Caccia a Pianeti in Altri Soli

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Caccia a Pianeti in Altri Soli"

Transcript

1 Scienza e Conoscenza, N. 21, July 2007, pp Caccia a Pianeti in Altri Soli Massimo Teodorani La ricerca astronomica, grazie alla sua indiscutibile precisione matematica ci conferma che il nostro non è l unico dei sistemi stellari dotati di pianeti. Qui non si tratta di speculazioni cosmologiche più o meno campate per aria ma di dati cronometrici i quali, proprio per la loro ineluttabile certezza, ci dimostrano che di pianeti ce ne sono tantissimi nell universo. Un calcolo di probabilità ci dice che nell universo debbano esserci in totale cento miliardi di miliardi di pianeti, dei quali una parte potrebbero essere pianeti ospitanti la vita, anche intelligente in certi casi. La ricerca, che si basa su tecniche ben precise, non si è limitata alla caccia di pianeti già formati, ma anche di pianeti mentre stanno nascendo. Infatti la nascita di un pianeta è strettamente legata alla loro stella. Nella stragrande maggioranza dei casi il collasso protostellare che porta alla formazione di una stella, è anche responsabile della formazione di quei satelliti del nucleo centrale che noi chiamiamo pianeti. Tutto nasce dal collasso di una nube di gas e polveri nello spazio interstellare, processo che è innescato da fronti d urto di vario tipo, soprattutto quelli prodotti dalle supernove e dai venti stellari. La compressione spinge la nube di gas a cadere su sé stessa mentre il collasso vero e proprio ha luogo quando viene superata una certa massa critica. Nelle fasi iniziali del collasso la forza prevalente è quella gravitazionale e ciò avviene con una simmetria pressoché sferica, mentre nelle fasi successive la nube assume la forma di un disco, perché ad un certo punto la rotazione del gas diventa importante. Ciò si verifica come conseguenza della cosiddetta conservazione del momento angolare : fissata la massa, una diminuzione del raggio della nube a causa del collasso ne aumenta la velocità angolare. A questo punto la nube diventa una struttura schiacciata e pressoché discoidale, ed assume un aspetto denominato proplide, che rappresenta una vera e propria incubatrice di pianeti e di stelle. Di questi oggetti protostellari abbiamo evidenza diretta dallo Space Telescope. Il collasso della nube porta dunque alla formazione di stelle nella zona centrale. Per qualche decina di migliaia di anni la stella rimane circondata da uno spessissimo disco protoplanetario, poi nel giro di qualche centinaia di migliaia di anni una serie di meccanismi determinano la frammentazione del disco in strutture gerarchiche governate dalla loro massa. In questa fase viene ceduto momento angolare dal disco ai pianeti che stanno prendendo forma, mentre in parallelo il disco si dilegua lasciando solo i pianeti e la stella al centro. Poi subentra una fase di lunga stabilizzazione geofisica dei pianeti. La fase ultima della vita dei pianeti è strettamente dipendente dalla fase evolutiva della loro stella. Per pianeti appartenenti a stelle di tipo spettrale intermedio che costituiscono la maggioranza statistica di stelle nelle galassie come la nostra, il destino finale è quello di essere inglobati dall inviluppo esterno della stella quando essa, esaurito l idrogeno che brucia come combustibile nucleare nel nucleo, diventa una gigante rossa, con un raggio talmente esteso da inghiottire quasi tutto un sistema planetario come il nostro. La ricerca di pianeti in altre stelle è uno degli argomenti di punta dell astronomia moderna. Allo stato attuale (Aprile 2007) risultano 240 i pianeti scoperti utilizzando varie tecniche. Al momento la ricerca è mirata a scandagliare prevalentemente stelle stabili e senza eventi eruttivi e stelle di sequenza principale dei tipi spettrali da G (quello del nostro Sole) ad M (stelle fredde). Svariati sono i metodi utilizzati per la caccia, e le scoperte effettuate fino ad ora sono state in gran parte indirette. Vengono considerati pianeti i corpi con una massa fino a 10 volte la massa di Giove. Il concetto che sta alla base del moto planetario attorno alla sua stella è quello della bilancia. Una stella che non avesse pianeti avrebbe una rotazione e una rivoluzione coincidenti nel suo centro. La presenza di almeno un pianeta invece fa in modo che anche la stella orbiti attorno ad un centro di massa che è leggermente spostato dal suo centro gravitazionale. Sulla base di questo presupposto allora la chiave per trovare pianeti in altre stelle sta nello riuscire a rilevare il moto

