CRITERI GENERALI DA OSSERVARSI NELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI STAGIONALI DI RIPASCIMENTO DEGLI ARENILI

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1 CRITERI GENERALI DA OSSERVARSI NELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI STAGIONALI DI RIPASCIMENTO DEGLI ARENILI (testo coordinato di cui alla DGR 1209 del 20/12/2016 ed alla DGR 95 del 08/02/2017) Sommario - Premessa - Parte I: Principi generali - Parte II: Relazione tecnica - Parte III: Valutazione della compatibilità - Parte IV: Campionamento ed analisi - Allegato 1: Metodologia per la valutazione dell indice di rilascio mediante microscopia elettronica a scansione - Allegato 2: Metodologia per la valutazione della concentrazione di amianto in peso mediante microscopia elettronica a scansione - Allegato 3: Verbale di campionamento (materiale per il ripascimento) - Allegato 4: Verbale di campionamento (sito da ripascere) pag. 2

2 Premessa La Regione Liguria, ai sensi dell art. 2, c.5 della L.R. n. 13/99 è chiamata a svolgere l attività di indirizzo e di coordinamento in materia di protezione ed osservazione della costa e ripascimento degli arenili: in particolare tale funzione è volta a coordinare l attività degli Enti locali relativamente alle funzioni loro attribuite dall'art. 5, comma 1, lettere a) e b) della L.R. n. 13/99 in materia di approvazione degli interventi di ripascimento stagionale degli arenili. Nell esercizio di tali funzioni la Regione Liguria, al fine di fornire ai Comuni le necessarie indicazioni, ha emanato i Criteri generali da osservarsi nella progettazione degli interventi stagionali di ripascimento degli arenili approvati con D.G.R. n 1553 del 20/12/2001; tali criteri hanno individuato sia le caratteristiche dell intervento stagionale di ripascimento sia il contenuto della relazione tecnica da allegare, a cura del proponente, all istanza di approvazione dell intervento stesso da parte del Comune, nonché i criteri per la valutazione della compatibilità ambientale e chimica del materiale. I criteri sono stati integrati ed aggiornati con D.G.R. n del 2002, con D.G.R. n. 253 del 2005, con D.G.R. 173 del 2006 e con D.G.R del In sede di applicazione di detti criteri, e alla luce dell evoluzione della normativa nazionale e regionale, è emersa la necessità di: chiarire l ambito di applicazione dei criteri in merito alla definizione di ripascimento stagionale e armonizzarlo con le norme del Piano di Tutela dell Ambiente Marino Costiero previsto dalla Legge regionale n. 20 del 2006 e con il Regolamento ministeriale di cui al D.M. n. 173/2016 Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l autorizzazione all immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini ; aggiornare l elenco dei parametri chimici da ricercare nei sedimenti destinati ai ripascimenti stagionali ed armonizzare i valori di compatibilità ambientale assunti precedentemente rispetto a quelli stabiliti dal D.lgs. n. 172/2015 e dal Regolamento di cui al D.M. n. 173/2016, al fine di favorire il conseguimento dell obiettivo di qualità chimica sulle acque marine costiere; rendere la trattazione più chiara e concisa, con gli argomenti suddivisi in tre sole sezioni: stesura della relazione tecnica, criteri di valutazione della compatibilità degli interventi, modalità di campionamento e analisi dei materiali; semplificare alcuni aspetti progettuali della relazione tecnica; approfondire l individuazione dei tratti di costa sensibile in funzione degli obiettivi di salvaguardia degli habitat marini e dei siti della Rete Natura 2000; I presenti criteri, pertanto, sostituiscono integralmente quelli precedentemente emanati. pag. 3

3 PARTE I - PRINCIPI GENERALI 1. Campo di applicazione I presenti criteri si applicano alla progettazione degli interventi stagionali di ripascimento degli arenili, come definiti dalla legge regionale n.13/1999, e forniscono le indicazioni necessarie a valutare gli stessi ai fini della loro approvazione da parte dei Comuni nell ambito della procedura di cui al Regolamento Regionale n. 6/2002 Disciplina del procedimento relativo all approvazione degli interventi stagionali di ripascimento degli arenili. 2. Definizioni Ai fini dell applicazione dei seguenti criteri si intende per: Barra di foce L accumulo di materiale depositato alla foce di un corso d acqua in continuità con la spiaggia alimentata dal corso d acqua stesso. Fa parte a tutti gli effetti della spiaggia. Fondale marino Il fondale che si estende oltre la profondità di chiusura della spiaggia sommersa. Fanno eccezione i fondali portuali. Fondale portuale Il fondale situato all interno di bacino portuale, in zona non interessata dalla modellazione dei sedimenti dovuta all azione del moto ondoso. Si assume come limite esterno del bacino portuale l imboccatura portuale. Presso spiagge adiacenti al molo di sottoflutto di bacini per la nautica o altre opere di protezione dal moto ondoso la spiaggia sommersa può raggiungere il piede di tali strutture; la sussistenza di tale condizione deve essere adeguatamente oggettivata. Interventi stagionali di ripascimento degli arenili Gli interventi a carattere manutentivo, necessari a ricostruire il profilo esistente della spiaggia dopo eventi meteomarini particolarmente intensi o comunque in seguito alla naturale azione di trasporto trasversale e longitudinale del moto ondoso. L intervento di ripascimento è di natura stagionale quando il volume di materiale impiegato non è superiore a 10 m 3 /m lineare di spiaggia, riferiti alla lunghezza della cella litorale. Sono considerati ripascimenti stagionali le operazioni di ripristino degli arenili, come definite all art. 2 del D.M. 173/2016 Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l autorizzazione all immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini, se limitate a quantitativi non superiori a 10 m 3 /m lineare di spiaggia. E considerato quale ripascimento stagionale lo spostamento e il livellamento di materiale di spiaggia da una cella litorale ad un altra, nell ambito dello stesso paraggio costiero. Non è considerato ripascimento stagionale lo spostamento di materiale di spiaggia all interno della stessa cella litorale, nell ambito esclusivo della spiaggia emersa e per quantitativi non superiori a 10 m 3 /m lineare di spiaggia; in questo caso l intervento non è soggetto ai criteri ed è sottoposto alla approvazione ai soli fini demaniali dell ente territorialmente competente. Interventi di ripascimento strutturali Gli interventi finalizzati all ampliamento e/o alla creazione di nuove spiagge. L intervento di ripascimento è di natura strutturale quando il volume di materiale impiegato è superiore a 10 m 3 /m lineare di spiaggia. Profondità di chiusura E il limite lato mare della spiaggia sommersa; è funzione della pendenza della spiaggia, della granulometria e dell onda incidente. Nel territorio coperto dagli stralci del PTAMC (vedi definizione) esso corrisponde con la fascia dinamica della spiaggia per onde con tempo di pag. 4

