PIANO ENERGETICO del. Comune di UDINE

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1 PIANO ENERGETICO del Comune di UDINE 1 Territorio, Energia e Ambiente Piano Energetico di Udine

2 A cura di ECUBA S.r.L. Coordinatore: Marcello Antinucci (Ecuba) Responsabili: Simone Antinucci (Ecuba) Pier Federico Fileni (Ecuba)

3 INDICE 1. LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA A UDINE ARTICOLAZIONE METODOLOGICA DEL PIANO ENERGETICO METODOLOGIA DEL BILANCIO ENERGETICO FASE DI RACCOLTA DATI: CRITICITÀ E SOLUZIONI ADOTTATE INQUADRAMENTO ENERGETICO TERRITORIALE INTRODUZIONE AL BILANCIO ENERGETICO BILANCIO ENERGETICO DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE ANALISI PER VETTORE ENERGETICO Elettricità Gas Naturale Combustibili liquidi SINTESI DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE BILANCIO DELLA CO 2 DA CONSUMI ENERGETICI DELL AMMINISTRAZIONE EDIFICI COMUNALI BILANCIO ENERGETICO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI UDINE LA DOMANDA ENERGETICA ANALISI PER VETTORE ENERGETICO Energia elettrica Gas naturale Combustibili liquidi Combustibili solidi LA DOMANDA ENERGETICA ANALISI PER USI FINALI Usi Domestici Terziario Industria Agricoltura Specifici servizi pubblici Trasporti OFFERTA ENERGETICA LOCALE ANALISI DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE NELL'ANALISI PER SETTORI BILANCIO TRA DOMANDA ED OFFERTA ENERGETICA LOCALE BILANCIO DELLE EMISSIONI DI CO QUADRO RIASSUNTIVO DEL BILANCIO ENERGETICO COLLEGAMENTI AL PEC PRINCIPALI CONTENUTI DEL PEC ATTUAZIONE DELLE AZIONI PREVISTE DAL PEC RAFFRONTO DATI/INDICATORI TRA IL PEC 2002 E IL NUOVO PEC AZIONI DI RISPARMIO ED EFFICIENZA ENERGETICA SVOLTE DA AMGA FONTI DI POSSIBILE RIDUZIONE DEI GAS SERRA LE VALUTAZIONI REGIONALI I POTENZIALI DI RISPARMIO ENERGETICO E DA FONTI RINNOVABILI...78

4 1. La pianificazione energetica a Udine Il presente Piano Energetico Comunale (PEC) sostituisce e innova il precedente piano energetico, approvato nel Le principali motivazioni che hanno portato alla stesura di un nuovo piano non sono dovute ad un adempimento normativo o alla mancanza di validità giuridico amministrativa dello stesso, ma alla necessità di ottenere una maggiore incisività della pianificazione energetica locale. Sono state riscontrate nel precedente Piano alcune estrapolazioni, utilizzate principalmente per sopperire alla mancanza di dati nella fase di raccolta. Inoltre in alcuni casi le azioni del Piano, incluse nel Piano d Azione, si sono rivelate difficilmente attuabili e caratterizzate da una bassa capacità di innescare processi virtuosi e tangibili. Nel presente Piano si è data pertanto particolare attenzione alla fase di raccolta dati, attraverso un organizzazione del lavoro che ha coinvolto sia l Amministrazione proponente sia la società individuata tramite procedura di evidenza pubblica per la redazione del Piano stesso. Le elaborazioni sono state eseguite sulla base della prassi abituale dei bilanci energetici, ma avendo cura di renderle facili da aggiornare, per agevolare i futuri aggiornamenti del bilancio energetico da parte del personale dell ufficio energia del Comune. Le azioni individuate dal presente Piano, che discendono dall analisi del contesto (bilancio energetico), dagli obiettivi generali e particolari, e dalle strategie prescelte, sono state divise in due gruppi distinti, sulla base della loro scadenza temporale, ovvero tra quelle perseguibili nel breve - medio termine e quelle nel lungo termine. Va precisato che in questi ultimi anni è cambiata la situazione al contorno, cioè gli accordi internazionali, le direttive europee, i decreti nazionali, e la normativa regionale, che hanno contribuito a creare un clima più favorevole alla realizzazione di interventi per la sostenibilità energetica, sia per quanto riguarda gli investimenti pubblici sia per le opere private. Si ritiene pertanto che una valida base conoscitiva, supportata da dati reali e aggiornabili oltre all individuazione di azioni specifiche e contestualizzate, possa costituire uno strumento realmente operativo, in grado di incidere efficacemente sul territorio, in coerenza e sinergia con quanto altri settori stanno già portando avanti. Per quanto attiene agli obiettivi generali, il PEC vuole implementare le funzioni della pianificazione territoriale e delle politiche di sviluppo sociale, valorizzando la variabile energia quale fattore chiave di sviluppo. Minimizzare gli impatti negativi sull ambiente, garantendone un utilizzo razionale ed efficiente ed una possibilità di rigenerazione del territorio stesso, sono la base per un corretto sviluppo sostenibile. Si rende quindi necessario definire le condizioni idonee allo sviluppo di un sistema energetico che dia priorità alle fonti rinnovabili ed al risparmio energetico come mezzi per una maggior tutela ambientale. Il PEC analizza pertanto le caratteristiche del sistema energetico locale alla data odierna tramite un indagine diretta e definisce gli obiettivi di sostenibilità al 2020, in riferimento al contenimento dei consumi, delle emissioni di gas climalteranti e all identificazione delle corrispondenti azioni per il loro raggiungimento. Vengono inoltre identificati i soggetti (pubblici e privati) da coinvolgere e gli strumenti da utilizzare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità Territorio, Energia e Ambiente 4

