COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE REALIZZARE IL POTENZIALE DELL'UNIONE EUROPEA: CONSOLIDAMENTO ED ESTENSIONE DELLA STRATEGIA DI LISBONA

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1 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, COM(2001)79 definitivo VOLUME I COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE REALIZZARE IL POTENZIALE DELL'UNIONE EUROPEA: CONSOLIDAMENTO ED ESTENSIONE DELLA STRATEGIA DI LISBONA Contributo della Commissione europea al Consiglio europeo di primavera Stoccolma, 23 e 24 marzo 2001

2 SOMMARIO A Lisbona il Consiglio europeo ha definito un'ambiziosa strategia di cambiamento, mirante a far sì che entro il 2010 l'unione europea diventi "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Il Consiglio europeo è stato inoltre invitato a riunirsi ogni primavera per discutere questioni economiche e sociali in riferimento all'obiettivo strategico dell'unione europea. La presente relazione adempie al mandato di Lisbona e presenta un quadro dei progressi compiuti da Lisbona in poi avvalendosi di indicatori economici e sociali concordati con gli Stati membri. Essa individua le decisioni e gli interventi necessari nei prossimi 12 mesi per consolidare ed estendere la strategia di Lisbona e per coglierne i frutti. Spetterà al Consiglio europeo di Stoccolma fornire l'impulso necessario per fare in modo che le decisioni assumano forma concreta. Il 2000 è stato un anno positivo per l'economia dell'unione europea. I governi e le imprese hanno goduto di una forte crescita, di un tasso d'inflazione mantenutosi basso e di conti pubblici sani; sono stati creati circa 2 milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro, oltredueterzideiquali hanno consentito di assumere donne. È stato anche un anno di notevoli successi strategici, in quanto la Commissione ha compiuto progressi in tutti i settori individuati a Lisbona; in alcuni ambiti, tuttavia, i progressi sono stati troppo lenti e per una serie di motivi, tra cui la mancanza di volontà politica, alcune proposte chiave avanzate dalla Commissione rischiano di subire ritardi o di perdere incisività. Il bilancio finale dell'anno ha registrato una notevole riduzione della disoccupazione in tutta l'unione europea; l'euro si è rafforzato e l'economia ha resistito alla stangata nel settore dei carburanti e alla turbolenza dei mercati borsistici. L'economia appare destinata nei prossimi anni a crescere ad un ritmo costante. Sono in corso gli ultimi preparativi per l'introduzione dell'euro e l'accordo di Nizza sulle riforme istituzionali ha spianato la strada all'allargamento. Tutto ciò induce a ritenere che l'itinerario tracciato alisbonasiaquellogiusto. Ma l'unione europea non può permettersi di abbassare la guardia. La nostra relativa salute economica dev'essere utilizzata per accelerare riforme difficili e non per rallentarle: malgrado i progressi compiuti, per 2

3 conseguire il proprio obiettivo strategico l'ue deve agire con determinazione. Occupazione. Nonostante la creazione di nuovi posti di lavoro vi sono attualmente 14 milioni di disoccupati. Nell'Unione europea il tasso di occupazione complessivo rimane molto lontano dagli obiettivi stabiliti a Lisbona e non è stato fatto abbastanza per fissare obiettivi corrispondenti a livello nazionale. Stanno emergendo i fenomeni della carenza di manodopera e della qualificazione inadeguata della forza lavoro, che rischiano di limitare la nostra ulteriore capacità di crescita; e troppi ostacoli scoraggiano la ricerca di un impiego o limitano la mobilità di chi già lavora. Riforme economiche. Nonostante i progressi segnati dalle riforme economiche occorre accelerare gli sforzi per un'ulteriore apertura di alcuni settori essenziali dell'economia (telecomunicazioni, energia, trasporti, servizi postali, appalti). Non esiste ancora un mercato interno dei servizi. Sono ancora troppo diffusi gli aiuti di Stato ad hoc e settoriali. L'integrazione dei mercati finanziari e gli investimenti transfrontalieri sono frenati dalla complessità delle regole che da noi disciplinano questo settore e l'offerta di capitale di rischio, appena un terzo di quella disponibile altrove, non è sufficientemente concentrata sui finanziamenti in fase iniziale. Ricerca e innovazione nella società della conoscenza. Le imprese dell'unione europea continuano ad investire meno delle loro concorrenti statunitensi nelle nuove tecnologie e nella ricerca, ed è questa una delle ragioni dell'insufficiente produttività e innovazione che si registra nell'unione malgrado la grande abbondanza di competenze e di talento a nostra disposizione. La procedura per brevettare le invenzioni si svolge tuttora in ambito nazionale ed è troppo costosa. Resta ancora molto da fare per unire le competenze nel campo della ricerca, degli affari e della finanza, in particolare per occuparsi delle "tecnologie di frontiera". Le imprese, i cittadini e i governi non stanno inoltre abbracciando in maniera sufficientemente rapida la nuova e-economy. Coesione sociale. Nell'Unione europea continuano ad esserci povertà ed emarginazione, rese più gravi dalle consistenti disparità regionali in termini di occupazione e di tenore di vita. Occorre migliorare e rendere più moderni i sistemi di protezione sociale. Dato l'invecchiamento della popolazione, occorre impegnarsi sin da ora per garantire pensioni sicure e sostenibili a lungo termine e per far sì che i sistemi sanitari siano in grado di far fronte al mutare delle esigenze. 3

4 Per fornire risposte ai problemi appena elencati occorre intervenire in dieci settori prioritari. Gli interventi proposti in ciascuno di tali settori sono interconnessi e si rafforzano a vicenda. Essi porteranno avanti la strategia di Lisbona per i prossimi dieci anni, ma comportano decisioni difficili e richiedono volontà e un disegno politico. Se tuttavia l'unione europea riuscirà a compiere passi avanti in tutti questi settori, contribuiremo a realizzare e a liberare appieno il potenziale dell'unione. DIECI SETTORI PRIORITARI PER STOCCOLMA (1) Posti di lavoro più numerosi e migliori (2) Nuovi mercati del lavoro europei: aperti ed accessibili a tutti (3) Riforme economiche per beni e servizi (4) Mercati finanziari integrati (5) Il contesto normativo adatto (6) eeurope 2002 (7) Carenza di lavoratori qualificati nel settore informatico (8) Ricerca, innovazione e impresa (9) Tecnologie di frontiera (10) Protezione sociale efficace per una popolazione che invecchia 4

