Sig. Domenico Cellamare

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1 26-30 Giugno Aula 6 - Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco Corso di In/Formazione Studiare e Lavorare in Sicurezza nelle Aule e nei Laboratori dei Dipartimenti biologici, chimici e farmaceutici. (S.A. 27/10/2016) Sig. Domenico Cellamare Servizio Dipartimentale Sicurezza, Prevenzione e Protezione Dip. Farmacia Scienze del Farmaco domenico.cellamare@uniba.it III piano, stanza n. 423

2 GESTIONE DELLO SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI OBIETTIVI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI LA GESTIONE DEGLI SCARTI DI LABORATORIO RACCOLTA IN LABORATORIO E CONFERIMENTO DEI RIFUTI AL DEPOSITO TEMPORANEO CONFERIMENTO DEI RIFIUTI A TERZI PER LO SMALTIMENTO 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 2

3 Per rifiuto si intende: SMALTIMENTO RIFIUTI «Qualsiasi sostanza ed oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l obbligo di disfarsi, o qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o destinato all abbandono» (D.Lgs. 152/06, parte IV, artt ) NESSUN RIFIUTO CHIMICO può essere eliminato attraverso le fognature o immesso in diversa forma nell ambiente. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 3

4 SMALTIMENTO RIFIUTI Per smaltimento dei rifiuti si intende: La raccolta, la cernita, il trasporto, il trattamento dei rifiuti, nonché l ammasso e il deposito dei medesimi sul suolo o nel suolo. Le operazioni di trasformazione necessarie per il riutilizzo, il recupero o il riciclo degli stessi. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 4

5 OBIETTIVI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Minimizzare il rischio per gli operatori, per la salute pubblica e per l ambiente A livello di produzione: - minimizzare le quantità prodotte per ogni tipologia di rifiuto; A livello della raccolta interna: - differenziare e separare i contenitori rispettando le diverse tipologie di rifiuti; - individuare le zone di raccolta ed i percorsi idonei. A livello di stoccaggio provvisorio: - smistamento delle tipologie nella zona adibita a deposito temporaneo di rifiuti e accorta gestione della stessa. A livello di trattamento e smaltimento: - individuare il metodo più efficace nel rispetto dei principi di economia e della legislazioni nazionali, avviando quanto più possibile al recupero o al riciclaggio. A livello di sicurezza: - adozione di adeguate misure di protezione, individuali e collettive, nelle fasi di manipolazione del rifiuto. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 5

6 CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI I rifiuti prodotti in ambito universitario, con l esclusione di quelli radioattivi per i quali vige una normativa a parte, appartengono a tre categorie principali che si possono evincere dalla legislazione vigente. Rifiuti speciali assimilabili agli urbani Rifiuti cartacei Contenitori in vetro Materiale metallico Rifiuti speciali Oli minerali (non contaminati da PCB, policlorobifenili, da consegnare al Consorzio Oli Usati) Farmaci scaduti Rifiuti ospedalieri ed assimilabili Rifiuti radioattivi decaduti (nel caso in cui non contengano sostanze che li rendano potenzialmente nocivi od infetti) Rifiuti speciali tossico-nocivi (Pericolosi) Reflui di laboratorio di analisi chimico-cliniche contenenti solventi e altri reattivi molto tossici etichettati con i simboli tossico, molto tossico, nocivo. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 6

7 CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Ogni rifiuto deve essere caratterizzato da un codice C.E.R (Catalogo Europeo dei Rifiuti) che ne identifica la composizione. Elenco codici C.E.R., in vigore dal 2002 e aggiornato dal 1 giugno 2015: articolato in 20 classi contrassegnate da 6 numeri che raggruppano rifiuti che derivano da uno stesso ciclo produttivo. Il codice C.E.R. seguito da * indica un rifiuto pericoloso DENOMINAZIONE Pericolosi Solventi alogenati Solventi non alogenati Contenitori vuoti Sostanze chimiche pericolose Carcasse animali e rifiuti sanitari Soluzioni acide Soluzioni basiche Rifiuti sanitari Sostanze chimiche solide Sostanze chimiche liquide Speciali Toner Oli minerali Vetro Ferro e Acciaio C.E.R * * * * * * * * * * /06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 7

