CANTIERI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

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1 CANTIERI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE Adempimenti legislativi, obblighi burocratici e dettagli tecnici per la gestione e la realizzazione dell impianto elettrico nei cantieri edili. Per. Ind. Alessandro Salmaso ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

2 IMPIANTI DITERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Quando e come effettuare la denuncia agli organi competenti; Periodicità delle verifiche previste dalla Legge. 2

3 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. 3

4 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Impianti di terra Quando vige l obbligo di denuncia degli impianti di terra? Per tutte le attività soggette al D.P.R. 462/01 4

5 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Sono soggette all applicazione del D.P.R. 462/01 le attività in cui siano presenti lavoratori subordinati o ad essi equiparati. 5

6 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche Quando vige l obbligo di denuncia degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche? 6

7 DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N 81 TESTO UNICO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Articolo 84 Il datore di lavoro provvede affinchè gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini con sistemi di protezione realizzati secondo le norme tecniche. 7

8 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Relativamente agli impianti protezione contro le scariche atmosferiche la denuncia deve essere inviata solo se l edificio/struttura risulta non autoprotetto (e quindi dotato di impianto) in conformità a quanto previsto dalle Norme CEI EN 62305/1-4 (CEI 81-10/1-4). 8

9 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Art. 2 comma 1 La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. (Decreto 22/01/08 n 37). La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell impianto. 9

10 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Art. 2 comma 2 Entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità all INAIL ed all ASL o ARPA territorialmente competenti. 10

11 MODELLO DI TRASMISSIONE INAIL 11

12 Contributo forfettario INAIL Il contributo è finalizzato alla formazione e alla gestione dell anagrafe delle dichiarazioni di conformità in relazione alla puntuale organizzazione del procedimento di selezione del controllo a campione. 12

13 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Art. 3 L INAIL effettua a campione la prima verifica sulla conformità alla normativa vigente degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e dei dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici. 13

14 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Art. 4 comma 1 Verifiche periodiche Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni 5 anni, ad esclusione di quelli installati nei cantieri, nei locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso d incendio per i quali la periodicità è biennale. 14

15 D.P.R. 22/10/2001 n 462 Art. 4 comma 2 Per l effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all ASL o all ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle Attività Produttive, sulla base dei criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI e CEI. 15

16 DECRETO 37/08 Ambito di applicazione Articolo 1, comma 1 1. Il presente decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d uso, collocati all interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l impianto è connesso a reti di distribuzione si applica a partire dal punto di consegna della fornitura. 16

17 DECRETO 37/08 L impianto elettrico di un cantiere edile è soggetto al Decreto 37/08. Articolo 10, comma 2 Sono altresì esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità di cui all articolo 9. 17

18 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE DM

19 GRU E LINEE ELETTRICHE AEREE

20 DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive 1. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi. 20

21 DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO Tab. 1 Allegato IX Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti elettrici non protette o non sufficientemente protette da osservarsi, nell esecuzione di lavori non elettrici, al netto degli ingombri derivanti dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all azione del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche. 21

22 DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO Tab. 1 Allegato IX 22

23 LAVORI IN PROSSIMITA DI LINEE ELETTRICHE Si può derogare solo su autorizzazione dell esercente adottando adeguate protezioni dallo stesso approvate, oppure mantenendo, da parte di soggetti esperti o avvisati, distanze di sicurezza adeguate, applicando specifiche procedure di sicurezza. 23

24 GRU A TORRE 3,5 METRI LINEA ELETTRICA AEREA NUDA 20 KV 24

25 LAVORI IN PROSSIMITA DI LINEE ELETTRICHE >3 m 380 V 25

26 LAVORI IN PROSSIMITA DI LINEE ELETTRICHE Adeguate protezioni 26

27 NORMA ITALIANA CEI 64-8 VII EDIZIONE (2012) COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO PARTE 7: AMBIENTI E APPLICAZIONI PARTICOLARI SEZIONE 704 CANTIERI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE 27

28 CAMPO DI APPLICAZIONE Articolo Le prescrizioni particolari della presente Sezione si applicano ad impianti temporanei destinati a: Lavori di costruzione di nuovi edifici; Lavori di riparazione, trasformazione, ampliamento o demolizione di edifici esistenti; Opere pubbliche; Lavori di movimentazione di terra; Lavori simili. 28

29 CONDIZIONI D USO In un cantiere edile, l impianto elettrico: È soggetto a sollecitazioni meccaniche, termiche e d uso molto severe; È provvisorio e in continuo cambiamento, per soddisfare le mutevoli esigenze di lavoro; È usato da molte persone appartenenti a ditte diverse e con diverse mansioni e competenze. 29

