Giuliano Vettorato Università Pontificia Salesiana Roma, 27 maggio 2014

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1 Giuliano Vettorato Università Pontificia Salesiana Roma, 27 maggio 2014

2 Numero di adolescenti con un punteggio clinico (T>70) alle scale sintomatologiche Ad osservare le principali forme di disagio emerse dalla ricerca (ansia, ideazione depressiva, difficoltà relazionali) si potrebbe pensare che la responsabilità maggiore sia della famiglia e della scuola 2

3 Individuo e sistema sociale Anche se è vero che ciò che influisce ECONOMIA POLITICA maggiormente sull individuo (e quindi ne scuola provoca disagio) sono famiglia e scuola Individuo ansia, depressione, diff. relazionali Territorio Famiglia In realtà si è inseriti in un più ampio sistema di relazioni sociali che provoca molti disagi POPOLAZIONE Gruppo amici CULTURA 3

4 Fattori = cause del disagio Come spiega anche il modello preso a riferimento (esposto qui sotto), la famiglia e la scuola sono solo in parte responsabili del disagio... Molte delle ipotetiche cause di disagio e rischio provengono da fattori individuali, dal rifiuto dei pari, dalla disorganizzazione del quartiere, ecc. 4

5 Scuola e famiglia parti del sistema sociale Quindi addossare tutta la responsabilità ed il peso del disagio adolescenziale sulle spalle delle due agenzie educative principali non sarebbe giusto Soprattutto rischierebbe di farle collassare di fronte ad un compito che supera le loro capacità Infatti, come spiegano le slide seguenti, sia famiglia che scuola fanno parte del sistema sociale e, se da una parte provocano disagio, dall altra lo subiscono da tutto il contesto sociale. 5

6 Cause intersistemiche di disagio familiare ECONOMIA scuola POLITICA Famiglia INDIVIDUO Ansia, Depressione Problemi relazionali Territorio POPOLAZIONE Gruppo amici CULTURA 6

7 Cause intersistemiche di disagio scolastico ECONOMIA scuola POLITICA Famiglia Ansia, Depressione INDIVIDUO Problemi relazionali Territorio POPOLAZIONE Gruppo amici CULTURA 7

8 Sistema sociale conflittuale guerra di tutti contro tutti? ECONOMIA scuola POLITICA Famiglia Individuo ansia, depressione, diff. relazionali Territorio Perciò Gruppo amici o POPOLAZIONE consideriamo il sistema sociale una CULTURA fonte di problemi e di conflitti 8

9 oppure una opportunità per crescere e vivere meglio tutti insieme 9

10 Società centrata Il fatto è che molti siamo nati e cresciuti in una società centrata e abituati a ragionare come lo fossimo ancora 10

11 Basta pensare come sono fatte tante nostre città 11

12 Invece oggi ci troviamo in una società complessa = decentrata, caotica, potenzialmente conflittuale 12

13 Il territorio: problema o risorsa? In particolare, il territorio dove viviamo può diventare un area problematica, per problemi che pone alla persona, ai giovani problemi di tipo strutturale problemi relazionali 13

14 Governare la complessità o lasciarci sopraffare? I problemi che pone la complessità: o sono governati oppure ci sopraffanno 14

15 Difficoltà di fare rete Stupisce la difficoltà incontrata da tante scuole, contattate dalla ricerca, a far rete, a mettere a sistema l esperienza. 15

16 Per lo sviluppo di «buone prassi» per l inserimento socio-lavorativo di ragazzi svantaggiati è necessario fare «rete», mettere a sistema le risorse di un territorio 16

17 Le «reti» sono un insieme vasto di relazioni, di legami interpersonali, e di catene indirette di rapporti sociali Le «reti» sono composte da persone che si aiutano l un l altro 17

18 Territorio = Community care Territorio come comunità che si prende cura dell altro soprattutto dei più deboli (adolescenti a disagio, a rischio, bisognosi ) Comunità non tanto di rapporti faccia a faccia, quanto unita da interessi comuni per risolvere i problemi 18

19 Cosa fare? Collegare Problemi Risorse Soluzioni (c) Vettorato 2014, 19

20 Territorio come risorsa Quali ricchezze, opportunità offre? Quali di queste sono utili per risolvere i problemi emersi? Quali altre risorse sono attivabili concretamente? Quali passi compiere per mettere in moto le risorse e risolvere i problemi? (c) Vettorato 2014, vettorato@unisal.it 20

21 Metodo SWOT (Strength, Weakness, Opportunities, Threats) Si articola su quattro quadranti che sono i quattro assi di analisi (punti di forza, punti di debolezza, opportunità, limiti) su cui vengono annotati gli elementi del progetto ritenuti significativi PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA OPPORTUNITA ESTERNE LIMITI ESTERNI 21

22 Es. di processi nel territorio Attivare processi virtuosi perché si formino legami per l aiuto reciproco Attivare flussi informativi e formativi conoscere e far conoscere farsi conoscere, provocare Collegare le risorse funzionali alla soluzione dei problemi Promuovere iniziative, azioni comuni (c) Vettorato 2014, vettorato@unisal.it 22

23 Fine (c) Vettorato 2014, 23

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