Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi

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1 Versione 1.0 Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi Corso anno 2011

2 B. MANUALE DI UTILIZZO DEL GRIGLIATORE Il pre processore Grigliatore è composto da tre macro sezioni all interno delle quali è possibile eseguire una serie di operazioni tra cui la preparazione dei file di input al modello Trent2D. Le tre sezioni principali sono: Azioni sul DTM: in questa sezione è possibile eseguire una serie di operazioni di elaborazione dei DTM (interpolazione, ridimensionamento o sovrapposizione) che sono preliminari alla preparazione dei dati per l utilizzo del Trent2D. Inserimento opere: in questa sezione è possibile modificare uno o più DTM utilizzando delle polilinee 3D o 2D; anche in questo caso si tratta di operazioni preliminari alla preparazione dei dati per l utilizzo del Trent2D. Prepara dati per Trent2D: sezione nella quale si crea una parte dei file necessari all utilizzo del Trent2D (batimetria e condizioni al contorno). B.1. Azioni sul DTM Le operazioni che il Grigliatore permette di eseguire sui DTM sono di due tipi: Interpolazione di dati; Trasformazione di DTM. Nel primo caso è possibile, scegliendo l opzione desiderata dal menu a tendina, eseguire le seguenti operazioni: DTM: estrarre da uno o più DTM un altro DTM di dimensioni differenti e di diversa dimensione di cella. Infatti se si dispone di più DTM con diversa precisione, non è possibile utilizzarli direttamente per creare la batimetria della zona di studio, è necessario unirli prima in un unica matrice con la stessa dimensione di cella. Si può scegliere se unire semplicemente i DTM in un unico file o se estrarre da essi un DTM di dimensioni inferiori, consigliabile per ottimizzare i tempi di calcolo nel caso in cui la zona di studio sia molto minore rispetto alla superficie totale occupata dai DTM oppure nel caso in cui la risoluzione del DTM sia molto piccola (es. 1m) e le prestazioni della 1

3 macchina con cui si lavora siano limitate. In entrambi i casi i dati batimetrici vengono interpolati su una griglia regolare la cui risoluzione è definita dall utente. E fondamentale che tutti i DTM siano georeferenziati nello stesso sistema di riferimento; Punti xyz: interpolare punti sparsi nel formato x,y,z su una griglia regolare la cui dimensione delle celle è a scelta dell utente. Le modalità di utilizzo di questa funzionalità sono illustrate nel paragrafo B.4.5; Sezioni: interpolare punti disposti su sezioni, sempre nel formato x,y,z, su una griglia regolare la cui dimensione delle celle è a scelta dell utente. Nel paragrafo B.4.6 sono descritte le modalità di utilizzo di questa applicazione; Le ultime due operazioni rappresentano un passaggio obbligatorio ogniqualvolta si disponga di un rilievo per punti e si desideri ottenere un DTM utilizzabile come input al Grigliatore. L opzione Trasformazione di DTM permette di effettuare delle trasformazioni su DTM esistenti, nella fattispecie: Ritaglia DTM: ritagliare da uno o più DTM un DTM di dimensione definita dall utente, ma con la stessa dimensione di cella dei DTM di partenza. Rispetto alla funzione DTM descritta precedentemente, con questa operazione i dati batimetrici non vengono interpolati, ma soltanto estratti dai DTM di origine e trasportati su una nuova matrice. Per una corretta esecuzione del programma è assolutamente necessario che tutti i DTM abbiano la stessa dimensione di cella e siano georeferenziati nello stesso sistema di riferimento. Un esempio di utilizzo di questa funzione si trova nel paragrafo B.4.1; Merge: eseguire il merge di più matrici. Con questa funzione si ha la mera sovrapposizione di una matrice ad un altra, senza alcuna interpolazione dei dati. Anche in questo caso è necessario che le matrici abbiano tutte la stessa risoluzione e siano georeferenziate nello stesso sistema di riferimento. Nel paragrafo B.4.7 è riportato un esempio di applicazione di questa funzione. E possibile visualizzare il file DTM selezionato utilizzando il comando Visualizza DTM presente nella barra dei menu il quale permette di accedere al programma Visualizzatore, le cui funzionalità saranno specificate nel dettaglio nel Manuale di utilizzo del Visualizzatore. B.1.1. Interpolazione dati Con questa opzione è possibile creare un DTM in formato (ESRI) ASCII standard, quindi su griglia 2

4 cartesiana ortogonale a maglie quadrate, interpolando una distribuzione di punti sparsi, nel formato x,y,z, oppure interpolando punti disposti su sezioni. In alternativa è possibile partire da più DTM con dimensioni di cella differenti tra loro ed interpolare i punti contenuti all interno di una polilinea 2D definita dall utente per creare un singolo DTM con dimensione di cella sempre definita dall utente. File di input: File in formato.dxf : deve contenere un layer con nome a scelta con una polilinea 2D che rappresenta il contorno della zona all interno della quale interpolare i dati; File con le quote da interpolare: A. File DTM con differente dimensione di cella da interpolare; B. File di testo con le coordinate xyz dei punti da interpolare, nel caso di interpolazione di punti. Il file deve essere formattato come indicato in Figura B-1. In fondo all elenco è necessario inserire un punto con coordinate , , Figura B-1: Esempio di file di testo con le coordinate xyz dei punti sparsi del rilievo. C. File di testo con le coordinate xyz dei punti delle sezioni da interpolare, nel caso di interpolazione di sezioni. Il file va formattato come in Figura B-2 in cui: - Prima riga: numero totale di sezioni inserite; - Seconda riga: numero progressivo della sezione; - Terza riga: numero di sezioni fittizie inserite tra una sezione e l altra per infittire il rilievo; - Elenco delle coordinate xyz dei punti della sezione; - Punto con coordinate , , A parte la prima riga, per ciascuna sezione vanno inserite tutte le informazioni sopra citate. 3

5 Figura B-2: Esempio di file di testo con le coordinate xyz dei punti delle sezioni del rilievo. Esecuzione del Grigliatore tore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace scegliere Azioni sul DTM come illustrato in Figura B-3, Figura B-4 e Figura B-5: Figura B-3: Schermata iniziale del Trent2D Workspace. 4