5 identificati. In termini pratici, la caratteristica del PEC è quella di costituire uno strumento operativo, condiviso, chiaro, semplice, che coinvolge i diversi settori che hanno competenza indirettamente su aspetti energetici, e integrato con gli altri strumenti di programmazione e governo del territorio, evitando sovrapposizione tra essi. Il presente documento si ispira principalmente alle impostazioni di merito segnalate dalla Commissione Europea. Le indicazioni provenienti dalle emanazioni legislative europee ruotano intorno a pochi ma chiari principi diretti a creare e consolidare le prospettive di sostenibilità energetica dei suoi Stati Membri. Gli orientamenti delineati dalla Commissione Europea, che di fatto intendono ispirare gli atti di politica energetica, vengono espressi con enfasi nel Libro Bianco Una politica dell energia per l Unione Europea e tradotti in una serie di azioni concrete raccolte in tre obiettivi principali: 1. garantire la sicurezza degli approvvigionamenti favorendo, sul lato dell offerta, la diversificazione delle fonti energetiche; 2. potenziare la competitività economica delle fonti energetiche nazionali ed in particolare di quelle rinnovabili; 3. assicurare la tutela ed il rispetto dell ambiente per garantire uno sviluppo di tipo sostenibile. La scelta degli obiettivi del PEC fa riferimento alla vocazione particolare del territorio, sia in termini storici, artistici e culturali, sia per come si è sviluppata nel tempo la crescita economica e produttiva e per le prospettive di sviluppo future delineate negli altri Piani e Programmi comunali e sovra-comunali. 2. Articolazione metodologica del Piano Energetico Il Piano Energetico si articola in 4 fasi distinte: bilancio energetico; definizione degli obiettivi di sostenibilità; piano di azione per il raggiungimento degli obiettivi; piano e attività di comunicazione. 2.1 Metodologia del Bilancio energetico La redazione del bilancio energetico ha richiesto una fase di raccolta ed elaborazione dati, che è stata così organizzata: Selezione del tipo di dati energetici e delle fonti a cui è possibile richiederli. Invio di richieste agli enti preposti alla fornitura di questi dati, contatti diretti con i funzionari interessati e sollecito periodico delle risposte attese. Organizzazione dei dati ricevuti in un database su excel. Acquisizione di dati interni, sulla demografia, urbanistica, territorio. Territorio, Energia e Ambiente 5

6 Creazione di tabelle e grafici secondo le procedure classiche di presentazione dei bilanci energetici locali. Creazione di indicatori che combinano i dati energetici con altri dati territoriali e statistici. Osservazioni sugli andamenti temporali e sulle relazioni tra dati. Considerazioni a partire dai dati su priorità, strategie e criticità. Raccolta dati: i dati che sono stati raccolti sono riferiti al contesto comunale. Sono stati selezionati i dati relativi a: Consumi elettrici suddivisi per uso finale. Consumi di gas metano suddivisi per usi finali, anni Consumi di combustibili per autotrazione. Consumi di combustibile liquido per riscaldamento. Rifiuti raccolti e rifiuti avviati a discarica (per determinare le emissioni di CO 2 da biogas). Capi di bestiame (per determinare le emissioni di CO 2 da deiezioni animali). Tutti i dati necessari alla redazione del bilancio energetico sono stati acquisiti direttamente da fonti in grado di fornire i quantitativi relativi al solo territorio comunale di Udine. Non sono stati ottenuti i consumi per gli edifici ed abitazioni di proprietà comunale concesse in locazione passiva, ovvero con contratti di locazione comprensivi delle forniture energetiche per la climatizzazione, poiché è risultato impossibile scorporare in maniera attendibile i costi per le forniture energetiche da quelli delle spese condominiali per poterli tradurre in consumi veri e propri, ovvero metri cubi di metano o litri di gasolio. Gli enti coinvolti nella fornitura dei dati relativi al territorio comunale, per la serie storica del quinquennio , sono di seguito elencati: ENEL Distribuzione (energia elettrica vettoriata al Comune di Udine per i diversi settori Domestico, Terziario, Industria, Agricoltura) Azienda AMGA (utenze gas industriali, illuminazione pubblica) Snam Rete Gas Ufficio Tecnico di Finanza / Agenzia delle Dogane (venduto dei prodotti petroliferi: Gas, GPL, Benzina, Gasolio) NET spa (raccolta rifiuti, impianto compostaggio) UCIT (impianti termici) Le Unità operative comunali attivate nella richiesta di dati: Comune - Lavori pubblici e urbanistica (Piano Regolatore, Regolamento edilizio, Relazione sullo storico del Patrimonio edilizio) U.O. Mobilità (dati sui flussi veicolari) Ufficio Autorizzazioni edilizie comunali Territorio, Energia e Ambiente 6

7 U.O. Patrimonio (dati tecnici e strutturali degli edifici comunali) U.O. Energia (uso dell energia e progetti). Altri Enti coinvolti nella raccolta dati: CCIAA Camera di Commercio Industria e Agricoltura. Regione Friuli Venezia Giulia Istat dati da Censimento agricoltura e dati relativi all età degli edifici. Sono pervenuti dati aggiornati al 2007 da parte di tutti gli enti. L amministrazione, invece, ha raccolto i dati relativi agli edifici di proprietà comunale, comprensivi di superficie e/o volume utile, consumi elettrici e di combustibile. I consumi, le superfici ed i volumi sono stati poi verificati, disaggregati e resi funzionali a creare elenchi per rilevanza quantitativa in valore assoluto, e per indicatori specifici di consumo (elettrico, termico e complessivo). Elaborazione dati: i dati che sono stati raccolti sono stati inseriti in un database su software excel, che è stato consegnato all Amministrazione, al fine di consentire un aggiornamento continuo dei dati energetici, su base annuale, senza dover ricorrere nuovamente ad un consulente esterno. Per rendere autonoma l Amministrazione nell aggiornamento periodico in ciascuno dei prossimi anni, la fase di raccolta è stata in larga parte gestita dal personale del settore ambiente ufficio energia, che perciò sarà agevolato in futuro a raccogliere i dati aggiornati ed a inserirli nel database. L organizzazione del bilancio energetico segue lo schema seguente: Bilancio energetico dell Amministrazione Comunale Domanda Energetica Offerta Energetica Bilancio Energetico Analisi delle criticità riscontrate Bilancio della CO2 Bilancio energetico del territorio comunale Domanda Energetica Offerta Energetica Bilancio Energetico Analisi delle criticità riscontrate Bilancio della CO 2. Sono state prodotte elaborazioni sui possibili scenari di sviluppo della domanda energetica dal 2007 al 2020, sulla base dell incremento di popolazione previsto dai servizi demografici. E stata anche considerata l ipotesi di basare lo scenario di crescita sulle previsioni urbanistiche, che si sono rivelate però fortemente discordanti rispetto a quelle demografiche. Le previsioni urbanistiche sono da ritenersi ottimistiche in relazione al numero di abitanti al 2020, poichè mirate a giustificare le Territorio, Energia e Ambiente 7

