IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÁ DEI CENTRI PER L IMPIEGO

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1 IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÁ DEI CENTRI PER L IMPIEGO NEWSLETTER N.1 APRILE 2012

2 IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÀ DEI CENTRI PER L IMPIEGO 1. Introduzione Questa newsletter presenta le tendenze che hanno caratterizzato il quadro occupazionale della provincia di Pisa nel corso del Come lo scorso anno, la newsletter anticipa il Rapporto annuale sul mercato del lavoro provinciale a cura del Centro Direzionale per l Impiego della Provincia di Pisa e del Dipartimento di Scienze Economiche dell Università di Pisa. Il 2011 in Italia si è configurato come un anno a due fasi. Durante il primo semestre il PIL ha manifestato una tenue crescita. Nel secondo semestre vi è però stata una netta inversione di tendenza determinata dalla pressione dei mercati finanziari internazionali che ha reso non più dilazionabile il riequilibrio dei conti pubblici al fine di ridurre il differenziale di rendimento (il cosiddetto spread) tra i buoni del tesoro nazionali e i corrispondenti titoli tedeschi, che aveva raggiunto livelli insostenibili. La conseguente brusca stretta fiscale ha spinto il Paese verso una nuova recessione che sta avendo inevitabili conseguenze sul mercato del lavoro nazionale e locale. Dai dati provinciali raccolti dai Centri per l Impiego emerge che i segnali di debole miglioramento, che avevano riguardato il primo semestre del 2011 e che erano stati messi in luce dalla seconda newsletter del 2011, sono stati purtroppo vanificati dall andamento negativo del secondo semestre. Complessivamente, nel corso del 2011 il numero di lavoratori con immediata disponibilità al lavoro iscritti delle liste di disoccupazione è aumentato sia in termini assoluti (+11,83%), sia in rapporto alla popolazione residente (+1,03 punti percentuali). Il numero di assunzioni si è drasticamente ridotto (-17,77%), portandosi ad un livello inferiore a quello registrato nel Inoltre, il numero di comunicazioni di cessazione è decisamente aumentato (+31,64%), interrompendo l andamento lievemente decrescente che aveva caratterizzato gli ultimi anni. La recente crescita delle cessazioni segna il probabile inizio di un processo di espulsione simile a quello che si era verificato nel biennio 1

3 NEWSLETTER N. 1 APRILE Unica nota positiva è stato l aumento delle trasformazioni dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato (+10,08%). Per quanto riguarda la situazione occupazionale delle donne e dei giovani (15enni-34enni), non si registrano rilevanti difformità rispetto le variazioni complessive, con la sola eccezione delle stabilizzazioni che per i giovani sono aumentate in maniera trascurabile. In sintesi si è avuto un aumento dei lavoratori con immediata disponibilità (rispettivamente, +10,22% per le donne e +11,83% per i giovani), una riduzione delle comunicazioni di avviamento al lavoro (rispettivamente -11,55% e -21,86), un aumento delle cessazioni (+32,32% e +10,85%) e delle stabilizzazioni (+12,59% e +1,76%). Se consideriamo l andamento delle quote percentuali, nel 2011 le donne continuano ad avere un incidenza prevalente nello stock di lavoratori con immediata disponibilità al lavoro (60,09% del totale) e un peso minore nei processi di stabilizzazione dei contratti (40,94% del totale). Le donne sono risultate invece coinvolte quanto gli uomini nei flussi in entrata e uscita dal mercato del lavoro (avviamenti/cessazioni). Ciò ha portato ad un livellamento dei tassi di turnover. I giovani hanno visto ridurre la loro incidenza nello stock dei lavoratori disponibili, nelle assunzioni, nelle cessazioni e nelle stabilizzazioni. È rimasto comunque ancora alto il peso dei giovani nelle comunicazioni di assunzione e cessazione (50,43% e 45,67% dei rispettivi totali) segno dell elevato turnover che caratterizza questa fascia della popolazione. Infine, per quanto concerne il ricorso agli ammortizzatori sociali, nel 2011 sul territorio della provincia di Pisa si è registrata una riduzione della cassa integrazione ordinaria e in deroga (rispettivamente -36,78% e - 22,78% rispetto al 2010), ma un aumento della cassa integrazione straordinaria (+38,03%) e della mobilità (+4,99%). Tale andamento è diretta conseguenza delle numerose crisi aziendali che hanno colpito il territorio provinciale. 2

4 IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÀ DEI CENTRI PER L IMPIEGO 2. Disponibili La figura 1 illustra l andamento negli ultimi sette anni dei lavoratori con immediata disponibilità al lavoro nella provincia di Pisa. Il grafico rende evidente che nel corso dell ultimo anno la disoccupazione registrata dai Centri per l Impiego è aumentata sia in termini assoluti (scala di sinistra), sia in rapporto alla popolazione residente (scala di destra). In particolare, il numero dei lavoratori disponibili passa dalle unità del 2010 alle del 2011, facendo così registrare un aumento di quasi il 12% ( unità) su base annuale, un tasso di incremento ben superiore al +9% sperimentato nel In aumento di oltre un punto anche la percentuale dei disoccupati sul totale della popolazione residente. Figura 1 Lavoratori con immediata disponibilità al lavoro nella provincia di Pisa ( ); valori assoluti e percentuale della popolazione residente e ISTAT 3. Assunzioni La figura 2 evidenzia l andamento delle comunicazioni di avviamento al lavoro nella provincia di Pisa negli ultimi tre anni, distinguendo tra lavoro somministrato (essenzialmente interinale) e non somministrato. 3

