Tecniche colturali biologiche a confronto. Le tecniche a confronto

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1 Tecniche colturali biologiche a confronto Le tecniche a confronto 1

2 Obiettivi sostenibilità agronomica dei sistemi colturali erbacei biologici sostenibilità aziende biologiche senza allevamento qualità dei prodotti Valutare effetti dell agricoltura biologica sull ambiente La ricerca in agricoltura è sempre più profondamente volta allo studio di sistemi produttivi agricoli sostenibili e alla necessità di trovare metodi appropriati per misurare gli indicatori di sostenibilità (Pacini et al., 2003). Diversi studi hanno dimostrato che tecniche agronomiche quali la minima lavorazione dei suoli, l impiego di fertilizzanti ricchi di materiale organico, la diversità colturale, determinano una riduzione dell impatto ambientale da parte dell agricoltura, portando vantaggi anche dal punto di vista economico. Inoltre, le maggiori attenzioni dei consumatori volte alla scelta di prodotti di qualità, guidano la ricerca verso la valutazione di nuovi indici qualitativi. In questo quadro un ruolo particolare è svolto dall agricoltura biologica. In questo caso si tratta di prendere in considerazione un intero metodo di coltivazione. E diffusa l opinione che i sistemi colturali biologici offrano prodotti di maggiore salubrità e rispettino maggiormente l ambiente e che i sistemi convenzionali assicurino, invece, maggiori rese produttive. Ma è sempre così? La sperimentazione di Fossano, ormai in atto da 6 anni presso l istituto Agrario P. Barbero di Fossano, ha lo scopo di valutare la sostenibilità di due sistemi colturali biologici e confrontarli con il sistema convenzionale. In questa sezione verranno presi in considerazione gli aspetti agronomici ed ambientali delle tecniche colturali che si riferiscono a situazioni aziendali rappresentative della realtà agricola piemontese. 2

3 Rotazione colturale Frumento Veccia Mais Pisello proteico Il confronto tra i sistemi colturali è basato su una rotazione triennale, così come richiesto dalle norme di produzione biologica, mantenuta costante per i tre trattamenti. Questa prevede la successione di: frumento tenero (varietà Bolero per il triennio ), mais (ibrido PR36 B08- classe FAO 300), pisello proteico (varietà Speleo ). In uno solo dei tre sistemi (sistema Osov che simula la situazione di un azienda che non ha accesso alla produzione o all acquisto di letame) la coltura del mais è preceduta da un erbaio autunno primaverile di Veccia villosa. 3

4 I trattamenti a confronto Fertilizzazioni Controllo infestanti Biologico letame (Olet) Letame Falsa semina, lavorazioni meccaniche Biologico con sovescio (Osov) Fertilizzanti commerciali e sovescio Lavorazioni meccaniche Convenzionale (Conv) Concimi minerali Diserbo Sono stati realizzati tre trattamenti sperimentali tutti rappresentativi di soluzioni tecniche realizzabili nella pianura piemontese. Il sistema Olet simula la gestione di un azienda biologica con allevamento o con accesso a significative quantità di letame utilizzabile in agricoltura biologica. La fertilizzazione viene effettuata con letame in presemina al frumento e al mais in ragione di 35 t/ha al frumento e 55 t/ha al mais. Il controllo delle infestanti è operato attraverso lavorazioni meccaniche (strigliatura, sarchiatura, sarchiorincalzatura) e pratica di falsa semina prima delle colture estive. Nel pisello proteico non si effettuano apporti di fertilizzante. Il sistema Osov rappresenta un esempio di gestione agronomica realizzabile in un azienda biologica senza stalla, di tipo mercantile (cioè non zootecnica, con reddito interamente basato sulla vendita delle colture erbacee prodotte in azienda). La fertilizzazione è effettuata con prodotti commerciali tipo pellet di letame e pollina. In particolare nel frumento sono apportati 2 t/ha di pellet di letame in presemina e 1.5 t/ha di pollina in copertura. Nel mais 5 t/ha di pollina frazionata in due/tre trattamenti di cui uno in presemina e il resto in copertura. Nel pisello proteico si effettua solo concimazione con solfato potassio-magnesiaco 400 kg/ha. Inoltre l apporto di N nel sistema viene completato attraverso la coltivazione di un erbaio da sovescio autunno-primaverile di Veccia villosa in precessione al mais. Il trattamento Conv simula un azienda tradizionale che aderisce all azione F1 delle misure agroambientali del PSR Regione Piemonte. Le concimazioni vengono effettuate utilizzando concimi minerali e seguendo le direttive della misura che ne definisce le quantità e i momenti di distribuzione. Nella sperimentazione sono stati distribuiti mediamente all anno nel frumento 270 kg/ha di cloruro di potassio in presemina, 200 kg/ha di nitrato ammonico in un primo intervento di copertura e 150 kg/ha di urea in un secondo intervento di copertura. 4

5 Hanno collaborato: Barbara Moretti, Sara Desogus, Dario Sacco, Carlo Grignani, Aldo Ferrero, Francesco Vidotto, Franco Tesio 1, Remigio Berruto, Giangiacomo Ghiotti, Patrizia Busato 2, Mario Bonino 3, Alberto Turletti 4. Si ringraziano: Mario Gilardi, Gabriele Gariglio, Mauro Gilli 1, Teresio Giletta, Piero Ballario 3. 1 Dip. Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio Università di Torino 2 Dip. di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale Università di Torino 3 Istituto Professionale Statale per l Agricoltura e l Ambiente P. Barbero - Fossano (CN) 4 Regione Piemonte - Assessorato all Agricoltura, Tutela della Fauna e della Flora 5

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