Le soluzioni del foglio 3

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1 Le soluzioni del foglio 3 1. Esercizio Consideriamo la famiglia di elicoidi, vedi Figura 1, x = u cos(v), y = u sin(v), z = kv, u 1, v π Quella proposta nell esercizio corrisponde alla scelta k = 1 Matrice jacobiana: Figura 1. Elicoide con k =.3 J = ( cos(v) sin(v) u sin(v) u cos(v) k EG F = u + k ) 1 Area(k) = u + k du dv = π u + k du [,1] [,π] ( (1) A(k) = π 1 + k k log( k ) + k log( k )) 1

2 Trovate questo integrale con la sostituzione u = k sinh(t) oppure cercatelo su qualche prontuario (vedi Volume I, pag.73, (46) ), oppure calcolatelo con Mathematica. L area richiesta nell Esercizio, per k = 1 é quindi A(1) = π ( + ln(1 + ) ) = Per k = l elicoide coincide con il cerchio del piano z = e la sua area viene appunto quella, π del cerchio di raggio 1: per k l area é maggiore (ovviamente). Derivando si ottiene 1 A (k) = π k u + k du da cui A (k) π la funzione A(k) é lipschitziana con costante L = π Ad esempio A(.3) A() π.3 da cui si deduce che l area dell elicoide in Figura 1 non differisce da π per piú di.6 π, ovvero A(.3) 1.6 π Trovate, con gli strumenti del calcolo, il grafico della funzione A(k) di cui alla formula (1), grafico accennato nella Figura (). Figura. Il grafico della funzione lipschitziana A(k) per k [, 1]

3 . ESERCIZIO 3. Esercizio Ruotare il grafico x = cosh(z) 1 z 1 intorno all asse z significa descrivere la superficie dello spazio x + y = cosh(z) che si rappresenta, parametricamente con x = cosh(z) cos(θ) y = cosh(z) sin(θ) 1 z 1, z = z θ π La matrice jacobiana riesce ( ) sin(θ) cosh(z) cos(θ) cosh(z) J = cos(θ) sinh(z) sin(θ) sinh(z) 1 EG F = cosh(z) 1 + sinh (z) = cosh (z) 1 Area = cosh (z)dθ dz = π cosh (z)dz = π [,π] [ 1,1] 1 ( 1 + sinh() ) NOTA: superfici di rotazione La matrice jacobiana relativa alla rotazione di una x = f(z) >, a z b generica é ( ) sin(θ)f(z) cos(θ)f(z) j = cos(θ)f (z) sin(θ)f (z) 1 La relativa espressione L area che ne deriva é EG F = f(z) 1 + f (z) É evidente che π b a f(z) 1 + f (z)dz πf(z) 1 + f (z)dz

4 4 Figura 3. a) Rotazione intorno asse z, intorno asse x b) rotazione approssima la superficie cilindrica ottenuta facendo ruotare il segmento di lunghezza ds = 1 + f (z)dz su una circonferenza di raggio f(z). A pagina 49 del Volume II trovate una espressione analoga ma ruotando rispetto all altro possibile asse: il grafico del cosh(z) puó essere ruotato intorno all asse z (come nell Esercizio ) ottenendo una forma di fuso, ma poteva anche essere ruotato intorno all asse x ottenendo una conca, vedi figura 3. Le osservazioni di pag. 49 si riferiscono a questa (conca) seconda possibilitá.

5 3. ESERCIZIO 5 3. Esercizio Rappresentazione parametrica della sfera S di raggio unitario x = sin(u) cos(v) y = sin(u) sin(v),, u π, v π z = cos(u) Matrice jacobiana cos(u) cos(v) cos(u) sin(v) sin(u) J = sin(u) sin(v) sin(u) cos(v) EG F = sin(u) L integrale superficiale doppio richiesto é pertanto π dv π sin (u) sin(u) du = π π sin 3 (u)du = π 4 3

6 6 4. Esercizio Verificare il teorema della divergenza vuol dire: calcolare il flusso uscente del vettore F assegnato traverso le sei faccette frontiera del cubo assegnato, calcolare l integrale (triplo) di div F sul cubo (pieno) assegnato, riconoscere che i due valori coincidono. La frontiera del cubo é formata da sei facce: il versore normale ha su ognuna di esse una sola componente diversa da (naturalmente quindi uguale o a 1 o a -1). x = 1 ν = { 1,, } F = { 1, y, 3z} F ν = 1 F νdσ = 4 x = 1 ν = {1,, } F = {1, y, 3z} F ν = 1 F νdσ = 4 y = 1 ν = {, 1, } F = {x,, 3z} F ν = F νdσ = 8 y = 1 ν = {, 1, } F = {x,, 3z} F ν = F νdσ = 8 z = 1 ν = {,, 1} F = {x, y, 3} F ν = 3 F νdσ = 1 z = 1 ν = {,, 1} F = {x, y, 3} F ν = 3 F νdσ = 1 C Calcolo della divergenza: F ν dσ = = 48 div( F ) = x x + y y + z 3z = 6 div F dxdydz = 6 C C dxdydz = 6 3 = 48

