RESOCONTO INTEGRALE. Seduta n. 77 Martedì 11 settembre 2007

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1 1 RESOCONTO INTEGRALE Seduta n. 77 Martedì 11 settembre 2007 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RAFFAELE BUCCIARELLI INDI DEL VICEPRESIDENTE DAVID FAVIA INDICE Comunicazioni del Presidente... p. 3 Approvazione processi verbali Proposte di atto amministrativo (annuncio) Mozione (annuncio) Promulgazione legge (annuncio) Trasmissione deliberazioni (annuncio) Insediamento (annuncio) Congedi (annuncio) Commemorazione... p. 4 Sull'ordine dei lavori... p. 4 Interrogazione n. 726 dei Consiglieri Badiali, Ricci Applicazioni criteri per l erogazione di contributi a sostegno della gestione associata intercomunale di funzioni e servizi Svolgimento... p. 8 Interrogazione n. 466 del Consigliere Giannotti Situazione Comunità Montane Interrogazione n. 520 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Ridelimitazione Comunità Montana dell Alto e Medio Metauro Interrogazione n. 522 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Ridelimitazione ambiti territoriali Comunità Montana del Catria e Cesano e Comunità del Catria e Nerone Interrogazione n. 525 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Mancata rappresentatività delle Giunte delle Comunità Montane della Provincia di Pesaro e Urbino Interrogazione n. 526 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Composizione Giunte Comunità Montane della Provincia di Pesaro e Urbino

2 2 Interrogazione n. 527 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Grave situazione di Bilancio delle Comunità Montane della Provincia di Pesaro e Urbino Interrogazione n. 533 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Composizione illegittima del Consiglio della Comunità Montana dell Alta Valmarecchia (abbinate) Svolgimento... p. 11 Interrogazione n. 720 del Consigliere Solazzi Donazione di sangue e del cordone ombelicale Svolgimento... p. 16 Interpellanza n. 41 del Consigliere Brandoni Prefabbricato inutilizzato in via Cupa di Posatora Svolgimento... p. 17 Mozione n. 186 del Consigliere Brandoni Situazione Fincantieri Discussione e votazione... p. 19 Mozione n. 192 dei Consiglieri Mollaroli, Mammoli, Benatti, Favia, Giannotti, Massi Emergenza organici nella scuola pubblica per l anno scolastico 2007/ 2008 e nuova legge sull istruzione Discussione e votazione... p. 21 Mozione n. 195 dei Consiglieri Brini, Giannotti Istituzione e attivazione dell Ufficio Unico delle Dogane di Ancona Discussione e votazione... p. 27 Mozione n. 183 dei Consiglieri Solazzi, Binci Prove selettive per personale interinale in servizio presso la Giunta regionale Mozione n. 189 dei Consiglieri Capponi, Bugaro, Santori Mantenimento funzionalità delle strutture decentrate agricoltura della Regione Marche Interrogazione n. 689 del Consigliere Altomeni Situazione personale Servizio Agricoltura (abbinate) Discussione e votazione... p. 27

3 3 La seduta inizia alle ore 11,00 Presidenza del Presidente Raffaele Bucciarelli Comunicazioni PRESIDENTE. Do per letto i processi verbali delle sedute n. 74 e n. 75 del 30 e 31 luglio 2007, ed il processo verbale della seduta n. 76 del 1 agosto 2007, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell'articolo 29 del Regolamento interno. Sono state presentate, in data 8 agosto 2007 le seguenti proposte di atto amministrativo: - n. 62, ad iniziativa della Giunta regionale: "Piano regionale per le politiche attive del lavoro - triennio , art. 3, l.r. 25 gennaio 2005, n. 2", assegnata alla III Commissione in sede referente; - n. 63, ad iniziativa della Giunta regionale: "Criteri di ripartizione dei progetti speciali di competenza regionale - Fondo sanitario regionale dell'anno spesa di parte corrente", assegnata alla V Commissione in sede referente e alla Il Commissione per il parere obbligatorio. E' stata presentata la seguente mozione: - n. 200 dei Consiglieri Brandoni, Altomeni, Binci e Procaccini "Metanodotto Brindisi - Minerbio". In data 2 agosto 2007 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la seguente legge: - n. 10 "Riconoscimento dell'associazione dei consiglieri della Regione Marche cessati dal mandato". La Giunta regionale ha trasmesso, in data 15 giugno 2007, le seguenti deliberazioni: - n. 881 del 01/08/2007: "Art. 26, comma 1, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2007 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese ,00"; - n. 882 del 01/08/2007: "Art. 29, comma 1 della l.r. 11 dicembre 2001, n. 31 e art. 26, comma 1 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 207 di entrate derivanti da assegnazione di fondi da parte dello Stato, vincolati a scopi specifici e delle relative spese ,00";

4 4 - n. 883 del 01/08/2007: "Art. 26 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2007 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dal Ministero della Pubblica Istruzione e relativi impieghi per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo"; - n. 884 del 01/08/2007: "Art. 29, comma 2, della l.r. 11 dicembre 2201, n Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2007, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni ,00"; - n. 885 del 01/08/2007: "Art. 29, comma 2, della l.r. 11 dicembre 2001, n Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni ,00"; - n. 886 del 01/08/2007: "Art. 34, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale 2007., ,00"; - n. 887 del 01/08/2007: "Art. 34, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale ,37"; - n. 888 del 01/08/2007: "Art. 34, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale ,28"; - n. 889 del 01/08/2007: "Art. 34, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2, Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale ,42"; - n. 890 del 01/08/2007: "Art. 29 della l.r. 11 dicembre 2001, n. 31 e art. 27 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 - Variazione compensativa di ,00"; - n. 891 del 01/08/2007: "Art. 34, comma 2, della l.r. 23 febbraio 2007, n. 2 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale Importo di ,75", - n. 932 del 01/08/2007: "Art. 29, comma 3, della l.r. 11 dicembre 2001, n. 31 e art. 27 della l.r. 23 febbraio 2007, n. 3 - Variazione compensativa al Programma Operativo Annuale Importo di ,00 - Modifica al Programma Annuale 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 171 del 5 marzo 2007 e sue successive modificazioni". Comunico, inoltre, che il giorno giovedì 13 settembre alle ore si procederà all'insediamento del Consiglio delle Autonomie locali mediante l'elezione del Presidente e dei due Vicepresidenti (ai sensi dell'art. 6 della legge regionale 4/2007) presso la Sala "Pagoda" della sede di Piazza Cavour, Ancona. Hanno chiesto congedo i Consiglieri Giannini, Romagnoli e l Assessore Carrabs. Commemorazione PRESIDENTE. Chiedo di osservare un minuto di silenzio in commemorazione delle vittime dell attentato dell 11 settembre (Il Consiglio osserva un minuto di silenzio) Sull ordine dei lavori PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Altomeni sull ordine dei lavori. Michele ALTOMENI. Come ho anticipato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, chiediamo l anticipo della discussione dell ultimo punto all ordine del giorno che è una modifica della legge sul commercio, in quanto nel dicembre scorso c era stato l impegno da parte della Giunta che entro marzo avremmo messo mano a questa questione, invece siamo a settembre e la questione non è stata toccata. Normalmente tra settembre e ottobre i Comuni fanno i calendari delle aperture per l anno dopo, quindi, o la questione la discutiamo oggi o ce la trasciniamo per un altro anno. Quindi chiediamo l anticipo visto che l at-

