CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI

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1 Progetto in rete I CARE CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOGNO SCUOLA PRIMARIA DI AMBRIA PLESSO POTENZIATO DI AMBRIA Impariamo a stare insieme. giocando! REFERENTI: De Pasquale Anna Falzone Maria Federica Tassis Aparo Letizia. Imparare a stare insieme giocando 1

2 Premessa L apprendimento cooperativo come modalità di organizzazione e conduzione della classe si sta diffondendo progressivamente. Ma in cosa consiste? E evidente che non è sufficiente organizzare gli alunni in gruppi per sperare che si realizzino le condizioni per un efficace collaborazione e un buon apprendimento. Che cosa contraddistingue, quindi, l apprendimento cooperativo? Il Cooperative Learning è un insieme di principi, tecniche e metodi di conduzione della classe in base ai quali gli studenti affrontano l apprendimento delle discipline o di altri argomenti lavorando in piccoli gruppi, in modo interattivo, responsabile, collaborativo e solidale, ricevendo valutazioni sulla base dei risultati ottenuti. La progettazione qui estesa mette in particolare evidenza le competenze sociali, proprio perché lo scopo principale è favorire l integrazione degli alunni disabili presenti nell Istituto all interno dei gruppi classe. Finalità Valorizzare la dimensione sociale attraverso i tre elementi: IO-TU-NOI Obiettivi didattici Accettare la vicinanza dell altro Accettare il contatto con l altro Riconoscere gli altri come risorsa Obiettivi cooperativi Aiutarsi; Riconoscere i ruoli; Cooperare. Imparare a stare insieme giocando 2

3 Soggetti coinvolti La sperimentazione sarà attivata dalle insegnanti coinvolte nel progetto I CARE sulla classe 2 della scuola primaria di Ambria per favorire l integrazione dei bambini disabili presenti nel plesso potenziato. Modalità di attuazione e durata Il percorso progettato si baserà su una sperimentazione corporea; prevede 12 incontri a cadenza settimanale, ognuno di 1 ora. La classe sarà suddivisa in due gruppi e ogni gruppo, alternandosi, parteciperà a 8 incontri. Ogni attività verrà anche affrontata con il gruppo-classe intero per favorire lo scambio. Cosa verrà spiegato ai bambini? Prima di tutto, per non rischiare di essere troppo generici, verranno spiegato agli alunni l obiettivo didattico e l obiettivo cooperativo. Obiettivo didattico: Impariamo a stare insieme Obiettivo cooperativo: Lavoriamo insieme Questi non devono, quindi, essere impliciti, poiché solo la loro chiara esposizione permetterà al gruppo di lavorare costruendo una buona cooperazione. Naturalmente è necessaria la condivisione di questa metodologia di lavoro anche con il team docenti affinchè la scuola favorisca il vivere rapporti di condivisione, di appartenenza ad una comunità, per imparare a chiedere e ricevere aiuto, per esercitarsi ad ascoltare pensieri diversi dai propri, per allenarsi alla flessibilità e alla collaborazione. Interdipendenza positiva Momento fondamentale nell attuazione di una così complessa metodologia è comprendere che la sorte di ogni membro, all interno del gruppo, è legata a quella degli Imparare a stare insieme giocando 3

