Scia e conferenza di servizi. Reggio Emilia li
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- Simone Borghi
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1 Scia e conferenza di servizi Reggio Emilia li
2 Suap : normative di riferimento - D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 all'art. 23 attribuisce al Comune le funzioni amministrative concernenti la realizzazione, l ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la rilocalizzazione di impianti produttivi, ivi incluso il rilascio delle concessioni o autorizzazioni edilizie che possono essere esercitate singolarmente o in forma associata, anche con altri enti locali, assicurando che un unica struttura sia responsabile dell intero procedimento (art. 24, comma 1). Istituzione quindi di uno sportello unico. - D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447, Regolamento recante norme di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione per la realizzazione, l ampliamento, la ristrutturazione e la riconversione di impianti produttivi, per l esecuzione di opere interne ai fabbricati, nonché per la determinazione delle aree destinate agli insediamenti produttivi, - D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160, Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell articolo 38, comma 3, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n che indica il SUAP come unico punto di accesso per il richiedente. - Direttiva Bolkestein e normativa di recepimento
3 Obiettivi della legge delega Gli obiettivi della delega erano : - La liberalizzazione delle attivita' economiche - la semplificazione amministrativa con riduzione degli oneri amministrativi da parte di cittadini e imprese - la limitazione dell autorizzazione espressa, ai soli casi in cui per motivate esigenze e' necessaria e l assunzione della dichiarazione di inizio attività (oggi SCIA), come regola generale.
4 Questo e' il terreno in cui si sono mossi i diversi Governi con l'emanazione delle diverse leggi fino ad arrivare alla Legge c.d Madia Deleghe al governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche che individua i principi e criteri direttivi richiamando: - i principi desumibili dall'art.19 e 20 della legge 7 agosto 1990 n i principi del diritto dell'unione Europea relativi all'accesso all'attivita' di servizi - i principi di ragionevolezza e di proporzionalita'
5 La legge delega sulla SCIA Legge 7 agosto 2015 n. 124 Deleghe al governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche
6 Art 5: Segnalazione certificata di inizio attivita',silenzio assenso,autorizzazione espressa e comunicazione preventiva Il Governo entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e' delegato ad adottare uno o piu' decreti attuativi per la precisa individuazione dei procedimenti oggetto: di segnalazione certificata di inizio attivita' di silenzio assenso quelli di cui e' necessaria autorizzazione espressa quelli in cui e' sufficiente una comunicazione preventiva
7 Introducendo anche la disciplina generale delle attivita' non assogettate ad autorizzazione preventiva espressa compresa la definizione delle modalita' di presentazione e dei contenuti standard degli atti degli interessati e di svolgimento della procedura anche telematica,nonche' degli strumenti per documentare o attestare gli effetti prodotti dai predetti atti e prevedendo l'obbligo di comunicare ai soggetti interessati all'atto della presentazione dell'istanza i termini entro cui rispondere e entro i quali il silenzio assenso equivale ad accoglimento della domanda
8 Decreto legislativo n.126 del 30 giugno 2016 Attuazione della delega in materia di segnalazione certificata di inizio attivita' ( SCIA )a norma dell'art.5 della legge 7 agosto 2015 n Pubblicata sulla G.U. 13 luglio 2016 n. 162 Entrata in vigore 28 luglio 2016
9 Che cosa ha introdotto? un unico modello valido in tutto il paese pubblicato sul sito della PA E' previsto un unico ufficio a cui rivolgersi Richieste di documenti ulteriori rispetto a quelli previsti e' considerata inadempienza sanzionabile sotto il profilo disciplinare Disciplinata la ricevuta al soggetto interessato Il provvedimento di sospensione dell'attivita' intrapresa e' ora limitato ai soli casi di attestazioni non veritiere o di coinvolgimento di interessi sensibili Nel caso di scia unica la possibilita' di iniziare e' circoscritta ai casi in cui non siano presupposte autorizzazioni o altri titoli espressi
10 Art. 4 comma 1 D.Leg.vo 126 / 2016 Disposizione transitorie e di attuazione Ai sensi dell'art.29 della legge 241 /90 le regioni e gli enti locali si adeguano alle disposizioni di cui agli articoli 18 bis, 19 e 19 bis della stessa legge n. 241 del 1990 come introdotti e modificati dall'articolo 3, ENTRO IL 1 GENNAIO 2017
11 Art.1 D.Leg. 126 /2016 Liberta' di iniziativa privata Oggetto del decreto e' la disciplina generale applicabile ai procedimenti relativi alle ATTIVITA' PRIVATE NON SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE ESPRESSA E SOGGETTE A SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA', ivi incluse le modalita' di presentazione delle segnalazioni o istanze alle pubbliche amministrazioni. Resta ferma la disciplina delle altre attivita' private non soggette ad autorizzazione espressa
12 Art.1 D.Leg. 126 /2016 Liberta' di iniziativa privata Con successivi decreti legislativi sono individuate le attivita' oggetto di : - procedimento di mera comunicazione - scia - silenzio assenso - titolo espresso Le attivita' private non espressamente individuate nei decreti o oggetto di specifica disciplina SONO LIBERE
13 Art.2 D.Leg. 126 /2016 Informazione di cittadini e imprese Le amministrazioni statali adottano moduli unificati e standardizzati che definiscono esaustivamente per tipologia di procedimento - i contenuti tipici - l'organizzazione dei dati delle istanze, delle segnalazioni e delle comunicazioni di cui ai decreti da adottare ai sensi dell'art5 D.124/ la documentazione da allegare Moduli per edilizia e avvio attivita' produttive sono adottati in sede di Conferenza Unificata.