2 della stella attorno al suo centro di massa, a causa della presenza del pianeta in orbita. Questo è il cosiddetto moto stellare riflesso. I modi impiegati per osservarlo e misurarlo si basano su tecniche sia spettroscopiche che astrometriche. Il metodo spettroscopico, che è quello che ha permesso di scoprire la maggior parte di exopianeti, si basa sull effetto Doppler, deducibile dallo spostamento periodico delle righe spettrali. Seguendo questa procedura si studia in sostanza l effetto gravitazionale esercitato dal pianeta sulla sua stella, un effetto debolissimo che tuttavia è diventato possibile misurare grazie alla attuale strumentazione, la quale permette di rilevare con estrema precisione variazioni minime. Quando il pianeta nella sua orbita attorno alla stella si allontana rispetto a noi che osserviamo, la stella, che simultaneamente orbita impercettibilmente attorno al suo centro di massa, si avvicina e rileviamo uno spostamento verso il blu della stella, mentre quando il pianeta si avvicina e la stella nel contempo si allontana rileviamo uno spostamento verso il rosso. Lo spostamento verso il blu e verso il rosso non è altro che l effetto Doppler, e darà luogo ad una velocità, che chiamiamo velocità radiale, che sarà negativa se lo spostamento è verso il blu (avvicinamento) e positiva se lo spostamento è verso il rosso (allontanamento). In tal modo, dal momento che la velocità del pianeta cambia periodicamente nel corso della sua orbita attorno alla stella, misurando l intervallo che intercorre tra due picchi positivi o negativi, siamo in grado di determinare il periodo orbitale del pianeta, e tutta una serie di altri parametri come ad esempio la massa. Il grafico empirico che contiene questa preziosa informazione è la cosiddetta Curva di Velocità. Effetto Doppler prodotto da un pianeta orbitante attorno ad una stella lontana (a sinistra) e Curva di Velocità relativa ad un pianeta effettivamente scoperto (a destra) Riuscire a rilevare variazioni di velocità radiale dovuti agli impercettibili moti della stella attorno al suo centro di massa, richiede una precisione estremamente elevata. Per dare un idea comparativa, tale precisione è volte superiore a quella che otteniamo nella spettroscopia stellare di oggetti molto vicini e luminosi con accuratezze in velocità dell ordine del chilometro al secondo (alta risoluzione), e volte superiore a quella che otteniamo per la spettroscopia di lontanissimi oggetti extragalattici tipicamente molto deboli in luminosità con accuratezze in velocità dell ordine dei 100 chilometri al secondo (bassa risoluzione). Nello studio del moto stellare riflesso indotto dall orbita di un exopianeta siamo per lo meno facilitati dal fatto che le stelle di cui cerchiamo pianeti sono molto vicine (normalmente a non più di 100 anni luce di distanza) e quindi molto luminose, pertanto, dato che la risoluzione spettrale impiegabile è strettamente dipendente dalla quantità di luce che passa dal telescopio allo spettrografo, usando tecniche molto sofisticate siamo in grado di raggiungere un altissima risoluzione spettrale, e conseguentemente una precisione della velocità radiale che raggiunge valori dell ordine di qualche metro al secondo! 2

3 Teniamo comunque presente che tanto minore è la massa planetaria tanto più impercettibile è il moto riflesso della stella, perché in questi casi il centro di massa del sistema coincide quasi con quello della stella: ecco perché (per ora) con questo metodo è estremamente difficile trovare pianeti di massa comparabile a quella della Terra, mentre la stragrande maggioranza dei pianeti extrasolari scoperti ha masse dell ordine di quella di Giove o superiori. Un altro metodo basato sul moto stellare riflesso per riuscire a ottenere un orbita planetaria in altri sistemi stellari è quello definito astrometrico, che si basa non sulla misura dello spostamento Doppler delle righe spettrali, ma sullo spostamento angolare che si rileva direttamente sulle immagini telescopiche della stella. Considerando che alla distanza in cui si trova, l orbita del pianeta (ovvero la congiungente pianeta-stella) sottenderebbe un angolo veramente piccolo quasi insignificante allora è necessario utilizzare una precisione angolare elevatissima, che, per le ragioni dette prima, dovrà essere tanto maggiore quanto più piccola è la massa del pianeta. Ad esempio, nel caso di un pianeta che si trova a ruotare attorno ad una stella che si trova a 100 anni luce da noi, con un semplice calcolo si dimostra che il raggio dell orbita di un pianeta del genere vista da noi sottenderebbe un angolo attorno a diversi milionesimi di grado. Allora per riuscire a vedere questo noi dobbiamo fare una fotografia che nel caso attuale corrisponde ad una immagine con sensori CCD molto sensibili ed avanzati della zona contenente la stella e il presunto pianeta. In linea di principio un orbita del genere sarebbe osservabile con un telescopio da 5 metri da terra, se non fosse che la nostra atmosfera crea grossi problemi: infatti essa con i suoi effetti di turbolenza tende ad allargare le immagini stellari e se una immagine stellare da puntiforme diventa un dischetto, è chiaro che esso ingloberà in sè quella piccola area circolare che potrebbe contenere il pianeta extrasolare. Per ovviare a questo inconveniente, si tendono a installare i telescopi astrometrici nello spazio dove l assenza totale di atmosfera ci mostra le stelle come puntiformi: in queste condizioni, se il telescopio è di diametro sufficientemente grande allora possiamo anche rilevare un orbita exo-planetaria. Un altro metodo per risolvere il problema consiste nell usare telescopi da terra come ad esempio il grandissimo VLT dell ESO e nell utilizzare un sistema computerizzato che corregge istante per istante il fronte d onda causato dall effetto dell atmosfera rendendo le immagini stellari quasi puntiformi: ciò ci permette di separare la stella dal pianeta. Risolti tutti questi problemi tecnici, alla fine cosa si cerca? Si cerca il moto stellare riflesso a causa della presenza del pianeta, studiando l oscillazione della stella direttamente sull immagine acquisita al telescopio al fine di rilevare gli impercettibili spostamenti della stella attorno al suo centro di massa. Analogamente al caso spettroscopico, anche in quello astrometrico la precisione con cui si ottiene la misura deve essere tanto maggiore quanto minori sono la massa del pianeta e la sua distanza dalla stella. Al giorno d oggi con questa tecnica si ottengono precisioni del millesimo di secondo d arco, ben superiori al milionesimo di grado, ma ci si aspetta che crescano in futuro di almeno due ordini di grandezza. Sia nel caso spettroscopico che in quello astrometrico, è chiaro che per riuscire a rilevare un orbita planetaria occorreranno di solito mesi di misure, al fine di trovare il periodo orbitale del pianeta, ovvero di determinare con precisione quanto è lungo il suo anno. In ogni caso si tratta di misure indirette che non ci mostrano il pianeta ma ci permettono di dedurne l esistenza in base ai suoi movimenti periodici impercettibili che siamo in grado di registrare. Oltre ai metodi sopra esposti, per dare la caccia agli exopianeti esistono altri due metodi piuttosto efficaci entrambi basati in questo caso sulla variazione della luce della stella attorno a cui orbita il pianeta. Essi vengono denominati metodi fotometrici. Nelle condizioni favorevoli, ma piuttosto rare, in cui l orbita del pianeta attorno alla sua stella sia approssimativamente allineata con la linea di vista, è possibile rilevare la diminuzione della luminosità della stella prodotta dall occultazione generata dal pianeta quando esso passa davanti alla sua stella. Si tratta dunque di rilevare una vera e propria eclisse della stella, la cui entità dipenderà sia dalle dimensioni del pianeta che soprattutto dalla sua distanza dalla stella madre. Ad esempio la diminuzione di luce causata dal transito di un pianeta delle dimensioni della Terra davanti ad una stella simile al nostro Sole è tipicamente di 1/ Questa diminuzione può essere rivelata grazie alla formidabile tecnologia dei rivelatori CCD (Charged Coupled Device) e dell ultima generazione di fotometri a conteggio di fotoni con risoluzione temporale di un 3

