PROTOCOLLO OPERATIVO TRA LA PROVINCIA DI BIELLA ED IL COMUNE DI BIELLA PER LA REALIZZAIONE DI UN PRESIDIO IDRAULICO DI 2 LIVELLO FASE SPERIMENTALE
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1 PROTOCOLLO OPERATIVO TRA LA PROVINCIA DI BIELLA ED IL COMUNE DI BIELLA PER LA REALIZZAIONE DI UN PRESIDIO IDRAULICO DI 2 LIVELLO FASE SPERIMENTALE PREMESSO che: 1. la Direttiva del P.C.M. del 27 febbraio 2004 così come modificata dalla Direttiva P.C.M. 25 febbraio 2005, ha stabilito che le Regioni regolamentino, ai fini idraulici ed idrogeologici, i seguenti aspetti: Sistema di allerta meteo regionale; Gestione piene e deflussi; Regolazione dei deflussi; 2. Relativamente alla Gestione piene e deflussi la Direttiva prevede che le Regioni organizzino servizi di presidi territoriali per la gestione delle piene e dei deflussi e individuino i soggetti responsabili del coordinamento e della gestione del servizio in ambito provinciale. I Presidi Territoriali sono così classificati: Presidi di primo livello, considerati strategici per l assistenza e il pronto intervento logistico, istituiti dalla Regione per stoccare le risorse strumentali della Regione, delle Province e dei Comuni e delle componenti di volontariato per l attività logistica; Presidi di secondo livello, istituiti dalla Regione su proposta delle Province per garantire adeguata informazione e sorveglianza di ambiti territoriali e tratti fluviali considerati potenzialmente pericolosi; 3. la Regione Piemonte, Settore Protezione Civile, per dare attuazione ai Presidi di secondo livello, ha convocato e coordinato un tavolo tecnico composto dai rappresentanti della Direzione Regionale Opere Pubbliche, delle Province, degli Uffici Territoriali di Governo e dell Arpa Piemonte. Nell ambito dei lavori del tavolo tecnico è stato redatto il disciplinare denominato Disciplinare per l istituzione dei Presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile ; 4. la Regione Piemonte, con Delibera di Giunta n del 25 giugno 2008, ha: approvato il disciplinare per l istituzione dei presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile denominato Presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile di competenza regionale ; dato mandato alle Province di predisporre l elenco dei presidi idraulici ed idrogeologici da attivare, demandandone ad un successivo atto deliberativo l approvazione; ha dato mandato al Settore regionale di Protezione Civile di predisporre, di concerto con le Province, un cronoprogramma delle attività necessarie alla realizzazione dei presidi; subordinato la realizzazione dei presidi ad una fase sperimentale, definita in appositi accordi sottoscritti fra la Regione e le Province, al fine di concordare le modalità per la loro costituzione, anche sulla base della reale copertura finanziaria messa a disposizione dalla Regione; garantito la copertura finanziaria, da parte della Regione Piemonte, per l istituzione dei presidi, il funzionamento, le dotazioni, le prestazioni e la formazione del personale degli enti locali e del volontariato impegnato nelle attività di presidio; 5. I presidi idraulici e idrogeologici di protezione civile di cui all art 4 del Disciplinare regionale, sono istituiti per garantire servizi preventivi ed operativi ed in particolare: 1
2 rilevamento e censimento preventivo di protezione civile degli elementi che interagiscono con i corsi d acqua; monitoraggio idraulico preventivo di protezione civile, per verificare l esistenza di dissesti; monitoraggio idraulico di protezione civile, finalizzato alla osservazione sistematica e programmata sia qualitativa che quantitativa di parametri fisici dei processi in atto nel bacino; controllo idraulico di protezione civile che regolamenta le attività di vigilanza; sorveglianza e verifica dell evoluzione del processo in atto; sostegno, che comprende il supporto e concorso, nella logistica alle attività di ricognizione e di sopralluogo; protezione civile, secondo le disposizioni contenute nelle pianificazioni comunali di protezione civile; 6. la Regione Piemonte, con Delibera di Giunta n del ha approvato il Bando per i finanziamenti previsti per l istituzione dei presidi idraulici (Asse P); 7. la Provincia di Biella con Deliberazione di Giunta n. 368 del 28 novembre 2008 ha: preso atto del Disciplinare per l istituzione dei Presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile di cui alla Delibera di Giunta del 25 giugno 2008 n ed i relativi allegati, riservandosi la possibilità di proporre alla Regione Piemonte variazioni all elenco dei punti e delle aree critiche individuati; individuato le sedi operative dei Presidi idraulici, rendendoli coincidenti con la localizzazione e con l ambito territoriale dei Centri Operativi Misti (COM); subordinato l avvio della realizzazione dei Presidi: - all esito della fase sperimentale prevista dalla DGR n del ; - alla sottoscrizione di appositi Protocolli Operativi fra la Provincia di Biella e gli Enti territoriali coinvolti nell attività di Presidio; - al recepimento