Caratteristiche farmacologiche e attività clinica dell anticorpo monoclonale anti-cd20 umanizzato rituximab

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Caratteristiche farmacologiche e attività clinica dell anticorpo monoclonale anti-cd20 umanizzato rituximab"

Transcript

1 Caratteristiche farmacologiche e attività clinica dell anticorpo monoclonale anti-cd20 umanizzato rituximab Riccardo Varaldo, Marco Gobbi (Ann Ital Med Int 2003; 18: ) Nonostante siano trascorsi 50 anni dalla prima dimostrazione che gli anticorpi possono colpire le cellule tumorali 1 e più di 25 anni dalla messa a punto, ad opera di Kohler e Milstein della tecnica di produzione di anticorpi monoclonali 2, solo in anni recenti l immunoterapia passiva è diventata parte integrante delle nuove strategie terapeutiche adottate in campo emato-oncologico. Il salto di qualità è stato reso possibile, in primo luogo, da una migliore caratterizzazione immunologica delle neoplasie ematologiche (in particolare linfoidi), con l identificazione di diversi potenziali bersagli di trattamento; in secondo luogo, un importante apporto è stato dato dall introduzione di anticorpi chimerici/umanizzati: i primi anticorpi monoclonali, infatti, erano di origine murina, quindi proteine xenogeniche, altamente immunogene, capaci di determinare, nel ricevente, la comparsa di anticorpi antimurini, in grado di alterare la farmacocinetica dell anticorpo monoclonale (rapida clearance) e di impedire, allo stesso tempo, la possibilità di ritrattare i pazienti. Il rituximab è stato il primo anticorpo monoclonale approvato dalla Food and Drug Administration per il trattamento dei linfomi non Hodgkin (LNH). Questa molecola è una IgG1/k di origine murina nella porzione variabile e umana nelle regioni costanti della catena leggera e di quella pesante 3. L anticorpo è diretto contro la molecola CD20, una fosfoproteina non glicosilata di circa 35 kda di peso molecolare, espressa sulla superficie cellulare di oltre il 95% dei LNH a cellule B, sulle cellule pre-b ed i linfociti B maturi normali, ma non sulle cellule staminali emopoietiche, sulle cellule pro-b, sulle plasmacellule o su altri tessuti normali 4,5. L esatta funzione del CD20 rimane ancora sconosciuta: vi sono evidenze che sia coinvolto nella regolazione del ciclo cellulare e nell attivazione delle cellule B, attraverso il controllo del flusso di ioni calcio 6. Clinica Ematologica (Direttore: Prof. Marco Gobbi), Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche, Università degli Studi di Genova 2003 CEPI Srl La molecola CD20 rappresenta un target ideale per l immunoterapia oltre che per il particolare pattern di espressione sulle cellule B anche perché non viene rilasciato dalla membrana cellulare e non viene modulato (internalizzato) dopo interazione con l anticorpo. Meccanismo d azione del rituximab Studi in vitro hanno consentito di evidenziare almeno tre possibili meccanismi d azione del rituximab 7-9 : 1) citotossicità mediata dall attivazione del complemento (CDC), attraverso il legame con la frazione C1q; 2) citotossicità cellulare anticorpo-dipendente (ADCC) mediata dai recettori Fc espressi sulla superficie di granulociti, macrofagi, cellule natural killer ; 3) induzione di apoptosi. Al momento non è ancora stato evidenziato quale sia, in vivo, il meccanismo dominante; così come non si hanno ancora dati precisi sui meccanismi di resistenza all azione dell anticorpo monoclonale. Alcuni recenti studi hanno sottolineato l importanza dei livelli di espressione del CD20 10, mentre altri hanno messo in luce il ruolo dei polimorfismi nei recettori Fc, quale possibile causa della variabilità della risposta ADCC in differenti pazienti. Infine, alcuni esperimenti condotti su linee di LNH follicolare, hanno evidenziato il possibile ruolo di inibitori del complemento quali il CD55 ed il CD59, espressi sulla superficie cellulare, nell eventuale blocco della CDC 11. Tossicità Il rituximab è un farmaco complessivamente ben tollerato in particolar modo per quanto concerne l incidenza degli eventi avversi ematologici e delle infezioni opportunistiche. Sebbene l 80% dei pazienti manifesti eventi avversi correlati al trattamento (febbre, tremori, orticaria, mialgie), questi sono, in oltre il 90% dei casi, classificati tra il grado 1 e 2 della scala World Health Organization; tali eventi, inoltre, si manifestano nel corso delle prime ore 182

2 Riccardo Varaldo - Marco Gobbi di infusione e tendono a non manifestarsi alle successive somministrazioni. Reazioni severe correlate all infusione avvengono in circa il 10% dei pazienti e sono caratterizzate da broncospasmo, ipotensione, angioedema e/o ipossia, ma nella maggior parte dei casi sono reversibili con l interruzione, la somministrazione e l adozione di misure di supporto. Rituximab nei linfomi indolenti Inizialmente, il rituximab è stato impiegato in monoterapia (dosaggio di 375 mg/m 2 /settimana) nei LNH indolenti ricaduti o refrattari con percentuali di risposta complessiva tra il 40 ed il 60% (remissioni complete tra il 3 ed il 23%). Il tempo medio alla progressione è risultato compreso tra 11 e 13 mesi Sulla scorta di questi risultati, il farmaco è stato oggetto di numerosi altri studi di fase II condotti su pazienti in prima linea di terapia, in cui le risposte complessive sono risultate comprese tra il 50 ed il 70% con remissioni complete tra il 7 ed il 37% 15,16. Di particolare rilievo in questo contesto, in un particolare subset di pazienti cosiddetti a basso carico di malattia (low-tumor burden), lo studio di Colombat et al. 17, i quali, utilizzando la schedula di somministrazione convenzionale, hanno registrato 40% di remissioni complete in gran parte molecolari: su 32 pazienti valutabili, 17 sono risultati negativi per i riarrangiamenti Bcl2/Jh. La durata media della risposta per i pazienti con PCR- dopo il trattamento, è risultata maggiore rispetto ai pazienti rimasti PCR+ (25 vs 13 mesi, p < 0.01). Da segnalare, infine la dimostrazione di efficacia del rituximab quando utilizzato nel ritrattamento di pazienti già trattati, nei quali si è osservata una seconda risposta clinica in circa il 40% 18. Dall uso di rituximab in monoterapia emerge, in sostanza, che l anticorpo monoclonale è in grado di indurre elevate percentuali di risposte in pazienti con LNH indolente (in particolare LNH follicolare); la percentuale di remissione completa e di sopravvivenza libera da eventi è maggiore in pazienti precedentemente non trattati. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti ricade. Nel tentativo, quindi, di migliorare i dati in monoterapia, il rituximab è stato impiegato anche in terapia di associazione con farmaci chemioterapici convenzionali. Razionale dell associazione rituximab-chemioterapia Sono essenzialmente due gli elementi che rendono, in linea teorica, utile la terapia di associazione: la dimostrazione in numerosi studi in vitro che il rituximab ha un azione sinergica con alcuni farmaci citostatici nell induzione di apoptosi; l elevata percentuale di risposte molecolari ottenute con rituximab in pazienti con low-tumor burden. Da qui derivano due possibili schedule di somministrazione di rituximab e chemioterapici convenzionali: 1) simultanea: in cui l obiettivo è il raggiungimento di un più potente effetto citotossico; 2) sequenziale: in cui l obiettivo è, invece, la riduzione o l eliminazione della malattia minima residua. Risultati clinici in terapia di associazione Il primo studio di associazione rituximab-chemioterapia risale al In questo studio di fase II CHOP-rituximab, in pazienti alla diagnosi con LNH indolente, si sono registrate 95% di risposte (55% di remissione completa e 40% di remissione parziale). Al momento della pubblicazione la mediana di durata della remissione non era ancora stata raggiunta dopo circa 2.5 anni di follow-up. Ad un ulteriore rivalutazione di questi dati, con un follow-up di circa 5 anni, più del 60% dei pazienti è rimasto in remissione completa. Studi successivi 20-22, pur con differenze nella schedula di somministrazione e nella durata di terapia, hanno di fatto confermato questi dati, con risposte complessive tra l 82 ed il 100% (remissione completa 57-88%; remissione parziale 12-40%). Più recentemente, sono comparsi in letteratura lavori preliminari sull uso di rituximab in associazione con altri farmaci quali fludarabina o combinazioni di fludarabina con mitoxantrone, ciclofosfamide e steroidi. I primi dati, sempre in prima linea, sembrano di estremo interesse: le risposte complessive variano tra l 88 ed il 97% con 85-90% di remissione completa 23,24. Al momento, le uniche conclusioni che è possibile trarre sono: il rituximab non aggiunge tossicità alla chemioterapia convenzionale; le percentuali di risposta così come la durata delle risposte sembrano maggiori di quelle garantite dalla chemioterapia da sola. Trial randomizzati sono necessari per confermare queste impressioni e per indirizzare verso la migliore associazione sia in termini di regime chemioterapico che di collocazione del rituximab (simultanea? sequenziale?) (dati preliminari di uno studio di Zinzani 25 : fludarabina con mitoxantrone vs CHOP con o senza rituximab sembrano dimostrare una tendenza in favore della combinazione di fludarabina, 87 vs 76% di remissione completa). Oltremodo significativi risultano gli studi di combinazione rituximab + chemioterapia (riportati al momento solo come abstracts o brief reports) in pazienti in ricaduta o con malattia refrattaria: le risposte complessive variano tra l 81 ed il 97% in relazione al ciclo chemioterapico utilizzato (CVP, combinazioni di fludarabina, CHOP) 26,