5 INDICE SOMMARIO... 2 I LISBONA - UN ANNO DOPO... 6 II IL CONTESTO ECONOMICO E SOCIALE... 6 III LA STRADA DA SEGUIRE NEL Posti di lavoro più numerosi e migliori Nuovi mercati del lavoro europei: aperti ed accessibili a tutti Riforme economiche per beni e servizi Mercati finanziari integrati Il contesto normativo adatto eeurope Carenza di lavoratori qualificati nel settore informatico Ricerca, innovazione e impresa Tecnologie di frontiera Protezione sociale efficace per una popolazione che invecchia IV DA STOCCOLMA A GÖTEBORG: UNA DIMENSIONE DI SOSTENIBILITÀ IN PIÙ V MANTENERE LO SLANCIO Allegato 1: Stato di avanzamento della strategia di Lisbona Allegato 2: Indicatori strutturali 5

6 I LISBONA - UN ANNO DOPO Lisbona ha fornito un disegno comune per trasformare l'economia e la società dell'ue La Commissione ha assunto le iniziative promesse Una cultura di dinamismo economico e di rinnovamento sociale Lisbona offre una strategia integrata e vincente UnannofaaLisbonaiCapidiStatoedigovernoelaCommissione hanno presentato una strategia decennale innovativa. Nel contesto della nascente società della conoscenza, essi hanno concordato un disegno comune per lo sviluppo economico e sociale dell'unione europea, mirante a trasformare l'economia e la società ponendo al centro le persone e le idee. Un disegno ispirato a innovazione e imprenditorialità. La Commissione ha subito iniziato ad attuare tale strategia, assumendo iniziative in tutti i settori richiesti 1. A distanza di un anno, la strategia concordata a Lisbona rimane quella giusta per compiere passi avanti. In questa relazione la Commissione individua i progressi ottenuti facendo riferimento agli "indicatori di Lisbona" concordati con il Consiglio 2. Essa indica inoltre in quali settori occorra accelerare o potenziare gli interventi: i nuovi mercati del lavoro europei, i mercati finanziari integrati e le "tecnologie di frontiera". Obiettivi centrali della strategia di Lisbona sono il rafforzamento della competitività, il cammino verso la piena occupazione e la promozione della coesione sociale, aggiungendo una cultura di dinamismo economico e di rinnovamento sociale alla stabilità economica ormai raggiunta. Per conseguire tali obiettivi è necessaria un'impostazione integrata, con interventi paralleli in una serie di settori interconnessi per generare un circolo virtuoso caratterizzato dalla creazione di posti di lavoro più numerosi e migliori, dall'accelerazione delle riforme economiche, dalla partecipazione all'innovazione e alla società della conoscenza e dal rafforzamento della coesione sociale. È stata questa l'impostazione definita a Lisbona. Ora occorre adottare decisioni volte a consolidare e ad estendere tale strategia al fine di realizzare appieno il potenziale dell'unione europea nei prossimi dieci anni. II IL CONTESTO ECONOMICO E SOCIALE Il 2000 è stato un anno positivo per l'economia europea. Si sta imparando a conoscere la realtà della moneta unica e le sue conseguenze 1 In allegato è riportata una sintesi delle nuove iniziative programmatiche e legislative avviate dalla Commissione, oltre a un riferimento alla normativa già adottata e ad altre iniziative. 2 La serie completa degli indicatori strutturali viene riportata in allegato alla presente relazione. 6

7 sulla necessità di un coordinamento più spinto delle politiche economiche. Si stanno compiendo sforzi per potenziare tale coordinamento, rendendolo più efficace e contribuendo a definire il policy mix adeguato. La convergenza del ciclo economico all'interno dell'unione europea si sta accentuando. Circa 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro More Economic than 2.6 Stoccolma million reforms new dovrebbe jobs complement imprimere sound macroeconomic slancio agli indirizzi di conditions massima per le politiche economiche per il 2001 Le riforme economiche favoriscono la già positiva situazione macroeconomica I governi e le imprese hanno potuto godere dei vantaggi dati dalla forte crescita economica, dal tasso di inflazione mantenutosi basso e dai conti pubblici sani. Sono stati creati circa 2milioniemezzodinuovipostidi lavoro, oltre due terzi dei quali hanno portato ad assumere donne. L'Unione europea sta cogliendo i frutti del mercato interno integrato, di valide politiche monetarie e fiscali e della crescente efficacia delle politiche per l'occupazione e per la coesione. Tali progressi sono destinati a continuare negli anni a venire, a patto che gli Stati membri perseguano obiettivi a medio termine di controllo dell'inflazione e di miglioramento della qualità delle finanze pubbliche. Modificare la qualità delle finanze pubbliche è difficile, ma ne possono derivare notevoli vantaggi 3. A Stoccolma il Consiglio europeo deve conservare e migliorare il quadro macroeconomico, in modo che esso contribuisca ancor più alla creazione di un'europa dinamica e solidale. I prossimi indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2001 dovrebbero rispecchiare tale scelta. Le buone condizioni di salute macroeconomica sono state assecondate dalla prosecuzione delle riforme economiche e strutturali, sia a livello nazionale che europeo, nonché dall'affermarsi della società della conoscenza. Gli effetti dei nuovi interventi decisi a Lisbona sui risultati economici dell'unione europea non saranno misurabili per un certo tempo, ma talune politiche hanno già ottenuto notevoli successi a livello europeo, mentre in altri settori i progressi sono stati troppo lenti. DOPO IL VERTICE DI LISBONA SONO STATI OTTENUTI SUCCESSI IMPORTANTI... Alcuni strumenti fondamentali di politica economica ed occupazionale sono stati rimodulati per tenere conto degli obiettivi stabiliti a Lisbona, in particolare gli indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2000, la relazione sul funzionamento del mercato interno (nota come "relazione di Cardiff") e gli orientamenti per l'occupazione per il Gli strumenti comunitari per il coordinamento delle politiche economiche devono aiutare gli Stati membri non soltanto a proseguire lo sforzo di riduzione del debito pubblico, ma anche a riorientare a favore dell'occupazione i sistemi fiscali e previdenziali, a sostenere la ricerca e lo sviluppo, l'innovazione e le tecnologie dell'informazione e ad adeguare i sistemi pensionistici all'invecchiamento della popolazione. 7