4 ritorno annuale. Negli altri settori di costa, data la morfologia prevalente delle spiagge liguri ed in considerazione delle caratteristiche degli interventi di ripascimento stagionale, si assume come profondità di chiusura ai fini dei ripascimenti stagionali la profondità di 5 metri ed una distanza dalla costa inferiore a 100 metri; tali criteri devono essere contemporaneamente soddisfatti. PTAMC Piano di Tutela dell Ambiente Marino Costiero: Il piano di tutela dell'ambiente marino e costiero, previsto dalla legge regionale n.20 del 2006, è lo strumento di pianificazione che si occupa della difesa della costa dall erosione in sinergia con gli obiettivi di tutela e valorizzazione della qualità ambientale della zona costiera e delle sue risorse. Il Piano viene redatto per unità fisiografica e per stralci. Tutte le norme e delimitazioni territoriali degli stralci approvati sono pubblicate via web nel portale dell ambiente ligure. Sedimenti fluviali d alveo attuale I sedimenti fluviali che si trovano all interno della fascia di alveo attuale, come individuata nei Piani di Bacino. Spiaggia L accumulo di sedimenti sciolti modellati dall azione del moto ondoso. La spiaggia comprende una spiaggia emersa (al di sopra del livello medio del mare) ed una spiaggia sommersa (al di sotto del livello medio del mare), che costituiscono un'unica entità morfologica in quanto il sedimento passa naturalmente dall una all altra in funzione degli eventi meteomarini. Il limite inferiore della spiaggia sommersa coincide con la profondità di chiusura della stessa. Presso spiagge adiacenti al molo di sottoflutto di bacini per la nautica o altre opere di protezione dal moto ondoso la spiaggia sommersa può raggiungere il piede di tali strutture; la sussistenza di tale condizione deve essere adeguatamente oggettivata. Tratti di costa sensibile I tratti di costa compresi in aree marine protette; I tratti di costa che presentano habitat marini, individuati quali SIC, entro l isobata dei 50 metri; I tratti di costa che presentano particolari popolamenti di pregio di substrato duro (beachrock, biocostruzioni, grotte). Tali tratti sono identificati nella sezione dedicata dei presenti criteri Tratti di costa particolarmente sensibile I tratti di costa sensibile ove la vicinanza di habitat sensibili alla spiaggia sommersa e meritevoli di particolare salvaguardia impone particolare cautela nella valutazione ambientale dell intervento di ripascimento stagionale. Tali tratti sono identificati nella sezione dedicata dei presenti criteri. Unità fisiografiche Paraggi Costieri Celle litorali - Spiagge L unità fisiografica (U.F.) è l area litorale all interno della quale i sedimenti di spiaggia (emersa e sommersa) sono confinati e non vi sono interscambi di materiale con le U.F. limitrofe. I limiti delle U.F. sono costituiti dalle strutture naturali (promontori, canyon) o artificiali (pennelli, porti, ecc.) che raggiungono profondità paragonabili alla profondità di chiusura della spiaggia ovvero che invertono il senso della deriva sedimentaria, costituendo un punto di divergenza della deriva dei sedimenti lungo la costa. All interno di un unità fisiografica si possono distinguere settori di costa, definiti paraggi costieri, che possono essere considerati indipendenti per mareggiate ordinarie, ovvero con tempi di ritorno dell ordine di 1 anno. Un paraggio costiero può a sua volta essere suddiviso, in genere da strutture artificiali, in celle litorali che costituiscono tratti di spiaggia indipendenti in condizioni di mare calmo o con pag. 5

5 agitazioni ondose medie. Alcune celle litorali contigue di uno stesso paraggio, separate da strutture artificiali quali tipicamente piccoli pennelli, possono essere ricondotte ad un unico sistema geomorfologico originale, che costituisce una particolare spiaggia, in genere riconosciuta storicamente dalla toponomastica locale. L elenco e la cartografia delle unità fisiografiche, dei paraggi costieri, delle celle litorali e delle spiagge a cui deve fare riferimento la progettazione dei ripascimenti stagionali sono quelli pubblicati ed aggiornati nella cartografia relativa ai criteri di progettazione dei ripascimenti pubblicata via web nel portale Ambiente in Liguria Sito ufficiale della Regione Liguria per l Ambiente. 3. Fonti del materiale Si indicano di seguito le tipologie e le fonti di materiale che possono essere utilizzate per la realizzazione degli interventi stagionali di ripascimento, nonché le condizioni alle quali tali fonti possono essere utilizzate: trasferimento di materiale di spiaggia; vagliatura e/o macinazione di materiale già presente sulla spiaggia; barra di foce di un corso d acqua; sistemazione idraulica, riprofilatura, rimozione sovralluvionamenti, disalvei dei corsi d'acqua; cava terrestre; attività di scavo terrestre in roccia o in sedimenti sciolti; escavo di fondali portuali; escavo di fondali marini. Il PTAMC, negli stralci territoriali approvati, indica a livello locale le condizioni di utilizzo dei sedimenti costieri ai fini di ripascimento. Per i ripascimenti stagionali valgono inoltre le seguenti condizioni: Il trasferimento di materiale di spiaggia (ad esclusione di quello proveniente da barra di foce) potrà avvenire solo all interno di uno stesso paraggio e non dovrà superare lo spessore di 50 cm nel sito di prelievo. Nel caso di materiale proveniente dalla barra di foce o dalla sistemazione idraulica, riprofilatura, rimozione sovralluvionamenti, disalvei di corsi d'acqua tirrenici, lo stesso dovrà essere prioritariamente impiegato per ripascimenti nella stessa unità fisiografica ove sfociano i corsi d acqua di origine; laddove la barra di foce sia localizzata al confine tra due comuni, gli interventi che utilizzino tale fonte dovranno essere concordati. L utilizzo ai fini di ripascimento in altre unità fisiografiche è ammesso nei casi in cui l unità fisiografica di pertinenza non comprenda spiagge, ovvero le spiagge presenti non abbiano necessità di ripascimento; quest ultima condizione dovrà essere avallata dal nulla osta dei comuni o delle Autorità Portuali territorialmente competenti. Spesso le strutture portuali costituiscono limite di paraggio. Il materiale proveniente dall escavo dello specchio acqueo portuale, che andrà di norma riportato nell ambito del paraggio sottoflutto al porto rispetto al verso della deriva litoranea netta, potrà essere totalmente o parzialmente impiegato per ripascimenti nel paraggio sopraflutto esclusivamente nel caso in cui quello di pertinenza non comprenda spiagge ovvero le spiagge presenti non siano in grado di ricevere tutto o parte del materiale; tale condizione dovrà essere avvallata dal nulla osta dei comuni o delle Autorità Portuali territorialmente competenti. 4. Banca dati regionale e monitoraggio di efficacia dei criteri La banca dati Ripascimenti delle Spiagge pubblicata sul Portale Ambiente della Regione Liguria all indirizzo costituisce lo strumento di archiviazione dei principali dati pag. 6