8 LA GESTIONE DEGLI SCARTI DI LABORATORIO Il responsabile del rifiuto è lo stesso responsabile del laboratorio nel quale il rifiuto è stato prodotto PROCEDURE DI SMALTIMENTO 1. Produrre le minori quantità di rifiuti possibile (usare poco acetone). 2. Gestire le proprie raccolte locali e renderle il più possibile idonee alla miscelazione con quelle degli altri laboratori dello stesso complesso. 3. Trattare il rifiuto in modo da renderlo meno pericoloso. 4. Riportare il rifiuto in contenitori di materiale idoneo etichettati con la denominazione della tipologia del rifiuto cui sono destinati. 5. Non accumulare rifiuti in laboratorio. 6. Distruggere con opportune procedure i rifiuti che presentano particolare pericolosità, molto reattivi, o instabili, o capaci di provocare intossicazioni acute a bassissime concentrazioni, o cancerogeni. Esempi: - portare acidi e basi a ph prossimi alla neutralità; - decomporre le sostanze instabili quali i perossidi, le azidi e simili; - in generale, rendere inerti le sostanze fortemente reattive per evitare il rischio di reazioni spontanee o dovute a miscelazioni casuali. Le procedure idonee alle forme di smaltimento più sicure sono riportate nelle schede di sicurezza di sostanze e preparati. 7. Bonificare i contenitori (vedere tabella successiva). 8. Sostituire ove possibile le sostanze pericolose con altre che non lo siano lo siano in misura minore (xilene al posto di benzene, tricloroetilene al posto di CCl 4 ). 9. Ridurre le scorte di materie prime all indispensabile. 10. Attuare una corretta gestione delle scorte evitando quelle private. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 8

9 LA GESTIONE DEGLI SCARTI DI LABORATORIO MODALITA DI BONIFICA Il contenitore deve essere svuotato completamente; gli eventuali residui vanno raccolti e inviati allo smaltimento come rifiuto speciale (pericoloso o non), in base alla loro natura. Il contenitore va bonificato come segue: solventi volatili: evaporazione sotto cappa o all aria (a seconda della natura e della pericolosità della sostanza) sostanze non volatili miscibili con acqua: risciacquo iniziale con volume minimo, da raccogliere e trattare come rifiuto; per eventuali altri, successivi, lo smaltimento potrà avvenire attraverso lo scarico fognario, fino al raggiungimento di un buon livello di bonifica del contenitore. sostanze non volatili non miscibili con acqua e di non particolare pericolosità: sgocciolare accuratamente. L etichetta va rimossa oppure, ove ciò fosse difficoltoso, cancellata con un pennarello indelebile. ESCLUSIONI Sono esclusi dalla bonifica, e successivo invio al riciclo, i recipienti che hanno contenuto le seguenti categorie di sostanze: Cancerogeni: H350, H351 Mutageni: H340, H341 Tossici per la riproduzione: H360-H362 Possibilità di effetti irreversibili: H371 Esplosivi: EUH001-6 Sostanze incompatibili con l acqua: EUH014 Sostanze molto tossiche: H300, H310, H330 Sostanze tossiche per inalazione: H331,H332 Sostanze maleodoranti Sostanze radioattive Antiblastici Qualsiasi altro contenitore la cui manipolazione possa costituire un rischio per l operatore. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 9

10 LA GESTIONE DEGLI SCARTI DI LABORATORIO Es.: Codici C.E.R.* degli scarti di un laboratorio chimico-organico 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 10