8 Sono stati concordati un quadro normativo generale per il commercio elettronico e regole sulle controversie giudiziarie transfrontaliere e su chi può emettere "moneta elettronica". Sono state liberalizzate le esportazioni di prodotti di cifratura dall'unione europea e al suo interno. Dalle regole sull'accesso disaggregato alla rete locale introdotte puntualmente nel gennaio 2001 deriverà un aumento della competitività per i servizi di telecomunicazione locali, con una conseguente riduzione dei costi legati all'uso di Internet. Dopo oltre 30 anni di negoziati sono state concordate regole per consentire alle aziende di operare come società europea nonché regole sul coinvolgimento dei dipendenti. La loro adozione formale è prevista per questa primavera. Dopo difficili negoziati sono stati compiuti importanti passi avanti sul cosiddetto pacchetto fiscale. La Commissione ha aggiornato la propria comunicazione sui servizi d'interesse generale del 1996 fornendo maggiore certezza giuridica alle organizzazioni interessate. È stata avviata la prima fase della liberalizzazione dei trasporti ferroviari in seguito all'adozione di norme che garantiscono, entro il 2008, la piena liberalizzazione del trasporto internazionale di merci nell'intera rete europea. Il Consiglio europeo di Nizza ha adottato l'agenda sociale europea, che illustra le modalità per conseguire gli obiettivi sociali concordati a Lisbona. Esso ha inoltre dato il proprio avallo ad una strategia sull'emarginazione sociale che estende a questo settore il metodo di coordinamento aperto, in particolare attraverso l'elaborazione da parte degli Stati membri di piani d'azione nazionali entro giugno Sono stati compiuti progressi grazie all'adozione di due direttive e di un piano d'azione per la lotta alla discriminazione e grazie ad un accordo su una strategia quadro e un piano d'azione nel settore delle pari opportunità. La Banca europea per gli investimenti ha impegnato oltre 2 miliardi di euro, sulla cifra totale di miliardi di euro annunciata nella sua iniziativa Innovazione 2000, per riorientare la propria attività di prestito a sostegno della società della conoscenza. A livello nazionale è prevista per i prossimi sei anni una spesa di almeno 6miliardidieuro nell'ambito dei Fondi strutturali per investimenti connessi alla società della conoscenza e ad eeurope. Grazie ad un contributo di 80 milioni di euro dei fondi comunitari per la ricerca è a buon punto l'attività volta a decuplicare la velocità delle reti che collegano i principali centri di ricerca di 30 paesi europei.. MA IN ALCUNI SETTORI I PROGRESSI SONO STATI TROPPO LENTI... û In sede di Consiglio sono attualmente in fase di stallo le discussioni sui servizi postali e non sono stati compiuti sufficienti progressi riguardo a nuove norme sulla commercializzazione a distanza dei servizi finanziari. La proposta sulle offerte pubbliche d'acquisto rischia di subire ulteriori ritardi. û Malgrado le proposte ambiziose, i progressi riguardanti le nuove norme sugli appalti e sul brevetto comunitario sono stati insufficienti: si rischia perciò di non rispettare le scadenze concordate a Lisbona. 8

9 û Per mancanza di consenso politico non è stato raggiunto un accordo sulla struttura da conferire a GALILEO per affrontare la seconda fase di sviluppo del programma. û La liberalizzazione del gas e dell'energia elettrica deve ancora essere pienamente realizzata ed applicata in alcuni Stati membri. û Nonostante il successo ottenuto nella liberalizzazione del trasporto ferroviario internazionale delle merci, rimangono aperte le sfide riguardanti il trasporto di passeggeri e il trasporto ferroviario nazionale delle merci. û Nell'ambito della strategia europea per l'occupazione sono insufficienti i progressi compiuti per realizzare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, in particolare per quanto attiene alla fissazione di obiettivi nazionali. Il rallentamento degli USA non deve ritardare le nostre decisioni L'Unione deve approfittare del contesto favorevole La strategia di Lisbona ha notevoli implicazioni a livello decisionale Sebbene le prospettive generali siano positive, non ci si può accontentare di quanto finora ottenuto. La relativa forza economica dell'unione europea rispetto al rallentamento dell'economia statunitense non deve essere usata come scusa per ritardare le necessarie riforme strutturali. L'Unione europea deve prendere decisioni adesso per ottenere un dividendo della crescita negli anni a venire e, per attutire l'impatto delle riforme, deve utilizzare il cuscino rappresentato dalla sua forza economica. Non bisogna più ripetere l'errore passato di rallentare il ritmo delle riforme economiche quando l'economia gode di buona salute. Senza un impegno costante a realizzare i cambiamenti strutturali e sociali verranno seriamente compromesse le prospettive di crescita sostenibile, di ulteriori diminuzioni della disoccupazione e di maggiore coesione. Una buona realizzazione della strategia di Lisbona nel 2001 ha anche un'importanza più ampia, in quanto accrescerà l'impatto della moneta unica durante gli ultimi preparativi per la sua introduzione nei paesi della zona euro e potrà imprimere un ulteriore slancio alla messa a punto di un sistema forte e aperto di regole sul commercio mondiale, che integreranno le riforme economiche e sociali realizzate all'interno dell'unione europea. Qualsiasi agenda commerciale dovrebbe rifarsi agli obiettivi fissati a Lisbona ed imparare dai metodi stabiliti in tale sede. Un'economia forte sarà anche una delle componenti essenziali per preparare l'allargamento. Anche i paesi candidati devono essere coinvolti nella strategia di Lisbona e far propri, nella misura del possibile, gli obiettivi e le mete stabiliti dall'unione europea. III LA STRADA DA SEGUIRE NEL 2001 Stoccolma farà il punto sui progressi realizzati e imprimerà un nuovo slancio A Stoccolma il Consiglio europeo avrà la possibilità di fare il punto della situazione, di stabilire priorità e di affrontare nuove sfide. Esso dovrà 9

