IL CONTROLLO DELLA TB NEI SELVATICI: CORRELAZIONE TRA ANIMALI DOMESTICI E SELVATICI

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1 PROGETTO FORMATIVO RESIDENZIALE REGIONE MARCHE - ASUR MARCHE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE AV 2 Il controllo della Tubercolosi nella Regione Marche: il ruolo degli animali selvatici cacciati nella diffusione della malattia Tolentino (MC), 22 giugno 2016 Sala Convegni - Sezione IZS di Umbria e Marche - Tolentino (MC) IL CONTROLLO DELLA TB NEI SELVATICI: CORRELAZIONE TRA ANIMALI DOMESTICI E SELVATICI Riccardo Orusa STRUTTURA COMPLESSA VALLE D AOSTA CON ANNESSO Ce.R.M.A.S

2 Per le patologie principali degli animali d allevamento (tubercolosi, brucellosi ) esistono Piani Nazionali di sorveglianza o di eradicazione DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 10 dicembre 2007 che modifica le decisioni 2006/687/CE, 2006/875/CE e 2006/876/CE per quanto riguarda la riassegnazione del contributo finanziario della Comunità ad alcuni Stati membri per i programmi di eradicazione e sorveglianza delle malattie degli animali nonché per i programmi di controllo volti a prevenire le zoonosi presentati per il 2007 [notificata con il numero C(2007) 5985] (2007/851/CE) È necessario programmare piani simili per il monitoraggio della fauna selvatica!

3 Tubercolosi bovina Infezione causata da Mycobacterium bovis si manifesta principalmente nei bovini, ma anche negli ovi-caprini e in diverse specie di selvatici problema sanitario di notevole importanza per il ruolo economico primario nell ambito dell allevamento bovino

4 Tubercolosi bovina Spettro d ospite di M. bovis estremamente vario. L infezione molto sovente si auto-mantiene nelle specie selvatiche. Tra le molteplici specie che si possono infettare solo alcune sono da considerarsi ospiti di mantenimento, mentre altre fungono da ospiti occasionali.

5 Tubercolosi bovina Attuale ri-emergenza ceppi resistenti ai principali antibiotici usati nel trattamento delle infezioni umane mantenimento di serbatoi selvatici e alla persistenza dell infezione nel bestiame

6 Tubercolosi bovina Altre malattie del bestiame possono ripercuotersi sull incidenza della tubercolosi Ad esempio: epidemia di afta in UK ha assorbito molte risorse finanziarie e umane sottraendole ad altre mansioni, quali il controllo della TBC. Il movimento di animali per ripopolare le aree infette ha provocato la disseminazione di tubercolosi nei luoghi in cui era circoscritta e la comparsa in aree indenni.

7 I programmi di controllo della tubercolosi bovina devono diventare più attuali e incominciare a includere rapporti continui di coordinamento tra le diverse autorità sanitarie, al fine di comprendere integralmente l epidemiologia dell infezione e abbassare l incidenza di M. bovis negli animali e nell essere umano.

8 Tubercolosi bovina La diffusione della tubercolosi in popolazioni di animali a vita libera può rappresentare: Un potenziale rischio zoonosico nel contesto delle attività venatorie, agricole e agrituristiche Un potenziale rischio zoosanitario per la possibile interferenza con i piani di eradicazione della malattia negli allevamenti bovini Un potenziale rischio faunistico per il possibile coinvolgimento di specie selvatiche dotate di minore resistenza all infezione

9 La presenza non riconosciuta di infezione nelle specie selvatiche può ostacolare la riuscita dei programmi di controllo sugli animali d allevamento!! Brushtail possum Nuova Zelanda Tassi Regno Unito Cervi Stati Uniti

10 Ungulati selvatici e TBC in Francia Dal 2001, dopo che la Francia venne dichiarata indenne da TBC bovina, gli isolamenti di M. bovis dagli ungulati selvatici di 4 regioni cominciarono a dare esito positivo: Cervi: prevalenza apparente del 23% Cinghiali: prevalenza apparente del 30% Tassi apparentemente non infetti. Attraverso Spoligotyping è stata dimostrata una reale correlazione epidemiologica tra i ceppi selvatici e domestici Hars J. Et al., Bovine tuberculosis in free-living wild ungulates in France., Ecology and Management of Wildlife Diseases, York, novembre 2007

11 Badger and btb in France

12 Gran Bretagna: Effetti dell eliminazione dei tassi sul controllo della TBC bovina I tassi rappresentano un ospite selvatico della tubercolosi in Gran Bretagna, ma qual è la dinamica della malattia e i diversi metodi per controllare la malattia sono realmente efficaci?

