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- Massimo Volpi
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1 5(3257'211(48(67,21$5,$ ,1,675$7, La distribuzione dei questionari è stata progettata in una serie di luoghi che abbiamo definito ad alta frequentazione femminile, come le scuole, gli ambulatori medici e luoghi pubblici in generale, in questo modo si intendeva raccogliere dati relativi in particolare a donne tra i 25 ed 45 anni circa, che rappresentano ovviamente le più colpite dal problema di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. L utilizzo di questi dati è stato concepito fin dall inizio come approfondimento di temi già trattati nelle interviste telefoniche e come esplorazione di questioni, che non hanno trovato spazio in queste. Il vantaggio di questo strumento di rilevazione è principalmente la possibilità di raccogliere un numero elevato di interviste con minore sforzo rispetto alle interviste telefoniche, a condizione di trovare la collaborazione dei responsabili delle istituzioni scelte come luoghi di rilevazione. L evidente svantaggio consiste, invece, nell impossibilità di determinare fin dall inizio la composizione del campione; nel nostro caso, però, le finalità di utilizzo del questionario autosomministrato sono adatte proprio a questa caratteristica. I dati raccolti attraverso la distribuzione di questionari auto-somministrati hanno raggiunto una cifra considerevole: La distribuzione dei questionari è avvenuta in gran parte nelle scuole, che sono stati gli enti che si sono resi più disponibili alla collaborazione. Questo influisce ovviamente sulle caratteristiche del campione e, quindi, sull utilizzo dei risultati delle analisi. Possiamo pensare a questi dati come ad un approfondimento su una fascia di popolazione femminile specifica dei tre territori, in particolare su temi meno o non affrontati nelle interviste telefoniche (CATI). &DUDWWHULVWLFKHGHOFDPSLRQH Si tratta di donne relativamente giovani: l età varia dai 23 ai 59 anni e la media è di 39 anni (è di 42 anni nel campione delle interviste telefoniche). 7DE Età per fasce % Da 23 a 32 anni 9,1 Da 33 a 42 anni 64,6 Da 43 a 60 anni 26,4 Totale 2110 Gran parte delle intervistate è inserita in famiglie dalla struttura classica: più di 9 donne su 10 vivono con il marito/convivente e con almeno un figlio. Le altre forme familiari presenti nel campione sono: donne sole con figli (5,6%) e con figli e altri parenti (1%). Solo 2,1% intervistate
2 non ha figli e in gran parte hanno figli piccoli, tanto che solo il 25% delle donne con figli ha figli sopra i 10 anni. Si tratta di donne relativamente istruite: 6 intervistate su 10 hanno almeno il diploma di scuola media superiore. A Vimercate si ha la quota più alta di intervistate con diploma o laurea (73%), nel Nord Milano sono anch esse sopra la media (67%), mentre nell Alto Milanese sono poco più della metà (53%). Rispetto al campione telefonico si osserva un maggiore bisogno di lavoro: il 36% ritiene il proprio lavoro essenziale per il bilancio familiare ed il 48% lo ritiene importante. Le intervistate sono per lo più occupate (72%), in parte casalinghe (21%), tra le quali più di un terzo (36%) ha lavorato negli ultimi 5 anni e un quarto cerca lavoro attualmente. Il lavoro part-time coinvolge il 46% delle donne occupate. Nel Vimercatese si osserva la quota più elevata di donne lavoratrici (78%) e la quota maggiore di part-time (48%). All opposto si pone l Alto Milanese con la proporzione minore di donne lavoratrici e di occupate part-time; il Nord Milano si colloca intorno ai valori medi. Tra chi lavorava al momento dell intervista il 14% cercava un altro lavoro. Tra chi al momento dell intervista cercava lavoro (21%) 8 donne su 10 (76%) hanno lavorato negli ultimi 5 anni. Per quanto riguarda gli impegni di cura familiare domina, come già visto per la composizione familiare, la cura dei figli piccoli (sei donne su 10), mentre gli altri due tipi di carichi di cura si avvicinano alle dimensioni del campione telefonico. 7DECarichi di cura Totale Alto Milanese Nord Milano Vimercatese nessuno compito cura 1,7% 0,7% 2,5% 2,4% cura figli <11 63,0% 47,9% 73,7% 78,4% cura figli solo>10 20,2% 35,0% 10,2% 4,8% cura anziano o malato più eventuale figlio 15,2% 16,4% 13,6% 14,5% Totale L Alto Milanese si differenzia dalle altre due zone per la sovra-rappresentazione rispetto al campione della cura dei figli maggiori di dieci anni e la quasi assenza di donne senza compiti di cura. I campioni relativi al Vimercatese e al Nord Milano, invece, sono caratterizzati dalla presenza di ¾ di donne con figli piccoli. Partendo dalle caratteristiche sociali appena viste, l influenza degli impegni familiari sull occupazione risulta non particolarmente elevata: riguarda poco più della metà del campione; risulta nettamente inferiore tra le donne con figli sopra i 10 anni (40%), mentre raggiunge la quota più elevata tra le donne con figli piccoli (55%).
