FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Università degli Studi di Bologna CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA LA TESI DI LAUREA GUIDA ALLA REALIZZAZIONE

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1 FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Università degli Studi di Bologna CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA LA TESI DI LAUREA GUIDA ALLA REALIZZAZIONE 9

2 1. FINALITA DELLA TESI La tesi è un momento istituzionale in cui lo studente può dimostrare la propria capacità di pensiero e di elaborazione delle esperienze teorico - professionali ricevute nel corso dei tre anni. La tesi di Laurea è prevista dall ordinamento del Corso di Laurea in Fisioterapia e consiste nella redazione e nella discussione di un elaborato scritto, allestito sotto la guida di un Docente del Corso di Laurea, deve perciò rappresentare un occasione coerente con gli obiettivi didattici del curriculum formativo e pertinente allo specifico professionale. Pertanto, gli argomenti della tesi possono riguardare ogni campo ed aspetto relativo alla fisioterapia. Possono interessare la prevenzione, la valutazione funzionale, l intervento strumentale, l intervento terapeuticoeducativo/riabilitativo, l aspetto organizzativo, economico, legislativo, sociale, lavorativo, occupazionale, etico, relazionale, purchè connessi con gli ambiti della disabilità e della fisioterapia. Possono essere, inoltre, oggetto di tesi anche argomenti relativi alle scienze di base purchè anch essi collegati all'ambito delle disabilità e della fisioterapia. La Tesi di Laurea ha inoltre lo scopo di: o Approfondire un argomento gradito e/o di interesse o Avviare lo studente al lavoro scientifico personale o Dare prova di abilità e correttezza scientifica o Sviluppare autonomia nello studente o Essere uno strumento di valutazione dello studente stesso 2. TIPOLOGIE DI TESI 2.1 Tesi compilativa La tesi compilativa consiste nello studio e approfondimento di uno specifico argomento di chiara competenza fisioterapica. Fra le tesi compilative, possiamo trovare: Revisione della letteratura. Analisi critica della letteratura su un particolare problema fisioterapico, organizzativo, o una tematica nota o controversa allo scopo di elaborare suggerimenti, indicazioni operative, linee guida, evidenziando gli interventi di provata efficacia da quelli di dubbia efficacia, e/o una sintesi e valutazione critica dell insieme della letteratura esaminata. Il quesito di partenza è: che cosa dice, la comunità scientifica internazionale su questo argomento? E stata dimostrata l efficacia di questa metodica, di questa tecnica? 10

3 2.2 Tesi sperimentale Lavoro che prevede la formulazione e la dimostrazione di un ipotesi o di una metodologia tramite una sperimentazione diretta, secondo procedure già riconosciute o meno. Il focus sul quale ruota tutto il lavoro è il rigore metodologico nella sperimentazione e nell analisi ed interpretazione dei dati. La strutturazione della tesi deve essere coerente con quella di un lavoro scientifico e quindi deve essere chiaro e ben definito lo scopo e deve contenere rigorosamente le seguenti sezioni: Introduzione o quadro di riferimento, materiali e metodi, risultati, discussione, conclusioni. La tesi sperimentale deve seguire un progetto in cui includere due campioni di soggetti omogenei tra di loro; ad uno di questi sarà applicato l oggetto della sperimentazione, all altro un altro tipo di trattamento (ad es. placebo). I partecipanti dovranno fornire un consenso informato. La numerosità del campione (fondamentale per la significatività dei risultati) dovrà essere correlato alla disponibilità della/e strutture coinvolte. Sarebbe utile che i dati raccolti con lo studio fossero elaborati statisticamente, esistono programmi informatici a questo scopo ( sezione aiuti e link), in modo da dare significatività ai risultati ottenuti. Fanno parte delle tesi sperimentali anche: Presentazione di Case report: applicazione di una sperimentazione di un particolare trattamento, o su una particolare patologia di cui non si hanno tracce in letteratura. Prevede l individuazione di outcome specifici e sensibili al fine di dare significatività allo studio. Può riguardare anche più di un paziente. Tesi empirica: dimostrazione di un ipotesi tramite non una sperimentazione diretta ma un indagine di tipo conoscitivo, es. tramite questionari Nel capitolo 5 Struttura della tesi troverete alcuni esempi sulle varie tipologie di lavori. 3. IL RELATORE Il Relatore è sempre un docente del Corso di Laurea in Fisioterapia la scelta del Relatore dipende dall argomento della Tesi il Relatore indica e definisce con lo studente l argomento della tesi affida allo studente i compiti atti alla stesura, ne guida, controlla, corregge e valuta il lavoro, può fornire allo studente spunti bibliografici, indicazioni su dove reperire il materiale di documentazione e suggerimenti sulla composizione del lavoro E compito dello studente la composizione del disegno della tesi, la ricerca delle fonti e la stesura della tesi stessa, il garantire la riservatezza dei dati raccolti, il richiedere al/ai Responsabile/i del Servizio l autorizzazione per 11