4 milionesimo di secondo. Questo metodo fotometrico, a differenza dei due descritti precedentemente, può permettere con maggior facilità anche la scoperta di pianeti di tipo terrestre. Il grafico tramite il quale si deduce la diminuzione di luminosità causata dal transito del pianeta, viene denominato Curva di Luce. Transito di un pianeta davanti alla sua stella (in alto), Curva di Luce risultante (al centro) e Curva di Luce di un oggetto reale recentemente scoperto (in basso) Se poi approfittiamo dell occasione, allora simultaneamente al metodo fotometrico possiamo utilizzare anche quello spettroscopico, ma in questo caso non per studiare la velocità radiale delle righe spettrali, bensì la loro intensità. In tal modo siamo in grado di studiare la composizione dell atmosfera del pianeta osservando, ad esempio, periodiche variazioni di ampiezza nelle righe spettrali del Sodio (un tipico doppietto di righe in assorbimento, molto intenso in stelle di tipo solare), causate appunto dal transito del pianeta davanti alla sua stella. Il metodo fotometrico dei transiti quando accoppiato a quello spettroscopico, fornisce senza alcun dubbio la procedura attualmente più potente per studiare i pianeti extrasolari. Un altra tecnica di tipo fotometrico piuttosto efficace è quella delle microlenti gravitazionali. Di cosa si tratta? Quando una stella si trova a capitare in mezzo ad una linea ideale che congiunge l osservatore da Terra ad una stella lontana, denominata sorgente, tale stella a causa della sua massa incurva la luce della stella-sorgente e ne amplifica l intensità di almeno 10 volte. Questo è un effetto previsto dalla teoria della relatività: la stella funziona esattamente come una lente, opportunamente denominata lente gravitazionale. L effetto è tanto maggiore quanto maggiore è la massa della stella e quanto minore è la distanza della stella-lente dall asse ottico costituito dalla congiungente Terra-sorgente. Quello che difatti osserviamo è una curva di luce con un picco simmetrico della durata di pochi giorni: ciò avviene perché l allineamento non è statico ma dovuto ad una stella relativamente vicina che si muove di moto proprio, come tutte le altre, attorno al centro della galassia e che occasionalmente si trova a passare proprio in quel punto. A questo 4

5 punto, se supponiamo che la stella sia dotata di un pianeta orbitante attorno ad essa, anch esso dotato di massa (anche se molto più piccola), ha luogo un effetto secondario all interno della curva di luce: si osserva infatti un picchetto secondario di brevissima durata. Questo è esattamente l effetto di micro-lente gravitazionale prodotto dal pianeta quando nel corso della sua orbita si trova a passare proprio per l asse ottico della lente gravitazionale. Geometrie in gioco in una lente gravitazionale prodotta sia da una stella che dal suo pianeta (in alto). Amplificazione della luce prodotta da una lente gravitazionale costituita da una stella e il suo pianeta (in basso). Poiché la probabilità di osservare una congiunzione del genere nei nostri dintorni è estremamente bassa, si sceglie di osservare questo effetto puntando il telescopio in direzione del centro galattico, ad una distanza di anni luce, dove tra noi ed esso la densità del numero di stelle, molte delle quali possono contenere pianeti, è elevatissima. In tal modo la probabilità cresce da un centomilionesimo a 1, e la caccia agli exopianeti con questo metodo diventa possibile. 5

6 E infine ci sono i metodi di osservazione diretta, che solo recentemente (dal 2005), grazie al telescopio spaziale infrarosso Spitzer, sono diventati realtà. Pianeta extrasolare (a sinistra in basso) rilevato nell infrarosso attorno ad una stella nana bruna. Come ci si riesce? Non certo osservando nella banda del visibile, dal momento che osservare in questa banda un exopianeta attorno alla sua stella è come osservare una lucciola accanto ad una torcia elettrica da Watts: anche risolti i problemi dovuti all atmosfera e utilizzando un grosso telescopio la luce della stella è talmente preponderante su quella del pianeta che il pianeta sarà comunque invisibile. Se invece utilizziamo la banda infrarossa il contrasto di luminosità tra stella e pianeta diminuisce drasticamente. In tal modo ci troviamo in una condizione che ci permette di rivelare i pianeti, una volta adottati determinati accorgimenti. E necessario aumentare di molto la risoluzione angolare del telescopio e questo è possibile, come prima accennato, mettendo telescopi di dimensioni sufficientemente grandi nello spazio, oppure usando telescopi terrestri di grandi dimensioni correggendo l effetto dell atmosfera con le opportune tecniche computerizzate. E chiaro inoltre che telescopi con specchi di grande diametro sono anche in grado di rivelare molto meglio la debolissima luce degli exopianeti. Ma le scoperte più entusiasmanti che ci permetteranno di vedere direttamente e in dettaglio molti pianeti extrasolari nei prossimi 10 anni saranno effettuate con il metodo interferometrico, consistente in tanti telescopi spaziali tra loro separati da alcuni milioni di chilometri, ma combinati assieme in maniera tale che la loro separazione equivalga ad un unico telescopio: è chiaro che in questo modo, tanto maggiore è il diametro del sistema tanto maggiore sarà la possibilità di raccogliere luce anche dai pianeti più lontani e al contempo di riuscire a distinguere con elevatissima risoluzione angolare la stella dal pianeta. Se poi si assume di applicare uno spettrografo allo stesso sistema, saremo in grado di osservare direttamente le molecole prodotte dall atmosfera planetaria, in particolare le bande nel vicino infrarosso caratterizzate da H 2 O, CO 2, O 3, questi elementi di grande importanza per lo sviluppo della vita nei pianeti. Informazioni dettagliate e aggiornatissime sulla ricerca dei pianeti extrasolari si trovano in molti siti web, in particolare sulla The Extrasolar Planet Enciclopaedia : 6

