,20 1, MAL. SISTEMA CIRCOLATORIO ,46 313, ipertensione 139 7,06 53, infarto miocardico 113 5,74 43, altre mal. ischemiche del cuore 181 9,20 69, altre malattie del cuore 4 0,20 1, malattie del circolo polmonare 163 8,28 62, , 434, 436 ictus 112 5,69 43, , 435, altri disturbi circolatori dell'encefalo 65 3,30 25, arteriosclerosi 13 0,66 5, MAL. APPARATO RESPIRATORIO 124 6,30 47, polmonite 56 2,85 21, bronchite, enfisema, asma 50 2,54 19, bronchite ab ingestis 3 0,15 1, MAL. APPARATO DIGERENTE 78 3,96 30, ulcera 3 0,15 1, cirrosi 27 1,37 10, MAL. APPARATO GENITOURINARIO 30 1,52 11, Insufficienza renale 21 1,07 8, COMPLICAZIONI DELLA GRAVIDANZA E DEL PARTO 0 0,00 0, MAL. CUTANEE 6 0,30 2, MAL. SIST. OSTEOMUSCOLARE, TESS. CONNETTIVO 15 0,76 5, MALFORMAZIONI CONGENITE 1 0,05 0, MAL. DI ORIGINE PERINATALE 0 0,00 0, SINTOMI E STATI MORBOSI MALDEFINITI 10 0,51 3, senilità 2 0,10 0, TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI 52 2,64 20, Fratture 20 1,02 7,69 35 E810-E819 Incidenti stradali 10 0,51 3,85 40 E950-E959 Suicidi 8 0,41 3,08 45 E880-E888 Cadute accidentali 23 1,17 8, TUTTE LE CAUSE ,00 757,16
26 Figura 3: Frequenza delle cause di morte, uomini, AULSS 13, anni ,1% 5,5% 4,0% 39,1% 6,2% 32,6% 2,5% Tumori Maligni Mal. Metaboliche, Dist. Immunitari Mal. Sistema Circolatorio Mal. Apparato Respiratorio Mal. Apparato Digerente Traumatismi ed Avvelenamenti Altro Figura 4: Frequenza delle cause di morte, donne, AULSS 13 - anni ,3% 2,6% 27,6% 4,0% 6,3% 3,7% 41,5% Tumori Maligni Mal. Metaboliche, Dis t. Im m unitari Mal. Sistema Circolatorio Mal. Apparato Respiratorio Mal. Apparato Digerente Traumatismi ed Avvelenamenti Altro 26
27 Tabella 6: Tassi standardizzati di mortalità (Standardizzazione indiretta), uomini, AULSS 13, anni Codici ICD IX Causa di morte Osservati biennio Attesi biennio Signific MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE 1 25,89 3,86 0,24 61,75 p < 0, TUMORI ,30 99,47 99,33 99,61 p < 0, gengive e bocca 4 5,34 74,95 18,74 299,67 N.S.S. 150 esofago 23 23,25 98,94 55,51 176,35 N.S.S. 151 stomaco 58 38,58 150,36 104,48 216,37 p < 0, ,159.0 colon-retto 71 96,72 73,41 52,83 102,01 N.S.S fegato 40 51,18 78,16 50,43 121,15 N.S.S. 157 pancreas 47 43,88 107,11 71,49 160,49 N.S.S. 161 laringe 17 14,65 116,03 59,24 227,27 N.S.S. 162 bronchi e dei polmoni ,93 110,85 110,57 111,12 p < 0, melanoma maligno 17 8,70 195,45 99,79 382,83 N.S.S. 185 prostata 44 53,31 82,54 54,34 125,35 N.S.S. 188 vescica 22 30,53 72,06 39,91 130,12 N.S.S. 191 encefalo 19 21,20 89,62 47,45 169,28 N.S.S. 202 Linfomi 23 21,32 107,89 60,53 192,31 N.S.S. 203 mieloma multiplo 12 12,92 92,89 41,73 206,76 N.S.S Leucemie 22 25,43 86,50 47,91 156,20 N.S.S MAL. METABOLICHE, DISTURBI IMMUNITARI 50 52,34 95,54 64,55 141,39 N.S.S. 250 Diabete Mellito 42 40,34 104,12 67,89 159,69 N.S.S MAL. SANGUE E ORGANI EMATOPOIETICI 5 6,70 74,57 21,59 257,59 N.S.S DISTURBI PSICHICI 61 40,10 152,10 106,66 216,90 p < 0, MAL. SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSO 54 49,03 110,14 75,53 160,60 N.S.S MAL. SISTEMA CIRCOLATORIO ,63 86,74 86,60 86,87 p < 0, Infarto Miocardico Acuto ,69 66,20 65,95 66,44 p < 0, Altre Malattie Ischemiche del cuore ,61 138,40 138,00 138,81 p < 0, , 434 e 436 Ictus ,22 71,03 52,00 97,03 p < 0,05 432, ,437,438 Altre malattie cerebrovascolari 51 40,68 125,36 85,04 184,82 N.S.S. 440 Aterosclerosi 5 12,21 40,93 11,85 141,40 N.S.S MAL. APPARATO RESPIRATORIO ,58 68,88 68,63 69,12 p < 0, Bronchite, Enfisema, Asma 57 70,38 80,98 56,10 116,91 N.S.S MAL. APPARATO DIGERENTE 79 92,15 85,73 62,76 117,10 