4 la raccolta dati, sia in caso di un indagine, che nel caso di applicazione di un modello concettuale riabilitativo ad una situazione terapeutica reale (nei casi complessi può chiedere l intervento della sede formativa). E inoltre compito dello studente tenere i contatti con il relatore, consegnargli di volta in volta capitoli o parti del manoscritto ai fini della revisione/correzione, in tempo utile e concordato con il relatore stesso. Il relatore non è ne un co-autore ne un correttore di bozze, non corregge ogni dettaglio ma cerca di supportare lo studente su problemi di tipo contenutistico. Solo in casi eccezionali è ammesso il correlatore (con riconoscimento del Presidente del Corso) che ha il compito di co-partecipare a guidare lo studente nel lavoro di preparazione e di stesura dell'elaborato. Spesso è il tutor/guida di tirocinio che segue lo studente nella fase applicativa clinica. 4. IL PERCORSO 4.1 Scelta dell argomento Umberto Eco in Come si fa una tesi di laurea (Tascabili Bompiani 2004) ricorda le quattro regole ovvie per la scelta dell argomento: 1. Che l argomento risponda agli interessi del candidato 2. Che le fonti a cui ricorrere siano reperibili, vale a dire a portata materiale del candidato 3. Che le fonti siano maneggiabili, vale a dire a portata culturale del candidato 4. Che il quadro metodologico della ricerca sia alla portata dell esperienza del candidato Il tema deve quindi essere: sufficientemente delimitato, rilevante nel dibattito fisioterapico/riabilitativo, originale, fattibile, coerente con il percorso di studi. 4.2 Definizione dell oggetto e del progetto di tesi. Raccolta del materiale Prima di definire il tema circoscritto da trattare è necessario procedere alla ricerca bibliografica per precisare e delimitare meglio gli obiettivi del lavoro. Dove? Biblioteche Universitarie e Ospedaliere, su banche dati on-line Come? 1) ricerca per parola chiave o argomento attraverso banche dati 2) materiale cartaceo. E utile raccogliere, conservare e ordinare tutto il materiale bibliografico inerente il lavoro, per una più proficua elaborazione del testo e citazione in bibliografia 12

5 E utile individuare un procedimento ad anello in cui meglio definire prima una struttura generica poi ricercare le fonti (per poter restringere e rendere più efficace la ricerca) e poi riscrivere la struttura in maniera più dettagliata, seguendo le fasi di: analisi impostazione stesura revisione. Quando? E consigliabile iniziare la raccolta bibliografica in tempo utile per la realizzazione del progetto. I tempi sono definiti e concordati con il Relatore. 4.3 Stesura a) sintassi e lessico Uso efficace del linguaggio La tesi è un testo di carattere tecnico-scientifico, pertanto il linguaggio da utilizzare deve essere puramente referenziale. Occorre:.Omettere le parole inutili.omettere ridondanze.preferire la costruzione positiva alla negativa b) lo stile Periodare semplice.utilizzare frasi brevi, semplici ed incisive, con poche subordinate..aggettivi e avverbi con parsimonia ed evitare assolutamente i superlativi..non utilizzare frasi di collegamento fra paragrafi e capitoli.il titolo del capitolo, paragrafo o sezione devono essere sufficientemente esaurienti. In caso contrario spezzare il tema con un nuovo paragrafo. 4.4 Alcuni suggerimenti A chi si scrive? Non si scrive al relatore (che è più che altro un supervisore fruitore privilegiato). Non si scrive a se stessi, ma si scrive a tutti, ovvero alla comunità scientifica di riferimento: va capito pertanto cosa spiegare e cosa no (è consigliato stare su di un livello intermedio). L orgoglio scientifico Scrivendo una tesi, si produce qualcosa che dovrebbe essere dimostrabile e sul quale si ha competenza: non abbiate timore di affermare. Utilizzare la terza persona La forma impersonale garantisce una certa oggettività al lavoro, in via esclusiva o in via combinata con quello della prima persona singolare. Ad es.: si può concludere che si dovrebbe a questo punto dire che come si può notare dalla tabella si è potuto constatare che.. -Si utilizza la prima persona singolare nel redigere Introduzione e Conclusioni. Andare sovente a capo Andare a capo quando ha senso, cioè quando si conclude un discorso e se ne inizia un altro, tenendo conto anche del senso estetico, o per far prendere fiato alla lettura. Come utilizzare il corsivo. Si usa per scrivere le parole straniere. 13