Osservare Pianeti di Altre Stelle

Osservare Pianeti di Altre Stelle Osservare Pianeti di Altre Stelle Tecniche, Ricerche e Risultati Attuali, Prospettive Future Massimo Teodorani, Ph.D. Astrofisico, professore incaricato di Fisica INDICE DELLA PRESENTAZIONE Nascita e morte

Dettagli

Alla ricerca di un altra Terra!

Alla ricerca di un altra Terra! Alla ricerca di un altra Terra! pianeti extra-solari ed altro Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Kepler 186f Sono notizie ormai quasi comuni quelle relative alla scoperta di un pianeta

Dettagli

Pianeti Extrasolari. Massimo Teodorani, Ph.D. INAF Istituto di Radioastronomia / Radiotelescopi di Medicina

Pianeti Extrasolari. Massimo Teodorani, Ph.D. INAF Istituto di Radioastronomia / Radiotelescopi di Medicina ianeti Extrasolari Kosmos, n. 1, June/July 004, pp. 3-37 Massimo Teodorani, h.d. INAF Istituto di Radioastronomia / Radiotelescopi di Medicina La formazione dei pianeti è strettamente legata alla formazione

Dettagli

5 CORSO DI ASTRONOMIA

5 CORSO DI ASTRONOMIA 5 CORSO DI ASTRONOMIA Evoluzione dell Universo e Pianeti Extrasolari 13 febbraio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Parte Prima La Teoria

Dettagli

Alla ricerca di un altra Terra! Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera

Alla ricerca di un altra Terra! Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Alla ricerca di un altra Terra! Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera TRAPPIST-1 ed i 7 pianeti Sono notizie ormai quasi comuni quelle relative alla scoperta di un pianeta simile alla

Dettagli

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane.

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. Libbiano, 7 Dicembre 2014 Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. A cura di Alberto Villa Pianeti extrasolari Pianeti extrasolari In conseguenza di questo effetto, se la disposizione geometrica

Dettagli

Nane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani

Nane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani Nane bianche e stelle di neutroni di Roberto Maggiani Prendendo in mano una zoletta di zucchero e poi una zolletta di ferro potremmo verificare il maggior peso di quest ultima, infatti, nello stesso volume

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica CURRICULUM ASTROFISICA E FISICA DELLO SPAZIO Anno Accademico 2011-2012 PROGRAMMA

Dettagli

Pianeti extrasolari (II)" Metodo dei transiti" Proprietà statistiche degli esopianeti" Caratterizzazione delle proprietà fisiche!

Pianeti extrasolari (II) Metodo dei transiti Proprietà statistiche degli esopianeti Caratterizzazione delle proprietà fisiche! Pianeti extrasolari (II)" Metodo dei transiti" Proprietà statistiche degli esopianeti" Caratterizzazione delle proprietà fisiche! Lezione SP 6! G. Vladilo! 1! Metodi indiretti:" Variazioni del flusso luminoso

Dettagli

Astronomia Lezione 23/1/2012

Astronomia Lezione 23/1/2012 Astronomia Lezione 23/1/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics

Dettagli

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Se stasera è sereno, alza il naso al cielo e guarda le stelle. Tutte quelle che vedi fanno

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

CARATTERISTICHE DELLE STELLE CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre

Dettagli

Corso Base di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 3, 09/12/2010: I pianeti extrasolari - Come vengono scoperti - Alla ricerca della vita

Corso Base di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 3, 09/12/2010: I pianeti extrasolari - Come vengono scoperti - Alla ricerca della vita Corso Base di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 3, 09/12/2010: I pianeti extrasolari - Come vengono scoperti - Alla ricerca della vita Mail: info@danielegasparri.com Sito internet: www.danielegasparri.com

Dettagli

I pianeti extrasolari: cenni ai metodi di rilevazione di Daniele Gasparri

I pianeti extrasolari: cenni ai metodi di rilevazione di Daniele Gasparri I pianeti extrasolari: cenni ai metodi di rilevazione di Daniele Gasparri Da molto tempo l uomo è affascinato da questa domanda: cosa c è là fuori? C è la possibilità di qualche altro essere senziente

Dettagli

TEORIA DELLA RELATIVITA

TEORIA DELLA RELATIVITA Cenni sulle teorie cosmologiche TEORIA DELLA RELATIVITA Nasce dalla constatazione che il movimento è relativo, e dipende dal sistema di riferimento. La teoria è formulata da Einstein che coniuga la precedente

Dettagli

AFAM - Remanzacco. Serata osservativa del 19 novembre

AFAM - Remanzacco. Serata osservativa del 19 novembre AFAM - Remanzacco Serata osservativa del 19 novembre Cielo del 19 novembre a Remanzacco Galassie M 31 - M 32 Urano Nettuno Miram Phi Tauri Nebulosa M 76 Stella Polare Ammasso M 15 Doppio Ammasso del Perseo

