RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N MARZO 2015

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1 RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N MARZO 2015 EDITORIALE Cari Colleghi, si è chiusa sabato scorso la prima assemblea dell Associazione Agenti Allianz. Nel corso dei lavori congressuali, sono stato costretto a toccare e valorizzare il punto in oggetto. A qualche ignorante yes man, precursore del pensiero unico, del comportamento unico, degli ideali unici, dello status unico, del sindacato unico, solo, grande e assoluto, ho dovuto ricordare che la diversità in qualsiasi forma essa si manifesti non è una minaccia, non deve generare sentimenti di paura, ansia, sospetto, non è una forma di inferiorità, di inadeguatezza, di disadattamento, di infelicità, ma è un eccellente opportunità, una straordinaria ricchezza. La differenza, in tutte le sue manifestazioni: pensiero, ragionamento, visione, coraggio è un valore, una risorsa, un diritto. Le ragioni che hanno portato alla nascita di Anapa sono stati proprio questi valori. Il ragionare diversamente così come il pensare differentemente, fa si che si sviluppino coscienze maggiori, onestà intellettuali, coerenze genetiche, moralità di gruppo. Anapa non si appiattirà mai al pensiero unico, alla riduzione e limitazione del dibattito, al celodurismo pensiero scevro da ogni confronto. A privilegiare l individualismo a discapito del collettivo, all omologazione di gruppo e di pensiero, a superficiali approcci ed analisi. La falsa conoscenza è molto peggio dell ignoranza. Il pregiudizio è discriminante. Anapa ha e vuole continuare ad avere una visione democratica, pluralista, liberista, un approccio che valorizza le relazioni, le opinioni, le diversità di pensiero, come paradigma educativo che stimola il pensiero critico. Chiudo con due pensieri: uno di Socrate, c è un solo bene il sapere. E un solo male: l ignoranza ; e uno di Robin Williams in l attimo fuggente : sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose sempre da

2 angolazioni diverse. Buona lettura Giovanni Trotta componente Giunta Esecutiva Nazionale CCNL, SINDACATI CONTRO LO SNA FONTE: INSURANCE TRADE (18/03/2015) FONDO PENSIONE AGENTI, PER SALVARLO TAGLI SOLO AGLI AGENTI IN ATTIVITÀ? FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (17/03/2015) NOTIZIE DAL MONDO ASSOCIATIVO Si fa sempre più duro lo scontro sul Ccnl dei dipendenti di agenzia. Le sigle sindacali degli assicurativi, Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca e Fna, restano fortemente contrarie all accordo che lo Sna ha sottoscritto con i sindacati Fesica, Fisals e Confsal, e hanno intenzione di mettere in campo una serie di azioni di contrasto, prima tra tutte un azione politico istituzionale rivolta a Governo, a ministero del Lavoro, Inps, e Ania, ma, soprattutto, un azione legale contro i singoli agenti che applicheranno ai propri dipendenti i contenuti di tale accordo, e un azione giudiziaria contro lo Sna e le sue scelte contrattuali. Oggi la protesta ha fatto tappa a Mestre, dove Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca e Fna hanno organizzato un presidio davanti al Park Hotel ai Pini, al cui interno era in corso il convegno Ccnl Sna 2014 e Fondo pensione agenti organizzato dal coordinamento regionale veneto del Sindacato nazionale agenti. Secondo le rappresentanze dei lavoratori dipendenti, il contratto sottoscritto da Sna con quelle che sono definite organizzazioni sconosciute nel settore assicurativo e con rappresentatività inesistente presenterebbe innumerevoli profili di illegalità: riduce la retribuzione dei dipendenti, riduce i diritti e le tutele normative e nega la continuità contrattuale dal 2008 al 2014 non prevedendo alcun arretrato, sottolineano i sindacati in una nota congiunta che si conclude con un appello agli agenti assicurativi associati a Sna che hanno a cuore la sorte dei dipendenti e la vita stessa delle agenzie a non applicare questo Ccnl pirata, ma ad applicare il Ccnl firmato il 20/11/2014, quello, cioè, siglato con Anapa e Unapass. E scaduto ieri, lunedì 16 marzo, il termine ultimo per votare i rappresentanti di Agenti in attività ed in pensione nell Assemblea nazionale del Fondo Pensione Agenti. Nel frattempo è partita la convocazione straordinaria per l Assemblea nazionale uscente che il giorno 30 marzo dovrà decidere, in mancanza di un accordo tra le parti sociali, il destino del Fondo stesso. Parliamo di scenari, prospettive e piani di salvataggio sullo sfondo di un orizzonte opaco con Nicola Picaro (nella foto), capolista della lista Insieme per il cambiamento. Siamo giunti ormai alle battute finali sulla vicenda del Fondo Pensione Agenti. Lei ha seguito le trattative con ANIA sin dall inizio e ha partecipato ad ogni tavolo di confronto, può riassumerci in breve la vicenda? Non è facile ripercorrere ogni passaggio peraltro allo stato risulta poco utile se non ad alimentare polemiche sterili. E ormai noto a tutti che il