delle risorse necessarie per l istituzione, stanziate da parte della Regione Piemonte per l anno 2008, per quanto attiene la fase sperimentale; - alla garanzia della copertura finanziaria, nel tempo, da parte della Regione Piemonte, per la realizzazione dei Presidi, il funzionamento, le dotazioni, le prestazioni e la formazione del personale degli enti locali e del volontariato impegnato nelle attività di presidio; 8. La Provincia di Biella, a seguito della succitata Deliberazione ha aperto un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato rappresentanti tecnici dei sei Comuni Capi C.O.M.; i lavori del tavolo si sono concretizzati: Nell elaborazione di un progetto comune e condiviso dai sei C.O.M. e dalla Provincia di Biella, relativo al monitoraggio dei punti critici, da attivarsi con osservazioni strumentali. Il Progetto è stato fatto proprio dai Comuni capi fila dei C.O.M. e dagli stessi inoltrato alla Regione Piemonte per la richiesta dei contributi di cui alla Delibera di Giunta n del (Bando per i finanziamenti previsti per l istituzione dei presidi idraulici); Nella verifica della possibilità di avviare una fase sperimentale sul territorio del C.O.M. 3 Biella, il quale oltre a riunire una serie considerevole di punti da monitorare, ha ottime 2
3 condizioni strutturali e gestionali, ed inoltre ha dato la propria disponibilità per l avvio di una fase sperimentale; Nella stesura di una bozza di Cronoprogramma relativo all istituzione del presidio C.O.M. 3 Biella in fase sperimentale. 9. Il Comune di Biella svolge attività di servizio intercomunale di protezione civile in virtù della convenzione stipulata in data 27 Giugno 2005 Rep reg.ti al n serie 3 il 29 Giugno 2005 alla quale aderiscono i Comuni di Andorno Micca, Benna, Biella, Campiglia Cervo, Candelo, Gaglianico, Miagliano, Massazza, Ponderano, Piedicavallo, Pralungo, Quittengo, Ronco Biellese, Rosazza, Sagliano Micca, Sandigliano, San Paolo Cervo, Tavigliano, Ternengo, Tollegno, Verrone, Vigliano Biellese, Villanova Biellese, Zumaglia. 10. Il Comune di Biella ha partecipato al Bando della Regione Piemonte Anno 2008 Asse P Presidi Idraulici, Asse E Sedi di P.C. ed Asse B Sistemi di Monitoraggi, per il finanziamento delle attività di Protezione Civile, richiesta di contributo nella misura massima ammissibile pari a ,00. TUTTO CIO PREMESSO tra la Provincia di Biella e ed il Comune di Biella, sede del COM 3 SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE: ART. 1 OGGETTO DEL PROTOCOLLO Il presente protocollo definisce le modalità attraverso le quali la Provincia di Biella ed il Comune di Biella, sede del COM 3 e di presidio idraulico di 2 livello, attuano la fase di sperimentazione per l a realizzazione e l organizzazione e la gestione operativa di un presidio idraulico. ART. 2 OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO Con il presente protocollo vengono definite le attività da attuare congiuntamente tra la Provincia ed il Comune di Biella per la realizzazione di un presidio idraulico di 2 livello che costituirà la fase di sperimentazione dei presidi di cui alla DGR n del ART. 3 ATTIVITA DI SPERIMENTAZIONE La fase di sperimentazione consiste nello svolgimento delle seguenti attività: rilevamento e censimento preventivo di protezione civile degli elementi che interagiscono con i corsi d acqua, effettuati da personale tecnico della Provincia e del Comune di Biella, con la collaborazione di squadre di volontariato opportunamente formate, utilizzando la modulistica prevista nel disciplinare regionale; individuazione delle priorità e predisposizione del cronoprogramma previsto nella deliberazione regionale,con riferimento ai punti critici individuati nel disciplinare regionale, ed insistenti sul territorio del COM di Biella; installazione della strumentazione tecnico/informatica per il monitoraggio dei punti di criticità idraulica, sulla base delle priorità individuate nel cronoprogramma, compresi i sistemi per il trasferimento dei dati rilevati alla sala operativa del presidio (COM) e a quella della Provincia di Biella; verifica della attrezzature logistiche presso la sede del Presidio e di quelle già presenti sul territorio; 3
4 predisposizione di un disciplinare che individui le modalità di attivazione (personale di sala, gruppo tecnico, squadre operative ecc.) e di gestione del Presidio con riferimento ai servizi espletati dal Presidio, di cui all art..4; la fase di sperimentazione non comporterà necessariamente il monitoraggio di tutti i punti di criticità individuati nel disciplinare regionale. Art. 4 SERVIZI ESPLETATI DAL PRESIDIO SPERIMENTALE Il presidio sperimentale da realizzare presso il COM 3 di Biella espleterà i seguenti servizi: 1) Servizio di rilevamento e censimento di protezione civile, di cui all allegato 2 del disciplinare regionale, finalizzato alla conoscenza e individuazione: degli elementi che interagiscono con i corsi d acqua; delle situazioni di rischio e di pericolo; 2) Servizio di monitoraggio idraulico preventivo di protezione civile, di