Dal sostegno pubblico per gli investimenti alla crescita strategica d impresa: ruolo, business e professionalità del consulente. Veneto Agricoltura
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1 Munarodr.Roberto Dal sostegno pubblico per gli investimenti alla crescita strategica d impresa: ruolo, business e professionalità del consulente Veneto Agricoltura Corte Benedettina Legnaro (PD) Giovedì 25 marzo 2010 Strategie per l impresa: Organizzazione Sistemi di Qualità Controllo di Gestione Formazione Sede operativa: via Carbonara, 26/B Borgoricco (PD) tel. fax cell munaro@tiscalinet.it La crisi.. Secondo l STAT in un anno sono andati in crisi posti di lavoro. Ma dalle statistiche ufficiali non figurano i lavoratori in nero, i lavoratori con partita VA, ecc.; sono in crisi sia le grandi industrie sia le PM e i distretti industriali; le punte di eccellenza sono ad un livello poco più che artigianale e, anche se riescono a trovare delle nicchie di mercato, non riescono né a dominarlo né a indirizzarlo; mentre altri paesi sono entrati nell economia della conoscenza e della creatività noi siamo immobili. Per sopravvivere siamo costretti a fronteggiare la concorrenza globale con precarietà del lavoro, bassi salari, delocalizzazione; secondo il 43 Rapporto sulla situazione sociale del Paese realizzato dal Censis, nel corso del 2009 il sistema manifatturiero italiano ha registrato una flessione di più del 10% della produzione, del 24% delle esportazioni, dell 1% nel numero di imprese, che a metà anno erano già 4000 in meno; Gli occupati in agricoltura sono diminuiti sia a livello nazionale sia regionale. 1
2 La crisi dei sistemi tradizionali Prodotto elevata standardizzazione qualità intesa come conformità alle specifiche F. Taylor Processo: tecnologie rigide cicli di produzione lunghi scorte intermedie elevate Organizzazione: divisione del lavoro concentrazione della conoscenza gerarchia formalizzata margini limitati di creatività Misurazione di prestazioni economie di scala priorità: profitto a breve termine EFFETTO REGNO DELLA GESTONE PER FUNZON DR CdG RGQ COM PROD ACQ AMM l maggior potenziale di miglioramento si nasconde tra i regni delle funzioni! 2
3 Una gestione per funzione determina fabbriche all interno delle fabbriche F O R N T O R Amm. Delegato Resp. le di Produzione Resp. le commerciale Resp. le Amm.ne e Finanza Responsabile Approvvigionamenti C L E N T Sono i processi a generare valore non le funzioni. L ottimizzazione dei risultati globali non deriva dalla somma delle ottimizzazioni delle singole attività. Modelli organizzativi Produzione di massa Produzione flessibile l nuovo business Processo Tecnologie rigide Cicli di produzione lunghi Scorte intermedie elevate Organizzazione Divisione del lavoro Concentrazione della conoscenza Gerarchia formalizzata Margini limitati di creatività Misurazione delle prestazioni Economie di scala Priorità: profitto a breve termine Processo Tecnologie flessibili Cicli di produzione brevi Organizzazione Lavoro per gruppi Diffusione della conoscenza Gerarchie formali e decentrate Ampi spazi di imprenditorialità Misurazione delle prestazioni Economie di scopo Priorità: soddisfazione e profitto a breve termine Processo Reti tecnologiche flessibili Cicli di produzione flessibili Scorte minime nel sistema Organizzazione Autoformazione di gruppi di lavoro Conoscenza largamente diffusa Gerarchia autonoma distribuita mprenditorialità diffusa Misurazione delle prestazioni. Ottimizzazione su scala globale Soddisfazione del cliente Neutralità ambientale Priorità: profitto a medio termine 3
4 Se i fatti sono uguali per tutti, le conclusioni saranno le stesse. nsomma: dobbiamo abituarci a cambiare mpresa reattiva (reagisce al mercato) mpresa proattiva (anticipa il mercato) Ruolo del tecnico negli anni Anni 2010 Consulenza Avanzata Elaborazione di progetti di miglioramento qualora le risorse interne all impresa non fossero disponibili Temporary manager Definizione delle strategie aziendali Avvio di un iter formativo a dirigenti/quadri tramite affiancamento per un periodo limitato Mediazione di controversie in virtù della propria veste di neutralità 2000 Consulenza generica Assistenza tecnica 4
5 Modello delle 5 P nella programmazione e controllo della qualità nei servizi Qualità Prevista Cosa desidera il cliente? Qualità Paragonata Qualità Progettata Come mi posiziono? Cosa voglio dare e come? Qualità Percepita Cosa ritiene di ricevere il cliente? Qualità Prestata Come erogo realmente? ASSOCONSULT Associazione Federativa delle mprese di Consulenza Direzionale e Organizzativa Codice Deontologico ciascun associato s impegna a comunicare il presente codice deontologico ai propri clienti Ciascun associato s impegna a far riferimento, per la proposizione, la progettazione e l erogazione dei propri servizi alle norme UN e/o internazionali di settore. Regole: ntegrità ndipendenza Riservatezza Competenza e correttezza professionale Concretezza ed efficacia Trasparenza e controllo Rapporti con l associazione e gli associati 5
