ALLEGATO N. 2 - PIANO PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ APOF-IL 2011

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1 ALLEGATO N. 2 - PIANO PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ APOF-IL 2011 Premessa Le linee strategiche della Provincia di Potenza in materia di Orientamento, Formazione e Politiche attive del Lavoro individuano nell attivazione di sistemi locali di offerta formativa, integrati, aperti e centrati sui bisogni delle persone, articolati in Patti Formativi Locali, un elemento di estremo rilievo nell ottica di rendere operativo un modello di offerta di servizi formativi coerente con la prospettiva europea della lifelong guidance. E infatti basilare percorrere l integrazione territoriale dei sistemi di istruzione, formazione professionale e mercato del lavoro, per dare sostenibilità alle azioni di accompagnamento per lo sviluppo dei soggetti e delle comunità locali, creando una comunità di apprendimento continuo (lifelong learning) quale supporto strategico al concetto di guidance. Ogni sistema che contribuisce alla progettazione e realizzazione del percorso formativo/educativo e professionale del cittadino, assume, in questa logica, la valenza di nodo di una rete operativa e partecipata che, mantenendo la propria specificità di azione, si integra con gli altri per una produzione di servizi/azioni meglio finalizzati e centrati sugli effettivi bisogni del sistema di utenza. Bisogni inoltre che, vale la pena sottolineare, non possono essere declinabili efficacemente se disgiunti dalla loro naturale collocazione nel concetto più ampio di esercizio dei nuovi diritti di cittadinanza, per i quali la fruizione di competenze, l accesso e la partecipazione soggettiva ai servizi e quindi alle dinamiche della comunità di appartenenza, rappresentano una delle sfide poste dall Unione europea su cui misurarsi. Ciò implica in prima istanza un ripensamento da parte di ciascuno degli attori coinvolti del proprio sistema di offerta e quindi dei meccanismi organizzativi, gestionali, produttivi, sia dal punto di vista dell efficienza che dell efficacia, allo scopo di meglio finalizzare e qualificare i servizi erogati. Il Piano Programma dell Apof-il per l annualità 2011 è stato strutturato in coerenza con tali scenari/obiettivi, assumendo l articolazione di 7 Linee di servizio in ordine a 2 Macroaree di attività, allo scopo di attivare i meccanismi di innovazione di processo e di prodotto indispensabili per affermare il ruolo attivo dell Agenzia nel sistema locale quale comunità di apprendimento ed innovazione. Le previsioni del presente Piano programma sono pertanto da considerarsi un primo step, di valenza preparatoria all implementazione dell Intesa Interistituzionale tra Regione Basilicata e Province di Potenza e Matera per la promozione dell orientamento, dell istruzione e formazione professionale e delle politiche attive del lavoro e riparto annuo delle risorse destinate alla Provincia di Potenza-Organismo Intermedio- Recepimento Schema di accordo tra Regione Basilicata/AdG e Provincia di Potenza/O.I.-P.O. FSE Basilicata 2007/

2 I PFL Patti Formativi Locali La partecipazione attiva e responsabile del partenariato istituzionale,economico e sociale coinvolto nella programmazione e attuazione della delega regionale alle scelte strategiche e all attuazione degli obiettivi della pianificazione degli interventi costituisce un fattore di fondamentale importanza. La Provincia di Potenza affronta la sfida della organizzazione dell offerta di servizi formativi e di politica attiva del lavoro in cinque sistemi territoriali comprensoriali (poli formativi), corrispondenti a cinque aree territoriali più la città capoluogo, aree che da anni costituiscono il punto di riferimento di ogni programmazione regionale (ad es. PIT, POIS, etc.).nella consapevolezza che, per agire in un ottica di reti locali e di network territoriali, occorre delineare nuovi ruoli e momenti di sviluppo locale. La Provincia per il tramite dei CPI e di Apof-il, può contribuire a sostenere i processi di innovazione della governance territoriale, rafforzandosi nella posizione e nella funzione di servizio istituzionale e contribuire così ad individuare e valorizzare il Genius Loci di ogni area del suo territorio, considerate come specifici bacini di competenza, aggregazioni/concentrazioni di conoscenze, saperi, relazioni collaborative e capacità competitive. Attraverso le proprie politiche del lavoro, dell istruzione e della formazione, la Provincia sostiene le principali dinamiche di sviluppo di ogni singola area, incoraggiandone progettualità e aspirazioni in diverse aree tematiche, dall agricoltura al turismo, dalla tutela del territorio allo sviluppo energetico sostenibile, dalla cultura all'ict, al settore sociale, socio - assistenziale e socio - sanitario. In coerenza con l'azione di programmazione regionale, le aree individuate sono le seguenti: AREA N.1 Città di Potenza ed Area dell Alto Basento AREA N.2 - Marmo Platano Melandro AREA N.3 - Vulture Alto Bradano AREA N.4 - Val D'Agri AREA N.5 - Lagonegrese Pollino Il luogo della concertazione che ispira ed orienta le scelte di attuazione è il Patto Formativo Locale - PFL. Il PFL è l'infrastruttura pianificatoria dell'intera Intesa Interistituzionale, dell intesa. Intorno alle priorità, il territorio si dota di una strategia condivisa, articolata in obiettivi e risultati attesi, azioni e indicatori di successo della strategia. Ogni strategia territoriale ha un solo elemento non negoziabile: tendere a fare della Provincia di Potenza il luogo dell innovazione, del cambiamento, della partecipazione, attraverso la centralità della scuola e della formazione lungo tutto l arco della vita. Ogni scheda di intervento è composta nella prospettiva di una forte azione partenariale e di risposta ai fabbisogni territoriali rilevati. 2