10 individuare le decisioni che occorre adottare nei prossimi 12 mesi per portare avanti la strategia di Lisbona. Dieci priorità interconnesse che si rafforzano a vicenda I dieci settori prioritari individuati dalla Commissione per il 2001 sono interconnessi e si rafforzano a vicenda. Essi utilizzano la stabilità macroeconomica, le riforme economiche e sociali, i mercati finanziari integrati, il contesto normativo adatto e l'adozione più ampia della e-economy per creare un clima propizio alla ricerca, all'innovazione e all'imprenditorialità. Un clima in cui le idee e investimenti più massicci (in particolare nell'economia della conoscenza) vengano trasformati in nuovi prodotti e servizi, alimentando aumenti di produttività. Un clima che funga da motore per la crescita e la competitività, creando posti di lavoro più numerosi e migliori e rafforzando la coesione sociale e regionale. Ma non ci saranno persone in grado di svolgere le nuove attività lavorative se l'unione europea non aumenterà gli investimenti per l'istruzione e la formazione, se non proseguirà la riforma dei sistemi fiscali e previdenziali esenonincoraggeràlamobilità della forza lavoro nei "nuovi mercati del lavoro europei" che si stanno delineando. La società della conoscenza e le tecnologie di frontiera verranno frenate se non si ovvierà alla carenza di lavoratori qualificati nel settore informatico, se non si aumenteranno gli investimenti per l'innovazione e la ricerca e se non verrà istituito un quadro normativo che generi fiducia nel pubblico, insieme al sostegno dato da abbondanti capitali di rischio in fase di avviamento. Non sarà possibile progredire sulla strada del rafforzamento della coesione sociale e della modernizzazione dei sistemi di protezione sociale, per far fronte ai mutamenti economici e all'invecchiamento della popolazione, senza un'economia forte in grado di sostenere i costi del cambiamento e in mancanza di una gestione sostenibile a lungo termine delle finanze pubbliche. La Commissione raccomanda perciò al Consiglio europeo di Stoccolma di raggiungere un accordo sui seguenti settori d'intervento: 10

11 1. Posti di lavoro più numerosi e migliori Verso l'obiettivo del pieno impiego Vi sono tuttora 14 milioni di disoccupati L'avvicinamento all'obiettivo del pieno impiego è al centro della strategia di Lisbona e rappresenta uno strumento essenziale per garantire maggiore partecipazione alla società. L'Unione europea si trova di fronte a una duplice sfida: deve ottenere un aumento del tasso di occupazione generale, ma in particolare di quello femminile, troppo bassi rispetto a quelli dei principali concorrenti dell'unione; deve inoltre continuare a far scendere la disoccupazione, riducendo le marcate disparità regionali ed affrontando i particolari problemi dei giovani senza lavoro e dei disoccupati di lunga durata. Sebbene negli ultimi tre anni siano stati creati circa due milioni e mezzo di posti di lavoro l'anno, attualmente 14 milioni di Europei sono disoccupati. Il tasso di disoccupazione medio dell'ue, dell'8,1%, è più del doppio rispetto a quello degli Stati Uniti, ma questo dato nasconde il fatto che alcuni Stati membri vantano risultati tra i migliori al mondo. L'UE deve affrontare il problema della disoccupazione e far aumentare i tassi di occupazione... La disoccupazione nell'ue è ancora troppo alta Tasso di occupazione Giappone* EU15 USA* UE15 DK NL L UK NL A S P A DK P IRL UK S D B Disoccupati > 1 anno Disoccupati < 1 anno FIN D IRL L F FIN B F I EL EL* I E E In percentuale della popolazione attiva (1999) Fonte: Eurostat * Nessuna ripartizione disponibile In percentuale della popolazione di età Fonte: Eurostat Nessun dato comparabile disponibile per USA e Giappone I tassi di occupazione devono aumentare Al tempo stesso occorre fare di più per aiutare le singole persone a trovare un impiego o a conservarlo 4. Ciò vale in particolare per le donne e per la fascia di età dai 55 ai 64 anni, nell'ambito della quale soltanto il 37% dei cittadini aveva un impiego nel È essenziale ottenere un 4 I sei punti deboli in campo occupazionale (diseguaglianza tra i sessi, ritardo nei servizi, squilibri regionali, disoccupazione di lunga durata, carenza di lavoratori qualificati e disparità tra le classi di età) individuati nel contributo della Commissione al Consiglio europeo di Lisbona rimangono tuttora validi (cfr. 11

12 aumento dei tassi di occupazione anche per affrontare la sfida che l'invecchiamento demografico comporta per il welfare eperilsistema sanitario degli Stati membri. Sono necessari obiettivi nazionali, in particolare per i lavoratori più anziani (55-64 anni) e per le donne Occupazione dei lavoratori anziani Tasso di occupazione femminile UE15 UE15 S DK P UK IRL FIN EL D NL E A F I L B Fonte: Eurostat In percentuale della popolazione di età DK S FIN UK NL A P D F IRL B L EL I E In percentuale della popolazione f emminile di età Fonte: Eurostat Nessun dato comparabile disponibile per USA e Giappone I sistemi fiscali e previdenziali devono far sì che lavorare convenga Occorrerà inoltre continuare gli sforzi per elaborare politiche occupazionali attive, volte ad incoraggiare davvero la presenza nel mondo del lavoro. Efficaci sistemi fiscali e previdenziali forniranno un contributo essenziale al ritorno dell'europa alla piena occupazione. La strategia di Lisbona si concentra al tempo stesso sulla qualità dei posti di lavoro disponibili: in questo campo è necessario cogliere il problema con più precisione e disporre di indicatori chiari. POSTI DI LAVORO PUNTI DI INTERVENTO PER STOCCOLMA Il Consiglio europeo dovrebbe concordare obiettivi intermedi per i tassi di occupazione di tutta l'ue: raggiungimento di un tasso generale del 67% e di un tasso del 57% per le donne entro gennaio Il Consiglio dovrebbe fare in modo che di tali obiettivi tengano conto gli indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2001 e gli orientamenti per l'occupazione per il Gli Stati membri dovrebbero dopo aver consultato le parti sociali e al fine di contribuire al raggiungimento dei risultati perseguiti dall'ue, fissare traguardi nazionali per conseguire gli obiettivi di Lisbona, in particolare per un aumento consistente dei cittadini di età compresa tra i 55 e i 64 anni che rimangono nel mondo del lavoro; fare in modo che gli interventi volti al conseguimento di tali obiettivi siano inseriti nei rispettivi piani nazionali per l'occupazione. Le parti sociali dovrebbero contribuire alla strategia europea per l'occupazione, in particolare per quanto riguarda le misure volte a migliorare l'occupabilità e l'adattabilità. 12