6 Per mettere in risalto alcuni concetti, su cui si intende richiamare l attenzione del lettore Per mettere in risalto un concetto riguardo un brano riprodotto da altri testualmente, in tal caso va data notizia al lettore nel contesto o in apposita nota Come utilizzare le virgolette. L inserimento di parole tra virgolette ha lo scopo di: Evidenziare il carattere metaforico di un espressione. Racchiudere un brano di un opera altrui riportato integralmente nel testo (cfr.citazione) Utilizzare un termine circoscritto ad una comunità (es. bobathiano ) Come utilizzare le note -Eventuali note nella tesi sono preferibili a fondo pagina, utilizzando un sistema di riferimento diverso da quello della bibliografia, come asterischi, lettere in apice ecc. Come utilizzare i termini stranieri Evitare di utilizzare termini che hanno un corrispondente in lingua italiana, nel caso in cui si utilizzi un vocabolo inglese, anche se al plurale, va omessa la s del plurale ( si applicano le regole grammaticali italiane). Rileggere più volte ogni parte prodotta Porre l attenzione ai diversi aspetti che renderanno la lettura comprensibile e piacevole: coerenza terminologica, ortografia, sintassi e punteggiatura. La lettura effettuata da persone non competenti sull argomento della tesi può fornire un giudizio oggettivo su questi aspetti 4.5 Verifica Titolo: contiene la parola chiave? Corrisponde ai contenuti? Struttura del lavoro: le divisioni del testo sono logiche? Le parti sono proporzionate? Introduzione o premessa: è dichiarato l oggetto o il tema? Sono dichiarati gli obiettivi? È indicata l articolazione del lavoro? Corpo o parte centrale: è ricca, esauriente, completa dal punto di vista dei contenuti? Sono strutturati e connessi i contenuti? Vengono sottolineati i punti problematici? Vi è un utilizzo corretto delle fonti bibliografiche? Conclusione: vengono sintetizzati i risultati? Vengono evidenziati elementi di criticità, problemi aperti o nuove piste di ricerca? Bibliografia: ha i riferimenti corretti? è sufficiente? Completa e articolata? Corretta dal punto di vista formale? 5. STRUTTURA DELLA TESI 14

7 La tesi deve essere così strutturata: 5.1 Titolo Viene concordato con il Relatore e deve essere breve, incisivo e deve richiamare il tema centrale della tesi, senza presentare sigle e acronimi. 5.2 Riassunto (Abstract) E la sintesi del contenuto della tesi. Non deve essere più lungo di una pagina (500 parole). Può essere discorsivo oppure strutturato a sezioni (background, obiettivo, materiali e metodi, risultati, discussione e conclusioni). 5.3 Indice Permette di capire come è strutturata la tesi e quali siano gli argomenti trattati. Elenca le parti, i capitoli, i paragrafi, e i sottoparagrafi, permettendo una ricerca rapida e funzionale degli argomenti esposti nell elaborato. (vedi cap. 7) 5.4 Introduzione E'come una lettera d'accompagnamento con la quale si affida il proprio lavoro al lettore e al suo giudizio. Di solito si redige a fine stesura, non supera le 2-3 pagine e contiene: -perché è stato scelto l argomento -una breve descrizione di come ha avuto origine il lavoro (l'occasione, la circostanza); -lo scopo o finalità della tesi (anche attraverso ipotesi o quesiti) -come è stato organizzato il percorso, in quale ambito -l organizzazione interna della tesi e il percorso seguito nell'ambito dello studio. 5.5 Quadro di riferimento o presupposti teorici Che cosa è stato detto e fatto sull argomento Ricavato sulla base della revisione della letteratura. E una rassegna critica delle conoscenze disponibili rispetto all argomento ed una descrizione del quadro concettuale fisioterapico/riabilitativo utilizzato ed eventualmente dati di letteratura sull applicazione di tale modello in situazioni simili a quella scelta. Il quadro teorico deve essere mirato al tipo di tesi scelta, pertinente all'area tematica e deve motivare le parole chiave del titolo. 5.6 Materiali e metodi E la descrizione del lavoro svolto: su chi si è condotto lo studio, su che cosa è stato condotto lo studio, come è stato condotto, con quali strumenti. Nella Tesi compilativa si descriveranno dettagliatamente: 1.parole chiave e limiti (tipi di studi; arco temporale; autore; ) 2.fonti della ricerca (banche dati biomediche, banche date di linee guida, banche dati di revisioni sistematiche della letteratura, trattati, letteratura grigia..) 3.descrizione dettagliata e critica degli studi identificando per ciascuno (RCT, retrospettivo, prospettico): a.campioni utilizzati b.periodi degli studi 15