3 Apof-il in coerenza con l azione della Provincia di Potenza intende raccogliere ed affrontare con risolutezza la sfida delle aree programma, ossia dell organizzazione e dell'avvio di n. 5 sistemi territoriali comprensoriali coerenti con gli ambiti POIS (Piani di Offerta Integrata di Servizi), più la città di Potenza, nella consapevolezza che, per agire in un ottica di reti locali e di network territoriali, occorre delineare nuovi ruoli e momenti di sviluppo locale. La Provincia intende sostenere le principali dinamiche di sviluppo di ogni singola area, incoraggiandone progettualità e aspirazioni in diverse aree tematiche, dall agricoltura al turismo, dalla tutela del territorio allo sviluppo energetico sostenibile, dalla cultura alle ICT, dal socio-sanitario al socio-assistenziale, welfare e terzo settore. In coerenza con l'azione di programmazione regionale, le aree individuate sono le seguenti: AREA N. 1 Potenza AREA N. 2 Alto Basento AREA N. 3 Marmo Platano Melandro AREA N. 4 Vulture Alto Bradano AREA N. 5 Val D'Agri AREA N. 6 Lagonegrese Pollino Città di Potenza Comuni Abriola, Acerenza, Albano di Lucania, Anzi, Avigliano, Brindisi Montagna, Calvello, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Filiano, Laurenzana, Oppido Lucano, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, San Chirico Nuovo, Tolve, Trivigno, Vaglio Basilicata. Comuni di Balvano, Baragiano, Bella, Brienza, Castelgrande, Muro Lucano, Pescopagano, Picerno, Ruoti, Sant'Angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania, Tito, Vietri di Potenza. Comuni di Atella, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Lavello, Maschito, Melfi, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Rapone, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte, San Fele, Venosa. Comuni di Armento, Castelsaraceno, Castronuovo di Sant'Andrea, Corleto Perticara, Gallicchio, Grumento Nova, Guardia Perticara, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d'agri, Sant'Arcangelo, Sarconi, Spinoso, Tramutola, Viggiano. Comuni di Calvera, Carbone, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Lagonegro, Latronico, Lauria, Maratea, Nemoli, Noepoli, Rivello, Rotonda, San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Senise, Teana, Terranova di Pollino, Trecchina, Viggianello 3

4 Macro Aree di attività e Linee di servizio L assunzione del nuovo sistema dei bisogni formativi quale focus per l organizzazione e la gestione delle Linee di servizio dell Agenzia, pone due ordini di necessità: - la ridefinizione di un legame dinamico ed aperto con la domanda del territorio a partire dall attivazione di adeguati sistemi di lettura e di declinazione di essa, centrati sulla complessità che ormai la connota (complessità riconducibile alla qualificazione ed innovazione di competenze e di saperi da fruire nonché al sistema dei bisogni dell utenza determinante una diversificazione tipologica della stessa); - la razionalizzazione delle risorse e l ottimizzazione del patrimonio professionale dell Apof-il (sia didattico/tecnico che amministrativo), attraverso una rimodulazione delle competenze e dei comportamenti organizzativi quale elemento strategico per affrontare e supportare i cambiamenti in essere nella loro matrice sia culturale che organizzativa e normativa. Ciò considerato, il sistema dei Servizi è stato articolato secondo due Macroaree di attività: Macro Area 1: Servizi di Offerta Macro Area 2: Servizi di Produzione e Sviluppo 4