3 Ann Ital Med Int Vol 18, N 3 Luglio-Settembre 2003 Il buon profilo di tossicità del farmaco e, soprattutto, considerazioni di tipo farmacocinetico associate ai risultati raggiunti in alcuni studi che hanno suggerito l impiego di più cicli di rituximab rispetto alle quattro somministrazioni standard, hanno portato ad ipotizzare l impiego del rituximab nel contesto di una terapia di mantenimento. Ghielmini et al. 28 hanno trattato 202 pazienti con LNH indolente, alla diagnosi o con malattia refrattaria in ricaduta, con rituximab secondo la schedula convenzionale, seguita da una randomizzazione tra rituximab ogni 2 mesi (per ulteriori 4 cicli) e la semplice osservazione, nei pazienti in risposta o con malattia stabile dopo il primo ciclo di terapia. I risultati preliminari dimostrano un netto vantaggio in termini di mediana della sopravvivenza libera da eventi (22.4 mesi per la terapia di mantenimento vs 13.4 mesi per l osservazione). Rimane peraltro ancora incerto se il trattamento alla progressione possa essere equivalente al mantenimento in termini di sopravvivenza globale. Il trial prevedeva, infatti, l uscita dallo studio e non il ritrattamento con rituximab, per i pazienti randomizzati al braccio osservazione in progressione di malattia. Uno studio del gruppo cooperatore Nord Americano, con questa variazione nel disegno del protocollo, è attualmente in corso. Rituximab nei linfomi aggressivi Il primo studio in monoterapia nei LNH ad alto grado, è stato condotto in Europa circa 4 anni fa in pazienti ricaduti/refrattari 29. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere due diverse dosi di rituximab (375 mg/m 2 ogni settimana vs 375 mg/m 2 la prima settimana seguiti da 500 mg/m 2 le successive 7 settimane). Dei 54 pazienti arruolati, 5 hanno raggiunto la remissione completa e 12 una remissione parziale, senza differenza tra i due dosaggi. I risultati di maggior rilievo sono derivati dagli studi di associazione rituximab + chemioterapia convenzionale secondo lo schema CHOP, in pazienti in prima linea di terapia. Tra i più significativi lo studio di Vose et al. 30 (studio di fase II CHOP + rituximab al giorno 2 di ogni ciclo: 94% di risposte complessive, remissione completa 61%, remissione parziale 33%) a cui ha fatto seguito un importante studio randomizzato del Gruppo GELA in pazienti anziani (60-80 anni) in prima linea di terapia 31. In questo trial sono stati arruolati 399 pazienti di cui 328 valutabili; alla fine del trattamento il 76% dei pazienti nel braccio rituximab-chop ha raggiunto una remissione completa vs 60% dei pazienti del braccio CHOP. Con una mediana di follow-up di 2 anni sono risultate, inoltre, statisticamente significative, a favore del braccio rituximab-chop, le differenze in termini di sopravvivenza libera da eventi (57 vs 38%) e sopravvivenza totale (70 vs 57%). Altri studi, a carattere non comparativo 30, hanno confermato l efficacia dell associazione anche con l impiego di soli 6 cicli di rituximab a differenza degli 8 previsti dallo studio originale di Coiffier et al. 31 ; ciò ha portato lo schema CHOP + rituximab a diventare, almeno in Europa, la terapia di riferimento nei LNH a grandi cellule B diffusi. Rituximab ed autotrapianto Nel setting dell autotrapianto il rituximab appare un farmaco ben tollerato, senza sostanziali effetti negativi sull attecchimento delle cellule staminali e può trovare varie possibili collocazioni: prima della mobilizzazione/raccolta di cellule staminali (per tentare un effetto purging in vivo); dopo l autotrapianto (per trattare la malattia minima residua). Ma il rituximab può avere un ruolo anche nella stessa terapia di induzione o di salvataggio per la riduzione della massa tumorale al momento del trapianto, come potenziale chemiosensibilizzante in sinergia con la restante terapia, senza che questo si traduca in ulteriore tossicità per il paziente. I risultati degli studi fino ad ora pubblicati (se confrontati con i controlli storici) appaiano favorevoli, sia per i LNH indolenti che aggressivi 32. In particolare, nell ambito dei LNH indolenti si sono ottenute remissioni complete comprese tra 75 ed 88%, la maggior parte delle quali anche molecolari e sostenute nel tempo, con un follow-up medio di oltre 2 anni 33,34. Altrettanto significativi, appaiono, poi, i recenti risultati pubblicati da Gianni et al. 35 nel linfoma mantellare (neoplasia altamente aggressiva e ritenuta raramente curabile con la terapia convenzionale), con il rituximab usato come purging in vivo. Lo studio ha fatto registrare una sopravvivenza globale ed una sopravvivenza libera da eventi a 54 mesi pari rispettivamente a 89 e 79% (a dispetto del 42% di sopravvivenza globale e 18% di sopravvivenza libera da eventi nei controlli storici). Riassumendo, i dati fino ad ora ottenuti sembrano certamente di particolare interesse, ma le casistiche sono comunque troppo limitate ed eterogenee per poter trarre conclusioni definitive. Sono, pertanto, necessari studi randomizzati per poter capire quale debba essere il ruolo del rituximab (purging in vivo o consolidamento postautotrapianto) oltre che per dimostrare il reale vantaggio del suo apporto, soprattutto in termini di sopravvivenza globale. 184

