VADEMECUM AZIONE 2 SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

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2 VADEMECUM AZIONE 2 SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO Il vademecum intende aiutare i promotori del Servizio Volontario Europeo (SVE), in particolare le organizzazioni proponenti, nella definizione di un buon progetto, attraverso un processo logico di accompagnamento del lettore nelle tre macrofasi che lo caratterizzano: dall idea alla redazione del formulario di presentazione della domanda di sovvenzione, alla rendicontazione finale. Il vademecum non sostituisce in alcun modo la guida al Programma Gioventù in Azione che rimane il documento ufficiale della Commissione Europea cui dovete attenervi per la presentazione e realizzazione del progetto. Il presente opuscolo, da leggere solo dopo aver studiato con attenzione la guida ufficiale al Programma GiA, è così articolato: IDEAZIONE pag. 2 VALUTAZIONE EX-ANTE pag. 44 IDENTIFICAZIONE pag. 18 IL BUDGET pag. 39 VISIBILITÀ pag. 33 DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE pag. 36 Azione 2

3 IDEAZIONE Cosa bisogna sapere prima di iniziare Azione 2

4 CONOSCIAMO L AZIONE 2 Servizio Volontario Europeo Il Servizio Volontario Europeo (SVE) consente ai giovani di dedicare - individualmente o in gruppo - il proprio tempo in modo gratuito e disinteressato ad attività di volontariato all estero, per un periodo limitato compreso tra le 2 settimane e i 12 mesi. Tramite la partecipazione a un progetto SVE, i giovani volontari hanno la possibilità di contribuire allo sviluppo e al miglioramento dei contesti locali nei quali vengono inseriti e, allo stesso tempo, di intraprendere un percorso di crescita personale, arricchendo il proprio bagaglio culturale, umano e professionale. D altra parte, le comunità locali risultano rafforzate da tale esperienza di partenariato internazionale e stimolate a una maggiore attenzione nei confronti del mondo giovanile con il quale sperimentano opportunità di scambio culturale e condividono buone pratiche. Le organizzazioni che promuovono lo SVE, inviando o ospitando i volontari, hanno infine la possibilità di confrontarsi con una nuova dimensione, quella europea, del proprio impegno per i giovani. Ciascun progetto di Servizio Volontario Europeo prevede il coinvolgimento di due soggetti: il volontario (o i volontari) e i promotori del progetto (una o più organizzazioni di invio, una o più organizzazioni di ospitalità, un organizzazione di coordinamento). Inoltre, in attuazione della Carta SVE (vedasi Guida al Programma), è stato stabilito che i promotori coinvolti assumano i seguenti ruoli e compiti: Organizzazione di Invio (OI): seleziona e invia uno o più volontari, è responsabile della loro preparazione e fornisce loro assistenza prima, durante e dopo il servizio SVE. Le OI possono essere una o più per progetto SVE. Organizzazione di Ospitalità (OO): accoglie uno o più volontari, assicurando condizioni di vita e lavorative sicure e adeguate durante l intero periodo di servizio. Provvede all assistenza personale, linguistica e lavorativa del volontario e nomina il mentore di supporto. Organizzazione di Coordinamento (OC): presenta la domanda di sovvenzione all Agenzia Nazionale e si assume la responsabilità finanziaria dell intero progetto nei confronti dell ANG. La OC non deve necessariamente essere l OI o la OO (nonostante lo possa essere). Nel caso della partecipazione al progetto di un solo volontario, il ruolo della OC sarà svolto necessariamente dalla OI o dalla OO. I progetti SVE devono avere sempre una finalità pedagogica di apprendimento in un contesto non formale e si rivolgono a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni legalmente residenti nel Paese dell Organizzazione di Invio. I volontari con minori opportunità hanno il diritto di partecipare a un progetto SVE a partire dall età di 16 anni. Nella selezione dei volontari si raccomanda di rispettare il principio dell equilibrio di genere (parità maschi/femmine) tra i partecipanti. Sia che partecipiate a un progetto SVE in qualità di promotore sia che lo facciate in qualità di volontario, dovrete condividere con tutti i soggetti coinvolti ciascuna fase di elaborazione del progetto, a cominciare dalla sua ideazione e preparazione. Il Servizio Volontario Europeo promuove, infatti, il criterio della progettazione partecipativa, ritenendo fondamentale il ruolo del volontario sin dalle prime fasi del ciclo progettuale. Ciascun volontario può collaborare con l organizzazione proponente per plasmare il progetto in base alle proprie aspettative e necessità, tenendo sempre in considerazione il contesto locale di riferimento e i bisogni della struttura di ospitalità. Affinché il volontario abbia un idea chiara e precisa del Servizio Volontario Europeo in generale e, nello specifico, delle caratteristiche del progetto al quale sta prendendo parte, è fondamentale: che i promotori forniscano informazioni complete sugli obiettivi, generali e specifici del Azione 2 3