13 L estensiva eliminazione dei tassi riduce l incidenza di tubercolosi nel bestiame in alcune aree, ma ne aumenta l impatto nelle aree limitrofe dove il tasso non viene cacciato o dove l eliminazione è ristretta al circondario delle aziende infette. Questo effetto dannoso, che compensa quasi totalmente i benefici, è causato dalla disorganizzazione sociale che deriva dall eliminazione di alcuni capi e che porta all aumento dei contatti fra i tassi e fra i tassi e il bestiame, facilitando la trasmissione della malattia. Rosie Woodroffe, Effects of badger culling on bovine tuberculosis: conclusions from the Randomised Badger Culling Trial, Ecology and Management of Wildlife Diseases, York, novembre 2007

14 Maiale iberico e cinghiale selvatico La relazione epidemiologica intercorrente fra maiale iberico allevato in maniera estensiva e le popolazioni autoctone di cinghiale selvatico è stata indagata con la biologia molecolare. Sebbene il bovino sia praticamente inesistente nell area di indagine, la presenza di popolazioni incontrollate di cinghiali potrebbe essere un fattore importante che favorisce la presenza, il mantenimento e la diffusione di M. bovis. Sebbene i maiali siano macellati periodicamente e sostituiti da una nuova popolazione, il periodo di vita libera di 13 mesi è sufficiente perché avvenga il contagio da parte dei cinghiali infetti e perché si sviluppi una grave forma generalizzata con presenza di lesioni polmonari aperte.

15 Wild boar as reservoir btb in Spain

16 TBC nei cinghiali in Portogallo Nelle zone meridionali e centrali del Portogallo la tubercolosi è presente nel cinghiale, con prevalenza apparente che varia tra le differenti zone. La presenza di tubercolosi sembra influenzata dalla quantità di ungulati selvatici presenti. Santos N. et al., Epidemiology ot tuberculosis in wild boar (Sus scrofa) from Portugal. Ecology and Management of Wildlife Diseases, York, novembre 2007

17 Situazione in Italia... Ri-emergenza di tubercolosi nei bovini Nei selvatici.., Regione Marche CINGHIALI e... (CERVIDI)...?

18 Tubercolosi nel cinghiale 1989: prima osservazione della malattia in linfonodi sottomandibolari in Liguria 1995: inizio di un piano di monitoraggio Organi più colpiti dalle lesioni: linfonodi retrofaringei e sottomandibolari Quadri anatomo-patologici: processi granulomatosi singoli o multipli, con necrosi caseosa centrale spesso associata a calcificazione, unitamente a reazioni connettivali e iperemiche alla periferia

19 Tubercolosi nel cinghiale Ipotesi epidemiologiche sull origine della tubercolosi nel cinghiale: a) Infezione contratta nei pascoli frequentati da mandrie infette; l infezione potrebbe successivamente diffondersi per contagio intraspecifico; b) Infezione contratta entrando in contatto con materiale infetto di origine umana attraverso reflui fognari o per frequentazione di discariche non controllate; c) Ripopolamento clandestino con capi provenienti da recinti di allevamento e alimentati con residui di cucina o sottoprodotti della lavorazione del latte potenzialmente infetti e successiva insorgenza dei focolai primari; d) Il cinghiale potrebbe essere coinvolto, in associazione o meno ad altre specie selvatiche coabitanti il territorio, in un ciclo silvestre della tubercolosi che si mantiene a prescindere da fonti di contagio esterne.

20 Quale animale selvatico potrebbe rappresentare un serbatoio per la tubercolosi in Italia?

21 Red deer and btb in France

22 Tubercolosi nei cervi I cervi sono più suscettibili alla malattia rispetto ai bovini Hanno un tasso di trasmissione più elevato La malattia progredisce lentamente, con lesioni simili a quelle osservate nei bovini I cervi infetti rappresentano un pericolo per la salute pubblica, sono un serbatoio per l'infezione del bestiame e della fauna selvatica, comprese le specie protette Necessità di avere test diagnostici idonei (Raccomadazione EFSA 2008)

23 Tubercolosi nei cervidi L epidemiologia della malattia non è ancora stata ben definita come nei bovini, specialmente per quanto riguarda l importanza dei differenti meccanismi di trasmissione

24 Roe deer Spain and Italy

25 Tra il 2012 e il 2015 è stato effettuato un progetto di ricerca corrente Ministero Salute con cod. 11C15 coordinato dal CeRMAS dal titolo: Rischio zoonosi e fauna selvatica: epidemiosorveglianza delle micobatteriosi negli ungulati selvatici nel contesto dell interazione di specie (animali selvatici - animali di interesse zootecnico - uomo) Various spillover and maintenance hosts of tuberculosis in Europe. Source: Gortazar C. et al. The status of TB in european wild mammals. Mammal Rev. 2012, Volume 42, n 3,