5 MACROAREA 1: SERVIZI DI OFFERTA Le linee previste riguardano l offerta di servizi di orientamento, di formazione e di politiche attive del lavoro anche nell ambito di progetti caratterizzati da ciclicità, in relazione ai bisogni già espressi dal territorio ed in coerenza con le risorse disponibili per area territoriale Apof-il. L offerta è finalizzata a: - promuovere e sostenere l occupabilità e l occupazione di giovani e adulti, prestando particolare attenzione alle fasce marginali e svantaggiate della popolazione; - sperimentare e diffondere sistemi di offerta formativa innovativa, anche di tipo modulare; - consentire ai giovani di adempiere all obbligo formativo; - attivare e sostenere esperienze e prassi integrate sul territorio, attraverso modelli di network sociale con Istituzioni operanti nel mercato del lavoro, con Istituzioni scolastiche, Aziende, Enti locali ed Università. 1. Linea di Servizio 1: APPRENDISTATO 1.1 Apprendistato L apprendistato ha un ruolo strategico nei processi formativi e rappresenta un percorso reale di qualificazione professionale attraverso l integrazione tra apprendimento on the job e apprendimento off the job. E uno strumento non solo di promozione dell'occupazione giovanile ma anche di integrazione tra i diversi sistemi (scuola, lavoro e formazione). Il processo di formazione dell apprendista viene inteso non come il susseguirsi di momenti pratici e teorici ma come il risultato di una sinergia tra apprendimento in contesto lavorativo (no formal learning) e apprendimento in un contesto formativo strutturato (formal learning). A partire da questi assunti è possibile riconoscere percorsi formativi individuali e/o collettivi che richiamano all integrazione di due funzioni formative: Formazione on the job (per le competenze tecnico-operative) Formazione off the job (per la formazione trasversale e tecnico professionale) L apprendistato è uno strumento che consente ai giovani di affrontare la sfida della competenza, dell apprendimento continuo, dell occupabilità e dell adattabilità in uno scenario dove mutano repentinamente processi produttivi, ruoli e professionalità. 5

6 Costituisce un opportunità di orientamento e inserimento di tanti giovani impegnati nella ricerca di un occupazione qualificata e stabile. L Agenzia in house Apofil progetta e organizza, nel rispetto della normativa nazionale e regionale sull'apprendistato, la formazione extraziendale per apprendisti, differenziata sulla base del livello di formazione degli apprendisti e in base alle diverse aree o settori professionali. La formazione per gli apprendisti pianificata è finalizzata: all'acquisizione di una specifica professionalità, allo sviluppo di competenze di base e trasversali indispensabili per affrontare in modo competitivo un mercato del lavoro sempre più esigente e complesso. 2. Linea di Servizio 2: INCLUSIONE SOCIALE La linea di servizio 2 si articola in tre iniziative: Progetto Vale la Pena Lavorare, Copes e Servizi formativi immigrati. 2.1 Progetto Vale la Pena di lavorare La DGR. n. 4 del 04/01/ Linee d intervento per l inclusione sociale lavorativa dei soggetti adulti e minori, sottoposti a provvedimento dell Autorità Giudiziaria nella Regione Basilicata Triennio 2010/2012, disegna un programma finalizzato a rendere realmente fruibili i diritti civili e sociali, in termini di servizi resi alle persone ed alle loro famiglie anche da parte dei soggetti, adulti e minori, sottoposti a provvedimento dell Autorità Giudiziaria. Gli interventi programmati si basano su un approccio integrato che considera le molteplici cause del disagio sociale in modo unitario e mira a creare e rendere disponibili gli strumenti necessari ad offrire pari opportunità a soggetti deboli. Questo disegno programmatico è realizzabile solo in presenza di un partenariato permanente, tra l Amministrazione penitenziaria e la Giustizia Minorile - quali organi regionali del governo centrale e la Regione, le Province, e gli Enti locali e il privato sociale e il mondo imprenditoriale, operanti sul territorio. Sono previste azioni volte all inserimento lavorativo, al sostegno socio-assistenziale. In particolare, la Regione ha il ruolo centrale di indirizzo, programmazione e di coordinamento delle politiche sociolavorative rivolte ai soggetti, adulti e minori, sottoposti a provvedimento all Autorità Giudiziaria e alla Provincia spetta il compito di portare ad attuazione queste politiche considerando l Istruzione/Formazione come strumento necessario per l affermazione della persona umana come soggetto sociale e come attore nell economia. Le azioni da sviluppare sono: 1. Formazione per l acquisizione di competenze e qualifiche professionali 6

