LE AREE VERDI IN CONDOMINIO
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- Raffaella Leone
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1 LE AREE VERDI IN CONDOMINIO Brescia, 16 novembre 2015 arch. Giovanni Ciato
2 ARGOMENTI DELLA LEZIONE Art. 812 c.c. gli alberi : «beni immobili». Art c.c. - il giardino: «bene comune». Art.892 c.c. - distanze degli alberi nella realtà condominiale. Art la responsabilità del custode. Lotta obbligatoria contro i parassiti aspetti amministrativi e penali: Le responsabilità dell amministratore.
3 Art. 812 Distinzione dei beni Sono beni immobili il suolo, le sorgenti e i corsi d acqua, gli alberi, gli edifici e le altre costruzioni, anche se unite al suolo a scopo transitorio, e in genere tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo. omissis
4 Art Sono oggetto di proprietà comune omissis 1) tutte le parti dell edificio necessarie all uso comune, come il suolo su cui sorge l edificio, le fondazioni, i muri maestri i pilastri e le travi portanti, i tetti e i latrici solari, le scale, i portoni di ingresso i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate; omissis
5 Sentenza Cassazione 2 marzo 2007, n l art c.c. contiene un elencazione esemplificativa e non tassativa delle cose comuni sicché le cose possono essere considerate di proprietà allorquando sussista una " relazione di accessorietà strumentale e funzionale che collega i piani o le porzioni di piano di proprietà esclusiva, agli impianti o ai servizi di uso comune; e che fa sì che il godimento del bene comune sia strumentale al godimento del bene individuale, e non sia, quindi, suscettibile di autonoma utilità; "
6 Art Distanze per gli alberi
7 Chi vuole piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le seguenti distanze dal confine: 1) tre metri per gli alberi di alto fusto. Rispetto alle distanze, si considerano alberi di alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili; 2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami; 3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo.
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9 ALTO FUSTO Per il legislatore e per giurisprudenza nella nozione di fusto vanno comprese le ramificazioni principali quelle cioè che hanno un tronco (prima delle biforcazioni), maggiore di tre metri di altezza.
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11 NON DI ALTO FUSTO Per il legislatore e per giurisprudenza si considerano non di alto fusto quelle piante il cui fusto si ramifica ad un altezza non superiore a tre metri di altezza.
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13 ARBUSTI E SIEPI Gli arbusti, le viti, le piante rampicanti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza, in concreto, non superiore a due metri e mezzo (pare che il legislatore si riferisca all'altezza del tronco prima delle biforcazioni), possono essere piantati a mezzo metro dal confine.
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15 La normativa applicata al condominio
16 L OBBLIGO DI RISPETTARE LE DISTANZE È RIVOLTO SIA AD EVITARE L INVASIONE DEL FONDO ALTRUI CON RADICI, SIA CHE GLI ALBERI TOLGANO LUCE E VISTA Nell ambito condominiale l obbligo sussiste anche se l albero è piantato in una vasca ricavata nel terreno. Mentre non vale per piante in vaso mobile.
17 Distinguiamo 2 situazioni Quella in cui gli alberi devono essere posti a dimora o seminati. Quella in cui gli alberi già esistono.
18 Abbiamo visto che l'art. 892 stabilisce che chi vuol piantare o seminare alberi deve osservare le distanza stabilite da: 1. REGOLAMENTI, oppure 2. dagli USI LOCALI e qualora manchino 3. dalle DISTANZE stabilite dal c.c.
19 Alberi: bene immobile (art. 812) Cortile (giardino): bene comune (art Cass. 2 marzo 2007, n. 4973) Distanze da rispettare secondo una scala gerarchica (art. 812)
20 REGOLAMENTI USI LOCALI CODICE CIVILE
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22 GLI USI LOCALI
23 Alle regole di cui all art. 892 FANNO ECCEZIONE le PIANTE ESISTENTI Questa seconda situazione dà origine a situazioni più complesse, in quanto occorre distinguere altri 2 casi: Quello in cui si è acquisito il diritto di tenere la pianta a distanza minore di quella legale; Quello in cui questo diritto non è stato acquisito.