5 Programma Gioventù in Azione, nonché le priorità dello stesso, invitando i volontari a studiare la guida del programma e fornendo ulteriori documenti di approfondimento; che i promotori permettano al volontario di partecipare in modo attivo fin dallo studio preliminare dell idea, ovvero, di collaborare nella definizione dell obiettivo del progetto, del tema del progetto e delle competenze/conoscenze da acquisire, di come si ritiene di realizzarlo, delle priorità del Programma a cui aderire, della composizione della partnership. L immediata responsabilizzazione del volontario nei confronti di tutti gli attori coinvolti nel progetto lo rende protagonista della propria esperienza e lo incoraggia ad avviare un processo di trasferimento delle competenze da pari, nonché a sviluppare o migliorare le proprie abilità relazionali e sociali. Poiché il termine europeo potrebbe trarre in inganno, è necessario chiarire sin da subito il carattere mondiale dello SVE: esso, infatti, non indica una limitazione geografica, bensì caratterizza il valore delle attività (intendendo la promozione dei principi sui quali si fonda l Unione Europea) che possono svolgersi nella maggior parte dei Paesi del mondo, fatto salvo l obbligo che l organizzazione proponente sia legalmente costituta in un Paese aderente al Programma o dell Europa sud-orientale o in un Paese della Eastern Partnership (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova, Ucraina). In ogni progetto, inoltre, dovrà essere sempre presente almeno un Paese dell UE. Per essere considerato eleggibile, ogni promotore deve risiedere in un Paese aderente al Programma, in un Paese partner limitrofo o in altri Paesi partner nel resto del mondo (vedasi Guida al Programma GiA pagg ). Qualsiasi promotore che desideri inviare/ospitare volontari SVE o coordinare un progetto SVE, deve essere accreditato. L'accreditamento serve per ottenere l accesso allo SVE e assicurare un comune livello di qualità. Tutte le organizzazioni accreditate sono presenti nell apposito database pubblicato sul sito della Commissione Europea ( al fine di facilitare la ricerca dei partner. Per essere accreditate, le organizzazioni devono presentare una domanda di accreditamento (Manifestazione d interesse), che deve principalmente contenere le motivazioni generali e le idee per le attività SVE da realizzare, all Agenzia Nazionale del proprio Paese titolare della gestione del Programma Gioventù in Azione (vedasi Guida al Programma). I promotori provenienti da Paesi non aderenti al Programma, o esterni all'europa sudorientale/europa Orientale e Caucaso, non hanno bisogno di accreditamento per partecipare allo SVE. Chiarito ciò, è necessario sottolineare che la scelta della sede in cui il volontario può prestare servizio dipende dal proprio Paese d origine: PAESE ADERENTE AL PROGRAMMA Il volontario può prestare servizio in: Paesi aderenti al Programma Paesi partner limitrofi Paesi partner nel resto del mondo PAESI PARTNER LIMITROFI O NEL RESTO DEL MONDO Il volontario può prestare servizio solo in un Paese aderente al Programma Azione 2 4

6 Inoltre, ricordate che possono presentare domanda di sovvenzione all Agenzia Nazionale Italiana i promotori residenti in Italia, i quali devono sottoscrivere l Accordo Preliminare (incluso nel formulario di candidatura) con promotori residenti in Paesi aderenti al Programma e/o in Paesi partner limitrofi. Tale documentazione dovrà essere inviata all applicant, che, in qualità di Organizzazione di Coordinamento incaricata della presentazione della candidatura completa in ogni sua parte e a nome di tutti, la allegherà alla richiesta di finanziamento. In ciascun progetto di Servizio Volontario Europeo, oltre alla promozione e all esercizio della cittadinanza attiva, costituiscono elementi fondamentali la dimensione e lo spirito del servizio, il rapporto con la comunità locale e l apprendimento non formale e informale. Il dialogo con culture, religioni, etnie differenti dalla propria, l interscambio di conoscenze tra pari, la promozione del valore della solidarietà rappresentano gli obiettivi essenziali di ogni attività SVE. Secondo il principio dell imparare facendo, i volontari acquisiscono ogni giorno attraverso l esperienza pratica nuove competenze, abilità e conoscenze, quali competenze civiche e sociali (apertura agli altri, spirito di solidarietà, rispetto dei principi democratici di libertà e uguaglianza; comunicare, lavorare in gruppo, entrare in relazione con gli altri, ascoltare, convincere, ecc.), competenze politiche (mettersi al servizio dell interesse comune, imparare a esercitare la democrazia diretta ecc.), competenze linguistiche (apprendimento o miglioramento della conoscenza di lingue straniere, miglioramento della comunicazione nella propria lingua madre, ecc.). L elenco delle possibili tematiche per un progetto SVE è molto ampio: avete infatti l opportunità di realizzare le vostre idee tramite iniziative in diverse aree quali cultura, arte, protezione civile, ambiente, cooperazione allo sviluppo, dialogo interreligioso, lotta contro le discriminazioni, politiche giovanili, protezione degli animali e molte altre ancora. Sono invece esclusi gli interventi che comportano un qualsiasi rischio e/o situazioni immediatamente successive a crisi (aiuti umanitari, aiuti immediatamente successivi a catastrofi ecc.). In conclusione, gli elementi che contribuiscono alla realizzazione di un Servizio Volontario Europeo di qualità sono: SPIRITO E QUALITA DEL SERVIZIO APPRENDIMENTO NON FORMALE IMPATTO SULLA COMUNITÀ LOCALE PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI GIOVANI DIMENSIONE EUROPEA DEI TEMI SCELTI DIMENSIONE INTERCULTURALE Ricordate che l Azione Servizio Volontario Europeo intende potenziare la partecipazione dei giovani alle diverse forme di attività di volontariato all'interno e all'esterno dell'ue, nella prospettiva di sviluppare la solidarietà tra i giovani, promuovere la loro cittadinanza attiva e favorire la comprensione reciproca. Tenendo presente questa premessa e la rilevanza delle parole-chiave sopra evidenziate, vi invitiamo a inquadrare il vostro progetto SVE nell ambito dell obiettivo generale di GiA che mira a Sviluppare la solidarietà dei giovani. Azione 2 5