13 2. Nuovi mercati del lavoro europei: aperti ed accessibili a tutti Stanno prendendo corpo nuovi mercati del lavoro europei Nel contesto della globalizzazione e dell'economia della conoscenza si stanno profilando "nuovi mercati del lavoro europei". Ciò rispecchia la sempre maggiore diffusione della scelta di approfittare del mercato interno per abitare e lavorare in altri Stati membri: un esempio molto concreto di integrazione europea. Le autorità pubbliche devono contribuire a rendere tali mercati del lavoro il più possibile aperti ed accessibili affrontando gli ostacoli derivanti dalla burocrazia, dai sistemi fiscali e previdenziali, dalle pensioni e dal riconoscimento delle qualifiche. Eliminando tali ostacoli e migliorando l'informazione sulla mobilità sarà possibile conferire alla forza lavoro europea maggiore adattabilità ai cambiamenti. Diverrebbe in tal modo più agevole trasferire le competenze da un paese all'altro e adeguare l'offerta di lavoratori qualificati alla domanda. Anche l'istruzione e la formazione sono essenziali Le competenze (dall'istruzione di base al commercio specializzato e alle qualifiche professionali) sono anch'esse fondamentali per aprire a tutti i nuovi mercati del lavoro europei. Quasi l'80% dei nuovi posti di lavoro creati è caratterizzato dall'"alto livello di istruzione" dei profili richiesti (dirigenti, professionisti, tecnici ecc.). Ma gli indicatori di Lisbona mostrano che un numero elevato di giovani non acquisisce ulteriori qualifiche dopo la scuola secondaria dell'obbligo. Al tempo stesso è necessario fare di più affinché l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita non resti uno slogan ma divenga una realtà. 13

14 La cultura dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita (misurata in termini di partecipazione degli adulti a corsi di istruzione o di formazione nelle quattro settimane precedenti lo studio) sta compiendo progressi lenti nella maggior parte degli Stati membri... e sono in molti ad abbandonare la scuola senza acquisire ulteriori competenze... Apprendimento lungo tutto l arco della vita attiva Giovani che lasciano la scuola EU15* IRL* S DK UK FIN NL S UK FIN DK A* F A* B I D L IRL* E P F D* B NL EL IRL* L I E EL P Percentuale di popolazione di età che partecipa a istruzione e formazione recenti Percentuale di pop. di età 18-24, con la sola istruzione inferiore secondaria, che non continua nè studi nè formazione Fonte: Eurostat (*) dati 1997 per IRL e A Fonte: Eurostat *dati 1997 per IRL e A, nessun dato 1995 per D NUOVI MERCATI DEL LAVORO EUROPEI PUNTI DI INTERVENTO PER STOCCOLMA Il Consiglio europeo dovrebbe appoggiare la creazione da parte della Commissione di una task force sulle competenze ad alto livello e la mobilità, che si avvalga dell'esperienza del mondo degli affari, del mondo dell'istruzione e delle parti sociali per esaminare gli incentivi, le caratteristiche e gli ostacoli esistenti nel mercato del lavoro europeo. La task force dovrebbe presentare le proprie conclusioni prima del Consiglio europeo di primavera del Il Consiglio e il Parlamento europeo dovrebbero adottare entro giugno 2001 la raccomandazione sulla mobilità degli studenti, delle persone in fase di formazione, dei giovani volontari, degli insegnanti e dei formatori e parallelamente gli Stati membri dovrebbero attuare il piano d'azione per la mobilità; adottare entro giugno 2001 le proposte per la modernizzazione della sicurezza sociale per i lavoratori migranti. La Commissione presenterà al Consiglio europeo di primavera del 2002 un piano d'azione per lo sviluppo e l'apertura di nuovi mercati del lavoro europei entro il 2005; presenterà nel 2002 una serie di proposte per un regime più uniforme, trasparente e flessibile di riconoscimento professionale, basato sull'attuale sistema generale e comprendente meccanismi per l'ulteriore diffusione del riconoscimento automatico; presenterà entro la fine del 2001 una proposta sulla trasferibilità delle pensioni integrative, sulla scia di una comunicazione di marzo 2001 sull'eliminazione degli ostacoli posti dai sistemi fiscali all'erogazione transfrontaliera di pensioni integrative; in collaborazione con i governi nazionali e le amministrazioni locali, con i servizi per l'occupazione e altri soggetti interessati, si adopererà per valutare entro la fine del 2001 la fattibilità di un sito europeo di informazioni sulla mobilità ("sportello unico"). 14

15 3. Riforme economiche per beni e servizi L'attenzione dei responsabili decisionali deve concentrarsi sui settori prioritari È necessario dar vita ad un vero mercato interno dei servizi e continuare la liberalizzazione del settore energetico e dei trasporti Nel 2001 è necessaria una chiara serie di priorità per le riforme economiche e strutturali, onde disporre di un'economia competitiva che produca crescita, occupazione e coesione sociale. Gli indicatori di Lisbona mostrano che l'integrazione dei mercati europei viene ampiamente avvertita attraverso un maggiore allineamento dei prezzi nell'ue e un rafforzamento della struttura degli scambi tra gli Stati membri. Un fattore importante per conseguire questi risultati è stata la strategia per il mercato interno, basata su obiettivi chiari e bilanci periodici. Lisbona ha già stabilito che la creazione di un mercato interno dei servizi (all'interno del quale vengano generati circa tre quarti del PIL dell'ue) è una delle principali priorità dell'unione europea. Il successo di precedenti riforme nel settore dei servizi dovrebbe costituire uno sprone efficace a proseguire gli interventi in tal senso. Ad esempio, parallelamente al miglioramento della scelta e della qualità dei servizi, la concorrenza più efficace ha prodotto una notevole diminuzione del costo delle telecomunicazioni e dell'energia elettrica per le aziende e per i consumatori. Occorre tuttavia che gli Stati membri si impegnino maggiormente per garantire in tutta l'ue un'applicazione uniforme delle norme esistenti. L'aumento della concorrenza sta avendo un impatto generalmente positivo sui prezzi Prezzo per una chiamata nazionale di 10 minuti nel 2000 rispetto al 1996 a (1996=100) Prezzo dell'energia elettrica 2000 rispetto al 1996 a (1996=100) EU15 EU15 IRL EL P D S A NL DK F E I B L UK FIN D E UK A I S FIN EL F B DK IRL P L NL Fonte : Eurostat 5 Fonte : Commissione 5 Per l'energia elettrica: tariffe nominali per kwh in valuta nazionale per un consumo di kwh, al netto delle imposte. La cifra fornita per "EU15" non è altro che la media della riduzione dei prezzi. 15