11 RACCOLTA IN LABORATORIO CONFERIMENTO DEI RIFUTI AL DEPOSITO TEMPORANEO PER LA SICUREZZA I rifiuti tossico-nocivi devono essere tenuti in laboratorio lo stretto tempo necessario. Limitare la quantità dei rifiuti infiammabili. PER LO STOCCAGGIO E LO SMALTIMENTO Operare la raccolta differenziata del rifiuto in base alla natura chimica del rifiuto. Utilizzare per ogni tipologia di rifiuto contenitori appropriati in base al tipo di rifiuto come: Scatole di cartone con sacchetto di plastica resistenti per rifiuti sanitari. Gli aghi a altri materiali taglienti vengono messi in appositi contenitori di plastica e successivamente in quelli di cartone. Taniche per la raccolta distinta di solventi alogenati e non. Altri contenitori per tipologia diverse idonei alla natura del rifiuto. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 11

12 RACCOLTA IN LABORATORIO CONFERIMENTO DEI RIFUTI AL DEPOSITO TEMPORANEO Ogni contenitore deve avere un etichetta riportante : Il codice C.E.R. Il laboratorio di provenienza Il docente responsabile La composizione del rifiuto Il timbro del Dipartimento Essere posto lontano da fonti di calore ed ermeticamente chiuso Il trasporto presso il deposito temporaneo di rifiuti chimici deve essere fatto usando le misure di sicurezza e con la presenza di un responsabile o delegato di laboratorio. Utilizzare SEMPRE, per ogni manipolazione, misure di protezione individuali e collettive. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 12

13 RACCOLTA IN LABORATORIO CONFERIMENTO DEI RIFUTI AL DEPOSITO TEMPORANEO Etichetta usata nel Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco DIPARTIMENTO DI FARMACIA - SCIENZE DEL FARMACO Università degli Studi di Bari Aldo Moro Laboratorio N : Docente responsabile: Tipologia di rifiuto: Codice C. E. R. : Data: Timbro 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 13

14 CONFERIMENTO DEI RIFIUTI A TERZI PER LO SMALTIMENTO Ai sensi della normativa vigente, i rifiuti non urbani non possono essere destinati alle comuni discariche, ma devono essere gestiti in modo separato tramite operatori espressamente autorizzati dalle autorità competenti, siano essi società di trasporto o di smaltimento. E obbligatorio accompagnare il trasporto con un documento chiamato: Formulario d identificazione dei rifiuti che riporta una serie d informazione dal codice C.E.R., indice di pericolosità, quantità, stato, imballaggio, ecc.ecc., ai dati relativi al produttore e detentore del rifiuto e luogo di destinazione. INFINE a destinazione il rifiuto può essere: RECUPERATO o SMALTITO. IL MANCATO RISPETTO DELLE REGOLE COMPORTA SEVERE SANZIONI Le infrazioni in materia ambientale possono essere accertate da numerosi soggetti, quali ad esempio Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Ispettori di U.S.L. o A.S.L. (Unità / Aziende Sanitarie Locali) e A.R.P.A. Regionali (Azienda Regionale per l Ambiente), etc. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 14

15 Gestire e smaltire bene il rifiuto ci aiuta a vivere meglio. Anche dal rifiuto può nascere qualcosa Sappiamolo gestire! 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 15

16 PROCEDURE AMMINISTRATIVE PER LA FREQUENZA DEI LABORATORI 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 16

17 ATTESTATO DI FREQUENZA Gli studenti laureandi e tutte le figure equiparate (dottorandi, assegnisti, borsisti, volontari frequentatori, ecc.) per poter accedere ai nostri laboratori sono tenuti alla frequenza del corso sulla sicurezza e protezione dai rischi (chimici, biologici, ecc.). Di norma il corso si tiene prima dell inizio di ogni ciclo di assegnazione delle tesi sperimentali. Al termine del corso, ai partecipanti che superino il test finale di valutazione viene rilasciato l Attestato di Frequenza, insieme ad un vademecum sulle norme di sicurezza e buone prassi di laboratorio. L Attestato dovrà essere allegato alla domanda di richiesta della tesi sperimentale o presentato al responsabile del laboratorio di ricerca. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 17

