28 Congresso Nazionale Aniarti 2009

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1 ASL SALERNO OSPEDALE MAURO SCARLATO DI SCAFATI (SA) 28 Congresso Nazionale Aniarti 2009 Tecniche di comunicazione, assistenza e supporto con i familiari del potenziale donatore di organi e tessuti Dott. Ettore D Aniello Dott. Carmine Di Palma

2 I miei occhi sono quelli del mio papà. Il naso è di mamma. Il mio fegato è quello di un bimbo della mia età. IL TRAPIANTO E VITA

3 SINE DONANTE NO HAY TRANSPLANTE

4 PERCHE NON SI DONA?

5 COMUNICAZIONE RELAZIONE D AIUTO RAPPORTO EMPATICO

6 RIANIMAZIONE DI SCAFATI

7 CODICE DEONTOLOGICO DEGLI INFERMIERI 1999 Art l infermiere sostiene i familiari dell assistito, nel particolare momento della morte e dell elaborazione del lutto At Art l infermiere considera la donazione di sangue, tessuti ed organi, un espressione di solidarietà. Si adopera per favorire informazioni e sostegno, alle persone coinvolte nel processo di donazione

8 CHI CONDUCE UN COLLOQUIO CON I FAMILIARI DEVE AVERE: SENSIBILITA, DISPONIBILITA, IMMEDESIMAZIONE CONOSCENZA DELLE TECNICHE CHE FACILITANO LA COMUNICAZIONE SAPER INSTAURARE UNA IDONEA RELAZIONE D AIUTO CURATO NELL ASPETTO FISICO E PROFESSIONALE DECISA CONVINZIONE DELLA IMPORTANZA DELLA DONAZIONE APPROFONDITE CONOSCENZE CIRCA LA MORTE CEREBRALE E IL PERCORSO DONAZIONE TRAPIANTO

9 CHI CONDUCE UN COLLOQUIO CON I FAMILIARI NON DEVE: AVER TIMORE DI GENERARE SOFFERENZA AGLI INTERLOCUTORI AVER TIMORE DI COMUNICARE PERCHE SI PUO ESSERE RITENUTI RESPONSABILI DELL ACCADUTO DELLACCADUTO SENTIRSI RESPONSABILE DEL FALLIMENTO TERAPEUTICO AVER PAURA DI AFFRONTARE LA COMUNICAZIONEDI CATTIVE NOTIZIE O DELLE CONSEGUENZE PAURA DI ESPRIMERE LE PAURA DI ESPRIMERE LE EMOZIONI

10 IL COLLOQUIO CON I FAMILIARI NON E STEREOTIPABILE

11 DOVE SI COMUNICA?

12 OBIETTIVI DA TENER PRESENTI DURANTE IL COLLOQUIO INDIVIDUARE I LEADERS DEL GRUPPO DEI FAMILIARI OSSERVARE IL LORO MODO DI COMUNICARE CON GLI AVENTI DIRITTO ALL ESPRESSIONE DI VOLONTA COMPRENDERE IL LORO ORIENTAMENTO VERSO LA DONAZIONE DI ORGANI COMPRENDERE SE E INIZIATA L ELABORAZIONE DEL LUTTO E RICONOSCERE TUTTE LE SUE FASI SAPER GESTIRE IL COLLOQUIO PER CREARE L OCCASIONE, AL MOMENTO GIUSTO E OPPORTUNO, PER CHIEDERE IL CONSENSO ALLA DONAZIONE SAPER RICONOSCERE I DUBBI, LE PERPLESSITA E I MOTIVI DEL DINIEGO ALLA DONAZIONE, IN MODO DA CHIARIRLI

13 ATTEGGIAMENTO INDIVIDUALE VERSO LA DONAZIONE DI ORGANI GLI IMMORTALI ovvero coloro che non vogliono neanche pensare all eventualità della loro morte. Non doneranno mai. I SOLIDALI ovvero coloro che intendono la vita come energia vitale, la cui unica risorsa difronte alla morte è quella di produrre la vita e aiutare il prossimo. Donatori GLI IDEALISTI che donano per dare un senso alla morte e vedono nella donazione la ossibilità di continuare a vivere.