7 2. Sostegno allo sviluppo di esperienze di lavoro e di tirocini formativi presso imprese con assistenza tutoriale 3. Reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti 4. Consulenza orientativa e formazione orientativa, recupero delle autonomie di base 5. Sviluppo di percorsi di integrazione attraverso la rilevazione dei fabbisogni formativi delle persone disabili, degli immigrati, dei detenuti e degli altri soggetti svantaggiati 6. Iniziative di sensibilizzazione sulla cultura dell inclusione sociale 7. Formazione operatori 2.2 COPES Il Piano degli interventi di competenza provinciale ha l obiettivo di sostenere attraverso il patto di cittadinanza, nell ambito del Programma regionale di contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale ex art. 24 L.R. n. 31 del 24 dicembre 2008 e D.G.R. n. 922/2009, i percorsi di autonomia delle persone beneficiariei. Il piano è incentrato su quattro magneti, ossia i settori della: raccolta differenziata dei rifiuti; dell assistenza alla persona; della valorizzazione e fruizione dei beni culturali, ambientali, ricreativi o sportivi; della prevenzione e promozione del benessere delle comunità a tutela di integrità, salute e qualità della vita e del territorio (di cui alla DGR n.922/09). Gli interventi si avviano con la sottoscrizione del Contratto di inserimento che formalizza il patto di cittadinanza (presa in carico) fra la comunità solidale, rappresentata dal Sindaco del Comune di residenza ed il nucleo familiare. Alla presa in carico segue il progetto di inclusione: il beneficiario, di cui sono valutate le potenzialità segue per una media di 40 ore mensili uno dei due percorsi di seguito esplicitati: interventi e servizi di coesione sociale attuati dalla Rete Regionale Integrata dei Servizi di Cittadinanza Sociale, strutturata negli Ambiti Socio-Territoriali di cui all art. 12 della L.R. 4/07 (organizzati in POIS), e con il coinvolgimento di partner (associazioni di volontariato, cooperative sociali, etc. interventi e servizi di inclusione lavorativa erogati dal Sistema Provinciale dei Servizi Pubblici per l Impiego (Centri per l Impiego e Agenzie Provinciali), che attraverso il Patto di Servizio (Legge n.247/2007), assicurano attività di accoglienza, orientamento professionale, accompagnamento al lavoro, formazione professionale, mediazione interculturale. I servizi erogati dalla Provincia che hanno anche un ruolo di coordinamento mirano allo sviluppo di processi di empowerment, intesi come potenziamento (di conoscenze,ma anche di relazioni, di socialità, di opportunità, etc.); di governance, ossia reale e efficace cooperazione interistituzionale, sia verticale che orizzontale; di personalizzazione, intesa quale capacità di erogare servizi flessibili ed orientati al fabbisogno dei componenti della famiglia, alle loro possibilità, ai loro gap, alle loro 7

8 aspirazioni; di multidimensionalità, affinché si faccia leva su più strumenti della filiera dei servizi all inclusione sociale che si estende dai servizi socio-sanitari a quelli sociolavorativi, passando per quelli socio-assistenziali e socio-educativi. 2.3 Servizi formativi immigrati Sono previsti interventi di accompagnamento, formazione, emersione per gli immigrati anche con il supporto delle reti istituzionali esistenti nel territorio; percorsi interculturali e linguistici per il loro inserimento occupazionale; potenziamento dell offerta formativa interculturale anche attraverso la formazione di nuove professioni sociali nel campo della mediazione interculturale e linguistica. A titolo esemplificativo si elencano di seguito i servizi per gli immigrati che la Provincia ha pianificato. a. Servizi che, in attuazione del Protocollo tra Provincia di Potenza e Fondazione Città della Pace (L.R. n.10/2009), sottoscritto a Potenza in data 4 febbraio 2011, possono articolarsi in: servizi di accoglienza, quali attivazione di una Equipe multidisciplinare con competenze, ruoli e modalità in linea con quanto richiesto dallo SPRAR sia supportando le attività di selezione che prevedendo tirocini e work experience; Attivazione del servizio di mediazione linguistico interculturale al fine di rimuovere gli ostacoli di natura burocratica, linguistica e sociale; servizi di integrazione, quali percorsi di formazione ed inserimento lavorativo finalizzati a garantire ai beneficiari l accesso, la fruibilità e la frequenza dei corsi di approfondimento della lingua italiana; orientamento agli elementi linguistici di base; formazione e riqualificazione professionale (corsi, tirocini formativi, etc) al fine di favorire l acquisizione di nuove competenze; orientamento e accompagnamento alla procedura di riconoscimento dei titoli di studio e professionali e della certificazione delle competenze; strumenti per l inclusione sociale finalizzati a garantire l informazione sulla normativa italiana in materia di lavoro, l orientamento ai servizi per l impiego presenti sul territorio e l accompagnamento all inserimento lavorativo. servizi di mediazione linguistico interculturale. b. Interventi finalizzati alla diffusione della conoscenza della lingua e della cultura italiana destinati ai cittadini extracomunitari adulti regolarmente presenti in Basilicata (CILS). Il programma mira ad agevolare l inserimento nelle comunità locali e la partecipazione sociale dei cittadini immigrati, attraverso la conoscenza della lingua e della cultura italiana, congiuntamente al funzionamento delle istituzioni. 8

