Rassegna stampa. 9 luglio Responsabile : Claudio Rao (tel. 06/ claudio.rao@oua.it)

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1 Ufficio stampa Rassegna stampa 9 luglio 2008 Responsabile : Claudio Rao (tel. 06/ claudio.rao@oua.it) 1

2 SOMMARIO Pag. 3 FINANZIARIA: Avvocatura, inaccettabili tagli a risorse (agi) Pag. 4 FINANZIARIA: Critiche degli avvocati per i tagli in finanziaria (osservatorio sulla legalità) Pag. 5 FINANZIARIA:Finanziaria, per l'oua inaccettabili i tagli del governo alla giustizia: investire in questo settore è una priorità, serve un piano Marshall (mondo professionisti) Pag. 6 RIFORME GIUSTIZIA: Via alla discussione sull'immunità ( Pag. 7 EUROPA: Meno processi alla Corte europea (il sole 24 ore) Pag. 8 ANTIRICICLAGGIO: Riciclaggio, controlli rinviabili (il sole 24 ore) 2

3 AGI Giustizia: Avvocatura, inaccettabili tagli a risorse (AGI) - Roma, 8 lug. - L Europa ci tiene sotto osservazione per il gravissimo stato del nostro sistema giudiziario. Gli avvocati da anni parlano di emergenza democratica e di freno allo sviluppo economico del Paese, ma purtroppo le manovre economiche di tutti gli ultimi governi vanno nella stessa direzione, riducendo gli stanziamenti per la Giustizia. Questo il giudizio di Michelina Grillo, presidente dell Organismo unitario dell Avvocatura, sui provvedimenti previsti per il settore giustizia dalla Finanziaria, varata dal Governo. E paradossale - sottolinea Grillo - come in Italia si parli tanto, e male, di giustizia, senza che questa diventi mai una vera priorita. L assemblea dell Organismo Unitario dell Avvocatura, riunitasi a Bassano del Grappa il 3, 4 e 5 luglio, ha anche approvato un documento in cui si chiede che in sede di conversione si modifichino vari aspetti del decreto legge. In particolare, l Oua chiede emendamenti che inseriscano espressamentel amministrazione della giustizia tra quelle di valenza strategica per il Paese il cui migliore funzionamento costituisce una esigenza prioritaria, e la esonerino conseguentemente dai tagli. Il Governo, il ministero per la Giustizia e il Parlamento, aggiunge l Avvocatura, vogliano adottare ogni provvedimento volto a migliorare, per quanto di rispettiva competenza l efficienza dell amministrazione della giustizia a livello sia centrale che periferico, previa ricognizione di tutte le risorse del settore, varando un piano Marshall per la Giustizia creando un bilancio del solo settore Giustizia, capace di generare effetti virtuosi con trasparenza delle spese effettuate, emersione degli uffici giudiziari efficienti e di quelli inefficienti, possibilita di comparare i dati italiani con quelli degli altri paesi europei. (AGI) 3