3 disavanzo prospettico, valutato utilizzando, su indicazione del CDA, parametri molto prudenziali si aggira intorno ai 700 milioni di Euro. Qualunque piano di risanamento che trovasse l accordo delle fonti istitutive potrebbe agire su tre leve, tagli alle pensioni in corso di erogazione, tagli alle pensioni attese o possiamo dire promesse vista la natura del Fondo a prestazione definita, e da ultimo il reperimento di risorse tramite versamenti straordinari a copertura del disavanzo residuo. Le diverse combinazioni di questi tre elementi generano tagli più o meno importanti e maggiore o minore necessità di risorse straordinarie. Il Fondo Pensione Agenti è sempre stato un istituzione che vede la partecipazione paritetica degli Agenti di Assicurazione e dell ANIA, sarebbe stato giusto attendersi una soluzione che vedesse impegnate entrambe le parti equamente? Certamente questo sarebbe stato auspicabile ed etico anche alla luce degli utili che le Compagnie stanno realizzando negli ultimi anni, però è utopistico immaginare ANIA come l associazione che era in passato anche solo alcuni anni fa. Oggi l Associazione delle Imprese deve fare sintesi tra diverse anime, le grandi Compagnie e le piccole, quelle che hanno carattere internazionale e quelle solo italiane, nello specifico la decisone di contribuire con alcune centinaia di milioni di Euro non passa per gli organismi di ANIA, quanto per i CDA delle singole Compagnie e prendere atto di questa realtà, ci aiuterebbe ad avere una visione più concreta e meno ideologica. ANIA sin dall inizio ha posto la pregiudiziale della trasformazione del Fondo da prestazione definita a contribuzione definita : Lei e l associazione che rappresenta (UNAPASS, ndimc) avete da subito condiviso questa impostazione a differenza di SNA, ci spiega le ragioni di questa scelta? La trasformazione a contribuzione definita non è strettamente legata alla stesura e realizzazione di un piano di riequilibrio, ma attiene in particolare a due questioni. Il mantenimento della prestazione definita si fonda su una serie di ipotesi che per quanto prudenziali sono pur sempre ipotesi che le esperienze del nostro e di altri strumenti di previdenza integrativa e non, vedasi le varie riforme pensionistiche che hanno modificato radicalmente il sistema pensionistico nazionale, hanno dimostrato non essere più sostenibili in previsione futura, pensi solo al rapporto tra attivi e pensionati. La contribuzione definita è un impostazione più attuale e moderna. L altro aspetto è legato alla necessità di ricreare la fiducia nell istituzione Fondo Pensione Agenti, e questo ormai si può fare solo dando la certezza ai colleghi che i propri versamenti saranno accantonati nelle proprie posizioni individuali, per evitare fuoriuscite o interruzioni di versamenti che indebolirebbero i Fondo stesso. Allo stato dei fatti che previsioni si possono fare sulle possibilità che un piano di salvataggio arrivi in extremis?