6 Figura B-4: Schermata iniziale per l avvio del Grigliatore. Figura B-5: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. Scegliere dal menu l opzione Interpolazione dati (Figura B-6) e il tipo di dati da interpolare: 5

7 Figura B-6: Schermata iniziale dell opzione Azioni sul DTM del Grigliatore con il menu a tendina relativo all Interpolazione dati. A. DTM: compilare la schermata (Figura B-7) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste: Seleziona il DXF: selezionare il file dxf contenente il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona il layer del contorno: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato. In questo campo si deve selezionare il layer contenente la polilinea 2D con il contorno della zona in cui interpolare; Dimensione cella [m]: inserire la dimensione in metri delle celle del DTM che verrà creato; Seleziona DTM: selezionare i file DTM da interpolare. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verrà salvato il file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. 6

8 Figura B-7: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione DTM del Grigliatore. B. Punti xyz: compilare la schermata (Figura B-8) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste: Seleziona il DXF: selezionare il file dxf contenente il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona il layer del contorno: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato. In questo campo si deve selezionare il layer contenente la polilinea 2D con il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona file con dati xyz: selezionare i file contenenti i dati xyz da interpolare, formattati come descritto precedentemente. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Dimensione cella [m]: inserire la dimensione in metri delle celle del DTM che verrà creato; Raggio di influenza [m]: inserire il raggio di influenza minimo e massimo. Il raggio di influenza rappresenta la distanza entro la quale il programma cerca i punti da considerare nell interpolazione per assegnare la quota a ciascuna cella della matrice. E necessario fornire due valori del raggio di influenza, uno minimo e uno massimo. Infatti se all interno del primo non vi sono punti utili, il programma cerca i dati in una zona più ampia, le cui dimensioni sono stabilite dal raggio di influenza massimo. Il valore di questi due parametri è a discrezione dell utente; 7

9 Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verrà salvato il file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. Figura B-8: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione XYZ del Grigliatore. C. Sezioni: inserire nella schermata (Figura B-9) i file di input e le informazioni di output richieste: Seleziona il DXF: selezionare il file dxf contenente il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona il layer del contorno: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato. In questo campo si deve selezionare il layer contenente la polilinea 2D con il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona file con le sezioni: selezionare il file contenente le coordinate xyz delle sezioni da interpolare, formattato come descritto nel precedente paragrafo. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Dimensione cella [m]: inserire la dimensione in metri delle celle del DTM che verrà creato; Raggio di influenza [m]: inserire il raggio di influenza minimo e massimo. Il raggio di influenza rappresenta la distanza entro la quale il programma cerca i punti da considerare nell interpolazione per assegnare la quota a ciascuna cella della matrice. E necessario fornire due 8

10 valori del raggio di influenza, uno minimo e uno massimo. Infatti se all interno del primo non vi sono punti utili, il programma cerca i dati in una zona più ampia, le cui dimensioni sono stabilite dal raggio di influenza massimo. Il valore di questi due parametri è a discrezione dell utente; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verranno salvati i file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. Figura B-9: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione SEZIONI del Grigliatore. File di output put: File DTM in formato ASCII standard; File sezioni_infittite.xyz con le coordinate xyz dei punti di tutte le sezioni, reali e fittizie, e una serie di file formato.txt con le coordinate xyz delle sezioni infittite create tra una sezione reale e l altra nel caso si sia scelto la funzione SEZIONI. 9

11 B.1.2. Trasformazioni Questa opzione permette di eseguire delle semplici, ma utili, operazioni sui DTM. In particolare è possibile ritagliare una zona di dimensioni a scelta da un DTM più esteso oppure da più DTM con la stessa risoluzione; è anche possibile sovrapporre due DTM, sempre con la stessa risoluzione. Questa funzione permette, ad esempio, di sovrapporre ad un DTM i risultati ottenuti dall interpolazione dei punti di un rilievo. File di input: A. Ritaglia DTM: File in formato.dxf con un layer con nome a scelta contenente una polilinea 2D con il contorno rettangolare da cui ritagliare il DTM; File DTM da ritagliare. B. Merge (sovrapponi): File DTM di base; File DTM da sovrapporre: per essere sovrapposto correttamente questo DTM deve essere contenuto totalmente in quello precedente sia per dimensioni che per coordinate. Esecuzione del Grigliatore liatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace scegliere Azioni sul DTM come illustrato in Figura B-3, Figura B-4 e Figura B-5. Scegliere dal menu l opzione Trasformazioni e il tipo di azione (Figura B-10): 10

12 Figura B-10: Schermata iniziale dell opzione Azioni sul DTM del Grigliatore con il menu a tendina relativo alle Trasformazioni. A. Ritaglia DTM: compilare la schermata (Figura B-11) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste. Seleziona il DXF: selezionare il file dxf con la polilinea 2D del contorno della zona da ritagliare; Seleziona il layer del contorno: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato. In questo campo si deve selezionare il layer contenente il contorno della zona da ritagliare; Seleziona DTM: selezionare i file DTM da ritagliare. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verrà salvato il file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. 11

13 Figura B-11: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione Ritaglia DTM del Grigliatore. B. Sovrapponi DTM: compilare la schermata di Figura B-12 selezionando i file di input e le informazioni di output richieste. Seleziona il DTM di base: selezionare il DTM di base a cui sovrapporre l altro DTM; Seleziona il DTM da sovrapporre: selezionare il DTM da sovrapporre a quello di base; Dimensione cella [m]: dimensione in metri della cella del DTM finale; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verrà salvato il file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. 12

14 Figura B-12: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione Sovrapponi DTM del Grigliatore. File di output put: File DTM in formato ASCII standard. B.2. Inserimento opere In questa sezione è possibile: Inserire delle opere ad una quota variabile su DTM georeferenziato tramite polilinee 3D; Inserire delle opere ad una quota fissa su DTM georeferenziato tramite polilinee 2D. In entrambi i casi le quote imposte attraverso i vertici delle polilinee vengono interpolati con le quote del DTM di base. E importante sottolineare che le polilinee che descrivono le opere da inserire, che siano 2D o 3D, devono essere georeferenziate nello stesso sistema di riferimento del DTM su cui saranno sovrapposte. E possibile visualizzare il file DTM selezionato utilizzando il comando Visualizza DTM presente nella barra dei menu il quale permette di accedere al programma Visualizzatore, le cui funzionalità saranno specificate nel dettaglio nel Manuale di utilizzo del Visualizzatore. 13