7 6. ESERCIZIO 7 5. Esercizio Usare il teorema della divergenza per calcolare il flusso uscente dalla superficie della piramide significa ridursi a calcolare l integrale triplo della divergenza div( F ) = x x + y 3y + z 4z = 9 esteso alla piramide div F dxdydz = 9 V olume(p ) = = 3 P avendo tenuto conto che la piramide assegnata ha area di base 1/, altezza 1 e quindi volume 1/6. 6. Esercizio Figura 4. La superficie dell Esercizio 6 La circuitazione richiesta puó essere calcolata

8 8 direttamente osservando che la curva ha rappresentazione parametrica x = cos(t), y = sin(t), z = cos(t) + 3 sin(1), t π indirettamente tramite il teorema di Stokes che conduce a calcolare il flusso del rotore Calcolo diretto. 1 t = { sin(t), cos(t), sin(t)} 1 + cos (t) avendo supposto di percorrere la curva nel verso antiorario. π [ F t ds = sin(t) sin (t) ] dt = π C 6.. Uso del teorema di Stokes. rot F = i j k x y z = {1,, } 1 y Il flusso del rotore puó essere calcolato traverso una qualunque superficie che abbia quel bordo: é abbastanza evidente che la curva C precedente sta tutta sul piano z = x + 3 sin(1) Calcoliamo quindi il flusso del rotore traverso la superficie x = ρ cos(θ), y = ρ sin(θ), z = ρ cos(θ)+3 sin(1), ρ 1, θ π La normale, si tratta di una superficie piana, é la normale al piano z = x + 3 sin(1) () ν = ± 1 {1,, 1} EG F = Pertanto π 1 ± rotf ν dσ = ± dθ 1 ρ dρ = ±π S La scelta dell orientamento del versore normale é cruciale: per ora possiamo solo dire che la circuitazione richiesta vale ±π. La scelta del segno nella é la seguente: ν deve essere orientato in modo che il determinante che ha prima riga: le componenti della normale esterna al bordo seconda riga: le componenti della tangente al bordo

9 6. ESERCIZIO 9 terza riga: la normale ν alla superficie sia positivo. Basta eseguire il conto in un punto, ad esempio per θ = : = 1...bisognava, nella prendere il segno. Infatti, con tale scelta i due metodi di calcolare la circuitazione (quello diretto e quello tramite il teorema di Stokes danno effettivamente lo stesso valore, π).

10 1 7. Esercizio I campi vettoriali come quelli proposti in questo esercizio si chiamano radiali: hanno simmetria sferica sono diretti come il raggio hanno lo stesso modulo in tutti i punti che hanno stessa distanza dall origine. F = h( r ) r = h( x + y + z ){x, y, z } Ovvero div F = 3h( x + y + z ) + h ( x + y + z ) x + y + z div F = 3h( r ) + h ( r ) r 7.1. Il caso proposto al punto ii). x y z F = {,, } (x + y + z ) 3 (x + y + z ) 3 (x + y + z ) 3 In questo caso h( r ) = r 3, h ( r ) = 3 r 4 div F = 3 r 3 3 r 4 r = 3 r 3 3 r 3 = div F = Il flusso di F attraverso la frontiera Ω di un aperto Ω contenente l origine é uguale al flusso traverso qualsiasi superficie sferica di centro l origine, Sia S una di esse, quella ad esempio di raggio 1 π π F ν dσ = sin(ϕ)dϕ dθ = 4π S

11 8. ESERCIZIO Esercizio L esercizio adotta la notazione delle forme differenziali. γ 8.1. Il calcolo diretto. xdx+(x+y)dy+(x+y+z)dz = π {sin(t) cos(t) (sin(t)+cos(t)) sin(t)+ +(sin(t) + cos(t))(cos(t) sin(t))}dt = π La rappresentazione parametrica data orienta la curva in senso ORARIO 8.. Il teorema di Stokes. rot{x, x + y, x + y + z} = {1, 1, 1} Normale alla prima superficie: ν = ± 1 3 {1, 1, 1} La normale deve essere quindi rivolta verso il BASSO : ν = 1 3 {1, 1, 1} Flusso: integrale superficiale rot F ν dσ = S S 1 3 dσ = π Normale alla seconda superficie: 1 ν = ± {1 + x, 1 + y, 1} 3 + 4x + 4y + 4x + 4y La normale deve essere quindi rivolta verso il BASSO : 1 ν = {1 + x, 1 + y, 1} 3 + 4x + 4y + 4x + 4y Flusso integrale superficiale S rot F ν dσ = x +y 1 (x y 1) dxdy = π Appunti preparati 1 ottobre 3

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