Dettagli

4 CORSO DI ASTRONOMIA

4 CORSO DI ASTRONOMIA 4 CORSO DI ASTRONOMIA Ammassi di stelle, Nebulose e Galassie 16 gennaio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Dalle stelle agli ammassi

Dettagli

Con la parola Universo possiamo intendere tutto ciò che ci circonda: le stelle, i pianeti e tutti gli altri oggetti che vediamo nel cielo (insieme ad

Con la parola Universo possiamo intendere tutto ciò che ci circonda: le stelle, i pianeti e tutti gli altri oggetti che vediamo nel cielo (insieme ad Con la parola Universo possiamo intendere tutto ciò che ci circonda: le stelle, i pianeti e tutti gli altri oggetti che vediamo nel cielo (insieme ad una enorme quantità di altre cose che non vediamo)

Dettagli

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti

Dettagli

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Se stasera è sereno, alza il naso al cielo e guarda le stelle. Tutte quelle che vedi fanno

Dettagli

Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo

Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Palermo, 27.2.2009 1609: Anno mirabile per l astronomia 1609 anno mirabile per l astronomia Astronomicus

Dettagli

Metodi indiretti di rivelazione di esopianeti:! Il metodo astrometrico"

Metodi indiretti di rivelazione di esopianeti:! Il metodo astrometrico Metodi indiretti di rivelazione di esopianeti:! Il metodo astrometrico" Metodo astrometrico" Misura astrometrica " Consiste nella misura di oscillazioni del moto proprio della stella attorno al centro

Dettagli

Principali risultati degli studi di esopianeti

Principali risultati degli studi di esopianeti Principali risultati degli studi di esopianeti Lezione SP 6 G. Vladilo 1 Principali risultati degli studi di esopianeti Proprietà statistiche Proprietà fisiche 2 Proprietà statistiche degli esopianeti

Dettagli

RICERCA di FABRIZIO PORTA LEGGERE LE STELLE

RICERCA di FABRIZIO PORTA LEGGERE LE STELLE RICERCA di FABRIZIO PORTA LEGGERE LE STELLE LEGGERE LE STELLE: MA QUANTE SONO? Le stelle visibili ad occhio nudo dalla superficie terrestre sono esattamente 5.780, anche se dal nostro emisfero se ne può

Dettagli

6 CORSO DI ASTRONOMIA

6 CORSO DI ASTRONOMIA 6 CORSO DI ASTRONOMIA Il Telescopio, dall antichità ai giorni nostri 5 marzo 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Nascita di strumenti

Dettagli

1. La luce delle stelle

1. La luce delle stelle 1. La luce delle stelle 2. La scala delle magnitudini La luminosità delle stelle appare diversa a occhio nudo. Ipparco di Nicea creò, intorno al 120 a.c., una scala di luminosità che assegnava il valore

Dettagli

L Universo Invisibile. Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico

L Universo Invisibile. Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico L Universo Invisibile Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE 1. Onde elettromagnetiche e le varie frequenze 2. Fotografia nell infrarosso e nell ultravioletto 3. Intensificazione

Dettagli

La Via Lattea. Lezione 5

La Via Lattea. Lezione 5 Lezione 5 La struttura della Galassia La Galassia ha 3 componenti principali: disco (stelle, gas, polvere); sferoide (bulge; stelle); alone (stelle, materia oscura). Il Sole si trova nel disco ad una distanza

Dettagli

I molti volti dell'universo

I molti volti dell'universo I molti volti dell'universo L astronomia infrarossa Paolo Saracco INAF - Osservatorio Astronomico di Brera / DVWURQRPLDLQIUDURVVD 2OWUHLOLPLWL /DVFRSHUWD GHOOD UDGLD]LRQH,5 3URSULHWDC ILVLFKH GHOO,5 /

Dettagli

La scoperta dei pianeti extrasolari

La scoperta dei pianeti extrasolari Pianeti extrasolari La scoperta dei pianeti extrasolari 16 Cygni B 47 Ursae Majoris 55 Cancri 51 Pegasi 70 Virginis Gliese 229 Solo nell'ottobre del 1995 M. Mayor e D. Queloz dell'osservatorio di Ginevra

Dettagli

Oltre il Sistema Solare

Oltre il Sistema Solare Corso di astronomia pratica Oltre il Sistema Solare Gruppo Astrofili Astigiani Andromedae LE STELLE Nascita di una stella Una nube di gas (soprattutto idrogeno) Inizia a collassare sotto l azione della

Dettagli

L ORIGINE DELLA LUNA

L ORIGINE DELLA LUNA LA LUNA L ORIGINE DELLA LUNA La luna è l unico satellite naturale della Terra: un corpo celeste che ruota attorno alla Terra Appare molto più grande delle altre stelle ed anche più vicina L origine della

Dettagli

LE LENTI GRAVITAZIONALI. Luca Ciotti

LE LENTI GRAVITAZIONALI. Luca Ciotti LE LENTI GRAVITAZIONALI Luca Ciotti 1. Introduzione storica Albert Einstein nella sua Teoria della Relatività Generale del 1915 fece una delle deduzioni che più avrebbero acceso l'immaginazione del grande

Dettagli

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica Lezione 5 La misura delle distanze in astrofisica La misura delle distanze in astrofisica Per misurare le distanze dagli oggetti celesti è necessario disporre di regoli e di una scala che consenta di calibrare

Dettagli

LARGE BINOCULAR TELESCOPE

LARGE BINOCULAR TELESCOPE LARGE BINOCULAR TELESCOPE LBT: LARGE BINOCULAR TELESCOPE LBT, con i due specchi da 8.4 metri di diametro su un unica montatura meccanica, è il più grande telescopio esistente. La sua configurazione binoculare

Dettagli

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Eclisse parziale di Sole 29 Marzo 2006 A cura di: G. Leto,

Dettagli

Le nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma.

