Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia. Consumo di Alcol nella AULSS 13 I dati del sistema di sorveglianza PASSI

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1 Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Consumo di Alcol nella AULSS 13 I dati del sistema di sorveglianza PASSI

2 Rapporto a cura di: Antonella Dal Pra, Federica Boin, Damiano Dalla Costa, Flavio Valentini (Dipartimento di Prevenzione AULSS 13) Intervistatori: Angela Boscolo, Claudia Carraro, Antonella Dal Pra, Marina Romanato, Monica Terrin, Giorgia Zuin (Dipartimento di Prevenzione AULSS 13) Campionamento a cura di: Alessandro Calzavara (Dipartimento Risorse Informatiche e Tecnologiche) Un ringraziamento particolare: a tutte le persone intervistate per la cortesia e la disponibilità dimostrate ai Medici di medicina Generale dell Azienda ULSS n. 13 al personale delle Anagrafi comunali per approfondimenti sulla sorveglianza PASSI: sito nazionale sito regionale Agosto

3 Consumo di alcol Nell ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un importanza sempre maggiore, perché l alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie cardiovascolari e tumori, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile, ecc. Inoltre, il consumo di alcol provoca, come effetto immediato, alterazioni psicomotorie, che espongono ad un aumentato rischio di incidenti stradali, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza, e può creare dipendenza. Il danno causato dall'alcol, oltre che alla persona che beve, può estendersi quindi alle famiglie e alla collettività, gravando sull'intera società. Anche l impatto economico è notevole: si stima che i costi indotti dal consumo di alcol, nei Paesi ad alto e medio reddito, ammontino a più dell 1% del Prodotto Interno Lordo. I rischi di danni alcol-correlati (immediati e cronici) e di dipendenza alcolica variano in funzione di diversi fattori: la quantità complessiva di alcol bevuta abitualmente, la quantità di alcol assunta in una singola occasione; le modalità ed il contesto di assunzione dell alcol. Non è possibile stabilire limiti al di sotto dei quali i rischi si annullano. Per definire il consumo moderato, le istituzioni sanitarie internazionali e nazionali hanno individuato livelli e modalità di consumo, che comportano rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili. Il consumo di alcol è definito a maggior rischio, se vengono superati tali limiti. Gli indicatori Passi Passi misura il consumo di alcol in unità alcoliche standardizzate (UA). L UA corrisponde a 12 grammi di alcol puro (etanolo), quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande. Passi monitora diversi aspetti del consumo a maggior rischio di conseguenze sfavorevoli per la salute, mediante indicatori specifici, che sono desunte da UA consumate al giorno, dalle modalità di consumo e dalla frequenza: consumo abituale elevato: per gli uomini, più di 2 UA medie giornaliere, corrispondenti a più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, e per le donne, più di 1 unità alcolica media giornaliera, corrispondente a più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni 1 ; consumo binge: consumo, almeno una volta negli ultimi 30 giorni, di 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in una singola occasione 2 ; consumo esclusivamente o prevalentemente fuori pasto. Si evidenzia che il consumo alcolico a maggior rischio corrisponde alla proporzione di intervistati che riferisce negli ultimi 30 giorni, un consumo abituale elevato (più di 2 UA medie giornaliere per gli uomini; piu di 1 UA per le donne), oppure almeno un episodio di binge drinking (5 UA o più per gli uomini; 4 UA o più per le donne), oppure il consumo fuori pasto (esclusivamente o prevalentemente). 1 Questo indicatore, in precedenza denominato forte bevitore veniva calcolato in base al valore medio nei soli giorni di assunzione di bevande alcoliche, e quindi comportava una sovrastima della prevalenza di consumo abituale elevato. Anche se l indicatore è stato ridefinito, le informazioni raccolte da Passi permettono di calcolarne il valore anche per gli anni passati, consentendo perciò di effettuare confronti tra periodi diversi e di rilevare trend. 2 Nel 2010 è stata modificata la definizione di consumo binge, che in precedenza era pari a 6 UA in entrambi i sessi, per allinearla alla definizione adottata dal BRFSS americano e da altre istituzioni sanitarie. Il cambiamento della soglia ha comportato la modifica della relativa domanda del questionario; perciò i valori di questo indicatore calcolati a partire dal 2010 non sono direttamente confrontabili con quelli degli anni precedenti 3