8 espansioni residenziali e le relative lottizzazioni. È una modalità che si riscontra in quasi tutte le previsioni demografiche delle relazioni/quadri conoscitivi dei nuovi piani regolatori o delle loro varianti generali, che però difficilmente possono individuare a lungo termine i fabbisogni residenziali, terziari e produttivi. È comunque utile raffrontare queste previsioni con quelle dei servizi demografici comunali. Sono stati scelti alcuni indicatori per favorire un confronto tra la realtà di Udine e quella delle aree più vaste che la comprendono (Provincia, Regione, Nord Est, Italia). Tra gli altri indicatori è stato preferito il consumo pro capite, per la semplicità di interpretazione Fase di raccolta dati: criticità e soluzioni adottate Per giungere alla definizione dei dati di bilancio è stato seguito un percorso metodologico che si è sviluppato attraverso precise fasi. In prima istanza si è partiti dalla definizione dei dati di bilancio, sono stati identificati tutti i referenti ed è stata avviata la richiesta dati. Si precisa che la fase di raccolta sistematica dei dati è stata di diretta cura dell Amministrazione con l intento di assicurare anche nei prossimi anni una fedele rappresentazione dell assetto energetico del Comune di Udine. L attività di raccolta dati si è avviata tramite una richiesta formale dei dati utili ai diversi referenti. La fase di raccolta dati interna all Amministrazione si è verificato essere la più delicata dal punta di vista gestionale poiché, in assenza di archivio unico dei dati energetici, si è trattato di comporre i dati energetici relativi alle utenze comunali interpellando le diverse Unità Operative che ne potessero avere traccia. Durante la fase di raccolta dati sono emerse diverse criticità legate a: incongruenze tra le unità di misura richieste e fornite, rispetto all esigenza di omogeneità dei dati tra diverse fonti; diversità di classificazione delle tipologie di utenza; forti scostamenti di valore all interno delle stesse serie, con difficoltà di interpretazione; incompletezza delle serie di dati, che hanno implicato opportune interpolazioni. La Metodologia, rispetto a come pianificata, ha dovuto quindi subire un cambio di direzione per far fronte alle difficoltà riscontrate e per correggere le incongruenze emerse nella raccolta dati, in particolare ha richiesto un programma di verifiche più dettagliate. Nel caso dei consumi sugli edifici si è reso necessario indagare più approfonditamente le cause di alcune anomalie nei dati attraverso l incrocio tra fonti differenti ma riferite allo stesso dato, il confronto diretto con i tecnici manutentori, ed in casi particolari attraverso specifiche sopralluoghi sul campo, ispezione degli impianti, e confronto con gli utenti della struttura ed il tecnico manutentore. L attività di sopralluogo alle utenze energetiche caratterizzate da particolari anomalie nei consumi ha interessato 6 edifici. Ultimata quindi la raccolta sistematica di tutti i dati si è proceduto alla fase di controllo di coerenza ed alla elaborazione degli stessi che ha condotto all analisi vera e propria dei consumi e della produzione energetica comunale. Territorio, Energia e Ambiente 8

9 Questa fase, rispetto ai tempi pianificati, ha comportato un notevole dispendio di energie sia nella fase di raccolta, in quanto si sono resi necessari diversi solleciti, sia nelle fasi successive di analisi, interpretazione e correzione dei dati. Come su indicato, la fase di correzione delle anomalie ha comportato l impiego di strategie di volta in volta differenti e non sempre soddisfacenti. Pertanto questo processo ha avuto una durata complessiva di 4 mesi. Per prendere visione dei dettagli e delle criticità rilevate nella fase di raccolta dati si rinvia ai contenuti dell allegato 10. Territorio, Energia e Ambiente 9

10 3. Inquadramento energetico territoriale L inquadramento territoriale del PEC è stato sviluppato per estrarre informazioni dalla pianificazione generale e settoriale utili alla definizione del quadro conoscitivo energetico. In particolare, si sono considerati alcuni aspetti generali che possono influenzare nel breve e medio periodo la domanda e l offerta di energia a livello comunale. Gli aspetti considerati sono: l assetto territoriale ed urbanistico; l andamento demografico; il settore produttivo; il settore agricolo e zootecnico; la produzione di biomassa da rifiuti solidi urbani, Il Comune di Udine ha un estensione territoriale pari a 56,65 Km 2 ed una popolazione residente al 2008 di abitanti. Dal punto di vista dell assetto territoriale, risulta urbanizzato oltre il 38% del territorio, quasi il 26% è la superficie agricola mentre le aree ancora edificabili ammontano a circa il 9%, tra le destinazioni a residenziale e produttivo/terziario. Per quanto attiene all attuale numero delle abitazioni, queste risultano pari a al 2001 anche se elevato appare il numero di quelle non utilizzate (3.762 nel 2001). In merito alle previsioni urbanistiche, si riportano i dati della tabella seguente, senza però poter attribuire ipotesi di attuazione di tali previsioni. La determinazione della crescita dei consumi energetici sulla base di queste previsioni corrisponde a circa abitanti: queste previsioni considerano non solo le superfici dotate di piano attuativo ( mq), ma anche le superfici (180 ettari) destinate ad edificazione diretta senza piano attuativo. Ai fini di definire gli scenari energetici futuri si è scelto di seguire le indicazioni fornite dal grafico 1, basato su una estrapolazione del trend demografico, che porta ad una popolazione al 2020 di abitanti, ritenuta più realistica rispetto ad una previsione di espansione edilizia non supportata da una corrispondente tensione abitativa. sup totale mq superficie utile massima prevista mq Nuove previsioni residenziali n. alloggi (con superficie utile lorda media pari a mq.120) (con Piano attuativo) ; (senza Piano attuativo) sup totale mq Previsioni a carattere produttivo sup totale mq superficie coperta massima Previsioni per attività commerciali/distributive/direzionali superficie coperta massima mq abitanti teorici insediabili (componenti medi per nucleo pari a 2,2) Tabella 1 previsioni di espansioni urbanistiche fonte Comune di Udine, elaborazione Ecuba Territorio, Energia e Ambiente 10

