Introduzione. Esempio n. 3. Fuoco! Non sporgersi dal finestrino. Peter non è andato a scuola ieri. Il tempo era molto brutto.
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- Gabriella Massari
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1 Introduzione 1. In un libro che ha lo scopo di trattare aspetti dell analisi e dell interpretazione di oggetti verbali che possono o meno essere considerati testi, il primo compito è quello di formulare risposte alle seguenti domande: che cosa è un testo? quali sono i criteri della testualità? I PARR. 1.1 e 1.2 si occupano ampiamente di queste domande. Tuttavia, vorrei indicare brevemente qui, già all inizio, quali sono le mie risposte. Per me, è un testo non un oggetto verbale fisico (scritto o stampato), ma un oggetto verbale relazionale (cioè un oggetto verbale fisico che può essere solo parte di un significante più un possibile significato assegnabile ad esso in una situazione comunicativa). In altre parole, un oggetto verbale è un testo se questo oggetto può soddisfare i seguenti criteri: in una data o presunta situazione comunicativa questo oggetto esprime una configurazione connessa e completa di stati di cose e assolve una data o presunta funzione comunicativa. Questa risposta implica, da un lato, che io tratti il testo come un elemento dell uso del sistema (dei sistemi) di una lingua, dall altro che io tratti la testualità come una proprietà non intrinseca. 2. Per motivi di semplicità, rappresentiamo gli aspetti della testualità utilizzando oggetti verbali relazionali (che d ora in poi chiameremo complessi segnici) che, in una data situazione comunicativa, hanno (o possono avere) una certa funzione comunicativa. In base alle nostre intuizioni, tra i complessi segnici qui sotto elencati possiamo chiamare testi gli esempi 1-4, ma non l esempio 5. Esempio n. 1 Fuoco! Esempio n. 2 Non sporgersi dal finestrino. Esempio n. 3 Peter non è andato a scuola ieri. Il tempo era molto brutto. 13
2 SCRITTURA E INTERPRETAZIONE Esempio n. 4 SEMIOTICA, osemiologia, disciplina che studia la natura dei segni (dal gr. sēmêion, segno), la loro produzione, trasmissione, interpretazione ecc. Come disciplina autonoma (che cerca di costituirsi a scienza), la semiotica è un fenomeno del nostro secolo, ma le sue origini sono lontanissime nel tempo: basti ricordare gli spunti semiotici dell Organon aristotelico, la distinzione stoica di significante e significato, la pedagogia e la teologia semiotiche di Agostino, i trattati dei modisti (secc. XIII-XIV) e la filosofia del linguaggio di Port-Royal. Se questa è la preistoria della semiotica, essa conosce poi un lungo periodo di gestazione in età moderna: J. Locke dedica l ultima parte del Saggio sull intelletto umano (1690) alla semiotica intesa come dottrina dei segni (e soprattutto dei segni più comuni: le parole), e J. H. Lambert, seguendo l esempio di Locke, dedica parte del suo Nuovo Organon (1764) alla semiotica intesa come dottrina della conoscenza simbolica in generale e del linguaggio in particolare. Questa semiotica filosofica, strettamente legata alla gnoseologia, ha poi i suoi continuatori nell Ottocento, per es. in B. Bolzano (Dottrina della scienza, 1837) e in E. Husserl (La logica dei segni, 1890, ma pubblicato solo nel 1970). I due padri della semiotica contemporanea sono però C. S. Peirce e F. de Saussure. (Da questa duplice paternità è derivata anche la duplice denominazione: semiotica in ambiente anglofono, e semiologia in ambiente francofono; oggi, comunque, prevale la prima.) (L esempio 1 è pronunciato in un contesto di pericolo, l esempio 2 è un avviso che una volta si poteva leggere sotto i finestrini dei vecchi treni italiani, l esempio 3 è tratto da una conversazione fra due mamme e, infine, l esempio 4 è l inizio della voce Semiotica nell Enciclopedia Garzanti di filosofia. Nelle situazioni comunicative indicate, questi complessi segnici hanno una funzione comunicativa.) Esempio n. 5 I versi essendo 14, si avranno virtualmente sonetti, ossia centomila miliardi. Si avrà dunque, per ciascun verso d un nuovo sonetto da comporre, dieci possibili scelte indipendenti. La struttura grammaticale è tale che, senza sforzo, ogni verso di ciascun sonetto base è intercambiabile con ogni altro verso situato nella stessa posizione del sonetto. Ricordiamo il principio: vengono scritti dieci sonetti con le stesse rime. L esame, da questo punto di vista, dei Cent mille milliards de poèmes ci permetterà di situare questo libro nel passaggio dalla matematica alla sua letteralizzazione. Il campo privilegiato del Queneau produttore di matematica è la combinatoria scrive Jacques Roubaud, combinatoria che s inserisce in una tradizione antichissima, quasi altrettanto antica che la matematica occidentale. (L esempio 5 è un paragrafo tratto dall Introduzione alla traduzione italiana di Bâtons, chiffres et lettres di Raymond Queneau (Einaudi, Torino 1981), le cui frasi, però, ho qui riportato nell ordine inverso. Poiché fra 14