30 COMPONENTI DELL IMPIANTO La norma non stabilisce un grado di protezione minimo per i componenti dell impianto elettrico nei cantieri edili. Vale quanto prescritto dalla norma CEI 64-8/5: 30

31 COMPONENTI DELL IMPIANTO In particolare per le influenze esterne, l articolo della norma CEI 64-8/5 dice: I componenti elettrici devono essere scelti e messi in opera prendendo in considerazione le influenze esterne alle quali possono essere sottoposti, per assicurare il loro corretto funzionamento e per assicurare l affidabilità delle misure di protezione per la sicurezza 31

32 COMPONENTI DELL IMPIANTO Nei cantieri edili, i componenti dell impianto devono essere adatti al luogo di installazione, con particolare riferimento agli urti meccanici, alle vibrazioni, alle sollecitazioni termiche al grado di protezione contro la penetrazione dei corpi solidi e dei liquidi (grado di protezione minimo IP 44). IP44 32

33 COMPONENTI DELL IMPIANTO Secondo la Norma CEI 64-8/7 i cavi flessibili (prolunghe) devono essere di tipo H07 RN- F oppure un tipo equivalente. 33

34 COMPONENTI DELL IMPIANTO Per le linee elettriche installate in posa fissa (es. linea di alimentazione principale del cantiere o linee di alimentazione di impianti fissi quali gru, silos, impianto di betonaggio ecc.) possono essere utilizzati cavi aventi grado d isolamento almeno pari a 0,6-1 Kv (es. FG7OR, N1VVK) cosidetti a doppio isolamento. 34

35 CONDUTTURE (ELETTRICHE) CEI 64-8/7 - ARTICOLO Le condutture devono esser disposte in modo che non vi sia alcuna sollecitazione sulle connessioni e sui conduttori Per evitare danni, i cavi non devono passare attraverso luoghi di passaggio per veicoli o pedoni. Quando questo sia invece necessario, deve essere assicurata una protezione speciale contro i danni meccanici. 35

36 Al quadro prese H07RN-F SI NO Al quadro prese H07RN-F POSA DI CAVI Il cavo deve essere posato in modo da essere sottratto, per quanto possibile, a danneggia menti meccanici. 36

37 POSA DI CAVI Linea aerea Linea posata sul terreno Protezione meccanica con tavole a filo terreno 37

38 APPLICAZIONE DELLE MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI CEI 64-8/7 Le prese a spina e gli apparecchi utilizzatori portatili permanentemente connessi, entrambi aventi correnti nominali fino a ed inclusi 32 A, devono essere protetti da dispositivi differenziali aventi corrente differenziale nominale di intervento non superiore a 30 ma. 38

39 IMPIANTO DI TERRA DEL CANTIERE 39

40 IMPIANTO DI TERRA NORMA CEI 64-8/2 ARTICOLO Insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) principali di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento. 40

41 DISPERSORE NORMA CEI 64-8/2 - ARTICOLO 24.2 Corpo conduttore in contatto elettrico con il terreno. 41

42 DISPERSORI Corda in rame nudo Picchetti ad infissione Picchetti ad infissione Nastro metallico Rete elettrosaldata 42

43 DISPERSORI INTENZIONALI Si definiscono dispersori intenzionali, gli elementi posti nel terreno al solo fine di disperdere corrente. 43

44 DISPERSORI DI FATTO Si definiscono dispersori di fatto, i corpi metallici interrati per altri fini, ma che possono contribuire a realizzare il collegamento elettrico con la terra. Armatura metallica dei sistemi di fondazione e del cemento armato interrato; Tubazioni metalliche interrate (acqua, gas, ecc.); Reti di binari interni allo stabilimento; Serbatoi interrati o appoggiati al suolo; Basamenti di ancoraggio di macchinari; Fondazione dei pali di illuminazione e di recinzione; Camicie metalliche dei pozzi. 44

45 DIMENSIONI MINIME DEI DISPERSORI INTENZIONALI (CEI 64-8/5) 45

46 NODO O COLLETTORE PRINCIPALE DI TERRA E costituito da una barra alla quale fanno capo i conduttori di protezione che collegano a terra le masse, il conduttore di terra che proviene dai dispersori e i conduttori equipotenziali che collegano le masse estranee. 46

47 NODO O COLLETTORE PRINCIPALE DI TERRA SI Nodo di terra PE del quadro PE betoriera Conduttore di terra Il nodo di terra è costituito da una barra di rame a cui fanno capo il conduttore di terra, i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali. EQP acqua 47

48 NODO O COLLETTORE PRINCIPALE DI TERRA NO 48

49 CONDUTTORE DI TERRA NORMA CEI 64-8/2 - ARTICOLO 24.7 Conduttore che collega il collettore (o nodo) principale di terra al dispersore o i dispersori tra loro. 49