cui all allegato 2 del disciplinare regionale che attraverso personale raccolga e osservi, per ogni elemento: le informazioni riguardanti la presenza di opere nelle vicinanze; l esistenza di dissesti, le caratteristiche rilevate; lo stato delle opere; 3) Servizio di monitoraggio idraulico di protezione civile, di cui all allegato 3 del disciplinare regionale, finalizzato alla osservazione sistematica e programmata sia qualitativa che quantitativa di parametri fisici dei processi in atto nel bacino. Ci si riferisce a reti pluviometriche, a piezometri, idrografi, od altre reti strumentali e manuali. Si attua col rilevamento, a scadenze prestabilite, dei livelli idrici del corso d'acqua agli idrometri regolatori, se non altrimenti e funzionalmente organizzato, al fine di rilevare il livello di criticità dell'evento. 4) Servizio di controllo idraulico di protezione civile di cui all allegato 3 del disciplinare regionale comprende: le attività di vigilanza, sorveglianza e verifica dell evoluzione del processo in atto. Si attua con: l osservazione; il controllo dello stato delle arginature, se presenti, la ricognizione delle aree potenzialmente inondabili, soprattutto nei punti definiti preventivamente "idraulicamente critici", anche al fine di rilevare situazioni di impedimento al libero deflusso delle acque, - il mantenimento in essere, e nelle sole aree ritenute potenzialmente esposte a maggiore rischio, per le 24 ore successive al dichiarato esaurimento dell'evento meteoidrologico. 5) Servizio di sostegno, di cui all allegato 3 del disciplinare regionale: comprende il supporto e concorso, nella logistica alle attività: di ricognizione, di sopralluogo delle aree esposte a rischio soprattutto molto elevato, effettuato da personale tecnico dell amministrazione pubblica su disposizioni normative nazionali o regionali. Il pronto intervento idraulico, a tutela della pubblica incolumità, da effettuarsi di concerto tra Autorità idraulica e Autorità di governo del territorio (sindaco), si attua ai sensi del R.D. n. 523/1904 e ai sensi della legge n. 225/
5 6) Servizio di protezione civile, di cui all allegato 4 del disciplinare regionale: si esplica attraverso personale che nella fase di allarme, assolve a servizi atti ad evitare danni a persone e cose o a ridurre il progredire dei dissesti, secondo le disposizioni contenute nelle pianificazioni comunali di protezione civile. ART. 5 COMPITI DELLA PROVINCIA L Amministrazione provinciale di Biella, in accordo con il Comune di Biella, provvede: a predisporre apposito modello relativo al gruppo tecnico che dovrà operare, che individui il personale della Provincia, del Comune di Biella, dei comuni appartenenti al COM 3, eventualmente composto anche da professionisti esterni e, le procedure di attivazione e funzionamento dello stesso gruppo tecnico; ad individuare le sedi logistiche del Presidio; ad individuare le squadre operative costituite dal volontariato di protezione civile e se necessario dal personale degli Enti locali e alla loro formazione per quanto riguarda gli aspetti tecnici di rilevamento e monitoraggio; a rendere disponibili le reti di monitoraggio termopluviometrico ed idrauliche già realizzate per il trasferimento dei dati provenienti dagli strumenti di monitoraggio; alla manutenzione delle strumentazioni tecnico/informatiche per il monitoraggio dei punti di criticità idraulica, compresi i sistemi per il trasferimento dei dati rilevati alla sala operativa del presidio (COM) e a quella della Provincia di Biella, subordinandola ai trasferimenti che la Regione Piemonte garantirà per il funzionamento dei Presidi. ART. 6 COMPITI DEL COMUNE DI BIELLA - SEDE DEL COM 3 Il Comune di Biella provvede: a rendere disponibile presso i locali del COM 3, la sede operativa del Presidio; a rendere disponibile le attrezzature informatiche e di comunicazione già disponibili presso Il COM 3; a rendere disponibile la sede del COM 3, quale prima sede logistica del Presidio; a garantire la gestione operativa delle attività del Presidio con particolare riferimento alle Associazioni di volontariato. Art. 7 RISORSE ECONOMICHE La Provincia di Biella relativamente agli investimenti da effettuare per la realizzazione della sperimentazione del primo presidio idraulico di 2 livello mette a disposizione una somma pari ad euro ,00. Il Comune di Biella relativamente agli investimenti da effettuare per la realizzazione della sperimentazione del primo presidio idraulico di 2 livello, mette a disposizione la somma di ,00, tenuto conto del finanziamento erogato dalla Regione Piemonte a seguito della partecipazione al bando di cui in premessa. Art DURATA La fase di sperimentazione del Presidio avrà una durata di anni 2 dalla data in cui la regione Piemonte avrà erogato le risorse economiche al Comune di Biella. Allegati: Disciplinare regionale Cronoprogramma Per la Provincia di Biella (Pres. S. Scaramal) Biella, li 3 Giugno 2009 Per il Comune di Biella (V.Sindaco D. Presa) 5
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