5 NEWSLETTER N. 1 APRILE 2012 Complessivamente, nel corso dell ultimo anno il flusso di assunzioni si è notevolmente ridotto. Nel dettaglio, le comunicazioni di avviamento al lavoro sono passate delle unità del 2010 alle del 2011, facendo così registrare un tasso di riduzione su base annua che sfiora il 18%. Al riguardo, vale la pena di osservare che il flusso di assunzioni del 2011 è inferiore a quello riscontrato nel 2009, anno in cui la recessione ha avuto, almeno fino a questo momento, il suo picco più pronunciato. Figura 2 Comunicazioni di avviamento al lavoro nella provincia di Pisa ( ); valori assoluti Nel 2010 le assunzioni con contratto di lavoro somministrato avevano spinto al rialzo le comunicazioni di avviamento al lavoro, determinando una qualche ripresa dell occupazione prevalentemente nel distretto del cuoio (Santa Croce sull Arno). Nel 2011 anche questo tipo di assunzioni ha subito una forte flessione (-47,21%), riportando le assunzioni con contratto di lavoro somministrato ad un livello di poco superiore quello registrato nel

6 IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÀ DEI CENTRI PER L IMPIEGO 4. Cessazioni La figura 3 descrive l andamento delle comunicazioni di cessazione nella provincia di Pisa negli ultimi tre anni, distinguendo tra lavoro somministrato e non somministrato. Nel corso dell ultimo anno le cessazioni sono notevolmente aumentate (+32%), passando dalle del 2010 alle del Tale aumento segna un inversione di tendenza del trend moderatamente decrescente iniziato a partire dal Figura 3 Comunicazioni di cessazione nella provincia di Pisa ( ); valori assoluti La recente impennata delle cessazioni è un campanello di allarme che segnala la probabile ripresa di un processo di espulsione della manodopera dal mercato del lavoro simile a quello riscontrato nel biennio In uno scenario di assunzioni calanti, come evidenziato nel paragrafo precedente, l aumento sensibile delle cessazioni porta inevitabilmente alla crescita del numero di disoccupati: da una parte si accrescono le difficoltà di coloro che cercano di entrare nel mercato del mercato del lavoro (gli outsider), dall altra aumenta il numero di insider che vengono espulsi. 5

7 NEWSLETTER N. 1 APRILE Stabilizzazioni La figura 4 riporta l andamento delle comunicazioni di stabilizzazione, riguardanti le trasformazioni di contratti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Il diagramma mette in luce che nel 2011 le stabilizzazioni sono aumentate di poco più del 10%, passando dalle unità del 2010 alle del Al riguardo è di particolare rilievo il dato concernente gli apprendisti: nell ultimo anno il numero di contratti di apprendistato trasformati in contratti a tempo indeterminato è aumentato di oltre il 53%. Figura 4 Comunicazioni di stabilizzazione nella provincia di Pisa ( ); valori assoluti Se da una parte le maggiori stabilizzazioni costituiscono un aspetto positivo, dall altra il recente aumento delle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato non pare derivare da una minor incertezza economica, ma più probabilmente dal fatto che talune categorie di contratti flessibili possono essere rinnovate solo un numero limitato di volte; è allora possibile che uno certo numero di posizioni a tempo determinato siano state trasformate in posizioni 6

8 IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÀ DEI CENTRI PER L IMPIEGO permanenti, in quanto la loro continuazione con contratti a tempo determinato era oramai divenuta legalmente inammissibile. Di conseguenza, alcune imprese, al fine di mantenere determinati livelli di produzione, possono essersi trovate in qualche modo costrette a stabilizzare una parte della loro forza lavoro. 6. La situazione delle donne L evoluzione della condizione occupazionale delle donne residenti nella provincia di Pisa è sintetizzata nella tabella 1. Nel 2011 il mercato del lavoro femminile ha manifestato un andamento molto simile a quello complessivo. Infatti, il numero di lavoratrici disponibili è aumentato (+10,22%), gli avviamenti al lavoro si sono ridotti (-11,55%), le cessazioni sono aumentate (+32,32%), come del resto sono aumentate le stabilizzazioni (+12,59%). Tabella 1 La posizione assoluta e relativa delle donne nella provincia di Pisa sul totale dei lavoratori disponibili, delle comunicazioni di avviamento, cessazione e stabilizzazione ( ); valori assoluti e percentuali ANNO DISPONIBILI AVVIAMENTI CESSAZIONI STABILIZZAZIONI Val. ass. % Tot. Val. ass. % Tot. Val. ass. % Tot. Val. ass. % Tot , , , , , , , ,94 Le donne, rispetto ai maschi, hanno un maggior peso nello stock dei disoccupati e presentano minori possibilità di stabilizzazione, mentre sono ugualmente coinvolte dalle comunicazioni di cessazione (si veda la tabella 1). Nel corso dell ultimo anno l incidenza delle donne è rimasta pressoché invariata per quanto riguarda i lavoratori disponibili, le comunicazioni di cessazione e le stabilizzazioni. E invece aumentata di oltre tre punti percentuali la quota di comunicazioni di avviamento al lavoro. 7