15 B.2.1. Inserire opere tramite polilinee 3D Questa opzione permette di inserire su un DTM delle opere o delle modifiche 3D. Alcuni casi in cui potrebbe essere utile utilizzare questa funzione sono: Inserimento di opere di progetto non presenti sul DTM, come ad esempio modifiche batimetriche, posizionamento di nuove arginature e/o briglie; Inserimento di opere già presenti sul DTM, ma che non sono ben visibili perché durante la creazione del DTM stesso la loro quota è stata interpolata con quella dei punti vicini. Modifiche al DTM in punti in cui si ritiene che l alveo non sia descritto accuratamente. Un caso tipico è rappresentato dai ponti: nel DTM sono riportate le quota dell impalcato e non quelle dell alveo. Altro esempio in cui risulta necessario correggere il DTM è costituito dalla presenza di zone particolarmente vegetate. In questo caso, infatti, la correzione effettuata sui dati per tener conto della quota reale del terreno, mascherata dalla presenza della vegetazione, potrebbe non essere sufficientemente accurata. In mancanza di un rilievo è quindi necessario intervenire manualmente per correggere le quote. Rispetto all inserimento di un opera 3D qualsiasi, l inserimento di una briglia necessita di un procedimento particolare. Nella versione attuale del modello Trent2D soltanto il lato cosiddetto di valle, ossia quel lato dove il flusso può soltanto uscire, è costituito da celle inerodibili. Pertanto se si vuole inserire una briglia, si deve fare in modo che questa si trovi a coincidere con il lato di valle. In presenza di più briglie è necessario dividere la zona di studio in più sotto aree da analizzare separatamente perché una briglia non può essere interna al dominio di calcolo. Per rappresentare la briglia non è possibile utilizzare una sola polilinea 3D, ma è necessario suddividerla in parti ed assegnare a ciascun vertice la corrispondente quota. In Figura B-13 è riportato l esempio di una briglia filtrante e l insieme delle polilinee 3D con le quali viene schematizzata. Figura B-13: Schematizzazione di una briglia per il suo inserimento nel DTM. 14

16 E indispensabile che la briglia abbia una larghezza, indicata con L in Figura B-13, pari alla dimensione di una cella. La dimensione della fessura, indicata con B, deve essere un multiplo della dimensione della cella. Solitamente questo valore è noto a priori, perché la briglia è già presente oppure perché è già stata dimensionata con queste caratteristiche. Si procede quindi in senso opposto, cioè scegliendo la risoluzione della griglia batimetrica in base alla larghezza della fessura. Per maggiori dettagli sulla procedura da seguire in presenza di una briglia si rimanda al paragrafo B.4.4, dedicato all inserimento di opere 3D sul DTM. File di input: File in formato.dxf con un layer, con nome a scelta, contenente una o più polilinee 3D con il contorno delle modifiche da inserire; File DTM a cui sovrapporre le opere 3D. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace scegliere Inserimento opere, come illustrato in Figura B-3, Figura B-4 e Figura B-14: Figura B-14: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. 15

17 Figura B-15: Schermata iniziale dell opzione Inserimento opere. Scegliere dal menu l opzione Opere come polilinee 3D (Figura B-15) e compilare la schermata (Figura B-16) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste. Seleziona il DXF: selezionare il file dxf con una o più polilinee 3D con il contorno delle opere da inserire sul DTM di base; Seleziona i layer delle opere: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato; in questo campo si devono selezionare i layer contenenti le opere 3D da inserire. Tali opere verranno inserite sul DTM secondo l ordine di inserimento dei layer nella schermata. Questo implica che se l opera contenuta in un layer si sovrappone, anche parzialmente, all opera contenuta in un altro layer, la quota delle celle che si trovano nella zona di sovrapposizione sarà determinata dalla quota dei vertici della polilinea contenuta nell ultimo layer inserito nella schermata. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Seleziona il DTM: selezionare il DTM da modificare; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verrà salvato il file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. 16

18 Figura B-16: Schermata iniziale dell opzione Opere come polilinee 3D. File di output put: File DTM in formato ASCII standard. B.2.2. Inserire opere tramite polilinee 2D Questa opzione permette di inserire su un DTM delle opere o delle modifiche 2D. Questa funzione può essere utile per inserire nel DTM una o più zone ad una determinata quota rispetto al terreno, come ad esempio gli edifici. Per maggiori dettagli sulla procedura da seguire si rimanda al paragrafo B.4.3. File di input: File in formato.dxf con un layer, con nome a scelta, contenente una o più polilinee 2D con il contorno delle opere o delle modifiche da inserire; File DTM a cui sovrapporre l opera. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace come indicato in Figura B-3 e Figura B- 4, nella schermata di Figura B-17 scegliere Inserimento opere. 17

19 Figura B-17: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. Figura B-18: Schermata iniziale dell opzione Inserimento opere. Scegliere dal menu l opzione Opere come polilinee 2D (Figura B-18) e compilare la schermata (Figura B-19) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste: Seleziona il DXF: selezionare il file dxf con una o più polilinee 2D con il contorno delle opere da 18

20 inserire sul DTM di base; Seleziona il layer delle opere: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato. In questo campo si deve selezionare il layer contenente le opere da inserire; Altezza opere fuori terreno [m]: inserire l altezza in metri che devono avere le opere rispetto al terreno; Seleziona il DTM: selezionare il DTM da modificare; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verrà salvato il file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. Figura B-19: Schermata iniziale dell opzione Opere come polilinee 2D. File di output put: File DTM in formato ASCII standard. 19