18 INGRESSO IN LABORATORIO Al primo ingresso in un laboratorio di ricerca, lo studente laureando o altra persona equiparata è adeguatamente informato dal docente tutor (preposto), o da altro docente (ricercatore) dallo stesso delegato, circa l attività di ricerca che dovrà svolgere e sulle norme di comportamento, i dispositivi di protezione collettivi (D.P.C.) e individuali (D.P.I.), sull ubicazione degli apparati di emergenza (vie di fuga, estintori, cassetta di pronto soccorso, lava occhi, ecc.) e sulle figure di riferimento alle quali rivolgersi per segnalazioni di eventuali situazioni di emergenza o guasti. Al termine del primo accesso, allo studente o ricercatore interessato è rilasciata la scheda dei rischi del laboratorio, che dovrà essere contro firmata per presa visione. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 18

19 CARTELLINO DI RICONOSCIMENTO Per poter accedere ai laboratori, studenti e operatori a vario titolo devono indossare, a vista, il cartellino di riconoscimento personale firmato dal Direttore di Dipartimento. Il cartellino di riconoscimento è rilasciato dall ufficio del Servizio Dipartimentale di Sicurezza, Prevenzione e Protezione dipartimentale, previa presentazione di una fototessera, della scheda di rischio controfirmata e dell attestato di frequenza del corso sulla sicurezza (in fotocopia) e devono essere allegate alla comunicazione dello studente della data di inizio delle attività di ricerca in laboratorio. Cartellino di riconoscimento e comunicazione dell inizio di attività sono obbligatori per ottenere l autorizzazione alla frequenza del laboratorio assegnato. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 19

20 QUADERNO DI LABORATORIO Unitamente al cartellino di riconoscimento, allo studente viene consegnato un quaderno di laboratorio sul quale devono essere riportate dettagliatamente tutte le attività svolte. A fine tirocinio lo stesso deve essere consegnato al proprio tutor. E importante rammentare che il quaderno rappresenta proprio documento di rischio. 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 20

21 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LABORATORIO, stanza N, piano RESPONSABILE N AMBIENTI DI LAVORO N AFFERENTI Docenti Dottorandi Borsisti Tesisti Altri TOTALE CICLO LAVORATIVO NOTE PARTICOLARI Procedimenti scritti di lavoro: Formazioni di sostanze chimiche in forma di polveri, fumi, gas o vapori: Descrizione di queste sostanze: Disponibilità ed uso dei D. P. I. Materiale con rischio di taglio: 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 21

22 MACCHINE ED ATTREZZATURE PRESENTI (descrizione e numero) NOTE PARTICOLARI: 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 22

23 AGENTI CHIMICI: NOTE PARTICOLARI Prodotti e corredo schede di sicurezza: Sostanze tossiche (o T+): Sostanze infiammabili (o S+): Armadi di sicurezza (safety box): Sostanze chimiche (quantità d uso): Quantità stoccate in laboratorio: Presenza o uso contemporaneo di sostanze incompatibili: Identificazione e corretta segnalazione dei prodotti: Idoneità dei recipienti riguardo alle aggressioni fisiche e chimiche cui possono essere sottoposti: Classificazione e stoccaggio dei residui: 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 23

24 STRUTTURA GENERALE Descrizione: NOTE PARTICOLARI Superficie:, Volume:, Finestre: N porte ed uscite di sicurezza: Luce di emergenza: Aspirazione ed immissione aria: N cappe di aspirazione: Manutenzione impianti di ventilazione: Mezzi antincendio: Docce di sicurezza e lavaocchi: Cassetta di pronto soccorso: Pulizia posto di lavoro: Rumore ambientale: Riscaldamento: SERVIZI Spogliatoi: Bagni: Bagni portatori handicapp: Firma Tutor Firma Studente 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 24