11 Inoltre, le caratteristiche del patrimonio edilizio residenziale esistente, in funzione del loro periodo di realizzazione, consente di fare previsioni in merito al possibile miglioramento delle prestazioni energetiche a seguito delle ristrutturazioni di tali edifici. Le abitazioni costruite tra il 1962 ed il 1981, che si segnalano per la loro scarsa prestazione energetica (assenza di isolante e strutture di involucro poco spesse ed infissi scadenti) rappresentano il 44,5% del totale. Prima del 1919 Dal 1919 al 1945 Dal 1946 al 1961 Epoca di costruzione Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dal 1991 al 2001 Totale ,3% 8,6% 20,5% 23,8% 20,7% 10,8% 7,3% 100% Tabella 2 numero di alloggi per epoca di costruzione fonte Comune di Udine, elaborazione Ecuba L andamento demografico non rivela elevati aumenti della popolazione residente e presumibilmente si attesterà attorno alle unità nel 2020, come si può vedere nello scenario allegato. Anno Popolazione totale residente Anno Popolazione totale residente Tabella 3 serie storica del numero di residenti (fonte: ISTAT). Previsioni d'increm ento dem ografico Grafico 1 previsioni demografiche al 2020 (elaborazione Ecuba). Territorio, Energia e Ambiente 11

12 Nella descrizione dello sviluppo demografico l ultimo dato rilevato si riferisce al 2008; l andamento degli anni successivi è stato ottenuto tramite l estrapolazione del tasso medio di crescita dal 2000 al 2008, riportato sul periodo Tale incremento inoltre è avvalorato dal fatto che, considerando un andamento ciclico quale è tipicamente quello demografico, la tendenza generale prevale su momentanee flessioni negative o lievi riprese. Il settore produttivo risulta in via di terziarizzazione (vedi analisi sintetica delle Attività Economiche del Comune di Udine 2006 e Studio di fattibilità per la STU di Udine) e vede come protagonista il commercio (in calo quello al dettaglio e in crescita la grande distribuzione), che sommato al settore della riparazione dei veicoli raggiunge il 30% delle imprese, mentre il settore manifatturiero si attesta al 7,5% del totale. Dal punto di vista della pianificazione urbanistica, le previsioni di espansione si attestano per le zone D2 ad un valore di superficie totale di mq (trattasi di aree "libere" in cui il PRGC prevede l'edificazione di insediamenti artigianali ed industriali, attraverso una pianificazione attuativa), di cui superficie coperta massima mq ; le previsioni per attività commerciali/distributive/direzionali, invece, prevedono per le zone H2-2 una superficie totale di mq (trattasi di aree "libere" in cui il PRGC prevede l'edificazione di attrezzature commerciali-distributive ed in genere per attività direzionali connesse con la destinazione di zona, mediante pianificazione attuativa), di cui superficie coperta massima mq Il settore produttivo locale, ovvero quello legato al mobile e all imbottito risente delle difficoltà del mercato, già a partire da alcuni anni. Nel bilancio energetico, i consumi (domanda) del terziario (incidenza del 22%) e quelli del produttivo (inteso come industriale, con una incidenza del 7%) sono stati considerati in maniera differenziata, poiché differenti saranno anche le azioni da intraprendere per la razionalizzazione energetica, la diminuzione dei consumi e il progressivo soddisfacimento mediante il maggiore ricorso alle fonti rinnovabili. Inoltre, per quanto riguarda l incidenza dei consumi energetici del settore industriale, l area ZIU non è stata di proposito contemplata nel calcolo dei consumi energetici poiché considerata non rappresentativa della realtà produttiva strettamente comunale né fisicamente, trovandosi infatti ai margini del confine comunale e condivisa da altri Comuni, né qualitativamente, essendo caratterizzata da attività estranee al tessuto produttivo tipicamente terziarizzato del Comune di Udine. Il settore agricolo/forestale e zootecnico incide sul bilancio in relazione alla sua incidenza sul bilancio della CO 2, sia come sink (sink: superficie forestale utilizzata per l'assorbimento di CO 2 ). Nel mercato di scambio di emissioni di anidride carbonica per i settori industriali che consumano più energia, sono due le strategie: diminuire le emissioni o aumentare la superficie forestale (sink), che assorbe CO 2. Ogni paese, pertanto, fornisce infatti il bilancio di carbonio (somma delle emissioni di CO 2 e degli assorbimenti naturali dovuti alla fotosintesi clorofilliana), nonché la produzione di altre emissioni non-energetiche di gas serra (per es. rifiuti, biogas da deiezioni animali). E parte del bilancio energetico anche la verifica delle potenzialità di produzione di fonti rinnovabili, legata alle colture energetiche o produzioni animali, ed alla conseguente possibile produzione di biogas, calore ed energia elettrica. Per una caratterizzazione del settore agricolo del Comune di Udine si è utilizzato l indicatore Territorio, Energia e Ambiente 12