4 OSSERVATORIO SULLA LEGALITA Giustizia : critiche degli avvocati per i tagli in finanziaria Anche l'organismo Unitario dell'avvocatura critica i tagli alla giustizia previsti dalla finanziaria varata dal governo: "L Europa ci tiene sotto osservazione per il gravissimo stato del nostro sistema giudiziario. - ha commentato Michelina Grillo, presidente dell'organismo - Gli avvocati da anni parlano di emergenza democratica e di freno allo sviluppo economico del Paese. Purtroppo però le manovre economiche di tutti gli ultimi governi vanno nella stessa direzione, riducendo gli stanziamenti per la Giustizia. È paradossale come in Italia si parli tanto, e male, di giustizia, senza che questa diventi mai una vera priorità". L assemblea dell Organismo Unitario dell Avvocatura, riunitasi a Bassano del Grappa il 3, 4 e 5 luglio, ha anche approvato un documento in cui si chiede che in sede di conversione si modifichino vari aspetti del decreto legge. In esso l'assemblea dell Oua chiede che nell immediato, in sede di conversione del decretolegge 25 giugno 2008 n. 112 il Governo voglia proporre e il Parlamento voglia adottare emendamenti a tale provvedimento che inseriscano espressamente l amministrazione della giustizia tra quelle di valenza strategica per il Paese il cui migliore funzionamento costituisce una esigenza prioritaria e la esonerino conseguentemente dai tagli, disponendo l inapplicabilità per l amministrazione della giustizia degli artt. 25 ( taglia-oneri amministrativi), 60 (missioni di spesa e monitoraggio della finanza pubblica), 66 (turn over), 72 comma 6 ultima parte (personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo) e 74 (riduzione degli assetti organizzativi), nella parte in cui prevedono riduzioni di fondi e personale non solo rispetto alle dotazioni di organico ma anche rispetto alla situazione delle attuali presenze in servizio. Inoltre l'oua chiede che, "con una visione prospettica di più ampio orizzonte, il Governo, il Ministero per la Giustizia e il Parlamento vogliano adottare ogni provvedimento volto a migliorare, per quanto di rispettiva competenza l efficienza dell amministrazione della giustizia a livello sia centrale che periferico, previa ricognizione di tutte le risorse del settore, varando un 'piano Marshall' per la Giustizia" e che Governo, Ministero e Parlamento vogliano creare, come da tempo richiesto, un bilancio del solo settore Giustizia, "capace di generare effetti virtuosi con trasparenza delle spese effettuate, emersione degli uffici giudiziari efficienti e di quelli inefficienti, possibilità di comparare i dati italiani con quelli degli altri paesi europei" e un osservatorio-cabina di regia centrale per la verifica dei dati della giustizia, completo, accessibile, trasparente, costantemente aggiornato e cogestito, con la partecipazione attiva dell Avvocatura, "che si accompagni all avvio di un serio ed effettivo processo di monitoraggio e verifica sui meccanismi di acquisizione, allocazione e gestione delle risorse, umane e materiali, dell amministrazione della Giustizia, e della loro distribuzione sul territorio". Fra le altre richieste dell'organismo politico dell'avvocatura, che venga incentivata o imposta l adozione in tutti gli uffici giudiziari delle prassi virtuose di taluni uffici di eccellenza (rispetto alla media), v che venga dato impulso ad un progetto di modernizzazione degli uffici giudiziari, anche attraverso l ampio ricorso all uso delle tecnologie moderne e, in particolare, della informatizzazione, della digitalizzazione, dell accessibilità tramite internet agli atti e documenti processuali, "innescando così un processo virtuoso che consenta di destinare il tempo lavorativo non più utilizzato per attività di cd. front office (ad es. per effettuare la copia cartacea di atti e documenti) in attività di back office, che eventuali decisioni di tagli degli organici del personale del settore giustizia, anche rispetto alle attuali presenze in servizio già ridotte rispetto alle dotazioni organiche, vengano adottate solo dopo il miglioramento e la riorganizzazione delle attuali (ed inefficienti) strutture degli uffici giudiziari e dell amministrazione della giustizia, a livello sia centrale che periferico, e dopo la ricognizione di tutti i dati del settore giustizia e del 'bilancio giustizia'". Mauro W. Giannini 4

5 MONDO PROFESSIONISTI Finanziaria, per l'oua inaccettabili i tagli del governo alla giustizia: investire in questo settore è una priorità, serve un piano Marshall «L Europa ci tiene sotto osservazione per il gravissimo stato del nostro sistema giudiziario. Gli avvocati da anni parlano di emergenza democratica e di freno allo sviluppo economico del Paese. Purtroppo però le manovre economiche di tutti gli ultimi governi vanno nella stessa direzione, riducendo gli stanziamenti per la Giustizia. È paradossale come in Italia si parli tanto, e male, di giustizia, senza che questa diventi mai una vera priorità». Questo il giudizio di Michelina Grillo, presidente Oua, sui provvedimenti previsti per il settore giustizia dalla Finanziaria, varata dal Governo. L assemblea dell Organismo Unitario dell Avvocatura, riunitasi a Bassano del Grappa il 3, 4 e 5 luglio, ha anche approvato un documento in cui si chiede che in sede di conversione si modifichino vari aspetti del decreto legge. 5

6 REPUBBLICA..IT Via alla discussione sull'immunità ROMA - Approda in aula il lodo Alfano. Oggi pomeriggio il provvedimento che sancisce l'immunità per le 4 cariche più alte dello Stato sarà discusso alla Camera. Lo attende un clima teso con il Pd e l'italia dei valori che annunciano una forte opposizione (quasi trecento gli emendamenti presentati) e con la maggioranza che punta all'approvazione già nella giornata di domani. E per meglio capire il clima di forte contrapposzione che si respira vale la pena di ricordare la dura polemica che ieri ha visto protagonisti il Pd e il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini per la decisione di quest'ultimo di anticipare e contingentare i tempi del confronto in Aula. Proprio contro le scelte di Fini il partito di Veltroni aveva deciso di abbandonare in segno di protesta la discussione preliminare in Commissione giustizia. Decisione rientrata, visto la decisione dell'idv di rimanere. E questa non è l'unica diversità di vedute tra democratici e dipietristi. Altro punto di dissenso è come rapportarsi con la maggioranza sul tema della giustizia. Senza alcuno spazio di mediazione per l'idv, più articolata ala posizione del Pd che aveva chiesto che il ''lodo Alfano'' avesse come conseguenze diretta la cancellazione del cosiddetto emendamento "salva-premier", quello cioè che prevede il blocco dei processi per reati commessi prima del 30 giugno La risposta del Pdl è stata una generica disponibilità a modificarlo ma solo dopo l'approvazione del lodo Alfano. Ed è probabile che in Aula si faranno sentire gli strascichi della manifestazione di piazza Navona con gli attacchi di Beppe Grillo al capo dello Stato e di sabina Guzzanti al Papa e al ministro Carfagna. 6

