Effetti delle precipitazioni nevose dell inverno in Piemonte

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1 Effetti delle precipitazioni nevose dell inverno in Piemonte Marco Cordola Area Previsione e Monitoraggio Ambientale La stagione invernale I danni da valanghe Le misure di mitigazione del rischio adottate dalla Regione Piemonte

2 Inquadramento climatico dell inverno L inverno è stato caratterizzato da nevicate che hanno interessato l intera regione, eccezionali per la loro precocità, frequenza e intensità. In particolare nel mese di dicembre sono stati superati i valori massimi storici di altezza di neve al suolo, mentre il totale della precipitazione nevosa in quattro giorni è stato notevolmente superiore (da due a tre volte) al valore medio del mese nov 09-nov 17-nov Confronto tra la quantità media di neve fresca cumulata periodi e nov 03-dic 11-dic 19-dic 27-dic 04-gen 12-gen 20-gen 28-gen 05-feb 13-feb 21-feb 29-feb 08-mar 16-mar 24-mar 01-apr Hn cumulata media Hn cumulata apr 17-apr 25-apr 03-mag 11-mag 19-mag 27-mag

3 Altezza neve fresca cumulata nov. 08 mag. 09 Western Alps - Winter new snow (nov.-may) w inter mean w inter % % % cm % % Lepontine - Pennine - NW Graie - W/NW Cozie - SW/W Marittime - SSW/SW

4 02/03/09 09/03/09 La neve in pianura Numerosi episodi di neve in pianura hanno caratterizzato l inverno in Piemonte Torino Cuneo cm /12/08 08/12/08 15/12/08 22/12/08 29/12/08 05/01/09 12/01/09 19/01/09 26/01/09 02/02/09 09/02/09 16/02/09 23/02/09

5 Neve a bassa quota: 5-7 Gennaio 2009 Il più significativo come quantità è stato quello dell inizio del 2009: Dalla notte del 5 gennaio 2009 sulla città di Torino sono caduti circa 30 cm di neve fresca in 36 ore (25 cm in 24 ore): massima intensità negli ultimi 20 anni. La quantità massima di precipitazione nevosa registrata nel periodo a Torino risale all evento di gennaio del 1987, in cui vennero misurati circa 45 cm di neve fresca in un giorno.

6 Evento del Dicembre 2008 Stazione LEPONTINE L. Toggia (2200 s.l.m.) PENNINE Alpe Cavalli (1500 m s.l.m.) A. GRAIE L. Serrù (2296 m s.l.m.) COZIE N. L. Moncenisio (2000 m s.l.m.) COZIE S. L. Castello (1589 m s.l.m.) MARITTIME Vinadio Riofreddo (1206 m s.l.m.) Valori a fine evento 2008 Hs Totale Hn Valori storici (dicembre) Max Hs Media Hn

7 Evento del Dicembre 2008 SINTESI DELLE CRITICITA Comuni con segnalazione di valanghe 53 Località isolate 68 Evacuazioni preventive 33 Interruzioni stradali 243 Comuni interessati da interruzione della fornitura di energia elettrica 173 Utenze elettriche interrotte

8 14 17 Dicembre Viabilità

9 14 17 Dicembre Edifici

10 14 17 Dicembre Ambiente

11 Aggiornamento del Sistema Informativo Valanghe In molti casi le valanghe hanno raggiunto dimensioni estreme e si sono verificate in localizzazioni non ordinarie.

12 Il sistema d allertamento per scopi di Protezione Civile Bollettino di allerta meteorologica del 13/12/08 : Criticità per nevicate e per precipitazioni diffuse

13 La gestione dell emergenza del Dicembre 08 Bollettino nivologico per rischio valanghe del 15/12/ elevata criticità su tutto il Piemonte Pericolo valanghe: 5 molto forte

14 Il sistema d allertamento per scopi di Protezione Civile Il Bollettino Nivologico per rischio Valanghe viene emesso quotidianamente alle h dal Centro Funzionale di ARPA e trasmesso alle Prefetture, agli organi di Protezione Civile e ai Comuni. Il rischio valanghe corrisponde agli effetti indotti sul territorio da fenomeni d instabilità del manto nevoso, che si verificano in particolari condizioni nivo-meteorologiche, e che possono giungere ad interessare infrastrutture o centri abitati.