4 Quante persone consumano alcol? Consumo di alcol ASL 13 - PASSI (n=1098) Consumo di alcol (almeno una unità di bevanda alcolica negli ultimi 30 giorni) % (IC95%) 67,5 (64,8-70,1) Consumo fuori pasto (esclusivamente o prevalentemente) 11,4 (9,8-13,2) Consumo abituale elevato 1 5,2 (4,1-6,6) Consumo binge ( ) 2 13,4 (11,5-15,5) Consumo a maggior rischio ( ) 3 24,0 (21,7-26,5) 1 più di 2 unità alcoliche medie giornaliere, ovvero più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, (per gli uomini); più di 1 unità alcolica media giornaliera, ovvero più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni (per le donne) 2 5 o più UA (per gli uomini) o 4 o più UA (per le donne) in una singola occasione, almeno una volta negli ultimi 30 giorni (definizione adottata dal 2010) 3 consumo fuori pasto e/o consumo binge (secondo la definizione valida dal 2010) e/o consumo abituale elevato; poiché una persona può appartenere a più di una categoria, la percentuale di consumo a maggior rischio non corrisponde alla somma dei singoli comportamenti Il quadro d insieme Nel periodo , la percentuale di consumatori di alcol nella Asl 13 è risultata pari al 67,5%, mentre il consumo fuori pasto è del 11,4% e il consumo abituale elevato del 5,2%, valori sostanzialmente sovrapponibili a quelli del biennio Nello stesso periodo la percentuale di consumatori di bevande alcoliche in Veneto è del 63,2% e del 54,9% tra le ASL partecipanti a livello nazionale; il consumo fuori pasto è a livello regionale del 12,6% e dell 8,1% in Italia. Per quanto riguarda il consumo abitualmente elevato, il Veneto ha fatto registrare una prevalenza del 5% rispetto al 3,5% in Italia. Nel 2010 Passi ha adottato una nuova definizione del consumo binge che non permette più un confronto diretto dei dati del biennio con quelli dei periodi successivi, relativamente agli indicatori binge e consumo a maggior rischio, di cui il consumo binge rappresenta una delle componenti. Le prevalenze dei consumo binge nell ASL 13 è del 13,4% rispetto al 12,7% del Veneto e all 8,9% dell Italia. Per quanto concerne i bevitori a maggior rischio la prevalenza nell ULSS 13 è del 24% sovrapponibile a quella regionale e decisamente superiore rispetto al 17% nazionale. 4

5 Quali sono le caratteristiche delle persone con consumo a maggior rischio? Consumo a maggior rischio Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL 13, (n=1095) Nel periodo nell Azienda 13, circa il 24% degli intervistati è classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge e/o consumatore abituale elevato. Il consumo a maggior rischio è più frequente tra i giovani di età (in modo particolare tra i 18-24enni), tra gli uomini e le persone con livello di istruzione medio-alto, e non risente delle differenze economiche diversamente dal dato regionale e nazionale. Consumo a maggior rischio Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 16,9% (IC95%: 16,7%-17,1%) Nella Regione Veneto, nel periodo , la percentuale di bevitori a maggior rischio è risultata pari al 24,4%, mentre, nello stesso periodo, nel Pool nazionale è del 17%. Si osservano inoltre differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni, con un gradiente Nord-Sud (ad eccezioni di Molise e Sardegna). La prevalenza di consumatori a maggior rischio varia dal 9,6% della Sicilia al 38,4% della P.A. di Bolzano. 5

6 Quali sono le caratteristiche delle persone con consumo binge? Consumo binge Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL (n=1098) Nel periodo nell ASL 13, il 13,4% degli intervistati è classificabile come consumatore binge. Il consumo binge è più frequente tra i giovani dai 18 ai 34 anni (in modo particolare tra i 18-24enni) e tra gli uomini; non si registrano differenze per livello di istruzione, mentre vi sono delle differenze, sia pure contenute, per difficoltà economiche e per cittadinanza. Consumo binge Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 8,9% (IC95%: 8,7%-9,0%) A livello regionale, nel periodo , la percentuale di bevitori binge è risultata del 12,8%, mentre nel Pool nazionale nello stesso periodo è del 9% circa. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni. Il range varia dal 3,9% della Sicilia al 22,6% della P.A. di Bolzano, con una netta prevalenza delle regioni del Nord-est. Unica eccezione il Molise che si posiziona al secondo posto per consumo binge con il 18,6%. 6