4 altri componenti. Si cercherà, quindi, di creare condizioni perché gli alunni abbiano l opportunità di sperimentare situazioni di interdipendenza. Come? Si indicheranno al gruppo obiettivi precisi e comuni Si assegneranno compiti che nessun membro sarebbe in grado di svolgere da solo Ad ogni componente del gruppo verrà attribuito un ruolo complementare a quello degli altri al fine della buona realizzazione del compito (i ruoli verranno conservati fino al compimento del lavoro, ma verranno fatti ruotare nel corso delle varie attività) I materiali e gli strumenti necessari verranno affidati al gruppo che decide come organizzare la distribuzione e l utilizzo, non verranno distribuiti ad ogni singolo alunno Responsabilità personale e di gruppo Una delle preoccupazioni fondamentali dell insegnante sarà quella di sollecitare il senso di responsabilità personale. E innanzitutto importante che la prestazione di ogni alunno venga individuata, valutata e i risultati restituiti a lui e al gruppo in modo tale che il gruppo stesso possa capire quali sono le carenze di ognuno e interrogarsi su come fare per ottenere il supporto necessario e rimediare. Si cercherà di attribuire al gruppo la funzione di mediatore nei confronti del singolo, cercando e predisponendo le condizioni che consentono all individuo di realizzare quei progressi che con minore probabilità realizzerebbe da solo. Gli alunni come insegnanti per gli altri alunni! Decisioni organizzative La grandezza e la formazione dei gruppi verranno stabiliti in base alle attività scelte, ma comunque tenendo in considerazione determinati elementi: Imparare a stare insieme giocando 4

5 Le capacità scolastiche, le competenze relazionali degli alunni e il sistema di relazione presente tra gli studenti Il tipo di attività che dovrà essere svolta Il tipo e la quantità di materiale utilizzato nell attività L eterogeneità data dalla diversità di sesso, cultura, provenienza e competenze Le differenze, infatti, inducono ad attività di elaborazione e ragionamento dei contenuti, ma offrono anche numerose occasioni per migliorare le relazioni, con ricadute positive sul clima e sulla gestione dell intero gruppo classe. Anche la grandezza dell aula sarà correlata al tipo di attività da svolgere e alla formazione dei gruppi; verrà utilizzata un aula abbastanza ampia in modo che ogni gruppo non sia elemento di disturbo per gli altri gruppi in fase di lavoro e sarà predisposto anche uno spazio appropriato per i momenti di confronto. In alcune attività è previsto l utilizzo di materiale che sarà distribuito ai gruppi in copia singola in modo da facilitare lo scambio e la cooperazione. Le competenze sociali Per competenze sociali si intende l insieme di quei comportamenti capaci di far conseguire al soggetto i propri obiettivi, sviluppando contemporaneamente relazioni positive con gli altri. Il compito dell insegnante, all interno di questa progettazione, sarà quello di insegnare tali competenze agli alunni specificando diversi elementi: Parlare tenendo un tono di voce adeguato Parlare sempre con rispetto Permettere a tutti di esprimersi e parlare Essere concisi Parlare esprimendo le proprie emozioni Chiedere aiuto Imparare a stare insieme giocando 5

6 Dare risposte di aiuto Esprimersi in modo chiaro Indagare sui bisogni del gruppo Trovare un accordo soddisfacente per tutti Ovviamente l insegnante avrà un ruolo determinante, quello di controllare l esercizio delle competenze sociali attraverso griglie strutturate. Controllo e revisione Alla fine del lavoro in piccolo gruppo o anche in itinere (dipende dall attività e dalle dinamiche relazionali), i membri di ogni gruppo discuteranno sui risultati raggiunti, sia per quanto riguarda gli obiettivi didattici sia per quelli cooperativi. Si rifletterà sui processi, per individuare le azioni ritenute più utili o inutili per il conseguimento degli scopi del gruppo; i comportamenti da ripetere e potenziare perché efficaci, le dinamiche da modificare per le volte successive. La revisione, con le sue componenti metacognitive, permette di imparare dall esperienza. Modalità di verifica Proprio perché la sorte di ogni membro è legata a quella degli altri componenti del gruppo, la verifica da parte dell insegnante sarà sia verso il singolo sia verso il gruppo. Infatti, verrà valutato non solo l apprendimento degli alunni ma anche il funzionamento dei singoli gruppi. Lo strumento di cui si servirà l insegnante è l osservazione, necessaria per la compilazione di griglie di osservazione in riferimento all attività, al gruppo ma anche al portatore di handicap. Imparare a stare insieme giocando 6

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