Strutture e processi aziendali
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- Niccolina Pisano
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1 Strutture e processi aziendali Le combinazioni economiche di istituto Lezione 8 13 ottobre 2015
2 Nobel per l'economia 2015 ad Angus Deaton
3 Nobel per l'economia 2015 ad Angus Deaton Il Nobel per l'economia 2015 va allo scozzese Angus Deaton, per i suoi studi su consumi, povertà e welfare. Deaton (che ha 69 anni e attualmente insegna Economia e Affari Internazionali all'università di Princeton, New Jersey) ha chiarito le relazioni tra consumi individuali e conseguenze di queste decisioni sull'intera economia, un lavoro di grande importanza per micro e macro economia e per il welfare dei paesi in via di sviluppo. In particolare, Deaton ha ricevuto il Premio per tre diversi campi di studio: il sistema per stimare la domanda dei diversi beni sviluppato, insieme a John Muellbauer, negli anni '80; gli studi sul collegamento tra consumi e reddito condotti negli anni '90; e i suoi lavori su come misurare gli standard di vita e i livelli di povertà nei paesi in via di sviluppo con l'aiuto di ricerche condotte in ambito familiare. Una parte importante delle sue ricerche si è concentrata sulle conseguenze che le decisioni economiche prese a livello politico, come per esempio l'aumento dell'aliquota IVA su beni di prima necessità, hanno sul comportamento economico della collettività.
4 CAMBIAMENTO NECESSARIO. Negli anni '60 e '70, Deaton dimostrò, con i suoi studi, quanto i modelli economici usati all'epoca per predire come la domanda dei consumatori variasse in risposta ai prezzi delle merci e al reddito fossero restrittivi, e non riflettessero realisticamente il comportamento dei consumatori. UN NUOVO APPROCCIO. La sfida era formulare un modello abbastanza generale e flessibile da tener conto dell'andamento della domanda di beni nella società, ma abbastanza semplice da essere utilizzato in ambito statistico e politico. Il Modello di domanda quasi ideale di Deaton e Muellbauer risponde a questa duplice esigenza. Ancora oggi, è essenziale tanto in ambito accademico, quanto a livello pratico negli studi che precedono le decisioni economiche dei governi. NEL DETTAGLIO. Negli ultimi anni, il lavoro di Deaton si è concentrato su come misurare gli standard di vita e di povertà nei paesi in via di sviluppo. In particolare, l'economista ha dimostrato come i dati di consumo delle singole case e famiglie siano un indicatore economico più affidabile rispetto ai dati sul reddito. Le sue ricerche hanno inoltre evidenziato come un uso sapiente dei dati relativi ai singoli nuclei familiari e ai loro consumi possa evidenziare, per esempio, la relazione tra reddito e assunzione di calorie, o tra reddito e discriminazione di genere all'interno di una famiglia. Il lavoro di Deaton sta contribuendo e ha contribuito a trasformare l'economia da un ammasso di dati teorici e generici, a studi testati sul campo a partire da dati dettagliati, empirici e misurati sull'individuo. Fonte:
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6 Le combinazioni economiche di Ferrari Filmato Ferrari 6
7 Multipli vicini più al comparto del lusso che al settore auto Ai prezzi di offerta al pubblico annunciati venerdì, Ferrari vale in Borsa fra gli 8 e gli 8,65 miliardi di euro, con un enterprise value (cioè un valore esclusi i debiti) di poco superiore ai 10 miliardi. L'incasso previsto di milioni di euro per Fca è inferiore alle attese più recenti: ancora nei giorni scorsi c'era chi parlava di 1 miliardo di euro. Il valore di Ipo non si discosta in realtà molto dalle stime formulate dagli analisti già un anno fa, quando fu annunciata la quotazione del Cavallino; stime che, a loro volta, seguivano in parte le affermazioni dello stesso Marchionne. Nella presentazione tenuta a Detroit nel maggio 2014, infatti, pur scrivendo a caratteri cubitali «Ferrari non è in vendita», il manager aveva già fornito la sua valutazione: «Ferrari può produrre 10mila vetture l'anno (contro le attuali 7mila, ndr) e arrivare quindi a 1 miliardo di euro di Ebitda. I multipli Ebitda delle aziende del lusso sono compresi fra 9x e 12x». Tabelline alla mano, ciò corrispondeva a 9-12 miliardi di enterprise value (Ev), ovvero - al netto dei 2 miliardi di debito che Ferrari si accollerà al momento dello scorporo - fra i 7 e i 10 miliardi di valore di Borsa. Gabriele Gambarova, analista di Banca Akros, dice che «il prezzo di offerta delle azioni Ferrari non ci sorprende ed è vicino alle nostre stime: applicando un multiplo di 12,5 all'ebitda 2015 stimato a 752 milioni di euro, si ottengono 9,4 miliardi di enterprise value; se si sottrae un debito netto industriale attorno ai 750 milioni, si arriva agli 8,65 miliardi di euro della valorizzazione al prezzo massimo».