7 IL VOLONTARIO Il volontariato è per i giovani una forma di partecipazione sociale, un esperienza educativa, nonché un fattore di occupazione e d integrazione ed è uno degli ambiti tematici prioritari nei quali si esplicano le politiche europee per la gioventù. Il Servizio Volontario Europeo è dunque un esperienza che ne accresce la solidarietà, che promuove la cittadinanza attiva e responsabile ed è uno strumento di apprendimento non formale e informale. E un mezzo attraverso il quale i giovani possono entrare in contatto con altre culture, imparare nuove lingue, collaborare al miglioramento delle comunità locali nelle quali andranno a operare. Passare alcuni mesi all estero può cambiare radicalmente la propria vita e pertanto richiede una seria riflessione prima dell accettazione dell impegno. Suggeriamo ai volontari di prendersi il proprio tempo per valutare se sono pronti per questo tipo di esperienza, soprattutto nel caso si tratti del primo soggiorno all estero e laddove la cultura di accoglienza sia molto diversa da quella di origine. Anche delle semplici domande, come quelle suggerite dal percorso illustrato nell immagine che segue, possono aiutare i giovani volontari a comprendere se sono in grado di affrontare una sfida tanto importante e con i dovuti entusiasmo e motivazione! LO SVE FA PER TE? Quali sono i tuoi motivi? a) Per fare volontariato? b) Per scegliere lo SVE c) Per svolgere un servizio per mesi? d) Per fare un esperienza all estero? Per orientare i giovani a trovare il proprio progetto nell ambito del Servizio Volontario Europeo suggeriamo di consultare: EVS Guide for Volunteers: Azione 2 6

8 CONOSCIAMO L OBIETTIVO GENERALE Sviluppare la solidarietà dei giovani L'obiettivo generale dell Azione 2 "Sviluppare la solidarietà dei giovani" ha lo scopo di promuovere la tolleranza contribuendo così a rafforzare la coesione sociale mediante i due obiettivi specifici seguenti: favorire l impegno personale dei giovani in attività di volontariato a livello europeo e internazionale; associare i giovani alle azioni di solidarietà dell Unione europea. Il volontariato, così come ribadito nella decisione del Consiglio UE che ha istituito l Anno europeo 2011 delle attività di volontariato, è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuisce allo sviluppo armonioso delle società europee. Il volontariato genera capitale umano e sociale, è uno strumento di integrazione e fattore chiave per migliorare la coesione sociale. Ma soprattutto il volontariato traduce concretamente i valori fondamentali su cui si fonda l'europa, che sono la giustizia, la solidarietà, l'inclusione e la cittadinanza. I volontari contribuiscono a plasmare la società europea e, quelli che operano al di fuori dei loro Paesi d'origine, aiutano attivamente a costruire un'europa dei cittadini. Le attività di volontariato sono infatti implicitamente legate a molti settori della politica dell'unione europea, come l'apprendimento permanente, lo sviluppo rurale e lo sport, dove offrono una dimensione importante ai programmi dell'unione. Esse arrecano beneficio al singolo volontario, alle comunità e alla società nel suo insieme e sono inoltre un mezzo con cui i giovani e le associazioni rispondono alle necessità e alle preoccupazioni di carattere umano, sociale, intergenerazionale o ambientale. Il volontariato mira a migliorare la comprensione reciproca e contribuire allo sviluppo di un'identità europea più forte. Le attività di volontariato possono, infatti, integrare i diritti dei cittadini e promuovere la loro partecipazione attiva alla società. Ciò vale soprattutto per il volontariato internazionale, che offre possibilità di apprendimento interculturale e di sviluppo di un'identità europea. Il volontariato è inoltre un fattore di innovazione sociale che può mobilitare la creatività dei giovani per mettere a punto soluzioni e fare un uso migliore di risorse limitate. Favorisce la coesione sociale e l'inclusione sociale, implica condivisione e aiuto agli altri e contribuisce così a sviluppare la solidarietà. Le attività di volontariato aumentano la tolleranza dei giovani nei confronti delle categorie svantaggiate della società e contribuiscono a ridurre il razzismo e i pregiudizi. Ogni giorno milioni di volontari contribuiscono in modo determinante alla crescita sociale dell'europa e dedicano il proprio tempo a rendere la nostra società migliore. Il volontariato può senza dubbio favorire la partecipazione attiva dei giovani alla società. A livello individuale, può consentire ai giovani di acquisire competenze sociali, svolgere un ruolo utile e collegarsi o entrare nuovamente in contatto con la società. A livello della collettività, può essere uno strumento per il rafforzamento del proprio ruolo, in particolare per coloro che appartengono ai gruppi svantaggiati della società. Se i giovani sono bene informati sul volontariato e le loro esperienze in questo campo sono positive, saranno più propensi a continuare a essere volontari attivi per tutta la loro vita, spingendo altri giovani a seguire il loro esempio. Azione 2 7

9 PER APPROFONDIRE Il sito del Dipartimento della gioventù Il sito dell Agenzia Nazionale Giovani: Il Portale europeo dei giovani: Il sito Volontario in Europa": Il sito sulle politiche giovanili del Consiglio d Europa: The European Youth Forum: Una volta presa confidenza con il programma Gioventù in Azione, riflettete su come la vostra idea sia collegata alle priorità permanenti del Programma: cittadinanza europea, partecipazione dei giovani, diversità culturale, inserimento dei giovani con minori opportunità. Ricordate che non è necessario che la vostra idea progettuale aderisca obbligatoriamente a tutte le priorità del programma GiA così come a tutti gli obiettivi: identificate, pertanto, le tematiche realmente pertinenti alle finalità del vostro progetto! Azione 2 8