4 Riccardo Varaldo - Marco Gobbi Rituximab in combinazione con immunoadiuvanti Il peculiare meccanismo d azione del rituximab ha portato al suo impiego in associazione con altre molecole ad azione immunostimolante. I risultati più significativi sono stati ottenuti impiegando interferone (IFN)-α-2a e interleuchina (IL)-2. L IFN-α aumenta l espressione in superficie dell antigene CD20, aumentando quindi in linea teorica, l attività ADCC indotta da rituximab. Due dei tre principali studi fino ad ora condotti 36,37 in pazienti con LNH indolente in ricaduta o refrattario non hanno evidenziato un vantaggio significativo per la combinazione con rituximab mentre un terzo studio di Sacchi et al. 38 ha fatto registrare una percentuale di risposte complessive e di risposte complete (70 e 33% rispettivamente) superiori rispetto al rituximab da solo. Anche l IL-2 è in grado di incrementare l ADCC. Risultati preliminari in combinazione con rituximab mostrano un 55% di risposte complessive con 5% di risposte complete 39. Dati particolarmente interessanti sono stati ottenuti, infine, con IL-12, una citochina che interviene nell attività delle cellule T e delle cellule natural killer e ne stimola la secrezione di IFN-γ. In uno studio di fase I su 43 pazienti con LNH l immunoterapia di combinazione IL-12 + rituximab ha fatto registrare 69% di risposte complessive con 26% di remissione completa 40. Rituximab e malattie autoimmuni Numerose malattie autoimmuni sono caratterizzate dalla produzione di autoanticorpi derivanti da alterazioni nei meccanismi di regolazione propri del sistema immunitario che portano ad un espansione del sistema B linfocitario monoclonale o policlonale. Sulla scorta di queste implicazioni patogenetiche è stato tentato l uso del rituximab anche in questo tipo di malattie, con l obiettivo di ridurre la componente B linfocitaria e di interferire, quindi, in ultima istanza, con la produzione di autoanticorpi. Esistono ormai numerose esperienze, sia in campo ematologico che non ematologico seppur caratterizzate da numeri limitati di pazienti. In campo ematologico risultati interessanti si sono registrati nell ambito dell anemia emolitica autoimmune, nella porpora trombocitopenica idiopatica 41,42 ed in condizioni più rare quali il deficit acquisito di fattore VIII 43. In ambito non ematologico risultati di un qualche rilievo sono stati evidenziati per l artrite reumatoide, la miastenia gravis, il lupus eritematoso sistemico 44. I risultati osservati appaiono particolarmente rilevanti in quanto derivano comunque da una coorte di pazienti, in entrambi i casi, selezionata negativamente per resistenza a numerose linee di terapia. Bibliografia 01. Pressman D, Korngold L. The in vivo localization of anti Wagner osteogenic sarcoma antibody. Cancer 1953; 6: Kohler G, Milstein C. Continuous cultures of fused cells secreting antibody of predefined specificity. Nature 1975; 256: Onrust SV, Lamb HM, Balfour JA. Rituximab. Drugs 1999; 58: Anderson KC, Bates MP, Slaughenhoupt BL, Pinkus GS, Schlossman SF, Nadler LM. Expression of human B cell-associated antigens on leukemias and lymphomas: a model of human B cell differentiation. Blood 1984; 63: Nadler LM, Ritz J, Hardy R. A unique cell surface antigen identifying lymphoid malignancies of B cell origin. J Clin Invest 1981; 67: Riley JK, Sliwkowski MX. CD20: a gene in search of a function. Semin Oncol 2000; 27 (Suppl 12): Gazzano-Santoro H, Ralph P, Ryskamp TC, Chen AB, Mukku VR. A non-radioactive complement-dependent cytotoxicity assay for anti-cd20 monoclonal antibody. J Immunol Methods 1997; 202: Flieger D, Renoth S, Beier I, Sauerbruch T, Schmidt-Wolf I. Mechanism of cytotoxicity induced by chimeric mouse human monoclonal antibody IDEC-C2B8 in CD20-expressing lymphoma cell lines. Cell Immunol 2000; 204: Shan D, Ledbetter JA, Press OW. Signaling events involved in anti-cd20 induced apoptosis of malignant human B cells. Cancer Immunol Immunother 2000; 48: Golay J, Lazzari M, Facchinetti V, et al. CD20 levels determine the in vitro susceptibility to rituximab and complement of B-cell chronic lymphocytic leukemia: further regulation by CD55 and CD59. Blood 2001; 98: Maloney DG, Smith B, Rose A. Rituximab: mechanism of action and resistance. Semin Oncol 2002; 29 (Suppl 2): Maloney DG, Grillo-Lopez AJ, White CA. IDEC-C2B8 (rituximab) anti-cd20 monoclonal antibody therapy in patients with relapsed low-grade non Hodgkin s lymphoma. Blood 1997; 90: Cortes Funes H, de la Serna J, Flores E. Rituximab immunotherapy in patients with relapsed follicular or low-grade B-cell non Hodgkin s lymphoma; results after a six month follow-up cutoff. In: Proceedings of the 36th Annual Meeting of the American Society of Clinical Oncology. New Orleans, LA, 2000; 19: Davis TA, White CA, Grillo-Lopez AJ, et al. Single-agent monoclonal antibody efficacy in bulky non-hodgkin s lymphoma. Results of a phase II trial of rituximab. J Clin Oncol 1999; 17: Hainsworth JD, Litchy S, Burris HA III. Rituximab as first line and maintenance therapy for patients with indolent non- Hodgkin s lymphoma. J Clin Oncol 2002; 20: Witzig TE, Vukov AM, Habermann TM. Rituximab therapy for patients with newly diagnosed, asymptomatic advanced-stage follicular grade I non-hodgkin lymphoma: a phase II trial in the North Central Cancer Treatment Group (NCCTG) [abstract]. Blood 2002; 100: a Colombat P, Salles G, Brousse N. Rituximab as single first-line therapy for patients with follicular lymphoma with a low tumor burden: clinical and molecular evaluation. Blood 2001; 97: Davis TA, Grillo-Lopez AJ, White CA, et al. Rituximab anti- CD20 monoclonal antibody therapy in non Hodgkin s lymphoma: safety and efficacy of re-treatment. J Clin Oncol 2000; 18: Czuczman MS, Grillo-Lopez AJ, White CA, et al. Treatment of patients with low-grade B-cell lymphoma with the combination of chimeric anti CD20 monoclonal antibody and CHOP chemotherapy. J Clin Oncol 1999; 17:

5 Ann Ital Med Int Vol 18, N 3 Luglio-Settembre Rambaldi A, Lazzari M, Manzoni C, et al. Monitoring of minimal residual disease after CHOP and rituximab in previously untreated patients with follicular lymphoma. Blood 2002; 99: Jaeger G, Neumeister P, Brezinschek R, et al. Rituximab (anti- CD20 monoclonal antibody) as consolidation of first-line CHOP chemotherapy in patients with follicular lymphoma: a phase II study. Eur J Haematol 2002; 69: Hainsworth JD, Burris HA, Yardley DA, et al. Rituximab plus short-duration chemotherapy as first-line treatment for follicular non-hodgkin s lymphoma: a Minnie Pearl Cancer Research Network phase II trial. In: Proceedings of the 38th Annual Meeting of the American Society of Clinical Oncology. New Orleans, LA, 2002; 21 (Part 1): Czuczman MS, Fallon A, Mohr A, et al. Rituximab in combination with CHOP or fludarabine in low-grade lymphoma. Semin Oncol 2002; 29 (Suppl 2): Cohen A, Polliack A, Ben Bassaty I. Results of a phase II study employing a combination of fludarabine, cyclophosphamide and rituximab as primary therapy for patients with advanced follicular lymphoma [abstract]. Blood 2002; 100: 1393A. 25. Zinzani PL, on behalf of an Italian Cooperative Study Group on Lymphoma. A multicenter randomized trial of fludarabine and mitoxantrone (FM) plus rituximab versus CHOP plus rituximab as first-line treatment in patients with follicular lymphoma [abstract]. Blood 2001; 98: 344A. 26. Garcia-Conde J, Conde E, Sierra J, et al. Rituximab (IDEC- C2B8) and CVP chemotherapy in follicular or low-grade B-cell lymphoma after relapse: results after 6 months of follow-up. In: Proceedings of the 36th Annual Meeting of American Society of Clinical Oncology. New Orleans, LA, 2000; 19: Sacchi S, Tucci A, Merli F, et al. Phase II study with fludarabine and cyclophosphamide plus rituximab (FC+R) in relapsed follicular lymphoma patients [abstract]. Blood 2002; 100: 2246A. 28. Ghielmini M, Schmitz SF, Cogliatti S, et al. Lymphoma Working Group for Clinical Cancer Research (SAKK). Prolonged treatment with rituximab significantly improves event-free survival and duration of response in patients with follicular lymphoma: a randomised SAKK trial [abstract]. Blood 2002; 100: 604A. 29. Coiffier B, Haioun C, Ketterer N, et al. Rituximab (anti-cd20 monoclonal antibody) for the treatment of patients with relapsing or refractory aggressive lymphoma: a multicenter phase II study. Blood 1998; 92: Vose JM, Link BK, Grossbard ML, et al. Phase II study of rituximab in combination with CHOP chemotherapy in patients with previously untreated, aggressive non-hodgkin s lymphoma. J Clin Oncol 2001; 19: Coiffier B, Lepage E, Briere J, et al. CHOP chemotherapy plus rituximab compared with CHOP alone in elderly patients with diffuse large-b-cell lymphoma. N Engl J Med 2002; 346: Horwitz SM, Breslin S, Negrin RS, et al. Rituximab following high dose chemotherapy and autografting in B-cell non Hodgkin s lymphoma (NHL): preliminary results of phase I-II trial. In: Proceedings of the 36th Annual Meeting of the American Society of Clinical Oncology. New Orleans, LA, 2000; 19: Ladetto M, Ricca I, Benedetti F, et al. Multicenter prospective randomized GITMO trial comparing high dose sequential chemotherapy with autografting and CHOP both supplemented with rituximab as frontline therapy for high-risk follicular lymphoma (FL) patients: an interim analysis [abstract]. Blood 2002; 100: 4769A. 34. Brugger W, Hirsch J, Repp R, et al. Treatment of follicular and mantle cell lymphoma with rituximab after high-dose chemotherapy and autologous blood stem cell transplantation: a multicenter phase II study [abstract]. Blood 2002; 100: 2532A. 35. Gianni AM, Magni M, Martelli M, et al. Long-term remission in mantle cell lymphoma following high-dose sequential chemotherapy and in vivo rituximab-purged stem cell autografting (R-HDS regimen). Blood 2003; 102: Davis TA, Maloney DG, Grillo-Lopez AJ, et al. Combination immunotherapy of relapsed or refractory low-grade or follicular non-hodgkin s lymphoma with rituximab and interferon-α- 2a. Clin Cancer Res 2000; 7: Bron D, Van Den Neste E, Vandengerghe P, et al. Mabthera followed by roferon induces prolonged responses in patients with refractory/relapsing low grade or follicular lymphomas. A phase II study from the Belgian Hematological Society [abstract]. ICML 2002; 509A. 38. Sacchi S, Federico M, Vitolo U, et al, for the GISL. Clinical activity and safety of combination immunotherapy with IFN-α- 2a and rituximab in patients with relapsed low-grade non- Hodgkin s lymphoma. Haematologica 2001; 86: Friedberg JW, Neuberg D, Gribben JG, et al. Combination immunotherapy with rituximab and interleukin 2 in patients with relapsed or refractory follicular non-hodgkin s lymphoma. Br J Haematol 2002; 117: Ansell SM, Witzig TE, Kurtin PJ, et al. Phase 1 study of interleukin-12 in combination with rituximab in patients with B-cell non-hodgkin lymphoma. Blood 2002; 99: Zaja F, Iacona I, Masolini P, et al. B-cell depletion with rituximab as treatment for immune hemolytic anemia and chronic thrombocytopenia. Haematologica 2002; 87: Zaja F, Vianelli N, Sperotto A, et al. B-cell compartment as the selective target for the treatment of immune thrombocytopenias. Haematologica 2003; 88: Wiestner A, Cho HJ, Asch AS, et al. Rituximab in the treatment of acquired factor VIII inhibitors. Blood 2002; 100: Kneitz C, Wilhelm M, Tony HP, et al. Effective B-cell depletion with rituximab in the treatment of autoimmune diseases. Immunobiology 2002; 206: Per la corrispondenza: Prof. Marco Gobbi, Clinica Ematologica, Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche, Università degli Studi, Viale Benedetto XV 6, Genova. 186

6 Riccardo Varaldo - Marco Gobbi QUIZ A RISPOSTA MULTIPLA 1. Il linfoma di Hodgkin a localizzazione mediastinica: A) è presente in una esigua minoranza dei casi B) si accompagna ad una prognosi sfavorevole C) è presente in circa 3 casi su 4 2. La presenza di localizzazione mediastinica bulky nel linfoma di Hodgkin: A) richiede un intervento chirurgico ablativo B) aumenta il rischio di ricaduta C) annulla la possibilità di guarigione 3. Il linfoma a grandi cellule B con sclerosi del mediastinico: A) produce con frequenza una sindrome mediastinica B) deve essere trattato solo con radioterapia C) può guarire con trapianto allogenico di cellule staminali 4. L anticorpo monoclonale umanizzato anti-cd20 rituximab : A) aumenta la percentuale di risposte e la sopravvivenza libera da malattia nei linfomi follicolari B) non è attivo nei linfomi a grandi cellule B C) è particolarmente attivo sulle espansioni di LGL 187

16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights

16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights 16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights RISULTATI PRELIMINARI STUDIO ITACA Lo studio Itaca è uno studio multicentrico italiano di Fase III che confronta un trattamento chemioterapico tailored

Dettagli

Nuovi regimi terapeutici nel trattamento del mieloma multiplo in pazienti non candidabili a trapianto

Nuovi regimi terapeutici nel trattamento del mieloma multiplo in pazienti non candidabili a trapianto Nuovi regimi terapeutici nel trattamento del mieloma multiplo in pazienti non candidabili a trapianto Antonio Palumbo Divisione di Ematologia Universitaria, Ospedale Molinette, Torino Per più di quattro

Dettagli

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti

Dettagli

CD20: RUOLO NEI TUMORI EMATOLOGICI

CD20: RUOLO NEI TUMORI EMATOLOGICI Università degli studi di Torino Laurea specialistica in biotecnologie molecolari Corso di immunologia Prof. G.Forni CD20: RUOLO NEI TUMORI EMATOLOGICI Viola Bigatto CD20: RUOLO NEI TUMORI EMATOLOGICI

Dettagli

Espressione di geni specifici per un determinato tumore

Espressione di geni specifici per un determinato tumore Espressione di geni specifici per un determinato tumore Paziente A: Non ha il cancro Espressione dei geni: Nessuna Biopsia Geni associati al cancro allo stomaco Paziente B: Ha un tumore allo stomaco Bassa

Dettagli

Cetuximab e mutazione K-Ras nel tumore del colon-retto

Cetuximab e mutazione K-Ras nel tumore del colon-retto Università di Pisa Dipartimento di Farmacia Corso di laurea in CTF Corso: Basi biochimiche dell azione dei farmaci Cetuximab e mutazione K-Ras nel tumore del colon-retto Pisa, 27/03/2014 Samuela Fabiani