9 NEWSLETTER N. 1 APRILE 2012 Quest ultimo dato ha determinato un livello di dei tassi di turnover, ovvero, del rapporto tra flussi in entrata ed uscita dal mercato del lavoro sul totale dei lavoratori coinvolti, solitamente più basso per i maschi. 7. La situazione dei giovani Tra i giovani il numero di lavoratori disponibili è aumentato (+11,83%), le comunicazioni di avviamento al lavoro si sono ridotte (-21,86%), le cessazioni sono aumentate (+10,85%), le stabilizzazioni sono leggermente aumentate (+1,76%) (si veda la tabella 2). Questi dati confermano che nel 2011 l andamento del mercato del lavoro giovanile ha espresso tendenze analoghe a quelle manifestate dalla popolazione complessiva. Tabella 2 La posizione assoluta e relativa dei giovani (15-34 anni) nella provincia di Pisa sul totale dei lavoratori disponibili, delle comunicazioni di avviamento, cessazione e stabilizzazione ( ); valori assoluti e percentuali ANNO DISPONIBILI AVVIAMENTI CESSAZIONI STABILIZZAZIONI Val. ass. % Tot. Val. ass. % Tot. Val. ass. % Tot. Val. ass. % Tot , , , , , , , ,83 Se però consideriamo le quote percentuali rispetto al totale di individui considerati, notiamo che i giovani hanno mantenuto la loro bassa incidenza nello stock di lavoratori disponibili e nei processi di stabilizzazione. Inoltre nel corso dell ultimo anno i giovani hanno visto ridurre la loro quota nello stock dei disponibili (-0,68 punti percentuali), nelle comunicazioni di avviamento (-2,63 punti percentuali), cessazione (- 8,56 punti percentuali) e stabilizzazione (-3,42 punti percentuali). Infine, la quota elevata di avviamenti rivela che i lavoratori sotto i 34 anni sono caratterizzati da tassi di turnover piuttosto sostenuti. 8

10 IL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI PISA E L ATTIVITÀ DEI CENTRI PER L IMPIEGO 8. Il ricorso agli ammortizzatori sociali Nel corso dell ultimo anno le ore autorizzate di CIG ordinaria e in deroga si sono decisamente ridotte, rispettivamente, di quasi il 37% la prima e all incirca il 23% la seconda. E invece in aumento di oltre il 38% la CIG straordinaria (si veda la figura 5). Il recente balzo della CIG straordinaria è conseguenza degli effetti dei processi di ristrutturazione aziendale e del protrarsi di procedure concorsuali. Al momento, ci sono margini di incertezza circa le possibilità di conservare il posto da parte lavoratore in cassa integrazione straordinaria, secondo la normativa che regola questo strumento di politica passiva (Legge 164/1975). Né è chiaro quale sarà il livello del saggio di integrazione. Figura 5 Cassa integrazione guadagni nella provincia di Pisa ( ); ore autorizzate Fonte: Elaborazione su dati INPS La figura 6 riporta l andamento dei lavoratori disponibili iscritti nelle liste di mobilità nella provincia di Pisa dal 2006 al 2011, distinguendo tra le imprese con più di 15 dipendenti (ex Legge 223/1991) e le imprese con meno di 15 dipendenti (ex Legge 236/1993). La serie 9

11 NEWSLETTER N. 1 APRILE 2012 storica evidenzia che nel corso dell ultimo anno il numero di lavoratori disponibili iscritti nelle liste di mobilità è aumentato nelle grandi imprese del 10,32% e in quelle più piccole del 3,32%. Complessivamente, nel 2011 il numero di iscrizioni nelle liste di mobilità è aumentato di 223 unità, facendo registrare un tasso di aumento medio annuo totale di circa il 5%. Anche se nell ultimo anno l incremento percentuale dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità è maggiore per quanto riguarda le maestranze provenienti da imprese più grandi, il confronto dell andamento delle due serie storiche illustrate nella figura 6 pone in evidenza che nella provincia di Pisa, per quanto riguarda la mobilità, la crisi del ha avuto conseguenze più gravi sui lavoratori provenienti dalle imprese con meno di 15 dipendenti, ovvero, quelle unità produttive che hanno più difficoltà ad accedere alla CIG. Figura 6 Lavoratori disponibili iscritti nelle liste di mobilità nella provincia di Pisa ( ); valori assoluti 10

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