21 B.3. Prepara dati Trent2D In questa sezione è possibile creare alcuni dei file di input al modello Trent2D, nella fattispecie il file della batimetria e quello delle condizioni al contorno. Per creare questi file si utilizza l apposita funzione del Grigliatore Prepara dati Trent2D partendo da un file DTM con il rilievo della zona di studio e da un file dxf che deve avere le seguenti caratteristiche: Il contorno della zona di studio, detto dominio di calcolo, deve essere rettangolare e va tracciato, in AutoCAD utilizzando una polilinea 2D; è indispensabile che il contorno sia georeferenziato nello stesso sistema di riferimento dei dati altimetrici, sia che si tratti di DTM, punti sparsi o sezioni; Il dominio di calcolo deve essere posto ortogonalmente ai corsi d acqua in ingresso. Le sezioni di ingresso sulle quali verranno imposte le condizioni al contorno verranno chiamate immissioni ; Le immissioni possono essere messe su tre lati del dominio; il quarto lato, quello su cui non possono essere messe immissioni, verrà chiamato valle ; Per ogni immissione deve essere tracciata una polilinea 2D che deve essere contenuta in un layer con nome a scelta. E importante che ci sia un layer per ciascuna immissione e che il suo nome coincida con quello che verrà utilizzato per la stessa immissione nel programma Cc Trent2D. Le polilinee devono essere sovrapposte ad uno o più lati del rettangolo del contorno, purché non sia quello di valle, e devono avere una lunghezza pari alla larghezza del corso d acqua entrante nel dominio; Il lato di valle deve essere indicato tracciando una polilinea 2D coincidente con l intera lunghezza del lato del rettangolo del contorno che dovrà essere posizionato a valle; tale polilinea deve essere contenuta in un layer dedicato con nome a scelta; Per queste ragioni il dominio di calcolo dovrà essere, nella maggior parte dei casi, ruotato rispetto alle coordinate georeferenziate. Nel Tutorial per l utilizzo del Grigliatore sono riportati alcuni esempi di utilizzo di questa funzione, nel caso semplice di sola costruzione della batimetria (paragrafo B.4.2), in presenza di edifici (paragrafo B.4.8) e in presenza di opere 3D (paragrafo B.4.9). File di input: A. File in formato.dxf contenente: Un layer, con nome a scelta, contenente un rettangolo costituito da una polilinea 2D con il contorno della zona d interesse che rappresenterà il dominio di calcolo. Tale rettangolo deve essere posizionato in modo tale da avere i lati il più possibile perpendicolari agli ingressi; se ciò non fosse possibile si rimanda al paragrafo B.4.10 per le soluzioni da adottare; 20

22 Uno o più layer, con nome a scelta, contenenti ciascuno una polilinea 2D in corrispondenza delle immissioni (un layer per immissione). Queste polilinee devono essere sovrapposte ad un lato del rettangolo di contorno e devono avere una lunghezza pari alla larghezza dell alveo; Un layer, con nome a scelta, contenente una polilinea 2D coincidente con il lato del rettangolo di contorno che dovrà essere posizionato a valle; Uno o più layer facoltativi, con nome a scelta, contenenti le modifiche tramite polilinee 3D; Un layer facoltativo, con nome a scelta, contenente le modifiche tramite polilinee 2D. B. File DTM da utilizzare per costruire il dominio. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace come indicato in Figura B-3 e Figura B- 4, scegliere Prepara dati Trent2D (Figura B-20). Figura B-20: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. Si accede ad una prima schermata (Figura B-21) dove vanno inserite le informazioni riguardanti il file dxf: Seleziona il DXF: selezionare il file dxf con il contorno della zona di interesse delle dimensioni del dominio di calcolo; Seleziona il layer del contorno: il menu a tendina mostra i layer presenti nel file dxf selezionato. In questo campo si deve selezionare il layer contenente il contorno della zona in cui interpolare; 21

23 Seleziona il layer di valle: dal menu a tendina selezionare il layer contenente la polilinea che rappresenta la cosiddetta sezione di valle, ossia quel lato del contorno del dominio dove non ci sono immissioni; Seleziona i layer delle immissioni: dal menu a tendina selezionare uno o più layer con la polilinea di immissione che verranno visualizzati nella casella a fianco. In caso di errore è possibile rimuovere uno o più layer tramite il tasto Rimuovi ; Seleziona i layer degli edifici: selezionare il layer con le polilinee degli edifici dal menu a tendina; Altezza degli edifici fuori terra [m]: indicare l altezza degli edifici fuori terra; Seleziona i layer delle opere: dal menu a tendina selezionare i layer contenenti le opere 3D da inserire. In caso di errore è possibile rimuovere uno o più layer tramite il tasto Rimuovi ; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. Figura B-21: Schermata iniziale dell opzione Input Trent2D relativa al file dxf. A questo punto selezionare Avanti per passare alla schermata successiva (Figura B-22) nella quale vanno inseriti i dati relativi ai DTM. Seleziona DTM: selezionare i DTM da utilizzare per costruire il dominio; Dimensione cella: dimensione in metri della cella della nuova matrice batimetrica; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output e confermare cliccando su Conferma nome ; 22

24 Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella in cui verranno salvati i file di output; Dettagli directory: permette di visualizzare i dettagli della directory contente il file selezionato. Figura B-22: Schermata iniziale dell opzione Input Trent2D relativa al DTM. File di output put: Il file DTM finale della batimetria in formato ASCII standard; Il file cc.inp che contiene le informazioni legate alle condizioni al contorno. B.4. Tutorial per l utilizzo del Grigliatore Questo tutorial ha l obiettivo di fornire, attraverso alcune esercitazioni, gli strumenti necessari alla preparazione dei dati batimetrici indispensabili all esecuzione dei software Trent2D df e Trent2D ts. Prima di cominciare è indispensabile fare alcune premesse: - I file dxf devono essere assolutamente salvati nel formato DXF di AutoCAD R12/LT2 (*.dxf), che rappresenta l unico formato AutoCAD compatibile con il Grigliatore; - Prima di salvare il file dxf è buona norma procedere alla pulitura del file attraverso il comando File 23