8 c.outcome d.follow up e.risultati f.descrizione degli interventi g.procedure h.strumenti terapeutici i.durata e frequenza dei trattamenti, ecc Nella Tesi sperimentale si descriveranno dettagliatamente: 1.partecipanti: età, patologia, stadiazione malattia, grado di lesione ecc 2.setting: dove e con che cosa è stato fatto lo studio 3.outcome 4.strumenti di misura degli outcome 5.metodologia usata (se lo studio è controllato, randomizzato, retrospettivo prospettico multicentrico ecc ), i criteri di inclusione ed esclusione del campione, modalità della randomizzazione 6.l intervento effettuato (nr. sedute, frequenza, durata, tipologia degli esercizi ecc) 7.strumenti utilizzati per l eventuale analisi statistica 5.7 Risultati Nella Tesi Compilativa può essere utile elaborare una tabella che sintetizzi tutti i dati raccolti rispettando l ordine cronologico degli studi presi in esame, ai fini di una facile consultazione: Titolo, autore, rivista, anno Tipo di studio (trial, case study, ecc) ESEMPIO di tabella di sintesi Descrizione del lavoro Conclusioni/ risultati Nella tesi sperimentale vengono riportati i risultati senza alcun commento, utilizzando anche tabelle e grafici che li illustrino sinteticamente. 5.8 Discussione Nella Tesi Compilativa viene riportata una analisi critica delle evidenze e la definizione di raccomandazioni, indicazioni, protocolli riabilitativi che derivino dalle evidenze Nella Tesi Sperimentale vengono riportate le considerazioni approfondite sui risultati e se è possibile un confronto di essi con i dati raccolti da altri autori (documentati) che si sono posti la stessa domanda 5.9 Conclusioni Le conclusioni sono riferite alla premessa, devono contenere in sintesi che cosa si è dimostrato con il lavoro svolto, quali i contributi e i risultati salienti, le conseguenze speculative del lavoro, i commenti sul lavoro svolto quindi limiti, le resistenze e le criticità, quindi le ipotesi per eventuali nuovi lavori. Vengono inoltre evidenziate le implicazioni per la pratica (è possibile un cambiamento della pratica? Questi cambiamenti possono essere realizzati? Se sì, descrivere come. Se no, descriverne il motivo. 16

9 L utilizzo di un modello concettuale, un progetto rieducativo, un modello organizzativo, quale utilità ha per la pratica riabilitativa? E possibile applicarlo? (I risultati dello studio possono essere inseriti/applicati all interno della pratica fisioterapica?) 5.10 Bibliografia Per redigere la bibliografia si suggerisce di adottare uno dei due seguenti modelli : -Bibliografia ordinata alfabeticamente e numerata. Nel testo della tesi i rimandi alle citazioni bibliografiche devono comparire con il cognome dell autore, l anno di pubblicazione ed eventualmente le pagine. -Bibliografia ordinata numericamente secondo l ordine di comparsa di citazione nel testo. Nel testo della tesi i rimandi alle citazioni bibliografiche devono comparire con il numero associato in bibliografia. (vedi capitolo 7) 5.11 Esempi Di seguito alcuni esempi di indici delle varie tipologie di tesi, che possono essere utili alla comprensione della strutturazione e collocazione dei contenuti Tesi compilative: Es: Domiciliarità: dal panorama culturale e normativo alla proposta della Regione Emilia Romagna ( Tesi di Giuseppe Tappi A/A 2004/05 ( tab.2 ) Capitolo 1 INTRODUZIONE INDICE 1.1 Quadro di riferimento: il rientro a domicilio della Persona disabile Capitolo 2 MATERIALI E METODI 2.1 Strategie di ricerca 2.2 Criteri di inclusione/esclusione degli studi Capitolo 3 ANALISI CRITICA DELLA LETTERATURA 3.1 Disabilità e dimissione Art.1 (...) Art.2(...) Art.3 (...) 3.2 Disabilità e domicilio Art.1 (...) Art.2(...) Art.3 (...) ecc... Capitolo 4 RISULTATI 4.1 Sintesi degli studi inclusi 4.2 Risultati 4.3 Discussione Capitolo 5 QUADRO NORMATIVO VIGENTE 17