3 INTRODUZIONE gli stati di cose così rappresentati non sussistono, dal punto di vista pragmatico, collegamenti evidenti in senso convenzionale, l esempio 5 non può svolgere una funziona comunicativa.) Analizziamo adesso brevemente i rapporti sintattici, semantici e pragmatici fra i costituenti di complessi segnici costruiti esclusivamente con due frasi. Vediamo prima i complessi segnici proposti negli esempi Esempio n. 6 Ieri ho partecipato a un matrimonio. La sposa mi piaceva tanto. Tra le due frasi c è un rapporto sintattico («ho partecipato» «mi»), c è un rapporto lessico-semantico («matrimonio» «sposa») e i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 6 può essere considerato Esempio n. 7 Ieri ho partecipato a un matrimonio. Ho visto tante mamme giovani con bambini piccoli. Tra le due frasi c è un rapporto sintattico («ho partecipato» «ho visto»), non c è un rapporto lessico-semantico, ma i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 7 può essere considerato Esempio n. 8 Ieri ho partecipato a un matrimonio. La sposa era molto bella. Tra le due frasi c è un rapporto lessico-semantico («matrimonio» «sposa»), non c è un rapporto sintattico, ma i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 8 può essere considerato Esempio n. 9 Ieri ho partecipato a un matrimonio. Ci sono ancora uomini giovani fortunati. Tra le due frasi non c è né un rapporto sintattico né un rapporto lessicosemantico, ma i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 9 può essere considerato 15
4 SCRITTURA E INTERPRETAZIONE Vediamo ora i complessi segnici degli esempi Esempio n. 10 Ieri ho partecipato a un matrimonio. Per me la sposa era p 2. Tra le due frasi c è un rapporto sintattico («ho partecipato» «per me»), c è un rapporto lessico-semantico («matrimonio» «sposa»), ma i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, non sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 10 non può essere considerato Esempio n. 11 Ieri ho partecipato a un matrimonio. Io leggo tante formule astratte. Tra le due frasi non c è un rapporto lessico-semantico, c è un rapporto sintattico («ho partecipato» «Io leggo»), ma i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, non sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 11 non può essere considerato Esempio n. 12 Ieri ho partecipato a un matrimonio. La sposa era p 2. Tra le due frasi non c è un rapporto sintattico, c è un rapporto lessicosemantico («matrimonio» «sposa»), ma i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, non sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 12 non può essere considerato Esempio n. 13 Ieri ho partecipato a un matrimonio. Le formule astratte sono belle. Tra le due frasi non c è né un rapporto sintattico né un rapporto lessicosemantico, e i due stati di cose, dal punto di vista pragmatico, non sono collegabili in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. Quindi, l esempio 13 non può essere considerato 3. Come abbiamo visto, per la testualità il requisito di base è la collegabilità degli stati di cose in modo convenzionale nello stesso frammento di mondo. L assenza di tale collegabilità fa sì che gli esempi non possano essere considerati dei testi, anche se tra le due frasi esiste un rapporto sintattico o lessico-semantico (o entrambi i rapporti), mentre gli 16
5 INTRODUZIONE esempi 3 e 9 possono essere considerati dei testi, anche se in entrambi i casi tra le due frasi non esiste né un rapporto sintattico né un rapporto lessico-semantico. Il fatto che nei complessi segnici degli esempi 10 e 12 sia stata scelta, come seconda frase, una frase semanticamente non ben-formata nel senso convenzionale, non ha nessuna importanza, come dimostrano i complessi segnici degli esempi 11 e 13. Questi esempi dimostrano che, per l analisi dei testi, sono necessari diversi tipi di conoscenza: grammaticale, linguistico-testuale, testologica ecc.; inoltre, è necessaria anche la conoscenza del frammento di mondo di cui presumibilmente parla il testo da analizzare. Utilizzando i primi due termini (conoscenza grammaticale e conoscenza linguistico-testuale) nel loro senso proprio (cioè non in senso metaforico, come spesso accade nella letteratura), il compito della grammatica è quello di assicurare e di analizzare la corretta formazione delle frasi (forse è meglio dire delle frasi semplici, poiché le frasi complesse possono essere considerate testi mascherati ). Le questioni centrali della linguistica testuale sono l analisi linguistica della connettezza formale (cioè la connessità) e quella della connettezza linguistico-semantica (cioè la coesione) nella composizione di Per poter analizzare catene di frasi testuali connesse non continuativamente e la testualità nel senso pragmatico, si devono oltrepassare i confini sia della grammatica sia della linguistica testuale. La Testologia Semiotica è stata concepita come quadro teorico per integrare i metodi e i risultati di tutte le discipline necessarie per analizzare le proprietà intrinseche ed estrinseche dei testi. 17
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