Le nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Le nebulose Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Esistono vari tipi di nebulosa: nebulosa oscura all interno della quale avvengono i fenomeni di nascita e formazione di stelle; nebulosa

Dettagli

3 CORSO DI ASTRONOMIA

3 CORSO DI ASTRONOMIA 3 CORSO DI ASTRONOMIA Alla scoperta di stelle e costellazioni 5 dicembre 2015 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO La nostra stella: Il Sole;

Dettagli

SOLE, struttura e fenomeni

SOLE, struttura e fenomeni SOLE, struttura e fenomeni Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione (I) Il Sole è la stella più vicina a noi, della quale possiamo pertanto ricavare in dettaglio informazioni dirette. Si

Dettagli

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15 Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri Lezione 15 Buchi neri nei nuclei galattici Nell ipotesi che gli AGN siano alimentati da accrescimento di massa su un buco nero l attività AGN deva lasciare un resto

Dettagli

LE STELLE. LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole ( km)

LE STELLE. LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole ( km) LE STELLE LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole (149 600 000 km) Anno luce = distanza percorsa in un anno dalla luce, che viaggia ad una velocità di 300 000 km/sec. (9

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

I buchi ne!: piccoli. e gran" cannibali

I buchi ne!: piccoli. e gran cannibali I buchi ne!: piccoli e gran" cannibali insaziabili Tomaso Belloni (Osservatorio Astronomico di Brera) I mostri del cielo I buchi ne!: piccoli e gran" cannibali insaziabili Tomaso Belloni (Osservatorio

Dettagli

Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino

Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine Serafina Carpino Oltre a miliardi di stelle, nello spazio ci sono nubi di materia interstellare, formate da estese condensazioni di gas e

Dettagli

In questa zona siamo molto lontani dal Sole quindi qui l attrazione gravitazionale del Sole sarà molto più debole, e così anche il vento solare.

In questa zona siamo molto lontani dal Sole quindi qui l attrazione gravitazionale del Sole sarà molto più debole, e così anche il vento solare. Ciao! Ti ricordi la cipolla di cui abbiamo parlato all inizio e che rappresentava il Sistema Solare? Abbiamo descritto finora solo la parte più interna, cioè la parte fino a Plutone. Se un passo è la distanza

Dettagli

Fondamenti di Astrofisica

Fondamenti di Astrofisica Fondamenti di Astrofisica Lezione 5 AA 2010/2011 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Misura delle velocità delle stelle Prima di descrivere come si misurano le masse delle stelle è necessario

Dettagli

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Misura del redshift e della larghezza delle righe di emissione Enrico Ferrari & Michele Previatello Istituto Tecnico Industriale Severi - Padova (22 Aprile 2005)

Dettagli

Astronomia Lezione 6/11/2015

Astronomia Lezione 6/11/2015 Astronomia Lezione 6/11/2015 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail: alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per le slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2015 Cartella dropbox

Dettagli

quando la vita di una stella sta per giungere al termine l'idrogeno diminuisce limitando le fusione nucleare all interno

quando la vita di una stella sta per giungere al termine l'idrogeno diminuisce limitando le fusione nucleare all interno le stelle sono corpi celesti che brillano di luce propria hanno la forma di sfere luminose ed emettono radiazioni elettromagnetiche causate dalle reazioni nucleari che avvengono al loro interno (atomi

Dettagli

ESERCIZI SCIENZE: SISTEMA SOLARE

ESERCIZI SCIENZE: SISTEMA SOLARE ESERCIZI SCIENZE: SISTEMA SOLARE 1. Scrivi i nomi dei pianti del Sistema Solare che compaiono nell immagine Sole= 2. Dai le seguenti definizioni Pianeta terrestre= Satelliti galileiani= Pianeta nano= Stella=

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.7 Caratteristiche del sistema stellare locale Caratteristiche del Sistema Stellare Locale e calcolo delle distanze delle stelle

Dettagli

Salve ragazze e ragazzi!

Salve ragazze e ragazzi! Salve ragazze e ragazzi! Bentornati nel nostro Osservatorio. In questa puntata continueremo a studiare la nostra Galassia e anche le altre galassie che popolano l Universo. Per studiare le galassie, quindi,

Dettagli

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la 1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Astronomia Lezione 24/10/2014 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Riassunto I Sistemi Binari si suddividono

Dettagli

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica 1 I raggi luminosi 1 I raggi luminosi Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce il modello corpuscolare (Newton) la luce è un flusso di particelle microscopiche il modello ondulatorio (Christiaan

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Junior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Junior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Junior 1. Vero o falso? Quale delle seguenti affermazioni può essere vera? Giustificate in dettaglio la vostra

Dettagli

sia fa(a la luce, e la luce fu. Genesi, 1,3

sia fa(a la luce, e la luce fu. Genesi, 1,3 sia fa(a la luce, e la luce fu. Genesi, 1,3 PLS Astronomia Secondo anno I. Cose è uno SPETTRO e come si costruisce II. Gli spettri delle stelle: che informazioni fisiche ci forniscono? (osservazione di

Dettagli

26 Marzo Laboratorio di astronomia per i Licei - Spettrometria a cura di Paolo Valisa - Angelo Stanzione

26 Marzo Laboratorio di astronomia per i Licei - Spettrometria a cura di Paolo Valisa - Angelo Stanzione 26 Marzo 2009 - Laboratorio di astronomia per i Licei - Spettrometria a cura di Paolo Valisa - Angelo Stanzione Storia della spettroscopia astronomica Gli spettri di stelle e nebulose Il reticolo e gli

Dettagli

Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura

Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura più "bassa" Il numero di macchie solari visibili sulla

Dettagli

Lo Spettro Elettromagnetico

Lo Spettro Elettromagnetico Spettroscopia 1 Lo Spettro Elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico è costituito da un insieme continuo di radiazioni (campi elettrici e magnetici che variano nel tempo, autogenerandosi) che va dai

Dettagli

Ciao! fascia di Kuiper

Ciao! fascia di Kuiper Ciao! Abbiamo finora descritto le proprietà dei corpi più interni del Sistema Solare, cioè i pianeti ed i loro satelliti. Siamo arrivati a Plutone che è 40 volte più distante dal Sole di quanto non lo

Dettagli

Ciao! Ma ricorda la cosa più importante:

Ciao! Ma ricorda la cosa più importante: Ciao! La volta scorsa abbiamo parlato della radiazione che ci arriva dalla nostra galassia e a come possiamo raccoglierla per studiarla con sensori diversi che permettono di vedere aspetti diversi dello

Dettagli

Pianeti extrasolari (I)" Metodi osservativi!

