I foraggi tornano al centro della gestione aziendale
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- Feliciano Capasso
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1 I foraggi tornano al centro della gestione aziendale L Associazione regionale allevatori del Piemonte punta su un cambio nella gestione agronomica delle aziende da latte. In nome del greening e della sostenibilità di DANIELE GIACCONE Argomenti importanti quelli affrontati in occasione dell incontro tecnico organizzato da Ara Piemonte in collaborazione con il Forage team del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell Università di Torino. Temi e nuove sfide che le aziende zootecniche si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro: per questo motivo Arap ha ritenuto di coinvolgere gli allevatori, ma anche i tecnici di campagna e le istituzioni in un confronto a 360 per fornire alle aziende una prospettiva concreta di sviluppo, supporto e sostegno per affrontare al meglio gli obiettivi. Oltre 200 partecipanti si sono ritrovati a Fossano (CN) per ascoltare gli interventi dei relatori, incominciando dal Presidente Arap Roberto Chialva che ha aperto i lavori sottolineando la sempre crescente attenzione del Sistema allevatori nell aiutare i propri Soci in queste fasi di cambiamento tecnico e burocratico, in parte dovute alla nuova Pac, ma più in generale ad un obbligato rinnovamento al quale i nostri allevamenti dovranno andare incontro al fine di restare sempre competitivi in un mercato che cambierà a breve. Effetto greening E sulle nuove misure della Pac si è soffermato Gianfranco Latino (Regione Piemonte, settore sviluppo delle produzioni vegetali), soprattutto per quanto riguarderà la parte del greening e le relazioni tra quest ultimo, il sostegno accoppiato e lo sviluppo rurale. L attenzione è stata quindi focalizzata su come cambieranno le politiche di sviluppo per le colture foraggere ed i seminativi. Le scelte nazionali relative agli aiuti diretti che hanno determinato la definizione delle percentuali di ripartizione dei pagamenti per le diverse voci della Pac, includono infatti anche i nuovi aspetti ecologici del greening individuale, che rappresenterà Foto sopra La sostenibilità economica e ambientale delle stalle da latte passerà sempre più da una gestione agronomica in linea con il greening il 30% del plafond nazionale. Il rispetto del greening sarà obbligatorio per tutti coloro abbiano già diritto al pagamento di base e prevederà tre pratiche agricole obbligatorie: diversificazione delle colture (per aziende con superfici a seminativo superiori ai 10 ha); mantenimento dei prati permanenti; gestione delle aree di interesse ecologico. 42
2 La nuova Pac chiede una attenzione particolare alla sostenibilità delle stalle da latte, cambiando il modo di pianificare la gestione agronomica e offrendo ai foraggi il ruolo che spetta loro di diritto. Un obiettivo che rappresenta il cuore del progetto Dairy Self, il nuovo modo di intendere l assistenza tecnica in allevamento I dati preliminari dedotti dall anagrafe agricola 2013 indicano come in Piemonte oltre l 80% delle Aziende dovrebbe già aver soddisfatti i requisiti del greening. Un attenzione particolare è stata posta alla novità delle Aree di interesse ecologico (Efa = Ecological focus area): queste aree dovranno essere gestite e mantenute per le Aziende con oltre 15 ha di seminativi nella misura minima del 5% (7% a partire dal 2017). Elemento chiave della gestione delle Efa è l ammissione per tali superfici delle colture azotofissatrici (erba medica, soia, pisello proteico, ecc.) il cui singolo ettaro varrà Foto sopra I nuovi piani colturali proposti dal progetto Dairy Self consentono di ridurre il costo della razione di oltre 1 euro al giorno per bovina 0,7 nella determinazione della superficie globale. Questo aspetto riveste una grande importanza anche in termini agronomici e zootecnici in quanto permette alle aziende di rispettare la percentuale di Efa prevista con colture ad alto valore aggiunto in termini, ad esempio, di autoproduzione di proteina aziendale di qualità. Sostenibili per natura Tiziano Valperga, direttore 43