10 IL MOTORE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONE Le quattro priorità permanenti e l educazione non formale Le quattro priorità e l apprendimento non formale rappresentano i pilastri su cui si basa la costruzione del programma Gioventù in Azione; occorre dunque impadronirsi di questi concetti chiave per poter realizzare un iniziativa efficace. Come vedrete i temi affrontati sono fortemente legati tra loro. SUGGERIMENTI I centri risorse Salto-Youth ( mettono a disposizione un calendario con le attività formative organizzate nel campo della gioventù. Se sono attinenti alla vostra idea, correte ad iscrivervi! Per la ricerca partner ricordiamo inoltre la banca dati europea degli enti accreditati SVE e quella dell Agenzia Nazionale Giovani Partecipazione dei giovani La nozione di partecipazione dei giovani nella società è in continua evoluzione. La Carta europea della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale afferma che partecipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possibilità, e, se del caso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnarsi in attività ed iniziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore. Questa definizione non limita dunque la partecipazione alla vita democratica di una comunità, qualunque essa sia, unicamente al fatto di votare o di presentarsi a delle elezioni, per quanto importanti siano tali elementi; evidenzia, invece, come partecipare significhi esercitare influenza e responsabilità su decisioni e azioni che hanno un impatto sulla vita dei giovani o sono semplicemente importanti per loro. In questo approccio, che rispecchia anche le finalità del Programma Gioventù in Azione, i giovani sono visti come attori attivi nelle proprie organizzazioni o nella vita delle proprie comunità e pertanto dovrebbero ricevere l opportunità di esprimere i propri bisogni e di trovare la strada per soddisfarli. Nel caso di progetti di Servizio Volontario Europeo, nello specifico, i giovani volontari sono impegnati anche nello sviluppo e/o nel miglioramento di realtà diverse dalla propria, nelle quali operano tenendo sempre presente i valori fondamentali sui quali si fonda l Unione Europea e facendosene portatori. Per introdurre i principi della partecipazione giovanile in una comunità possiamo utilizzare il modello ideato da Marc Jans e Kurt de Backer, che fa riferimento alle tre C per una partecipazione di successo : Challenge (Sfida), Capacity (Capacità), Connection (Connessione). Secondo questo approccio, per costruire un progetto di successo è necessario che i giovani trovino il giusto equilibrio tra i propri interessi, le proprie attitudini e i propri limiti. In secondo luogo, bisogna che i giovani siano coinvolti in tutto il Azione 2 9

11 processo, in modo da accrescere il loro senso di appartenenza. Questo modello suggerisce dunque che: la partecipazione dovrebbe fondarsi su una sfida, ovvero su un attività stimolante, convincente e d interesse per i giovani; la partecipazione dovrebbe fondarsi sulla capacità: i giovani devono possedere le motivazioni necessarie per impegnarsi nella sfida, altrimenti potrebbero rinunciarvi con conseguente senso di sfiducia e frustrazione. Il progetto dovrà colmare le eventuali lacune dei giovani e offrire occasioni di apprendimento non formale e informale; la partecipazione dovrebbe fondarsi su una connessione, ovvero i giovani dovrebbero sentire un legame con l attività che deve essere adattata e compatibile con il loro mondo. Lo SVE rappresenta un importante opportunità per i giovani per poter partecipare attivamente al cambiamento in positivo di realtà che presentano necessità di supporto per migliorare le proprie condizioni. L idea alla base di questa Azione è che i giovani assumano un ruolo-chiave nel risolvere problemi che ostacolano lo sviluppo di realtà e comunità diverse dalla propria, che si impegnino per sensibilizzare altri giovani sull importanza della partecipazione attiva, che possano apprendere e migliorare le proprie conoscenze, abilità e attitudini attraverso percorsi di educazione non formale e informale. Un progetto SVE consente ai giovani volontari di mettere a frutto la propria volontà di azione per dare impulso a progetti di sviluppo locale. Per sua stessa natura, un progetto SVE richiede la piena integrazione del volontario nella comunità che lo riceve. Questo contribuisce molto al valore formativo dell'esperienza per i giovani. La qualità di questa integrazione, a sua volta, deve far sì che le attività volontarie abbiano effetti tangibili sul piano locale. Lo schema che segue illustra l importanza della partecipazione attiva. La partecipazione attiva dà ai giovani il potere di influenzare il mondo attorno a loro e di coniugare il loro entusiasmo e la responsabilità assunta verso la comunità che li accoglie, la creatività e la partecipazione a incarichi concreti. I vantaggi della partecipazione attiva dei giovani sono numerosi e si riflettono in particolar modo nell acquisizione di competenze chiave per l apprendimento non formale, come ad esempio sviluppare la capacità di influire su temi importanti per sé, imparare a fare cose nuove, esprimere la propria creatività e i propri interessi, lavorare in gruppi che condividono le stesse prospettive, sviluppare il senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti della comunità locale. La base comune di queste competenze comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di Azione 2 10

12 esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in armonia con gli altri. Ricordate che il volontario SVE opera in due comunità diverse: quella di attuazione delle attività, che contribuisce a migliorare, e quella di origine, nella quale si farà portatore dei valori e delle esperienze vissute. PER APPROFONDIRE Participation Models - A chase through the maze. Citizens, Youth, Online Consiglio d Europa - Carta europea riveduta della partecipazione alla vita locale e regionale La cittadinanza europea e la dimensione europea La cittadinanza europea è sia un processo che uno status che idealmente permette agli individui di essere pienamente se stessi e allo stesso tempo essere una parte attiva delle proprie comunità in tutta Europa. Tutto questo senza rinunciare ad alcuna parte della propria identità o senso di appartenenza, quanto piuttosto approfondendoli. Nel concreto, il concetto di cittadinanza europea, alla luce dei continui cambiamenti sociali, politici e tecnologici, è un idea dinamica e under construction. Tale complessità va sempre tenuta a mente nella stesura dei progetti perché vi si chiede anche di indagare e arricchire il senso di appartenenza all Europa. In fondo la domanda semplice che ci dobbiamo porre è: abbiamo fatto l Europa, ora come facciamo gli europei? Essere cittadini europei in un Azione SVE significa che i giovani, attraverso le loro idee e le azioni, possono ritagliarsi un ruolo attivo nell Europa politica e sociale. Il secondo elemento importante dello SVE, strettamente legato al precedente, è la dimensione europea. Un Azione SVE deve avere una dimensione europea, deve cioè affrontare temi di interesse europeo e/o problematiche comuni e/o i valori di riferimento dell UE. Ciò significa che nella scelta del tema che andrete a sviluppare nel progetto, oltre a definirlo chiaramente, dovrete rappresentare un esigenza/fabbisogno sia della realtà locale nella quale si andrà a operare sia dell Unione Europea. Qualora il Paese di attuazione delle attività non sia membro UE o addirittura si trovi geograficamente in un altro continente, la dimensione europea deve essere comunque considerata e anzi, in un certo senso, enfatizzata, poiché i volontari dovranno farsi portatori dei valori fondanti l UE (quali la democrazia, la tolleranza, il rispetto dei diritti umani ecc.) laddove le culture e le tradizioni siano fortemente diverse. PER APPROFONDIRE Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-kit: "In Costruzione...Cittadinanza, Gioventù ed Europa" What could European Citizenship in youth work look like? Azione 2 11