6 tecnici messi a disposizione dai Comuni, dalla Regione e da Arpal sugli interventi di ripascimento realizzati. Sulla base delle informazioni sui ripascimenti stagionali trasmesse dai comuni e delle informazioni sullo stato di qualità delle acque e degli habitat marini, la Regione provvede a verificare gli effetti conseguenti all applicazione dei presenti criteri, anche in vista di un loro eventuale aggiornamento, utilizzando, quali indicatori, le praterie di Posidonia oceanica e le misure di trasparenza delle acque. pag. 7

7 PARTE II - RELAZIONE TECNICA Le domande per l approvazione dei progetti stagionali di ripascimento degli arenili devono essere corredate da una relazione tecnica contenente indicazioni relative al sito di intervento, al materiale che si intende utilizzare per il ripascimento e alle modalità di realizzazione dell intervento, finalizzata ad individuare e giustificare le scelte progettuali. Le informazioni contenute nella relazione tecnica devono essere integrate successivamente da una documentazione fotografica che testimoni lo stato del sito di intervento prima e immediatamente dopo l intervento e all inizio della stagione balneare. Ogni Comune deve raccogliere, organizzare e conservare le informazioni sugli interventi stagionali di ripascimento effettuati sul proprio litorale, riferiti ad ogni singola cella litorale, e inviarne copia alla Regione Liguria Settore Ecosistema Costiero e Acque, anche tramite l inserimento nella banca dati regionale Ripascimenti delle Spiagge, che costituisce una base di riferimento oggettiva per valutare la compatibilità ambientale degli interventi su base pluriennale e per l analisi statistica dei dati. La relazione tecnica descrive, anche attraverso una documentazione cartografica di adeguato dettaglio, gli aspetti di seguito specificati. Le analisi dei materiali utilizzati per il ripascimento e di quelli già presenti nella spiaggia devono essere effettuati nei casi e con le specifiche tecniche indicate nella parte IV Campionamento ed Analisi. 1. Sito d intervento 1.1 Inquadramento territoriale a) unità fisiografica a cui appartiene il tratto di litorale oggetto dell intervento; b) il/i paraggio/i costiero/i oggetto dell intervento; c) la/e cella/e litorale/i oggetto dell intervento e il relativo sviluppo lineare in metri; d) verso prevalente del trasporto dei sedimenti; Per i punti a), b) c) utilizzare le informazioni geografiche relative a unità fisiografiche, paraggi e celle litorali disponibili sul repertorio cartografico del Portale Ambiente della Regione Liguria all indirizzo Caratteristiche granulometriche della/e spiaggia/e oggetto di intervento Per quanto riguarda il materiale costituente le celle litorali oggetto di intervento è prevista la caratterizzazione granulometrica e non quella chimica e microbiologica. Le caratteristiche granulometriche devono essere valutate secondo le modalità tecniche indicate nella parte IV dei presenti criteri. Occorre allegare alla relazione tecnica tutti i risultati delle analisi eseguite sui campioni. Le analisi granulometriche della spiaggia hanno validità di 5 anni Colore del materiale della/e spiaggia/e oggetto di intervento La valutazione del colore del materiale costituente la spiaggia, da effettuare a livello descrittivo e con l ausilio di immagini fotografiche, concorre alla stima della compatibilità dei materiali utilizzati per il ripascimento con l uso turistico-ricreativo e l aspetto paesaggistico dell arenile Caratteristiche naturalistiche del sito di intervento pag. 8

8 Tale valutazione riguarda la presenza di habitat marino-costieri potenzialmente vulnerabili e comporta la valutazione delle biocenosi presenti da 0 a 50 metri nel tratto antistante l'intervento, compresa una fascia di rispetto adeguata alla corrente marina dominante responsabile della diffusione dei materiali fini. La seguente tabella 1.4 indica i tratti di costa sensibile e, all interno di ciascun tratto, la presenza eventuale di tratti di costa particolarmente sensibile. Tale individuazione è stata effettuata sulla base della cartografia Atlante degli habitat marini della Liguria e delle attuali conoscenze sullo stato di conservazione degli ecosistemi costieri disponibili nel sistema informativo regionale. I tratti di costa sensibile sono tratti di costa ove la presenza di habitat sensibili a scala di area vasta rende necessario applicare lo standard granulometrico più restrittivo per il parametro pelite nel materiale da ripascimento, come indicato nella parte III dei criteri. I tratti di costa particolarmente sensibile sono tratti di costa ove la presenza di habitat sensibili particolarmente vicini alla costa o in contesti particolari, quali baie, o in stato di conservazione non soddisfacente, rende opportuna anche l obbligatorietà della valutazione della stabilità del materiale da ripascimento, come indicato nella parte III dei criteri. Sulla base della tabella 1.4 occorre indicare a quale categoria di interesse naturalistico appartengono le celle interessate dall intervento di ripascimento stagionale. Nei casi in cui il ripascimento stagionale utilizzi quale fonte la spiaggia sommersa è necessario verificare sulla base della cartografia regionale Atlante degli Habitat Marini, nella versione più aggiornata disponibile sul portale dell ambiente ligure, la presenza di habitat sensibili: nel caso in cui l indagine bibliografica abbia evidenziato la presenza, entro 30 metri di distanza dal sito di prelievo, di habitat caratterizzati da Posidonia oceanica (anche su roccia e in formazioni a mosaico) è necessario provvedere ad una verifica di campo eseguita da idoneo professionista che permetta di individuare e documentare con sufficiente precisione aree di prelievo prive di interferenze con i target ambientali. pag. 9