9 c. Corsi di assistenti familiari per cittadini italiani e stranieri residenti in Basilicata e che regolarmente sono presenti nel territorio provinciale. Il programma prevede la realizzazione di moduli finalizzati all acquisizione di competenze nell ambito dell assistenza domiciliare. Obiettivo generale è l organizzazione e strutturazione di un registro di accreditamento individuale di lavoratori e lavoratrici che disponibili a svolgere il lavoro di assistente familiare presso il domicilio di anziani o disabili. Altro obiettivo specifico è la realizzazione di un servizio a sportello dislocato in alcune aree della provincia, per la mediazione dell incontro domanda-offerta. L obiettivo generale è facilitare le famiglie nella ricerca e nell individuazione di assistenti familiari qualificati e sostenere la crescita professionale e l inserimento lavorativo degli assistenti familiari, favorendo l emersione del lavoro nero o irregolare. 3. Linea di Servizio 3: SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO Gli interventi previsti, nell ambito dell Asse, riguardano la cittadinanza scolastica; la qualificazione didattica; l obbligo formativo; l alternanza scuola-lavoro, la protezione civile. 3.1 Cittadinanza scolastica Gli interventi comprendono le attività tipiche di sviluppo della lifelong learning (rafforzamento delle competenze linguistiche e matematiche, creatività giovanile e competenze per l innovazione, trans nazionalità, reti europee, etc.), nonché lo sviluppo di competenze tipiche collegate all area della legalità (lotta al disagio giovanile e emergenze sociali), diritto all apprendimento degli studenti disabili, lotta alla dispersione scolastica, transizione scolastica e orientamento scolastico e professionale. Nello specifico: A Sviluppo della lifelong learning In linea con la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa alle competenze chiave per l apprendimento permanente e gli Obiettivi di Servizio relativi al PO FSE Basilicata , la Provincia di Potenza propone, attraverso percorsi formativi finalizzati al consolidamento delle abilità linguistiche degli studenti, delle abilità matematiche, della abilità per lo sviluppo di percorsi di ricerca, dello sviluppo di saperi scientifici e tecnologici, dell apprendimento di competenze digitali, dei progetti di scambio e di network con altre realtà scolastiche in Europa, etc. B Legalità come apprendimento Le azioni sono finalizzate a contrastare i fenomeni di devianza giovanile, alla 9