5 5 to è iscritto oggi e non c è neanche un ordine del giorno particolarmente impegnativo. PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini. Luciano AGOSTINI. Naturalmente la Giunta è contraria a questa proposta. Nel metodo sarebbe la prima volta che si discute una proposta di legge che non è stata valutata né dalla Giunta né dalla Commissione. Rispondendo al Consigliere Altomeni non è che la Giunta regionale non ha voluto mantenere gli impegni, giacché il Testo unico sul commercio era già pronto per la discussione nel mese di marzo. Successivamente si sono introdotte alcune iniziative parlamentari tra cui quella del Governo in materia di orari, superfici, ecc., il cosiddetto pacchetto Bersani che è all approvazione del Senato e che modifica sostanzialmente alcune questioni riguardanti le attività commerciali. Quindi siamo in attesa dell approvazione definitiva di questo pacchetto, è un gioco forza dovendolo recepire nella normativa regionale in quanto il commercio è materia esclusiva di competenza della Regione dopo il Titolo V. Non appena approvato recepiremo tecnicamente quelle norme e il Testo unico sarà pronto per la discussione in Commissione e in Consiglio. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi. Franco CAPPONI. La nostra richiesta va nella stessa direzione di quella fatta dal Consigliere Altomeni, ma noi non siamo così perentori della richiesta della discussione odierna di alcune proposte di legge che sono giacenti da mesi all ordine del giorno del Consiglio regionale, bensì chiediamo un accelerazione da parte della Commissione dell esame di queste leggi per il parere anche perché riguardano dei temi strategici che penso siano condivisibili da gran parte di questo Consiglio regionale. Parliamo della proposta sulla valorizzazione della famiglia, di quella sul funzionamento delle scuole materne autonome, leggi che rafforzano e individuano per questa regione il principio di sussidiarietà e tante altre ancora che vanno in questa direzione. Mi sembra che ci sia l humus positivo per poter cominciare a discutere di queste leggi che sono fondamentali per la comunità e per le famiglie delle Marche. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci. Mirco RICCI. Intervengo per le stesse ragioni che diceva poc anzi il Vicepresidente, cioè che non è opportuno procedere con l anticipazione della legge sul commercio perché è molto articolata. Certamente dovrà essere discussa in tempi ragionevoli, ma essendo in attesa delle iniziative del Governo non possiamo farlo oggi. Prendendo spunto dall intervento del Consigliere Capponi, occorre forse sollecitare le Commissioni a lavorare un po di più per recuperare le proposte presentate e portarle in Consiglio per l approvazione, dato che siamo a metà legislatura questo sarebbe opportuno. Credo che oggi nel primo Consiglio dopo la pausa estiva, senza discussione in Commissione e senza una valutazione della Giunta, anticipare la legge sul commercio sia sbagliato concettualmente, credo sia necessario ancora un po di tempo in attesa, ripeto, delle indicazioni del Governo. Per cui questa legge importante ed articolata, che anche io personalmente cercherò di approfondire per dare un contributo, è bene affrontarla nei tempi opportuni, non andare molto in là ma non è possibile farlo oggi pur condividendo le intenzioni di Rifondazione Comunista. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni. Giuliano BRANDONI. A me pare che la

6 6 richiesta del Consigliere Altomeni non solo sia del tutto legittima, ma direi adeguata, perché quella proposta di legge non è qui da una settimana o da un mese, ma è giacente dall inizio di questa legislatura. Detto questo, credo che dobbiamo raccogliere l urgenza e la necessità di un confronto sui temi che questa proposta contiene, temi che hanno valore dal punto di vista economico e sociale, ma hanno anche valore, come vedo dai dibattiti di queste settimane, di carattere morale e spirituale, tanto che l ultimo ad occuparsi del valore della domenica è stato addirittura il Santo Padre. Per non prenderci in giro non uso parole che meriterebbero alcune considerazioni che qui ho ascoltato c è una strada semplice, quella che questa proposta di legge venga immediatamente discussa in Commissione, c è la possibilità e il tempo di confrontarci e di discuterla prima che i calendari che riguardano e disciplinano le attività commerciali facciano perdere su questo versante un altro anno. Se c è l impegno, se c è il rinvio in Commissione e una data certa di discussione di questa legge che potrà avere il conforto di tutti i Consiglieri, avere il conforto di una riflessione più meditata, per quello che ci riguarda ci riteniamo soddisfatti di un risultato che senza questa forzatura e forzatura non era ma era un richiamo alle regole probabilmente nemmeno oggi e forse mai questa proposta di legge avrebbe potuto trovare la strada del confronto, della discussione e della eventuale approvazione. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi. Lidio ROCCHI. Questa proposta di legge è da parecchio tempo che è stata presentata e depositata dal gruppo di Rifondazione Comunista, però avevamo concordato anche con loro e con l Assessore Agostini che era quasi pronto il Testo unico sul commercio. Quindi nel momento in cui avremo la possibilità di discutere il Testo unico non credo ci saranno difficoltà ad approvarlo, ora c è soltanto da aspettare qualche settimana, almeno da quello che mi ha detto l Assessore. Pertanto quanto arriverà Testo unico dalla Giunta potremo sicuramente approvarlo e avere tutti i crismi della regolarità. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D Anna. Giancarlo D ANNA. Sembra che questa mattina si faccia un elenco delle priorità delle proposte di legge che sono state presentate e non sono state né discusse né affrontate. Credo che sia un problema generalizzato che riguarda un po tutte le proposte di legge che ci sono, ma non solo queste perché esistono anche interrogazioni e mozioni addirittura del Non è più tollerabile che a distanza di due anni ci sono ancora delle interrogazioni, anche quelle a risposta scritta, che non hanno ottenuto una risposta. Molto spesso i problemi che vengono sollevati nelle interrogazioni o nelle mozioni si risolvono da soli o comunque un intervento tardivo poi non serve a niente. Quindi non è solo un discorso di proposte di legge, ma è che bisogna dedicare più tempo a dare le risposte sia scritte che orali alle interrogazioni e poter intervenire attraverso la possibilità che hanno i Consiglieri di esprimersi con un voto sulle diverse mozioni presentate. PRESIDENTE. Ricordo a tutti Consiglieri che sull ordine dei lavori prima di ogni seduta del Consiglio regionale è convocata appositamente la Conferenza dei Presidenti dei gruppi. Capisco tutte le esigenze anche quelle degli obiettivi, tanto per essere chiari ed espliciti, però richiamo i Consiglieri ad un comportamento più rigoroso. Ha la parola il Consigliere Massi. Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Condivido l appello del Presidente a sbro-

7 7 gliare le questioni che riguardano l ordine del giorno nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, però poi, Presidente, se ad inizio di seduta si fanno delle valutazioni che mi trovano anche d accordo ma che sulle quali ci si impone una riflessione immediata, intervengo non per rubare tempo ma per fare una riflessione su quello che ha detto il capogruppo dei Ds Ricci, quando dice che la questione di iscrizione all ordine del giorno di alcune proposte, riguardanti anche quelle della minoranza, è una questione che riguarda il lavoro delle Commissioni. Volevo dire al Consigliere Ricci che non è così, siamo arrivati a metà legislatura e non dobbiamo prenderci in giro come diceva il Consigliere Brandoni. Quindi la direzione strategica politica della Regione, mi riferisco al Presidente, al Vicepresidente e a tutta la coalizione di maggioranza, dia indicazioni su quali proposte della minoranza si sentono di convergere. Penso che se lo sappiamo prima eviteremo queste frizioni e daremo più efficienza a tutti i lavori dell Aula. Non è una questione di lavoro o di volontà dei lavori in Commissione, Consigliere Ricci, è che politicamente dovete dire, anche su quello che ha detto il Papa, si sono inginocchiati tutti, tutti i sacrestani, ecc, cerchiamo di capire PRESIDENTE. Per cortesia Consigliere Massi, stiamo parlando dell ordine dei lavori. Ha la parola il Consigliere Solazzi. Vittoriano SOLAZZI. Al di là della richiesta fatta dal Consigliere Altomeni non credo sia questo il problema, se il problema venisse rinviato non credo che si opporrà, però ha fatto bene a sollecitare questa discussione perché effettivamente, così come ricordavano i Consiglieri D Anna e Massi, c è una serie di proposte di legge ad iniziativa di Consiglieri regionali, peraltro alcune che non prevedono nemmeno impegni di spesa, quindi non hanno costi e che probabilmente troverebbero il consenso anche di tutti i gruppi politici di questo Consiglio, che non approdano in Commissione. Questo lo ritengo ingiusto nei confronti del lavoro dei Consiglieri regionali e di questa assise, peraltro è una perdita di ricchezza e di disponibilità, perché la stragrande maggioranza di queste proposte di legge, ripeto, non prevedono nemmeno dei costi, ma il non farle approdare neanche alla discussione in Commissione umilia il lavoro dei Consiglieri. Questo è un problema da affrontare in sede politica, il Presidente ha ragione quando dice che non c è bisogno di parlarne qui in Aula. Mi riferisco, ad esempio, ad una mia proposta datata ai primi mesi di questa legislatura, che ha anticipato i decreti Bersani, che faceva riferimento all apertura di sedi farmaceutiche, ma che non è mai approdata in Commissione, non è stata mai portata. Posso capire tutto, posso comprendere le pressioni che ci sono, però lo trovo ingiusto. Questa, a mio avviso, per i lavori del Consiglio è una emergenza da affrontare perché in questo modo il lavoro dei Consiglieri viene umiliato. La stragrande maggioranza di queste proposte sono ispirate al buon senso, a risolvere dei problemi che sono presenti in questa comunità marchigiana, quindi devono avere almeno la dignità di essere discusse in Commissione. Dopodiché se non ci sono maggioranze per approvarle verranno respinte, però credo che l iter debba essere garantito a tutte le proposte di legge e non solo di quelle della Giunta, perché il compito dei Consiglieri regionali e del Consiglio è quello di approvare le leggi, quindi i Consiglieri lo esercitano legittimamente nel proporre proposte di legge al Consiglio. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Altomeni. Michele ALTOMENI. Credo serva un chiarimento. Un conto è il rinvio della proposta di legge in Commissione con la garanzia dell esame e un conto è quello che diceva il Presidente della Commissione cioè di aspettare i tempi.