13 relativo alla superficie agricola utilizzata (SAU). Tale indicatore indica potenzialità molto modeste per poter utilizzare biomassa a fini energetici. Superficie Agricola Utilizzata SAU Ettari (Ha) % Seminativi 7.333,78 91,4 Coltivazioni legnose agrarie 361,88 4,6 Prati e pascoli permanenti 27,64 0,3 Arboricoltura da legno 66,45 0,8 Boschi 227,73 2,9 TOTALE 8.017, Tabella 4 utilizzo della Superficie Agricola Utilizzata. Fonte RSA 2005 Ancora meno significativo dal punto di vista del potenziale energetico risulta il settore zootecnico, per il quale risultano un numero esiguo di capi (pari a avicoli e suini, secondo i dati del censimento ISTAT del 2001). Per quanto attiene infine la produzione di biomassa da rifiuti solidi urbani, essa viene considerata poiché può rivestire un ruolo ai fini delle potenzialità energetica da rifiuti biodegradabili (CER ) e dal legno (CER ). E importante poi la destinazione degli RSU al fine del bilancio serra, in quanto i rifiuti inviati a discarica o ad inceneritore producono gas serra, che si sommano alle emissioni di CO 2. La gestione dei rifiuti del Comune di Udine rientra nel più ampio Programma Provinciale di Attuazione del Piano Regionale, adottato con Deliberazione del Consiglio Provinciale nel maggio 2003, che considera il territorio provinciale come un unico bacino caratterizzato da sei impianti: Udine, San Giorgio, Villa Santina, Rive d Arcano, un impianto di compostaggio di qualità ed un impianto di selezione della frazione secca. La Net spa è la società che dal 2001, si occupa di gestire il ciclo integrato dell Igiene Ambientale, dalla raccolta allo smaltimento. La società Net, prendendo in carico nel 2001 una gestione caratterizzata da una raccolta differenziata al 17,65%, ha realizzato con successo diverse politiche di sviluppo che hanno portato sia all attivazione di due piattaforme ecologiche nel Comune di Udine, sia ad incrementare la percentuale di raccolta differenziata al 45% nel Le tabelle seguenti descrivono come è variata negli anni la produzione totale di rifiuti urbani e come si è sviluppato parallelamente il processo di raccolta differenziata fino ai traguardi descritti Raccolta Indifferenziata Raccolta Differenziata Totale Tabella 5: produzione totale di rifiuti solidi urbani (in tonnellate). Fonti: Rapporto sullo Stato dell Ambiente di Udine 2004, Dati Raccolte Rifiuti Net spa 2007, analisi Net 2009 e ARPA FVG. Territorio, Energia e Ambiente 13

14 Produzione pro capite (kg/anno) % Raccolta differenziata 13,76% 17,65% 27,40% 33,72% 36,21% 40,31% 40,93% 40,27% 45% Tabella 6: produzione di rifiuti pro-capite annua e percentuale di raccolta differenziata Fonti: Rapporto sullo Stato dell Ambiente di Udine 2004, Dati Raccolte Rifiuti Net spa 2007, analisi Net 2009 e ARPA FVG. Il 2008 pur essendo stato un anno favorevole nella crescita della raccolta differenziata, denota un particolare aumento nella produzione di rifiuti pro-capite. La Net gestisce un impianto di trattamento rifiuti localizzato presso il Polo Tecnologico di via Gonars che ha permesso nel 2005 di innalzare la quota di recupero dei rifiuti trattati al 55% e di limitare conseguentemente al 45% il residuo finale non più riutilizzabile. vetro 5,3% inerti 1,2% non riciclabile 18,3% umido 30,9% metalli 6,4% plastica 13,0% carta 22,5% verde-legno 2,4% Grafico 2: Analisi merceologica del rifiuto indifferenziato Com une di Udine Provincia di Udine Regione FVG 460 Produzione di rifiuti pro capite (kg/anno) 2004 Grafico 3: produzione di rifiuti pro capite nel La maggiore produzione di rifiuti solidi urbani pro capite del Comune di Udine rispetto alla media provinciale e regionale può essere spiegata col maggiore livello di Territorio, Energia e Ambiente 14

15 benessere e di capacità di spesa del capoluogo rispetto alla media del territorio, andamento che si ritroverà anche sui consumi energetici (elettrici) pro capite. La società Net spa gestisce anche una quota di CDR prodotta dal Comune di Udine provvedendo in parte al suo conferimento in discarica ed in parte al trasferimento presso altri impianti di termovalorizzazione. Evidenza del contributo ambientale alla riduzione delle emissioni di CO2 conseguente a tale attività, viene fornita nel paragrafo 6.6 relativo al Bilancio della CO2. Dal punto di vista della fascia climatica (così come specificato dal D.lgs 311/2006), Udine appartiene alla zona climatica E, essendo caratterizzata da un ammontare di gradi-giorno (somma delle differenze di temperatura interno-esterno per tutti i giorni della stagione di riscaldamento). In virtù di tale classificazione il limite massimo consentito per l accensione degli impianti termici è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. La posizione geografica ed il microclima consentono di raggiungere sul territorio comunale un insolazione media annua di 3,2 kwh/m 2 (11,5 MJ/m 2 g). Il Comune si trova a 113 s.l.m. La velocità media annua del vento è molto bassa (1,7 m/s) e la direzione prevalente NE. La tabella 7 riassume i dati climatici forniti dall'uni per la progettazione edile ed impiantistica. Mese T media giornaliera (in C) Pressione parziale del vapor d'acqua (Pa) Irradiazione Solare diretta (MJ/mq g) Irradiazione Solare diffusa (MJ/mq g) Gennaio 3, ,1 2,3 Febbraio 5, ,6 3,4 Marzo 8, ,9 5,0 Aprile 13, ,6 6,7 Maggio 17, ,1 7,9 Giugno 21, ,8 8,4 Luglio 23, ,1 7,9 Agosto 23, ,0 6,9 Settembre 19, ,6 5,5 Ottobre 14, ,6 3,8 Novembre 8, ,4 2,6 Dicembre 4, ,0 2,0 Tabella 7: medie mensili riportate nella norma UNI e rappresentative di condizioni mediate sul lungo periodo. L inquadramento qui presentato permette di avere un quadro della situazione energetica presa in carico dal presente Piano. I dati del presente capitolo confrontati con i dati del bilancio energetico potranno fare luce su: i settori più energivori; i settori che hanno avuto incrementi particolarmente elevati nel tempo, quelli su cui intervenire; i settori che hanno maggiori margini di risparmio energetico che necessitano di azioni in via prioritaria; Territorio, Energia e Ambiente 15

