IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA

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1 IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA Nota congiunturale trimestrale Marzo 17 In breve Dopo il rallentamento del terzo trimestre, il 1 chiude con risultati complessivamente positivi per l economia lombarda, migliori rispetto alle attese. Aumenta la produzione, soprattutto grazie alla componente interna degli investimenti, mentre si conferma il rallentamento della domanda esterna, che ha sostenuto la tenuta lombarda nel periodo più intenso della crisi; anche i servizi mostrano una chiusura d anno positiva. Il mercato del lavoro registra quindi diversi segnali di rafforzamento, pur con alcune ombre. I dati della rilevazione ISTAT sulle Forze di Lavoro riferiti al trimestre 1 mostrano una ulteriore crescita dell occupazione, anche se in rallentamento rispetto alla prima parte del 1, per via del progressivo esaurimento degli effetti della decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato. Nel trimestre 1 la base occupazionale lombarda si amplia dell 1,1% e raggiunge 4 milioni e mila unità, confermandosi al di sopra dei livelli pre-crisi di fine 7 (+1,%). Il tasso di occupazione 15-4 anni sale al,%, con una crescita su base annua di,pp rispetto al trimestre 15. L incremento occupazionale riguarda tutti i settori ad eccezione delle costruzioni che confermano l inversione negativa dopo un inizio d anno positivo. La sostenuta ripresa dell occupazione industriale registrata nel biennio 15-1 non è però ancora sufficiente al ripristino dei livelli pre-crisi: i posti di lavoro nel comparto industriale rimangono ancora il 1,1% in meno (-15 mila lavoratori), di cui circa 58 mila in meno nell industria in senso stretto (-5%) e ben 5 mila nelle costruzioni, la cui base occupazionale si è ridotta di oltre un quarto. I dati di flusso delle COB e dell Indagine congiunturale confermano il ridimensionamento della crescita dell occupazione soprattutto nel manifatturiero. L occupazione si conferma in crescita per entrambe le componenti di genere: non si arresta la crescita del tasso di occupazione maschile che sale al 7,8% (rispetto al 7% di fine 15), e quello femminile sale al 58,%, mezzo punto percentuale in più del trimestre 15. La crescita dell occupazione è stata interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente: i contratti di lavoro dipendente sono aumentati del,%, (+,% tra gli uomini e +1,% tra le donne), mentre il lavoro autonomo scende del 5,4% (-% per gli uomini e -4,1% per le donne). Crescono in egual misura (+1,8%) sia il lavoro dipendente a tempo indeterminato che a termine. Un altro aspetto positivo è che l aumento dell occupazione è ascrivibile esclusivamente al lavoro full-time (+,%), mentre si contrae il lavoro a tempo parziale (-,4%), soprattutto nella sua componente involontaria (-8,%); ciò nonostante il part-time involontaria rappresenta il 5% del lavoro a tempo parziale (vs 5% del 15). La CIG è ormai prossima ai livelli iniziali della crisi con 1, milioni di ore autorizzate nel trimestre 1, in diminuzione tendenziale del 4,8%; la contrazione della CIG anche in questo trimestre è comune a tutte le tre componenti: la CIGO si riduce del 4,7%, la CIGS del,5% e la CIGD del 5,1%. Si conferma il crescente peso degli interventi a carattere straordinario, pari al 4,1% del totale delle ore autorizzate nel trimestre (vs il,% dello stesso trimestre 15). Il contestuale ridimensionamento di CIG e mobilità si riflette in una diminuzione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi che sono circa mila, pari all 1,1% dell occupazione dipendente, una incidenza dimezzata rispetto al,1% del 15. Vi è tuttavia ancora molta incertezza sulle prospettive future: incertezza legata da un lato alla debolezza della ripresa che non consente di tenere il passo con la media dell area euro e, dall altro, agli effetti dei cambiamenti del contesto geo-politico avvenuti nel 1. In riferimento al mercato del lavoro, nel 17 è lecito attendersi una perdita di slancio dell occupazione rispetto al biennio 15-1 sia per via del venir meno degli sgravi contributivi, non riconfermati, ma anche perchè con la ripresa economica le imprese tenderanno progressivamente a diminuire il ricorso alle riduzioni di orario (part-time involontario, CIG), comportando un allungamento dell orario pro-capite che, dati i bassi livelli di crescita, rallenterà ulteriormente la creazione di nuova occupazione.

