Le relazioni tra i gruppi
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- Gianluca Novelli
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1 Le relazioni tra i gruppi
2 In Psicologia sociale le relazioni tra gruppi sono state principalmente analizzate in termini di conflitto e competizione Etnocentrismo: il proprio gruppo (ingroup) è considerato il centro di ogni cosa e tutti gli altri (outgroup) sono classificati e valutati in rapporto ad esso (Sumner, 1906)
3 Gruppo: totalità dinamica basata sull interdipendenza invece che sulla somiglianza (Lewin, 1948). interdipendenza del compito interdipendenza del destino
4 INTERDIPENDENZA E CONFLITTO INTERGRUPPI
5 1. Interdipendenza del compito e conflitto Per Sherif l esistenza dei gruppi si basa sulla necessità di collaborare per raggiungere degli obiettivi (creazione di status, ruoli, norme )
6 Nel 1954 Sherif e collab. organizzarono un campo estivo nel parco di Robbers Cave (Oklahoma ) per 22 ragazzi di 12 anni, della durata di 18 giorni. I Fase: attività svolte in comune (socializzazione) II Fase: la formazione dei gruppi (indipendenza) III Fase: la competizione tra gruppi (interdipendenza negativa) IV Fase: la riduzione del conflitto (interdipendenza positiva)
7 Secondo la teoria del conflitto realistico di Sherif (1966), l ostilità tra i gruppi nasce dalla competizione per risorse materiali ambite ma scarse.
8 Critiche alla teoria del conflitto realistico: la cooperazione non è sufficiente ad annullare il pregiudizio; più che l obiettivo comune è importante l esito della collaborazione; a volte il conflitto non è reale, ma è percepito
9 2. Interdipendenza del destino e conflitto Per Rabbie e Horwitz (1969) i fenomeni discriminatori derivano dalla percezione di una interdipendenza nel destino dei membri del gruppo.
10 Esperimento a cui parteciparono 8 soggetti, divisi nel gruppo dei blu e dei verdi promessa di un compenso compito individuale sorteggio del gruppo da premiare valutazione membri dell ingroup/outgroup
11 Origine psicologica del conflitto tra gruppi: la condivisione di un destino comune rende saliente l appartenenza ai rispettivi gruppi e ciò promuove il conflitto.
12 CATEGORIZZAZIONE SOCIALE E RAPPORTI INTERGRUPPI
13 3. Il comportamento intergruppi come risposta alla categorizzazione sociale Tajfel (1971, 1982) ha indagato se la discriminazione si presenta anche quando tra i membri dei gruppi non vi sia interdipendenza.
14 Paradigma sperimentale dei gruppi minimi i soggetti non interagivano tra loro non dovevano svolgere nessun compito di collaborazione/competizione non avevano alcun destino comune
15 Per Tajfel un gruppo possiede: componente cognitiva (conoscenza di appartenere a un gruppo) componente valutativa (valore positivo/negativo della appartenere a un gruppo) componente emozionale (emozioni verso il proprio gruppo)
16 Esperimento: Formazione di due gruppi sulla base di un criterio di poca importanza (preferenza per Klee o Kandinskij)
17 Compito sperimentale: distribuzione di risorse (piccole somme di denaro) ad un membro dell ingroup e dell outgroup mediante matrici di pagamento
18 Membro 74 del gruppo Klee Membro 44 del gruppo Kandisnsky (c) (a) (b) (d) Le cifre corrispondono alle somme di denaro elargite da un soggetto appartenente al gruppo Klee: (a) imparzialità (b)massimo profitto comune (c)massima differenza a favore dell ingroup (d)massimo profitto a favore dell ingroup
19 Il senso di appartenenza, anche se stabilito in base a criteri deboli, produce favoritismo per il proprio gruppo a svantaggio di quello esterno (intergroup bias).
20 Per Tajfel il conflitto può basarsi su un guadagno psicologico immateriale. Le condotte sociali si collocano lungo un continuum tra: -comportamento interindividuale -comportamento intergruppi
21 Cruciale è il concetto di identità sociale: quella parte della concezione di sé che deriva dalla consapevolezza di essere membro di gruppi sociali e la rilevanza emozionale di tale appartenenza
22 L intergrup bias si fonda su tre processi psicologici: la categorizzazione sociale l identificazione il confronto sociale
23 Le strategie per preservare un identità sociale soddisfacente pur appartenendo a gruppi svantaggiati: mobilità sociale cambiamento sociale disidentificazione
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