9 Tabella Tratti di costa sensibile e costa particolarmente sensibile lungo il litorale ligure Tratti costa sensibile Comuni interessati note Tratti costa particolarmente sensibile da confine di Stato a Porto Ventimiglia Ventimiglia Da confine di stato a Capo Beniamin da Porto Bordighera a molo ovest Imperia Da molo est Imperia a Porto Loano Da Foce Maremola a Capo Caprazoppa Da Porto Finale a Punta Predani Da Foce Sansobbia a Punta Aspera Da Punta Mola a Punta S. Martino Da Punta Vagno a Confine Sori-Recco Da Porto Camogli a Punta Delle Grazie Da Punta Sestri a Punta San Pietro Bordighera, Ospedaletti, S.Remo, Arma di Taggia, Riva esclusa la spiaggia interna del Ligure, S. Stefano, Cipressa, porto di S.Remo Costarainera, S.Lorenzo al Mare, Imperia Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo, Cervo, Andora, Laigueglia, Alassio, Albenga, compresa l isola Gallinara Ceriale, Borghetto Santo Spirito, Loano Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure Finale Ligure, Noli, Spotorno, compresa l Isola di Bergeggi Bergeggi Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze Varazze, Cogoleto, Arenzano Genova, Bogliasco, Pieve Ligure, Sori Camogli, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli, Chiavari Sestri Levante, Moneglia, Deiva Marina, Framura, Bonassola. Levanto, Monterosso, Vernazza, Riomaggiore, Portovenere comprese Isole Spezzine dal Porto Santo Stefano a Punta Torre dei Marmi cella litorale UF_ in Comune di S. Lorenzo al Mare da Punta Murena a Punta Cippo da Capo Noli a confine Noli-Spotorno da foce T. Arrestra a Foce T. Lerone da Foce T. Lerone a Punta S. Martino da Punta Pagana a Punta Langon da Baia Portofino a Punta Bagno delle Donne Baia del Silenzio Isola Palmaria: da Punta Secca a Seno del Terrizzo pag. 10

10 2. Descrizione del materiale da utilizzare per il ripascimento 2.1. Origine Nel caso di materiale prelevato da cava terrestre la relazione tecnica deve indicare la ragione sociale e l ubicazione della cava utilizzata; i comuni che attuano direttamente interventi di ripascimento stagionali possono integrare tali informazioni anche dopo la sua approvazione. Negli altri casi (prelievo in spiaggia, in alveo, scavi, fondali marini e fondali portuali) le aree di prelievo e gli eventuali punti di campionamento devono essere individuati cartograficamente ad una scala di sufficiente dettaglio; ciò al fine di distinguere ciascuna porzione dal punto di vista della quantità (metri cubi), delle analisi granulometriche, chimiche e microbiologiche (quando previste) e consentire, così, di caratterizzare il materiale nel suo complesso attraverso medie pesate potendone prevedere utilizzi e/o trattamenti differenziati. In ogni caso il campionamento dovrà essere seguito conformemente alle specifiche della Parte IV dei presenti criteri. Il prelievo, il trasporto e la conservazione del materiale devono essere effettuati in modo da mantenere l identità di ciascuna porzione di sedimento Caratteristiche chimiche e microbiologiche Il materiale deve essere caratterizzato dal punto di vista chimico e microbiologico indipendentemente dalle sue caratteristiche granulometriche, nei casi e secondo le modalità tecniche previste nella parte IV dei criteri. Occorre allegare alla relazione tecnica tutti i risultati delle analisi chimiche e microbiologiche; per ogni campione occorre indicare il quantitativo, espresso in metri cubi, del materiale da questo rappresentato Caratteristiche granulometriche Il materiale deve essere caratterizzato dal punto di vista granulometrico nei casi e secondo le modalità tecniche previste nella parte IV dei criteri I risultati della caratterizzazione granulometrica del materiale d apporto devono consentire di evidenziare i contributi di ciascun campione, come specificato nella seguente tabella 2.3. Tabella Caratteristiche qualitative e quantitative del materiale disponibile per il ripascimento Campione Quantità (m 3 ) D 50 % ghiaia % sabbia % pelite TOTALE * * % cumulata Nel caso di macinatura di materiale già presente in spiaggia deve essere effettuata una caratterizzazione granulometrica preventiva del materiale a valle del trattamento, da eseguire per volumi ridotti anche in loco Caratteristiche tessiturali Il materiale deve essere caratterizzato dal punto di vista tessiturale nei casi e secondo le modalità tecniche previste nella parte IV dei criteri. La conoscenza delle caratteristiche tessiturali del materiale è utile alla stima della compatibilità pag. 11