25 Utilità del disegno Elimina. Questa operazione è indispensabile per eliminare tutti quegli elementi che sono stati cancellati, ma sono ancora memorizzati nel file e potrebbero interferire con la corretta lettura del file; - L utente può scegliere i nomi di tutti i layer contenuti nel file dxf; - I DTM, i file dxf e i file contenenti i punti del rilievo devono essere georeferenziati tutti nello stesso sistema di riferimento. B.4.1. Operazioni preliminari sui DTM: il comando Ritaglia DTM In alcuni casi è molto utile, nonché conveniente dal punto di vista dell ottimizzazione dei tempi di calcolo, ridurre le dimensioni del DTM. Si pensi, infatti, al caso in cui il dominio di calcolo sia molto minore rispetto alla superficie totale del DTM, oppure al caso in cui l area di studio si trovi sull intersezione di più DTM. In queste circostanze, in particolare quando sia necessario eseguire più operazioni sul DTM, è consigliabile ritagliare il DTM in maniera opportuna. Il DTM che si ottiene al termine dell elaborazione avrà la stessa dimensione delle celle del DTM di partenza. Nel caso in cui l operazione di ritaglio interessi più DTM è quindi fondamentale che questi abbiamo tutti la stessa risoluzione. In AutoCAD si traccia il contorno della zona da ritagliare, che deve essere rettangolare, utilizzando una polilinea 2D. E importante che tale zona sia sufficientemente estesa da contenere con un margine adeguato l intera area di studio. Quindi se la zona di studio è quella indicata in blu in Figura B-23, il contorno per il ritaglio dovrà essere più esteso (rettangolo in azzurro). 24

26 Figura B-23: Contorno dell area di studio (in blu) e contorno per il ritaglio del DTM (in azzurro). File di input: File tutorial_1.dxf con il layer CONTORNO_RITAGLIO contenente il rettangolo costituito da una polilinea 2D con il contorno da cui ritagliare il DTM; File DTM dtm.asc da ritagliare. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace scegliere Azioni sul DTM come illustrato di seguito in Figura B-24, Figura B-25 e Figura B-26: 25

27 Figura B-24: Schermata iniziale del Trent2D Workspace. Figura B-25: Schermata iniziale per l avvio del Grigliatore. 26

28 Figura B-26: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. Scegliere dal menu l opzione Trasformazioni (Figura B-27) e successivamente Ritaglia DTM (Figura B- 28). Figura B-27: Schermata iniziale dell opzione Azioni sul DTM del Grigliatore. 27

29 Figura B-28: Schermata iniziale dell opzione Azioni sul DTM del Grigliatore con il menu a tendina relativo alle Trasformazioni. Figura B-29: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione Ritaglia DTM del Grigliatore. Compilare la schermata di Figura B-29 selezionando i file di input e le informazioni di output richieste. Seleziona il DXF: selezionare il file tutorial_1.dxf con la polilinea 2D rettangolare che rappresenta il 28

30 contorno della zona da ritagliare; Seleziona il layer del contorno: selezionare il layer CONTORNO_RITAGLIO contenente il contorno della zona da ritagliare; Seleziona DTM: selezionare il file DTM dtm.asc da ritagliare. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi come indicato in Figura B-31; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output dtm_ritagliato e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella...\tutorial\tutorial_1 in cui verrà salvato il file di output. La schermata completa con tutte le informazioni utili all esecuzione del Grigliatore si presenta come in Figura B-30. Figura B-30: Schermata della funzione Ritaglia DTM del Grigliatore completa dei dati di input. 29

31 Figura B-31: Finestra per la rimozione di uno o più DTM dalla lista. File di output: File DTM dtm_ritagliato.asc. B.4.2. Preparazione dei dati di input al modello Trent2D: un caso semplice In questo paragrafo verrà illustrato come ottenere alcuni dei file di input al modello Trent2D nel caso più comune, ossia quello in cui si deve solamente processare il DTM in base al contorno della zona di studio. Prima di tutto è utile riprendere alcuni concetti basilari, già citati nel paragrafo B.3, fondamentali per creare il file dxf da fornire come input al Grigliatore stesso: Il contorno della zona di studio, detto dominio di calcolo, deve essere rettangolare e va tracciato in AutoCAD utilizzando una polilinea 2D; è indispensabile che il contorno sia georeferenziato nello stesso sistema di riferimento dei dati altimetrici, sia che si tratti di DTM, punti sparsi o sezioni; Il dominio di calcolo deve essere posto ortogonalmente ai corsi d acqua in ingresso. Le sezioni di ingresso sulle quali verranno imposte le condizioni al contorno verranno chiamate immissioni ; Le immissioni possono essere messe su tre lati del dominio; il quarto lato, quello su cui non possono essere messe immissioni, verrà chiamato valle ; Per ogni immissione deve essere tracciata una polilinea 2D che deve essere contenuta in un layer con nome a scelta. E importante che ci sia un layer per ciascuna immissione e che il suo nome coincida con quello che verrà utilizzato per la stessa immissione nel programma Cc Trent2D. Le polilinee devono essere sovrapposte ad un lato del rettangolo del contorno e devono avere una lunghezza pari 30

32 alla larghezza dell alveo; Il lato di valle deve essere indicato tracciando una polilinea 2D coincidente con l intera lunghezza del lato del rettangolo del contorno che dovrà essere posizionato a valle; tale polilinea deve essere contenuta su un layer con nome a scelta; Queste regole consentono di fornire correttamente al Grigliatore tutte le informazioni necessarie per individuare le condizioni al contorno. Una volta specificato il dominio di calcolo, è importante individuare su quali lati il flusso può entrare e/o uscire (immissioni) o soltanto uscire. Si crea quindi un file dxf, tutorial_2.dxf, contenente il contorno del dominio (in blu), le immissioni (in giallo e arancione) e il lato di valle (in verde), come illustrato in Figura B-32. Figura B-32: File dxf con il dominio di calcolo (in blu), le immissioni (in giallo e arancione) e il lato di valle (in verde). File di input: 1. File tutorial_2.dxf contenente: 31