7 IL SOLE 24 ORE Diritti dell uomo. Rapporto 2007 Meno processi alla Corte europea Migliora la situazione dell Italia dinanzi alla Corte europea dei diritti dell uomo, con un decremento dei procedimenti pendenti. Restano, però, ancora altii pagamenti liquidati dal ministero dell Economia, anche a causa del mancato funzionamento del meccanismo di rivalsa nei confronti delle amministrazioni locali. Lo rileva il rapporto annuale 2007 adottato ieri dal Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio dei ministri che, in linea con la legge 9 gennaio 2006 n.12, fa il punto sullo stato di esecuzione delle pronunce della Corte dei diritti dell uomo nei confronti dell Italia. Il 2007 si osserva nel rapporto è stato per l Italia, in positivo, un anno record, rispetto agli ultimi sei anni, con il rapporto più basso, in percentuale, tra il totale delle sentenze della Corte per ogni anno e le condanne subite: le decisioni pronunciate da Strasburgo delle quali 67 nei confronti dell Italia rispetto alle 103 dell anno precedente. Sotto il profilo della tipologia delle sentenze, in 8 casi la Corte europea ha accertato almeno una violazione, in 3 ha disposto la radiazione dal ruolo e in5 si è pronunciata sul quantum dell indennizzo da liquidare alla vittima, assolvendo l Italia in un solo caso. Il numero più alto di violazioni ha riguardato il mancato rispetto del diritto alla durata ragionevole del processo (34), poi il diritto alla vita privata e familiare (24), quello a un ricorso giurisdizionale effettivo ( 7), il diritto di proprietà (8), quello a un processo equo (4), alla libera circolazione (2), il diritto a libere elezioni (2), alla libertà di espressione (1) e al divieto di discriminazione (1). Al centro delle violazioni del diritto di proprietà soprattutto i casi di espropriazione con una responsabilità delle amministrazioni locali: dei n casi di cui si è occupata la Corte (8 sentenze di condanna e 4 regolamenti amichevoli), 3 procedimenti hanno coinvolto la Calabria, a pari merito con la Campania, 2 rispettivamente la Puglia e il Lazio, 1 il Veneto e la Basilicata. Il meccanismo di rivalsa, messo in campo con la legge Finanziaria 2007 (articolo 1, commi della legge 296/06), che prevede il recupero degli indennizzi versati dal ministero dell Economia, dagli enti responsabili di irregolarità nelle procedure che hanno causato una condanna da Strasburgo, stenta però a decollare. Nel 2007, infatti, sono state eseguite dall Italia 27 sentenze di condanna al pagamento dei danni alle vittime, per un totale duo milioni di euro liquidati senza che sia seguito alcun recupero in sede di rivalsa. Rimangono nell agenda del Comitato dei ministri che è d organo competente a vigilare sull esecuzione delle sentenze da parte degli Stati i casi sull eccessiva durata dei processi. L Italia secondo il Comitato non ha ancora predisposto misure idonee a consentire un miglioramento strutturale della situazione, con un rimedio, quello della legge Pinto, che ha un mero carattere risarcitorio. Manca poi una legge interna che consenta la riapertura dei processi nazionali passati in giudicato bocciati dalla Corte europea. Proprio la sentenza della Corte costituzionale 129/2008, sul caso Dorigo,ha messo in luce l impellente necessità di prevedere un sistema di revisione dei giudicati con una legge ad hoc. Marina Castellaneta 7