15 La gestione dell emergenza del Dicembre 08 Istituzione di una unità di crisi presso la Protezione Civile Regionale (Dipartimento Protezione Civile, Settore Protezione Civile, Idraulica Forestale e Tutela del Territorio, Province, Arpa Piemonte) Attività: Monitoraggio dell evoluzione del quadro delle criticità Elaborazione di previsioni meteorologiche specifiche da parte del Centro Funzionale (nuvolosità, precipitazioni, zero termico, temperatura e vento a 2000 m) Valutazione richieste sopralluogo ed intervento delle Commissioni Locali Valanghe Supporto alle operazioni di distacco artificiale delle valanghe per la viabilità Coordinamento per la raccolta dati (attività valanghiva e danni) Elaborazione del quadro nivologico stagionale

16 Il ruolo delle Commissioni Locali Valanghe 1. Istituite dalle Comunità Montane ai sensi della L.R. 16/1999 e del Regolamento regionale 7 giugno 2002, n. 4/R, che definisce i compiti e la metodologia operativa delle Commissioni Locali Valanghe, operano attivita' di controllo dei fenomeni nivologici e la segnalazione, ai fini della tutela della pubblica incolumita', del pericolo di valanghe su centri o nuclei abitati, opere pubbliche e impianti o infrastrutture di interesse pubblico ; 2. Costituite da personale qualificato con titoli AINEVA in ambito nivologico. 3. Riferimento operativo: Indirizzi metodologici per le strutture di protezione civile deputate alla previsione, al monitoraggio e alla sorveglianza in campo valanghivo nell ambito del sistema dei Centri Funzionali, elaborato dall AINEVA (Associazione interregionale di coordinamento per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe) per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile.

17 Operatività delle CLV in condizioni di criticità In condizioni di moderata e elevata criticità i membri della Commissione garantiscono la propria costante reperibilità. Eventuale attivazione h 24. Principali attività: consultazione delle comunicazioni provenienti dal Centro Funzionale (avvisi di criticità o altri messaggi informativi), analisi del bollettino valanghe e del bollettino meteorologico; controllo della situazione nivometeorologica locale (quantitativi di neve fresca,, controllo degli accumuli da vento nelle zone di distacco, controllo delle variazioni termiche - con particolare riferimento alle situazioni primaverili);

18 Operatività in condizioni di criticità valutazione della stabilità del manto nevoso nei siti di interesse (effettuazione e interpretazione dei profili e dei test di stabilità); valutazione del quadro valanghivo; controllo di specifiche situazioni di rischio, individuazione dei provvedimenti da intraprendere per garantire la sicurezza delle persone e ove possibile la salvaguardia dei beni esposti. Comunicazione alle autorità locali degli esiti delle valutazioni effettuate; Supporto tecnico a operazioni di distacco artificiale delle valanghe secondo i PIDAV (Piani d Intervento per il Distacco Artificiale Valanghe); invio di comunicazioni o rapporti informativi alle autorità locali interessate e al Centro Funzionale Regionale.

19 In sintesi: un inverno da ricordare L inverno 2008/09 è stato uno dei più nevosi degli ultimi 40 anni; Gli eventi valanghivi hanno interessato l intero arco alpino piemontese con effetti spesso distruttivi ai danni del bosco, di edifici civili e infrastrutture; Le interruzioni della viabilità sono state numerose e di durata prolungata, sia per la quantità di neve al suolo che per la presenza di depositi di valanga; La gestione dell emergenza da parte del sistema di protezione civile nelle sue varie funzioni ha permesso di limitare i tempi di chiusura preventiva della viabilità per pericolo di valanghe e di limitare il numero di vittime (1) durante l evento. Grazie dell attenzione.

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