8 8 Ricordo che l occasione in cui è stato garantito che avremo discusso questa cosa entro marzo era quella in cui si metteva mano al Testo unico sul commercio su una questione specifica quindi senza aspettare il decreto Bersani. Questa è una questione altrettanto specifica che non ha niente a che fare con il decreto Bersani, quindi bisognerebbe fare come in quella occasione che si è potuto fare una norma specifica. Se i tempi conciliano, per carità, ci mancherebbe, ma se i tempi non conciliano e a ottobre i Comuni fanno i calendari, dovremo intanto andare a discutere questa cosa che con il decreto Bersani non ha niente a che fare, poi quando faremo il Testo unico recepiremo questa cosa che abbiamo variato. Quindi se rimandiamo questa proposta in Commissione o il Testo unico a tempi brevi e nel giro di due o tre settimane la cosa verrà in Consiglio va bene, altrimenti no. PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Agostini. Luciano AGOSTINI. Vorrei che su questo venga fatta un po di chiarezza, tra l altro le polemiche sulla stampa sono abbastanza stucchevoli. Un conto è la legittimità di un Gruppo o di un Consigliere a presentare una proposta di legge ed io entrerò nel merito quando se ne discuterà, ovviamente comprese le modalità con cui questa arriverà alla discussione. Sarebbe la prima volta che nella maggioranza si segue questo particolare procedimento ed è del tutto legittimo. Un conto è dire che non si è mantenuti fede all impegno di portare il Testo unico in discussione entro marzo perché questa è un affermazione che respingo, nel senso che la discussione del Testo unico non è arrivata perché questo atto non parlerà solo di orari, ma parlerà della disciplina complessiva del commercio a te interessa solo per particolari esigenze di corporazione solo quell aspetto, ma alla comunità marchigiana interessa la disciplina complessiva del commercio -. Quindi ritengo che il Testo unico non possa andare in Commissione se c è in discussione una legge che ha avuto la prima approvazione alla Camera dei Deputati ed è in approvazione al Senato e che modifica sostanzialmente la competenza esclusiva della Regione in materia di commercio. Il provvedimento è passato alla Camera ed è iscritto all ordine del giorno del Senato per essere discusso ed approvato o non approvato, ma se viene approvato ritengo che il Testo unico del commercio debba parlare in maniera moderna, attuale, recependo tutte le norme che ci sono. Mi pare che da questo punto di vista aspettare qualche settimana o qualche mese non so quali saranno i tempi, mi dicono che saranno di qualche settimana perché l ultimo incontro di concertazione lo abbiamo fatto avantieri mattina su questo aspetto per un particolare settore non disturbi il processo complessivo per ciò che riguarda il Testo unico. Se poi c è un aspetto del tutto settoriale e marginale della disciplina complessiva del commercio questo attiene ad un'altra cosa, però che si dica la verità. PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 16 di cui al punto 27) dell ordine del giorno, così come illustrato dal Vicepresidente Agostini. (Il Consiglio approva) Interrogazione n. 726 dei Consiglieri Badiali, Ricci Applicazioni criteri per l erogazione di contributi a sostegno della gestione associata intercomunale di funzioni e servizi Svolgimento PRESIDENTE. L ordine del giorno reca l interrogazione n. 726 dei Consiglieri Badiali e Ricci. Per la Giunta risponde l Assessore Minardi.

9 9 Luigi MINARDI. I Consiglieri sollevano una domanda relativa a come sono stati gestiti i fondi per incentivare la gestione associata dei servizi, in particolare quale è stato il riparto tra Unione dei comuni e Comunità montane. Vorrei partire da una considerazione indispensabile per comprendere il lavoro che è stato svolto e la considerazione che evidenzia due variabili che sono assolutamente importanti. La prima variabile è che c è stata una riduzione del 30% dell ammontare complessivo messo a disposizione della gestione associata dei servizi da parte dello Stato. La seconda variabile è che tra Unione dei comuni e Comunità montane è stato stabilito una sorta di accordo per cui tendenzialmente nel tempo si dovrebbe limare lo squilibrio che in questo momento vede i servizi delle Comunità montane godere di un contributo per abitante pari a 2,43 euro mentre i contributi per abitante dell Unione dei comuni è di 7,30 euro. Questa discussione è giunta ad una soluzione che ovviamente ha partorito un documento sottoscritto da tutti i soggetti interessati, Anci, Uncem, Unione dei comuni, tale documento ci ha permesso di fare questa ripartizione. La ripartizione ha utilizzato ovviamente un altro elemento di cui bisogna tenere assolutamente conto, cioè che nel tempo le Unioni dei comuni sono aumentate per cui sono aumentati i soggetti che hanno partecipato alla ripartizione. L accordo sottoscritto da tutti ha avuto il suo seguito dico questo per comprendere un pochino la storia e per comprenderci -, ha prodotto un documento che è andato alla Conferenza delle Autonomie e che poi è andato ovviamente in Commissione, è stata approvata questa delibera alla fine dello scorso anno e successivamente è stato fatto un riparto. E ovvio che l obiettivo con il quale dobbiamo guardare la vicenda riguarda come continuare ad incentivare la gestione associata dei servizi limitando gli squilibri e contenendo ovviamente il disagio, visto che comunque c è una riduzione di circa il 30% del monte risorse complessive. Nella ripartizione si è tenuto conto anche dei parametri e dei criteri che erano stati decisi dall Assemblea di questi soggetti. I criteri indicavano per la ripartizione il 25% per il costo, il 25% per la popolazione, il 25% per la densità e il 25% per l invecchiamento e anche sulla questione dei costi era stato introdotto un cambiamento volto a razionalizzare l utilizzo delle risorse perché precedentemente non era il costo del servizio che veniva conteggiato, ma il numero dei servizi su cui c era un gioco tra i vari componenti che i più non accettavano per cui bisognava cambiare. E chiaro, quindi, che rispetto al dato storico sono stati introdotti dei cambiamenti volti a razionalizzare l intervento. Che cosa è accaduto? E accaduto non come si è detto in qualche sede, cioè che ci hanno guadagnato tutte le Comunità montane e ci hanno perso tutte le Unioni dei comuni, che esiste un contrasto tra Unioni dei comuni e Comunità montane, tutto questo appartiene più alla polemica politica che alla realtà. In verità alcune Unioni dei comuni hanno aumentato il loro contributo, alcune Comunità montane lo hanno aumentato, ma altre Comunità montane addirittura hanno perso rispetto al contributo storico di cui godevano. Il risultato di tutta la questione però, come i Consiglieri sanno, è che alcuni Comuni hanno avuto una riduzione consistente rispetto alla contribuzione dell anno precedente, in particolare perché precedentemente venivano anche conteggiati dei servizi che non andavano conteggiati, tipo il gas e quant altro cioè i servizi industriali. In accordo con le Unioni dei comuni e le Comunità montane nel frattempo si è presa una decisione sulla quale la Giunta ha concordato. La decisione è stata la seguente: per attenuare il disagio in questa riorganizzazione, con una decisione che riguarda