24 IL DIRITTO RICHIAMATO SI CHIAMA SERVITÙ E Le servitù possono essere acquisite: per contratto ; (accordo op. atto notarile) per "destinazione del padre di famiglia" (ad esempio a seguito di divisione del terreno il confine è venuto a trovarsi presso l'albero, oppure quando viene venduto il terreno al confinante) per usucapione ventennale, quando il confinante per 20 anni consente che una pianta cresca a distanza non legale senza contestarla.
25 SE IL DIRITTO NON è STATO ACQUISITO ovvero NON È STATA COSTITUITA LA SERVITÙ In questo caso il confinante può chiedere in qualunque momento che l'albero venga reciso o ridotto.
26 Caso di DIRITTO ACQUISITO e decesso dell albero Nel caso in cui si è acquisito il diritto, si può conservare l'albero, ma se questo muore o viene abbattuto non può essere sostituito. In altre parole il diritto sussiste "vita natural durante" dell'albero.
27 ALTRE ECCEZIONI
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31 RISPETTO DELLE DISTANZE Il vicino può richiedere il taglio di alberi o siepi a distanza non regolare secondo quanto previsto dall art Il taglio di rami può trovare limitazioni nelle norme locali (regolamenti) che potrebbero sottoporre a tutelare alberi di certe specie o dimensioni, in particolare quando la recisione comporta un danno all albero...
32 Art Il vicino può esigere che si estirpino gli alberi e le siepi che sono piantati o nascono a distanza minore di quelle indicate dagli articoli precedenti. Art Se si è acquistato il diritto di tenere alberi a distanza minore di quelle sopra indicate, e l'albero muore o viene reciso o abbattuto, il vicino non può sostituirlo, se non osservando la distanza legale (892). La disposizione non si applica quando gli alberi fanno parte di un filare situato lungo il confine. Art e può egli stesso tagliare le radici.
33 RESPONSABILITÀ E COMPORTAMENTO DILIGENTE art c.c. - responsabilità del custode Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito.
34 In Giurisprudenza, in ordine al titolo della responsabilità, si sono formati due indirizzi: Quello che a noi interessa è che comunque in entrambe le teorie sulla natura della responsabilità per danno da cose in custodia, viene ripreso letteralmente l art facendo così gravare sul custode la l obbligo della prova liberatoria della di lui colpevolezza. Ovvero dimostrare il caso fortuito
35 CASO FORTUITO che viene individuato come quell evento che interrompe il nesso di causalità tra la condotta ed il danno e quindi il concetto di responsabilità soggettiva quale sinonimo della «di lui assenza di colpa», per aver adottato un COMPORTAMENTO DILIGENTE....
36 Quale il comportamento diligente dell amministratore?..
37 MALATTIE E PARASSITI Obblighi e Responsabilità a
38 PROCESSIONARIA DEL PINO (Traumatocampa pitycampa) p
39 È un insetto che usa come forma di difesa i peli e che sono urticanti al contatto con la pelle; La probabilità maggiore di incontrarla è nei mesi primaverili, tipicamente attorno a marzo-aprile, ma in alcuni casi fino a luglio ed oltre, quando le larve escono dai nidi. Toccare una processionaria causa una forte dermatite da contatto e nei casi più gravi sintomi anche molto più severi. Spesso il parassita è causa di gravi reazioni anche negli animali, per la maggior parte nei cani che annusando il terreno possono venirne a contatto sviluppando reazioni anche gravi. L eventuale ingestione può essere fatale.
40 MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DECRETO 30 ottobre 2007 Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumatocampa (Thaumetopoea pityocampa) Art. 1. La lotta contro la processionaria del pino Traumatocampa pityocampa (Den. et Schif) è obbligatoria, nelle aree in cui le strutture regionali individuate per le finalità di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005,n. 214, competenti per territorio, hanno stabilito che la presenza dell'insetto minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo.
41 Art. 5. Fatta salva l'applicazione dell'art. 500 del codice penale, agli inadempimenti alle disposizioni di cui al presente decreto, si applicano le sanzioni amministrative previste dall'art. 54, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214.
42 ALTRI PARASSITI
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45 Grazie per l attenzione
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