10 lotta alle dipendenze, alla cultura della legalità, anche in prosecuzione della significativa iniziativa realizzata a Potenza in materia di lotta alle mafie (marzo 2011). C Diritto all apprendimento degli studenti disabili La Provincia intende promuovere azioni formative e di sostegno per l integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di: - garantire il processo di completa integrazione scolastica, formativa e sociale degli studenti disabili così come previsto dall art. 13 della legge 104/92 ed in coerenza con le premesse; - garantire una risposta interistituzionale globale ed unitaria ai bisogni dell alunno, evitando la frammentarietà negli interventi; - garantire la continuità nel percorso di integrazione tra i vari ordini di scuola e tra attività scolastiche ed extrascolastiche; - garantire il controllo e la verifica della qualità dei servizi resi, con indicatori di efficacia che prevedano anche la consultazione degli utenti; - garantire il coordinamento ed il raccordo con le altre realtà operanti sul territorio, nella convinzione che la reciproca collaborazione possa contribuire all aumento dell efficacia delle prestazioni. D Lotta alla dispersione scolastica, transizione scolastica e orientamento scolastico e professionale La definizione e l organizzazione degli interventi si fondano sui fabbisogni e sulle specifiche caratteristiche della domanda espressa dai diversi istituti scolastici in tale materia. Gli interventi contemplano lo sviluppo integrato di diverse tipologie di attività orientative, alla base delle quali vi è l analisi delle risorse individuali e delle ipotesi di sviluppo professionale dello studente nella fase di transizione in cui si trova collocato. L azione orientativa potrà svilupparsi anche attraverso il coinvolgimento, secondo modalità operative appropriate, di soggetti rappresentativi del mondo del lavoro e dei servizi del lavoro. 3.2 Qualificazione didattica La finalità dell intera azione è quella di elevare la capacità di autogoverno delle istituzioni scolastiche, attraverso l assunzione di una didattica centrata sulle competenze. Allo scopo, la Provincia promuove interventi rivolti a docenti quali laboratori di ricerca, formazione e trasferimento didattico (area linguistica, matematica, scientifica), laboratori per le tecnologie educative e della didattica, 10

11 laboratori lo sviluppo delle competenze chiave. Inoltre, sono da considerarsi interventi prioritari quelli finalizzati all acquisizione ed al consolidamento delle competenze professionali docenti impegnati nel processo di cambiamento e qualificazione dell offerta formativa scolastica, anche alla luce del Piano di dimensionamento scolastico. Sono previsti interventi di riqualificazione nella comunicazione sociale, su pari opportunità, offerta formativa legata ai fabbisogni territoriali, sviluppo di funzioni progettuali, organizzative e didattiche, valutazione dei processi e dell apprendimento. 3.3 Obbligo formativo e IeFP In ottemperanza con le linee guida ministeriali, la Provincia promuove attività di obbligo formativo e di percorsi di IeFP Istruzione e Formazione Professionale. Le attività di Obbligo Formativo sono finalizzate alla prevenzione della dispersione scolastica attraverso interventi finalizzati a migliorare la funzione di inclusione sociale del sistema scolastico (orientamento, socializzazione extrascolastica e accompagnamento). L azione è articolata in tre annualità. La prima mira al recupero delle competenze di base e trasversali e orienta alla scelta del successivo percorso di formazione professionalizzante. Al termine della prima annualità l allievo è ammesso alla seconda e frequenterà il percorso professionalizzante scelto. La seconda annualità è finalizzata all acquisizione di competenze professionali in settori individuati nel primo anno e rinforzare le competenze di base e trasversali. La terza annualità è finalizzata al conseguimento di una qualifica professionale/specializzazione al termine della quale gli allievi sostengo l esame di qualifica professionale. Relativamente agli IeFP, Apof-il opera in coerenza con quanto previsto dalla D.G. Regione Basilicata del 29/03/2011, n. 425 avente ad oggetto Accordo Regione Basilicata/U.S.R. Basilicata per la realizzazione dell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di Istruzione Professionale di durata triennale, in regime di sussidiarietà, da parte degli Istituti Professionali statali della Regione Basilicata. 3.4 Alternanza Scuola-lavoro Il programma si colloca nella fase di transizione dalla scuola al mondo del lavoro, offrendo agli studenti una occasioni di esperienze riproducibili e trasferibili nelle situazioni che si presenteranno ai futuri cittadini attivi, consentendo loro di operare le proprie scelte di vita in modo autonomo e consapevole. Il modello di alternanza scuola-lavoro tende a: 11