Pianeti extrasolari (I) Metodi osservativi! Pianeti extrasolari (I)" Metodi osservativi! Lezione SP 5! G. Vladilo! 1! Importanza dello studio di pianeti extrasolari! Lo studio dei pianeti extrasolari ha forti motivazioni scientifiche, tra le quali

Dettagli

Misteri nell Universo

Misteri nell Universo Misteri nell Universo Quali sono le forme di materia ed energia nell universo osservabile? Quale e la ricetta (ingredienti e proporzioni) del nostro universo? 1 L eredità di Copernico Quale è la relazione

Dettagli

SPETTROSCOPIO A RETICOLO

SPETTROSCOPIO A RETICOLO SPETTROSCOPIO A RETICOLO Scopo dell esperienza: determinazione passo del reticolo separazione tra le due righe del doppietto della luce gialla del sodio determinazione della lunghezza d onda di un fascio

Dettagli

Le Galassie I mattoni dell Universo

Le Galassie I mattoni dell Universo Le Galassie I mattoni dell Universo Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Da Terra vediamo solo una grande fascia di stelle, gas e polveri Questa ad esempio è la zona della costellazione

Dettagli

Le stelle nascono nell l e l n ebulo l se s

Le stelle nascono nell l e l n ebulo l se s Le stelle nascono nelle nebulose nebulosa La nascita di una stella avviene quando, all'interno di una nebulosa, una grande quantità di materia (soprattutto gas) si concentra in uno spazio sempre più piccolo,

Dettagli

LE DISTANZE ASTRONOMICHE

LE DISTANZE ASTRONOMICHE LE DISTANZE ASTRONOMICHE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione La misurazione delle distanze dei corpi celesti, dalla scala galattica a quella cosmologica, è molto importante in astronomia

Dettagli

Bande elettromagnetiche, brillanza superficiale, intensità specifica

Bande elettromagnetiche, brillanza superficiale, intensità specifica Corso di introduzione all'astrofisica secondo modulo Programma svolto A.A. 2010-2011 Astronomia ad occhio nudo Il funzionamento dell'occhio umano Il meccanismo della visione Sensibilità spettrale 1. Potere

Dettagli

IL MOTO di ROTAZIONE. CONSEGUENZE del MOTO di ROTAZIONE

IL MOTO di ROTAZIONE. CONSEGUENZE del MOTO di ROTAZIONE IL MOTO di ROTAZIONE moto di rotazione: il moto di rotazione è il movimento che la Terra compie attorno al proprio asse, da ovest verso est, in senso antiorario per un osservatore posto al polo nord celeste;

Dettagli

1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le

1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le 1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le leggi di Keplero Il Sistema solare le orbite dei pianeti

Dettagli

Un approfondimento: Le distanze delle galassie

Un approfondimento: Le distanze delle galassie Un approfondimento: Le distanze delle galassie Abbiamo parlato di gruppi e ammassi di galassie, della loro distanza e del loro diametro: come fanno gli astronomi a misurare le dimensioni e le distanze

Dettagli

Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane

Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane @ Ing. Silvano D Onofrio resto di supernova nella Grande Nube la nebulosa NGC 346, nella Piccola Nube Sommario Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane...

Dettagli

Dall astronomia alla geografia astronomica. La Terra vista dallo spazio. (NASA)

Dall astronomia alla geografia astronomica. La Terra vista dallo spazio. (NASA) 3. Il pianeta Terra Isola di Sakhalin (Unione Sovietica), 1 settembre 1983. Un volo di linea della Korean Air Lines, con a bordo 289 persone tra passeggeri e membri dell equipaggio, entra, per errore,

Dettagli

Dati caratteristici. La Luna ed i suoi movimenti

Dati caratteristici. La Luna ed i suoi movimenti La Luna ed i suoi movimenti Dati caratteristici Raggio medio: 1738 km Volume: 22 109 km 3 Massa: 7,35 1022 kg Densità: 3,34 g/cm 3 Dato che ha una massa che è circa 1/81 di quella della Terra, la sua gravità

Dettagli

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio)

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio) LE STELLE 1. Le stelle corpi celesti di forma sferica costituite da gas (idrogeno ed elio) producono energia al loro interno tramite reazioni di fusione nucleare, la emettono sotto forma di luce che arriva

Dettagli

Corso di CHIMICA LEZIONE 2

Corso di CHIMICA LEZIONE 2 Corso di CHIMICA LEZIONE 2 MODELLO ATOMICO DI THOMSON 1904 L atomo è formato da una sfera carica positivamente in cui gli elettroni con carica negativa, distribuiti uniformemente all interno, neutralizzano

Dettagli

La ricerca misurando la velocita radiale

La ricerca misurando la velocita radiale La ricerca misurando la velocita radiale I programmi di ricerca che usano la velocita radiale sono tanti. Tra questi: Elodie : Questo programma nato da una collaborazione franco-svizzera è condotta al

Dettagli

Le relazioni che abbiamo ricavato verranno utilizzate per poter descrivere le situazioni realmente presenti sulle singole orbite.