26 TB Incidence Rates 2014 Ssource : WHO 2016

27 TB Multidrug-resistant 2012

28

29 Bovine TB across the world 2015

30 Ricerca corrente Ministero Salute 11C15 Protocollo di prelievo -Tubercolosi bovina: linfonodi mediastinici e retrofaringei (ungulati ruminanti), sottomandibolari (suidi) e organi lesionati. -Paratubercolosi: linfonodi meseraici, feci e tamponi fecali, intestino (valvola ileo-cecale - retto), siero di sangue. Protocollo diagnostico - esame anatomo-patologico classico di linfonodi, di organi e di visceri di ungulati; - esame batteriologico: protocollo di diagnosi differenziale su lesioni simil-tubercolari di incerta classificazione; - esame istologico su organi lesionati; - esame sierologico per la ricerca di anticorpi anti-map; - isolamento di micobatteri (Mycobacterium tuberculosis complex - MTC, Mycobacterium other than tuberculosis - MOTT, Mycobacterium avium complex - MAC); - identificazione e tipizzazione molecolare. Le colonie classificate come MTC sono state sottoposte ad ulteriori indagini diagnostiche: a) spoligotyping di M. bovis e VNTR-typing (ETRA-E); b) heminested PCR dell elemento d inserzione IS6110; c) PCR/RFLP del gene gyrb; d) spoligotyping di M. bovis/m. caprae; e) VNTR/QUBs-typing per la ricerca di 7 marcatori molecolari. I micobatteri atipici sono stati identificati con sequenziamento di rrna 16s; - Real time PCR e altri metodi molecolari per la ricerca di MAP; - monitoraggio della sensibilità agli antibiotici antitubercolari in ceppi di Mycobacterium isolati dalla fauna selvatica.

31 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Aree di Studio 1. PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D AOSTA Il campionamento è stato distribuito su tutto il territorio di competenza dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d Aosta. Sono stati collezionati 3527 campioni di linfonodi provenienti da ungulati selvatici abbattuti/cacciati o rinvenuti morti sul territorio piemontese, ligure e valdostano 2. SICILIA Il campionamento è stato effettuato dall Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e sono stati esaminati cinghiali cacciati e Suini Neri del parco dei Nebrodi.

32 Ricerca corrente 11C15 Risultati esame anatomo-patologico dell IZS PLV Specie Esame_anatomopatologico Totale Altri ruminanti NVL Cinghiale NVL Lesioni riferibile a tubercolosi NVL NVL NVL Lesioni riferibile a tubercolosi

33 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Risultati esame anatomo-patologico dell IZS Sicilia Specie Esame_anatomopatologico Totale Cinghiale NVL 28 Suino Nero nebrodi NVL Lesioni riferibile a tubercolosi

34 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Campioni pervenuti per esame batteriologico Mycobacterium spp. c/o IZS PLV ESITO colturale Specie NEG POS Totale Altri ungulati Cinghiale Cervo Capriolo Camoscio

35 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Identificazione Positivi esame batteriologico IZS PLV

36 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Identificazione Positivi esame batteriologico IZS PLV

37 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Caratterizzazione dei ceppi di M. bovis e di M. microti c/o IZS PLV ISOLATO BATTERICO SPECIE SPOLIGOTYPING ETR -AE NUMERO ISOLATI BATTERICI M. bovis Daino SB M. bovis Cinghiale SB M. microti Cinghiale non determinabile

38 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Caratterizzazione dei ceppi di M. caprae IZS Sicilia ISOLATO BATTERICO SPECIE SPOLIGOTYPING MIRUVNTR NUMERO ISOLATI BATTERICI M. caprae Suino Nero Nebrodi SB0866 4,1,5,4,4,11,4,2,4,3,8,7 1 Totale 1

39 Ricerca corrente Min. Salute 11C15 Sensibilità agli antibiotici antitubercolari c/o ISS Nel corso del progetto, presso L Istituto Superiore di Sanità, è stato possibile valutare la sensibilità agli antibiotici mediante il test di antimicrobicità REMA per i soli ceppi identificati come MOTT (n=1) e M. avium (n=2), le cui subcolture hanno raggiunto la crescita minima necessaria richiesta dal test. Il ceppo di M. nonchromogenicum è risultato resistente sia alla claritromicina che alla rifampicina; i ceppi di M. avium sono risultati entrambi resistenti al solo etambutolo. Tramite sequenziamento sono state rilevate tre mutazioni per il gene embb.

40 Ricerca corrente 11C15 Min. Salute e territorio nazionale RACCOMANDAZIONI del Team CeRMAS La crescita delle densità di popolazione degli animali selvatici, il fatto che numerose specie di fauna sono suscettibili a Mycobacterium bovis e M. avium e che tali specie possono assumere il ruolo di spillover hosts o di reservoir deve fare riflettere sulla necessità di promuovere nuove forme di controllo e strategie di eradicazione della tubercolosi bovina. Studi epidemiologici mirati e implemento delle conoscenze sui meccanismi di trasmissione della tubercolosi bovina negli animali selvatici sono oggi necessari e richiedono adeguanti e continui approfondimenti scientifici. Conoscere le caratteristiche di patogenicità e di trasmissibilità della Tubercolosi bovina nei differenti ospiti compresi gli animali selvatici diventa punto cardine per la comprensione degli aspetti epidemiologici che permettono la circolazione ed il mantenimento di Mycobacterium bovis in un territorio.

41 Grazie per l attenzione! ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D AOSTA STRUTTURA COMPLESSA VALLE D AOSTA con annesso CERMAS Direttore : Prof. Riccardo Orusa Località Amerique 7/G Quart (AO) Italy Tel Fax riccardo.orusa@izsto.it - cermas.diagnostica@izsto.it - serena.robetto@izsto.it

Dr. Francesco MARUCCI

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