Dettagli

In collaborazione con la Professoressa Antonella Tosti, Bologna e Professore di Dermatologia

In collaborazione con la Professoressa Antonella Tosti, Bologna e Professore di Dermatologia "Alopecia areata: update sulla ricerca e possibili terapie future " Colombina Vincenzi, Dermatologa, Bologna In collaborazione con la Professoressa Antonella Tosti, Bologna e Professore di Dermatologia

Dettagli

Caratterizzazione Molecolare di Cellule Staminali di Leucemia Mieloide Acuta

Caratterizzazione Molecolare di Cellule Staminali di Leucemia Mieloide Acuta 2 Workshop Nazionale SIES Ematologia Traslazionale Verona, 21-22 Maggio 2009 Caratterizzazione Molecolare di Cellule Staminali di Leucemia Mieloide Acuta Simona Salati Universita di Modena and Reggio Emilia

Dettagli

MANIPOLAZIONE IN VITRO ED IMPIEGO PER L AUTOTRAPIANTO DEI PROGENITORI EMOPOIETICI CIRCOLANTI

MANIPOLAZIONE IN VITRO ED IMPIEGO PER L AUTOTRAPIANTO DEI PROGENITORI EMOPOIETICI CIRCOLANTI Università degli Studi di Torino Facoltà di Medicina e Chirurgia MANIPOLAZIONE IN VITRO ED IMPIEGO PER L AUTOTRAPIANTO DEI PROGENITORI EMOPOIETICI CIRCOLANTI esperienza in linfomi indolenti (follicolari

Dettagli

WORKSHOP MIELOFIBROSI IL TRAPIANTO. Stefano Guidi TMO AOU Careggi Firenze

WORKSHOP MIELOFIBROSI IL TRAPIANTO. Stefano Guidi TMO AOU Careggi Firenze WORKSHOP MIELOFIBROSI IL TRAPIANTO Stefano Guidi TMO AOU Careggi Firenze Mielofibrosi: Storia naturale Decorso da indolente ad aggressivo MF primitiva 1 per 100.000 secondarie 0.1 per 100.000 Il quadro

Dettagli

NSCLC - stadio iiib/iv

NSCLC - stadio iiib/iv I TUMORI POLMONARI linee guida per la pratica clinica NSCLC - stadio iiib/iv quale trattamento per i pazienti anziani con malattia avanzata? Il carcinoma polmonare è un tumore frequente nell età avanzata.

Dettagli

Il mieloma multiplo La terapia

Il mieloma multiplo La terapia MIELOMA MULTIPLO Il mieloma multiplo è una malattia neoplastica caratterizzata dalla proliferazione e accumulo nel midollo osseo di linfociti e di plasmacellule che, direttamente o indirettamente, possono

Dettagli

Anticorpi monoclonali Anti-EGFR. -Ruolo Biologico -Evidenze terapeutiche -Problemi -Sviluppi futuri. Valentina Anrò

Anticorpi monoclonali Anti-EGFR. -Ruolo Biologico -Evidenze terapeutiche -Problemi -Sviluppi futuri. Valentina Anrò Anticorpi monoclonali Anti-EGFR -Ruolo Biologico -Evidenze terapeutiche -Problemi -Sviluppi futuri Valentina Anrò Ruolo Biologico Epidermal Growth Factor Receptor Extracellular Domain Transmembrane Domain

Dettagli

Dott. Elena Niccolai, PhD. Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Università degli Studi di Firenze

Dott. Elena Niccolai, PhD. Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Università degli Studi di Firenze Dott. Elena Niccolai, PhD Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Università degli Studi di Firenze Premio Gianfranco Del Prete per le malattie orfane, Firenze 8 novembre 2014 ADENOCARCINOMA PANCREATICO

Dettagli

Linfoma follicolare nell era. a chi riservare le procedure ad alte dosi?

Linfoma follicolare nell era. a chi riservare le procedure ad alte dosi? Linfoma follicolare nell era dell immunochemioterapia: a chi riservare le procedure ad alte dosi? Andrea Ferrario, MD, PhD UOC Ematologia Ospedale di Circolo Fondazione Macchi Polo universitario, Varese

Dettagli

ORMONI FEMMINILI E LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO: UN PROBLEMA REALE OPPURE UNA PAURA ESAGERATA? PL

ORMONI FEMMINILI E LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO: UN PROBLEMA REALE OPPURE UNA PAURA ESAGERATA? PL ORMONI FEMMINILI E LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO: UN PROBLEMA REALE OPPURE UNA PAURA ESAGERATA? PL Meroni Unità di Allergologia, Immunologia Clinica & Reumatologia IRCCS Istituto Auxologico Italiano Dipartimento

Dettagli

Trials clinici. Disegni di studio

Trials clinici. Disegni di studio Trials Clinici Dott.ssa Pamela Di Giovanni Studi descrittivi Disegni di studio Popolazioni Individui Studi analitici Osservazionali Sperimentali Studi di correlazione o ecologici Case report - Case series

Dettagli

TERAPIE BIOLOGICHE PER IL TRATTAMENTO DEL MORBO DI CROHN (CD). Studente: Di Savino Augusta Corso di Immunologia Molecolare A.

TERAPIE BIOLOGICHE PER IL TRATTAMENTO DEL MORBO DI CROHN (CD). Studente: Di Savino Augusta Corso di Immunologia Molecolare A. TERAPIE BIOLOGICHE PER IL TRATTAMENTO DEL MORBO DI CROHN (CD). Studente: Di Savino Augusta Corso di Immunologia Molecolare A.A 2007/2008 LE TERAPIE BIOLOGICHE: possono avere una maggiore efficacia terapeutica;

Dettagli

Comparabilità fra le somministrazioni successive effetto di trascinamento ( carry-over ) effetto di periodo

Comparabilità fra le somministrazioni successive effetto di trascinamento ( carry-over ) effetto di periodo Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 2 Gli studi crossover Periodo 1 Periodo 2 R A N D O M A B A B Valutazione Tempo 1 0 1 1 2 0 2 1 Gli studi crossover Metodo epidemiologici per la clinica

Dettagli

Linfoma follicolare le basi su cui si fonda una terapia di successo per il linfoma follicolare Che cosa é il linfoma follicolare?

Linfoma follicolare le basi su cui si fonda una terapia di successo per il linfoma follicolare Che cosa é il linfoma follicolare? Linfoma follicolare La terapia del linfoma non-hodgkin follicolare è oggi molto più efficace che in passato grazie alle nuove modalità di terapia quali gli anticorpi monoclonali (Rituximab, Zevalin) e

Dettagli

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici.

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici. LINFOMA DI HODGKIN Il linfoma di Hodgkin (LH) è una neoplasia di derivazione linfoide che rappresenta circa l 1% dei tumori che annualmente insorgono de novo nel mondo. La sede di esordio del linfoma di

Dettagli

Sperimentazione Clinica: ruolo e responsabilità dell Infermiere

Sperimentazione Clinica: ruolo e responsabilità dell Infermiere Sperimentazione Clinica: ruolo e responsabilità dell Infermiere Fasi dello studio Disegni di ricerca sperimentale Barbara Gorini, Investigator Site Development Lead, Development Operations- Pfizer ITALIA

Dettagli

I linfomi non-hodgkin

I linfomi non-hodgkin LINFOMA NON HODGKIN I linfomi non-hodgkin (LNH) sono un eterogeneo gruppo di malattie neoplastiche che tendono a riprodurre le caratteristiche morfologiche e immunofenotipiche di una o più tappe dei processi

Dettagli

Sistema di valutazione della performance

Sistema di valutazione della performance COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.