8 In un report pubblicato all'epoca dell'annuncio della quotazione, Mediobanca indicava un multiplo fra 10 e 12, che partendo da un Ebitda più basso «puntava» a un Ev di 7,6-9,1 miliardi (e un Ev, calcolato con il metodo dei flussi di cassa Dcf, di 10,3 miliardi). Molti degli analisti stranieri erano meno ottimisti: Barclays vedeva un «bull case», un caso ottimista, di Ev a 8,66 miliardi e un equity value a 7,1; Exane si fermava a 5,8 miliardi partendo da una stima di Ebitda 2015 di 720 milioni e applicando un multiplo di 8x. Le banche del consorzio di collocamento, dunque, sono fiduciose che il mercato riconosca di fatto a Ferrari, grazie alla sua esclusività, multipli più vicini a quelli del lusso che non alle rivali a quattro ruote. Per quanto riguarda Fiat Chrysler, se Ferrari dovesse sbarcare a Wall Street a 50 dollari per azione - il valore intermedio della forchetta di prezzo -, la quota dell'80% ancora in mano a Fca varrebbe 7,5 miliardi di dollari, ovvero 6,65 miliardi di euro. Dopo il balzo di venerdì (+2,6% a 13,81 euro) Fca valeva a Milano 17,71 miliardi di euro; dedotta Ferrari resterebbero circa 11 miliardi di euro di capitalizzazione, poco meno dei 12 miliardi di Peugeot a Parigi, meno di un quarto dei 46 miliardi (in euro) che General Motors valeva venerdì a Wall Street. Il collocamento della quota del Cavallino permetterà a Fiat Chrysler di ridurre l'indebitamento, con un afflusso di cassa di poco più di tre miliardi fra incasso dell'ipo e «Note» emessa da Ferrari (il calo del debito industriale sarà inferiore). Lo scorporo avverrà comunque nel 2016, quindi il bilancio consolidato di quest'anno di Fca includerà ancora i risultati economici dell'azienda di Maranello. Quest'ultima dopo la separazione si ritroverà con un debito netto fra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro e un patrimonio netto negativo per circa 200 milioni (come da prospetto pro-forma). Andrea Malan, Il Sole 24 Ore
9 Il sistema degli accadimenti L economia aziendale si occupa delle azioni e dei fenomeni che si manifestano nell azienda e nel suo ambiente. (Attività di produzione e di vendita, i comportamenti dei clienti e dei fornitori, le variazioni della normativa economica di riferimento) Sistema degli accadimenti: azioni e fenomeni economici e non economici - avvinti a sistema da relazioni molteplici. 9
10 Le combinazioni economiche generali Nell ambito del sistema degli accadimenti di ciascun istituto una posizione centrale è occupata dalle combinazioni economiche generali. Complessivo delle operazioni economiche svolte dalle persone all interno di un istituto. 10
11 Le categorie di analisi delle combinazioni economiche Per analizzare l articolazione delle combinazioni economiche si ricorre ad alcuni concetti chiave: A. Le NEGOZIAZIONI B. Le FUNZIONI, dette coordinazioni economiche parziali C. Le AREE D AFFARI, dette combinazioni economiche parziali ed elementari 11
12 Le coordinazioni parziali delle imprese DEFINIZIONE Le coordinazioni economiche parziali sono insiemi di processi caratterizzati da una funzione e da un insieme di competenze specialistiche applicate allo svolgimento della stessa. Ad esempio, la FUNZIONE Ricerca e Sviluppo : è l insieme delle attività che hanno la funzione di ideare e di sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi produttivi e si svolge utilizzando particolari competenze di progettazione, di calcolo, di prova, e così via. Altri esempi di funzioni : acquisti di merci e di servizi destinati alla produzione, trasformazione fisica e tecnica, commercializzazione, logistica, personale, finanza, ecc. 12
13 Le coordinazioni parziali delle imprese OPERAZIONI DI ORGANIZZAZIONE 1 CONFIGURAZIONE DELL ASSETTO ISTITUZIONALE 3 4 OPERAZIONI DI RILEVAZIONE 2 OPERAZIONI DI GESTIONE 2a 2b GESTIONE CARATTERISTICA GESTIONE PATRIMONIALE 2d GESTIONE ASSICURATIVA 2e GESTIONE TRIBUTARIA 2c GESTIONE FINANZIARIA 13 X