33 Il layer DOMINIO contenente il rettangolo costituito da una polilinea 2D con il contorno della zona d interesse che rappresenterà il dominio di calcolo; I layer INGRESSO_1 e INGRESSO_2 contenenti ciascuno una polilinea 2D in corrispondenza delle immissioni; Il layer USCITA contenente una polilinea 2D coincidente con il lato del rettangolo di contorno che dovrà essere posizionato a valle. 2. File DTM da utilizzare per costruire la batimetria; per comodità si utilizza il file dtm_ritagliato.asc creato con il Grigliatore nel paragrafo precedente. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace nella schermata di Figura B-33 scegliere Prepara dati Trent2D. Si accede ad una prima schermata (Figura B-34) dove vanno inserite le informazioni riguardanti il file tutorial_2.dxf : Seleziona il DXF: selezionare il file tutorial_2.dxf con il contorno della zona di interesse delle dimensioni del dominio di calcolo; Seleziona il layer del contorno: selezionare il layer DOMINIO contenente il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona il layer di valle: dal menu a tendina selezionare il layer USCITA contenente la polilinea che rappresenta la cosiddetta sezione di valle, ossia quel lato del contorno del dominio dove non ci sono immissioni; Seleziona i layer delle immissioni: dal menu a tendina selezionare i layer INGRESSO_1 e INGRESSO_2 con le polilinee di immissione che verranno visualizzati nella casella a fianco. In caso di errore è possibile rimuovere uno o più layer tramite il tasto Rimuovi ; Seleziona i layer degli edifici: selezionare il layer con le polilinee degli edifici dal menu a tendina (in questo caso la casella va lasciata vuota); Altezza edifici fuori terra [m]: indicare l altezza in metri degli edifici fuori terra (lasciare la casella vuota); Seleziona i layer delle opere: in questo campo si devono selezionare i layer contenenti le opere 3D da inserire (in questo caso il campo va lasciato vuoto). 32

34 Figura B-33: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. Figura B-34: Schermata iniziale dell opzione Input Trent2D relativa al file dxf. La schermata compilata con tutte le informazioni è rappresentata in Figura B

35 Figura B-35: Schermata iniziale dell opzione Input Trent2D completa dei dati di input relativi al file dxf. Figura B-36: Finestra che avvisa l utente della mancanza del layer degli edifici. Figura B-37: Finestra che avvisa l utente della mancanza dei layer delle opere 3D. A questo punto selezionare Avanti per passare alla schermata successiva nella quale vanno inseriti i dati relativi ai DTM. Dal momento che non è previsto di inserire nella batimetria né edifici né opere 3D, cliccando sul pulsante Avanti compariranno, in sequenza, due messaggi in cui si chiede se si desidera proseguire nell elaborazione della batimetria anche senza l inserimento di opere 2D (Figura B-36) e 3D (Figura B-37). E necessario confermare in entrambi i casi per poter accedere alla schermata successiva (Figura B-38). 34

36 Figura B-38: Schermata iniziale dell opzione Input Trent2D relativa al DTM. In questa schermata vanno inserite le seguenti informazioni: Seleziona DTM: selezionare il file DTM dtm_ritagliato.asc creato nel precedente paragrafo; Dimensione cella: lasciare il valore di default, pari a 1m; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output batimetria e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella...\tutorial\tutorial_2 in cui verranno salvati i file di output. La schermata completa di tutte le informazioni richieste appare come quella in Figura B

37 Figura B-39: Schermata iniziale dell opzione Input Trent2D completa dei dati di input relativi al file DTM. File di output: Il file DTM finale della batimetria batimetria.asc ; Il file cc.inp che contiene le informazioni legate alle condizioni al contorno (Figura B-40). Figura B-40: Struttura del file cc.inp. E possibile visualizzare il DTM finale lanciando il Visualizzatore nel Trent2D Workspace con la modalità standard (Figura B-41). 36

38 Figura B-41: Visualizzazione del DTM creato con il Grigliatore. In questo caso il file contiene un numero di celle eccessivo per consentirne la visualizzazione in 3D. Si può quindi procedere in due modi: 1. Si effettua uno zoom su una zona più ristretta: in questo modo si diminuisce il numero di celle da visualizzare e si può controllare il risultato parziale (Figura B-42); 2. Si seleziona l opzione 3D rapido dal menu Avanzate presente sulla barra dei menu in alto (Figura B-43). 37

39 Figura B-42: Visualizzazione in modalità standard di una parte del DTM. 38

40 Figura B-43: Visualizzazione in modalità 3D rapido del DTM. B.4.3. Inserimento di opere a quota fissa su DTM Esistono situazioni in cui può essere necessario dover inserire sul DTM di partenza delle zone ad una quota fissa. Si pensi al caso in cui all interno dell area di studio siano presenti degli edifici: questi normalmente non sono rappresentati nel DTM ed è quindi necessario inserirli manualmente. In questo paragrafo verranno descritte le modalità per eseguire questa operazione utilizzando l opzione Inserimento opere del Grigliatore. Con questo comando si effettua una pura sovrapposizione dei dati, senza operare alcuna interpolazione. Gli edifici possono essere individuati sulla carta tecnica e contornati tenendo conto delle dimensioni delle celle del DTM. Infatti se il DTM ha una risoluzione di 5m, non ha senso tracciare dei contorni ad una distanza minore, perché risulterebbero sovrapposti. In questo caso conviene raggruppare più edifici in un unico contorno. Le modifiche 2D possono essere inserite nel DTM anche utilizzando direttamente l opzione del Grigliatore Prepara dati Trent2D. La funzione Inserimento opere si utilizza principalmente nei seguenti casi: In fase preliminare di preparazione dei dati si desideri controllare il corretto inserimento delle opere sul DTM; Si desideri sottoporre ad una seconda interpolazione i dati del DTM così creato utilizzandolo come 39