3 Altri fattori, come l istruzione e la necessità economica di lavorare, non influiscono sulla percezione delle influenze degli impegni di cura sulle scelte ed opportunità lavorative. Le intervistate della zona dell Alto Milanese esprimono minori problemi di conciliazione rispetto alle intervistate delle altre zone: il 52% non ha avuto influenze negative contro il 44% del Nord Milano e del Vimercatese. Questo dipende dai carichi di cura meno pesanti e dalla minore presenza di donne lavoratrici. Dividiamo tra impedimento (fine lavoro, mai potuto lavorare) e influenza sulle condizioni del rapporto lavorativo, che riguarda la scelta del tempo (part-time), le possibilità di carriera. 7DEInfluenza dei carichi di cura sull occupazione % Mi hanno impedito di iniziare a lavorare 3,4 Mi hanno impedito di ritornare a lavorare 7,2 Mi hanno impedito di continuare a lavorare 8,2 Mi hanno impedito di scegliere le condizioni 32,5 Non avevo intenzione di lavorare 2,9 Non hanno influenzato le scelte lavorative 45,8 Totale 1638 Le intervistate costrette dai compiti di cura ad uscire dal mercato del lavoro o a rimanervi escluse raggiungono il 15%. Sembra, invece, basso il problema di iniziare a lavorare; naturalmente questo dovrebbe dipendere semplicemente dalla sequenza biografica, nella quale la procreazione di figli segue alla stabilizzazione delle condizioni occupazionali (o quantomeno all entrata nel mercato del lavoro) della madre o di entrambi i partner. L influenza sulle condizioni del lavoro riguarda un terzo del campione con una relativa sovrarappresentazione tra le donne con figli piccoli (37%). Le non lavoratrici che non cercano occupazione (437 circa su %) per più di un terzo non hanno interesse o necessità economica (37%). Un sesto (16,2%) si sente limitata dalla mancanza di competenze, mentre la parte rimanente del campione, poco inferiore alla metà, percepisce problemi di inconciliabilità tra lavoro ed impegni di cura. &$6$±/$92527(032(0(==,',75$ Uno degli aspetti che possono essere approfonditi attraverso il questionario auto-somministrato riguarda tempi e modi di trasferimento dall abitazione al luogo di lavoro. Vengono presi in considerazione la distanza, il mezzo di trasporto ed i motivi della scelta del mezzo stesso.
4 7DE Mezzo/i utilizzati per recarsi al lavoro per distanza casa-lavoro < 5km 5-10 km km km >20 km Totale Mezzo privato 74,5% 77,8% 68,8% 64,3% 58,0% 72,9% Mezzo pubblico 4,3% 13,0% 14,3% 13,0% 17,0% 8,6% Combinazione tra mezzi pubblici 0,1% 3,2% 6,9% 12,2% 10,0% 2,9% Combinazione tra privato e pubblici 1,7% 5,3% 8,5% 10,4% 15,0% 4,6% Esclusivamente a piedi o in bicicletta 19,4% 0,8% 1,6% / / 10,9% N L automobile è il mezzo più utilizzato dalle intervistate; questa caratteristica non sorprende considerando che le zone esaminate non comprendono grandi centri abitati nei quali è generalmente più diffuso l uso di mezzi pubblici. In totale quasi 8 intervistate su dieci utilizzano un mezzo privato a motore per spostarsi. I mezzi pubblici vengono utilizzati solamente da poco più di una donna su dieci, in parte in combinazione con un mezzo privato. La bicicletta o lo spostamento a piedi coinvolgono un quinto del campione