10 5.1 Nota storica e contesto nazionale 5.2 Normative di riferimento in Italia 5.3 Normative di riferimento in Europa 5.4 Normative di riferimento in Emilia Romagna 5.5 Tabella riassuntiva Capitolo 6 IL CAAD: Centro per l adattamento dell ambiente domestico 6.1 Panorama regionale: CRA e CRIBA 6.2 Nascita del progetto CAAD Capitolo 7 CONCLUSIONI Tesi sperimentale Es. Valutazione dell efficacia dell esercizio fisico nella clearance di muco in pazienti affetti da Fibrosi Cistica ( Tesi di laurea di Ivana Lami A/A 2002/03) ( tab.4) Capitolo 1 INTRODUZIONE 1.1 La Fibrosi cistica Indice Clinica e fisiopatologia Strategie terapeutiche 1.2 Sfogliando la letteratura Storia ed efficacia della Positive Expiratory Pressure ( PEP) sul sistema respiratorio Underwater Positiva Expiratory Pressure ( upep) L esercizio fisico come trattamento riabilitativo nella clearance delle vie aeree Esercizio fisico: Fisiologia dell esercizio fisico Fisiopatologia dell esercizio fisico nelle pneumopatologie croniche Effetti dell esercizio fisico Indicazioni econtroindicazioni Capitolo 2 INTERVENTO E OUTCOME VALUTATI 2.1 Descrizione dell intervento Disegno dello studio Modalità di esecuzione dell esercizio fisico Modalità di esecuzione della upep 2.2 Misure di outcome dello studio Capitolo 3 MATERIALI E METODI 3.1 Parametri di diagnosi e di partecipazione allo studio 3.2 Setting 3.3 Scale di valutazione e strumenti di analisi statistica Capitolo 4 RISULTATI 18

11 4.1 Descrizione e analisi dei risultati dello studio Presentazione ed esposizione grafica dei risultati 4.2 Discussione dei risultati Capitolo 5 CONCLUSIONI 5.1 Conclusioni Tesi empirica: Es: Studio sulla percezione da parte del paziente della relazione terapeutica al fine di elaborare delle raccomandazioni utili per l attività del fisioterapista ( Tesi di laurea di Annalisa Sama A/A 2004/05) ( tab.5) Capitolo 1 INTRODUZIONE 1.1 Premessa Indice 1.2 Dalla medicina centrata sulla malattia alla medicina centrata sul paziente 1.3 Caratteristiche della relazione terapeutica Relazione d aiuto Setting motivazione e compliance ( ) Capitolo 2 CAPACITA RELAZIONALI 2.1 Cosa sono le capacità relazionali 2.2 Proposte di vari autori sulla relazione terapeutica Proposta di ( ) Proposta di ( ) 2.3 L empatia 2.4 La comunicazione 2.4.1Definizione di processo comunicativo canali di comunicazione ( ) Capitolo 3 MATERIALI E METODI 3.1 Obiettivo della sperimentazione 3.2 Descrizione del questionario 3.3 Partecipanti allo studio 3.4 Setting 3.5 Modalità di somministrazione Capitolo 4 RISULTATI 4.1 Dati questionario Europep-ita 4.2 Le osservazioni dei partecipanti Capitolo 5 DISCUSSIONE 5.1 Discussione dei risultati 19