11 dello stesso con l uso turistico-ricreativo e l aspetto paesaggistico dell arenile Colore Il materiale deve essere caratterizzato dal punto di vista del colore nei casi e secondo le modalità tecniche previste nella parte IV dei criteri. La valutazione del colore del materiale d apporto concorre alla stima della compatibilità dei materiali utilizzati per il ripascimento con l uso turistico-ricreativo e l aspetto paesaggistico dell arenile Modalità di sversamento La relazione tecnica deve esplicitamente indicare le modalità di sversamento del materiale che si intendono adottare (impiego di mezzi terrestri o marittimi, di pennelli imbonitori, spandimento diffuso, fronti di alimentazione sopraflutto, etc...). Lo spandimento del materiale nella spiaggia deve essere limitato alla fascia dinamica annuale: la presenza nella spiaggia emersa di vegetazione spontanea (piante vive e radicate, non ci si riferisce pertanto a residui vegetali marini o terrestri) indica il limite di tale fascia dinamica; la vegetazione spontanea presente a tergo di tale limite non deve essere interessata dal trasporto, dallo stoccaggio e dallo spandimento del materiale. In caso di impiego di piste di cantiere, la relazione tecnica deve: motivarne la scelta, allegando cartografia in scala adeguata riportante le aree, a mare e a terra, che possono essere interessate dal percorso della pista di cantiere. valutare l opportunità di realizzare le piste di cantiere con materiale destinato al completamento dell intervento; ove si dimostri che non sia tecnicamente possibile realizzare le piste di cantiere con materiale destinato al completamento dell intervento: prevedere l asportazione totale del materiale al termine della fase di cantiere che prevede l utilizzo della pista (i costi relativi devono essere previsti nel quadro economico dell opera); prevedere l utilizzo di materiali tali da limitare il più possibile fenomeni di torbidità persistente e infangamento dei fondali del paraggio/cella; contenere precise indicazioni circa l origine, la tipologia, i quantitativi e le caratteristiche granulometriche (con particolare riferimento alla percentuale di pelite) del materiale che si intende utilizzare; In ogni caso il percorso delle piste di cantiere deve essere individuato in modo da non comprendere aree caratterizzate dalla presenza di beach-rock e Posidonia oceanica nei fondali e vegetazione psammofila nella spiaggia emersa Descrizione dell intervento Occorre predisporre una cartografia in scala adeguata con l evidenziazione della/e cella/e litorale/i oggetto dell intervento, della/e zona/e di sversamento, dei punti di alimentazione e/o pennelli imbonitori previsti. Sulla base della caratterizzazione del materiale da utilizzarsi per il ripascimento occorre indicare i quantitativi previsti, così come indicato nella tabella 2.7. : Tabella 2.7. : Dati quali-quantitativi relativi all intervento di ripascimento pag. 12

12 Cella litorale Lunghezza cella litorale (m) Quantità materiale (m 3 ) m 3 materiale /m lineare D 50 % ghiaia % sabbia % pelite 2.8. Efficacia dell intervento La valutazione dell efficacia dell intervento, di competenza del Comune, è prevista solo nei casi in cui siano effettuate, sulla base dei criteri di cui alla parte IV, le analisi granulometriche del materiale di apporto e del materiale già presente in spiaggia. Tale valutazione può essere effettuata attraverso i seguenti indici, i cui valori dipendono dai dati granulometrici relativi al materiale presente nel sito di intervento e a quello d apporto: a) Fattore di riempimento (come definito dallo Shore Protection Manual ed. 1984): numero stimato di metri cubi di materiale di ripascimento richiesto per produrre un metro cubo di materiale di spiaggia, nell ipotesi che la distribuzione granulometrica del materiale di ripascimento e il materiale di spiaggia sia log-normale. A titolo di esempio, un fattore di riempimento pari a 2 significa che occorrono 2 metri cubi di materiale di ripascimento per ottenere un metro cubo di nuova spiaggia. b) Fattore di ripascimento, definito come rapporto tra il quantitativo di materiale di ripascimento eroso e l analogo quantitativo di materiale di spiaggia. A titolo di esempio un fattore di ripascimento pari a 2 significa che bisognerà provvedere ad un ripascimento due volte più frequente che se si fosse utilizzato materiale identico a quello di spiaggia. Il fattore di riempimento ed il fattore di ripascimento possono essere valutati graficamente, utilizzando gli abachi proposti dallo Shore Protection Manual (mostrati nella parte III dei criteri), sulla base dei quali è possibile anche valutare l efficacia dell intervento. Il calcolo degli indici di efficacia è obbligatorio nel caso in cui le celle litorali interessate dall apporto di materiale ricadano all interno di tratti di costa particolarmente sensibile, così come individuati nella tabella 1.4. della parte II dei criteri, ai fini dell espressione del parere di compatibilità ambientale a cura di Arpal. In alternativa al calcolo del fattore di riempimento e del fattore di ripascimento l efficacia dell intervento può essere valutata anche con metodi di maggiore dettaglio e approfondimento, adeguatamente documentati da idoneo professionista. pag. 13

13 PARTE III - VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ La valutazione della compatibilità degli interventi stagionali di ripascimento deve essere effettuata sulla base degli aspetti quantitativi (metri cubi per metro lineare di spiaggia) e qualitativi (granulometria, parametri chimici e microbiologici, quando richiesti) del materiale utilizzato e degli aspetti qualitativi (granulometria, emergenze naturalistiche) del sito da ripascere. La valutazione della compatibilità degli interventi stagionali di ripascimento si articola complessivamente nei seguenti aspetti tecnici: 1. Valutazione dell'efficacia dell'intervento La valutazione dell efficacia dell intervento, in termini di effettivo consolidamento delle celle litorali, è di competenza dell Amministrazione Comunale; tale valutazione comporta la stima: del rendimento del materiale d apporto, in termini di volume di spiaggia prodotta per volume di materiale di ripascimento impiegato (Fattore di riempimento Shore Protection Manual ed.1984); della tendenza all erosione della spiaggia in rapporto alle caratteristiche granulometriche del materiale da ripascimento (Fattore di ripascimento Shore Protection Manual ed.1984). La discussione discrezionale di tali indici può essere effettuata sulla base degli abachi proposti dallo Shore Protection Manual. Sono fatti salvi i casi in cui l efficacia dell intervento sia stata documentata da idoneo professionista con metodi di maggiore dettaglio e approfondimento. pag. 14