13 Inclusione di giovani con minori opportunità Il concetto di Inclusione definisce una situazione ideale nella quale tutte le persone che vivono in una determinata società hanno pari diritti di accesso e di partecipazione. Situazione ideale che non si realizza nella realtà, trasformando l inclusione in un obiettivo da perseguire: favorire una migliore e piena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale vive, incentivare il suo inserimento e la sua partecipazione. Il Programma Gioventù in Azione si pone questo obiettivo in riferimento ai giovani con minori opportunità, ovvero quei giovani che si trovano in una situazione di svantaggio rispetto ai loro coetanei. Non ci sono solo condizioni soggettive all origine dell esclusione (una disabilità, una dipendenza, ecc.) ma anche culture e contesti che generano esclusione sociale. Per rischio di esclusione si deve quindi intendere un concetto dinamico che consideri anche le condizioni che possono, in qualsiasi momento della vita di ciascuno, accrescere il rischio di essere esclusi (disoccupazione, basso reddito, basso livello d istruzione, dover emigrare, ecc.). L inclusione in un progetto SVE può presentarsi sotto varie forme: i giovani con minori opportunità sono coinvolti direttamente come volontari dell idea-progetto; l inclusione dei giovani con minori opportunità è il tema e l oggetto dell idea progettuale. Lo SVE rappresenta indubbiamente un valido strumento, in un ottica di aiuto tra pari, nel sostenere gruppi di giovani (target) che hanno minori possibilità, ad esempio, occupandosi di giovani spesso emarginati dalla società a causa della loro diversità (colore della pelle, capacita mentali o fisiche, cultura, orientamento sessuale, religione, ecc.) o perché si trovano in situazioni difficili (mancanza del sostegno della famiglia, povertà, basso titolo di studio, criminalità, abuso o dipendenza da droghe, disoccupazione, ecc.) o anche soltanto perché vivono in zone rurali o lontane, con accesso limitato alle informazioni; l inclusione può anche riguardare bambini e adulti. Pensate all impatto positivo in un contesto locale di giovani volontari che lavorino con bambini disabili o sviluppino relazioni giovani-anziani. PER APPROFONDIRE Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-Kit Inclusione Sociale Salto-Youth ID Booklet Idee per l inclusione e la diversità Inclusione di giovani con minori opportunità Il preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea afferma che: L'Unione Europea si fonda sui valori indivisibili ed universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto ( ). L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri". Il concetto di diversità costituisce dunque uno dei pilastri dell Unione Europea per conseguire i propri obiettivi strategici di cooperazione e integrazione e costruire un Europa più inclusiva. Azione 2 12

14 Seguendo questo approccio, la dimensione interculturale dei progetti costituisce uno strumento fondamentale per promuovere la diversità culturale e per coinvolgere i giovani europei nella vita politica e sociale delle proprie comunità. La comunicazione tra le diverse identità culturali richiede il riconoscimento dell altro sia come uguale che come diverso. L educazione interculturale può dunque rafforzare la propria identità individuale o di gruppo non in contrapposizione ma in comunicazione con gli altri; aiutare a sviluppare un personalità curiosa, attenta, disponibile, sensibile rispettosa dell altro; stimolare la riflessione su di sé, sugli altri, sugli stereotipi e i pregiudizi, dimostrando capacità autocritiche; aiutare a prendere coscienza della complessità dei punti di vista e quindi essere capace di cambiare il proprio essere, capace di accettare e convivere costruttivamente con il diverso, riconoscendone i diritti; in conclusione, sviluppare una migliore capacità di partecipazione nella società moderna. La dimensione interculturale è certamente una delle caratteristiche fondamentali dei progetti SVE. Un giovane che presta servizio per un certo periodo in un Paese diverso dal proprio entra necessariamente in contatto con usi e costumi, tradizioni e, spesso, credenze religiose differenti che contribuiscono ad accrescere il bagaglio culturale ed esperienziale del volontario. La diversità, dunque, interpretata positivamente come fonte di nuove conoscenze, offre momenti di confronto, di scambio e di arricchimento. Ogni volontario può produrre un effetto a cascata facendosi moltiplicatore di ciò che ha appreso, promuovendo l importanza del dialogo interculturale ed interreligioso fra le nuove generazioni, in società ormai sempre più diversificate e complesse. La dimensione interculturale è uno dei valori aggiunti dello SVE, che permette di sviluppare competenze a essa associate, di apprendere come si lavora e come si prendono decisioni all interno di un team internazionale, di condividere compiti e responsabilità con persone di altri Paesi. La partecipazione a questi progetti aiuta a sviluppare la necessaria fiducia in se stessi per assumere una posizione attiva nella propria comunità locale e, ad esempio, a mettere in pratica idee sviluppate insieme ai coetanei europei al proprio rientro. Pensa globale, agisci localmente! PER APPROFONDIRE Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea Consiglio d Europa Commissione Europea T-Kit Apprendimento Interculturale Arrivati a questo punto, chiedetevi in che modo il vostro progetto sia collegato alle priorità annuali del Programma Gioventù in Azione. Le cinque priorità annuali del 2012 sono le seguenti: Disoccupazione giovanile, Lotta contro la povertà e l'emarginazione, Creatività e imprenditorialità, Lo sport per promuovere stili di vita salutari, inclusione sociale e partecipazione attiva, Sfide ambientali globali e cambiamento climatico. Ancora una volta non è necessario focalizzarsi su tutte le priorità, ma scegliere soltanto quelle in linea con il vostro progetto. Ricordatevi che gli obiettivi generali, le priorità permanenti e annuali, vi spiegano perché il vostro progetto è importante nel quadro del Programma Gioventù in Azione. Azione 2 13