14 Le attività di configurazione dell assetto 1 istituzionale Sono le operazioni che determinano la nascita, il disegno di base, le trasformazioni e la cessazione dell istituto: la costituzione dell istituto la compagine iniziale dei soci e le successive trasformazioni la prima scelta e le trasformazioni di forma giuridica la configurazione degli organi di governo le acquisizioni, fusioni, scissioni la stipulazione di alleanze la liquidazione dell istituto Tutte le altre classi di operazioni sono fortemente influenzate dalle scelte di configurazione dell assetto istituzionale. 14
15 Le attività di configurazione dell assetto istituzionale Gennaio 2009: Fiat annuncia l'accordo preliminare e non vincolante con Chrysler per rilevare il 35% della casa di Auburn Hills. Aprile 2009: Si aprono le trattative per la chiusura dell'affare. L'a.d. Fiat, Sergio Marchionne, incontra il vertici del sindacato statunitense Uaw e le banche creditrici di Chrysler. Maggio 2009: All'inizio di maggio Marchionne annuncia che diventerà Ceo di Chrysler. Il 14 del mese arriva il via libera all'operazione Fiat da parte della Federal Trade Commission Usa. Giugno/Luglio 2009: Fiat detiene ufficialmente il 20% di Auburn Hills. Il 24 luglio anche la Commissione Ue autorizza l accordo. Novembre/Dicembre 2009: Il primo piano industriale di Auburn Hills firmato Marchionne vede prevede il lancio di 16 nuovi modelli di auto. Aprile 2010: Il 21 aprile i conti di Chrylser tornano in nero. Marchionne annuncia il lancio della nuova Jeep Grand Cherokee, la prima vettura dell'era FCA. Settembre 2010: L'assemblea straordinaria di Fiat approva il 15 settembre lo scorporo delle attività dei veicoli industriali e dei macchinari agricoli, costituendo la nuova società Fiat Industrial. Fusione FIAT con Chrysler (1/2) 15
16 Le attività di configurazione dell assetto istituzionale Gennaio 2011: Fiat sale dal 20 al 25% di Chrysler sfruttando la clausola per il raggiungimento degli obiettivi di innovazione tecnologica. Aprile/Luglio 2011: Fiat avanza al 30% di Chrysler sfruttando un altro bonus per l'innovazione e il 24 maggio esercita un'opzione del 16% per salire al 46% del capitale. A luglio Fiat si attesta al 53,5% di Chrysler. Gennaio 2012: A inizio 2012 il Lingotto con il raggiungimento del terzo obiettivo di performance - ovvero un'auto, la berlina Dart, basata su piattaforma Fiat da produrre in Usa - si posiziona al 58,5% di Chrysler. Gennaio 2014: Dopo un lungo contenzioso di fronte alla Corte del Delaware, Fiat si accorda per comprare dal fondo pensione del sindacato Usa il residuo 41,5% della casa di Detroit. Il 29 gennaio viene annunciato il nome della societa post fusione, Fiat Chrysler Automobiles, con il nuovo logo Fca. Giugno/Luglio 2014 : Il cda del Lingotto approva la fusione di Fiat nella controllata olandese Fiat Investments, che a fusione completata prenderà il nome di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e sarà la holding di controllo del gruppo. Agosto 2014: L'assemblea straordinaria dei soci di Fiat del 1 agosto approva la fusione con Chrysler e la nascita di Fca. Il nuovo gruppo avrà sede legale in Olanda e domicilio fiscale in Gran Bretagna. Ottobre 2014: L'assemblea straordinaria di Fiat approva il 15 settembre lo scorporo delle attività dei veicoli industriali e dei macchinari agricoli, costituendo la nuova società Fiat Industrial. Fusione FIAT con Chrysler (2/2) 16
17 2 La gestione La gestione è l insieme di operazioni attraverso le quali l impresa attua direttamente la produzione economica (progetta, acquista, trasforma, vende). La gestione è utilmente scomponibile in cinque insiemi di attività: Gestione caratteristica Gestione finanziaria Gestione patrimoniale Gestione tributaria Gestione assicurativa 17 X
18 2a La gestione caratteristica Insieme delle operazioni di gestione che: (a) identificano la funzione economico-tecnica tipica di ciascuna impresa; (b) originano la maggior parte dei costi e dei ricavi dell impresa. Esempi di gestione caratteristica: per le imprese agricole, estrattive e manifatturiere: acquisto di impianti e di materie prime, trasformazione tecnica, vendita; per le imprese commerciali: negoziazioni di acquisto e di vendita di beni privati, operazioni di trasporto e di immagazzinamento; per le banche: negoziazioni di credito di prestito in raccolta e in impiego; per le imprese di assicurazione: assunzione di rischi specifici, investimento dei mezzi disponibili, liquidazione dei sinistri. Produce il reddito operativo della gestione caratteristica: utile, se positivo, perdita, se negativo. 18 X