7 Analisi di trend sul pool di ASL Analisi di trend sul pool di ASL Serie storica consumo binge per area geografica Osservando il fenomeno nel periodo , non si osservano variazioni significative a livello nazionale. Si annota tuttavia un accenno all aumento dei consumi binge nell area geografica Nord e un significativo aumento nel Sud e Isole. Qual è l attenzione degli operatori sanitari al consumo di alcol? I medici di medicina generale e gli altri operatori sanitari dovrebbero cercare sistematicamente di individuare, tra i loro assistiti, coloro per cui il bere alcol è diventato o sta diventando un problema e un rischio. Dalla voce degli assistiti Passi si rileva se il medico si è informato sull abitudine a bere alcol e se ha fornito consigli al riguardo. Nel periodo , nella Azienda 13, solo il 5,6% degli intervistati con un consumo a maggior rischio, riferisce che un medico o un altro operatore sanitario ha consigliato di ridurre l assunzione di bevande alcoliche. Categorie di persone con un consumo a maggior rischio che hanno ricevuto il consiglio di bere meno da un operatore sanitario Percentuali per tipo di consumo ASL In particolare, tra coloro che bevono alcol (esclusivamente o prevalentemente) fuori pasto la frequenza di consigli è pari al 4,6%; nel caso delle persone con consumo binge la frequenza sale al 9% e in quelli con consumo abituale elevato si attesta al 8,3%. 7

8 Consiglio di bere meno da parte di operatori sanitari a bevitori a maggior rischio Prevalenze per Regione di residenza - Pool di ASL Totale: 6,9% (IC95%: 6,5%-7,4%) A livello nazionale, nel periodo , la prevalenza di operatori sanitari che ha consigliato di ridurre il consumo di alcol a bevitori a maggior rischio è risultata pari al 6,9%, mentre nella regione Veneto è stata del 8,2%. Si osservano differenze nel confronto tra le Regioni pur attestandosi quasi tutte su valori simili a quello nazionale: si va dal 4% della Basilicata al 9,9% della Sardegna. E evidente che non c è adeguata attenzione da parte degli operatori sanitari al problema dell'abuso di alcol. 8

9 Il Consumo di alcol negli adolescenti: dati dell indagine HBSC Veneto Consumo di alcol negli adolescenti per tipologia di consumo Prevalenze per coorte di età HBSC Veneto, 2014(1) Pur essendo tutti i trend in diminuzione dal 2002 al 2014, a livello regionale, è rilevante la percentuale di adolescenti cha fa uso di bevande alcoliche soprattutto nella fascia dei quindicenni. Da segnalare inoltre che il 5,7% degli undicenni (pre-adolescenti) viene iniziato al consumo binge. Consumo di alcol negli adolescenti per tipo di bevande consumate Prevalenze per coorte di età HBSC Veneto, 2014(1) Nella regione Veneto i dati HBSC evidenziano un consumo elevato di tutte le bevande alcoliche nelle fasce di età indagate. Si registra anche un consumo elevato di vino negli undicenni che probabilmente risente di tradizioni e consuetudini familiari. (1) Per approfondimenti: I numeri del Veneto, risultati dell indagine HBSC 2014 dell OMS sui ragazzi di 11, 13 e 15 anni, Regione del Veneto 9

10 Conclusioni La maggioranza della popolazione della regione Veneto superiori rispetto alla media italiana (54,9%). beve alcol (63,2%) in percentuali Nella ASL 13 il consumo di alcol si presenta anche superiore alla media regionale: 67,5%. Per quanto riguarda il consumo di alcol a maggior rischio, questo interessa una persona su quattro (fuori pasto nell 11,4%, abitualmente elevato nel 5,2% e consumo binge nel 13,4%). Emergono differenze legate al sesso e all età perché il consumo a maggior rischio interessa un uomo su tre e una donna su cinque e quasi una persona su due nella fascia di età anni. Da segnalare infine che un consumo a maggior rischio interessa quasi una persona su tre nelle fasce di istruzione più elevata. Tali dati si confermano purtroppo anche negli adolescenti dove il 42% circa dei quindicenni dichiara un consumo binge (fonte HBSC 2014 Regione del Veneto). In base alle indicazioni del programma Guadagnare Salute, è importante che gli operatori sanitari, in particolare i Medici di Medicina Generale, dedichino attenzione nell identificare precocemente i soggetti che consumano bevande alcoliche a maggior rischio sui quali applicare la pratica dell'intervento breve e del counselling. Tale pratica a nostro avviso dovrebbe essere estesa anche alle fasce pediatriche (attraverso il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta ) in quanto i dati HBSC 2014 mostrano un consumo elevato di bevande tradizionali e non (alcolpops) anche negli adolescenti. Secondo i dati Passi presentati è ancora esiguo il numero dei medici e di altri operatori sanitari che si informano sul consumo a maggior rischio di alcol delle persone assistite, solo il 5,6% degli intervistati riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di moderarne il consumo. Quest ultima rappresenta quindi un area di intervento in cui sono possibili importanti e significativi miglioramenti. Per quanto riguarda gli interventi finalizzati a ridurre i danni causati dall alcol, è stata dimostrata l efficacia di politiche e normative che intervengono sulle caratteristiche della commercializzazione dei prodotti alcolici, in particolare il prezzo, la reperibilità e l accessibilità; così come nell ottica del programma Guadagnare Salute, eliminare la pubblicità di bevande alcoliche. Inoltre, le campagne di informazione e i programmi di educazione alla salute, fin dall adolescenza giocano un ruolo chiave nella formazione culturale, favorendo l accettazione di modelli culturali rivolti alla riduzione del consumo bevande contenenti alcol. 10