12 sostenere la crescita professionale degli studenti attraverso l apprendimento in ambito sia scolastico che lavorativo; sperimentare modelli di organizzazione didattica flessibili e rispondenti all evoluzione della società e del mondo del lavoro; promuovere modalità di collaborazione tra scuole, imprese e centri di ricerca; promuovere il riconoscimento delle competenze professionali (QEQ dell apprendimento permanente). L azione è preceduta dalla stipula di accordi con le organizzazioni imprenditoriali e professionali 3.5 Protezione civile L iniziativa rientra nelle tipologie di formazione realizzate nel rispetto della L.R.n.25/98. E finalizzata alla realizzazione di interventi specialistici per gli operatori del sistema regionale di protezione civile, dei volontari e degli specialisti di settore, allo scopo di favorire un adeguata omogenea e sempre aggiornata preparazione tecnica, operativa ed organizzativa. La programmazione provinciale è articolata su due livelli: corsi di base e di primo inserimento; corsi finalizzati allo sviluppo di conoscenze tecniche e specialistiche, etc. Una delle aree di sviluppo e di centralità dell intervento in materia di Protezione civile è indubbiamente la gestione del rischio geologico, la cultura della prevenzione e della sicurezza, la qualità dell edilizia, difesa del patrimonio culturale, gestione dell emergenza, strategie di mitigazione del rischio, essendo la Provincia zona ad alto rischio sismico. 4. Linea di Servizio 4: OCCUPABILITÀ Apofil è partner dell azione: Un Ponte per l occupazione La Regione Basilicata ha predisposto un programma sperimentale denominato Un Ponte per l occupazione, finalizzato a contrastare il crescente fenomeno della migrazione professionale, della disoccupazione intellettuale e a favorire la crescita delle competenze professionali rafforzando le condizioni di occupabilità delle persone diplomate e laureate in cerca di occupazione. 12

13 Tale programma prevede due tipologie di intervento integrate: 1. un percorso di accompagnamento professionalizzante che risponde ad una richiesta individuale di orientamento, counselling, formazione, tirocinio e placamento; 2. l erogazione, ai partecipanti al percorso suddetto, di incentivi all occupazione in azienda e all autoimprenditorialità. Il ruolo della Provincia è cruciale, in quanto il percorso di accompagnamento professionalizzante comprende innanzi tutto l accesso a servizi di Consulenza orientativa presso i Centri per l Impiego che si articola in diversi step: colloquio di assistenza I e II livello.; assessment con individuazione delle caratteristiche personali delle persone; bilancio delle competenze; orientamento al percorso di sviluppo personale e supporto alla scelta del percorso formativo; matching fra le competenze delle persone e le richieste del mercato; scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro counselling/coaching motivazionale In sintesi, presso i Centri per l'impiego i destinatari svolgeranno attività di counselling ed orientamento e sceglieranno il percorso formativo più adeguato selezionandolo dal catalogo regionale dei percorsi disponibili E prevista, inoltre, la partecipazione a percorsi di formazione di base e trasversale programmati e gestiti dalle Agenzie Formative in house delle Province. Precisamente, dopo aver svolto il percorso di assessment presso i Centri per l'impiego, i destinatari verranno assegnati alle Agenzie provinciali per partecipare ad un percorso di acquisizione e/o di perfezionamento delle proprie competenze (linguistiche, informatiche, sicurezza sul luogo di lavoro...) in relazione alle specifiche del settore di impiego prescelto. 13

14 MACROAREA 2: SERVIZI DI PRODUZIONE E SVILUPPO La Macroarea comprende il sistema dei servizi riconducibili alle attività che si pongono a monte e a valle del sistema dei servizi di erogazione; per questa ragione, la macroarea ha una funzione strategica essenziale, in quanto restituisce all Agenzia una serie di informazioni quali-quantitative cruciali per la formulazione di scelte ed orientamenti in materia di sviluppo dell offerta formativa, di costruzione di relazioni con il territorio, di definizione di modelli organizzativi e gestionali. 5. Linea di Servizio 5: PRODUZIONE La linea è finalizzata all attivazione di servizi sperimentali, destinati alla costruzione partecipata e contestualizzata di un modello di programmazione e gestione integrata dell offerta, a partire dalle risorse disponibili sia in termini di competenze che di esperienze del territorio. Si sviluppa attraverso azioni di: - Analisi territoriale (elementi conoscitivi e criticità del territorio); - Check up aziendale (prodotti/servizi, processi, risorse umane; identificazione delle aree di miglioramento e definizione dei fabbisogni; definizione di strategie di sviluppo e di cambiamento; supporto al change management), da effettuarsi con l assistenza tecnica del FORMEZ Centro Formazione Studi per il Mezzogiorno.La Regione Basilicata con convenzione del 27 ottobre 2009 ha affidato al Formez PA la progettazione e realizzazione del Progetto Sinopie Sviluppo e Innovazione nelle Organizzazioni per Integrarsi in Europa - Supporto alla qualificazione e al governo delle azioni co-finanziate dal FSE. Nell ambito di tale attività di assistenza è stato previsto un supporto all Agenzia Apofil. Con l attuazione della legge regionale n.33/2003 e dell Intesa Interistituzionale del 2009, l Apof-Il, deve rivedere il proprio ruolo e la propria operatività nell ambito delle iniziative finanziate da fondi nazionali, regionali e comunitari, pertanto ha predisposto in collaborazione con il Formez PA, una proposta di intervento che è attualmente in corso presso ciascuna sede territoriale dell Apofil, dove sono state avviate specifiche attività dedicate ai dipendenti dell Agenzia, finalizzate ad individuare la visione ed i valori condivisi di ogni singola risorsa umana della struttura organizzativa ed a creare un senso di appartenenza e di impegno comune. - sviluppo/approfondimento dei temi emersi e confronto con le esperienze simili già attuate in contesti territoriali nazionali; - azioni territoriali di project work. 14