6 APCO (Associazione taliana dei Consulenti di Direzione e Organizzazione) Codice etico (rev. Marzo 2009): Norme generali ndipendenza professionale Segreto professionale Espletamento degli incarichi Tutela del cliente Ottenimento del lavoro Attività promozionale Tariffe Rapporto tra i soci APCO ha partecipato alla stesura della norma UN che definisce le linee guida per la scelta del consulente di direzione. Proposta APCO: come scegliere il consulente di direzione ATTVTA NOTE Definisci il tuo bisogno Contatta più consulenti Cerca di capire quanto il consulente, attraverso i tuo sintomi, ha compreso il tuo bisogno Chi è il consulente Valutazione finale della bontà dell offerta Per la definizione dell offerta APCO suggerisce quanto riportato nella UN Competenze e Referenze. Le competenze sono: strategiche e sistemiche, organizzative (struttura e processi), relative al comportamento organizzativo, metodologico-applicative, relazionali e specialistiche. Per l'erogazione del servizio sarà quindi utilizzata come riferimento la norma UN
7 B S O G N l progetto Offerta/Contatto (UN 10771:2003) Realizzazione del progetto (UN 11067:2003) Le competenze del management (UN 11166:2005) C L E N T A C P D NORMA UN 11166:2005 Consulenza di direzione - Linee guida per la scelta del consulente di direzione" SCOPO E CAMPO D APPLCAZONE La norma fornisce una linea guida che riporti criteri metodologici per le organizzazioni clienti (pubbliche o private) per meglio capire la professionalità dei consulenti di direzione ("management consultant") per la realizzazione del servizio. Al contempo potrà essere per i consulenti di direzione un utile strumento per mettere in evidenza le proprie competenze attraverso un metodo comune, cioè noto anche al cliente. La norma si applica nelle seguenti situazioni: per i clienti, nella fase di definizione dell'incarico da affidare, nella comprensione e nella scelta delle competenze appropriate e nella valutazione delle prestazioni consulenziali; per le società di consulenza, nella fase di selezione dei consulenti, di sviluppo delle proprie professionalità e di valutazione dei risultati conseguiti; per i singoli consulenti, quale strumento di autovalutazione e di pianificazione del proprio sviluppo professionale. 7
8 NORMA UN 10771:2003 Consulenza di direzione - Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio" SCOPO E CAMPO D APPLCAZONE La norma stabilisce la terminologia, la classificazione ed i requisiti del servizio di consulenza di direzione ( management consulting ) così come definito al punto 3.1 della stessa. La norma intende orientare e guidare sia gli attori dell'offerta, cioè i consulenti, sia gli utilizzatori delle prestazioni professionali erogabili, cioè i clienti, intesi come organizzazioni orientate al profitto (ossia le imprese) e le organizzazioni che per loro natura non hanno fra i loro scopi primari il profitto. NORMA UN 10771:2003 Consulenza di direzione - Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio" Definizione di Consulenza di Direzione (Management Consulting) Attività di libera professione finalizzata alla fornitura, intesa come progettazione e erogazione, di servizi immateriali ed intellettuali esercitata individualmente, in gruppo o sotto forma di società e i cui Clienti/Committenti sono soggetti collettivi (imprese/organizzazioni/enti). L'attività esige professionalità e specializzazione nonché rispetto di valori etici e di regole di comportamento etico deontologico. Si esplica mediante prestazioni professionali quali: consigli, pareri ed informazioni; studio ed elaborazione di consulenze, piani e progetti formativi; indirizzo, supporto e partecipazione alla realizzazione degli stessi; monitoraggio della qualità del processo e valutazione dell'efficacia e qualità dei risultati; Si esplica mediante prestazioni professionali inerenti a: il comportamento del Cliente/Committente nell'interazione con l'ambiente, il territorio, il mercato (strategia), l'individuazione e il reperimento delle Risorse (umane, tecnologiche, finanziarie, ecc.); l'assetto organizzativo inteso come struttura-processi; la produzione dei risultati in termini prodotti/servizi e in generale il funzionamento e la gestione delle attività in ottica di efficienza, efficacia, qualità; il cambiamento dell'ambiente esterno, dell'organizzazione, delle persone (Risorse Umane). 8