12 5.2 Raccomandazioni Capitolo 6 CONCLUSIONI 6. FONTI D INFORMAZIONE Le fonti utili a raccogliere informazioni necessarie alla stesura della tesi possono essere: 6.1 fonti tradizionali: a. i trattati: sono utili per rispondere a bisogni stabili di informazione cioè di elementi che non cambiano nel tempo es. anatomia b. testi e manuali, che tendono ad invecchiare molto velocemente c. la letteratura grigia: sono gli atti dei convegni, di conferenze, di seminari, le tesi e costituiscono la raccolta dei pareri di più esperti d. le riviste: le riviste non indicizzate, gli editoriali, le lettere e le comunicazioni presenti nelle riviste e. il fisioterapista esperto (lezioni, insegnamenti trasmessi in tirocinio ecc) (ma poco oggettivi) 6.2 le fonti innovative (da preferirsi per obiettività e validità) 1. le banche dati biomediche 2. i nuovi strumenti editoriali; pubblicazioni secondarie, giornali elettronici, linee guida, revisioni sistematiche 6.3 Le banche biomediche Forniscono citazioni ed abstract degli autori e non sempre full text. Le due banche dati più importanti sono: Medline: il più conosciuto database contenente citazioni bibliografiche di più di 4000 riviste biomediche mondiali. L'accesso è gratuito.( Cinhal: contenente citazioni bibligrafiche specifiche per le professioni sanitarie non mediche. L'accesso è a pagamento. 6.4 I nuovi strumenti editoriali O pubblicazioni secondarie comprendono revisioni sistematiche e linee guida. Queste pubblicazioni vengono redatte riprendendo secondo criteri di selezione e metodologici prestabiliti i contenuti di articoli scientificamente solidi e dalle conclusioni valide già pubblicati da altre riviste e forniscono un condensato della migliore evidenza disponibile. Banche dati di revisioni sistematiche: - Cochrane (solo abbonati) la Cochrane library è il prodotto della Cochrane collaboration, è pubblicata trimestralmente e include revisioni regolarmente aggiornate sull'efficacia dell'assistenza sanitaria, valutazioni e abstract strutturati di revisioni sistematiche pubblicate sulle migliori riviste, informazioni bibliografiche su oltre studi clinici controllati 20

13 - JoannaBriggs (accesso gratuito) È un sito australiano per EBN (evidence based nursing) fornisce informazioni per la migliore pratica clinica Banche dati di linee guida - pnlg (accesso gratuito) È il programma nazionale delle linee guida consultabile on line Elabora raccomandazioni di comportamento clinico basate sugli studi scientifici più aggiornati - National Guideline Clearinghouse (accesso gratuito) Banca dati di linee guida americane, permette il collegamento con la società che le ha prodotte per il recupero dei full test. - PEDro è un'iniziativa del Centre for Evidence-Based Physiotherapy (CEBP). PEDro è il database delle evidenze scientifiche in fisioterapia. E'stato creato per dare un accesso rapido a dati bibliografici e ad abstract di studi randomizzati controllati e revisioni sistematiche in fisioterapia. La maggior parte degli studi clinici del database hanno un punteggio che rappresenta la valutazione della loro qualità per aiutare il lettore a discriminare velocemente gli studi che hanno maggiori probabilità di essere validi ed interpretabili, da quelli che non lo sono. Utilizzando le pagine web del sito - Evidence Based Nursing E il sito dell Azienda Ospedaliera di Bologna che ha sviluppato una sezione di EBN molto attiva nella ricerca e nella individuazione di linee guida; cliccando aiuti e link è possibile collegarsi alle: Banche dati biomediche generali, Banche dati di linee guida, Banche dati di revisioni, PEDro, Ecc Negli Allegati : breve guida all uso di PubMed e glossario statistico epidemiologico 7. NORME EDITORIALI le indicazioni che seguono sono riferite all utilizzo di Microsoft Word 7.1 Formato Ogni pagina deve essere strutturata nel seguente modo: 21

14 Pagine di righe, ciascuna di caratteri di tipo prestabilito (arial, times, courier o helvetica); Allineamento giustificato; Interlinea: 1.5; Margine destro e sinistro: 3; Margine superiore ed inferiore: 3,5; Rilegatura: 0,5 a pagine affiancate (fronte e retro); Figure e tavole in formato UNI (A4, A3); Contenitore delle tavole adeguatamente dimensionato (A3 e spessore corretto). 7.2 Copertina e frontespizio La copertina ed il frontespizio hanno la stessa facciata, la prima riprodotta in cartoncino leggero di un colore stabilito dal corso (cambia ogni anno accademico), la seconda (pagina interna o frontespizio) deve essere firmata dal Relatore prima della consegna della Tesi in Segreteria. Devono contenere alcune informazioni fondamentali: Istituzione presso a quale si laurea lo studente (Università, Facoltà, Corso), Anno Accademico, Titolo Tesi, Disciplina di riferimento, Cognome e Nome del laureando, Cognome e Nome Relatore. La copertina è scaricabile dal sito: Numerazione delle pagine Tutte le pagine vanno numerate progressivamente preferibilmente in basso e al centro della pagina. Le pagine relative alla copertina e all indice non vanno numerate. La numerazione inizia ad essere presente dall introduzione, vanno contate però tutte le pagine a partire del frontespizio. Ad esempio se l introduzione si trova nell undicesima pagina (contando fronte e retro tutte le pagine a partire dal frontespizio), la numerazione parte da 11.( vedi par.7.8) Occorre inoltre rammentare che in corso di editing i capitoli devono essere posizionati sempre sulla pagina dispari (quella di destra). 7.4 Iconografia Le tabelle, le figure e i grafici vanno inseriti nel punto più vicino al testo in cui sono citate. Devono essere numerati progressivamente di solito con un numero romano (I, II, III,) ed avere un riferimento all interno del testo. Non devono eccedere il profilo del corpo del testo. Immagini: occorre inserire la didascalia che permetta di comprenderne il significato anche senza leggere il contenuto del testo. 22