8 IL SOLE 24 ORE Criminalità economica. Le precisazioni dell Economia a Sim e intermediari sul decreto 231/07 Riciclaggio, controlli rinviabili Freno ai formalismi:sì alle verifiche anche a fine operazione I controlli antiriciclaggio non devono intralciare gli affari. Così, non è necessario che i servizi di negoziazione siano fermati per effettuare le verifiche degli intermediari. Anzi: le formalità legate all adeguata verifica della clientela che di norma devono essere svolte prima di instaurare il rapporto possono essere rinviate e accompagnare l operazione, o anche essere svolte subito dopo. E questo uno dei chiarimenti sull applicazione delle norme dettate per contrastare il riciclaggio di denaro sporco (decreto legislativo 231/07) forniti ieri nel corso del convegno organizzato a Milano da Assosim. Il ministero dell Economia ha infatti anticipato alcune- risposte ai dubbi sollevati nei mesi scorsi dall associazione degli intermediari mobiliari e che saranno a breve formalizzate dalla Banca d Italia. Sempre nel corso del convegno l Unità di informazione finanziaria (che dal 1 gennaio ha preso il posto dell ufficio italiano cambi) ha diffuso una serie di dati sulle segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio fatte dagli intermediari, raccolti nella relazione annuale al Parlamento. I chiarimenti del ministero. È stata quindi confermata la possibilità di far slittare, per i servizi di negoziazione (in particolare, per quelli di ricezione e trasmissione ordini e di esecuzione) l adeguata verifica della clientela senza per questo astenersi dall instaurare un rapporto o eseguire un operazione. Non solo: il ministero ha fornito ad Assosim anche una serie di precisazioni sulla posizione delle società fiduciarie,l identificazione del titolare effettivo (vale a dire la persona che controlla la società cliente o per conto della quale è realizzata un operazione) e l individuazione delle operazioni collegate. Nessuna concessione ha spiegato il ministero- viene fatta per il momento alle società fiduciarie. Nate per schermare gli intestatari, le fiduciarie sono chiamate dal decreto 231/07 a rivelare il nome del fiduciante o, comunque, del titolare effettivo all intermediario: che userà i dati per valutare se l operazione sia sospetta o no e lì conserverà con la massima riservatezza. Sono però allo studio modifiche e aggiustamenti che potrebbero dare maggiori garanzie alle fiduciarie e che potrebbero trovare spazio nel Testo unico delle norme antiriciclaggio. La bozza del documento, messa a punto dalla commissione coordinata da Pier Luigi Vigna, è stata trasmessa all ufficio legislativo del ministero dell Economia: doveva essere approvata entro il 30 giugno scorso, ma ora dopo che i ritocchi urgenti ai limiti alla circolazione di assegni e contanti sono stati messi a segno con il decreto legge 112 del 2008 («manovra d estate») aspetta la proroga a fine anno. Inoltre, il ministero ha fornito altre indicazioni operative sulle modalità di identificazione del titolare effettivo. In particolare, il decreto antiriciclaggio individua il titolare effettivo nella persona fisica che detiene il 25% uno di partecipazione al capitale sociale. E il ministero ha chiarito che è necessario identificare tutte le persone che hanno una partecipazione superiore al 25% non basta, quindi, come aveva prospettato Assosim, risalire la catena partecipativa fino alla società che ha la partecipazione più elevata in quella cliente dell intermediario. Ancora: il titolare effettivo può esse re identificato in base alle informazioni fornite 8

9 dal cliente, ma l intermediario deve valutarle. In questo quadro, è stato suggerito agli intermediari di responsabilizzare i clienti, mettendo a punto una scheda in cui chiarire il livello di collaborazione che ci si aspetta da loro. Infine, dal ministero sono arrivati chiarimenti sulle operazioni tra loro collegate in base al soggetto, all oggetto o allo scopo, che peraltro potrebbero già essere cancellate con il Testo unico antiriciclaggio. Nell attesa è stato precisato che agli operatori non si richiedono sforzi particolari: devono vigilare sulle collegate con la normale attenzione e segnalare quelle che notino svolgendo la loro attività. Per evitare contestazioni successive, il ministero ha suggerito agli intermediari di elaborare delle procedure ad hoc da sottoporre poi all Autorità di vigilanza. Le segnalazioni. Dal 1997 a fine 2007, sono arrivate a sfiorare quota 70 mila le segnalazioni delle operazioni sospette trasmesse all ex ufficio italiano cambi: negli ultimi dieci anni gli intermediari e i professionisti (questi ultimi attivi dal 2506) hanno segnalato operazioni a rischio di riciclaggio e sospette di veicolare finanziamenti al terrorismo. Un numero totale spinto verso l alto negli ultimi anni e in continuò aumento: nel 2007, le operazioni segnalate sono state (si veda anche «Il Sole 24 Ore» dell 8 aprile scorso), contro le dell anno precedente e le del Un trend che dovrebbe essere stato rispettato anche per i primi sei mesi del 2008: le stime parlano di quasi 6 mila invii dal 1 gennaio al 30 giugno scorso. Anche nel 2007, tra gli intermediari a suonare i campanelli d allarme sono stati soprattutto gli enti creditizi (88,3%), seguiti, a grande distanza, dagli intermediari finanziari come i Money transfer (5,8%), Poste Spa (3,4%), assicurazioni (1,9%) e altri intermediari tra cui Sim e Sgr (0,6%). Valentina Maglione 9