Laboratori partecipativi 1 incontro. Giovedì 20 febbraio Casalecchio di Reno

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1 Laboratori partecipativi 1 incontro Giovedì 20 febbraio Casalecchio di Reno Tutor: Violetta Cantori, aree progettazione, informazione e documentazione VOLABO Facilitatore: Gino Mazzoli, esperto di welfare e processi partecipativi Apertura dell incontro a cura di Violetta Cantori che traccia una breve sintesi della tavola rotonda del 6 febbraio 1 e introduce i laboratori partecipativi. Partendo da casi concreti e pratiche già sperimentate a livello locale si discuterà di: bisogni concreti e potenzialità di un territorio per una lettura condivisa integrazione tra approcci di analisi e intervento per valorizzare la propria azione e collaborare insieme esperienze e prassi di collaborazione già in essere nel distretto tra enti locali e terzo settore funzioni, attività e progetti del non profit per il welfare locale per valutare quali percorsi di collaborazione e partecipazione attivare nella programmazione sociale e socio-sanitaria come condividere le fasi di progettazione (individuazione dei bisogni, partnership, monitoraggio, valutazione, ) nella programmazione territoriale. Gino Mazzoli chiede a tutti i partecipanti di raccontare in 2 minuti la propria esperienza, mettendo a fuoco eventuali collaborazioni con il settore pubblico e / con altri soggetti del territorio. CSI Sasso Marconi: è attiva da 50 anni sul territorio organizza corsi di varie discipline sportive, manifestazioni ed eventi dal 98 svolge anche attività di rianimazione e rimobilizzazione nei centri diurni per anziani l associazione fa un buon lavoro di conoscenza di storie. Occupa uno spazio dove le persone si aprono. Sono varie le attività messe in campo per conoscere il territorio, per conoscersi e per stare in salute 1 Per approfondimenti sull incontro di apertura si può consultare il report del 6 febbraio 2014 Pagina 1

2 non c è nessun accordo particolare con il settore pubblico. Le attività vengono svolte da sempre anche senza accordi con altri soggetti. È per questo motivo che, come detto all incontro di apertura, il territorio ha delle maglie troppo larghe che vanno ristrette. Passo passo: associazione che ha imparato e iniziato ad essere attiva sul territorio partecipando ai Piani di Zona porta da sempre le istanze della disabilità nel tempo si è maturato il discorso di integrazione tra ciò che possono fare i servizi insieme al volontariato. L idea è che i percorsi dei servizi possano andare per mano non solo in fase di programmazione ma anche in fase di attuazione Tra le attività svolte: Senza il banco: progetto educativo rivolto a ragazzi disabili per abituarli a una vita autonoma in appartamenti normali progetto in atto a Casalecchio, Val Samoggia e Porretta per l ampliamento dei SAP. Negli altri distretti si sta cercando di vedere se e come ci si può muovere percorsi di autonomia per disabili con possibilità di autonomia in appartamento domotico con l associazione AIAS progetto per adolescenti e adulti con autismo coadiuvato con la ricerca scientifica progetto di riabilitazione equestre terapia multi sistemica in acqua progetto per lo sviluppo delle abilità cognitive partecipazione al Comitato familiari del Dipartimento di salute mentale condominio solidale di Sasso Marconi. l associazione svolge servizi integrativi per le scuole in questa sede chiede un brainstorming di idee per trovare soluzioni a un caso e un bisogno non ancora risolti: minore di famiglia non di lingua italiana ha il problema del ritorno a casa da scuola. Vive in una frazione di un comune vicino a Sasso Marconi. Dovrebbe prendere 2 bus di linea azzurra e compiere un tragitto di 2-3 ore a seconda delle coincidenze. Si vorrebbe riuscire a facilitare il trasporto. Per ora gli attori coinvolti sono l associazione, il Comune di Sasso Marconi e si spera di coinvolgere il Comune di residenza del ragazzo. In itinere sono sta piegate un po le regole del trasporto cercando di portarlo il più vicino possibile per consentirgli di prendere un solo bus. Sintesi azzurra: Associazione culturale con 7 anni di esperienza insieme al Comune di Casalecchio Tra le attività reading spettacoli da 5 anni esperienza seminariale sulla scrittura creativa. Ora decimo seminario in 5 anni (2 per anno). Ottima la risposta da parte della comunità locale festival sull ecologia profonda per un nuovo stile di approccio ai problemi Pagina 2