Dettagli

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli

LA RESEZIONE DELLE METASTASI EPATICHE NEL TUMORE METASTATICO DEL COLON RETTO

LA RESEZIONE DELLE METASTASI EPATICHE NEL TUMORE METASTATICO DEL COLON RETTO LA RESEZIONE DELLE METASTASI EPATICHE NEL TUMORE METASTATICO DEL COLON RETTO Cetuximab può ridurre la massa tumorale per permettere la resezione delle metastasi, anche, in pazienti inizialmente non resecabili,

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Corso di Statistica Medica. I modelli di studio

Università del Piemonte Orientale. Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Corso di Statistica Medica. I modelli di studio Università del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Corso di Statistica Medica I modelli di studio Corso di laurea in medicina e chirurgia - Statistica Medica Disegno dello studio

Dettagli

Impiego clinico della vitamina D e dei suoi metaboliti ABSTRACT. 26 Gennaio 2013, Roma Università di Roma Sapienza

Impiego clinico della vitamina D e dei suoi metaboliti ABSTRACT. 26 Gennaio 2013, Roma Università di Roma Sapienza CORSO DI AGGIORNAMENTO E.C.M. Impiego clinico della vitamina D ABSTRACT 26 Gennaio 2013, Roma Università di Roma Sapienza CORSO DI AGGIORNAMENTO E.C.M. Roma 26/01/2013 Confronto tra 25(OH) -calcifediolo

Dettagli

Biosimilari Infliximab in gastroenterologia

Biosimilari Infliximab in gastroenterologia Promozione d uso dei farmaci a brevetto scaduto in particolare nel campo dei farmaci biotecnologici Biosimilari Infliximab in gastroenterologia Guido Basilisco Stefania Orlando, Flavio Caprioli UO di Gastroenterologia

Dettagli

SCHEDA FARMACO (a cura di UOS Farmacoeconomia e HTA, Area Centro) Nintedanib (VARGATEF)

SCHEDA FARMACO (a cura di UOS Farmacoeconomia e HTA, Area Centro) Nintedanib (VARGATEF) Principio attivo (nome commerciale) Forma farmaceutica e dosaggio, posologia, prezzo, regime di rimborsabilità, ditta SCHEDA FARMACO (a cura di UOS Farmacoeconomia e HTA, Area Centro) Nintedanib (VARGATEF)

Dettagli

SCHEDA FARMACO. Principio attivo (nome commerciale) Forma farmaceutica e dosaggio, posologia, prezzo, regime di rimborsabilità, ditta

SCHEDA FARMACO. Principio attivo (nome commerciale) Forma farmaceutica e dosaggio, posologia, prezzo, regime di rimborsabilità, ditta Principio attivo (nome commerciale) Forma farmaceutica e dosaggio, posologia, prezzo, regime di rimborsabilità, ditta Indicazione terapeutica Classificazione: Spesa per paziente trattato (euro, posologia/durata)

Dettagli

La cellula staminale emopoietica: utilizzo nel trapianto autologo e allogenico e metodiche di raccolta in età adulta e pediatrica.

La cellula staminale emopoietica: utilizzo nel trapianto autologo e allogenico e metodiche di raccolta in età adulta e pediatrica. La cellula staminale emopoietica: utilizzo nel trapianto autologo e allogenico e metodiche di raccolta in età adulta e pediatrica Valter Tassi La cellula staminale La cellula staminale è una cellula IMMATURA

Dettagli

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Rassegna Stampa. Comunicato stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Rassegna Stampa Comunicato stampa TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA "ACCELERATA" "IL 94% DEI PAZIENTI GUARISCE CON I TEMPI DI CURA PIU' BREVI" Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta,

Dettagli

Sede nazionale: Via Ravenna, 34 00161 Roma - Tel.: 06.4403763 www.ail.it

Sede nazionale: Via Ravenna, 34 00161 Roma - Tel.: 06.4403763 www.ail.it marsteller/ B-M Healthcare Sede nazionale: Via Ravenna, 34 00161 Roma - Tel.: 06.4403763 www.ail.it IN COLLABORAZIONE CON: SI RINGRAZIA: PER AVER SOSTENUTO L AIL NELLA DIFFUSIONE DI QUESTO MESSAGGIO. L

Dettagli

E.Molfese, P.Matteucci, A.Iurato, M. Fiore, L.E. Trodella, L. Poggesi, R.M. D Angelillo, E. Iannacone, L.Trodella!

E.Molfese, P.Matteucci, A.Iurato, M. Fiore, L.E. Trodella, L. Poggesi, R.M. D Angelillo, E. Iannacone, L.Trodella! Il trattamento stereotassico delle lesioni surrenaliche in pazienti oligometastatici affetti da NSCLC: una promettente arma per il controllo locale di malattia?! E.Molfese, P.Matteucci, A.Iurato, M. Fiore,

Dettagli

La terapia medica primaria e adiuvante e il follow-up: le principali novità. a cura di Claudio Zamagni (Bologna) e Antonio Frassoldati (Ferrara)

La terapia medica primaria e adiuvante e il follow-up: le principali novità. a cura di Claudio Zamagni (Bologna) e Antonio Frassoldati (Ferrara) Protocollo diagnostico-terapeutico per le Pazienti con carcinoma mammario La terapia medica primaria e adiuvante e il follow-up: le principali novità a cura di Claudio Zamagni (Bologna) e Antonio Frassoldati

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

STUDI CLINICI 1. Che cosa è uno studio clinico e a cosa serve? 2. Come nasce la sperimentazione clinica e che tipi di studi esistono?

STUDI CLINICI 1. Che cosa è uno studio clinico e a cosa serve? 2. Come nasce la sperimentazione clinica e che tipi di studi esistono? STUDI CLINICI 1. Che cosa è uno studio clinico e a cosa serve? Si definisce sperimentazione clinica, o studio clinico controllato, (in inglese: clinical trial), un esperimento scientifico che genera dati

Dettagli

Aggiornamenti su RAS: mutazioni di KRAS ed NRAS nel carcinoma del colon retto. Carmelo Lupo

Aggiornamenti su RAS: mutazioni di KRAS ed NRAS nel carcinoma del colon retto. Carmelo Lupo Aggiornamenti su RAS: mutazioni di KRAS ed NRAS nel carcinoma del colon retto Carmelo Lupo RAS-RAF signaling Activation of the RAS-RAF signaling cascade occurs via the following sequential steps 1 : Activation

Dettagli

LA CHEMIOTERAPIA ORALE IN ASSOCIAZIONE ALLA RADIOTERAPIA

LA CHEMIOTERAPIA ORALE IN ASSOCIAZIONE ALLA RADIOTERAPIA LA CHEMIOTERAPIA ORALE IN ASSOCIAZIONE ALLA RADIOTERAPIA G.Lazzari, G. Silvano S. C. Radioterapia Oncologica ASL TA/ 1 - Taranto Taranto, 21 gennaio 2005 BACKGROUND Le formulazioni orali di chemioterapia

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati

Dettagli

Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara

Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara VACCINO ANTI MORBILLO, ROSOLIA, PAROTITE E VARICELLA Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara Morbillo, parotite, rosolia e varicella sono patologie

Dettagli

Report dei gruppi di lavoro >> [ Mieloma multiplo ]

Report dei gruppi di lavoro >> [ Mieloma multiplo ] Report dei gruppi di lavoro >> [ Mieloma multiplo ] Relatore: M.T. PETRUCCI 27-28 ottobre 2008 Borgo S. Luigi Monteriggioni (Siena) Mieloma multiplo - Copyright FSE 1 Gruppo di lavoro 2 [ Mieloma multiplo]