16 Sono necessari impegni in settori chiave I ritardi nel traffico aereo costano all'europa 5 miliardi di euro all'anno È necessaria una scadenza chiara per far avanzare ulteriori riforme strutturali nei settori dell'energia e dei trasporti. Dalla maggiore liberalizzazione dei mercati del trasporto aereo e ferroviario si attendono vantaggi per i consumatori e per le imprese. Si stima che i problemi che investono attualmente questi settori, quali le inefficienze e i ritardi dei voli nel settore del trasporto aereo, provochino un aumento dei costi pari a 5 miliardi di euro all'anno. Anche l'istituzione del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo, prevista nel corso di questo decennio, dovrebbe avere ripercussioni positive: si stima che potrebbe portare alla creazione di oltre posti di lavoro entro il È necessario rinnovare gli sforzi anche in materia di servizi postali edi appalti pubblici. Nell'aprire alla concorrenza i servizi pubblici occorre tenere pienamente conto dell'importanza riconosciuta ai servizi di interesse generale nell'unione europea. Gli aiuti di Stato settoriali e ad hoc dovrebbero essere ridotti Le riforme economiche alimenteranno la competitività; ma un mercato competitivo richiede anche un rafforzamento della politica della concorrenza a livello comunitario e nazionale, il cui punto di partenza sia la riforma in atto delle regole europee sulla concorrenza. Nell'Unione europea, inoltre, gli aiutidistatorappresentano tuttora più dell'l% del PIL. Occorre ridurre ulteriormente tale percentuale e rendere il sistema più trasparente. Particolare attenzione va dedicata all'esigenza di contenere ulteriormente il volume degli aiuti settoriali e ad hoc, onde ridurre al minimo la distorsione della concorrenza e la creazione di ostacoli all'entrata che essi possono provocare. RIFORME ECONOMICHE PUNTI DI INTERVENTO PER STOCCOLMA Il Consiglio europeo dovrebbe avallare la strategia per il mercato interno dei servizi recentemente adottata dalla Commissione; avallare la completa liberalizzazione dei mercati dell'energia elettrica e del gas per le utenze d'affari, rispettivamente entro il 2003 e il 2004, e per tutti i consumatori entro il 2005; avallare la costituzione di un cielo unico europeo entro la fine del 2004 a partire dalle raccomandazioni del gruppo ad alto livello, compresa quella relativa alla messa a punto di azioni congiunte nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune. Il Consiglio e il Parlamento europeo dovrebbero raggiungere un accordo entro maggio 2001 sulla struttura organizzativa per la prossima fase di sviluppo del sistema di navigazione satellitare Galileo; raggiungere un accordo entro giugno 2001 su una liberalizzazione equilibrata dei mercati dei servizi postali nell'unione europea, per rendere possibile l'adozione definitiva entro la fine del 2001; raggiungere entro giugno 2001 un accordo sulle regole relative agli appalti per consentirne l'adozione entro la fine del Per le telecomunicazioni: tariffe nominali in valuta nazionale, al lordo delle imposte, per una telefonata della durata di 10 minuti a 200 km di distanza alle ore di un mercoledì. La cifra fornita per "EU15" non è altro che la media della riduzione dei prezzi. 16

17 Gli Stati membri dovrebbero impegnarsi ad accelerare il recepimento della legislazione sul mercato interno; continuare a ridurre il volume degli aiuti di Stato ad hoc e settoriali. La Commissione proporrà entro marzo 2001 le necessarie misure di liberalizzazione del settore energetico e dei trasporti e, in relazione all'energia elettrica, misure per l'istituzione di un quadro per lo sviluppo effettivo di mercati transfrontalieri dell'energia, sostenuto da un'adeguata rete di infrastrutture; presenterà entro giugno 2001 una proposta globale per la revisione delle norme sull'attribuzione degli slot aeroportuali; presenterà entro giugno 2001 un secondo pacchetto di provvedimenti sulla liberalizzazione del mercato interno del trasporto ferroviario di merci e di passeggeri; garantirà entro giugno 2001 la disponibilità online al pubblico di un registro ediun quadro di valutazione degli aiuti di Stato e rafforzerà il controllo rigoroso dei casi di aiuti settoriali e ad hoc. 4. Mercati finanziari integrati Sono necessari progressi più rapidi per l'integrazione dei mercati finanziari Un mercato finanziario europeo efficiente ed integrato contribuirà a sostenere la crescita e la creazione di posti di lavoro in un'economia competitiva. Nell'anno trascorso dal vertice di Lisbona, con l'aumento dell'importanza dell'euro, è proseguito il processo di consolidamento all'interno del settore europeo dei servizi finanziari, in maniera più evidente tra le borse valori europee. Tuttavia, mentre il ritmo dell'evoluzione del mercato si accelera, rimangono intatti gli ostacoli che impediscono di realizzare un mercato interno. Il piano d'azione per i servizi finanziari ha individuato 43 misure per smantellare gli ostacoli creati dalle diverse normative nazionali. Tali normative, rendendo ad esempio più difficile e costoso il reperimento di capitali, riducono la redditività dei fondi pensionistici senza aumentarne la sicurezza e riducono la fiducia degli investitori scoraggiando gli investimenti oltrefrontiera. Tutto ciò accade mentre lo sviluppo dei servizi online genera nuove sfide. Malgrado sia dimostrato che, negli ultimi dieci anni, questo settore ha fornito un notevole contributo all'economia, è chiaro anche che a causa della sua mancata integrazione l'unione europea sostiene un significativo costo macroeconomico: crescita più bassa e meno posti di lavoro. I costi e i benefici dovrebbero essere ulteriormente esaminati, quantificati e resi disponibili a un vasto pubblico. Divario tra le nostre ambizioni e gli strumenti per realizzarle La realizzazione del contesto normativo adatto ai mercati finanziari entro il 2005 riveste un'importanza fondamentale nella strategia di Lisbona. Il gruppo ad alto livello presieduto da Alexandre Lamfalussy ha sottolineato il divario esistente tra le nostre ambizioni e gli strumenti legislativi e regolamentari a disposizione dell'unione europea. Ci vuole davvero troppo tempo per passare dalla formulazione di una proposta 17