3 ASC Insieme Servizio ai minori: in questa fase si pone in ascolto delle esperienze per riflettere su come il servizio sociale possa erogare servizi sempre più vicini alla cittadinanza e ai suoi reali bisogni coinvolgendo tutte le risorse del territorio idea che bisogna provare a costruire percorsi anche che coinvolgano professionisti e volontari per un welfare di sostegno: percorsi di supporto che lavorino sull empowerment delle persone senza diventare interventi completamente sostitutivi. Tante le esperienze con Passo passo occasioni di tempo libero con professionisti e volontari insieme agli utenti con Senza il banco supporto specifico alla didattica per studenti con difficoltà di apprendimento interventi educativi individuali in casi segnalati dai servizi e altro ancora AIAS: associazione che nasce da un nucleo di genitori tecnici e professionisti si definisce associazione di proposta e non di protesta alcuni dei servizi proposti sono stati i primi nel loro genere a livello regionale: es. centri diurni poi servizi adottati anche dall ente pubblico; centri residenziali, da sempre si riesce a dare risposta ai bisogni emergenti perché il punto di osservazione è quello dell empatia lavoro in logica di sussidiarietà chiedendo che tutti facciano la propria parte Oltre a quanto già detto, tra le attività ci sono Girotondo: progetti con l UE sostenegno e aiuto alla genitorialità co-housing: condominio partecipato a Bologna con l ente pubblico, il portierato è affidato da persone tutelate dai servizi. Il co-housing oggi è un tema importante, di transizione, perché la povertà è sempre più diffusa. associazione che si occupa di minori adolescenti e co-progetta con altre realtà da anni come missione i servizi erogati sono gestiti insieme ad enti pubblici partecipa al tavolo del Coordinamento adolescenti di Casalecchio attività iniziate con un momento di conoscenza come questo: da lì sono nati progetti. Tra le attività lavoro alle scuole Marconi: volontari e professionisti insieme perché per lavorare con i minori e con i giovani bisogna saperlo fare Pagina 3

4 coordiniamo una rete di doposcuola con cui si realizza anche un Giornalinio/web/newsletter insieme a seconda della realtà Comune di Zola Predosa Sociologa: Il Comune è impegnato insieme ad altri attori sociali in vari progetti condomini solidali piedi bus banco alimentare famiglie accoglienti La partecipazione al laboratorio è legata alla volontà e l interesse di capire che ruolo deve avere o continuare ad avere l ente pubblico, per il quale le difficoltà maggiori sono la burocrazia la normativa. Si tratta di elementi di frustrazione anche per gli operatori del pubblico. Le sollecitazioni arrivano da mille parti. Si fa fatica a capire come stare su tutto senza castrare niente e allo stesso tempo barcamenarsi tra regole normative e burocrazia. Volhand: collaborazione con i Sap Valle del Samoggia e Monte San Pietrro, insieme a Passo si per l allargamento del Sap a tutto il distretto rapporto diretto e continuativo con associazioni del territorio, Asc Insieme e giovani volontari validità del servizio in sé: nella maggiore età si creano dei vuoti per le persone disabili. Si perde ciò che si era costruito attraverso educatori esperti e insegnanti. Si lavora sul tema del benessere psicofisico sociale Attività in corso: Querce di Mamre: Ancescao: progetto di autonomia di vita e autonomia abitativa La casa tra le nuvole che sta sorgendo a Crespellano in collaborazione diretta con Asc Insieme e Ausl Teatro delle intemperie di Calcara: si lavora sull identità del disabile che si sviluppa a volte meglio anche senza educatore al fianco. sportelli di ascolto nelle scuole percorsi di genitorialità aiuto nei compiti stretta collaborazione con associazioni del territorio, anche se è una collaborazione che destrutturata. Forse un elemento su cui ragionare potrebbe essere come strutturare. associazione che organizza i centri sociali. Non porta casi al laboratorio partecipato ma è presente per capire il lavoro di rete che si sta portando avanti in questa sede. Con oltre 30 centri sociali, capire la rete per entrarvi e condividere percorsi è importante. Pagina 4