10 10 l istituzione una tantum, cioè soltanto per quest anno, di un fondo perequativo, si intende intervenire per limitare gli squilibri prevalenti. Questo significa che siccome erano 6 i soggetti che avevano una riduzione superiore al 30% questo fondo perequativo viene utilizzato non per spalmare su tutte le Unioni dei comuni e su tutte le Comunità montane, ma è concentrato sui 6 soggetti che avevano una riduzione prevalente. I 6 soggetti sono: la Comunità montana del Montefeltro, la Comunità montana di Camerino, l Unione dei comuni della Vallesina, l Unione dei comuni del Pian di Bruscolo, l Unione dei comuni della Valdaso, l Unione dei comuni della Val Cesano. Abbiamo discusso con le Unione dei comuni e con le Comunità montane anche recentemente, la soluzione che abbiamo adottato è gradita. Nel frattempo, se volete, colgo anche l occasione per dire come ci si sta muovendo per l anno prossimo, con un po di urgenza anche perché le procedure sono complicate, ma che ci permette di avere un punto di vista più diffuso e più approfondito dall istituzione del Cal, organo nel quale dovrà passare il prossimo provvedimento. In pratica e in sintesi i principi sui quali ci si muove sono ancora i seguenti: primo, limitare la sperequazione tra il contributo che prendono i cittadini marchigiani in base alla loro residenza o appartenenza istituzionale, il che significa cercare sempre più di ridurre la differenza del contributo individuale, questo perché c era già da tre anni un accordo tra Unioni dei comuni e Comunità montane che prevedeva una maggiore contribuzione per l Unione dei comuni perché essendo di nuova istituzione dovevano supportare più spese, ma che gradualmente questa differenza doveva venire riassorbita; seconda questione della sperequazione è evitare che gli stessi cittadini cumulassero il contributo delle Comunità montane e delle Unioni dei comuni, per cui si è preso in considerazione un trattamento per quelle famose Unioni dei comuni chiamate endocomunitarie che hanno una sovrapposizione di togliere il contributo per quella quantità percentuale proporzionale alla sovrapposizione. Perché esistono quattro Unioni dei comuni completamente interne alle Comunità montane, ma ne esiste una nella quale esiste un solo Comune che appartiene sia all Unione dei comuni che alla Comunità montana. Si è discusso sulla necessità di dividere l importo da destinare alle Unioni dei comuni al 50% come per le Comunità montane e si stanno valutando i nuovi criteri. Praticamente le Unioni dei comuni propongono il 50% sulla base dei costi, il 20% sulla base della popolazione, il 20% sulla base della densità, il 10% sulla base del numero dei Comuni. Le Comunità montane invece sostengono il 50% sulla base dei costi, il 25% sulla base della popolazione, il 25% sulla base della densità. La sintesi tra le due proposte sembra essere individuata in quella del 50%, del 30% e del 20%. Ci siamo lasciati dopo aver anche concordato tutti i servizi che devono essere presi in considerazione e quelli che devono essere scartati dal computo. Ci siamo lasciati anche con l impegno che le due associazioni in questa settimana faranno un nuovo incontro e lunedì ci si vedrà per chiudere eventualmente la questione relativa al prossimo anno, comprendendo anche che siamo di nuovo di fronte ad una riduzione del plafond, perché dal punto di vista del Governo si passa da un contributo di 1 milione e 391 mila euro a 1 milione e 95 mila euro, il che significa che siamo di fronte a una riduzione del 30% circa, mentre il contributo previsto a livello regionale dovrebbe rimanere sempre sugli 860 mila euro. Ovviamente non siamo nella condizione di pensare ad una compensazione con nostre risorse rispetto alla riduzione che il Governo ha messo rispetto al proprio contributo. Complessivamente mi pare di poter registrare sia nelle Unioni dei comuni che nelle Comunità montane una soddisfazione rispetto alla sintesi raggiunta.

11 11 Presidenza del Vice Presidente David Favia PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Badiali. Fabio BADIALI. Ringrazio l Assessore Minardi per l illustrazione. Di molte cose ero già a conoscenza, però l interrogazione che ponevo era quella di conoscere se la Regione aveva tenuto conto pienamente degli impegni assunti in sede di Conferenza unificata con particolare riferimento a quanto disposto all articolo 3, nel senso di tenere differenziati i fondi per le Unioni dei comuni e per le Comunità montane. L altra questione era quella che l Assessore diceva e cioè che c è stata una disparità nella ripartizione dei fondi. Con i nuovi criteri approvati dalla Regione le Unioni dei comuni hanno perso molti soldi, è vero non tutte, ma la stragrande maggioranza hanno perso anche il 100% delle risorse. Altra questione ancora era come si provvede a recuperare questa incongruenza sorta, cioè come intende la Giunta reperire risorse affinché le Unioni dei comuni possano chiudere i loro bilanci come avevano previsto nei bilanci di previsione. Penso che su questo ci sia stata una risposta, nel senso che sono state messe a disposizione delle risorse nell avanzo di bilancio che andranno alle Unioni più disagiate. Voglio soltanto ricordare che è giusto che ci sia l incontro tra le Comunità montane e le Unioni con l Assessorato per poi alla fine decidere, ma il problema è che arriviamo sempre a tempi lunghi. L anno scorso abbiamo approvato a dicembre quando il bilancio 2006 si fa a gennaio, quest anno arriviamo a dicembre un altra volta senza avere delle certezze per quanto riguarda i bilanci di previsione. I tagli dello Stato sappiamo che ci sono anche se sarebbe auspicabile che non avvengano, perché se vogliamo incentivare queste Unioni, se vogliamo incentivare l Associazionismo dobbiamo anche incentivare le risorse economiche. Bene fa la Regione a mantenere l impegno della stessa cifra per le Unioni e se possibile addirittura aumentarla. Teniamo conto, Assessore, anche di un altra cosa, che non ci deve essere disparità, ma è pur vero che mettere in piedi un Unione di comuni creando una nuova struttura, creando nuovi uffici per gestire questi servizi ha un costo. Le Comunità montane ormai sono 30 anni che esistono, hanno strutture e personale, hanno competenze e capacità per gestire i servizi. Per questo chiedo che le Unioni abbiano un riconoscimento maggiore come loro auspicano, quindi la ripartizione del 50% alle Unioni e alle Comunità montane è una ripartizione non equa proprio per quello che ho detto poc anzi, cioè che hanno delle strutture, del personale e delle competenze già formate e preparate. Pertanto se fosse possibile vedere in questo senso le sarei veramente grato. Interrogazione n. 466 del Consigliere Giannotti Situazione Comunità Montane Interrogazione n. 520 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Ridelimitazione Comunità Montana dell Alto e Medio Metauro Interrogazione n. 522 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Ridelimitazione ambiti territoriali Comunità Montana del Catria e Cesano e Comunità del Catria e Nerone Interrogazione n. 525 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Mancata rappresentatività delle Giunte delle Comunità Montane della Provincia di Pesaro e Urbino