4 ANIA, IVASS TROPPO FORTE SU SOLVENCY FONTE: MF (19/03/2015) FORUM ANIA - CONSUMATORI, NUOVA GUIDA SULLA DISTRIBUZIONE ASSICURATIVA FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (19/03/2015) Il salvataggio del Fondo non ricopre solo un carattere economico, per Unapass il Fondo è fondamentale che resti il riferimento per la previdenza complementare degli Agenti di Assicurazione, evitando cioè che i versamenti di qualunque natura e provenienza possano essere destinati alternativamente a strumenti diversi dal Fondo Pensione Agenti. Per quanto concerne lo stato dell arte, ad oggi a noi non risulta esistere una piattaforma condivisa da tutte le parti sociali. Stando ai fatti, la COVIP ha chiesto agli Organi del Fondo di realizzare una serie di misure nell ambito dei loro poteri. Ci risulta che il CDA abbia approvato dei provvedimenti secondo queste indicazioni da sottoporre all approvazione dell Assemblea dei Delegati che verrà convocata entro il prossimo 30 marzo. Queste misure non possono intervenire sulle pensioni in corso e quindi graveranno esclusivamente sulle prestazioni future e sui valori di trasferimento, realizzando per gli iscritti attivi un risultato che è facile prevedere sia paragonabile alla liquidazione. I tagli, cioè, saranno sopportati dai soli agenti in attività. Se l Assemblea dei Delegati (per metà costituita da membri in quota ANIA, ndimc) dovesse approvarlo e la COVIP successivamente ritenerlo idoneo la querelle si risolverebbe pesando esclusivamente sugli Agenti attivi. Diversamente la COVIP potrebbe richiedere al ministero la nomina di un Commissario il quale avrebbe pieni poteri per sancirne la liquidazione o la prosecuzione dopo averne verificato lo stato patrimoniale e i bilanci tecnici. Io mi auguro che sia ancora possibile trovare una soluzione negoziale che salvaguardi la continuità del Fondo come strumento centrale della previdenza integrativa degli Agenti e anche per l immagine stessa della categoria. Il decreto legislativo che recepisce le norme europee di Solvency II sui requisiti patrimoniali delle assicurazioni rischia di dare troppi poteri all'ivass. Perché, ha sostenuto ieri l'ania in audizione in commissione Finanze alla Camera, la normativa Ue prevede che l'autorità nazionale ha potere «di adottare qualsiasi misura necessaria», sia «nei confronti delle imprese di assicurazione e riassicurazione, sia dei membri dei loro organi amministrativi, direttivi o di vigilanza». Mentre nel testo italiano si fa riferimento a poteri molto specifici, dal divieto di commercializzazione fino all'ordine di rimozione di esponenti aziendali. Seconda pubblicazione delle guide della collana L assicurazione in chiaro, iniziativa realizzata dal Forum ANIA Consumatori e rivolta al grande pubblico con l obiettivo di illustrare con un linguaggio semplice e concreto i temi assicurativi di maggiore interesse per i consumatori. Obiettivo della nuova guida Conoscere chi assicura, dedicata alla distribuzione assicurativa è quello di illustrare le norme che regolano la vendita e la commercializzazione di un prodotto assicurativo, fornendo ai lettori tutte le informazioni utili per affrontare con maggiore consapevolezza il processo di acquisizione di una polizza. Il volume è suddiviso in sette capitoli: Chi può vendere prodotti assicurativi e come deve farlo, Gli obblighi dell intermediario, L adeguatezza dei prodotti assicurativi, La trasparenza dei prodotti assicurativi, I contratti assicurativi a distanza, I rapporti assicurativi via web, Domande e