50 CONDUTTORE DI TERRA SEZIONI MINIME CONVENZIONALI CARATTERISTICHE DIPOSA DEL CONDUTTORE SEZIONE MINIMA S CT Protetto contro la corrosione ma non meccanicamente 16 mm 2 (rame) 16 mm 2 (ferro zincato) Non protetto contro la corrosione 25 mm 2 (rame) 50 mm 2 (ferro zincato) Protetto meccanicamente e contro la corrosione Segue la regola per i conduttori di protezione 50

51 RELAZIONE TRA LE SEZIONI DEI CONDUTTORI DIPROTEZIONE E DEI CONDUTTORI DI FASE TABELLA 54 F 51

52 CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI I conduttori equipotenziali principali sono i conduttori che collegano il nodo di terra alle masse estranee. 52

53 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE MASSE ESTRANEE Massa estranea è una parte metallica, non facente parte dell impianto elettrico, che presenta una bassa resistenza verso terra, ad esempio una tubazione idrica. 53

54 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE Le masse sono collegate a terra tramite il conduttore di protezione facente (di solito) parte della conduttura di alimentazione dell apparecchio o dell utilizzatore. Le masse estranee 54

55 CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI Il conduttore equipotenziale principale deve avere una sezione almeno uguale alla metà di quella del conduttore di protezione di sezione più grande dell impianto con un minimo di 6 mm 2. Non è richiesto comunque che la sezione superi 25 mm 2 se il conduttore è in rame. 55

56 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE Secondo la Norma CEI 64-8, una parte conduttrice è una massa estranea, quando presenta una resistenza verso terra inferiore a 200 Ω (negli ambienti particolari, come nei cantieri edili), oppure 1000 Ω negli ambienti ordinari. 56

57 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE Per tutte le strutture metalliche del cantiere (es. baracche, ponteggi) deve essere effettuato il collegamento a terra, solo se sono delle masse estranee (R E <200 Ω). 57

58 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE UFFICIO BARACCA IN LAMIERA BASE IN LEGNO O ALTRO MATERIALE ISOLANTE R E 200 Ω NO La baracca in lamiera, che appoggia su una base isolante (es. travi in legno), non è una massa estranea e quindi non è necessario che sia collegata a terra. 58

59 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE BARACCA IN LAMIERA UFFICIO R E 200 Ω SI La stessa baracca installata direttamente sul terreno, se presenta una resistenza verso terra inferiore a 200 Ω, deve essere collegata a terra perché massa estranea. 59

60 MESSA A TERRA DELLE STRUTTURE METALLICHE L N PE CAVO DI CLASSE II (H07RN-F) R E > 200 Ω NO ASFALTO 60

61 ESECUZIONE DELL IMPIANTO DI TERRA. 61

62 ESECUZIONE DELL IMPIANTO DI TERRA Collegamento tra dispersori corda isolata sez. 16 mm 2 Corda in rame nudo sez. 25 mm 2 per collegamento ai plinti del c.a. Perimetro della costruzione In fase di installazione delle macchine di cantiere, è consigliabile realizzare l impianto di terra con dispersori installati in prossimità delle macchine più importanti. 62

63 L IMPIANTO DI TERRA DI FONDAZIONE I dispersori di fatto sono nella realtà i principali protagonisti della dispersione della corrente nel terreno, anche se l affidabilità dei dispersori intenzionali è più controllabile. 63

64 L IMPIANTO DI TERRA DI FONDAZIONE Pavimentazione Calcestruzzo Armatura 25x25 cm, in tondino di acciaio, del sottofondo della pavimentazione Dispersore: tondino in acciaio zincato a caldo Esempio di terra di fondazione 64

65 L IMPIANTO DI TERRA DI FONDAZIONE Tondino per collegamento all impianto di terra con piegatura e contatto tra i ferri di almeno 300 mm Tondino d armatura Legatura e regola d arte edile Particolari costruttivi. 65

66 L IMPIANTO DI TERRA DI FONDAZIONE Collegamento del dispersore al ferro dei pilastri 66

67 L IMPIANTO DI TERRA DI FONDAZIONE Ferro d armatura Cordone di saldatura (minimo 50 mm) Cordone di saldatura (minimo 50 mm) Connessione ai ferri d armatura 67

68 L IMPIANTO DI TERRA DI FONDAZIONE Connettore a compressione Connettore con morsetto passante Connessioni 68

69 REALIZZAZIONE IMPIANTO DI TERRA 69

70 QUADRI ELETTRICI 70

71 REGOLE COMUNI Articolo Tutti i quadri per la distribuzione dell elettricità nei cantieri di costruzione e di demolizione devono essere conformi alle prescrizioni della Norma europea EN e 4. 71