16 i settori da escludere da possibili azioni poiché non significativi come entità di consumi; la possibilità di escludere dalla trattazione del PEC quelle energie rinnovabili che non hanno un apprezzabile potenziale di sfruttamento sul territorio comunale; il livello attuale di sfruttamento delle energie rinnovabili; come calibrare gli interventi rispetto all assetto tecnologico ed energetico di partenza. Questo insieme di elementi di base costituiscono un valido supporto alla selezione e quantificazione delle azioni contenute del Piano d Azione. Territorio, Energia e Ambiente 16

17 4. Introduzione al bilancio energetico Premessa Il bilancio energetico rappresenta lo strumento fondamentale per analizzare la domanda e l offerta energetica del territorio. Il bilancio energetico, nella sua articolazione per vettori, settori d impiego e fonti, consente di valutare i flussi energetici attraverso i confini comunali e le emissioni climalteranti generate dall intero sistema energetico comunale. Si pone inoltre l accento sulle opportunità di mitigazione delle emissioni di gas serra attraverso l utilizzo di risorse endogene, quale ad esempio l impiego a fini energetici del verde pubblico comunale. Dall analisi del bilancio energetico si possono desumere una serie importanti informazioni quali la struttura di offerta di fonti primarie, la struttura della domanda per settori di impiego ed il legame tra settore, fonte e uso dell energia. Per espressa volontà dell Amministrazione l ambito di pertinenza territoriale è stato suddiviso in due aree principali: le utenze intestate direttamente all Amministrazione (edifici pubblici, illuminazione pubblica, auto di servizio, scuole, altri edifici ad uso pubblico) e tutte le altre utenze insistenti sul territorio comunale indicate in seguito come del territorio del Comune di Udine. Tali ambiti vengono pertanto analizzati separatamente in due paragrafi distinti, tuttavia la trattazione riguardante il territorio comunale, per ragioni di completezza, contiene anche i dati dell Amministrazione comunale. Le analisi che seguono saranno espresse in due unità di misura convenzionali: i TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) come unità di misura energetica e le tonnellate equivalenti di CO 2 come unità di misura di emissione dei diversi tipi di gas climalteranti. I TEP consentono di esprimere in un unità di misura comune le varie fonti energetiche, tenendo conto del loro diverso potere calorifico o contenuto di energia primaria (nel caso dell'energia elettrica). Nello specifico un TEP rappresenta la quantità d energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo ed è equivalente a circa 42 GJ (fonte: Istat). La tonnellata di CO 2 equivalente è un unità di misura che permette di pesare insieme emissioni di gas serra diversi con differenti effetti climalteranti. I potenziali dei vari gas sono stati quindi elaborati e definiti dall Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC fonte: Ministero dell Ambiente, Glossario Kyoto). È possibile consultare la tabella dei coefficienti di conversione in allegato 7. Territorio, Energia e Ambiente 17

18 5. Bilancio Energetico dell Amministrazione Comunale Allo stato attuale il bilancio energetico dell'amministrazione si articola principalmente sul fronte della domanda, in quanto sul lato offerta gli impianti generatori di energia sono ancora molto pochi e di impatto contenuto. L analisi della domanda energetica dell Amministrazione comunale è svolta per vettore energetico, articolandola sui settori coinvolti del patrimonio comunale: elettricità (edifici dell Amministrazione, illuminazione pubblica, rete semaforica) metano (edifici e trasporti) gasolio (trasporto ed in piccola misura edifici) benzine (trasporto). Nell intento di fornire un analisi preliminare d inquadramento della situazione energetica comunale, la distribuzione dei consumi energetici per vettore dell Amministrazione viene rappresentata sinteticamente dalla tabella che segue, riservando spazio ad una trattazione più estesa e particolareggiata nei paragrafi successivi Energia elettrica Metano Benzina Gasolio TOTALE Tabella 8: Consumi energetici per vettore (in TEP) dell Amministrazione comunale (Elaborazione Ecuba) 5.1. Analisi per vettore energetico La seguente tabella quantifica, in percentuale, l uso dei diversi vettori energetici nell Amministrazione comunale. I vettori utilizzati dall Amministrazione sono essenzialmente quattro: energia elettrica, metano, benzina e gasolio, essendo di fatto trascurabili il GPL e olio combustibile. 1 La voce metano include i dati che si riferiscono al riscaldamento ed al trasporto dei mezzi pubblici comunali Territorio, Energia e Ambiente 18

19 Utilizzo dei vettori energetici nell'amministrazione comunale nel % 5% 42% TOTALE energia elettrica metano benzina Gasolio 52% Grafico 4: ripartizione per vettori energetici dei consumi dell Amministrazione, (Elaborazione Ecuba) Dall analisi della tabella emerge chiaramente una preponderanza di energia elettrica e soprattutto di metano (rispettivamente al 42% e 52%), che evidenzia l uso intensivo di energia elettrica, l attività di metanizzazione progressiva delle utenze comunali, ed un minore ma non trascurabile consumo di gasolio (5%). Questo uso residuo del gasolio è da considerare con attenzione, perché, nel quadro di una politica urbana per ridurre le emissioni di CO2 e di inquinanti dell'aria, potrebbe essere oggetto di una graduale eliminazione da parte dell'amministrazione, come programma esemplare rispetto al resto delle utenze cittadine. Le emissioni da combustione di gasolio per riscaldamento e per trasporto sono infatti responsabili di un contributo particolarmente significativo di emissioni di ossidi di zolfo, ossidi di azoto, particolato PM10. Il prospetto seguente permette di individuare chiaramente le voci che compongono i consumi energetici dell Amministrazione suddivisi per settore d impiego. Consumi Energetici Edifici del Patrimonio Elettricità Comunale Illuminazione Pubblica Semafori Riscaldamento Edifici pubblici Metano Benzina Gasolio Trasporti Pubblici Benzine veicoli Comunali Riscaldamento edifici comunali Uso veicoli comunali TOTALE Tabella 9: Consumi energetici per settore (in Tep) dell Amministrazione (Elaborazione Ecuba) Territorio, Energia e Ambiente 19