3 44 SCHEMA DI AGGREGAZIONE AGRONOMIA Variabili di input dell Ara Piemonte ha invece sottolineato come la nuova Pac abbia rivolto grande attenzione alla questione della sostenibilità delle produzioni zootecniche nell ambito dell individuazione delle sfide ambientali e di come la sostenibilità dovrà essere, di qui al futuro, sempre più al centro delle scelte aziendali. Tema sviluppato da Claudio De Paola, funzionario della direzione agricoltura di Regione Lombardia, che per oltre 25 SCHEMA DI AGGREGAZIONE AGRONOMIA anni è stato responsabile del settore agricoltura del Parco del Ticino. De Paola ha illustrato l innovativo progetto Sostare rivolto al miglioramento dell efficienza economica, agronomica ed ecologica delle imprese agricole lombarde. Il progetto si è sviluppato in un contesto territoriale di esigenze di dialogo e assistenza tecnica alle aziende e necessità di approfondire in maniera concreta le scelte aziendali attraverso una metodologia oggettiva e DIAGNOSI AZIENDALE basata su indicatori certi, monitorabili e adattabili ai cambiamenti. Il progetto ha visto il coinvolgimento di importanti centri di ricerca internazionali come il Jrc (Joint research centre della Commissione europea) e nazionali con enti e strutture tecniche. Obiettivo di Sostare la valutazione della sostenibilità agricola attraverso un approccio integrato tra efficienza agronomica, risultati economici e servizi ecosistemici. L attività EsempiDIAGNOSI di performance AZIENDALE aziendali Esempi di performance aziendali preliminare è stata svolta su un campione di 70 aziende agricole situate nel Parco del Ticino. Per i tre ambiti di approfondimento sono stati individuati vari indicatori di base (Figura 1), che sono poi stati aggregati in maniera ponderata in funzione della loro importanza per arrivare a un sistema di aggregazione su tre livelli ed infine giungere al calcolo delle performance aziendali (Figura 2). Importante innovazione del progetto Sostare è l implementazione di uno specifico applicativo web pilota sviluppato per consentire alle singole aziende di effettuare un analisi diagnostica della propria azienda. Scelte agronomiche Sarà una Pac da interpretare anche sotto il profilo delle scelte agronomiche, come ha ricordato Giorgio Borreani, docente al dipartimento di Scienze agrarie dell Università di Torino e importante riferimento a livello nazionale e internazionale nel comparto dell agronomia e della foraggicoltura per gli allevamenti bovini da latte. Borreani ha focalizzato l attenzione sulle scelte agronomiche e zootecniche possibili per un intensificazione sostenibile del sistema foraggero per le aziende zootecniche della Pianura Padana. In una prospettiva di aumento futuro delle richieste di latte dal mercato mondiale e quindi un esigenza di sostenere le produzioni, gli allevamenti incontrano Segue a pagina 47
4 oggi nuove sfide legate alla necessità di ottimizzare i costi di produzione, gestire i carichi animali e i relativi impatti ambientali, individuando le strategie più sostenibili per le tecniche agronomiche, alla luce della volatilità dei prezzi delle materie prime ad uso zootecnico. Queste variabili impongono oggi alle aziende scelte finalizzate all ottimizzazione dei sistemi produttivi attraverso il miglioramento integrato dei sistemi colturali con i sistemi zootecnici. L organizzazione della conoscenza degli aspetti agronomici storici dell azienda, l ottimizzazione dei cantieri di raccolta e conservazione dei foraggi, l utilizzo mirato della proteina e dell Energia netta latte prodotte in azienda e una sempre maggior sostenibilità dei sistemi colturali basati sulle rotazioni tra cereali, foraggere prative ed erba medica rappresentano infatti una via innovativa ed efficiente per la moderna stalla da latte. I dati economici, zootecnici e Una vita per i foraggi Durante la giornata di studio il presidente dell Arap Roberto Chialva e il direttore Tiziano Valperga, a nome del Sistema allevatori del Piemonte, hanno consegnato un riconoscimento alla carriera al prof. Angelo Ciotti, storica figura dell Università di Torino nell ambito della foraggicoltura. Il prof. Ciotti ha sottolineato Chialva - ha saputo nella sua carriera trovare il giusto connubio tra la ricerca scientifica e l assistenza pratica in azienda agli allevatori, che ancora oggi si ricordano tutti i suoi consigli; ha saputo anche, nel suo ruolo universitario, formare molti giovani di qualità che oggi lavorano sul territorio ed in università e stanno portando avanti con grande professionalità il suo lavoro. Da sinistra Roberto Chialva, Angelo Ciotti e Tiziano Valperga ambientali ottenuti da