15 APPRENDIMENTO NON FORMALE L'apprendimento non formale è quello che ha luogo al di fuori del curriculum previsto dall istruzione formale. Le attività di apprendimento non formale si svolgono su base volontaria e sono accuratamente progettate per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale dei partecipanti. In Europa, la maggior parte dei cittadini ha ricevuto nella propria vita una qualche forma di scolarizzazione. Questa istruzione scolastica formale si basa normalmente su una relazione verticale tra studente e insegnante: colui che possiede la conoscenza e la trasmette (insegnante) e colui che la riceve (discente). L istruzione non-formale, al contrario, può essere spiegata con la formula learning by doing, ovvero imparare direttamente sul campo. La metodologia di apprendimento consiste nell interazione tra i discenti e le concrete situazioni di cui fanno esperienza. Non vi sono insegnanti che impartiscono lezioni ex-cathedra: i giovani, gli animatori giovanili, gli educatori (trainer) sviluppano insieme conoscenze e competenze, in una relazione orizzontale. I principi dell'apprendimento non formale: Utilizza metodi partecipativi, incentrati su chi apprende. Costruito in base agli interessi dei giovani. La valutazione di fallimento o successo non è mai individuale ma collettiva, diritto di sbagliare. Realizzato in ambienti e situazioni nelle quali la formazione e l'apprendimento non sono l'unica attività. Il contesto di apprendimento deve mettere a suo agio i partecipanti. Le attività sono guidate da facilitatori dell apprendimento, sia professionisti sia volontari. Le attività sono pianificate in base a obiettivi e si rivolgono a gruppi target specifici. Le metodologie partecipative utilizzate nell educazione non formale sono molte e sono strettamente legate agli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso il proprio progetto: un iniziativa focalizzata sull inclusione di giovani con minori opportunità, svilupperà strumenti di apprendimento diversi da attività che mirano a educare alla cittadinanza europea. Ogni situazione è diversa. Leggete i metodi presentati nelle varie pubblicazioni che vi consigliamo come approfondimento e, in questa prospettiva, sceglieteli, adattateli o create qualcosa di nuovo a seconda delle particolari esigenze del gruppo. I metodi presentati non sono verità assolute, sono degli esempi, una raccolta di esperienze utili. Nello sviluppo dell attività educative e nella definizione dei contenuti è importante definire chiaramente quali sono le competenze chiave (vedi focus sullo Youthpass) sviluppate nel nostro processo di apprendimento. Gli elementi qualitativi da considerare nella realizzazione di un attività di apprendimento non formale sono: chiarezza degli obiettivi - qualità dello staff (volontari e professionali) - varietà dei metodi partecipativi utilizzati - equilibrio tra attività educative individuali e di gruppo - divisione appropriata del tempo tra studio, svago e tempo privato - equilibrio tra apprendimento cognitivo, emotivo e comportamentale nella definizione delle attività. Azione 2 14

16 Il Servizio Volontario Europeo rappresenta un occasione di istruzione e di formazione supplementare, ossia servizio di apprendimento non-formale, attraverso cui i giovani volontari possono acquisire competenze per il loro sviluppo personale, formativo e professionale scoprendo nuovi orizzonti e integrandosi in altri contesti sociali e culturali diversi dai propri. Gli elementi dell apprendimento consistono nella definizione comune dei risultati, processi e metodi che si attendono dalla formazione, nella certificazione delle competenze acquisite, nella partecipazione del volontario al ciclo di formazione SVE e nella fornitura costante di supporto rispetto ai compiti da svolgere nonché di sostegno linguistico e personale, comprese le tecniche di prevenzione e gestione delle crisi. È utile sapere che i centri risorse Salto-Youth mettono a disposizione un database denominato TOY di trainer esperti in educazione non formale che potete contattare direttamente o tramite Salto. ( Per maggiori approfondimenti e per esplorare e sviluppare nuovi metodi a seconda della vostra situazione di apprendimento e formazione, vi suggeriamo: T-Kit Fondamenti della Formazione (per animatori): T-Kit Inclusione sociale : Going International-Opportunities for All - practical Inclusion Methods T-Kit Cittadinanza europea : Il sito sull educazione alla cittadinanza europea: T-Kit Apprendimento interculturale : La sezione di SALTO sulla diversità culturale: Azione 2 15