5 Risposte. La progressiva diffusione dell assicurazione presso le famiglie italiane si legge nell introduzione della nuova guida, che segue quella pubblicata ad ottobre 2013 e dedicata alla Rc Auto si accompagna a una parallela diversificazione delle figure e dei canali attraverso cui è possibile ricevere informazioni, consigli, acquistare una copertura assicurativa. Agli intermediari storici, agenti e broker, si affiancano oggi numerosi altri canali distributivi, quali gli sportelli bancari e postali, i promotori finanziari, la vendita a distanza attraverso telefono o internet. Questa varietà si può tradurre in un beneficio per il consumatore, che ha l opportunità di scegliere il canale che meglio risponde alle sue esigenze. I testi di Conoscere chi assicura (così come per la precedente pubblicazione L assicurazione r.c.auto ) sono tratti dai contenuti della piattaforma per la formazione a distanza degli operatori e dei quadri delle associazioni dei consumatori. I contenuti della piattaforma, sottolinea il Forum, sono stati sviluppati da un apposito Gruppo di lavoro, composto da un rappresentante di ognuna delle 14 associazioni dei consumatori aderenti all accordo ANIA/Consumatori sulla formazione in materia assicurativa: Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori. Nelle prossime uscite, la collana di guide del Forum tratterà temi quali l assicurazione vita, l assicurazione per la casa e la famiglia e altri argomenti assicurativi utili per i cittadini consumatori. NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO AGENTI E BROKER: ENTRO LA META DI OTTOBRE DEVONO DOTARSI DI UN INDIRIZZO PEC FONTE: TUTTO INTERMEDIARI (16/03/2015) Entro metà ottobre tutti gli intermediari iscritti nelle sezioni A, B e D del Rui dovranno dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata. È quanto prevede il Regolamento numero 8 del 3 marzo 2015 in materia di semplificazione delle procedure e degli adempimenti burocratici nei rapporti tra imprese, intermediari e clientela. Agenti (A), broker (B), banche, intermediari finanziari, sim e Poste Italiane (D) avranno, dunque, l obbligo di avere quella che comunemente viene detta Pec. L obbligo riguarda anche le imprese di assicurazione. Nessun obbligo, invece, per gli iscritti alla sezione E del Rui. L indirizzo di posta elettronica certificata deve essere reso noto anche alla clientela «al fine di consentirne l uso negli atti e nella

6 corrispondenza», e anche, dove esistente, «nel proprio sito internet», recita l articolo 4 del Regolamento. Ci sarà abbastanza tempo per adeguarsi. Il Regolamento, infatti, entra in vigore 30 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (GU Serie generale n.61 del ), ma per quanto riguarda l articolo 4 (che riguarda proprio l obbligo di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata) l adempimento agli obblighi, da parte di imprese e degli intermediari, deve avvenire entro 6 mesi dall entrata in vigore del Regolamento. LA SOLUZIONE ARRIVERÀ CON L ATTESTATO DI RISCHIO VIRTUALE FONTE: PLUS 24 (14/03/2015) Gli intermediari iscritti nel registro alla data di entrata in vigore del Regolamento devono comunicare all Ivass il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, secondo i termini e le modalità indicate in un apposito provvedimento Il ricco business dell Rc Auto, che in Italia frutta parecchio siamo uno dei Paesi più cari in Europa, ha spinto le case automobilistiche a farsi la propria compagnia o a trovare accordi con imprese italiane. Anche i concessionari sono ormai molto solerti a offrire polizze auto (ma anche finanziamenti o polizze a copertura del credito) senza che il consumatore sia consapevole di chi ha di fronte (venditore d auto, assicuratore, finanziatore?). Normalmente i concessionari operano con la lettera E (come collaboratori di qualche agenzia) e incassano anche un buona provvigione, facendo concorrenza agli agenti tradizionali, con il vantaggio competitivo che l automobilista è tutto concentrato sulla macchina che desidera guidare e non sulle condizioni assicurative offerte. Gli automobilisti incappati nel regalo della polizza gratuita come possono uscire dal ginepraio? Ania e Ivass, già prima della lettera al mercato dell Authority a favore dei consumatori, avevano già avviato i contatti per rivisitare la normativa nell ambito del tavolo tecnico che verrà istituito per disciplinare la «smaterializzazione dell attestato di rischio». Un tema per il quale nei giorni scorsi Ivass ha aperto una pubblica consultazione sullo schema di regolamento che, all articolo 3, comma 2, parla proprio dell individuazione di regole evolutive da definire. I consumatori hanno suggerito di applicare in maniera estensiva il Regolamento n. 4/2006 (articolo 8 comma 7) dell Isvap (ora Ivass) che regola i casi di attestati di rischio per i veicoli in leasing o noleggio a lungo termine. Con la possibilità per chi usa il veicolo di chiedere all assicuratore il rilascio di un duplicato dell ultima attestazione sullo stato del rischio relativo all auto in uso. In questo modo si potrebbe mantenere la storia assicurativa di chi è già assicurato combinando il precedente attestato di rischio con la documentazione sull ultimo anno. «Chi non ha potuto usufruire della Bersani o chi si è assicurato per la prima volta potrebbe entrare, almeno, in classe 13», spiega nella sua lettera all Ivass Marco Pierani, avvocato di Altroconsumo. E proprio questa potrebbe essere la soluzione individuata.

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