15 Il progetto Sinopie si è avviato a maggio 2011 e terminerà a dicembre A queste si aggiungono azioni realizzate in adesione alle sperimentazioni regionali e provinciali in materia di qualità dell offerta formativa, con specifico focus su: - definizione degli standard minimi del nuovo sistema di accreditamento delle strutture formative per la qualità dei servizi (rif. D.G.R. n.574 del ); - definizione degli standard, dei profili formativi e delle qualifiche professionali, ai sensi dell art.27 della L.R. n.33/03. Sul piano metodologico la linea è centrata sul modello del cooperative action research, che vede il coinvolgimento attivo degli operatori nella doppia veste di beneficiari/destinatari delle diverse fasi ed azioni, in ambiti quali le Competenze, le Metodologie e le Reti. 6. Linea di Servizio 6: MONITORAGGIO E VALUTAZIONE La linea di servizio è finalizzata al potenziamento del sistema di attività di monitoraggio e valutazione attraverso la ridefinizione del modello in uso in Apof-il, al fine di renderlo coerente con le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 1278/08 ( Piano di attuazione degli obiettivi di servizio del QSN ), per la misurazione e la verifica sia del grado di conseguimento degli obiettivi/risultati prefissati, sia della Qualità dei servizi offerti in termini di qualità soggettiva (qualità percepita) e di qualità oggettiva (qualità erogata). 6.1 Task force obiettivo di Servizio Istruzione Nella logica della integrazione strategica dei diversi programmi a raggiungere, la Provincia per il tramite di Apofil costituisce una Task Force dedicata all obiettivo di servizio Istruzione. Gli obiettivi di servizio definiti nel QSN sono quelli in materia di istruzione, servizi di cura alla persona, qualità dell ambiente in relazione alla gestione dei rifiuti urbani ed al servizio idrico integrato. Gli obiettivi di servizio rappresentano l impegno delle regioni meridionali nel garantire standard adeguati di servizi essenziali e mobilitano una importante premialità finanziaria sulle risorse nazionali per stimolare l adattamento di tali servizi. L intervento riguarda il diretto supporto alla Regione Basilicata ed al Dipartimento Formazione e Lavoro, nell azione tesa al raggiungimento prioritariamente dei target per l istruzione e per i servizi alla persona, mentre il contributo al raggiungimento degli altri target può essere considerato di tipo indiretto. 15

16 La Task Force opera nel rispetto di quanto previsto dalla D.G.R. n.1278 del 6 agosto Il modello sarà strutturato in ordine a criteri di: pertinenza (obiettivi raggiunti rispetto ai bisogni rilevati); efficacia (capacità di produrre risultati conformi agli obiettivi stabiliti); efficienza (capacità di ottimizzare l'impegno delle risorse umane e materiali); innovazione e sostenibilità. 7. Linea di Servizio 7: COMUNICAZIONE La linea di servizio, in coerenza con quanto previsto dalla D.G.R. n.1690 del avente ad oggetto l adozione del Piano di Comunicazione del PO FSE Basilicata , riguarda l attivazione di un sistema di comunicazione esterna ed interna finalizzato sostanzialmente a: - rafforzare l identità aziendale e promuovere l accreditamento territoriale; - favorire la conoscenza e l accesso ai servizi e promuovere le competenze dei cittadini nell utilizzo di essi; - mantenere la trasparenza, garantendo diritti di informazione, accesso e partecipazione; - promuovere l immagine dell Agenzia, dando visibilità e valorizzazione alle attività realizzate; - sviluppare e condividere la mission; - migliorare la partecipazione ai processi interni per innalzare i livelli di qualità dei comportamenti organizzativi; - favorire la condivisione dei processi di cambiamento. In ultimo, si precisa che per le risorse e per gli indicatori di realizzazione e di risultato, si reinvia alla D.G.P. n. 46 del 18 maggio 2011 della Provincia di Potenza. 16

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