17 YOUTHPASS Tutti i partecipanti a un progetto di Gioventù in Azione nell ambito dell Azione Servizio Volontario Europeo hanno diritto a ricevere il Certificato Youthpass che convalida la partecipazione al progetto, descrive le attività e il coinvolgimento del volontario e mostra le competenze acquisite. È importante sapere che lo Youthpass è basato sulla raccomandazione dell Ue in merito alle competenze chiave per l apprendimento permanente (lifelong learning). Per competenza si intende una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini adeguate per affrontare una situazione particolare. Le competenze chiave sono quelle che contribuiscono alla realizzazione personale, all inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e all occupazione e sono: 1. Comunicazione nella madrelingua - 2. Comunicazione nelle lingue straniere - 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia - 4. Competenza digitale - 5. Imparare a imparare - 6. Competenze sociali e civiche - 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità - 8. Consapevolezza ed espressione culturale. I progetti in campo giovanile contribuiscono in varia maniera, attraverso l educazione e l apprendimento non formale, all acquisizione delle competenze chiave. L esperienza di volontariato SVE può sviluppare, ad esempio, le competenze di spirito di iniziativa nel servizio svolto a beneficio della comunità, così come la comunicazione in una lingua straniera diversa da quella madre. Ma non solo: con lo Youthpass si vuole che le attività svolte dai volontari mirino a dare ai giovani gli strumenti per imparare a imparare, competenza considerata cruciale per l acquisizione di tutte le altre. Per aiutare il volontario/la volontaria a riflettere e tradurre in parole ciò che ha appreso, la Commissione Europea ha introdotto il certificato Youthpass. Lo Youthpass è uno strumento di supporto per i giovani affinché facciano il miglior uso possibile delle esperienze vissute durante la loro partecipazione al programma. Il certificato Youthpass può ritenersi un documento utile per descrivere gli obiettivi di apprendimento raggiunti in un progetto SVE a futuri datori di lavoro o istituti di istruzione formale che sappiano riconoscere le competenze acquisite tramite esperienze di apprendimento non formale. In breve, come Youthpass può aiutare i volontari a beneficiare appieno dell'esperienza SVE? Il Certificato Youthpass conferma e riconosce che un giovane ha effettuato un servizio in qualità di volontario all'estero, e inoltre riconosce alcune delle competenze apprese e sviluppate durante il servizio volontario stesso. Ancora più interessante è l'impatto educativo che il processo Youthpass può avere. Nel seguire il processo di apprendimento e nel preparare gli obiettivi di apprendimento per Youthpass, i volontari devono pianificare, seguire e valutare il proprio apprendimento. La maggior parte dei volontari hanno esperienza di apprendimento nell'ambito dell istruzione formale, la scuola o l'università, ma potrebbe essere per loro la prima volta che si trovino in una situazione in cui essi stessi sono responsabili del proprio apprendimento e della propria crescita. In questo senso, lo Youthpass può migliorare e potenziare l'apprendimento all'interno di un progetto SVE, e il Certificato rende tale processo visibile all esterno. Le organizzazioni (promotori) coinvolte nello SVE devono informare i volontari dello Youthpass. Se un volontario desidera ricevere un certificato Youthpass, l organizzazione deve supportare tale richiesta. Per poter rilasciare un certificato Youthpass al termine del periodo di servizio, Azione 2 16

18 il promotore deve registrarsi sul sito Youthpass: inserendo i dettagli del progetto e del partecipante prima che il certificato sia convalidato. Dal momento che Youthpass non rappresenta soltanto un certificato, ma anche uno strumento volto a promuovere il processo di apprendimento nel corso dello SVE, i seguenti aspetti devono essere tenuti in considerazione: Ogni volontario deve avere un mentore: si raccomanda che il mentore e il volontario instaurino un dialogo sull apprendimento, ad esempio come parte dei loro incontri di valutazione durante il periodo di servizio. Questo dialogo sulle esperienze e l'apprendimento è importante per dare al volontario l'opportunità di riflettere e approfondire l'esperienza in corso. Osservazioni e interventi di un osservatore esterno facilitano la presa di coscienza da parte del volontario dei propri bisogni e dei propri progressi; il mentore può aiutare i volontari a essere più specifici nel valutare ciò che hanno imparato e come lo hanno imparato. Anche il ciclo di formazione e valutazione SVE supporta il processo di apprendimento del volontario. Durante il periodo di servizio, tutti i volontari hanno il diritto e l'obbligo di partecipare alla formazione di arrivo e alla valutazione di medio termine. Tali incontri, assieme alla valutazione durante l'evento annuale SVE una volta completato il periodo di servizio, aiutano i volontari a preparare, migliorare e valutare l esperienza SVE. Durante l'incontro vi è la possibilità di condividere domande ed esperienze comuni con altri volontari, e il tempo trascorso dal progetto può aiutare i volontari a riflettere meglio sulle proprie aspettative ed esperienze. Il responsabile principale del processo di apprendimento rimane comunque il volontario. È quindi importante che il volontario già prima dell inizio del periodo di servizio sia consapevole che Youthpass non è qualcosa che si può lasciare agli ultimi giorni del progetto. Anche se il certificato Youthpass verrà completato alla fine del servizio, esso riflette un processo continuo che raccoglie l'intera esperienza, dalla preparazione al follow-up. Infine, la riflessione è un elemento cruciale per l'apprendimento. È attraverso la riflessione che si può guardare indietro alle esperienze, capirle e incorporarle in nuovi concetti o modi di pensare. È quindi importante riservare regolarmente del tempo per guardare indietro e metabolizzare le esperienze. Il ciclo di formazione e valutazione SVE dovrebbe facilitare tale bisogno. Approfondimenti Raccomandazione UE sulle competenze chiave: Youthpass: Youthpass in the EVS training cycle: Azione 2 17

19 IDENTIFICAZIONE Azione 2

20 Identificazione del progetto Ricordiamo che il presente vademecum si concentra sui progetti SVE i cui soggetti promotori - ai fini della presentazione della domanda di sovvenzione assumono il ruolo di Organizzazioni di Coordinamento. Inoltre, nel percorso teorico che andremo a illustrarvi, ci riferiremo alle Organizzazioni di Ospitalità quali proponenti il progetto. Lo sviluppo di un progetto SVE si compone di una serie di fasi successive che possono essere sintetizzate nello schema riportato a lato. Partendo dalla fase di accreditamento, precedente all identificazione del progetto e obbligatoria per tutti i promotori, i 4 step che seguono vi suggeriscono un parallelo tra i diversi momenti della progettazione e le sezioni del formulario per la richiesta di sovvenzione, in modo tale da favorirne la redazione. Tutte queste fasi richiederanno il vostro impegno per un periodo di tempo considerevole; pertanto è bene che iniziate a lavorare sul vostro progetto con largo anticipo rispetto alle scadenze per la presentazione della richiesta di sovvenzione e sin dal momento in cui nasce la vostra idea. E importante dedicarvi risorse e tempo sufficienti, ma allo stesso tempo riuscire a essere abbastanza veloci ed efficienti per far sì che i partner del progetto non perdano l entusiasmo iniziale: lunghi periodi di attesa potrebbero demotivare i volontari o l organizzazione partner! Accreditamento Definizione della tematica e degli obiettivi Definizione della partneship Volontari Definizione delle attività Azione 2 19