2 Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 1.1 Le dinamiche di medio periodo Cresce ancora l occupazione e diminuisce la disoccupazione, sebbene a ritmi più contenuti I dati della rilevazione ISTAT sulle Forze di Lavoro riferiti al trimestre 1 mostrano una ulteriore crescita dell occupazione, confermando però il rallentamento rispetto alla prima parte del 1, per il progressivo esaurimento degli effetti della decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato. Nel trimestre 1 la base occupazionale lombarda si amplia dell 1,1% e, con oltre 47 mila lavoratori in più, raggiunge 4 milioni e mila unità, un livello al di sopra di quello pre-crisi di fine 7 (+1,%, corrispondenti a circa +8 mila lavoratori). Il tasso di occupazione 15-4 anni sale al,%, con una crescita su base annua di,pp rispetto al trimestre 15 (Figura 1), ma rimane ancora inferiore al 7% pre-crisi per via dell aumento della popolazione in età lavorativa intercorsa negli ultimi anni 1. L incremento occupazionale registrato nel trimestre 1 riguarda tutti i settori ad eccezione delle costruzioni, che confermano l inversione negativa dopo un inizio d anno positivo. Rispetto al trimestre 15, l occupazione nell industria in senso stretto è aumentata dell 1,4% (+15 mila lavoratori), mentre nei servizi il numero di addetti è cresciuto dell 1,% (+55mila), anche grazie all aumento dei consumi stagionale di fine anno. La base occupazionale nelle costruzioni si riduce invece del % e conta nel trimestre 1 5 mila lavoratori in meno rispetto a fine 15. Figura 1 Evoluzione dell occupazione e del tasso di occupazione in Lombardia (15-4 anni) serie ricostruite Numero di occupati Tasso di occupazione (15-4) I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I La sostenuta ripresa dell occupazione registrata nel biennio 15-1, non è però ancora sufficiente al ripristino degli stock pre-crisi nel manifatturiero: i posti di lavoro nel comparto industriale rimangono ancora il 1,1% in meno (-15 mila lavoratori), di cui circa 58 mila in meno nell industria in senso stretto (-5%) e ben 5 mila nelle costruzioni, la cui base occupazionale si è ridotta di oltre un quarto. Ha tenuto invece l occupazione nei servizi che, con oltre 7 mila lavoratori in più, ha registrato un aumento di quasi il %, presumibilmente anche per effetto della regolarizzazione delle donne straniere impiegate nei servizi alla persona. Figura - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per settore 4. Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Totale In media nel 1 il tasso di occupazione lombardo è pari a,% in crescita di quasi un punto percentuale rispetto al 5,1% del 15; il tasso di occupazione maschile è pari al 74,% (vs 7% del 15) e quello femminile sale al 58,1% rispetto al 57,% dello scorso anno. Il numero medio di occupati lombardi nel 1 è pari a 4 milioni 7 mila unità, in aumento dell 1,7% rispetto al 15, aumento che ha riguardato in egual misura gli uomini ( milioni e 45 mila occupati) che le donne (1 milione 87 mila) I I I I I I I I Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale

3 Totale Totale industria Industria in s.s. Costruzioni Totale servizi Commercio Altre attività dei servizi Totale Totale industria Industria in s.s. Costruzioni Totale servizi Commercio Altre attività dei servizi L occupazione si conferma in crescita per entrambe le componenti di genere (Figure e 4): non si arresta la crescita del tasso di occupazione maschile, che sale al 7,8% (rispetto al 7% di fine 15), grazie ad un incremento della base occupazionale di circa mila unità (+1,%), particolarmente marcato nel commercio (+7,%) ma ancora in contrazione nel comparto edile (-,5%) (Figura 5). La base occupazionale maschile ( milioni e 448 mila lavoratori) conta però ancora mila lavoratori in meno rispetto ad inizio crisi (-1,%). Nel trimestre 1 l occupazione femminile conferma il suo trend positivo, anche se meno marcato di quello maschile. La crescita su base annua è dello,%, e con 17 mila unità in più la base occupazionale femminile si attesta a 1 milione 884 mila lavoratrici. Come per gli uomini, l aumento è soprattutto nel commercio (+7,%) mentre si contrae negli altri servizi (-1%). Il tasso di occupazione femminile sale così al 58,%, mezzo punto percentuale in più del trimestre 15 e superiore di 1,pp rispetto al livello pre-crisi (57%). Le donne occupate contano oggi ben 8 mila lavoratrici in più rispetto ai livelli pre-crisi (+5,5%), contribuendo interamente al recupero dei livelli occupazionali. Figura 4 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per sesso Femmine Maschi Totale I I I I I I I I I I I I Figura 5 - Numero di occupati per sesso e settore - Variazioni % tendenziali ( trimestre 1-15) Figura Evoluzione del tasso di occupazione per genere in Lombardia (15-4 anni) serie ricostruite Maschi Femmine Maschi Femmine I I I I I I I I I I I I I Si conferma la crescita dell occupazione anche tra i giovani che registrano un marcato aumento dell occupazione su base annua (+,1%), incremento tuttavia non ancora sufficiente al recupero dei livelli precrisi. Sono ancora 87 mila in meno i giovani occupati rispetto fine 7, con la base occupazionale giovanile ridottasi di quasi un terzo; il tasso di occupazione giovanile si attesta al 1,% (+1,1pp), un valore ancora ben distante dal,5% pre-crisi. Tiene l occupazione anche nella fascia più adulta, mentre il numero di occupati over 55 aumenta su base annua del 7,5%, e di oltre il % rispetto ai livelli pre-crisi. L occupazione lombarda, come quella italiana, sta subendo un progressivo invecchiamento dovuto da un lato Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale

4 I I 7 I 8 I I 1 I I 1 I 1 I 14 I 15 I 1 agli effetti demografici, con il progressivo assottigliamento delle coorti più giovani dati i bassi tassi di natalità e, dall altro, da modifiche nei comportamenti sia dei più giovani, che scelgono di continuare gli studi e ritardare l ingresso nel mercato del lavoro, che degli over 55, che rimangono nell occupazione per maturare i diritti pensionistici. Nell ultimo decennio gli over 55 sono passati da una incidenza di circa il 1% sul totale dell occupazione all attuale 17%, mentre i giovani dal,% dell occupazione nel 7 all attuale 4,%. Figura - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per età Over 55 Totale Figura 7 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per posizione professionale Dipendenti Indipendenti Totale I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Figura 8 Numero di occupati Variazioni % a/a e contributi alla variazione per tipologie contrattuale PT Flessibili FT* Indeterminato FT Altro Totale -. La crescita dell occupazione è stata interamente determinata dal lavoro dipendente: i contratti di lavoro dipendente sono aumentati del,%, soprattutto tra gli uomini (+,%) rispetto alle donne (+1,%); al contrario, il lavoro autonomo scende del 5,4% (-% per gli uomini e -4,1% per le donne). Queste dinamiche sono ancora parzialmente influenzate dagli effetti degli sgravi contributivi, che però si sono progressivamente ridimensionati nel corso del 1 e che andranno ad esaurirsi nel 17. Crescono entrambe le componenti del lavoro dipendente: il lavoro a tempo determinato aumenta dell 1,8%, una crescita in linea con quella del tempo indeterminato. Si registrano tuttavia delle dinamiche differenziate per genere: il lavoro a termine cresce molto di più per gli uomini (+,5% vs -,5% delle donne), mentre tra le donne è più significato l aumento del lavoro a tempo indeterminato (+,% vs +1,5% degli uomini). -4. * Sono considerati Flessibili i lavoratori con contratto a tempo determinato e i collaboratori (a progetto o i prestatori di opera occasionali). Non è più possibile conteggiare i professionisti non regolamentati perché dal I trimestre 1, Istat non diffonde più il dato sull iscrizione all albo. Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Un altro aspetto positivo è l aumento dell occupazione full-time (+,%), mentre si contrae il lavoro a tempo parziale (-,4%), in particolare la componente involontaria (-8,%). Nonostante ciò il part-time involontario continua a essere molto rilevante e rappresenta il 5% del lavoro a tempo parziale (vs 5% del 15). Durante la crisi le imprese hanno tagliato gli organici ma anche ridotto gli orari di lavoro (decurtando gli straordinari, utilizzando il part-time, o ricorrendo alla CIG) e questo ha determinato un calo del monte ore di lavoro maggiore rispetto a quello delle persone occupate. Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 4