14 Art.2 D.Leg. 126 /2016 Informazione di cittadini e imprese Fermo restando gli obblighi di cui al d.leg.vo 33/2013 Le PA destinatarie delle istanze, comunicazioni e segnalazioni pubblicano sul proprio sito istituzionali i propri moduli oltre All'elenco degli stati, qualita' personali e fatti oggetto di dichiarazione sostitutiva, certificazione o atto di notorieta' nonche' le attestazioni, asseverazioni o dichiarazioni di conformita' dell'agenzia delle imprese indicando la norma che ne prevede la produzione Quando? fino all' adozione dei moduli e quando la documentazione deve essere indicata dall'amministrazione procedente
15 Art.2 D.Leg. 126 /2016 Informazione di cittadini e imprese Comma 3 : qualora l'ente locale non provvede alla pubblicazione dei documenti, le Regioni assegnano agli enti un congruo termine per provvedere decorso il quale adottano le misure sostitutive. In caso di inadempienza della Regione si applica l'art.8 della Legge 131 del 2003
16 Art.2 D.Leg. 126 /2016 Informazione di cittadini e imprese L'AMMINISTRAZIONE PUO' CHIEDERE ALL'INTERESSATO INFORMAZIONI O DOCUMENTI SOLO IN CASO DI MANCATA CORRISPONDENZA DEL CONTENUTO DELL'ISTANZA, SEGNALAZIONE O COMUNICAZIONE E DEI RELATIVI ALLEGATI A QUANTO INDICATO NEL COMMA 2 Vietato richiedere informazioni o documenti ulteriori rispetto a quelli indicati ai sensi del comma 2 nonche' documenti in possesso di una PA
17 Art.2 D.Leg. 126 /2016 Informazione di cittadini e imprese MANCATA PUBBLICAZIONE DELLE INFORMAZIONI E DEI DOCUMENTI E LA RICHIESTA DI INTEGRAZIONI DOCUMENTALI NON CORRISPONDENTI ALLE INFORMAZIONI E AI DOCUMENTI PUBBLICATI COSTITUISCONO ILLECITO DISCIPLINARE PUNIBILE CON LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO CON PRIVAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DA TRE GIORNI A SEI MESI
18 Art.3 D.Leg. 126 /2016 Modifiche alla legge 7 agosto 1990 n. 241 Vedere tabella di raffronto
19 L'art.19 della legge 241 / 90 e' stato oggetto di frequenti cambiamenti e riscritture. Decreto legge 78/2010 convertito nella legge 122/2010 ha individuato l'impianto attuale ed ha riscritto l'articolo prevedendo la trasformazione della DIA con la SCIA Dal 2010 ad oggi ci sono stati ulteriori modifiche normative ad opera di 9 atti normativi.
20 Schema decreto individuazione dei procedimenti numero dello Schema Senato n.322 La riforma si completa. Il Consiglio di Stato nel suo primo parere alla D.Leg.vo 126 / 2016 aveva rilevato che non era stata attuata una parte rilevante prevista nella legge delega mancando la precisa individuazione dei procedimenti soggetti a scia, comunicazioni, istanza, silensio assenso, provvedimento espresso.
21 Schema decreto individuazione dei procedimenti numero dello Schema Senato n.322 Lo schema si compone di 6 articoli e di una tabella L art. 1 definisce l oggetto del decreto, ossia la precisa individuazione delle attività oggetto di procedimento di mera comunicazione o segnalazione certificata di inizio di attività o di silenzio assenso, nonché quelle per le quali è necessario il titolo espresso. L art. 2 disciplina il rapporto tra l articolato e la tabella, dettando le regole di lettura delle previsioni contenute nella medesima. Gli articoli 3, 4, 5 e 6 dettano le norme innovative con cui sono introdotti regimi di semplificazione in materia di ambiente, edilizia pubblica sicurezza e commercio La tabella A contiene l elenco delle attività oggetto di ricognizione e i procedimenti amministrativi indicati.
22 Schema decreto individuazione dei procedimenti numero dello Schema Senato n.322 La tabella è suddivisa in tre sezioni: 1) Sezione I, denominata Attività commerciali e assimilabili, che ricomprende le attività di commercio su area privata, su area pubblica, l esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, strutture ricettive e stabilimenti balneari, attività di spettacolo o intrattenimento, sale giochi, autorimesse, distributori di carburante, officine di autoriparazione, acconciatori ed estetisti, panifici,tintorie, lavanderie, arti tipografiche, litografiche, fotografiche e di stampa, per un totale di 82 attività; 2) Sezione II, denominata Edilizia, che ricomprende gli interventi edilizi e i relativi regimi amministrativi, altri adempimenti successivi all intervento edilizio e gli interventi relativi a impianti alimentati da fonti rinnovabili, per un totale di 105 attività; 3) Sezione III, denominata Ambiente, che ricomprende le autorizzazioni integrate ambientali(aia), le valutazioni di impatto ambientale (VIA), le autorizzazioni uniche ambientali (AUA),nonché le attività relative alle emissioni in atmosfera, alla gestione rifiuti, all inquinamento acustico, agli scarichi idrici, alle dighe, alle bonifiche e altri procedimenti in materia di tutela dei corpi idrici per un totale di 37 attivita'.
23 Schema decreto individuazione dei procedimenti numero dello Schema Senato n.322 il decreto in esame fornisce una soluzione articolata su quattro livelli: 1) semplificazione normativa; 2) gestione della fase attuativa della riforma; 3) concentrazione dei regimi amministrativi; 4) semplificazioni in materia di edilizia, ambiente, commercio.
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