Le relazioni che abbiamo ricavato verranno utilizzate per poter descrivere le situazioni realmente presenti sulle singole orbite. Caratteristiche orbitali teoriche del Sistema Solare n m q C n 0 0 C s 0 0 R n 0 6 R 0 6 R s 0 6 T g R N 0 6 R maxa 0 6,706,706 556 5900 5900 907 0,9 8,,7,5 5 5 96,5 5 9, 5,09 vuota,967,97 768 775 869,6

Dettagli

LA GRAVITAZIONE. Legge di Gravitazione Universale 08/04/2015 =6, /

LA GRAVITAZIONE. Legge di Gravitazione Universale 08/04/2015 =6, / LA GRAVITAZIONE Definizione (forza di attrazione gravitazionale) Due corpi puntiformi di massa e si attraggono vicendevolmente con una forza (forza che il corpo A esercita sul corpo B), o (forza che il

Dettagli

Insegnare relatività. nel XXI secolo

Insegnare relatività. nel XXI secolo Insegnare relatività nel XXI secolo E s p a n s i o n e d e l l ' U n i v e r s o e l e g g e d i H u b b l e La legge di Hubble Studiando distanze e moto delle galassie si trova che quelle più vicine

Dettagli

L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO).

L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). LA SCIENZA CHE STUDIA I CORPI CELESTI (CIOE' LE STELLE E I

Dettagli

UNA LUCE DEBOLE DEBOLE

UNA LUCE DEBOLE DEBOLE UNA LUCE DEBOLE DEBOLE Come osserviamo e misuriamo l Universo Enrico Bernieri - INFN La storia di alcuni strumenti che hanno ampliato la nostra visione dell Universo Un invenzione straordinaria Come funziona?

Dettagli

AMMASSI DI GALASSIE. Marco Castellano.

AMMASSI DI GALASSIE. Marco Castellano. AMMASSI DI GALASSIE Marco Castellano castellano@oa-roma.inaf.it AMMASSI DI GALASSIE Gli oggetti più grandi dell Universo: 1) Un breve viaggio verso l Ammasso più vicino a noi 2) Quanto sono grandi: la

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior 1. L atmosfera terrestre. Assumendo che al di sopra dei 30 km di altezza l aria divenga talmente rarefatta da non

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri

Docente: Alessandro Melchiorri Astronomia Lezione 29/10/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf

Dettagli

Modello atomico ad orbitali e numeri quantici

Modello atomico ad orbitali e numeri quantici Modello atomico ad orbitali e numeri quantici Il modello atomico di Bohr permette di scrivere correttamente la configurazione elettronica di un atomo ma ha dei limiti che sono stati superati con l introduzione

Dettagli

(In Luce Visibile: nm)

(In Luce Visibile: nm) (In Luce Visibile: 300 700 nm) La fascia piu` chiara che attraversa il cielo notturno e` stata indicata in tutte le culture antiche con vari nomi che spesso fanno riferimento ai concetti di: Fiume Celeste

Dettagli

Astronomia INTRODUZIONE

Astronomia INTRODUZIONE Astronomia 2015-16 INTRODUZIONE Contenuti: Corso di Astronomia 2015-2016 Prof. Marco Bersanelli Fondamenti Struttura stellare Evoluzione stellare Strumentazione per astrofisica Astrofisica galattica Astrofisica

Dettagli

LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA

LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA I PROBLEMI DEL MODELLO PLANETARIO F Secondo Rutherford l elettrone si muoverebbe sulla sua orbita in equilibrio tra la forza elettrica di attrazione del

Dettagli

10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie.

10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie. 10 2 metri Qui parte il sentiero che vi porterà dal centro di Bologna, fino ai confini più estremi dell Universo visibile. Il nostro punto di partenza è a 100 metri di altezza su Piazza Maggiore. 10 3

Dettagli

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce Stelle - corpo celeste di forma più o meno sferica - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce - il Sole è una stella - Quasi tutto ciò che sappiamo

Dettagli

13 ottobre Prof. Manlio Bellesi

13 ottobre Prof. Manlio Bellesi XV OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA MODENA 2015 13 ottobre 2014 Prof. Manlio Bellesi Fin dalle origini gli esseri umani hanno osservato il cielo. Cosmologie, miti, religioni, aspirazioni e sogni hanno

Dettagli

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Nebbie cosmiche: le prime galassie dell'universo. Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico

Dettagli

Astronomia Osservazione del cielo

Astronomia Osservazione del cielo Corso facoltativo Astronomia Osservazione del cielo Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte O: Osservazione del cielo Osservazione semplici (occhio nudo, binocolo) Sviluppo degli strumenti

Dettagli

27, 11 al 256, K m ; T 0S. 988, 7 K m

27, 11 al 256, K m ; T 0S. 988, 7 K m Moto di precessione del sistema solare, del perielio e degli equinozi Nel paragrafo precedente è stato dimostrato che il Sole si trova in equilibrio sull orbita del sistema stellare locale associata al

Dettagli

Le scoperte scientifiche di Galileo

Le scoperte scientifiche di Galileo Le scoperte scientifiche di Galileo nel 1581 inizia gli studi di medicina che non porterà a compimento. 1589-1592 ottiene la cattedra di matematica all Università di Pisa. 1593-1610, ottiene la cattedra

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior 1. Vero o falso? Quale delle seguenti affermazioni può essere vera? Giustificate in dettaglio la vostra

Dettagli

Una vacanza su Marte?

Una vacanza su Marte? Una vacanza su Marte? ovvero clima ed abitabilità degli eso-pianeti Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera La Via Lattea 100 miliardi di stelle interessanti" quanti pianeti? I pianeti

Dettagli

Lezione 3. Ottiche adattive

Lezione 3. Ottiche adattive Lezione 3 Ottiche adattive Definizione delle bande elettromagnetiche Visibile Definizione di bande nel visibile e nell'infrarosso Infrarosso Definizione di bande nel visibile e nell'infrarosso Microonde

Dettagli