41 input nell applicazione Prepara dati Trent2D. Questa operazione può essere utile nel caso in cui si desideri eliminare eventuali discontinuità di quota che si determinano quando l opera viene sovrapposta al DTM di base. In AutoCAD si traccia il contorno degli edifici che si intende inserire utilizzando una polilinea 2D che sarà contenuta in un layer con nome a scelta dell utente. Tutte le polilinee contenute in questo layer saranno inserite sul DTM di base alla stessa altezza fuori terra, altezza che verrà imposta dall utente attraverso l apposita interfaccia grafica. E fondamentale che le polilinee che delimitano le opere siano georeferenziate nello stesso sistema di riferimento del DTM su cui andranno sovrapposte. Nel caso in cui si desideri inserire opere ad altezza fuori terra differenti, è necessario ricorrere all utilizzo di polilinee 3D con le modalità descritte nel paragrafo successivo. Il file dxf che si ottiene, chiamato tutorial_3.dxf è rappresentato in Figura B-44. Figura B-44: File dxf con il contorno degli edifici (in rosso). File di input: File tutorial_3.dxf con il layer CASE contenente le polilinee 2D con il contorno delle opere da inserire nel DTM; 40

42 File DTM a cui sovrapporre le opere; per comodità si utilizza il file dtm_ritagliato.asc creato con il Grigliatore nel paragrafo B.4.1. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace nella schermata di Figura B-45 scegliere Inserimento opere. Figura B-45: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. 41

43 Figura B-46: Schermata iniziale dell opzione Inserimento opere. Figura B-47: Schermata iniziale dell opzione Opere come polilinee 2D. Scegliere dal menu l opzione Opere come polilinee 2D (Figura B-46) e compilare la schermata (Figura B-47) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste. 42

44 Seleziona il DXF: selezionare il file tutorial_3.dxf con le polilinee 2D con il contorno degli edifici da inserire sul DTM di base; Seleziona il layer delle opere: selezionare il layer CASE contenente le opere da inserire scegliendolo dall apposito menu a tendina; Altezza opere fuori terreno [m]: inserire l altezza in metri che devono avere le opere rispetto al terreno, in questo caso 7m; Seleziona DTM: selezionare il DTM da modificare dtm_ritagliato.asc ; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output dtm_con_edifici.asc e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella...\tutorial\tutorial_3 in cui verrà salvato il file di output. La schermata completa di tutti le informazioni appare come quella in Figura B-48. Figura B-48: Schermata iniziale dell opzione Opere come polilinee 2D completa dei dati di input. File di output: Il file DTM finale della batimetria dtm_con_edifici.asc. E possibile visualizzare il DTM finale lanciando il Visualizzatore nel Trent2D Workspace scegliendo la modalità 3D rapido (Figura B-49). 43

45 Figura B-49: Visualizzazione in modalità 3D rapido del DTM con inseriti gli edifici. B.4.4. Inserimento di opere a quota variabile su DTM Come già illustrato nel paragrafo B.2.1, può essere necessario dover rielaborare il DTM per tener conto di opere o modifiche 3D, nuove o già presenti. E questo il caso di opere di progetto, come briglie e/o arginature, oppure di zone in cui si ritiene che il DTM non sia sufficientemente accurato. Come si è accennato nel paragrafo precedente, può anche essere necessario inserire degli edifici a differenti altezze fuori terra, quando risulta rilevante ai fini della simulazione. Anche per le modifiche 3D vale quanto detto nel paragrafo precedente per le opere 2D. Queste possono essere inserite nel DTM anche utilizzando direttamente l opzione del Grigliatore Prepara dati Trent2D. Si utilizza la funzione Inserimento opere principalmente nei seguenti casi: In fase preliminare di preparazione dei dati si desideri controllare il corretto inserimento delle opere sul DTM; Si desideri sottoporre ad una seconda interpolazione i dati del DTM così creato utilizzandolo come input nell applicazione Prepara dati Trent2D. Questa operazione può essere utile nel caso in cui si desideri eliminare eventuali discontinuità di quota che si determinano quando l opera viene 44

46 sovrapposta al DTM di base. In AutoCAD si traccia il contorno delle opere che si intende inserire utilizzando una polilinea 3D che sarà contenuta in uno o più layer con nome a scelta dell utente. In Figura B-50 è rappresentato il file tutorial_4.dxf con indicato in rosso la nuova arginatura. Le opere 3D vengono inserite sul DTM secondo l ordine di inserimento dei layer nella schermata. Questo implica che se l opera contenuta in un layer si sovrappone, anche parzialmente, all opera contenuta in un altro layer, la quota delle celle che si trovano nella zona di sovrapposizione sarà determinata dalla quota dei vertici della polilinea contenuta nell ultimo layer inserito nella schermata. E importante sapere che, come nel caso dell inserimento di opere 2D, anche con questo comando le opere vengono inserite nel DTM senza operare alcuna interpolazione, ma solo come pura sovrapposizione. L unica interpolazione che viene operata è quella tra le quote dei vertici della polilinea stessa. Figura B-50: File dxf con il contorno della nuova arginatura (in rosso). File di input: File tutorial_4.dxf contenente il layer ARGINE con la polilinea 3D dell opera da inserire nel DTM; File DTM dtm_ritagliato.asc a cui sovrapporre l opera. 45

47 Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace nella schermata di Figura B-51 scegliere Inserimento opere. Figura B-51: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. Figura B-52: Schermata iniziale dell opzione Inserimento opere. 46

48 Figura B-53: Schermata iniziale dell opzione Opere come polilinee 3D. Scegliere dal menu l opzione Opere come polilinee 3D (Figura B-52) e compilare la schermata di Figura B- 53 selezionando i file di input e le informazioni di output richieste. Seleziona il DXF: selezionare il file tutorial_4.dxf con la polilinea 3D con il contorno dell opera da inserire sul DTM di base; Seleziona i layer delle opere: selezionare il layer ARGINE contenente l opera da inserire. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Seleziona il DTM: selezionare il DTM dtm_ritagliato.asc da modificare; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output dtm_opere e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella...\tutorial\tutorial_4 in cui verrà salvato il file di output. La schermata compilata con tutte le informazioni richieste appare come quella di Figura B

49 Figura B-54: Schermata iniziale dell opzione Opere come polilinee 3D completa di tutte le informazioni di input. File di output: Il file DTM finale della batimetria dtm_opere.asc. Questa volta è più opportuno visualizzare il DTM finale scegliendo la modalità standard del Visualizzatore (Figura B-55). 48