21 COME COSTRUIRE UN PROGETTO SVE Un progetto SVE nasce, in realtà, già dalla Manifestazione di interesse in cui il promotore per ottenere il necessario accreditamento deve descrivere: la motivazione dell organizzazione a partecipare all Azione SVE e in quale ruolo (di Ospitalità, Invio e/o Coordinamento); il tema (o i temi) proposto per le attività dello SVE; il contesto del progetto per il Servizio volontario, inclusa la comunità locale dove il progetto si svolgerà; le attività proposte ai volontari in termini di servizio e opportunità di apprendimento; il profilo dei volontari che desidera accogliere e il relativo processo di selezione; il numero dei volontari che l organizzazione è in grado di ospitare contemporaneamente assicurando, per ognuno di essi, il rispetto degli standard di qualità, apprendimento e benessere previsti dallo SVE. La fase di accreditamento può dunque considerarsi come propedeutica alla fase vera e propria di identificazione del progetto, laddove si andrà a sviluppare una delle tematiche da voi scelte e analizzate in precedenza per portarla alla sua concreta realizzazione nello SVE. Dovete quindi decidere come raggiungere l obiettivo prefissato alla luce del contesto locale, delle vostre esigenze, dei vostri interessi e dell offerta che vorrete proporre ai giovani volontari. Definizione della tematica e degli obiettivi Analisi dei fabbisogni Individuazione della tematica Analisi delle risorse Alla base di un progetto c è sempre un bisogno, una vostra esigenza da soddisfare. Esigenza che nel caso dello SVE è legata alla presa di consapevolezza della dimensione europea e internazionale del vostro progetto, alla volontà di promuovere lo sviluppo sociale e personale dei giovani volontari, all offerta di un servizio di apprendimento interculturale per la propria organizzazione, i beneficiari e l ambiente di riferimento. Dovete dunque analizzare questa esigenza in relazione al contesto della vostra comunità e in relazione a una tematica di vostro interesse rispetto alla quale avvertite effettivamente tali necessità e sulla quale si concentrerà il vostro progetto. Un progetto ben strutturato non può quindi prescindere da un esigenza chiaramente individuata, da una tematica di interesse comune e da un adeguata analisi del contesto in cui si realizza, dovendo avere un legame con la realtà/comunità locale in cui si inserisce. Stabilito il tema sul quale desiderate concentrarvi come Organizzazione di Ospitalità, dovete individuare il beneficio che il progetto porterà alla comunità locale di riferimento, definendo l obiettivo generale che esso si pone, chiedendovi: perché vogliamo realizzare il progetto? Perché c è bisogno di questo Azione 2 20

22 progetto? (Q) La domanda potrà sembrarvi superflua e la risposta scontata, in quanto nella vostra testa avete già chiari i motivi; ma proprio la risposta rappresenta il punto di partenza e di arrivo del vostro progetto. Se rispondete evidenziando gli aspetti negativi state individuando l esigenza che vi spinge a realizzarlo, se vi concentrate su quelli positivi state invece definendo l obiettivo che volete raggiungere attraverso il vostro progetto. Per concludere questa fase di analisi, collegandovi all obiettivo individuato dovrete chiedervi: per chi vogliamo realizzare il nostro progetto? Q - CONTROLLO DI QUALITÀ Il tema del progetto deve essere attinente alle priorità tematiche previste per lo SVE e il progetto coerente con i principi e gli standard di qualità della Carta SVE (si veda la Guida al Programma). Gli obiettivi devono essere espressi chiaramente, raggiungibili entro la durata del progetto, impegnativi ma realistici, in linea con gli obiettivi generali del Programma GiA, con gli obiettivi specifici dell Azione SVE e con le priorità permanenti del Programma e annuali fissate a livello europeo. La domanda dovrebbe essere posta in riferimento a una platea più ampia rispetto alla vostra organizzazione e ai volontari che verranno coinvolti, facendo riferimento in primis alla comunità locale a favore della quale si andrà a operare. Partendo dall assunto che i volontari saranno i primi beneficiari, dovete domandarvi: oltre al volontario che lo realizza, chi beneficia del progetto e dei suoi risultati nella nostra comunità? Considerate che gruppi target possono beneficiare direttamente o indirettamente del progetto. Maggiore è la percezione della necessità del progetto e del beneficio che ne deriva da parte dei gruppi target, maggiore sarà la loro partecipazione al progetto stesso e il supporto che otterrete. Più gruppi target saranno interessati dalla vostra azione, migliore sarà l impatto delle vostre attività. Individuato l oggetto generale del progetto SVE e i relativi obiettivi, dovete stabilire cosa intendete offrire ai volontari in termini di servizio e opportunità di apprendimento e le competenze che vi attendete andranno ad acquisire. Questi derivano dai fabbisogni individuati precedentemente e ai quali il Servizio intende dare risposta (saranno poi individuati in modo specifico e confezionati su misura una volta selezionati i volontari). L analisi dei fabbisogni, l identificazione del profilo dei volontari e del target vi consentirà di rispondere, per la parte a essa attinente, alla sezione Identificazione del progetto e sintesi della Parte I del Formulario (Domanda di sovvenzione per Azione 2 SVE). Definizione della partnership Individuazione dei partner del progetto Individuazione dei ruoli dei promotori coinvolti secondo la Carta SVE Non si è mai soli in un progetto SVE. Se state decidendo di ospitare volontari, avete bisogno di contattare le organizzazioni che possono inviarli. Nel caso di un organizzazione di invio, invece, sarà neces- Azione 2 21

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