5 Vale: associazione che sta per nascere e che si occuperà di lavoro società cultura, con una prevalenza di iniziative da mettere in campo per il lavoro l approccio in questi laboratori è di cercare la massima collaborazione con le realtà del territorio Centro vittime del Salvemini: Attenzione alla condizione di essere vittima di reato o calamità (es. vittime di violenze domestiche, vittime della povertà, truffa ). Prima si facevano convenzioni coi singoli Comuni. Ora convenzione con Asc circa 400 casi nuovi all anno che contattano l associazione perché vittime di reato o calamità Ci sono dei progetti straordinari: due con VOLABO, due con la RER: in ambito sicurezza affiancamento e sostegno alle famiglie in difficoltà per la gestione del bilancio familiare (sfratti ) con avvocati, psicologi, operatori tecnici di carattere economico il progetto Lavoro amico, on cui l associazione raccoglie disponibilità di persone interessate a lavori saltuari pagati attraverso i voucher. Gino Mazzoli riprende la parola e propone di mappare le esperienze secondo 2 assi: *** Tradizione/innovazione: attività che sono o coinvolgono utenze più tradizionali o vice versa più innovative Pubblico sociale/privato sociale: attività realizzate con un maggiore o minore coinvolgimento del pubblico o del privato sociale. La mappa è riportata nella figura della prossima pagina. Pagina 5

6 Scrittura creativa Ecologia profonda Condominio solidale Zola Predosa Tavolo Adolescenza Co-housing di più famiglie Condomini solidali Sasso Marconi Passo Passo: riabilitazione, accompagna mento, Ampliamento sap Attività sviluppo abilità Settore Pubblico Trasporto scolastico Dopo scuola Piedibus Vittime di reati Banco alimentare CSI mobilità anziani Sconti sport Famiglie accoglienti Turismo sociale, camminate Terzo Settore Società in generale Utenze classiche Pagina 6

7 Alcuni interventi liberi: il Comune non vuole entrare in quel che fa il Csi. I rapporti informali e le utenze sono ora classiche ora meno, quando coinvolgono l intera comunità il pubblico tendenzialmente applica agevolazioni alle persone in base al loro Isee: dilemma su quanta flessibilità si possa introdurre tra emergenza e urgenza del caso e affrontare d altro canto le normative stringenti il Csi non si basa soprattutto sull informalità, perciò riesce a coprire anche dei target bisognosi che pure non sono tracciati dai servizi sociali Capita spesso che chi si trova ad operare in situazione di prossimità venga a conoscenza di situazioni particolari che è difficile o impossibile segnalare per vari motivi (legali, di privacy, di rischio personale, ) le associazioni hanno occhi sul territorio che i servizi sociali non possono avere o che, se riuscissero ad averne, ci si renderebbe conto che servirebbero molti più assistenti sociali di quelli che ci sono ci sono anche situazioni a cui il pubblico non riesce ad accedere perché le persone si vergognano e si rendono invisibili le persone hanno bisogno di essere tirate su da situazione di vera e propria deprivazione. Serve un accompagnamento alla ricostruzione dei legami sociali, questo è un tema importante su cui riflettere. Non c è una soluzione standardizzata da adottare. Ogni volta va inventata a seconda della situazione. Qui non si possono formalizzare le procedure Come il privato sociale ci può aiutare a risolvere quelle situazioni in cui il pubblico non riesce ad arrivare? Anche in questo ci vuole sostegno e formalizzazione e riconoscimento del pubblico Una strada percorribile e una necessità che sembra emergere è quella di non lavorare più solo su certi target ma a livello integrato sui bisogni specialmente perché si stanno diffondendo più e nuove fragilità Sarebbe bello ragionare insieme per capire come Alcune riflessioni sulla mappa: la maggior parte delle attività sono svolte in stretta collaborazione con il settore pubblico: la geografia della figura mostra una forte concentrazione di elementi nella parte alta alcune situazioni mostrano una maggiore apertura verso nuove utenze o comunque verso l esterno, ad esempio i sap e il sostegno alle vittime (cerchi con bordo arancione). Una strategia potrebbe essere quella di sostenere e accompagnare queste realtà a percorrere strade nuove il percorso innovativo crea dei precedenti? Bisogna imparare a capitalizzare passi e innovazioni: ci sono delle situazioni energetiche che stanno circolando e vanno valorizzate *** Forse i bisogni più conosciuti, quelli di cui le associazioni si occupano da sempre sono quelle più partecipate insieme da pubblico e non profit sembra che il pubblico si stia riorganizzando di fronte ai bisogni emergenti: questi sono bisogni non ancora abbastanza conosciuti, perciò c è meno strutturazione da parte del pubblico di fronte alla risposta al bisogno. Ci sono anche normative che a volte restringono fortemente il campo d azione Pagina 7