di donne che lavorano vicine a casa. 7DEMezzo/i utilizzati per recarsi al lavoro per età Totale Mezzo privato 64,8% 73,9% 68,3% 71,6% Mezzo pubblico 14,5% 8,9% 10,4% 9,8% Combinazione tra mezzi pubblici 2,5% 3,0% 3,7% 3,2% Combinazione tra privato e pubblici 3,8% 5,0% 3,5% 4,5% Esclusivamente a piedi o in bicicletta 14,5% 9,2% 14,1% 10,9% Il tipo di mezzo utilizzato ha una relazione con l età delle intervistate. La fascia d età centrale è quella nella quale si concentra il maggior utilizzo dell auto e della combinazione tra mezzi pubblici e mezzo privato. L utilizzo dei mezzi pubblici come unico trasporto è più alto tra le donne più giovani. Le donne dai 43 anni in poi lavorano tendenzialmente più vicino a casa rispetto alle donne più giovani 1. Il minore utilizzo da parte di queste donne del mezzo privato a favore della bici potrebbe spiegarsi, quindi, in relazione alla distanza del luogo di lavoro. In realtà, tenendo quest ultimo fattore sotto controllo, risulta essere comunque maggiore il ricorso all auto come unico mezzo di trasporto da parte delle trentenni. In sostanza, a parità di distanza del luogo di lavoro, l utilizzo dell auto rimane superiore tra queste donne rispetto alle generazione precedente. Questo potrebbe essere spiegato proprio con le diverse esigenze di conciliazione da parte delle trentenni, che, da una parte, lavorano in maggior numero rispetto alle donne più giovani (74% contro il 67%) e hanno, 1 Il confronto con le intervistate più giovani (24-32 anni) è reso poco attendibile dalla bassa numerosità di questa fascia d età.
5 dall altra, impegni di cura più gravosi delle donne più mature (le prime si occupano per lo più di figli sotto i 10 anni, le seconde di quelli più grandi). Né il titolo di studio né l importanza del reddito femminile rispetto a quello familiare, che possiamo considerare variabili SUR[\ dello status sociale influiscono sulla scelta del mezzo di trasporto. La distanza dal luogo di lavoro risulta piuttosto omogenea tra le zone. 7DE Distanza del luogo di lavoro per zona Alto Milanese Nord Milano Vimercatese Totale Meno di 5 Km 58,4% 57,7% 59,5% 58,5% Da 5 a 10 Km 19,4% 22,4% 17,5% 19,7% )LQRD.P Da 10 a 15 Km 11,2% 10,5% 8,0% 10,2% Da 15 a 20 Km 6,3% 5,5% 6,3% Da 20 Km 4,7% 3,8% 5,3% N L unica differenza rilevante tra le zone è rappresentata dalla quota di donne che percorrono più di 15 Km, che è più alta nel Vimercatese. 7DEMezzo utilizzato per recarsi a lavoro $OWR0LODQHVH 1RUG0LODQR 9LPHUFDWHVH 7RWDOH Mezzo privato 78,0% 47,7% 85,5% 71,7% Mezzo pubblico 6,2% 20,8% 4,3% 9,7% Combinazione tra mezzi pubblici 2,6% 7,1% 0,2% 3,2% Combinazione tra privato e pubblici 4,0% 7,1% 2,7% 4,5% Esclusivamente a piedi o in bicicletta 9,3% 17,4% 7,2% 11,0% Mezzo privato La scelta del mezzo di trasporto è, invece, legata alla zona di residenza delle intervistate. Le donne del Nord Milano ricorrono in misura maggiore (20,8%) ai mezzi pubblici rispetto alle donne residenti nell Alto Milanese (6,2%) e nel Vimercatese (4,3%). Con tutta probabilità la loro maggiore propensione all uso dei mezzi pubblici è motivata dalla disponibilità della metropolitana, sia nel comune di Sesto San Giovanni, sia in quello di Cologno Monzese. Il minore sviluppo dei servizi di trasporto pubblico e la loro qualità contribuiscono ad indurre le donne dell Alto Milanese e del Vimercatese ad un maggiormente ricorso al mezzo privato. Soluzioni alternative (bicicletta) sono scelte ancora una volta prevalentemente dalle donne del Nord Milano. 