5 Il rallentamento del lavoro part-time e l aumento degli occupati a tempo pieno portano ad un significativo aumento anche del tasso di occupazione espresso in equivalenti a tempo pieno (Figura ), che raggiunge il,4%, in crescita di,7pp rispetto al 15. Figura - Tasso di occupazione in Lombardia: un confronto tra il valore ufficiale basato sulle teste e quelle espresso in equivalenti a tempo pieno FTE I I I I I I I I I I Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Dopo le forte riduzione registrata ad inizio d anno, nel trimestre 1 il tasso di disoccupazione è sostanzialmente stabile su base annua (8,%, -,pp), un valore che rimane però ancora di 4,5pp al di sopra dei livelli di fine 7. Le persone in cerca di occupazione sono circa 8 mila, 5 mila in meno rispetto al trimestre del 15. Continuano anche i segnali positivi in riferimento alla disoccupazione di lunga durata, più strutturale e di difficile riassorbimento, che si riduce di,4pp su base annua attestandosi al,%, un valore quasi triplo rispetto ai livelli pre-crisi. La disoccupazione si riduce esclusivamente tra gli uomini, con il tasso che scende al 7,%,,pp in meno rispetto al trimestre 15; gli uomini disoccupati sono 1 mila, 5 mila in meno rispetto al 15, con un calo particolarmente intenso tra coloro che prima erano occupati (-5,8%); aumentano invece i disoccupati exinattivi che, spinti dal miglioramento del quadro Il tasso espresso in equivalenti a tempo pieno conta gli occupati in misura proporzionale all orario medio di lavoro effettivo nella settimana di riferimento. Si veda la nota metodologica. Nel 1 il tasso di disoccupazione medio è pari al 7,4%,,5pp in meno rispetto alla media del 15. Il tasso di disoccupazione maschile scende al,5% (-,7pp rispetto al 15) mentre quello femminile si conferma stabile (8,%). Il numero medio di disoccupati nel 1 è pari a 4 mila, quasi il 5% in meno rispetto al economico, tornano a cercare lavoro (+1,8%). Il tasso di attività maschile infatti sale al 7,8% (vs 7,1% di fine 15). Il numero di disoccupate (1 mila come gli uomini) è invece sostanzialmente stabile su base annua, con il tasso che si colloca al,% (-,1pp a/a); aumentano le disoccupate ex-occupate (+1,5%), mentre diminuiscono le ex-inattive (-%). Anche il tasso di partecipazione femminile, pari al 4,7%, è in aumento sia su base annua (+.pp) che rispetto al periodo pre-crisi (+4,4pp). Figura 1 - Andamento del tasso di disoccupazione per genere in Lombardia serie ricostruite Totale I I I I I I I I I I I I I Maschi Femmine.4. I I I I I I I I I I I I I Figura 1 Andamento del tasso di attività per genere in Lombardia serie ricostruite Maschi.8. Femmine I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 5

6 Il quadro rimane comunque ancora critico rispetto a fine 7, con oltre mila disoccupati in più (+15%), di cui 1 mila uomini (+8%) e mila donne (+%), e i tassi di disoccupazione in aumento rispettivamente di 4,8pp (dal,5% al 7,%) e di,pp (dal 5,4% al,%). Rispetto al periodo pre-crisi è inoltre cresciuta la quota di persone scoraggiate nella ricerca di un lavoro: nel 1 mediamente il tasso di mancata partecipazione 4 è pari al 1,%, un valore molto più elevato del 7% del 7, anche se comunque più contenuto del 1,4% registrato lo scorso anno. Prosegue il miglioramento della disoccupazione giovanile registrato da fine 15, con il tasso di disoccupazione medio 1 dei 15- enne che scende al 18,7% (vs,8% del 15), un tasso comunque doppio rispetto al 7. Nel caso dei giovani 15-enni più della disoccupazione è importante considerare il numero dei giovani NEET (non occupati e non impegnati in percorsi di istruzione e/o formazione). I NEET rappresentano il 1,% dei giovani lombardi in questa fascia di età ( mila giovani), che rimane un livello molto più elevato del 7, quando i NEET rappresentavano il 1,% della popolazione giovanile, sebbene in miglioramento su base annua (18,%). 4 Dato dalla percentuale di disoccupati e inattivi che non cercano lavoro ma disponibili a lavorare sul totale delle forze di lavoro anni più gli inattivi di cui prima. Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale

7 I flussi e le dinamiche congiunturali Si conferma il ridimensionamento occupazionale soprattutto nel comparto manifatturiero Nel trimestre 1 le COB registrano una contrazione sia in riferimento agli avviamenti, pari a 5 mila movimenti (-4% su base annua), che alle cessazioni, pari a 44 mila movimenti (-4,8%). Il saldo tra avviamenti e cessazioni rimane negativo (-5 mila unità), anche per effetto della stagionalità legata alla chiusura dei contratti a termine solitamente concentrata alla fine dell anno, ma in lieve miglioramento rispetto al saldo del trimestre dello scorso anno (-7 mila unità) 5. Si conferma dunque il rallentamento della crescita delle assunzioni già registrato a partire dal trimestre 1, con l attenuarsi degli effetti degli sgravi contributivi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato, che a partire dal 1 sono stati ridotti in termini di importo e durata. I saldi sono negativi in tutti i comparti ma, come lo scorso trimestre, è il comparto industriale a registrare un saldo particolarmente negativo (-4 mila unità), in linea con quanto registrato a fine 15 (Figura 1); negativi anche i saldi nel commercio e nei servizi (- mila movimenti), sebbene in netto miglioramento su base annua (quando le cessazioni contavano oltre mila movimenti in più rispetto agli avviamenti), e nelle costruzioni (-7 mila unità vs - mila di fine 15). L industria registra le riduzioni più significative sia in riferimento agli avviamenti (-8%) che alle cessazioni (-5,%) (Figura 1); anche nelle costruzioni il lieve peggioramento del saldo è ascrivibile alla maggior contrazione registrata dalle assunzioni (-,1%) rispetto alle cessazioni (-,%). Al contrario nel commercio e servizi la minor contrazione degli avviamenti (-,%) rispetto alle cessazioni (-5,7%) ha portato al miglioramento del saldo; aumentano invece sia gli avviamenti che le cessazioni nell agricoltura (rispettivamente +,7% e +1,1%), con un saldo che si mantiene ampiamente (-14 mila) negativo. La contrazione degli avviamenti a fronte della crescita della base occupazionale, si è riflessa nella lieve diminuzione su base annua del tasso di avviamento (Tabella 1), dall 8,7% del trimestre 15 all 8,% del trimestre 1. Figura 1 Avviamenti, Cessazioni e Saldi per settore confronto 15-1 ( trimestre) Regione Lombardia Avviamenti ( trimestre 1) Cessazioni ( trimestre 1) Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria Agricoltura Commercio e servizi Fonte: ARIFL Regione Lombardia Saldo 1 Saldo 15 Costruzioni Industria Figura 1 Composizione percentuale degli Avviamenti per settore e variazioni tendenziali ( trimestre 1) Regione Lombardia Quota % Agricoltura Commercio e Servizi Costruzioni Industria Fonte: ARIFL Regione Lombardia Variazione % a/a 5 Complessivamente nel corso 1 sono stati registrati 1 milione e mila avviamenti (-8% rispetto al 15) e 1 milione e 74 mila cessazioni (-5,5%), con un saldo negativo per 14 mila unità e in netto peggioramento rispetto al +4 mila del 15. Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 7