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26 DIPARTIMENTO di FARMACIA SCIENZE DEL FARMACO Attività di Ricerca Scientifica Quaderno Individuale di Laboratorio Laboratorio di ricerca Periodo dal al Responsabile Tutor (eventuale) Presa visione informativa sulla sicurezza nei laboratori si No Conoscenza dei Dispositivi di Protezione Individuale si No Conoscenza del rischio chimico e biologico in laboratorio Si No Presa visione delle Schede di Sicurezza Prodotti chimici Si No Presa visione tabella della esposizione professionale All. XXXVIII DLgs. 81/2008 Si No Presa visione tabella delle incompatibilità tra reagenti Si No Presa Visione delle linee guida buone pratiche di laboratorio e norme comportamentali Si No Presa visione del piano di evacuazione dell edificio Si No Note : Data inizio attività Firma Firma del responsabile

27 DIPARTIMENTO DI FARMACIA SCIENZE DEL FARMACO Attività di Ricerca Scientifica Quaderno Individuale di Laboratorio Tossico T -T+ Cancerogeno Mutag. Nocivo Sensibilizzante Corrosivo Irritante Infiammabile F+ Infiammabile F Esplosivo E Comburente O Classe di rischio Laboratorio N Esperimento Data Nome Operatore, qualifica Schema Esperimento Osservazioni e precauzioni N Agenti chimici adoperati (nome commerciale) N. CAS o N. Index Stato fisico Quantità utilizzata Altre Osservazioni Caratteristiche dei locali; Presenza impianti di protezione; Principali dotazioni collettive di protezione (DPC) Principali dispositivi di protezione individuali (DPI) utilizzati Uso della cappa Uso di vetreria Uso di aghi e siringhe Uso di guanti in nitrile Uso di guanti in lattice Uso di guanti in PVC Uso di occhiali di protezione Uso di gas tossici, infiammabili e/o esplosivi Uso di metalli pesanti Uso di liquidi criogenici Uso di CO 2 solida Uso di sodio metallico Uso di laser Uso di fosfine Uso di microonde e generatori di radiofrequenze Uso e trasporto di gas compressi Uso di pressioni ridotte e vuoto Uso di alte temperature Uso di luce UV Uso fonti di calore Uso di centrifughe, ultracentrifughe 30/06/2017 Uso di apparecchiature elettriche Uso di ozono D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin Uso trasporto e conservazione di liquidi infiammabili Uso di maschere o schermi per volto Uso di cianuri Distillazione di solventi Uso di ammoniaca liquida Uso di acidi concentrati Uso di basi forti Uso di sostanze piroforiche Uso di perossidi Uso di idrogeno Uso di diazometano Uso di sostanze radioattive Uso di materiale biologico 27

28 DIPARTIMENTO DI FARMACIA SCIENZE DEL FARMACO Attività di Ricerca Scientifica Quaderno Individuale di Laboratorio Laboratorio N Esperimento Data Nome Operatore, qualifica Schema Esperimento Descrizione dettagliata dell attività (o della fasi lavorativa) con gli agentei utilizzati: Stato fisico della sostanza: quantitativo preparato Modalità di conservazione Tempo di esposizione agli agenti usati e preparati Osservazioni e precauzioni particolari Fase1: Fase 2: Fase3: Fase4: 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 28

29 DIPARTIMENTO DI FARMACIA SCIENZE DEL FARMACO Attività di Ricerca Scientifica Quaderno Individuale di Laboratorio Laboratorio N Esperimento Data Nome Operatore, qualifica Schema Esperimento Descrizione esperimento e note 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 29

30 DIPARTIMENTO DI FARMACIA SCIENZE DEL FARMACO Attività di Ricerca Scientifica Quaderno Individuale di Laboratorio Laboratorio N Esperimento Data Nome Operatore, qualifica Purificazione e caratterizzazione Struttura Stato fisico (pf, pe) IR MS NMR Analisi CHN Purificazione 30/06/2017 D_Cellamare_SmaltRif_ProcAmmin 30

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