diverse aziende pilota seguite in Piemonte e in Lombardia negli ultimi 5 anni confermano la modernità e la validità di questo percorso. I sistemi colturali basati su rotazioni e maggior impiego di foraggi hanno determinato una maggior produttività in termini di sostanza secca, proteina e energia ad ettaro (Figura 3) con una decisa diminuzione degli input energetici cosi come di azoto e agrofarmaci. Borreani ha terminato l intervento sottolineando però come questo percorso necessiti di un supporto tecnico di alto livello (agronomi, nutrizionisti, analisti di laboratorio) e soprattutto integrate tra loro. Per questo ha sottolineato l Università ha un compito fondamentale nella formazione dei futuri tecnici che faranno assistenza tecnica alle aziende. Il nodo dei foraggi Sulla stessa scia Luciano Comino del dipartimento di Scienze agrarie dell università di Torino, ma anche agronomo ed Produzioni medie aziendali di ENL e proteina a ettaro Importanza foraggi di alta qualità Energia netta latte (GJ/ha) ,1% ENL +50,3% PG Proteina (kg//ha) kg latte/giorno 34 Alta qualità 32 Bassa qualità Livello di concentrati kg/giorno FORAGGIO NDF ADF ADL ENl MJ/kg ss Alta qualità Bassa qualità Periodo I Periodo II (Randby et al., 2012 J. Dairy Sci. 95: ) 47
5 allevatore, specializzato nella nutrizione e alimentazione delle vacche da latte, ha presentato un focus sulla possibilità di valorizzare in maniera innovativa i foraggi di alta qualità nelle razioni per vacche da latte ad alta produzione, con l obiettivo di ridurre l impiego di concentrati in razione, migliorare l efficienza alimentare mantenendo produzione elevate per andare ad incrementare il tornaconto dell allevatore attraverso la riduzione dei costi di alimentazione. Comino ha sottolineato l importanza imprescindibile dei foraggi in razione per quanto riguarda l apporto di fibra, la quale riveste un ruolo di vitale importanza sulla regolazione delle funzioni ruminali e dei processi fisiologici correlati. I vantaggi nell utilizzo dei foraggi sono molteplici (stimolo alla ruminazione, alla produzione di tamponi naturali, corretta stratificazione ruminale) cosi come possono essere diverse le problematiche (digeribilità variabile e più lenta rispetto a un concentrato, ingombro tratto digestivo, ecc.). La chiave sta quindi nell utilizzo di foraggi di alta qualità (foraggi tagliati in stadi precoci, correttamente raccolti e conservati). Un foraggio di alta qualità presenta infatti un tasso più alto di digeribilità, generando un minor effetto ingombro a livello ruminale rispetto a un foraggio di bassa qualità. Inoltre foraggi di alta qualità promuovono una corretta stratificazione della ingesta all interno del rumine grazie ad un PRIMA ottimale formazione del cosiddetto tappeto ruminale o fase solida. La reale digeribilità dei foraggi ha precisato Comino dipende da molteplici fattori tra cui i principali sono: ph e ambiente ruminale, interazione con gli altri componenti della dieta, livello di ingestione, transito e stadio fisiologico dell animale. Con foraggi di La riorganizzazione della SAU Mais 1 raccolto Loglio italico + mais PIÙ PROTEINA prodotta in campo alta qualità si possono ottenere maggiori produzioni a parità di concentrato somministrato, ma in verità la possibilità concreta di ridurre la quantità di concentrati in razione (e quindi ridurre i costi) è ormai un traguardo più che raggiunto senza compromettere la produttività (Figura 4). Solo i foraggi di alta qualità permettono però di valorizzare DOPO 13% Erba medica 7% 4% Prati permanenti 15% Sorgo (altre colture) 31% 29% 54% Miglioramento della qualità del GRASSO 13% 34% PIÙ ENERGIA prodotta in campo al meglio le potenzialità genetiche e produttive delle vacche, purché inseriti in razione in maniera corretta. Solo l impiego di grandi quantità di foraggi di alta qualità consente infatti di ottimizzare l efficienza nutrizionale e ridurre nel contempo il costo della razione, con una conseguente valorizzazione della Sau aziendale. PRIMA DOPO C18:1t11 0,77 1,10 +43% C18:2n-6 2,41 3,05 +27% CLA c9t11 0,38 0,50 +32% MUFA 26,28 29,54 +12% PUFA 4,17 5,22 +25% Ω6/Ω3 6,54 3,81-42% 48