15 Grafici: è opportuno evitare grafici troppo complessi (tridimensionali, ecc). Ricordare inoltre di eliminare le griglie. Utilizzate per le linee o le colonne colori molto diversi fra loro. Tabelle: devono riportare il titolo. Qualora si utilizzino figure e/o tabelle provenienti da altre pubblicazioni, è necessario riportarne la fonte, come per le altre citazioni. 7.5 Citazioni Qualora si riporti integralmente una frase tratta da un autore, questa deve essere scritta in corsivo e fra virgolette, riportando fra parentesi autore, anno e pagina (es. Eco U , pag 33). E anche possibile inserire i riferimenti nelle note, posizionando il cursore dopo la citazione e selezionando dal menù inserisci l opzione: nota a piè di pagina. (????) 7.6. Indice Generalmente un indice deve rispettare le seguenti caratteristiche: CAPITOLI in maiuscolo e grassetto Paragrafi in grassetto Sottoparagrafi sottolineati e non numerati Qualora l elaborato sia diviso in PARTI, queste vanno riportate in indice in maiuscolo e grassetto, senza numerazione, ed andranno seguite dai vari capitoli, con numerazione progressiva (tab.6) Parte 1 TITOLO ESEMPIO DI INDICE ( secondo norma ISO 2145) 1.0 Cap.1TITOLO del capitolo pag..xx Parte 2 TITOLO 1.1 Titolo del paragrafo pag..xx 1.2. pag..xx Titolo del sottoparagrafo pag..xx 2.0 Cap.2 TITOLO del capitolo pag..xx 2.1 Titolo del paragrafo pag..xx 7.7 Bibliografia Deve essere scritta in ordine alfabetico, avrà una struttura diversa a seconda del documento da citare. Esempi di riferimenti bibliografici: Testo: 23

16 Cognome Iniziale nome (di tutti gli autori): Titolo del libro. Edizione. Luogo di edizione: Casa Editrice, anno: pagina iniziale pagina finale consultate. Es. Basaglia N.: Trattato di medicina riabilitativa. Napoli: Idelson-Gnocchi, 2000: Capitolo di un libro: Cognome Iniziale nome (di tutti gli autori): Titolo del capitolo. In: (citare il libro in cui è contenuto tale capitolo) autori del libro (a cura di nel caso in cui vengano citati libri in inglese Eds): titolo del libro. Edizione. Luogo di edizione: Casa Editrice, anno: pagina iniziale pagina finale consultate. Es. Campanacci M., Guernelli N. Capanna R.: Pelvic resections involving and not involving the acetabulum. In: Coombs R., Friedlaender G. (Eds.): Bone tumor management. London: Butterworth, 1987: Articolo di una rivista: Cognome Iniziale nome (di tutti gli autori): Titolo articolo. Titolo rivista abbreviato, anno; Vol: pagina iniziale - pagina finale. Es. Pascarella R., Ponziani L., Ferri M., Ercolani C., Zinghi G.F.: Le pseudartrosi asettiche della diafisi femorale. Chir. Organi Mov., 2000; 85: Articolo di rivista on-line: Cognome Iniziale nome (di tutti gli autori): Titolo dell articolo. Titolo rivista. [online serial]. Disponibile: scrivere il sito dove può essere reperito (data di accesso al sito) Es. Kenneth I: A Buddhist response to the nature of human rights. Journal of Buddhist Ethics [online serial]. Disponibile: (june 15, 1998) Pagina web: Cognome Iniziale nome (di tutti gli autori): Titolo dell intero lavoro [online] Disponibile: sito dove può essere reperito (data di accesso) 7.8 Alcuni suggerimenti: 24