7DETempo impiegato per recarsi a lavoro per zona di residenza $OWR0LODQHVH 1RUG0LODQR9LPHUFDWHVH 7RWDOH Fino a un quarto d ora 52,1% 45,4% 57,2% 51,6% Da 15 a 30 minuti 27,0% 26,9% 21,9% 25,6% Da 30 a 60 minuti 16,2% 21,8% 16,1% 17,7% Oltre i 60 minuti 4,7% 5,9% 4,8% 5,1% Totale (N)
6 La maggioranza delle donne intervistate, indipendentemente dal comune di residenza, impiega un tempo ridotto di spostamento casa-lavoro. In tutte e tre le zone considerate, infatti, la moda della distribuzione si ha in corrispondenza della modalità fino a un quarto d ora seguita da quella da 15 a 30 minuti. 6RQROHGRQQHODYRUDWULFLQHO1RUG0LODQRDGLPSLHJDUHPDJJLRUWHPSRSHU DQGDUH D ODYRUDUH QRQRVWDQWH VLDQR TXHOOH SL YLFLQH DO OXRJR GL ODYRUR. Questo dovrebbe dipendere dalla congestione del traffico di Milano, dove si può supporre molte donne del Nord Milano siano impiegate, e delle zone immediatamente limitrofe. Assumendo che il tempo necessario per raggiungere il posto di lavoro venga determinato, oltre ovviamente che dalla distanza fisica, dal mezzo utilizzato e dalle condizioni della viabilità locale, vediamo che la maggioranza delle donne che utilizzano l auto come unico mezzo di trasporto impiegano un tempo ridotto per andare al lavoro. Dall incrocio tra mezzo di trasporto (assunto come variabile indipendente) e tempo impiegato (variabile dipendente), controllato per la distanza è possibile capire, appunto a parità di distanza del luogo di lavoro, quanto la scelta del mezzo influisca sul tempo percorso 2. 7DE Mezzi di trasporto, distanza e tempo impiegato Fino a 15 min. 15 a 30 minuti > 30 minuti N Solo mezzo privato 12,8% 2,9% 685 < 5 km Mezzi pubblici (solo/combinazione) 24,6% 33,3% 57 Totale 79,6% 15,1% 5,3% km >10 km Solo mezzo privato 30,5% 15,1% 292 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 11,1% 37,0% 81 Totale 26,3% 50,7% 23,1% 373 Solo mezzo privato 8,8% 42,0% 262 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 11,7% 137 Totale 5,8% 31,6% 62,7% 399 Le evidenze empiriche ci dicono che a parità di distanza casa-lavoro chi ha la possibilità di utilizzare l auto impiega sempre meno tempo di chi utilizza il mezzo pubblico. La combinazione tra mezzi pubblici risulta per qualsiasi distanza il mezzo più WLPHFRQVXPLQJ. In tabella abbiamo evidenziato la moda delle due modalità in cui abbiamo sintetizzato la variabile originale, solo mezzo privato, da una parte, e tutti i mezzi pubblici e le combinazioni tra privato e pubblico, dall altro 3, per rendere più evidenti le differenze in termini di tempo. 2 In questo caso, ci dobbiamo confrontare con il problema della bassa numerosità per cella, che provoca minore affidabilità dei risultati. 3 Abbiamo escluso la dimensione bicicletta/a piedi perchè siamo interessati al confronto tra mezzi pubblici e privati in base alle diverse distanze tra luogo di lavoro e abitazione.