12 12 Interrogazione n. 526 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Composizione Giunte Comunità Montane della Provincia di Pesaro e Urbino Interrogazione n. 527 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Grave situazione di Bilancio delle Comunità Montane della Provincia di Pesaro e Urbino Interrogazione n. 533 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi Composizione illegittima del Consiglio della Comunità Montana dell Alta Valmarecchia (abbinate) Svolgimento PRESIDENTE. L ordine del giorno reca le interrogazioni n. 466 del Consigliere Giannotti e n. 520, n. 522, n. 525, n. 526, n. 527, n. 533 dei Consiglieri Giannotti, Tiberi, abbinate. Per la Giunta risponde l Assessore Minardi. Luigi MINARDI. I Consiglieri hanno presentato diverse interrogazioni sulle Comunità montane. I Consiglieri ovviamente sapranno che siamo di fronte a una materia assolutamente in movimento, tanto è vero che esiste un decreto di legge del Governo che fissa nuovi criteri per la definizione dei Comuni montani che se fosse applicato alla lettera praticamente definirebbe le nostre Comunità montane quasi tutte come non montane, quindi da 13 Comunità montane ne lascerebbe in piedi soltanto una cioè quella di Camerino. E chiaro che siamo di fronte a una questione di assoluto interesse ed è un interesse anche normativo. Perché se partiamo da questo elemento noi non possiamo negare al Governo la potestà di fissare i criteri e i caratteri della montanità, ma ovviamente la Costituzione riserva invece alla Regione la piena potestà di decidere quale è la composizione degli ambiti e quindi la definizione anche delle eventuali Comunità montane, per cui rientriamo nella interrogazione che è stata avanzata sulla necessità di ridefinire i confini. La questione che voglio impostare da un certo punto di vista rispetto al nostro futuro immediato è che dobbiamo prendere una decisione, mi auguro che venga presa insieme perché quanto dovremo fare è un ridisegno istituzionale che non credo attenga a questioni di maggioranza o minoranza, dobbiamo cercare insieme di costruire l assetto istituzionale migliore che conviene a questa regione, quindi si tratta di lavorare indipendentemente dalle magliette di cui ognuno, spesse volte, si fa rappresentante. La questione che dobbiamo prima di tutto chiarire sulla rideterminazione, è che noi, poiché abbiamo la piena potestà, che non è un potere condiviso ma è un potere completamente nostro, procediamo alla riorganizzazione delle Comunità montane indipendentemente dal decreto legislativo che c è in essere a livello nazionale. Noi siamo liberi di farlo, nessuno ci può contestare, possiamo farlo sulla base della potestà che ci è stata conferita. Ma è una decisione politica che deve essere presa e non è una risposta tecnica da dare ai Consiglieri. Mi auguro che stia dentro un percorso condiviso nelle finalità e nelle soluzioni da tutti e due gli schieramenti, maggioranza e minoranza, perché ridisegniamo l assetto istituzionale sub regionale. Seconda questione. Nelle interrogazioni vengono avanzate diverse questioni relative alla legittimità, in particolare sulla composizione delle Comunità montane. In pratica si chiede se sono legittime quelle Comunità montane che hanno un numero ritenuto eccessivo o se sono legittime quelle Comunità montane che non hanno in Giunta gli esecutivi dei Comuni. Per la verifica che è stata fatta, alla prima domanda si risponde che le Comunità montane si organizzano sulla base dei propri statuti, quindi decidono quale è la composi-

13 13 zione della Giunta e non c è un obbligo, è soltanto una volontà politica che può permettere alle Comunità montane di nominare in Giunta membri di coalizioni diverse, ma non può essere obbligato da una legge proprio per la natura della stessa Comunità montana. Soltanto politicamente i componenti dell assemblea della Comunità montana possono decidere di fare anche una Giunta eterogenea nel rispetto delle maggioranze che stanno nei Comuni, ma questo non può essere obbligato. Quindi il problema della legittimità è risolto. Terza questione indicata dagli interroganti. Esiste una Comunità montana che contiene al suo interno un co-capoluogo. Come ci si comporta in una situazione di questo tipo? La realtà è una situazione sulla quale dobbiamo fare delle riflessioni ulteriori. La legge dice chiaramente che una città capoluogo non può stare in una Comunità montana, quindi nel momento in cui si sono formate le Comunità montane non esisteva il cocapoluogo e la Comunità montana si è formata con la città di Urbino compresa. Successivamente, quando si è formato il cocapoluogo, la cosa è andata avanti per inerzia; da un punto di vista normativa non è scontato che il co-capoluogo non possa starci, casomai è il legislatore che deve chiarire. Se andiamo in punta di diritto con le norme esistenti non credo che riusciamo a risolvere il problema, semmai è il legislatore che deve intervenire su questo e l occasione potrebbe essere nel momento in cui ridisegniamo l assetto delle Comunità montane. Ultima questione che viene richiesta è il costo eccessivo e la vigilanza che esercitiamo sul costo degli apparati rispetto ai bilanci delle Comunità montane. La risposta anche in questo caso la posso dare senza temere di essere smentito. Sulle Comunità montane non è la Regione che deve vigilare, noi non possiamo esercitare questa azione di vigilanza, è chiaro che è la politica, è quest Aula che deve decidere se quel disegno deve essere mantenuto o se la razionalizzazione deve essere introdotta. Se volete vi dico il mio punto di vista personale e non tecnico e cioè che le Comunità montane quando si sono istituite nel 1974 contenevano due principi innovativi, due intuizioni formidabili, la prima era che gli enti locali avevano la capacità di intervenire sullo sviluppo locale e negli anni 70 non era scontato questo, anzi, si pensava che lo sviluppo economico dipendesse più dalle azioni del Governo piuttosto che dall attività degli enti locali, quindi questa è una buona intuizione tutt oggi rafforzata dallo sviluppo successivo. La seconda intuizione fu che i problemi dello sviluppo locale non si risolvevano più a livello di singolo comune, ma a livello di comuni associati, e anche questo è andato avanti. Quale è il limite dell impostazione originaria? E che si intendeva lo sviluppo delle Comunità montane come uno sviluppo agricolo e non si era ancora percepita l importanza dell integrazione di settori per cui lo sviluppo economico non poteva essere fatto per settori. Questo era il punto debole di chi ha pensato le Comunità montante, tanto è vero che nella loro prima lunga fase di vita hanno prodotto solo piani agricoli di zona. Nel ridisegno credo che dobbiamo prendere in considerazione cosa conservare di questa intuizione felice e cosa rimuovere. Il ridisegno credo che sia assolutamente necessario e credo anche che tra le prime cose che dovremo fare si dovrà verificare politicamente, se vogliamo in sede di capigruppo, i tempi e i modi di procedere per questo ridisegno. PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giannotti. Roberto GIANNOTTI. Spero di avere un tempo a disposizione non dico pari al numero di interrogazioni, ma comunque compatibile al fatto la risposta è stata unificata. PRESIDENTE. Tanto quanto l Assessore, dieci minuti anziché cinque.