20 Nell analisi che segue il consumo di ogni vettore viene analizzato nei diversi usi finali Elettricità La categoria Totale energia elettrica dell Amministrazione comprende i consumi degli edifici comunali, dell impianto di illuminazione pubblica e dei semafori stradali. Consumi elettrici dell'amministrazione Comunale Semafori Illuminazione Pubblica Edifici del Patrimonio Comunale TEP Grafico 5: andamento dei consumi elettrici dell Amministrazione Comunale, (Elaborazione Ecuba) Appare l evidente importanza dei consumi per illuminazione pubblica, paragonabili a quelli elettrici complessivi degli edifici: l efficienza energetica nell illuminazione stradale dovrà essere oggetto di particolare attenzione nelle future politiche. Va inoltre rilevata la non trascurabile rilevanza dei consumi per gli impianti semaforici, che dovranno anch essi essere oggetto di un intervento sostanziale, anche usufruendo delle nuove tecnologie (lampade a LED) che riducono del 90% i consumi. La proposta di un rinnovo delle rete semaforica, attraverso la sostituzione con lampade a LED, discussa in più occasioni con AMGA nell ambito del presente Piano Energetico Comunale, è stata formalizzata da AMGA stessa ed ha ottenuto approvazione, con Decisione della Giunta Comunale, nella seduta del 28 aprile Pertanto, fatte le dovute verifiche procedurali ed amministrative, il piano di ristrutturazione energetica della rete semaforica proposto da AMGA prenderà attuazione presumibilmente entro un anno dalla pubblicazione del PEC. Mentre i consumi della rete semaforica sono praticamente costanti, e quelli della rete di illuminazione pubblica crescono regolarmente (la rete cresce con l espansione urbanistica), il consumo elettrico degli edifici mostra un andamento non costante: fa registrare dei decrementi annuali tra l 1,5% ed il 3,7% nel periodo compreso tra il 2003 ed il 2005, si riduce del 6,5% nell anno successivo, ed infine risale nel 2006 e Gli edifici comunali sono stati caratterizzati nei 5 anni da un aumento complessivo del 16%, dato talmente alto che si giustifica solo con un crescente numero ed uso di apparecchiature elettriche ed impianti di condizionamento, e non con la sola realizzazione di nuovi edifici. Territorio, Energia e Ambiente 20

21 Questo elemento mostra la necessità di un intervento mirato da inserire nel Piano d azione a breve termine, proprio per correggere al ribasso questa tendenza, ricorrendo alle numerose tecnologie che offrono l opportunità di ridurre i consumi per illuminazione degli ambienti (attraverso un migliore controllo), di eliminare lo stand-by (consumo degli apparecchi nei periodi di non utilizzazione) e di acquistare apparecchi con etichetta energetica più qualificata Gas Naturale Il consumo di gas naturale nell Amministrazione riguarda essenzialmente il riscaldamento degli edifici, infatti i mezzi di trasporto comunali non sono alimentati a gas metano se non per tre soli veicoli bi-fuel. Consumo di Gas naturale negli edifici dell'amministrazione TEP Grafico 6: andamento dei consumi di gas naturale negli edifici dell Amministrazione, (Elaborazione Ecuba) Il consumo di gas metano per edifici rappresenta il valore più rilevante, essendo pari al 52% dei consumi totali dell Amministrazione (come già evidenziato dal grafico 5). La tendenza generale e costante del consumo di gas è alla diminuzione, con un 13% in meno dal 2003 al Questo dato, in presenza di una crescita del numero di edifici, mostra un successo della politica di gestione energetica del patrimonio edilizio comunale, che va incoraggiata. Sarà analizzata in dettaglio in un successivo capitolo l'ampia attività svolta dopo il PEC 2002 da parte dell'amministrazione, in collaborazione con la sua controllata AMGA SpA, in particolare nell'ambito del contratto di servizio sul a climatizzazione degli edifici. Si può notare un maggiore calo dei consumi nel 2005, tuttavia non motivato da possibili fattori climatici: in quanto sono il 2004 ed il 2006 ad avere i valori più modesti in termine di gradi giorno. Gradi Giorno Totale Tabella 10: serie dei gradi giorno dal 2003 al 2007 Il motivo di questo dato anomalo va quindi ricercato in altri fattori legati a possibili variazioni nel numero delle utenze servite o a problemi connessi ad improvvisi conguagli sulle fatturazioni stimate negli anni precedenti. Si ritiene pertanto che Territorio, Energia e Ambiente 21

22 soltanto una lettura diretta dei contatori delle singole utenze potrà tutelare l Amministrazione da questo genere di anomalie nella lettura dei dati e garantire una lettura più fedele dei consumi di gas naturale. Una raccolta puntuale dei consumi periodici sarà infatti oggetto di raccomandazione da parte di questo Piano Combustibili liquidi Consumo di Combustibili liquidi degli automezzi di proprietà comunale nel % 30% 61% 0,31% 1% Verde olio Gasolio Miscela Verde Benzina/ Metano Grafico 7: andamento dei consumi di combustibili liquidi del parco veicoli dell Amministrazione, (Elaborazione Ecuba) Dalla rappresentazione grafica si nota che quasi il 70% del consumo di carburanti è imputabile alla benzina verde ed alla miscela con benzina verde, mentre la quota di consumo di gasolio è del 30%. La quantità di gasolio consumata è ancora consistente, ma si riferisce in gran parte a mezzi di trasporto specifici quali: autocarri, furgoni, piccoli autobus, macchine operatrici (decespugliatori, rulli compressori, spazzatrici, ecc..). I mezzi a miscela sono essenzialmente costituiti da ciclomotori e motocarri. I mezzi bi-fuel (cioè a combustibile misto benzina-metano) interessano solo 3 autovetture in dotazione a due unità operative. Ciò premesso il percorso verso il progressivo rinnovo ecologico del parco automezzi comunale, attivato dal 2007, va promosso con azioni più incisive e cadenzate, che riguardino una politica verde degli acquisti e la sperimentazione di nuove soluzioni tecnologiche adatte al traffico cittadino (per esempio le auto ibride). Nel grafico 8 è riportata la distribuzione dei veicoli comunali seguendo la classificazione europea (vedi nota nel riquadro). Territorio, Energia e Ambiente 22