N.S.S. 571 Cirrosi e altre malattie croniche del fegato 40 45,59 87,73 56,60 135,99 N.S.S MAL. APPARATO GENITOURINARIO 31 27,86 111,29 67,64 183,08 N.S.S MAL. CUTANEE 7 0,94 747,66 262, ,58 p < 0, MAL. SIST. OSTEOMUSCOLARE, TESS. CONNETTIVO 1 7,94 12,60 0,79 201,42 N.S.S MALFORMAZIONI CONGENITE 3 5,69 52,70 10,64 261,09 N.S.S MAL. DI ORIGINE PERINATALE 6 2,90 206,79 66,69 641,18 N.S.S SINTOMI E STATI MORBOSI MALDEFINITI 2 18,12 11,04 1,55 78,36 p < 0, TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI ,66 91,09 90,75 91,44 p < 0,05 E810-E819 Accidenti stadali 49 40,64 120,58 81,15 179,16 N.S.S. E Suicidi 18 27,13 66,34 34,52 127,50 N.S.S TUTTE LE CAUSE ,75 90,88 90,80 90,96 p < 0,05 S.M.R. Intervalli Fiduciali 95% 27
28 Tabella 7: Tassi standardizzati di mortalità (Standardizzazione indiretta), AULSS 13, donne, anni Codici ICD IX Causa di morte Osservati biennio Attesi biennio MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE 6 25,32 23,70 7,64 73,48 p < 0, TUMORI ,58 94,34 94,18 94,50 p < 0, gengive e bocca 1 2,59 38,55 2,41 616,35 N.S.S. 150 esofago 8 6,78 118,01 44,29 314,42 N.S.S. 151 stomaco 45 27,95 161,01 106,51 243,39 p < 0, ,159.0 colon-retto 67 72,21 92,79 66,14 130,19 N.S.S fegato 21 19,39 108,32 59,16 198,33 N.S.S. 157 pancreas 40 43,51 91,94 59,32 142,51 N.S.S. 161 laringe 3 1,17 257,16 51, ,16 N.S.S. 162 bronchi e dei polmoni 52 63,84 81,46 55,46 119,64 N.S.S. 172 melanoma maligno 9 6,57 136,90 54,34 344,88 N.S.S. 174 mammella ,14 77,78 57,16 105,83 N.S.S , 182 utero 15 20,00 74,99 36,66 153,40 N.S.S. 183 annessi uterini 22 26,60 82,71 45,80 149,35 N.S.S. 188 vescica 5 7,64 65,42 18,94 225,97 N.S.S. 191 encefalo 6 15,80 37,80 12,25 117,75 N.S.S. 202 Linfomi 25 19,60 127,58 73,28 222,09 N.S.S. 203 mieloma multiplo 8 11,22 71,31 26,76 190,00 N.S.S Leucemie 21 21,88 96,00 52,43 175,77 N.S.S MAL. METABOLICHE, DISTURBI IMMUNITARI 73 70,14 104,08 75,25 143,97 N.S.S. 250 Diabete Mellito 53 54,91 96,52 65,96 141,24 N.S.S MAL. SANGUE E ORGANI EMATOPOIETICI 14 9,54 146,78 69,97 307,89 N.S.S DISTURBI PSICHICI ,61 163,63 163,06 164,20 p < 0, MAL. SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSI 73 60,92 119,83 86,63 165,76 N.S.S MAL. SISTEMA CIRCOLATORIO ,45 91,64 91,51 91,77 p < 0, Infarto Miocardico Acuto ,72 78,08 77,79 78,37 p < 0, Altre Malattie Ischemiche del cuore ,33 128,98 128,61 129,36 p < 0, , 434 e 436 Ictus ,53 75,41 75,13 75,68 p < 0,05 432, ,437,438 Altre malattie cerebrovascolari 65 58,16 111,76 79,25 157,62 N.S.S. 440 Aterosclerosi 13 21,08 61,66 28,58 133,00 N.S.S MAL. APPARATO RESPIRATORIO ,36 81,38 81,10 81,67 p < 0, Bronchite, Enfisema, Asma 50 50,38 99,25 67,07 146,89 N.S.S MAL. APPARATO DIGERENTE 78 87,38 89,27 65,22 122,18 N.S.S. 571 Cirrosi e altre malattie croniche del fegato 27 26,15 103,25 60,57 176,03 N.S.S MAL. APPARATO GENITOURINARIO 30 25,70 116,73 70,37 193,63 N.S.S COMPLICAZIONI DELLA GRAVIDANZA E DEL PARTO 0 0,00 0,00 / / / MAL. CUTANEE 6 1,98 303,38 97,84 940,66 N.S.S MAL. SIST. OSTEOMUSCOLARE, TESS. CONNETTIVO 15 20,49 73,22 35,79 149,78 N.S.S MALFORMAZIONI CONGENITE 1 4,97 20,10 1,26 321,41 N.S.S MAL. DI ORIGINE PERINATALE 0 2,42 0,00 / / / SINTOMI E STATI MORBOSI MALDEFINITI 10 21,86 45,74 19,04 109,88 N.S.S TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI 52 65,55 79,33 54,02 116,52 N.S.S. E810-E819 Accidenti stadali 10 11,76 85,01 35,38 204,24 N.S.S. E Suicidi 8 8,19 97,66 36,65 260,22 N.S.S TUTTE LE CAUSE ,24 94,06 93,98 94,14 p < 0,05 S.M.R. Intervalli Fiduciali 95% Signific. 28
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