72 REGOLE COMUNI Articolo I quadri da cantiere di costruzione devono avere i gradi di protezione come specificati nella Norma Europea EN Gli altri componenti elettrici devono avere il grado di protezione in accordo con le influenze esterne. 72

73 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE, DI SEZIONAMENTO E DI COMANDO Deve essere previsto, all origine di ogni impianto, un quadro che comprenda i dispositivi di sezionamento, di comando e di protezione principali. 73

74 QUADRI ELETTRICI Secondo la Norma EN la configurazione minima di un quadro è costituita da un apparecchio, ovvero un dispositivo elettromeccanico di protezione e/o manovra in combinazione con almeno un altro componente elettrico. 74

75 QUADRI ELETTRICI I quadri da cantiere sono denominati ACS (Assemblies for construction sites). 75

76 QUADRI ELETTRICI Costruttore Tipo CEI EN Data di costruzione I na f U n Grado di protezione Massa 76

77 QUADRI ELETTRICI Non è necessario che i quadri installati nei locali di servizio del cantiere (baracche, mense, dormitori, ecc.) siano ACS. 77

78 GRADO DI PROTEZIONE E FUNZIONE DEL QUADRO I quadri elettrici devono avere un grado di protezione almeno IP44 (inteso con l entrata dei cavi effettuata a regola d arte e con la porta chiusa se il quadro è previsto per funzionare a porta chiusa). 78

79 GRADO DI PROTEZIONE E FUNZIONE DEL QUADRO Porta non chiudibile a chiave Vano per transito cavi a porta chiusa Grado di protezione almeno IP44 a porta chiusa 79

80 GRADO DI PROTEZIONE E FUNZIONE DEL QUADRO 80

81 GRADO DI PROTEZIONE E FUNZIONE DEL QUADRO 81

82 INTERRUTTORE GENERALE L interruttore generale deve essere facilmente accessibile, a meno che non sia previsto un dispositivo per il comando di emergenza all esterno del quadro. 82

83 ALLACCIAMENTO DEL QUADRO ELETTRICO E sconsigliato alimentare il quadro da cantiere mediante presa a spina in quanto la presa potrebbe essere sprovvista di collegamento con il conduttore di protezione e di protezione da interruttore differenziale In = 0,03A. E accettabile questo tipo di collegamento se la presa è provvista di dispositivo di blocco tale da impedire al personale non autorizzato l utilizzo della presa stessa per scopi diversi. 83

84 PRESE A SPINA 84

85 GENERALITA Le prese a spina costituiscono, dal punto di vista della sicurezza elettrica, uno dei punti critici dell impianto elettrico di cantiere. Più del 10% di tutti gli infortuni elettrici nei cantieri edili sono provocati dalle prese a spina. 85

86 GENERALITA Le prese a spina mobili (prese a spina volanti), devono essere ad uso industriale, tipo CEE 17 conformi cioè alla norma EN CEI

87 GENERALITA Le prese sono di colore diverso in funzione della tensione di alimentazione e tali da non essere intercambiabili con le altre prese a spina. COLORE TENSIONE NOMINALE (V) Viola Bianco Giallo Blu Rosso Nero

88 GENERALITA E CONSENTITO L USO DI ADATTATORI A PRESA TRIPLA PURCHE NE VENGA FATTO UN USO CORRETTO. L UTILIZZO DI PRESE A SPINA DI TIPO CIVILE E CONSENTITO PER USI NON GRAVOSI E IN QUANTITA LIMITATE 88

89 GENERALITA Presa a spina IP67 Le prese a spina possono essere soggette a getti d acqua o possono trovarsi accidentalmente in pozze d acqua; è quindi opportuno adottare prese a spina con grado di protezione IP67. 89

90 PRESE SULL AVVOLGICAVO La norma ammette l utilizzo di prese incorporate in avvolgicavo. I cavi devono essere di tipo H07RN-F o equivalente. Gli avvolgicavi devono essere dotati di protezione incorporata contro le sovracorrenti o di protezione termica. 90

91 PRESE SULL AVVOLGICAVO NORMA CEI Presa da incasso tipo CEE Inter. AMT differ. 4P 3P+T 400 V IP67 I N =16A I dn =0,03A Presa da incasso tipo CEE 2P+T 230 V IP67 Cavo tipo H07RN-F Cavo tipo H07RN-F Presa da incasso tipo CEE 3P+T 400 V IP67 Spina tipo CEE 3P+T 400 V IP67 Spina tipo CEE 3P+T 400 V IP67 91

92 Per. Ind. Alessandro Salmaso 92

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