18 alla sua realizzazione o per adeguare le disposizioni già vigenti. E la normativa è spesso troppo ambigua o viene attuata in maniera incoerente. È necessario un forte impegno politico per adottare un'impostazione più flessibile in tema di regolamentazione finanziaria, pienamente responsabile e rispettosa dei ruoli rispettivi delle istituzioni comunitarie. Un'innovazione essenziale dovrebbe essere l'istituzione di un comitato europeo per i valori mobiliari per coadiuvare la Commissione nel compito di garantire che la regolamentazione vigente nell'unione europea sia all'altezza delle sollecitazioni provenienti da mercati finanziari complessi e in rapida evoluzione. Occorrerebbe istituire anche un comitato delle autorità di regolamentazione del mercato europeo dei valori mobiliari, incaricato di contribuire alla messa a punto dei dettagli tecnici dei regolamenti e delle direttive (che in futuro dovrebbero essere maggiormente concentrate su principi quadro). MERCATI FINANZIARI PUNTI DI INTERVENTO PER STOCCOLMA Il Consiglio europeo dovrebbe avallare la linea generale adottata nella relazione Lamfalussy, riconoscendo in particolar modo l'esigenza di una nuova impostazione riguardo ai mercati dei valori mobiliari onde offrire ai mercati e agli investitori la velocità e la certezza di cui hanno bisogno, mantenendo al contempo condizioni di piena responsabilità sotto il profilo democratico. Il Consiglio e il Parlamento europeo dovrebbero accelerare i lavori sul piano d'azione per i servizi finanziari, in particolare per quanto attiene alle proposte sulle pensioni integrative, i principi contabili internazionali e le garanzie, per far sì che il piano d'azione per i servizi finanziari venga pienamente attuato al più tardi entro il 2005; adottare quanto prima la legislazione quadro che la nuova impostazione richiede, e che comprende fra l'altro l'istituzione di un comitato europeo per i valori mobiliari entro l'inizio del La Commissione entro la fine del 2001 fornirà una risposta alle raccomandazioni formulate dal gruppo Lamfalussy, fra l'altro in merito all'istituzione di un comitato delle autorità di regolamentazione del mercato europeo dei valori mobiliari; presenterà le proposte illustrate nel piano d'azione per i servizi finanziari, in particolare sull'adeguatezza patrimoniale, gli abusi di mercato, i prospetti e i servizi d'investimento all'ingrosso. 5. Il contesto normativo adatto Le regole devono essere efficaci, funzionali e facili da adattare Le imprese e i cittadini dell'unione europea hanno bisogno di un contesto normativo chiaro, efficace e capace di funzionare in un mercato mondiale in rapida evoluzione. Si tratta di un aspetto fondamentale per fare in modo che l'unione europea diventi la regione del mondo dove è meno costoso e più facile concludere affari. La strategia di Lisbona contribuisce a tale obiettivo in quanto stabilisce scadenze chiare per l'adozione delle disposizioni necessarie. Grazie a 18

19 Potrebbero essere necessari nuovi strumenti per elaborare ed applicare le norme questa impostazione nell'ultimo anno sono state adottate regole fondamentali (ad esempio in tema di commercio elettronico), superando difficili dispute settoriali che in passato erano invece fonte di lunghi ritardi. Continua tuttavia ad essere avvertita l'esigenza di semplificazione e maggiore trasparenza del sistema normativo, nonché di maggiore efficacia nella valutazione dell'impatto delle norme proposte. Le conclusioni di Lisbona hanno sottolineato anche il fatto che non sempre la soluzione migliore è data da una regolamentazione formale. Esistono alternative, quali la coregolamentazione, l'autoregolamentazione o accordi tra le parti sociali, che a volte possono rivelarsi più efficaci. Il problema è garantire livelli elevati di tutela evitando però l'eccessiva regolamentazione. È importante semplificare e snellire le attuali norme comunitarie, ma per la maggior parte dei cittadini e delle imprese è ancora più importante farlo a livello nazionale elocale. Lo sforzo volto a realizzare il contesto normativo adatto rientra in un dibattito più ampio sulle modalità operative delle istituzioni dell'unione europea. La Commissione illustrerà chiaramente entro breve la sua impostazione al riguardo, che verrà ulteriormente sviluppata entro la fine dell'anno. L'imminente Libro bianco sul sistema di governo fornirà un contributo a tali riflessioni. CONTESTO NORMATIVO PUNTI DI INTERVENTO PER STOCCOLMA Il Consiglio, il Parlamento europeo e gli Stati membri dovrebbero continuare a riesaminare, a semplificare e a modernizzare la normativa a livello nazionale ed europeo. La Commissione entro la fine del 2001, sulla base del dibattito sul suo contributo al Consiglio europeo di Stoccolma, presenterà una strategia coordinata per semplificare il contesto normativo. 6. eeurope 2002 I minori investimenti dell'europa nelle nuove tecnologie stanno compromettendo la produttività e la competitività Il passaggio a un'economia basata sulla conoscenza riveste fondamentale importanza per la competitività e per la crescita. Le imprese e i cittadini dell'unione europea hanno abbracciato questa nuova economia con meno entusiasmo rispetto agli Stati Uniti. Gli indicatori di Lisbona confermano che gli investimenti nello sviluppo e nell'introduzione di nuove tecnologie sono inferiori a quelli statunitensi, nonostante secondo le stime, dalla metà degli anni '90, abbiano contribuito in misura dello 0,5-0,7% alla produzione annua dell'ue. L'impatto di tali investimenti viene avvertito in tutta l'economia. Tuttavia la produttività media di 19

20 È necessario un accordo rapido sul pacchetto telecomunicazioni Sono altresì necessarie decisioni sul diritto d'autore e sulla commercializzazione a distanza dei servizi finanziari un'ora di lavoro è aumentata più lentamente in Europa dalla metà degli anni '90, e in gran parte degli Stati membri è tuttora inferiore a quella degli Stati Uniti. Promuovere condizioni propizie alla nuova economia della conoscenza rappresenta l'obiettivo principale del piano d'azione eeurope Occorre accelerare gli sforzi per il conseguimento degli obiettivi principali contenuti nel piano e andrebbero sostenute le attività dei paesi candidati volte all'adozione di piani analoghi. L'obiettivo normativo fondamentale per il 2001 deve essere l'adozione più rapida possibile di tutte le componenti del pacchetto telecomunicazioni proposto lo scorso giugno dalla Commissione. Le regole definitive devono garantire condizioni eque di concorrenza in tutta l'unione europea per evitare il mosaico di interpretazioni nazionali sulle modalità di applicazione del quadro vigente. È urgente approvare le norme sulla commercializzazione a distanza dei servizi finanziari e sul diritto d'autore nella società dell'informazione: i lavori in questi settori hanno subito ritardi rispetto alle scadenze fissate alisbona. L'obiettivo stabilito a Lisbona di realizzare l'alfabetizzazione digitale costituisce un aspetto fondamentale di eeurope Ad esso fanno riferimento l'iniziativa elearning e gli orientamenti per l'occupazione per il 2001, che fissano il traguardo di fornire a tutti i lavoratori l'opportunità di imparare ad usare gli strumenti informatici entro il Internet sta diventando una realtà nelle case e nelle scuole Livello di accesso all'internet Scuole collegate all'internet Anno accademico USA* DK EU 15 A P NL L S DK FIN UK A L IRL B D I F P Apr Ott S UK FIN B ES IRL I NL F D Seconda rie Primarie E EL GR Percentuale di cittadini con accesso a domicilio all' internet Fonte: Eurobarometro, NTIA per gli USA * dati USA per augosto Percentuale di scuole collegate all'internet Fonte: Commissione 20