14 14 Roberto GIANNOTTI. L Assessore fa presto, noi abbiamo fatto più fatica! Siccome l altra volta avevo detto che mi era sembrata una volontà a non rispondere, oggi invece devo dare atto all Assessore che quanto meno ha risposto in maniera adeguata. Luigi MINARDI. Io non c ero, ma la risposta l ho già depositata il 23 gennaio, ne do copia sia a te che al Consigliere Tiberi. Roberto GIANNOTTI. Devo dare atto che l Assessore in questo caso si è sforzato di costruire una risposta. Siccome le interrogazioni, nel loro insieme, rappresentano una proposta politico-amministrativa seria, l Assessore seriamente ha affrontato la questione dando alcune risposte, su cui si può essere d accordo o meno, ma che comunque sono passaggi importanti. Rilevo, questo in termini polemici, nei confronti della Giunta nel suo complesso, che anche in questo caso comunque risponde in ritardo ad una esigenza largamente avvertita nelle Marche, nella provincia di Pesaro in modo particolare, rispetto all anomalia delle Comunità montane, un livello istituzionale incompreso, mal giudicato, che comunque pone l esigenza di una revisione complessiva. Parte in ritardo perché su questo argomento la dialettica politica da tempo ha posto interrogativi. E vero che l Assessore ha assunto le responsabilità da poco tempo voglio addebitare ritardi a questo, ma questo non giustifica la Giunta regionale che ci ha impiegato due anni e mezzo per farsi carico di un problema, che invece è stato affrontato dal Governo con il decreto della Ministra che, tra l altro, secondo me, in maniera impropria nell articolo 17, nel porre il problema del contenimento delle spese per i compensi degli amministratori locali affronta quello delle Comunità montane, così come lo fa in altri articoli del provvedimento. Sul decreto del Governo continuo ad avere grandi perplessità, nel senso che questo Governo è abituato ad essere molto largo nelle intenzioni, ma poi non conclude. Ricordo ai colleghi Consiglieri che già nella Finanziaria era stata paventata una ipotesi di riduzione di alcuni costi della politica, quindi la riduzione di alcune forme di rappresentanza istituzionale e di rappresentanza economica, faccio riferimento alle società. Non vorrei che anche in questo caso alla fine si partorisse un topolino, cioè che la logica politica che sottintende l azione di questa maggioranza di sinistra-centro che Governa il Paese porti anche a ridurre ai minimi termini lo spessore innovativo riformatore di questo provvedimento. Intanto prendo atto con soddisfazione che l Assessore dice che la Regione guarda con interesse, d altronde un affermazione di questo genere era stata già espressa dal Presidente della Giunta all indomani dell approvazione. Quindi la Giunta regionale non prende le distanze da questo provvedimento, riafferma, come giusto, la diversità dei ruoli, cioè che sta al Governo definire norme cornice e sta poi al Consiglio regionale declinare sul piano legislativo. Prendo atto anche di una disponibilità che è stata espressa dall Assessore di fare la riforma insieme. L Assessore ha fatto un affermazione importante, ha detto a prescindere dal percorso della legge del Governo. Io prendo per buona questa sfida per dire che il gruppo di Forza Italia è disponibile ad avviare un tavolo di confronto per arrivare ad una riforma vera delle Comunità montane delle Marche, senza buttare via il bambino con l acqua sporca, ma cercando di eliminare alcune anomalie che ci sono e che consentono di recuperare un rapporto corretto e positivo con l opinione pubblica delle Marche che rispetto a questo livello istituzionale ha un giudizio, per quello che io conosco, estremamente negativo. Quindi non so quale potrebbe essere il tavolo su cui discutere, per esempio potrebbe essere una proposta di legge embrionale che è stata presentata da me e dal collega

15 15 Tiberi e che è depositata in Commissione, si dia il via libera a questa proposta, poi su questa incominciare a lavorare, ma potrebbe essere anche un'altra iniziativa. Il segretario provinciale del più grande partito della mia provincia mi diceva del grande interesse dei democratici di sinistra di avviare questo percorso riformatore, lo stesso capogruppo diessino del Consiglio regionale mi esprimeva una disponibilità. Diamo concretezza a questa disponibilità attivando un tavolo, qualunque esso sia, che metta in moto un meccanismo di revisione dell attuale situazione delle Comunità montane delle Marche. Da questo punto di vista la nostra disponibilità a dare un contributo sarà piena. Per quello che riguarda le risposte nello specifico dei nostri atti ispettivi, mi permetto di rilevare solamente alcune questioni che fanno un po parte della storia amministrativa della nostra provincia. L Assessore dice che noi non possiamo intervenire rispetto al fatto che ci sono più Assessori di Comuni rappresentati, perché lo statuto, è vero, recita una cosa diversa, ma credo che un po di decoro istituzionale possa essere reclamato dalla Regione. Secondo voi è concepibile che una Comunità montana rappresenti cinque Comuni ed esprima sette Assessori? Credo che anche un bambino delle elementari capisca che siamo di fronte ad un anomalia politica e finanziaria. Quindi il fatto di recuperare sul piano del costume questa grave situazione credo sia più che doveroso. Abbiamo poi rilevato il fatto che è inconcepibile la situazione di alcune Comunità montane dove i Comuni non sono rappresentati per gli esecutivi che esprimono, ma addirittura dai Consiglieri di minoranza. Per esempio la Comunità montana di Urbania- Sant Angelo in Vado è guidata dal Consigliere di minoranza del Comune di Mercatello e il Comune di Mercatello non fa parte dell esecutivo della Comunità montana. Considerando che questo non è un organo elettivo, ma è un organo di secondo grado, questa anomalia deve essere superata attraverso una revisione legislativa che consenta di affermare quello che prevede la legge Lanzillotta che dice che fanno parte della Giunta delle Comunità montane solo i Sindaci cioè le amministrazioni comunali. Così come viene affermato il principio della specificità territoriale, cioè le Comunità montane non possono essere tutti i territori che non hanno una prevalenza montana. Si può discutere o meno sulla percentuale, ma credo che questo sia un principio giusto. Andiamo a rivedere concretamente quali sono i comuni marchigiani che corrispondono a questa esigenza. Sul discorso della presenza di un comune co-capoluogo come quello di Urbino, noi questa esigenza l abbiamo posta da tempo, non si può insistere sul ruolo di Urbino Comune co-capoluogo per il Cal e poi inserirlo negli organismi della Comunità montana, dove è previsto che Comuni capoluogo non possono farvi parte. Così rimane il discorso dei costi. Capisco la difficoltà dell Assessore di giustificare poi non so che cosa. E un altro dato oggettivo che i costi di gestione delle Comunità montane sono al di sopra del lecito. Non si può spendere il 60-70% delle poste di bilancio per gli organi gestionali, lasciando alla programmazione degli interventi un terzo del bilancio comunitario. Anche qui deve essere introdotto un meccanismo che consenta di andare oltre questa situazione e di recuperare. Rimane una questione, secondo me, fondamentale Presidenza del Presidente Raffaele Bucciarelli PRESIDENTE. Consigliere il tempo è scaduto da tre minuti. Roberto GIANNOTTI. Presidente, lei non c era, siccome è una risposta a sette interrogazioni, avrei diritto a settanta minuti.

16 16 PRESIDENTE. Le sono stati concessi dieci minuti e siamo al tredicesimo, io prendo atto di quanto mi è stato detto. Roberto GIANNOTTI. Il Consigliere Favia è sempre stretto quando deve pensare agli altri e sempre largo quando pensa a se stesso! Chiudo dicendo che il messaggio che deve essere chiaro è che deve essere operata una riduzione radicale del sistema comunitario delle Marche, non me ne voglia la Presidente Paci, ma credo che questo sia un atto doveroso, soprattutto nella provincia di Pesaro dove oggettivamente questa esigenza è largamente più sentita. Quale criterio usare? Il punto di riferimento è riconoscere il ruolo di zone effettivamente montane, una riorganizzazione che tenga conto dell omogeneità dei territori. Credo che su questo piano si possa camminare seriamente in futuro verso una riforma positiva. Interrogazione n. 720 del Consigliere Solazzi Donazione di sangue e del cordone ombelicale Svolgimento PRESIDENTE. L ordine del giorno reca l interrogazione n. 720 del Consigliere Solazzi. Per la Giunta risponde l Assessore Mezzolani. Almerino MEZZOLANI. Le necessità di sangue, emocomponenti e farmaci ottenuti dal plasma di donatori, sono stati e sono in costante crescita nella nostra regione, come del resto in tutto il Paese. Nelle Marche la produzione nell'anno 2006 è stata pari ad unità di cui di sangue intero. Per particolari necessità legate in modo particolare alla nascita del Centro Trapianti di Ancona di cui alla d.g.r. 579/ 2005 e segnatamente ai trapianti di fegato che richiedono massicce ed improvvise disponibilità si è ricorsi ad una limitata importazione da altre regioni per unità di sangue intero, con un bilancio negativo di poco meno del 2%. I donatori di sangue attivi sono stati n con un indice di donazione tra i più alti in Italia. Uno degli obiettivi prioritari di riorganizzazione posti dal Dipartimento di medicina trasfusionale (DIRMT), da realizzare in collaborazione con l'avis, è quello di trasformare una donazione spontanea (nei tempi e nei modi) in quella che è considerata la più efficiente modalità di donazione definita "tailored donation" ovvero donazione su misura. Sostanzialmente si tratta di definire il profilo di ogni donatore e cioè quali componenti è in grado di donare; a questo dovrà aggiungersi la disponibilità ad essere convocato solo quando la sua donazione sarà necessaria. Il DIRMT sta perseguendo questo moderno approccio con l'introduzione estensiva di donazioni in aferesi (una o più componenti del sangue) e con la prenotazione del punto prelievo per la riduzione dei tempi di attesa. Questo modello organizzativo che prevede ovviamente la collaborazione di tutto il sistema ha avuto alcune resistenze legate soprattutto alla esiguità del personale addetto alla raccolta. Al riguardo si confida che con la recente approvazione della delibera n. 388 del 23 aprile 2007, concernente il piano deroghe del DIRMT, si possano raggiungere i cennati obiettivi; trattasi di un atto importante con il quale vengono previste ben 24 assunzioni di personale a tempo pieno, di cui n. 20 unità già negli organici e n. 4 che si aggiungono stabilizzando situazioni di precariato. Il DIRMT ha raggiunto importanti traguardi nel rendere efficace, efficiente ed omogeneo il sistema trasfusionale regionale e tra questi mi preme sottolineare: - vi è stata la gara unica regionale per la fornitura di beni e servizi specifici della disciplina con evidente economia di scala; - l'avvio del Laboratorio unico centralizza-