14 Figura 1.1. Diagramma per il fattore di riempimento Figura 1.2. Diagramma per il fattore di ripascimento pag. 15

15 2. Valutazione dell'assenza di impatti significativi 2.1. Compatibilità del materiale di apporto per trasparenza delle acque ed habitat marini La valutazione di compatibilità del progetto con la trasparenza delle acque e con la salvaguardia degli habitat marini si basa sulla esclusione di fenomeni di torbidità persistente delle acque dovuta a fenomeni di diffusione e risospensione di materiali fini nei fondali e di fenomeni di diffusione dei sedimenti. La valutazione, relativamente a questo profilo, è di competenza di ARPAL. Per materiali fini sono da intendersi quelli appartenenti alla frazione passante al setaccio con maglia 0,0625 mm, definibile granulometricamente come pelite. Ai fini di una parametrizzazione che permetta un approccio semplificato ed oggettivo a tale aspetto si propongono i criteri quantitativi di cui alla seguente tabella 2.1. Tabella 2.1 Valori limite degli apporti di pelite in relazione alla presenza di emergenze biologico-naturalistiche costa sensibile altre aree % massima di pelite nel materiale utilizzato 5% 8% Nei tratti di costa particolarmente sensibile l efficacia e la stabilità dell intervento assume rilevanza sostanziale anche per la valutazione della compatibilità ambientale, in quanto è a garanzia che il materiale versato non sia trasportato eccessivamente al di fuori della spiaggia e che l intervento non debba essere ripetuto troppo spesso; in questo caso la valutazione di Arpal, vincolante ai fini ambientali, è effettuata attraverso il Fattore di riempimento ed il Fattore di ripascimento: la compatibilità dell intervento è verificata per valori numerici di entrambi i fattori situati nel quadrante della stabilità. Sono fatti salvi i casi in cui l efficacia dell intervento sia stata documentata da idoneo professionista con metodi di maggiore dettaglio e approfondimento. Nei casi in cui il ripascimento stagionale utilizzi quale fonte la spiaggia sommersa e l indagine bibliografica sulle caratteristiche naturalistiche abbia evidenziato la presenza entro 30 metri di distanza dal sito di prelievo di habitat caratterizzati da Posidonia oceanica (anche su roccia e in formazioni a mosaico) Arpal valuta le risultanze dell approfondimento naturalistico di campo richiesto in questo caso; la compatibilità dell intervento richiede che i siti di prelievo risultino effettivamente distanti almeno 30 metri dai target ambientali Valutazione della compatibilità chimica dei sedimenti da utilizzare per il ripascimento Le seguenti indicazioni non valgono nei casi in cui il materiale destinato a ripascimento provenga da fondali portuali o fondali marini; in questo caso le attività di campionamento, di analisi e di valutazione della compatibilità devono essere conformi a quanto stabilito dal Regolamento Ministeriale recante modalità e criteri tecnici per l autorizzazione all immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini di cui al Decreto 15 luglio 2016 n Negli altri casi la compatibilità chimica del materiale d apporto viene valutata sulla base dei seguenti criteri Valutazione della compatibilità chimica in relazione alla presenza di metalli Si deve tenere in considerazione il back-ground naturale dei sedimenti fluviali dovuto alla natura geochimica dei bacini versanti. Il tenore in metalli pesanti non deve essere superiore a quello che naturalmente può essere rilevato nei sedimenti fluviali di alveo attuale dei bacini afferenti l unità fisiografica, ove sono pag. 16

16 localizzate le spiagge oggetto dell intervento. A tal fine si deve fare riferimento alla valori limite per i metalli allegata ai presenti criteri e disponibile nella cartografia Ripascimenti criteri di progettazione pubblicata sul Portale Ambiente della Regione Liguria. In presenza di superi è ammesso, a spese del proponente, ripetere l analisi sulla frazione compresa tra 2 e 64 mm, da ritenersi rappresentativa di tutta la frazione superiore ai 2 mm, e calcolare la concentrazione dell intero campione, attraverso la seguente formula: C tot = C 2mm * % 2mm + C G * % G Ove C tot = concentrazione nel campione totale C 2mm = concentrazione nella frazione passante i 2 mm CG = concentrazione nella frazione superiore ai 2 mm % 2mm = percentuale (valore da 0 a 1) in peso della frazione passante i 2 mm %G = percentuale (valore da 0 a 1) in peso della frazione superiore a 2 mm Sono ammessi i valori di C tot inferiori o uguali ai valori di riferimento. Per la porzione di territorio attualmente non coperta si deve fare riferimento a dati di letteratura e alla litologia del bacino o ai dati sulla composizione delle spiagge oggetto dell intervento Valutazione della compatibilità chimica in relazione alla presenza di sostanze d origine antropica Si fa riferimento alla tabella , basata sui seguenti standard di qualità proposti dalla normativa nazionale: D.lgs. 172/2015: standard di qualità ambientale per i sedimenti marini di cui al decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006 D.M. 173/2016: Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l autorizzazione all immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini Per gli idrocarburi totali, non presenti nella citata normativa, è stato assunto il valore della colonna A della tabella 1 dell allegato 5 al titolo V del D.Lgs.152/06 Tabella Valori soglia per la valutazione della compatibilità chimica in relazione alla presenza di sostanze di prevalente origine antropica Valori soglia Fonte g/kg peso secco Metalli Cromo VI D.M. 172/2015 Organometalli Tributilstagno 6 D.lgs. 172/2015 PCB PCB totali * 9,6 D.M. 172/2015 Idrocarburi Idrocarburi totali D.lgs. 152/06 Idrocarburi Policiclici Aromatici Fenantrene 87 D.M. 173/2016 pag. 17

17 Antracene 29 D.lgs. 172/2015 luorantene 130 D.lgs. 172/2015 Benzo(k)fluorantene 24 D.lgs. 172/2015 Benzo(a)antracene 75 D.M. 173/2016 Benzo(b)fluorantene 48 D.lgs. 172/2015 Benzo(ghi)perilene 66 D.lgs. 172/2015 Crisene 108 D.M. 173/2016 Benzo(a)pirene 36 D.lgs. 172/2015 Indeno(1,2,3-cd)pirene 84 D.lgs. 172/2015 Pirene 153 D.M. 173/2016 IPA totali** 900 D.M. 173/2016 Pesticidi e fitofarmaci DDT 1,2 D.lgs. 172/2015 DDE 2,1 D.lgs. 172/2015 DDD 1,0 D.lgs. 172/2015 HCH alfa 0,2 D.lgs. 172/2015 HCH beta 0,2 D.lgs. 172/2015 HCH gamma 0,2 D.lgs. 172/2015 Esaclorobenzene 0,5 D.lgs. 172/2015 Aldrin 0,2 D.lgs. 172/2015 Dieldrin 0,2 D.lgs. 172/2015 Endrin 2,7 D.M. 173/2016 * PCB da ricercare: 28,52,77,81,101,118,126,128,138,153,156,169,180. ** IPA da ricercare: Naftalene, Acenaftene, Acenaftilene, Fenantrene, Fluorantene, Benzo(a)antracene, Crisene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantente, Benzo(a)pirene, Dibenzo(ah)antracene, Antracene, Pirene, Benzo (ghi)perilene, Indeno(1,2,3-cd)pirene, Fluorene Il tenore delle sostanze sopra indicate (da intendersi come concentrazione media, per ciascun composto o gruppo di congeneri, dell intera massa destinata al ripascimento) non deve essere superiore ai valori soglia indicati Indicazioni per la valutazione della compatibilità del materiale con le finalità balneari Le informazioni relative alle caratteristiche tessiturali e al colore del materiale d apporto e del sito di intervento sono funzionali a tale valutazione, insieme a quelle relative alle analisi microbiologiche. Le valutazioni espresse da Arpal relativamente alle caratteristiche tessiturali del materiale destinato al ripascimento nonché del suo colore rispetto a quello della spiaggia di destinazione costituiscono un supporto istruttorio che il Comune potrà tenere in considerazione in sede di autorizzazione dell intervento. Qualora il materiale da ripascimento proveniente da cava o processi di macinazione presenti spigoli vivi, dovrà essere valutata l esistenza di potenziali rischi per l utenza balneare ovvero disagi legati al calpestio di materiale spigoloso. Sulla base del parere espresso in merito da Arpal, il Comune, in sede di rilascio dell autorizzazione, potrà prevedere modalità e tempistiche di sversamento opportune (ad es. sversamento a mare del materiale in tempi utili al suo smussamento da parte del moto ondoso, stesura sul sito destinato a ripascimento al di sotto del materiale già esistente in loco). pag. 18