7 Il risultato più importante di queste analisi è l inefficienza dei trasporti pubblici, elemento che peraltro emerge da tutti i tre tipi di interviste alle donne condotti nell ambito di questo progetto. A questo punto, dovrebbero essere in particolare le donne del Nord Milano, in qualità di frequenti utenti dei mezzi pubblici e nonostante quanto già detto sulla possibilità di usufruire della metropolitana, a subire in particolar modo l inefficienza dei mezzi pubblici e a vedersi aggiungere un ulteriore svantaggio in termini di conciliazione. Come visto in precedenza la zona di residenza è molto influente sulla scelta del mezzo, molto probabilmente perchè l offerta dei mezzi pubblici diverge tra territori. Vediamo cosa succede per quanto riguarda la combinazione con il tempo impiegato. 7DE Mezzi di trasporto, distanza e tempo impiegato - Alto Milanese Fino a 15 min. 15 a 30 minuti minuti N Solo mezzo privato 13,1% 3,6% 335 < 5 km Mezzi pubblici (solo/combinazione) 22,7% 36,4% 22 Totale 79,6% 14,6% 5,9% km >10 km Solo mezzo privato 29,3% 15,6% 147 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 4,8% 28,6% 21 Totale 26,2% 51,8% 22,0% 168 Solo mezzo privato 6,7% 46,3% 134 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 8,9% 56 Totale 4,7% 35,8% 59,5% 190 7DE. Mezzi di trasporto, distanza e tempo impiegato - Nord Milano Fino a 15 min. 15 a 30 minuti minuti N Solo mezzo privato 17,2% 1,6% 122 < 5 km Mezzi pubblici (solo/combinazione) 25,0% 32,1% 28 Totale 70,7% 22,0% 7,3% km >10 km Solo mezzo privato 33,9% 14,3% 56 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 10,3% 41,4% 58 Totale 21,9% 46,5% 31,6% 114 Solo mezzo privato 16,7% 40,5% 42 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 19,6% 56 Totale 7,1% 29,6% 63,3% 98 7DEMezzi di trasporto, distanza e tempo impiegato - Vimercatese Fino a 15 min minuti minuti N Solo mezzo privato 10,1% 2,6% 228 < 5 km Mezzi pubblici (solo/combinazione) 28,6% 14,3% 7 Totale 85,5% 11,5% 3,0% km Solo mezzo privato 30,2% 15,1% 86
8 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 2 Totale 31,8% 53,4% 14,8% 88 >10 km Solo mezzo privato 8,1% 33,7% 86 Mezzi pubblici (solo/combinazione) 24 Totale 6,4% 26,4% 67,3% 110 Si nota come sostanzialmente la relazione tra mezzi di trasporto e tempo impiegato a parità di distanza del luogo di lavoro non cambi tra le zone. Ogni territorio mostra, però, delle particolarità interessanti. Per le brevi distanze (fino a 5 Km e fino a 10 Km) la zona che sembra avere più problemi è l Alto Milanese: le donne che utilizzano i mezzi pubblici spendono più tempo delle donne delle altre zone che compiono la stessa distanza con gli stessi mezzi di trasporto. Per le distanze superiori ai 10 km sembra, invece, che il mezzo pubblico sia particolarmente svantaggioso in termini di tempo nel Vimercatese, zona nella quale la numerosità del campione è particolarmente ridotta (con possibili distorsioni sui risultati) come conseguenza del basso utilizzo dei mezzi pubblici. In termini di tempo degli spostamenti con i mezzi pubblici la zona del Nord Milano appare meno svantaggiata rispetto al Vimercatese ed all Alto Milanese, anche se in proporzione le donne che utilizzano il trasporto pubblico e che, quindi, impiegano in media più tempo, sono molto maggiori.,sureohplghovlvwhpdglwudvsruwrsxeeolfr Tra le varie domande relative ai servizi sul territorio in rapporto agli impegni di cura e lavoro si trova anche quella sui trasporti pubblici. 7DE Difficoltà create dai mezzi di trasporto pubblico e mezzo utilizzato Combinazione Mezzo pubblico mezzi pubblici Mezzo privato e mezzo pubblico Totale Si, molte 8,7% 27,8% 22,1% 15,7% Si, alcune 42,1% 36,1% 44,1% 41,7% No 49,2% 36,1% 33,8% 42,6% N Le donne che usano abitualmente i mezzi pubblici riscontrano evidenti difficoltà. Tra coloro che utilizzano una combinazione di mezzi pubblici o una combinazione tra mezzi pubblici e auto il problema della perdita di tempo diviene naturalmente ancora più rilevante (due donne su tre). 6L SXz TXLQGL GLUH FKH O LQVRGGLVID]LRQH YHUVR O RUJDQL]]D]LRQH GHO WUDVSRUWR SXEEOLFR VLD JHQHUDOL]]DWD,O JLXGL]LR QHJDWLYR q GLIIXVR PD DWWHQXDWR FRPH LQWHQVLWj TXDQGR VL KD OD SRVVLELOLWjGLXWLOL]]DUHXQVRORPH]]RGLYHQWDXQSUREOHPDPROWRSLJUDYHROWUHFKpGLIIXVR TXDQGROHXWHQWLGHYRQRXWLOL]]DUHGLYHUVLPH]]LGLWUDVSRUWR