19 La gestione caratteristica di Benetton COSTI E RICAVI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA 19
20 La gestione caratteristica: riflessi organizzativi
21 2b La gestione patrimoniale Può accadere che, per un certo periodo di tempo, un impresa disponga di mezzi monetari eccedenti rispetto a quanto richiesto dalla gestione caratteristica (in generale, dalle altre gestioni); in questi casi, si attiva la gestione patrimoniale che consiste nell investimento di tali mezzi monetari al fine di trarne un reddito. L investimento può consistere, ad esempio, nell acquisto di titoli di Stato, di azioni di altre imprese e di immobili da reddito e da rivalutazione. La gestione patrimoniale è in linea di principio una gestione attiva, ma talvolta può provocare perdite (ad esempio, per quotazioni decrescenti delle azioni acquistate). 21
22 2b La gestione patrimoniale Pirelli divorzia dal business immobiliare, spin-off entro il
23 2c La gestione patrimoniale E l insieme delle operazioni volte a coprire il fabbisogno finanziario, ossia il fabbisogno di mezzi monetari necessari per avviare l impresa e per sostenerne lo sviluppo. Il fabbisogno finanziario nasce perché di regola nelle imprese gli incassi derivanti dalle vendite si manifestano successivamente ai pagamenti derivanti dagli acquisti. Il fabbisogno finanziario si copre ricorrendo a capitale proprio, o capitale di rischio capitale di prestito (mutui, obbligazioni,.) > gestione finanziaria in senso stretto Le decisioni in merito al capitale proprio sono anche decisioni di assetto istituzionale in quanto al capitale di rischio sono collegati i diritti di proprietà e di governo dell impresa. Attività: (1) previsione e analisi del fabbisogno finanziario, (2) valutazione tra capitale proprio e di prestito, (3), attuazione delle negoziazioni, (4) gestione dei relativi contratti. La gestione finanziaria è una gestione passiva : comporta interessi passivi sul capitale di terzi e remunerazioni del capitale proprio. 23 X
24 La gestione finanziaria di Benetton COSTI DELLA GESTIONE FINANZIARIA 24
25 2d La gestione assicurativa Consiste nella copertura dei rischi particolari d impresa (furti, incendi, danni a terzi, ecc.) mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione (negoziazioni di rischi particolari). I rischi coperti possono derivare sia dalla gestione caratteristica sia dalle gestioni patrimoniale e finanziaria. E una gestione tipicamente passiva comportando il costo dei premi assicurativi e indennizzi solo a fronte di equivalenti danni. 25
26 La gestione assicurativa
27 La gestione assicurativa di Benetton COSTI DELLA GESTIONE ASSICURATIVA 27
28 2e La gestione tributaria Consiste nella liquidazione e nel pagamento della vasta gamma di tributi che le imprese devono corrispondere allo Stato (e ad altri enti pubblici) a fronte dei beni pubblici ricevuti. Gli oneri tributari sono suscitati sia dalla gestione caratteristica sia dalle gestioni patrimoniale e finanziaria Differenti scelte d impresa (relative, ad esempio, alla forma giuridica, alle modalità di finanziamento, alle localizzazione) determinano differenti combinazioni e livelli di tributi da corrispondere. La gestione tributaria è tipicamente una gestione passiva comportando solo oneri tributari. 28
29 La gestione tributaria Sole24Ore, 2 ottobre 2012
30 Il profilo reddituale e monetario della gestione Tutte le gestioni, con i loro costi e ricavi concorrono a determinare il risultato dell impresa. Le due gestioni attive (caratteristica e patrimoniale) e le tre gestioni passive (finanziaria, assicurativa, tributaria) possono pesare variamente nel determinare l utile o la perdita. Analogamente, tutte le gestioni, con i loro pagamenti e riscossioni, concorrono a determinare i flussi monetari complessivi dell impresa e la sua solvibilità. Il profilo reddituale e il profilo monetario sono strettamente connessi, ma non coincidono.