6 Dairy Self L importante però è mettere a disposizione degli allevatori le conoscenze tecniche per avere stalle sempre più competitive, come ricordato da Daniele Giaccone (responsabile dell Ufficio tecnico, ricerca e sviluppo dell Ara Piemonte), che ha presentato il nuovo servizio di assistenza tecnica per le stalle da latte del Piemonte: il progetto Dairy Self. È il punto di arrivo - sottolinea Giaccone di 7 anni di ricerca applicata sviluppata in collaborazione con il Forage team dell Università di Torino (prof. Borreani e dott. Tabacco) così come con l ex Facoltà di medicina veterinaria di Parma (prof. Righi e prof. Quarantelli) nell ambito di diversi progetti finanziati dalla Regione Piemonte. Va però sottolineato come il progetto sia nato soprattutto dalle richieste degli allevatori che hanno manifestato con forza l esigenza di individuare soluzioni tecniche per ridurre i costi di produzione (soprattutto per la parte alimentare), individuare nuove strategie agronomiche per un ottimale utilizzo della Sau e nel contempo ridurre sempre di più gli impatti ambientali. Dairy Self offre quindi agli allevatori un innovativo servizio di assistenza tecnica di nuova generazione, terzo e indipendente, con giovani tecnici altamente formati e specializzati e un moderno laboratorio di analisi al loro servizio. Tre gli obiettivi (ma anche risultati) di Dairy Self: Obiettivo azienda: minor costo di produzione e massima marginalità tra costi e ricavi ottimizzazione dell efficienza della razione nella stalla e dell efficienza e della gestione del sistema foraggero per incrementare la produzione di Energia Netta Latte e Proteina, e miglioramento della sostenibilità economica; Obiettivo comprensorio: aumento della produttività delle aziende senza aumentare gli impatti ambientali e l uso di suolo attraverso la creazione di consorzi territoriali; Obiettivo regione: miglioramento della sostenibilità ambientale e dell efficienza agronomica ed energetica del processo produttivo attraverso strumenti di supporto. Elemento chiave del progetto il dialogo tra i vari professionisti, che devono parlare la stessa lingua nell unico interesse dell allevatore. Il nutrizionista deve saper valorizzare al meglio in razione le materie prime prodotte in azienda e nel contempo l agronomo deve saper organizzare e gestire la Sau per produrre il più possibile (compatibilmente con le caratteristiche dei terreni) gli alimenti necessari alla stalla. Questo percorso condiviso con l allevatore è orientato ad una nuova programmazione della Sau aziendale che valorizzi al massimo le caratteristiche agronomiche dell azienda, con particolare riferimento alla produzione di proteina aziendale ed energia, con un occhio sempre attento agli andamenti dei prezzi di mercato di mais e soia (determinanti per i prezzi della componente energetica e proteica della razione). Questo determina una modifica della Sau con l introduzione di nuove colture, soprattutto foraggere (Figura 5). I risultati ottenuti nelle aziende già seguite da Dairy Self sono più che soddisfacenti: produzione e qualità del latte non cambiano, il costo della razione è sceso di oltre 1 /capo/giorno, con un aumento dell Income over feed cost (Iofc) di oltre 400 per vacca a lattazione. Dal punto di vista ambientale gli impatti in termini ad esempio di azoto in ingresso in azienda sono diminuiti dal 25 al 30% (meno azoto sotto forma di concentrati, meno concimi acquistati e ottimizzazione dell azoto fissato dalle leguminose) così come gli impatti Foto sopra La possibilità concreta di ridurre la quantità di concentrati in razione passa dalla disponibilità di foraggi ad elevata digeribilità in mangiatoia degli agrofarmaci. L adozione della rotazione e l interruzione della monosuccessione riduce la pressione delle infestanti e di alcuni insetti come piralide e diabrotica sul mais. Infine, tutte le aziende seguite fino ad ora nel progetto sono arrivate al Greening della nuova Pac senza pensieri. Aspetto interessante legato alla qualità del latte anche quello del netto miglioramento del profilo degli acidi grassi: le razioni più ricche di foraggi hanno determinato in generale un aumento degli Acidi Grassi del latte favorevoli alla salute umana, quali ad esempio i CLA (+32%) e un miglioramento del rapporto Ω6/Ω3 (sceso del 40% rispetto alle razioni più ricche in concentrati) (Figura 6). Prossimo passo, indispensabile per misurare e monitorare i risultati, sarà l informatizzazione dell azienda in modo da avere una raccolta sistematica dei dati, altro aspetto a cui Dairy Self porrà la massima attenzione. n 49
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