14 ELABORAZIONE DEL LUTTO COMUNICAZIONE DEL LUTTO 1ª FASE SHOCK: INCREDULITA, ATTACCHI DI PIANTO, URLA TREMORI SVENIMENTI 2ª FASE CONFUSIONE: DISORIENTAMENTO, OFFUSCAMENTO MENTALE 3ª FASE 4ª FASE 5ª FASE RICERCA: TRISTEZZA, DESOLAZIONE, DEPRESSIONE, DISPERAZIONE,SENSI DI COLPA, INVIDIA E GELOSIA, IMBARAZZO, IRA, NEGAZIONE, AGGRESSIVITA AGGRESSIVITA, ACCUSE ACCETTAZIONE: INSTABILITA, REGRESSIONE VERSO LE FASI PRECEDENTI RISOLUZIONE DEL LUTTO CON PERIODI DI REGRESSIONE

15 COME SI COMUNICA? COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE NON VERBALE VERBALE (70% (30% DELL INF.) DELL INF.) COMUNICAZIONE CONGRUENTE

16 COMUNICAZIONE PROSSEMICA LO SPAZIO RELAZIONALE cm. Spazio personale

17 PRESENTAZIONE a) presentare prima se stessi; b) identificare i familiari chiedendogli il grado di parentela; c) stretta di mano sicura, calorosa e con le dita della mano ben allargate; d) chiamare il familiare sempre per cognome, sin quando non sia lui a chiedere di essere chiamato per nome o fin quando non si sia instaurata una certa relazione di empatica fiducia.

18 PER COMUNICARE VERBALMENTE IN MODO OPPORTUNO ED EFFICACE, DOMINANDO AL MEGLIO LE EMOZIONI E RIDURRE I TRAUMI PSICOLOGICI NEI FAMILIARI, BISOGNA: AVERE BEN CHIARI GLI OBIETTIVI DEL COLLOQUIO E I MESSAGGI DA TRASMETTERE USARE UN LINGUAGGIO COMPRENSIBILE (NON IL MEDICHESE) USARE FRASI BREVI, SEMPLICI, CHIARE E INEQUIVOCABILI EVITARE L USO DI FRASI CHE INIZIANO CON NEGAZIONI O RIFIUTO ASCOLTARE ATTIVAMENTE

19 PER COMUNICARE VERBALMENTE IN MODO OPPORTUNO ED EFFICACE, DOMINANDO AL MEGLIO LE EMOZIONI E RIDURRE I TRAUMI PSICOLOGICI NEI FAMILIARI, BISOGNA: FAVORIRE I RACCONTI RIAFFERMARE FOCALIZZARE RIASSUMERE RICONOSCERE GLI STATI D ANIMO DEGLI INTERLOCUTORI SAPER UTILIZZARE LE DOMANDE APERTE E LE DOMANDE CHIUSE

20 PER COMUNICARE VERBALMENTE IN MODO OPPORTUNO ED EFFICACE, DOMINANDO AL MEGLIO LE EMOZIONI E RIDURRE I TRAUMI PSICOLOGICI NEI FAMILIARI, BISOGNA: OFFIRE LA GIUSTA RELAZIONE D AIUTO DAIUTO DEL MOMENTO RICONOSCERE IL SIGNIFICATO DEI SILENZI E GESTIRLI IN MODO OTTIMALE RELAZIONARSI IN MODO EMPATICO SAPER COSA DIRE AI BAMBINI ANTICIPARE CIO CHE ACCADRA

21 QUELLO CHE FACCIAMO E UNA GOCCIA NELL OCEANO, MA SENZA QUELLA GOCCIA L OCEANO SAREBBE PIU PICCOLO.. Madre Teresa di Calcutta

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