31 Il contributo delle gestioni al risultato reddituale: esempi A B C Ricavi della gestione caratteristica Costi della gestione caratteristica Risultato della gestione caratteristica Risultato della gestione patrimoniale Oneri della gestione assicurativa Oneri della gestione finanziaria Risultato prima delle imposte Oneri della gestione tributaria Risultato netto
32 3 L organizzazione Si compone di due grandi classi di attività: 1. Progettazione dell assetto organizzativo: Progettazione della struttura organizzativa dell impresa codificandola in organigrammi e in mansionari, cosicché ciascun prestatore di lavoro sappia quali attività svolgere e a quali sono le strutture gerarchiche appartiene. Progettazione dei sistemi operativi che si dividono in sistemi di pianificazione e programmazione e sistemi di gestione del personale. 2. Gestione dei prestatori di lavoro (gestione del personale), in modo tale che l impresa disponga sempre di un organismo adatto, per dimensione e competenze, a svolgere le combinazioni economiche pianificate e che le persone siano equamente ricompensate ed abbiano la possibilità di crescere personalmente e professionalmente (processi di ricerca, selezione ed inserimento del personale; processi di analisi delle mansioni e dei carichi di lavoro; processi di determinazione della liquidazione delle retribuzioni; processi di valutazione delle potenzialità delle persone, di promozione e di rotazione ). 32
33 3 L organizzazione Le operazioni di organizzazione danno origine, tra le altre, alle negoziazioni di lavoro, che si concretizzano in contratti stipulati dall impresa con i prestatori di lavoro. Retribuzioni Prestazioni di lavoro attese Con riguardo alle retribuzioni, si negoziano cinque componenti: la retribuzione periodica fissa (normalmente liquidata mensilmente), la retribuzione variabile legata ai risultati dell azienda (liquidata di solito annualmente), la retribuzione variabile legata ai risultati individuali o di team, il trattamento di fine rapporto il trattamento pensionistico, liquidato dal momento della cessazione del rapporto di lavoro. 33
34 I 5 punti della mutazione di FIAT Video (Superquark)
35 4 La rilevazione È svolta allo scopo di predisporre dati ed informazioni destinati sia alle persone che operano all interno dell impresa e che devono prendere decisioni nelle varie aree funzionali, sia alle persone e agli istituti portatori di interessi nei confronti dell impresa, che devono con essa attivare e sviluppare rapporti (clienti, fornitori, finanziatori, Stato, prestatori di lavoro). In altri termini le operazioni di rilevazione sono attività di: raccolta elaborazione conservazione diffusione dei dati e delle informazioni e servono per supportare le scelte dei decisori sia interni sia esterni all azienda. Gli output della rilevazione sono il bilancio di esercizio, la contabilità dei costi, le statistiche delle vendite, le analisi di mercato e di settore e, in generale, tutti gli strumenti che consentono di elaborare, rappresentare, conservare e diffondere dati ed informazioni. Si compone di parti denominate contabilità generale contabilità analitica sistemi informativi direzionali 35
36 Le combinazioni economiche parziali (aree di affari) Molte imprese attuano più combinazioni economiche parziali o, con altra espressione, operano in più aree di affari. Una combinazione economica parziale è definita da una certa gamma di prodotti destinata ad un certo mercato (una combinazione prodottomercato). Ad esempio, una stessa impresa può operare contemporaneamente nelle seguenti aree di affari: quotidiani di informazione quotidiani sportivi riviste di moda libri di narrativa e saggistica libri scolastici Per quanto distinte, le combinazioni economiche parziali di una stessa impresa sono sempre strettamente interconnesse. 36
37 La matrice coordinazioni x combinazioni parziali: un esempio Prog. assetti istituzionali Gestione caratteristica - ricerca e sviluppo - approvvigionamenti - fabbricazione - commercializzazione - logistica Gestione finanziaria Gestione patrimoniale Gestione assicurativa Gestione tributaria Organizzazione Rilevazione A. Prodotti per agricoltura B. Prodotti farmaceutici Attività Fertilizzantrassitari comuni sici biotici comuni ad A e Antipa- Attività Analge- Anti- Attività comuni B 37
38 Le combinazioni economiche parziali di Unilever
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