17 17 to per la validazione biologica delle unità donate e dei donatori e qui c è stata economia di scala e di scopo; - la certificazione ISO 9001/2000 di 10 struttura trasfusionali su 12 e del Centro regionale di Coordinamento e Compensazione. Con la d.g.r. n. 232/2005 sono state fornite le prime indicazioni per la organizzazione di un sistema di raccolta e criopreservazione di sangue da cordone ombelicale (SCO), individuando nel Servizio di immunologia e trasfusione dell'azienda Ospedali riuniti Ancona la Banca regionale per la conservazione del Cordone ombelicale. Con azioni propedeutiche, sempre con i fondi di cui alla sunnominata delibera, è stata individuata nella ASUR, Zona Territoriale 3 di Fano, il "Centro pilota" per un progetto di formazione da realizzare in collaborazione con la Banca SCO di Pescara; progetto che ha avuto inizio a fine anno 2006 e che dovrebbe terminare con il relativo indispensabile accreditamento entro giugno p.v.. Con successiva d.g.r. 213 del 20 marzo 2007, nelle more della concreta realizzazione della propria Banca regionale, si è stipulata una convenzione con la ASL di Pescara che garantirà tutte le attività di manipolazione, bancaggio, conservazione, tipizzazione e distribuzione di cellule di sangue di cordone ombelicale. La stessa convenzione prevede, altresì, che ASL di Pescara, con apposite équipe di professionisti, effettuerà la formazione base e l'aggiornamento del personale dei Centri marchigiani coinvolti nel processo di informazione, raccolta e bancaggio. Riguardo ai Centri la cennata d.g.r. 213/ 07 dispone, altresì, che il DIRMT si impegni ad individuare le strutture regionali accreditabili ed i tempi tecnici per la loro attivazione come centri di raccolta; l obiettivo è quello di avere almeno un centro per ogni provincia entro il PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Solazzi. Vittoriano SOLAZZI. Prendo atto della risposta che però non posso considerare totalmente soddisfacente su un tema di grande importanza come quello che ho sollevato della donazione del sangue e del cordone ombelicale. Non posso dichiararmi totalmente soddisfatto perché mi sembra una risposta un po scolastica ed evasiva rispetto alla domanda forte che pretende risposte precise. Non è tollerabile che in una regione dove l impegno dell Avis si basa su fattori volontaristici e qualificati, si incontrano addirittura difficoltà. Chiedo che l Assessore si faccia portatore nel suo assessorato di questo tema in modo più forte. La cosa che posso soltanto ribadire è che mi permetto di chiedere un supplemento di sensibilità rispetto a questo tema, sia per il valore in se stesso della donazione, per l esigenza che questa comunità ha e per abbattere i costi che comunque dobbiamo sostenere, che per il lavoro encomiabile che l Avis svolge a tutti i livelli in questa regione. Credo che qualcosa in più e meglio si possa fare, sia per quanto riguarda la donazione del sangue, sia per quanto riguarda l attivazione sul territorio regionale di un servizio di donazione del cordone ombelicale in modo funzionante e definitivo. Interpellanza n. 41 del Consigliere Brandoni Prefabbricato inutilizzato in via Cupa di Posatora Svolgimento PRESIDENTE. L ordine del giorno reca l interpellanza n. 41 del Consigliere Brandoni. Per la Giunta risponde l Assessore Mezzolani. Almerino MEZZOLANI. Nell interpellanza si premette che in Ancona, in via Cupa di Posatora, è ubicato un prefabbricato, assegnato alla Zona 7 dell'asur, che da tempo è

18 18 inutilizzato e giace in stato di abbandono con le relative problematiche di carattere igienico-sanitarie che ne conseguono; alla circoscrizione competente per territorio sono state avanzate richieste di utilizzare lo stesso per attività di carattere sociale e culturale, con la disponibilità espressa di bonificare e rendere agibile la struttura; Quindi si chiede se nei programmi della Zona 7 dell'asur è prevista una prossima utilizzazione della struttura e a quale scopo e se, in assenza di un utilizzo prossimo, non si intenda concertare con i rappresentanti della circoscrizione le modalità di una cessione della stessa, magari nella forma di comodato gratuito, per poterlo assegnare ai richiedenti e soddisfare quindi quell'esigenza di spazi pubblici più volte manifestata dai cittadini della zona. Abbiamo ragionato anche con i sostenitori di questa iniziativa e il breve tempo a disposizione tra la presentazione dell'interpellanza e la sua discussione ha consentito di acquisire dalla Zona territoriale gli elementi informativi di massima che di seguito si riportano. Dietro c è un lavoro che avevamo avviato, poi i tempi di discussione del Piano sanitario ci hanno impedito di portarlo a compimento e quindi verrà ripreso. La Zona territoriale risponde che dato lo stato di fatiscenza e di decadenza della struttura di via Cupa, priva tra l'altro di ogni servizio, in questo momento non è in grado in atto di ipotizzare alcuna prossima utilizzazione anche per la mancanza di fondi in conto capitale. Per quanto attiene un'eventuale cessione in comodato d'uso gratuito alla circoscrizione, si fa presente che lo stato dei locali, allo stato delle cose, non consente alcuna possibile utilizzazione come spazio pubblico. Si rende noto che una eventuale autorizzazione rientra, ai sensi della vigente normativa, nelle competenze dell Asur con la quale si è attivato un confronto teso a chiarire tutte le varie sfaccettature del problema che sono state elencate nell incontro che abbiamo avuto con l associazione che abbiamo incontrato. L input che abbiamo dato è quello di approfondire questo argomento e di verificare fino in fondo, concertando anche con la Circoscrizione e con il Comune di Ancona, la possibilità di tradurre l utilizzo concreto di questa struttura. Non è cosa semplice per come è messa la struttura stessa, però c è la piena disponibilità dell Assessorato e della Zona a verificare e a concertare con le associazioni che ce l hanno chiesto il possibile utilizzo di questo prefabbricato. Allo stato delle cose l interlocuzione è questa, va ripresa perché era stata accantonata per il periodo delle ferie, naturalmente con il nostro impegno ad approfondire e se possibile andare incontro a queste necessità, anche se, ripeto, per le informazioni che ho fatto assumere dalla Zona e nel rapporto con l Asur la questione è piuttosto delicata e non semplice da portare a compimento. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni per la replica. Giuliano BRANDONI. Non mi capita spesso questa condivisione totale, ma debbo dire che sono pienamente d accordo con l intervento dell Assessore. Nei confronti di questo problema l Assessorato e l Assessore hanno dimostrato una attenzione e una disponibilità, una capacità e una volontà di capire una vicenda che da una parte vede uno stabile pubblico in condizioni di fatiscenza, dall altra vede un bisogno pubblico di spazi per la partecipazione. All interno è evidente, come l Assessore ha ricordato, che ci sono norme, leggi e atti amministrativi che condizionano il percorso, tuttavia la volontà politica manifestata dall Assessore e l interessamento che in questo caso c è stato depongono a favore di una speranza e di un percorso che può coniugare esigenze diverse e dare a quel quartiere e a quelle associazioni che hanno avanzato in maniera diretta l occasione di una scelta da percorrere fino in fondo.