11 Alcol e guida Nei paesi che sorvegliano il fenomeno della guida sotto l effetto dell alcol, in media circa uno su cinque dei conducenti, deceduti a seguito di un incidente stradale, ha una concentrazione di alcol nel sangue, misurato in termini di concentrazione ematica di alcol (BAC: Blood Alcohol Concentration) superiore al limite legale, che in Italia, come nella maggioranza degli altri paesi, è pari a 0,5 grammi per litro. Passi rileva i dati relativi alla frequenza di guida sotto l effetto dell alcol riferiti dagli intervistati che hanno viaggiato in auto/moto, nei 30 giorni precedenti all intervista, sia come conducenti sia come persone trasportate. Quante persone guidano sotto l effetto dell alcol? Alcol e guida AULSS 13 - PASSI (n=1.094) % (IC95%) Guida sotto l'effetto dell alcol* 8,9 (7,0-11,2) Trasportato da un conducente sotto effetto dell alcol** 9,6 (8,0-11,5) * percentuale di persone che dichiarano di aver guidato un'auto o una moto, negli ultimi 30 giorni, entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche (su tutti quelli che, negli ultimi 30 giorni, hanno bevuto almeno un unità alcolica e hanno guidato) ** percentuale di persone che dichiarano di aver viaggiato come passeggeri di veicoli guidati da persona che ha consumato 2 o più unità alcoliche entro un ora prima di mettersi alla guida (su tutti quelli che hanno viaggiato come passeggeri negli ultimi 30 giorni). Nel periodo , nella AULSS 13 l 8,9% degli intervistati ha dichiarato di aver guidato un auto o una moto, negli ultimi 30 giorni, entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche. Il 9,6% ha dichiarato di essere stato trasportato da un conducente sotto l effetto dell alcol. L abitudine a guidare sotto l effetto dell alcol è presente in tutte le fasce di età indagate; E decisamente più frequente negli uomini rispetto alle donne; E più frequente nei soggetti con livello di istruzione più basso ma con livello di reddito più elevato; Si conferma il dato anomalo sui cittadini stranieri che risulta pari allo 0%. Guida sotto l effetto dell alcol Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche AULSS

12 Trend della guida sotto l effetto dell alcol AULSS 13 PASSI L abitudine a guidare sotto l effetto dell alcol si è andata riducendo nel corso degli anni: dal 15% nel 2008 si è arrivati al 6% nel Guida sotto l effetto dell alcol Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 8,1% (IC95%: 7,9%-8,4%) Nella regione Veneto nel periodo , la percentuale di intervistati che guidano sotto l effetto dell alcol è del 9,2%, mentre a livello nazionale è dell 8,1%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto interregionale, con percentuali che variano dal 5,3% della Basilicata al 16,2% del Molise. Si nota un particolare gradiente geografico a favore delle regioni meridionali. Invece nel nordest, e in particolare in Veneto, l abitudine a mettersi alla guida sotto l effetto di alcol risulta più elevata. 12

13 Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno analizzato per mese nel periodo , a livello nazionale, si nota un decremento significativo sia a livello nazionale ( in media dal 12% al 9%), nelle tre macroaree: Nord (passando in media dal 13% all 8%), Centro (dal 13% al 9%) e Sud (dal 9% al 6%). Guida sotto l effetto dell alcol nei più giovani Alcol e guida nei giovani AULSS 13 - PASSI (n=70) Guida sotto l effetto dell alcol % (IC95%) nei 18-25enni* 7,0 (2,93-15,8) * percentuale di persone che dichiarano di aver guidato un'auto o una moto, negli ultimi 30 giorni, entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche (su tutti quelli che, negli ultimi 30 giorni, hanno bevuto almeno un unità alcolica e hanno guidato) Per quanto riguarda il consumo di alcol prima di mettersi alla guida, la popolazione di giovani di anni merita di essere monitorata con attenzione, poiché, a parità di alcolemia (anche se non supera la soglia legale), è esposta ad un rischio maggiore di incidenti. Tra i giovani di anni, intervistati nel quadriennio , il 7% dichiara di aver guidato sotto l effetto dell alcol. Anche se il valore è poco differente dalla media relativa a tutte le età, il rischio di incidenti associato a questo comportamento è decisamente più alto. I controlli delle Forze dell Ordine ( ) 13