50 Figura B-55: Visualizzazione in modalità standard del DTM finale con inserita l arginatura. B.4.5. Interpolazione di punti sparsi di un rilievo Molto spesso il DTM non è sufficientemente preciso da descrivere in modo opportuno l alveo inciso, sia perché questo ha dimensioni molto ridotte, sia perché in presenza di acqua non è possibile rilevare la quota del fondo. E necessario pertanto eseguire un rilievo di dettaglio che nella maggior parte dei casi consiste in una distribuzione di punti sparsi (in formato x,y,z) da sovrapporre al DTM. Per assegnare a ciascuna cella della griglia un valore, è necessario interpolare i valori che si trovano nell intorno della cella stessa ad una distanza detta raggio di influenza. L entità del raggio di influenza è a discrezione dell utente e dipende da quanto è fitta la distribuzione dei punti. Infatti se la distribuzione dei punti è poco fitta, sarà necessario aumentare il raggio di influenza per trovare dei valori da interpolare; viceversa se la distribuzione dei punti è 49

51 molto fitta si può diminuire il raggio di influenza. Nell interfaccia grafica si devono inserire due raggi di influenza: il primo, detto raggio di influenza minimo, rappresenta la distanza minima all interno della quale cercare i punti da interpolare; il secondo, detto raggio di influenza massimo, rappresenta la distanza massima all interno della quale cercare i punti da interpolare. E indispensabile imporre entrambi i parametri, perché può accadere che sia necessario allargare la zona di interpolazione per mancanza di dati soltanto per un numero ristretto di celle. In AutoCAD si deve tracciare una polilinea 2D con il contorno della zona all interno della quale si trovano i punti da interpolare (Figura B-56). E fondamentale che questo contorno sia georeferenziato nello stesso sistema di riferimento dei punti del rilievo e del DTM sul quale andrà eventualmente sovrapposto. Figura B-56: File dxf con i punti del rilievo (in arancione) e il contorno del rilievo (in rosso). File di input: File tutorial_5.dxf contenente il layer CONTORNO_RILIEVO con una polilinea 2D che rappresenta il contorno della zona all interno della quale interpolare i dati; File rilievo_punti.xyz contenente le coordinate xyz dei punti da interpolare; in fondo all elenco è necessario inserire un punto con coordinate , come indicato in Figura B-57. Per la formattazione di questo file si rimanda al paragrafo B

52 Figura B-57: File di testo con le coordinate xyz dei punti del rilievo. Esecuzione del Grigliatore: Dopo aver lanciato il programma Grigliatore nel Trent2D Workspace nella schermata di Figura B-58 scegliere Azioni sul DTM. Figura B-58: Schermata riassuntiva con le funzioni principali del Grigliatore. 51

53 Figura B-59: Schermata iniziale dell opzione Azioni sul DTM del Grigliatore. Figura B-60: Schermata iniziale dell opzione Azioni sul DTM del Grigliatore con il menu a tendina relativo all Interpolazione dati. 52

54 Figura B-61: Schermata per l inserimento dei dati di input alla funzione XYZ del Grigliatore. Scegliere dal menu l opzione Interpolazione dati (Figura B-59) e Punti xyz dal menu a tendina (Figura B- 60). Compilare la schermata (Figura B-61) selezionando i file di input e le informazioni di output richieste: Seleziona il DXF: selezionare il file tutorial_5.dxf contenente il contorno della zona in cui interpolare i punti; Seleziona il layer del contorno: selezionare il layer CONTORNO_RILIEVO contenente la polilinea 2D con il contorno della zona in cui interpolare; Seleziona file con dati xyz: selezionare il file rilievo_punti.xyz contenente i dati xyz da interpolare, formattati come descritto nel precedente paragrafo. In caso di errore è possibile rimuovere dalla lista uno o più file con il tasto Rimuovi ; Dimensione cella [m]: lasciare il valore di default; Raggio di influenza [m]: inserire come valore minimo e massimo del raggio di influenza 1m e 10m rispettivamente; Nome del DTM finale: inserire il nome del file di output dtm_xyz e confermare cliccando su Conferma nome ; Seleziona cartella di lavoro: selezionare la cartella...\tutorial\tutorial_5 in cui verrà salvato il file di output. La schermata completa di tutte le informazioni appare come quella in Figura B

55 Figura B-62: Schermata della funzione XYZ del Grigliatore completa delle informazioni di input. File di output: Il file DTM finale della batimetria dtm_xyz.asc. A questo punto si può visualizzare il DTM finale scegliendo la modalità 3D rapido del Visualizzatore (Figura B-63). 54

56 Figura B-63: Visualizzazione in modalità 3D rapido del DTM ottenuto dall interpolazione di punti sparsi del rilievo. B.4.6. Interpolazione di sezioni di un rilievo Un caso simile a quello descritto nel paragrafo precedente è quello in cui si possiede una serie di punti disposti su sezioni e si vuole ricavarne una griglia regolare. Il modo di procedere è praticamente identico a quello del caso precedente in cui si hanno a disposizione una distribuzione di punti sparsi. Per la formattazione del file contenente le coordinate dei punti delle sezioni si rimanda al paragrafo B.1.1 dedicato all interpolazione di punti disposti su sezioni. In AutoCAD si deve tracciare una polilinea 2D con il contorno della zona all interno della quale si trovano le sezioni da interpolare. In Figura B-2 è rappresentato il file tutorial_6.dxf con il contorno del rilievo (in rosso) e le sezioni (in arancione). E fondamentale che questo contorno sia georeferenziato nello stesso sistema di riferimento dei punti del rilievo e del DTM sul quale andrà eventualmente sovrapposto. 55

57 Figura B-64: File dxf con le sezioni del rilievo (in arancione) e il contorno del rilievo (in rosso). File di input: File tutorial_6.dxf contenente il layer CONTORNO_SEZIONI con una polilinea 2D che rappresenta il contorno della zona all interno della quale interpolare i dati; File rilievo_sezioni.xyz contenente le coordinate xyz dei punti delle sezioni da interpolare formattato come indicato in Figura B-65. Figura B-65: File contenente le coordinate xyz dei punti delle sezioni del rilievo. 56

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