8 Tabella 1 Tassi di Avviamento per settore confronto 15-1 ( trimestre) Regione Lombardia - % trim. 15 trim. 1 Agricoltura Commercio e Serv izi..4 Costruzioni. 8. Industria Totale Fonte: ARIFL Regione Lombardia e Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro Si confermano le tendenze registrate nel corso del 1 anche in riferimento alle tipologie contrattuali: nel trimestre 1 crollano su base annua (-8,1%) le assunzioni a tempo indeterminato, che si erano fortemente concentrate a fine 15 quando le imprese hanno di fatto anticipato le assunzioni per poter usufruire dei più generosi sgravi 15 rispetto a quelli del 1. A fine 1 le assunzioni a tempo indeterminato contano per il 5% del totale rispetto a quasi il 4% di fine 15; continua inoltre la riduzione degli avviamenti dei contratti a progetto (-1,%), limitati dal Jobs Act. Il ridimensionamento delle decontribuzioni per le assunzioni a tempo indeterminato ha favorito la crescita del lavoro a tempo determinato (+18%), che rappresenta oltre la metà delle assunzioni del trimestre, e dell apprendistato, che ha registrato un aumento di oltre il 5% rispetto a fine 15. Figura 14 Composizione percentuale degli avviamenti per tipologia contrattuale e variazioni tendenziali ( trimestre 1) Regione Lombardia Quota % Variazione % a/a Il ridimensionamento delle assunzioni a tempo indeterminato è confermato anche dall Osservatorio sul precariato dell Inps. Nel 1 le assunzioni a tempo indeterminato risultano il,7% in meno rispetto al 15 (-4,% guardando al solo trimestre), corrispondenti a 1 mila assunzioni in meno (di cui 54 mila concentrate solo nel trimestre). E però importante sottolineare che le assunzioni a tempo indeterminato si attestano ancora ad un livello più alto del 14 (+%). Si contraggono marcatamente anche le trasformazioni in tempo indeterminato dei contratti a termine o di apprendistato (-,1%). Nel 1 si è avuta anche una diminuzione delle cessazioni a tempo indeterminato (-7,%), per cui complessivamente nel 1 il saldo dei contratti a tempo indeterminato, dato dalla somma di avviamenti e trasformazioni meno le cessazioni, è ancora positivo (intorno alle mila unità), pur se in netto peggioramento rispetto ai +188 mila movimenti del 15. L indagine condotta da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria nel trimestre 1 presso un campione di imprese dell industria e dei servizi conferma il ridimensionamento dell occupazione in tutti i comparti ad eccezione del commercio, che risente del consueto picco di consumi di fine anno. Nel comparto industriale l occupazione registra una contrazione contenuta (-,pp), con una ripresa del tasso di ingresso (1,%) che tuttavia non basta a compensare l aumento del tasso di uscita (1,8%); queste dinamiche riflettono anche aspetti legati alla stagionalità delle chiusure dei contratti a fine anno: il dato destagionalizzato mostra infatti un lieve aumento congiunturale del numero di occupati (Figure 15 e 1) Determinato Indeterminato Progetto Somministrazione Apprendistato Fonte: ARIFL Regione Lombardia %b&lastmenu=5&imenu=1&inodo=5&p4= Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 8

9 gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-5 apr-5 lug-5 ott-5 gen- apr- lug- ott- gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-5 apr-5 lug-5 ott-5 gen- apr- lug- ott- gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 Figura 15 Variazione % addetti nel trimestre, indice destagionalizzato e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Industria Figura 17 Variazione % addetti nel trimestre, indice destagionalizzato e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Artigianato variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx) variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx) Figura 1 La dinamica occupazionale dell industria Saldo Tasso d'ingresso Tasso d'uscita 8 1 E in lieve contrazione anche l occupazione nelle imprese artigiane (-,pp), con un tasso di ingresso ancora in crescita (1,%) sebbene meno marcatamente delle cessazioni (che salgono dall 1,5% di inizio anno al,% nel trimestre 1). Anche il dato al netto dei fattori stagionali si conferma leggermente negativo (Figure 17 e 18). I servizi (Figura 1) registrano un saldo grezzo sostanzialmente stabile (positivo al netto dei fattori stagionali), in un trend improntato al miglioramento da metà 14; è invece positivo il saldo nel commercio, come di consueto a fine anno per l aumento dei consumi legato al periodo natalizio, anche in riferimento al dato destagionalizzato (Figura ) Figura 18 La dinamica occupazionale dell artigianato Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita 8 1 Figura 1 Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Servizi variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx) Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali

10 gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 Figura Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Commercio variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx) effettivamente utilizzata sul monte ore lavorato che si confermano ai minimi degli ultimi 5 anni. L indagine congiunturale Unioncamere Lombardia mostra infatti che la quota di imprese industriali che hanno effettivamente utilizzato la CIG scende all,1% (erano il 14,% nel trimestre 15), con la rispettiva quota di ore utilizzate sul monte ore pari all 1,% (,1% a fine 15). Scende al 4,% (vs,5% del 15) anche la quota di imprese artigiane che sono ricorse alla CIG nel trimestre 1, anche se la quota utilizzata sul monte ore lavorato è sostanzialmente stabile allo,%. Figura 1 Cassa Integrazione Guadagni Ore Autorizzate 8-1 Ore di CIG autorizzate - Valori assoluti Ordinaria Straordinaria Deroga la CIG è ormai prossima ai livelli iniziali della crisi 7 Nel trimestre 1 le ore autorizzate di CIG sono pari a 1, milioni, in diminuzione tendenziale del 4,8% rispetto al trimestre 15 e ormai prossima ai livelli iniziali della crisi 8. La contrazione della CIG anche in questo trimestre è comune a tutte le componenti: la CIGO si riduce del 4,7%, la CIGS del,5% e la CIGD del 5,1%. Si conferma il crescente peso degli interventi a carattere straordinario, in aumento dal 15: nel trimestre 1 sono state autorizzate 14 milioni di ore di CIGS (il 4,1% del totale delle ore autorizzate nel trimestre vs il,% dello stesso trimestre 15),,1 milioni di CIGO (8% vs,1%) e 1,7 milioni di CIGD (7,% vs,4%) (Figure 1 e ). La riduzione della CIG è comune a tutti i comparti, ad eccezione del legno (+,%) e del tessile (+1,%). Considerando i settori di attività con un numero elevato di ore autorizzate nel trimestre 1, è particolarmente marcata la riduzione nell industria e artigianato edile (-4%), nella meccanica (-41%), nel commercio (-5%) e nei servizi (-%) I I I I I I I I I Ore di CIG autorizzate - Composizione percentuale Ordinaria Straordinaria Deroga 1% % 8% 7% % 5% 4% % % 1% % I I I I I I I I I Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS E diminuito molto anche l effettivo utilizzo della CIG, con il numero di imprese che vi ricorrono e la quota di ore 7 In data Giugno 1 è stata effettuata da parte dell INPS la rilettura degli archivi. 8 Le ore complessivamente autorizzate nel 1 ammontano a,5 milioni rispetto agli oltre 155 milioni del 15 (-%). Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 1

11 Lombardia 1,1% Figura Cassa Integrazione Guadagni Ore Autorizzate Regione Lombardia Media mobile centrata di termini Ordinaria Straordinaria Deroga dipendente, una incidenza dimezzata rispetto al,1% del 15 (Figura 4). Le province dove è maggiore il peso delle situazioni di crisi sull occupazione dipendente si confermano Varese (1,7%), Brescia (1,5%), Bergamo e Lecco (1,4%) (Figura 5). Figura 4 - Lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS 4..5 Il numero di lavoratori approvati alle liste di mobilità per licenziamenti collettivi avvenuti nel corso del trimestre 1 è pari a 4.5, in aumento su base annua esclusivamente per ragioni di tipo amministrativo legate all abolizione di questo istituto dal gennaio 17 (Figura ). Complessivamente nel 1 il ricorso alla mobilità si è invece ridotto del 7,8% con 15.7 lavoratori approvati rispetto ai 5.41 del 15. Figura I lavoratori approvati nelle liste di mobilità Regione Lombardia Valori assoluti ( trimestre 1-1) /1 / Totale Fonte: ARIFL Regione Lombardia Il contestuale ridimensionamento di CIG e mobilità si riflette in una diminuzione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi (CIG totale 1 + Mobilità) in Lombardia, che sono circa mila, pari all 1,1% dell occupazione Mobilità CIGO CIGS CIGD Totale Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL Regione Lombardia (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati). Figura 5 Lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente (1) Milano Brescia Bergamo Varese Como Lecco Mantova Pavia Cremona Lodi Sondrio.8 a) Stima lavoratori Mobilità b) Incidenza % sull occupazione dipendente provinciale Varese Brescia Bergamo Lecco Como Mantova Cremona Milano Pavia.7 c) CIG Lodi. Sondrio. Il dato comprende anche gli approvati alle liste di mobilità da parte della Sottocommissione Mobilità/Ammortizzatori sociali in deroga (Regione Lombardia) nei mesi di gennaio e febbraio 17 in quanto riferiti a licenziamenti collettivi avvenuti entro il.1.1. Come noto nel 17 la mobilità è stata abolita e sostituita dalla NASpI. 1 La stima dei lavoratori in CIG equivalenti a ore tiene conto dell effettivo tiraggio delle ore di cassa integrazione. Si veda la Nota metodologica Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL Regione Lombardia (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati). Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali

12 gen- apr- lug- ott- gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 I segnali di ridimensionamento della crisi si riscontrano anche nel minor numero di procedure concorsuali avviate nel trimestre 1 (Figura ): sono state infatti registrate 7 procedure fallimentari (vs 8 del trimestre 15, -1,%) e 1 nuovi concordati rispetto ai 7 di fine 15. (-57,5%). Figura Procedure concorsuali in Lombardia: i fallimenti e i concordati (1-1) I I I I I Fonte: Registro delle imprese Fallimento Concordato 1. Migliorano le prospettive economiche in un quadro ancora fortemente incerto Dopo il rallentamento del terzo trimestre, il 1 chiude con risultati complessivamente positivi per l economia lombarda, migliori rispetto alle attese: aumenta la produzione, soprattutto in riferimento alla componente interna degli investimenti, mentre si conferma il rallentamento della domanda esterna, driver della tenuta lombarda nel periodo più intenso della crisi; anche i servizi mostrano una chiusura d anno positiva. I dati di inizio 17 mostrano uno scenario internazionale favorevole, con una dinamica ancor più positiva sia dell attività produttiva che degli scambi internazionali. L Italia per ora resta indietro nei tempi della ripresa e la crescita risulta inadeguata ad una uscita consolidata dalla crisi anche in Lombardia che, pur registrando performance migliori di quelle nazionali, non tiene il passo con la media dell euro zona. Vi è quindi ancora molta incertezza sulle prospettive future, incertezze legate da un lato alla debolezza della ripresa e, dall altro, anche agli effetti dei cambiamenti del contesto geo-politico avvenuti nel In riferimento al mercato del lavoro, nel 17 è probabile una perdita di slancio dell occupazione rispetto al biennio 15-1 sia per il venir meno degli sgravi contributivi, non riconfermati, ma anche perchè con la ripresa economica le imprese tenderanno progressivamente ad allungare l orario pro-capite. Questo, dati i bassi livelli di crescita, rischia di rallentare ulteriormente la creazione di nuova occupazione. In prospettiva, i saldi tra prospettive di aumento e diminuzione dell occupazione dichiarate dagli imprenditori, benché in generale miglioramento, sono ancora in area negativa in tutti i comparti ad eccezione dell industria. Le previsioni Excelsior sulla domanda di lavoro in Lombardia nel I trimestre 17 (Tabella ) mostrano saldi positivi (47.8 movimenti) in tutti i settori, tranne che nelle costruzioni che registrano un valore nullo, e in tutte le dimensioni di impresa. Sono complessivamente previste quasi 7 mila assunzioni (4 mila alle dipendenze non stagionali) a fronte di 48 mila uscite. Figura 7 Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Industria saldo media mobile 4 termini Figura 8 Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Artigianato saldo media mobile 4 termini Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 1

13 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 Figura Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Commercio saldo media mobile 4 termini Figura Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Servizi Tabella Entrate, uscite e saldi occupazionali per settore e classe dimensionale (I trimestre 17) Entrate Uscite Saldo Totale Settore Industria s.s Costruzioni Commercio e turismo Altri servizi Classe dimensionale 1-4 dipendenti dipendenti e oltre Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 17 saldo media mobile 4 termini Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 1

14 Il lavoro in Lombardia Dati del quarto trimestre 1 Tasso di occupazione (%) Totale Uomini Donne,% 7,8% 58,% +, pp +,8 pp +,5 pp Occupazione (migliaia) Totale Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi ,1% -,8% + 1,4% - % + 1,% Tasso di disoccupazione (%) Totale Uomini Donne di lunga durata 8,% 7,%,%,% -, pp -, pp -,1 pp CIG (milioni di ore autorizzate) Totale CIGO CIGS CIGD 1,,1 14 1,7-4,8% - 4,7% -,5% - 5,1% -,4 pp 1,% il tasso di occupazione giovanile (15-4) (+ 1,1pp ) +1,% gli occupati rispetto ai livelli pre-crisi 18,7% il tasso di disoccupazione giovanile 15- (-,1pp ) 1,1% l incidenza delle situazioni di crisi sull occupazione dipendente (- 1 pp ) La presente Nota Congiunturale è realizzata, sulla base dei dati disponibili al 1//1, dal gruppo di lavoro IRS diretto da Manuela Samek Lodovici e composto da Nicola Orlando e Monica Patrizio.

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