17 E consigliabile scrivere i vari capitoli utilizzando inizialmente file separati, per una più agevole consultazione/correzione durante la fase bozza. Solo una volta ultimato il lavoro, si uniranno i vari file, ricordando però di lasciare separato quello contenente frontespizio e indice. In tal modo, dal menù di Word Inserisci - numeri di pagina - formato, potrete scegliere di far partire la numerazione dal numero corretto (cioè quello corrispondente alla pagina dell introduzione). 8.CONSIGLI UTILI 1. Non pensare che una tesi più lunga sia migliore di una breve. A volte tesi sintetiche, ma di contenuto, sono migliori di tesi lunghe e prolisse. 2. Poni particolare attenzione alla bibliografia. Cerca di citare tutte gli scritti utilizzati. Per facilitarti il lavoro scrivi i riferimenti bibliografici contemporaneamente alla scrittura della tesi, ossia ogni qualvolta utilizzi una fonte aggiungila alla bibliografia. 3. Scrivi l abstract solo alla fine, ossia quando hai dei risultati visibili. 4. Imposta l indice fin da subito, perlomeno dei capitoli principali. Questo ti servirà per avere una guida da seguire. 5. Se pensi di fare una tesi sperimentale, tieni conto del tempo che hai a disposizione. 6. Cerca di tenerti almeno una settimana di tempo a disposizione per la rilegatura della Tesi (4 copie in cartaceo ed una su CD che contenga anche la presentazione). 7. Preparati un discorso, che non superi i 10 minuti, per la presentazione della tesi. 8. Ricordati di rispettare i tempi di consegna della domanda di Laurea, del titolo della tesi, della copia definitiva della Tesi, presso la Segreteria della Facoltà di Medicina e Chirurgia 9. Non consegnare la tesi al Relatore solo una volta che l hai ultimata, onde evitare correzioni dell ultimo minuto. 9. VALUTAZIONE Il Regolamento del Corso di Laurea in Fisioterapia dell Università di Bologna non prevede una valutazione differenziata fra tesi compilative e sperimentali, pertanto i criteri adottati nella valutazione degli elaborati da parte della Commissione d esame sono i seguenti: 1. Qualità della ricerca bibliografica: pertinenza, quantità, periodo, completezza, 25

18 2. Rigore espositivo: argomentazione fondata e verificabile - presenza di revisione della letteratura, 3. Grado di leggibilità: equilibrio tra chiarezza espositiva e pertinenza terminologica, 4. Architettura interna del lavoro: presenza delle opportune sezioni ed equilibrio fra esse, 5. Esaustività della trattazione dell argomento, 6. Modalità espressiva e qualità della presentazione. Il Relatore esprimerà una valutazione della tesi sui criteri sopra riportati, e la sua valutazione avrà valore del 50% sulla complessiva. 10. PRESENTAZIONE La presentazione della tesi, generalmente viene effettuata elaborando slide col programma Power Point Considerazioni generali Prendetevi il tempo necessario, una presentazione efficace, per essere preparata, richiede molto tempo ed attenzione. Selezionate attentamente ciò che volete dire. Per la vostra presentazione, avrete circa dieci minuti a disposizione, generalmente in questo lasso di tempo si illustrano circa diapositive. Le diapositive devono essere facilmente leggibili e schematiche. Sfruttate, quando possibile l uso di parole chiave, anziché frasi intere Usate un concetto per diapositiva Quando possibile privilegiate i grafici, piuttosto che le tabelle Se inserite delle foto, ricordate di oscurare i visi e far firmare il consenso per la privacy 10.2 Considerazioni tecniche Modello struttura Sfondo preferibilmente scuro, evitando gli sfondi complessi e le sfumature, Si possono scegliere sfondi predeterminati o sfondi personali Carattere Scegliete caratteri piuttosto tondi, come Arial, Comic Sans Serif, Tahoma, ecc. immediati da leggere Si consiglia una dimensione del carattere non inferiore a 18 26

19 Evitate le lettere maiuscole, scegliete piuttosto di evidenziare le parole, se necessario, utilizzando sottolineature, grassetto o differenti colori. Limitate l uso di differenti colori e caratteri nella stessa diapositiva Animazioni Le entrate possono essere utili a scopo didattico o per mantenere la suspense, ma possono anche risultare distraenti ed irritanti Scegliete un entrata semplice e coerente da una diapositiva all altra Grafici e tabelle Preferite i grafici, che danno un idea più immediata delle tabelle Non inserite troppi valori sull asse Y Eliminate le griglie Usate colori molto contrastanti vicini fra loro (ricordate che a volte il passaggio da un computer all altro modifica i colori!) Ricordate che i grafici tridimensionali sono più complessi da interpretare, di quelli semplici. Ricordate inoltre di provare molte volte la vostra presentazione, cronometrando il tempo che impiegate, e di salvarla su un CD riscrivibile, per le 27

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