19 19 Mozione n. 186 del Consigliere Brandoni Situazione Fincantieri Discussione e votazione PRESIDENTE. L ordine del giorno reca la mozione n. 186 del Consigliere Brandoni che ha la parola per l illustrazione. Giuliano BRANDONI. Credo che tutti in questa regione sappiano cosa sono e cosa significano i cantieri navali di Ancona. La Fincantieri è una delle più importanti aziende di questa regione, ma è anche una storia, è la fucina di esperienze professionali importanti per lo sviluppo economico della regione e il luogo dove la memoria sociale di questa regione ha una sua sede di sacralità laica. Cosa è la Fincantieri oggi è ben noto, è una delle aziende pubbliche più efficienti del mondo, opera in un settore particolarmente delicato, quello della cantieristica, ha operato con grande sagacia sia nella qualità dei prodotti che nella capacità di stare sul mercato e nella capacità di offrire su questo versante grandi opportunità al nostro Paese. Quindi la Fincantieri è un azienda sana, ben diversa, essendo rimasta pubblica, da tante esperienze pubbliche che hanno aperto le vele alla via della privatizzazione. Già questo meriterebbe una riflessione e una attenzione, ma non è di questo che stiamo parlando. Nei mesi scorsi il nuovo amministratore delegato di Fincantieri e il Governo hanno riflettuto e stanno riflettendo sulla possibilità di quotare in borsa questa società che, a detta delle organizzazioni sindacali e anche del buon senso, è particolarmente pericoloso. Un impresa industriale di questa natura ha rendimenti non particolarmente alti, i rendimenti veri sono le navi che si producono, la tecnologia che si sperimenta, questa è stata la funzione dell impresa pubblica nel nostro Paese, quella di essere un ponte complessivo per lo sviluppo economico del resto delle attività del Paese. Quindi quella redditività non è finanziaria, quella che abbiamo visto facilmente gonfiabile con le vicende dei prestiti immobiliari, ed è evidente che quel mercato richiederebbe una notevole ristrutturazione di quell azienda che però rischierebbe di mettere a repentaglio non solo i livelli occupazionali, non solo la sua capacità produttiva ma, Alitalia docet, l azienda stessa. Io penso ci sono state prese di posizione e ordini del giorno anche di altri Parlamentari importanti, non solo del partito di Rifondazione Comunista che tutto ciò meriti una riflessione attenta, tanto più in una regione come le Marche dove, come ricordavo all inizio, i cantieri rappresentano un impresa particolarmente importante. Il rischio sarebbe, ripeto, quello di un ridimensionamento dell attività nella nostra regione in un ridimensionamento più complessivo dell attività industriale di quell azienda. Credo sia del tutto doveroso non solo che la Giunta regionale e il Consiglio regionale prendano coscienza di questo problema, che ne discutano e vi si confrontino, ma che sia del tutto doveroso che il Consiglio regionale faccia sentire al Governo, nel momento in cui sta decidendo su questa questione, quale sia l opinione della comunità marchigiana che vuole difendere il suo cantiere, la sua storia, il suo futuro. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro. Giacomo BUGARO. Avevamo già discusso una parte di questa mozione prima della chiusura per le ferie. Ritengo che la quotazione in borsa della Fincantieri vada esattamente nella direzione opposta rispetto a quanto il collega Brandoni, ma più in generale Rifondazione Comunista e segnatamente la Fiom, stanno agitando da tempo su questo argomento. Conosco bene le vicende della Fincantieri, basta leggere il piano industriale prodotto dal management per capire che questa quotazione va nella direzione oppo-

20 20 sta, cioè è necessaria per sostenere quel forte sviluppo che l azienda ha avuto negli ultimi anni grazie alle commesse conquistate sia nel militare che nel civile, quindi nelle navi da trasporto, ma soprattutto per il grande impulso che c è stato nella cantieristica rivolta alle navi da crociera che fanno della Fincantieri un modello, questo è vero, in giro per il mondo. Per sostenere tutta questa crescita che c è stata chi si intende di dinamiche aziendali lo sa - servono capitali per crescere e per non chiederli all azionista, cioè al Tesoro che ne ha ben pochi in questo momento tra l altro ci sarebbero dubbi dal punto di vista delle normative europee che impediscono allo Stato di intervenire nelle aziende pubbliche, lo viviamo con la vicenda dell Alitalia, si chiedono al mercato. Ma la condizione della quotazione è che la maggioranza, nonché la golden share ma la maggioranza già lo assicura rimanga in mano pubblica. Quindi nessuna paura. Ci sembra strano che un Governo di centro-sinistra possa agire sulla leva dei lavoratori e soprattutto sulla pianta organica della Fincantieri che, viceversa, se saprà svilupparsi ulteriormente non potrà che essere allargata. La storia di questo Paese, al di là della bontà o meno delle quotazioni, fa sì che i suoi maggiori gruppi pubblici mi riferisco alla Finmeccanica e all Eni sono entrambi quotati e entrambi detenuti come golden share dallo Stato. L Eni produce utili che mai si erano verificati nella sua storia, dando lustro alla brillante intuizione di un grande marchigiano, Enrico Mattei, che tra l altro foraggiano lo Stato stesso con i dividendi che puntualmente vengono inviati al Tesoro. La Finmeccanica è diventata una delle aziende più strategiche del Paese, chi la conosce sa che ormai è inserita in tutti gli snodi delle forniture mondiali militari, tra l altro controlla la Augusta Westland che si è aggiudicata addirittura la famosa fornitura degli elicotteri al Presidente degli Stati Uniti d America. Ebbene la Fincantieri deve seguire questo percorso, un percorso virtuoso, un percorso che deve vedere tramite capitale privato un ulteriore crescita, come è già successo per le cugine o sorelle se così le possiamo chiamare Eni e Finmeccanica. Capisco le esigenze della sinistra radicale di dover agitare in questo momento le piazze, di dover agitare il mondo dei lavoratori, perché è così povera di argomenti nel dover subire le decisioni improvvide che partorisce il Governo a cui partecipa che non può non trovare ragioni di lotta politica in questa vicenda della privatizzazione della Fincantieri che mi sembra veramente paradossale. Su questa mozione invito alla ragionevolezza la parte più moderata dello schieramento del centro-sinistra, invito a rigettarla perché sarebbe una contraddizione rispetto ad un provvedimento che viene partorito dal Governo Prodi. Quindi, colleghi, è veramente superfluo, se non per le fughe in avanti di Rifondazione Comunista, trattare questo argomento che non tocca assolutamente la pianta organica della Fincantieri, anzi, vuole acquisire capitali per alimentare l imperiosa crescita che questa azienda ha avuto. Tra l altro, nel piano industriale si prevede ad Ancona una ulteriore implementazione delle maestranze anche tramite nuove linee di costruzione industriale di nuove navi rivolte alla diportistica di altissimo livello. Da parte di Rifondazione Comunista mi sembra un voler spaventare inutilmente le folle, ma soprattutto è un agitazione che proviene dall ala più radicale, la Fiom, che in questo momento si trova in grosse difficoltà perché è costretta a sostenere un Governo che sta distruggendo l Italia. PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini. Cesare PROCACCINI. Poche considerazioni perché il nostro gruppo condivide nella sostanza la mozione presentata dal

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