14 Controlli delle forze dell ordine AULSS 13 - PASSI (n=1.033) % (IC95%) Fermato dalle forze dell ordine per un controllo* 37,9 (35,1-40,8) *intervistati che hanno dichiarato di aver subito, negli ultimi 12 mesi, un controllo da parte delle forze dell ordine (su quelli che hanno guidato un'auto o una moto nello stesso periodo) Nel periodo , nella AULSS 13, quasi il 38% degli intervistati è stato sottoposto a un controllo da parte delle Forze dell Ordine. Tra le persone fermate, il controllo è avvenuto in media più di due volte negli ultimi 12 mesi (2,2 volte in media). Fermato dalle forze dell ordine per un controllo Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 32,7% (IC95%: 32,1%-32,7%) A livello regionale, nel periodo , la percentuale di intervistati che riferiscono di aver avuto un controllo da parte delle Forze dell Ordine negli ultimi 12 mesi è del 36,2%, mentre a livello nazionale questa percentuale, nello stesso periodo, è del 32,2%. La distribuzione è disomogenea su tutta la penisola: si passa dal 20% circa della Basilicata al 42 % del Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Trento, al 51% del Molise. Analisi di trend sul pool di ASL 14

15 Osservando il fenomeno, analizzato per mese, nel periodo , si nota una riduzione significativo dei controlli che passa dal 41% al 29%. CStratificando per macroarea, contribuiscono maggiormente al decremento il Nord e il Centro Italia. Controlli delle Forze dell Ordine con Etilo-test ( ) Controlli delle forze dell ordine AULSS 13 - PASSI (n=390) % (IC95%) Effettuato l etilotest* 12,0 (9,2-15,6) * percentuale calcolata su chi ha riferito di essere stato fermato per un controllo dalle forze dell ordine Nell AULSS 13, il 12% dei fermati ha riferito che il guidatore è stato sottoposto anche all etilotest. Etilotest effettuato al guidatore vs. Guida sotto l effetto di alcol Prevalenze per fascia di età AULSS 13, (n.=390) Nella AULSS 13 la prevalenza dei controlli tramite Etilotest nei giovani e nei giovani-adulti è nettamente superiore a quella delle fasce più anziane. Emerge tuttavia che la prevalenza di soggetti che hanno dichiarato di avere guidato sotto l effetto di alcol è superiore nelle fasce di età più avanzate. Nel , a livello regionale la Etilotest effettuato al guidatore Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 9,4% (IC95%: 9,0%-15,6%) 15

16 percentuale di intervistati, tra quelli fermati dalle forze dell ordine, che riferiscono che il guidatore è stato sottoposto all etilotest è del 12%, sovrapponibile al dato locale, mentre a livello nazionale questa percentuale per lo stesso periodo temporale è dell 9%. Conclusioni Nell Azienda 13, una minoranza piccola ma consistente (quasi il 9% dei guidatori che nell ora precedente hanno assunto 2 o più unità di bevande alcoliche), ha dichiarato di guidare sotto l effetto dell alcol, facendo correre seri rischi a sé stesso e agli altri. Risulta inoltre che la percentuale è lievemente superiore nelle fasce d età anni rispetto a quelle più giovani (18-34). I controlli sistematici con etilotest sono uno strumento di provata efficacia per la riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali, ma risultano ancora poco diffusi: solo il 12% nel territorio della AULSS 13 e il 9% a livello nazionale. Rimane pertanto ampio il margine di miglioramento nelle pratiche di prevenzione e di contrasto. Su tale aspetto risulta maggiore l attenzione delle forze dell ordine sulle fasce di età più giovani nei quali il rischio di incidenti risulta decisamente più alto a parità di alcolemia. Per migliorare la sicurezza stradale sono indispensabili interventi strutturali e ambientali, sebbene i comportamenti individuali rappresentino fattori di primaria importanza. Si ribadisce la rilevanza nella prevenzione dei suggerimenti e dei consigli forniti dagli operatori sanitari sui comportamenti individuali a rischio, in tema di problemi alcol correlati. Riteniamo comunque necessario rivedere la normativa sui limiti alcolemici per chi guida che, a nostro avviso, dovrebbero essere uguali a zero. 16

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