Dettagli

Scritto da RyderItalia Mercoledì 12 Maggio 2010 11:19 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 03 Novembre 2010 15:57

Scritto da RyderItalia Mercoledì 12 Maggio 2010 11:19 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 03 Novembre 2010 15:57 LA TERAPIA METRONOMICA Per oltre mezzo secolo, la terapia sistemica per i tumori è stata caratterizzata dalla somministrazione dei farmaci chemioterapici. La maggior parte di questi farmaci ha lo scopo

Dettagli

Neoplasie della mammella - 2

Neoplasie della mammella - 2 Neoplasie della mammella - 2 Fattori prognostici Numero di N+ : >3 Età e stato menopausale Diametro di T Invasione linfatica e vascolare Tipo istologico Grading Recettore per Estrogeni/Progesterone Amplificazione

Dettagli

DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI. www.fisiokinesiterapia.biz

DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI. www.fisiokinesiterapia.biz DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI www.fisiokinesiterapia.biz sito dell NIH sulle cellule staminali in genere http://stemcells.nih.gov/info/basics/basics4.asp sito completo

Dettagli

Premessa. Tratto da American Heart Journal 2004; 147: 705-712

Premessa. Tratto da American Heart Journal 2004; 147: 705-712 Effetti del cambiamento di terapia con statine sul raggiungimento delle concentrazioni lipidiche ottimali: lo studio Measuring Effective Reductions in Cholesterol Using Rosuvastatin Therapy (MERCURY I)

Dettagli

Anticorpi monoclonali anti-egfr

Anticorpi monoclonali anti-egfr Università degli Studi di Torino Laurea Specialistica in Biotecnologie Molecolari Corso di Immunologia Prof.G.Forni Anticorpi monoclonali anti-egf Lara Fontani Famiglia recettori T erbb/her Ligandi EGF

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa

Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa Dal 1998 al 2005 Attivecomeprima ha realizzato, in tempi diversi, due studi per valutare con metodi quantitativi

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare

Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare Il ciclo cellulare è regolato dall azione di PROTOONCOGENI e (attivatori della proliferazione cellulare) GENI ONCOSOPPRESSORI (inibitori del ciclo

Dettagli

resistente. Interrogativi aperti.

resistente. Interrogativi aperti. Linfoma di Hodgkin (HL) recidivato e resistente. Interrogativi aperti. Definizioni: Differenza tra masse residue e malattia in fase attiva Differenze tra recidiva e forme resistenti Qual è la strategia

Dettagli

IL LINFOMA DI HODGKIN

IL LINFOMA DI HODGKIN UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento di Farmacia Corso di Laurea in CTF Corso: Basi Biochimiche dell azione dei Farmaci IL LINFOMA DI HODGKIN Pisa, 1-04-14 Greta Onesti Anno Accademico 2013-2014 1 OBIETTIVI

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della

Dettagli

10 anni di. Ematologia a Venezia. Convegno. 25 novembre 2004. 26 novembre 2004 PROGRAMMA. Venezia, Mestre, Prof. Teodoro Chisesi

10 anni di. Ematologia a Venezia. Convegno. 25 novembre 2004. 26 novembre 2004 PROGRAMMA. Venezia, Mestre, Prof. Teodoro Chisesi 25 novembre 2004 Venezia, Convegno Biblioteca S. Domenico O.C. SS. Giovanni e Paolo 10 anni di Ematologia a Venezia Prof. Teodoro Chisesi 26 novembre 2004 Mestre, Laguna Palace Hotel and Conference Center

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA. Federica Cioffi. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Laboratorio Universitario di Ricerca Medica (LURM)

PROGETTO DI RICERCA. Federica Cioffi. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Laboratorio Universitario di Ricerca Medica (LURM) ANALISI DEI CIRCUITI DI SIGNALING DEL RECETTORE DELLE CELLULE B NELLA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA MEDIANTE ANTICORPI FOSFOSPECIFICI E CITOMETRIA A FLUSSO Federica Cioffi LEUCEMIA LINFATICA CRONICA patogenesi

Dettagli

EVENTI AVVERSI ED INTERAZIONE TRA FARMACI

EVENTI AVVERSI ED INTERAZIONE TRA FARMACI Organizzatore: J&B S.R.L. Unipersonale Indirizzo: VIA PIEMONTE 12 Città: 87036 RENDE (CS) Telefono: 0984/837852 Fax: 0984/830987 Referente: Dott. DANIELE PERRELLI - WEB - www.jbprof.com info@jbprof.com

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Ruolo dei test di clonalità nei disordini linfoproliferativi

Ruolo dei test di clonalità nei disordini linfoproliferativi XIX CORSO NAZIONALE PER TECNICI DI LABORATORIO BIOMEDICO Riccione, 22-25 Maggio 2012 Ruolo dei test di clonalità nei disordini linfoproliferativi Dr.ssa Claudia Mannu Laboratorio di Patologia Molecolare,

Dettagli

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004 CIRCOLARE N. 8/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 20 febbraio 2004 Oggetto:valutazione delle azioni e titoli similari non negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri Omogeneizzazione

Dettagli

UO Qualità, Ricerca Organizzativa e Innovazione Pagina 1 di 5

UO Qualità, Ricerca Organizzativa e Innovazione Pagina 1 di 5 Contenuto ER MITO Epidemiologia e diagnosi biomolecolare le malattie mitocondriali in Emilia PUMANER1301 Studio comparativo tra neratinib più capecitabina in pazienti con carcinoma mammario metastatico

Dettagli

Statistica. Esercitazione 15. Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it. Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice

Statistica. Esercitazione 15. Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it. Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice Esercitazione 15 Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it Università degli studi di Cassino () 1 / 18 L importanza del gruppo di controllo In tutti i casi in cui si voglia studiare l effetto di un certo

Dettagli

Analisi della Malattia Minima Residua

Analisi della Malattia Minima Residua XIX CORSO NAZIONALE PER TECNICI DI LABORATORIO BIOMEDICO Riccione, 22-25 Maggio 2012 Analisi della Malattia Minima Residua Dr.ssa Anna Gazzola Laboratorio di Patologia Molecolare, Sezione di Emolinfopatologia,

Dettagli

come nasce una ricerca

come nasce una ricerca PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

Informazioni per potenziali partecipanti. Possiamo sciogliere l'amiloidosi AL?

Informazioni per potenziali partecipanti. Possiamo sciogliere l'amiloidosi AL? Informazioni per potenziali partecipanti Possiamo sciogliere l'amiloidosi AL? È ora di affrontare diversamente l amiloidosi AL? L amiloidosi AL è una malattia rara e spesso fatale causata dall accumulo

Dettagli

MabThera. rituximab. Che cos è MabThera? Per che cosa si usa MabThera? Riassunto destinato al pubblico

MabThera. rituximab. Che cos è MabThera? Per che cosa si usa MabThera? Riassunto destinato al pubblico EMA/614203/2010 EMEA/H/C/000165 Riassunto destinato al pubblico rituximab Questo è il riassunto della relazione pubblica europea di valutazione (EPAR) per. Illustra il modo in cui il comitato per i medicinali

Dettagli

IL-2R & IL-15R Alice Praduroux

IL-2R & IL-15R Alice Praduroux Università degli Studi di Torino Facoltà di Biotecnologie Molecolari Anno Accademico 2006/2007 Corso di Immunologia Molecolare IL-2R & IL-15R Alice Praduroux Classificazione Recettori appartenenti alla