9 NORMA UN 10771:2003 Consulenza di direzione - Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio" Requisiti 1 -nformazione Al fine di consentire al Cliente di valutare le sue competenze, il consulente deve fornire: i profili delle professionalità coinvolte (sia per la funzione specialistica richiesta sia per il settore di intervento) o i "curriculum" dei consulenti; le referenze contenenti: identificazione dei clienti, oggetto e periodo degli interventi, non necessariamente correlati fra loro, nei limiti di quanto previsto dalla legislazione in materia di tutela della privacy. 2 - Efficacia/efficienza Chi fornisce il servizio di Consulenza di Direzione deve avere la capacità di produrre l'effetto posto come obiettivo dell'attività contrattualmente pattuita entro i tempi concordati e definiti. Al fine di una valutazione di tale caratteristica, il consulente deve prevedere che, durante la fornitura del suo intervento, il Cliente possa effettuare verifiche e controlli intermedi e finali; tutto ciò deve essere formalizzato nella proposta. 3 - Controllo Chi fornisce il servizio di Consulenza di Direzione deve prevedere che il Cliente abbia a disposizione in ogni momento la documentazione dei procedimenti applicati e dello stato di avanzamento raggiunto, nonché il supporto per la loro interpretazione. NORMA UN 10771:2003 Consulenza di direzione - Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio" 4. Valori Chi fornisce il servizio di Consulenza di Direzione deve impegnarsi a riconoscere e rispettare i valori della cultura del Cliente attraverso il proprio comportamento e attraverso la metodologia d'approccio etico-professionale. Questo impegno è valutabile dalle analisi preliminari al progetto di intervento, dalle relazioni interpersonali poste in essere nella fase progettuale e dalle modalità proposte di fornitura del servizio. 5 - Comprensione Chi fornisce il servizio di Consulenza di Direzione deve avere la capacità di interpretare, sulla base di raccolta e di analisi dei dati, la situazione, le esigenze prioritarie e le aspettative dell'organizzazione del Cliente. Questa capacità è valutabile per mezzo dell'analisi dell'offerta in termini di fattibilità e di obiettivi definiti. 6 - Flessibilità Chi fornisce il servizio di Consulenza di Direzione deve offrire al Cliente un servizio che si adatti alla specificità della realtà in cui si opera, mediante un'applicazione personalizzata delle discipline manageriali. Questa rispondenza è valutabile sulla base delle analisi dei contenuti dell'offerta e delle modalità proposte per l'attuazione della fornitura del servizio. 7 - Comunicazione Chi fornisce il servizio di Consulenza di Direzione deve trasmettere chiaramente al Cliente i contenuti e modalità della offerta di realizzazione del servizio in modo da favorire il raggiungimento degli obiettivi. Questa capacità di comunicazione è valutabile sulla base del coinvolgimento delle risorse Umane, dell'efficacia della documentazione, della partecipazione e della produttività di incontri e di riunioni, della chiarezza espositiva, con i quali la consulenza ha gestito la fase progettuale dell'intervento. 9
10 NORMA UN 11067:2003 Consulenza di direzione -Criteri di erogazione e controllo del servizio Criteri di erogazione e controllo del servizio La norma definisce le modalità, cioè i criteri, le metodologie e i comportamenti, di realizzazione del servizio di consulenza di direzione ("managing consulting") descritto nel contratto. La norma integra la UN "Consulenza di direzione - Definizione, classificazione, requisiti e offerta del servizio", destinata all'applicazione da parte del consulente nello studio e nella proposizione del servizio al cliente. SCOPO E CAMPO D APPLCAZONE La norma definisce le modalità, intese come criteri, metodologie e comportamenti, di realizzazione del servizio di consulenza di direzione ("management consulting") descritto nel contratto (vedere punto 7.2 della UN 10771). Le strategie Nuovi servizi Contestazioni dei clienti Nuove tecnologie Perdita di efficienza Normativa cogente e non Conoscere i clienti e le loro esigenze Valutare tre capacità Fare benchmarking Progetto di cambiamento ndividuare le prestazioni rilevanti e i livelli di performance Sviluppare le competenze e le risorse umane Gestire per processi Analizzare e interpretare i dati dentificare i partner Lavorare per progetti Raccogliere informazioni Miglioramento continuo 10
11 La fabbrica dei progetti Progetto i Miglioramenti incrementali dovuti ai progetti Progetto 2 Progetto 1 Miglioramenti incrementali dovuti agli investimenti Tempo l progetto: il business plan nizio Ricerca di mercato Piano di marketing Piano approvvigionamenti Piano prod.ne e struttura Piani degli investimenti No Verifica Economica Sì Sì Verifica finanziaria No Fine 11
12 Servizio: empatia e non solo l servizio è una relazione tra persone basata su uno scambio non solo economico ma anche informativo, emotivo, operativo e affettivo. Nei servizi caratterizzati da un grado elevato di soggettività e di relazioni l etica guida e regola le relazioni tra i soggetti sostituendo regole, procedure e norme. Servizio: è metodo L erogazione del servizio segue un ordine logico definibile e strutturabile e principi costanti, applicabili ad ogni impresa, indipendentemente dalle caratteristiche dimensionali e merceologiche, sui quali sviluppare personalizzazioni e caratteristiche particolari. 12
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