18 Nel caso di materiali provenienti da aree caratterizzate da pietre verdi : per campioni in cui l aliquota di granulometria inferiore a 2 cm è presente in quantità inferiore all 1% in peso, è necessario verificare che l indice di rilascio per il parametro amianto sia inferiore a 0,1; per campioni in cui l aliquota a granulometria inferiore a 2 cm è presente in quantità superiore all 1% in peso, è necessario verificare che il contenuto in amianto sia inferiore a 1000 ppm. Per quanto concerne la valutazione della compatibilità microbiologica dei materiali oggetto di ripascimento, in assenza di riferimenti normativi, Arpal valuterà, sulla base delle risultanze delle indagini microbiologiche eseguite sui parametri elencati nella tabella 3.1., la necessità o meno di prescrivere un trattamento teso a favorire il decadimento microbico, basandosi sulle risultanze del progetto Studio per la verifica sperimentale del decadimento microbico sui sedimenti di origine fluviale per esposizione di agenti atmosferici, del La metodologia di abbattimento degli inquinanti microbici si basa sulla distribuzione (ove possibile) del materiale di ripascimento su di una superficie piuttosto estesa rispetto al volume del materiale contaminato, in modo da permettere una buona esposizione alle radiazioni solari e all atmosfera; nel caso in cui ciò non sia fattibile per motivi logistici o di spazio, il cumulo può essere disposto a un lato della spiaggia e opportunamente segnalato. Il sedimento, prima dell utilizzo, andrà quindi lasciato in tale situazione favorevole all abbattimento della carica batterica, per un periodo di tempo da determinarsi a cura di Arpal, a seconda della carica batterica iniziale rilevata. A titolo esemplificativo si riportano nella successiva tabella 2.3. i risultati dello studio citato. Tabella 2.3. Tempi di abbattimento carica batterica TIPO DI INQUINAMENTO PARAMETRO CARICA ORIGINALE TEMPO DI ABBATTIMENTO CARICA RESIDUA BASSO INTERMEDIO Coliformi Tot. (MPN/g s.s.) Coliformi F. (MPN/g s.s.) Streptococchi F. (MPN/g s.s.) Salmonelle (MPN/g s.s.) Miceti (UFC /g s.s.) Clostridi solfitor. (UFC /g s.s.) Coliformi Tot. (MPN/g s.s.) Coliformi F. (MPN/g s.s.) Streptococchi F. (MPN/g s.s.) Salmonelle (MPN/g s.s.) Miceti (UFC /g s.s.) Clostridi solfitor. (UFC g s.s.) gg < gg < gg < gg <0, gg < gg < gg gg gg gg <0, gg gg <5 pag. 19

19 TIPO DI INQUINAMENTO ELEVATO PARAMETRO Coliformi Tot. (MPN/g s.s.) Coliformi F. (MPN/g s.s.) Streptococchi F. (MPN/g s.s.) Salmonelle (MPN/g s.s.) Miceti (UFC /g s.s.) Clostridi solfitor. (UFC /g s.s.) CARICA ORIGINALE TEMPO DI ABBATTIMENTO CARICA RESIDUA gg gg gg gg <0, gg gg <5 *si riferisce ai casi peggiori tra quelli considerati, per fornire un indicazione cautelativa. N.B. I risultati sono stati ottenuti dalla analisi di sedimenti provenienti da zone differenti e caratterizzate da contaminazione bassa, media ed elevata; come si può vedere, in riferimento al singolo parametro miceti il sito a media contaminazione presentava una carica superiore a quello caratterizzato da una contaminazione elevata. Tuttavia, come si può notare, la carica residua dopo un opportuno periodo di esposizione risulta essere identica pag. 20