21 Occorre stabilire per le scuole obiettivi più ambiziosi di alfabetizzazione digitale Gemellaggi online tra le scuole Le imprese,ein particolare le PMI, non sfruttano pienamente l'elettronica per la loro attività aziendale Occorre rafforzare la fiducia dei consumatori in Internet Internet: i governi devono dare l'esempio Nel 2000 sono stati compiuti effettivi progressi verso il traguardo di collegare tutte le scuole dell'unione europea ad Internet. Tra marzo ed ottobre è stato registrato un balzo in avanti del 10% nel numero delle case con accesso a Internet nell'unione europea. Ma continua a mancare l'acquisizione sistematica da parte dei giovani delle competenze informatiche necessarie per partecipare alla società della conoscenza. Non è sufficiente fornire alle scuole i collegamenti di base : occorre prefiggersi di migliorare e diffondere l'accesso e l'uso degli strumenti informatici. Entro la fine del 2002 occorre portare a termine la formazione di tutti gli insegnanti. Andrebbero promosse nuove modalità per incoraggiare l'uso di Internet, ad esempio i gemellaggi online tra scuole dell'unione europea e dei paesi candidati. Continua a destare preoccupazione la lentezza con la quale le aziende (in particolar modo le PMI) e i consumatori adottano il commercio elettronico. Ciò si verifica malgrado i notevoli progressi a livello di quadro normativo e le iniziative adottate per aumentare la fiducia dei consumatori. Solo il 66% delle PMI, a fronte del 76% delle grandi imprese, ha accesso ad Internet. Molte di meno sono tuttavia quelle che utilizzano Internet per creare opportunità d'affari e soltanto il 6% è propriamente in grado di praticare il commercio elettronico. La volontà di fornire un'adeguata risposta sul piano decisionale è tuttavia ostacolata dall'assenza di dati aggiornati e raffrontabili sulla "new economy". Per quanto riguarda i consumatori, il commercio elettronico è ancora frenato dal costo dei PC e dalle alte tariffe per le comunicazioni legate all'uso di Internet, nonché dai dubbi in fatto di sicurezza, di riservatezza e circa i diritti di chi naviga in rete. Occorre accelerare i lavori sulle modalità alternative di soluzione delle controversie transfrontaliere esullasicurezza delle transazioni. Le autorità pubbliche, insieme al settore privato, devono intervenire (tramite regole formali oppure mediante coregolamentazione, a seconda dei casi) per far sì che i consumatori si sentano sicuri quando utilizzano Internet. Al riguardo avrà fondamentale importanza una rapida e rigorosa attuazione della direttiva sul commercio elettronico. I governi e le autorità pubbliche devono utilizzare le nuove tecnologie per modernizzare l'amministrazione pubblica, per rendere i servizi più efficienti e per migliorare la vita dei cittadini dell'unione europea. I servizi online rendono più comoda la gestione quotidiana, offrono un'accessibilità maggiore per le persone disabili e consentono un risparmio economico alle amministrazioni. Occorre accelerare il ricorso 21

22 agli appalti elettronici da parte del settore pubblico. I governi devono sfruttare il potenziale che molte aziende private hanno già scoperto. eeurope 2002 PUNTI DI INTERVENTO PER STOCCOLMA Il Consiglio e il Parlamento europeo dovrebbero accelerare i lavori su tutte le componenti del pacchetto telecomunicazioni per consentirne l'adozione prima possibile nel corso del 2001; adottare entro giugno 2001 la proposta sul diritto d'autore nella società dell'informazione, ed entro la fine del 2001 le proposte sulla commercializzazione a distanza dei servizi finanziari, sull'applicazione dell'iva al commercio elettronico e sull'uso della fatturazione elettronica per l'iva; prendere le decisioni necessarie per fare in modo che un nome di dominio Internet.eu sia disponibile in tempo per il Consiglio europeo di dicembre 2001; attuare entro la fine del 2001, insieme alla Commissione e agli Stati membri, gli orientamenti sull'accessibilità della rete elaborati dal WWW Consortium, al fine di migliorare l'accessibilità dei propri servizi Internet alle persone disabili. La Commissione presenterà entro giugno 2001 un piano per agevolare l'adozione degli obiettivi di eeurope 2002 da parte dei paesi candidati; proporrà entro la fine del 2001 obiettivi che vadano oltre il collegamento a Internet delle scuole; appoggerà eschola, un'azione a livello europeo per promuovere l'uso delle nuove tecnologie e incentivare i gemellaggi online tra le scuole; avvierà la propria iniziativa Go Digital, intesa a rafforzare l'uso del commercio elettronico da parte delle piccole e medie imprese; per accrescere la fiducia dei consumatori nei servizi online, presenterà entro la fine del 2001 comunicazioni sulla promozione dei sistemi online per la soluzione delle controversie e sulla sicurezza delle reti elettroniche, con proposte per un sistema di allarme rapido tra gli Stati membri in caso di attacco di virus o di altri rischi per la sicurezza di rete. 7. Carenza di lavoratori qualificati nel settore informatico Nel settore informatico la carenza di lavoratori riguarderà fino a 1,7 milioni di posti L'insufficiente formazione di base nelle TI aggrava il problema Con l'enorme sviluppo dell'economia della conoscenza, le imprese e gli enti pubblici si contendono personale specializzato in diversi settori e vi sono avvisaglie di strozzature delle competenze e di carenza di lavoratori. La mancanza di professionisti specializzati nelle tecnologie dell'informazione (TI) pone un problema particolare nell'economia basata sulla conoscenza. Secondo uno studio recente condotto da International Data Corporation, la richiesta di esperienza e di competenze in campo informatico dovrebbe aumentare dagli attuali 10 milioni di impieghi a 13 milioni entro il 2003, provocando una carenza di lavoratori qualificati pari a 1,7 milioni di posti di lavoro. Quasi la metà di chi ha un'occupazione utilizza il computer sul lavoro, e la proporzione sale a tre quarti per i colletti bianchi: la formazione all'uso del PC, a casa o sul luogo di lavoro, può costituire un potente strumento per diffondere le competenze informatiche. Tuttavia meno del 22% dei lavoratori ha seguito una vera e propria formazione all'uso del 22

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