Dettagli

Sinossi di studio clinico Codice: GECP06/01 Pag. 1 di 5

Sinossi di studio clinico Codice: GECP06/01 Pag. 1 di 5 Codice: GECP06/01 Pag. 1 di 5 Studio aperto randomizzato multicentrico di fase III di confronto tra il trattamento con Erlotinib (Tarceva ) e la chemioterapia nei pazienti affetti da carcinoma non a piccole

Dettagli

AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Sirolimus (Rapamune)

AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Sirolimus (Rapamune) AIFA - Sirolimus (Rapamune) 08/02/2010 (Livello 2) AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Sirolimus (Rapamune) Nota Informativa Importante (08 Febbraio 2010) file:///c /documenti/sir653.htm [08/02/2010 10.47.36]

Dettagli

LAL: MRD EMATOLOGIA TRANSLAZIONALE LEUCEMIE ACUTE. l esperienza GIMEMA. Aspetti biologici e prognostici. Irene Della Starza Omar Perbellini

LAL: MRD EMATOLOGIA TRANSLAZIONALE LEUCEMIE ACUTE. l esperienza GIMEMA. Aspetti biologici e prognostici. Irene Della Starza Omar Perbellini 2 WORKSHOP NAZIONALE della Società Italiana di Ematologia Sperimentale EMATOLOGIA TRANSLAZIONALE LEUCEMIE ACUTE Aspetti biologici e prognostici LAL: MRD l esperienza GIMEMA Verona, 21-22 maggio 2009 Aula

Dettagli

Telomeri e citochine infiammatorie in pazienti con malattia di Alzheimer a diversa velocità di progressione

Telomeri e citochine infiammatorie in pazienti con malattia di Alzheimer a diversa velocità di progressione Telomeri e citochine infiammatorie in pazienti con malattia di Alzheimer a diversa velocità di progressione E. Tedone 1, B. Arosio 1,2, A. Cattaneo 3, C. Gussago 1, F. Colombo 3, M. Casati 2, E. Ferri

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Il Gruppo Menarini ha appena concluso lo studio clinico denominato Florence. Cosa indica questo nome e perché è stato scelto?

Il Gruppo Menarini ha appena concluso lo studio clinico denominato Florence. Cosa indica questo nome e perché è stato scelto? Il Gruppo Menarini ha appena concluso lo studio clinico denominato Florence. Cosa indica questo nome e perché è stato scelto? Florence è il nome con cui abbiamo battezzato questo studio clinico internazionale

Dettagli

Shift work and chronic disease: the epidemiological evidence

Shift work and chronic disease: the epidemiological evidence Shift work and chronic disease: the epidemiological evidence X-S. Wang, M. E. G. Armstrong, B. J. Cairns, T. J. Key and R. C. Travis Cancer Epidemiology Unit, University of Oxford, Oxford, UK. Occupational

Dettagli

Dott.ssa Ilaria Barchetta

Dott.ssa Ilaria Barchetta Dott.ssa Ilaria Barchetta Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Sapienza Università di Roma Diverse evidenze sperimentali hanno dimostrato una influenza diretta della vitamina D non solo

Dettagli

ONCOVIEW 2012. Istruzioni per la compilazione delle schede pazienti

ONCOVIEW 2012. Istruzioni per la compilazione delle schede pazienti ONCOVIEW 2012 Istruzioni per la compilazione delle schede pazienti ONCOVIEW - COME SI COLLABORA Lo studio ONCOVIEW ha l obiettivo di fornire un quadro esaustivo ed approfondito delle terapie farmacologiche

Dettagli

CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO

CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO Cammi Emilio Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Fibrosi cistica Malattia genetica rara Patologia multiorgano che

Dettagli

NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN

NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN GRUPPO DI RICERCA Coordinamento Università Partner Progetto realizzato con il contributo di Assicurazioni Generali ABSTRACT

Dettagli

Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI

Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI 1 Obiettivi del modulo 4 Definire i principali ostacoli che incontra il MMG nella sua attività quotidiana Spiegare le

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Raccolta prospettica di dati di rilevanza prognostica in pazienti con Leucemia Linfatica Cronica a cellule B.

Raccolta prospettica di dati di rilevanza prognostica in pazienti con Leucemia Linfatica Cronica a cellule B. O-CLL1 CHRONIC LYMPHOCYTIC LEUKEMIA PROGNOSTIC FACTOR PROJECT Raccolta prospettica di dati di rilevanza prognostica in pazienti con Leucemia Linfatica Cronica a cellule B. O-CLL1-PROTOCOL Sinossi O-CLL1-sinossi,

Dettagli

Questionario di interessi professionali Q.I.P.

Questionario di interessi professionali Q.I.P. Questionario di interessi professionali Q.I.P. Gli interessi professionali Nella vita di una persona, la scelta del percorso formativo e della professione rappresentano momenti importanti e significativi.

Dettagli

Follow up in pazienti guariti da tumore pediatrico

Follow up in pazienti guariti da tumore pediatrico Follow up in pazienti guariti da tumore pediatrico Eleonora Biasin - Oncoematologia Pediatrica Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, Responsabile GIC Tossicità Tardiva e Secondi Tumori; Franca

Dettagli

LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI DELL'ADULTO

LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI DELL'ADULTO LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI DELL'ADULTO La leucemia acuta linfoide è una malattia non frequente (15% delle forme leucemiche) in cui vi è una proliferazione maligna di cellule linfoidi nel midollo, nel sangue

Dettagli

LE MALATTIE AUTOIMMUNI IN GRAVIDANZA

LE MALATTIE AUTOIMMUNI IN GRAVIDANZA LE MALATTIE AUTOIMMUNI IN GRAVIDANZA Beatrice Berluti, Andrea Luigi Tranquilli Istituto di Scienze Materno-infantili Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica Parlare di malattie autoimmuni in gravidanza

Dettagli

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli

Dettagli

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA Di cosa parleremo? Potrò concepire e avere figli come tutte le altre persone? Influenza della gravidanza sul decorso della malattia e influenza

Dettagli

STAMINALI EMOPOIETICHE

STAMINALI EMOPOIETICHE IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE dott.ssa Anna Paola Iori Cellula staminale Tipi di trapianto Trapianto autologo Trapianto allogenico Le CSE vengono prelevate al Le CSE vengono prelevate

Dettagli

Malattie autoimmuni e artrite reumatoide. Diagnosi precoce e nuove alternative terapeutiche efficaci a beneficio dei pazienti

Malattie autoimmuni e artrite reumatoide. Diagnosi precoce e nuove alternative terapeutiche efficaci a beneficio dei pazienti Backgrounder Basilea, 6 novembre 2006 Malattie autoimmuni e artrite reumatoide Diagnosi precoce e nuove alternative terapeutiche efficaci a beneficio dei pazienti Oltre 60 diverse malattie autoimmuni che

Dettagli

FOLLOW-UP DEL TUMORE POLMONARE

FOLLOW-UP DEL TUMORE POLMONARE Linee Guida ITT Istituto Toscano Tumori ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI e degli ODONTOIATRI della PROVINCIA di AREZZO 3 gennaio 2007 Ivano Archinucci UO di Pneumologia ASL 8 STADI DEL CARCINOMA POMONARE STADIO

Dettagli

Si manifestano nel 30% dei pazienti oncologici. metodiche di diagnostica per immagini più sensibili e accurate

Si manifestano nel 30% dei pazienti oncologici. metodiche di diagnostica per immagini più sensibili e accurate METASTASI CEREBRALI Si manifestano nel 30% dei pazienti oncologici L incidenza è in aumento per: metodiche di diagnostica per immagini più sensibili e accurate migliorata sopravvivenza malattia metastatica

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano

Dettagli