20 PARTE IV- CAMPIONAMENTO ED ANALISI Le seguenti indicazioni non valgono nei casi in cui il materiale destinato a ripascimento provenga da fondali portuali o fondali marini; in questo caso le attività di campionamento ed analisi devono essere conformi a quanto stabilito dal Regolamento Ministeriale recante modalità e criteri tecnici per l autorizzazione all immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini di cui al Decreto 15 luglio 2016 n In tutti i casi in cui il materiale utilizzato per il ripascimento sia già funzionalmente connesso con la spiaggia delle celle litorali oggetto di ripascimento non occorre procedere ad alcuna caratterizzazione dei sedimenti: rientrano in tale caso il materiale già presente nella spiaggia e nella barra di foce, quest ultimo se movimentato nell ambito della stessa unità fisiografica; sono fatti salvi i casi in cui il sito di prelievo sia interessato da fonti di possibile contaminazione quali ad esempio spiaggia sommersa in continuità con bocche portuali o barre di foce di corsi d acqua interessati da particolari eventi di contaminazione; tali eventualità dovranno essere valutate da Arpal che potrà prescrivere le analisi di cui alla tabella 4b ritenute necessarie al caso in questione. Il campionamento e le analisi necessari sono schematicamente indicati nella seguente tabella sinottica, sulla base della fonte di provenienza del materiale di apporto. Tipo di fonte analisi sulla spiaggia da ripascere analisi sul materiale di apporto Spiaggia emersa nessuna nessuna Spiaggia sommersa nessuna solo in caso di presenza di fonti di contaminazione: tabella 4b Barra di foce solo in caso di materiale proveniente da altra U.F.: analisi granulometrica, colore solo in caso di presenza di fonti di contaminazione: tabella 4b*; solo in caso di utilizzo in altra U.F.: tabella 4a, tessitura Alveo analisi granulometrica, colore Tabella 4b, tessitura Cava terrestre analisi granulometrica, colore Tabella 4a, tessitura ** Scavo analisi granulometrica, colore Tabella 4b, tessitura * il Comune può derogare alle analisi esclusivamente in caso di urgenti e inderogabili necessità di ordine idraulico correlate alla pubblica incolumità; in tal caso è ammessa la movimentazione dei sedimenti della barra di foce, a condizione che la movimentazione avvenga nell ambito delle celle litoranee contigue alla barra di foce e comunque entro 100 metri dal sito di prelievo. ** per quanto riguarda la concentrazione in metalli e amianto di tabella 4a, Arpal potrà valutare anche certificati di analisi forniti dalla cava fornitrice, purchè le metodiche analitiche siano ritenute adeguate e le analisi non siano antecedenti a 2 anni rispetto alla data di richiesta del parere di compatibilità ambientale. Per quanto riguarda la tessitura, si intende la descrizione della forma e della dimensione dei granuli, con particolare riferimento al grado di spigolosità e con l ausilio di immagini fotografiche. La valutazione del colore è da effettuare a livello descrittivo e con l ausilio di immagini fotografiche. 1. Campionamento del materiale da utilizzare per il ripascimento Il campionamento del materiale da usare per ripascimento deve essere condotto in modo tale da ottenere campioni rappresentativi del materiale da utilizzarsi nel suo complesso. Per lo svolgimento delle analisi di laboratorio chimiche e granulometriche è necessario prelevare un campione di circa 5 Kg, raccolto in contenitori di vetro o plastica. Per determinazioni particolari quali PCB, pesticidi ed IPA devono essere impiegati contenitori di vetro per le aliquote di campione necessarie. Tutti i contenitori devono essere ben chiusi e sigillati. Nel caso in cui siano richieste analisi microbiologiche è necessario prelevare una aliquota di circa 200 g da conservarsi in adeguato contenitore sterile e refrigerato. pag. 21

21 Se il materiale utilizzato per il ripascimento deve subire, prima dello sversamento nel sito da ripascere, trattamenti quali macinazione, vagliatura, lavaggio, il campionamento deve avvenire a valle dei trattamenti previsti Corsi d acqua alveo fluviale Il prelievo di materiale dai corsi d acqua interessa di solito tratti dell alveo quasi completamente secchi, meandri o anse del letto fluviale dai quali emerge una quantità di materiale sfruttabile. La difficoltà principale, per il soggetto che esegue il campionamento, consiste nel riuscire a prelevare un campione fino alla profondità alla quale sarà attinto il sedimento (in alcuni casi può superare il metro). Gli strumenti ideali sono: il carotatore o l escavatore a cucchiaio. In alternativa, possono essere utilizzati pala e piccone. Il numero totale di campioni da analizzare sarà definito sulla base dell'estensione del sito e comunque non meno di un campione medio composito ogni 3000 m 2. Se il sedimento è disposto principalmente in una direzione (es. lingua di sabbia in un ansa o tratto di alveo), lungo la striscia di materiale si individua la linea mediana (o più di una se la larghezza della striscia supera i 10 m). Tali linee devono essere suddivise, con continuità, in tratti di circa 30 m ciascuno. I punti di campionamento sono individuati lungo ogni linea mediana, a circa metà di ciascun tratto. In ogni punto di campionamento così individuato saranno prelevate più aliquote in funzione della profondità alla quale si prevede di attingere il sedimento. Il campione da sottoporre ad analisi risulterà composto dalle aliquote, prelevate in tutti i punti di campionamento individuati su di un area di non più di 3000 m 2, miscelate fra loro in un recipiente di opportuna capienza e adeguatamente omogeneizzate. Nel caso in cui dall analisi visiva del sito risultino evidenti in esso differenze in termini di omogeneità dei sedimenti presenti (sotto il profilo litologico, granulometrico, tessiturale) queste dovranno essere rappresentate da uno specifico campione raccolto secondo le indicazioni sopra fornite. Nel caso in cui si rilevasse la presenza di eventuali materiali estranei presenti superficialmente (rifiuti, vegetazione...) si dovrà prevedere l asportazione degli strati superficiali interessati dalla presenza di tali materiali, sia in fase di campionamento sia in fase di escavo Barra di foce In presenza di possibili fonti di contaminazione che, a giudizio di ARPAL, ne rendano necessaria la caratterizzazione chimico microbiologica, la barra di foce deve essere suddivisa in un reticolo al massimo di 25 m di lato. Al centro di ciascun quadrato così ottenuto dovrà essere raccolta una aliquota prelevando il sedimento fino alla profondità di prelievo indicata nel progetto. Se la barra di foce presenta una forma irregolare, ad esempio tende a cambiare in prossimità di un pennello in cui aumenta di estensione, il reticolo e quindi il campionamento dovranno essere adattati in modo da ottenere contributi da ogni porzione della barra stessa. Dovrà essere ottenuto un campione composito per ogni m 2 di superficie della barra. In ogni caso il campione rappresentativo di una barra di foce non potrà essere ottenuto da meno di tre aliquote differenti omogeneizzate tra loro e raccolte in modo da offrire la massima rappresentatività del sito secondo la valutazione tecnica dell'operatore. Nel caso in cui si rilevasse la presenza di eventuali materiali non idonei presenti superficialmente (come ad esempio rifiuti o materiali vegetali) si dovrà prevedere l asportazione degli strati superficiali interessati dalla presenza di tali materiali sia in fase di campionamento sia in fase di escavo Spiaggia sommersa In presenza di possibili fonti di contaminazione che, a giudizio di ARPAL, ne rendano necessaria la caratterizzazione, la spiaggia sommersa deve essere suddivisa in un reticolo al massimo di 50 m di lato. Al centro di ciascun quadrato così ottenuto dovrà essere raccolta una aliquota prelevando il pag. 22

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