8 intervenire sempre in emergenza porta il pubblico a non avere il tempo di pensare a soluzioni per non operare più in emergenza Il pubblico non ha conoscenza del territorio perché non sta sul territorio, sta negli uffici, con un distacco sempre maggiore dalla realtà. Le associazioni invece stando a diretto contatto con la realtà hanno la visione immediata del bisogno e perciò riescono a dare risposte che il pubblico non dà bisognerebbe imparare a dotarsi di priorità per l accesso ai servizi un po come fanno i pronto soccorso che dotandosi di codici di gravità riescono a gestire il servizio *** Le associazioni si parlano tra loro? C è rapporto solo tra associazioni e pubblico o anche tra associazioni? alcune situazioni di bisogno potrebbero essere risolvibili anche senza l intervento del pubblico, così potrebbero liberarsi risorse e si eviterebbe di correre il rischio che il pubblico diventi un vincolo che il privato sociale si ponga da sé. Chi fa volontariato lo fa a prescindere dal pubblico poi, se ci sono dei punti di contatto con il pubblico si può interagire per migliorare. Qui si sta dicendo che il welfare così va cambiato però poi ci si rapporta sempre all ente pubblico. In teoria qui si starebbe cercando di percorrere una strada alternativa il volontariato agisce in nome e per conto dell ente locale o è qualcosa di diverso? Forse il volontariato dovrebbe agire integrandosi all ente pubblico, non come sua emanazione. Bisogna iniziare a costruire insieme un percorso che non sia solo economico Pagina 8

9 Dopo gli interventi e le riflessioni sulla mappa, Gino Mazzoli propone una lettura del sistema secondo tre diversi modelli di azione e relazione tra i diversi attori sociali, in particolare tra pubblico e non profit: A. Il privato sociale ha rapporti univoci con l ente pubblico B. Gli attori del privato sociale hanno rapporti tra loro e con l ente pubblico C. Gli attori del privato sociale hanno rapporti tra loro e agiscono indipendentemente dall ente pubblico. Il territorio emiliano romagnolo è abituato a lavorare molto con il pubblico, questo è un fattore culturale. L imprinting è questo e potrebbe essere ravvisabile un po nello schema A e un po nel B. Sulla base di questi tre diversi modelli si aprono nuove riflessioni per la lettura del territorio di Casalecchio. Legenda: Pubblico Terzo Settore A B P P C P Prossimo incontro: giovedì 6 marzo. L orario esatto sarà comunicato martedì 4 marzo. Pagina 9

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