23 Stato del Parco Veicoli di proprietà Comunale 39% 24% Euro 0 Euro 1 Euro 2 4% Euro 3 Euro 4 3% 4% 13% 13% 0 Altro NOTA Grafico 8: ripartizione dei veicoli dell Amministrazione secondo la classificazione europea, (Elaborazione Ecuba) Dal 1991 la Comunità europea ha emanato una serie di Direttive per regolamentare le emissioni di inquinanti da parte dei veicoli. In base a queste direttive sono state individuate diverse categorie di appartenenza. Euro 1: indica le autovetture conformi alla Direttiva 91/441 o i "veicoli commerciali leggeri" conformi alla direttiva 93/59. La normativa ha obbligato nel 1993 le case costruttrici ad adottare la marmitta catalitica e l'alimentazione ad iniezione. Tutte le auto immatricolate dopo il 1 gennaio 1993 sono almeno Euro 1. Il pre-euro indica i veicoli "non catalizzati" a benzina e i veicoli "non ecodiesel", e quelli indicato con 0 non sono determinati. I mezzi a minor inquinamento (euro 3 e 4) rappresentano solo il 17 % del totale, indicando un parco veicolare comunale assai obsoleto e molto inquinante. Va constatato inoltre che i mezzi rientranti nella voce Altro, sono antecedenti all Euro 0, immatricolati tra gli anni 80 e 2000, e costituiscono il 40%. Si deve pertanto ritenere prioritaria un incisiva azione del Comune per una modifica del livello di inquinamento del parco comunale, al fine di poter mostrare alla cittadinanza un esempio significativo di migliore prevenzione dell inquinamento urbano e una riduzione dei consumi energetici da trasporto. Mezzi di trasporto pubblici per tipo di alim entazione nel % 7% 80% gasolio ibridi metano Grafico 9: distribuzione dei mezzi di trasporto pubblici per tipo di alimentazione nel 2007, (Elaborazione Ecuba) Territorio, Energia e Ambiente 23

24 La quota di mezzi a metano è molto elevata (80%) rispetto alla media delle città italiane (l indagine Euromobility su dati GIT, ATC E ATAF, fornisce ad esempio tale percentuale per alcune città: 30% a Firenze, 16% a Torino e 12% a Bologna). L incremento di mezzi di trasporto urbano a gas è stato di 6 unità nei 5 anni, a fronte di un aumento totale di 4 mezzi circolanti. La presenza di mezzi a gasolio è ora del 13% (era il 17% nel 2003). L obiettivo di una totale metanizzazione dei mezzi di trasporto pubblico è ormai a portata di mano e va raccomandato come obiettivo del piano. Gasolio Riscaldamento edifici dell'amministrazione Tabella 11: serie dei consumi di gasolio degli edifici dell Amministrazione (in TEP), (Elaborazione Ecuba) Il gasolio per edifici comunali ha avuto un incremento del 40% dal 2003 al 2007, non giustificato dalla variazione climatica. Rispetto ai consumi totali per il riscaldamento degli edifici comunali, esso rappresenta l 8% mentre il metano ricopre il restante 92%. Questa quota di combustibile liquido è auspicabile che venga rapidamente eliminata dagli edifici comunali anche per precedere una graduale eliminazione a livello di tutti gli edifici residenziali della città. 5.2 Sintesi delle criticità riscontrate Dalla precedente analisi sono emersi alcuni elementi particolarmente critici e contrastanti rispetto agli obiettivi di risparmio ed efficienza energetica del Comune: essi necessitano pertanto di adeguate azioni correttive. Le seguenti indicazioni servono quindi da base per la definizione delle azioni contenute nel Piano d Azione a breve termine. 1. Va avviata un azione efficace di contenimento dei consumi elettrici negli edifici dell Amministrazione, che non mostra ancora segni di una diminuzione significativa; 2. Il consumo di energia elettrica della rete semaforica, rimasto invariato negli ultimi 5 anni, rappresenta un costo ed un impatto energetico significativo, e merita l investimento in un salto tecnologico che possa generare sostanziali economie. 3. Una lettura diretta dei contatori delle singole utenze di gas naturale negli edifici comunali può rappresentare un corretto ed utile sistema di contabilizzazione per orientare gli interventi di risparmio che saranno oggetto delle politiche del piano. 4. La politica degli acquisti e rinnovi del parco veicolare deve essere re-indirizzata verso veicoli a minor impatto energetico ed ambientale. 5. Il gasolio dovrebbe essere gradualmente eliminato dagli usi comunali, ovunque tecnicamente possibile, come esempio per una graduale sostituzione a livello cittadino. Territorio, Energia e Ambiente 24

25 5.3 Bilancio della CO 2 da consumi energetici dell Amministrazione La tabella che segue consente di analizzare le emissioni complessive di CO2 per vettore energetico facendo emergere distintamente il ruolo di preminenza dell energia elettrica e del metano sulle altre voci Energia Elettrica Metano Benzina Gasolio TOTALE Tabella 12: Quadro delle emissioni di CO2 (in tonn.) dell Amministrazione comunale (Elaborazione Ecuba) Il grafico 10 permette di leggere l analisi su esposta sotto il profilo grafico, mostrando chiaramente il contributo dei singoli fattori Emissioni di CO2 da consumi utenze comunali Gasolio Benzina tonn Metano Energia elettrica Grafico 10: andamento delle emissioni di CO 2 equivalenti da usi dell Amministrazione (in Tonn.), (Elaborazione Ecuba) Le emissioni equivalenti di CO 2 relative al consumo delle utenze comunali sono dominate da energia elettrica e metano, con una presenza del gasolio crescente. Si riscontra una diminuzione del 2% delle emissioni totali di CO 2 dovuta essenzialmente alla diminuzione di consumo di gas negli edifici, che da sola era stata riscontrata pari, in termini energetici, al - 13%. L aumento del consumo di gasolio (40% per edifici e 37% per autoveicoli) ha compensato questo calo, in quanto, avendo il gasolio rispetto alla benzina, a parità di consumo energetico, una maggiore incidenza sulle emissioni equivalenti CO 2, esso incide negativamente in modo più significativo sul bilancio della CO 2. Territorio, Energia e Ambiente 25

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