9 7DE Difficoltà create dai mezzi di trasporto pubblico per zona Alto Milanese Nord Milano Vimercatese Totale Si, molte 21,1% 13,6% 11,1% 15,7% Si, alcune 40,9% 42,5% 40,7% 41,7% No 38,0% 43,9% 48,2% 42,6% N Tra Nord Milano e Vimercatese si notano solo una leggera differenza di giudizio in favore della seconda, nella quale quasi la metà delle utenti intervistate non percepisce alcun problema; nell Alto Milanese, invece, si riscontra un insoddisfazione molto maggiore e intensa rispetto alle altre zone.,prwlylghoodvfhowdghoph]]rglwudvsruwr La motivazione principale che induce le donne a optare per il mezzo privato è la comodità (quasi un terzo del campione), il risparmio di tempo e la carenza delle infrastrutture relative al trasporto pubblico, indicati ognuno da circa un quarto delle donne. Tempo, mancanza di un mezzo proprio e comodità sono, in questo ordine, alla base della scelta del mezzo pubblico. Il principale motivo della scelta del mezzo pubblico coincide con il punto debole dei servizi di trasporto stessi. 7DE Motivazione della scelta per mezzo utilizzato Mezzo Mezzi privato pubblici Totale Tempo 26,2% 27,7% Economicità 2,0% 9,6% 3,5% Comodità 14,9% 28,9% Carenza infrastrutture 25,2% 10,3% 22,3% Mancanza di mezzo privato o patente 0,7% 22,0% 4,8% Esigenze familiari 12,7% 6,4% 11,5% Altro 0,9% 2,8% 1,3% N In ogni caso queste tre sono, seppur in ordine differente a seconda del mezzo scelto, le principali motivazioni, seguite dall esigenza di conciliare le esigenze dei familiari. Naturalmente il fattore tempo ha una relazione stretta con la conciliazione. 7DE Motivazione della scelta del mezzo per zona Alto Nord Milanese Milano Vimercatese Totale Tempo 22,4% 26,0% 27,0% Economicità 3,6% 5,3% 3,2% 3,9% Comodità 24,5% 29,3% Carenza infrastrutture 25,6% 12,6% 22,6% 21,4% Mancanza di mezzo privato o patente 6,5% 10,1% 3,0% 6,5% Esigenze familiari 11,1% 9,4% 9,8% 10,3%
10 Altro 1,0% 1,8% 2,6% 1,7% N Il tempo è la prevalente motivazione alla base della scelta del mezzo di spostamento nel Nord Milano (un terzo del campione), seguita dalla comodità (un quarto) e dalla carenza d infrastrutture (poco più di un quinto). Differenti le motivazioni delle donne dell Alto Milanese e nel Vimercatese: comodità al primo posto (circa un terzo delle intervistate), seguita dalla carenza d infrastrutture e dal tempo. La motivazione della conciliazione con le esigenze dei familiari è stata fornita in tutte e tre le zone da una donna su dieci. A questo proposito è interessante verificare se il numero di figli piccoli incide sulla scelta del mezzo per recarsi al lavoro. La tendenza prevalente è quella dell uso del mezzo privato, che cresce ulteriormente all aumentare del numero dei bambini. Al crescere delle responsabilità familiari e delle complessità organizzative, le donne ricorrono maggiormente al mezzo privato. 7DEMezzo di trasporto e numero figli piccoli o più Totale Mezzo privato 69,3% 72,3% 72,6% 75,0% 71,7% Mezzo pubblico 7,8% 10,3% 11,7% 2,1% 9,8% Una combinazione tra mezzi pubblici 4,3% 3,4% 1,9% 3,2% Una combinazione tra mezzo privato e mezzi pubblici 3,9% 4,3% 4,2% 16,7% 4,5% Esclusivamente a piedi o in bicicletta 14,6% 9,8% 9,6% 6,3% 10,9% N
11 ',9,6,21('(//$9252'20(67,&2 Abbiamo chiesto alle donne di indicare il grado di aiuto ricevuto nel lavoro domestico da parte del marito o partner, dei parenti o il ricorso ad una collaboratrice domestica. Siamo in grado, in questo modo, di verificare quanta divisione del lavoro di casa si verifichi e quanto questo si adatti alle esigenze di conciliazione delle donne. 7DEAiuto ricevuto nel lavoro domestico marito/ partner parenti collab. domestica Molto 17,2 3,4 3,1 Abbastanza 27,6 6,8 7,7 $LXWRPHGLRDOWR Poco 27,1 8,5 8 Nulla 28,1 81,3 81,2 N All interno del campione si osserva che quasi tre quarti delle donne ricevono una qualche forma di aiuto dal partner, ma meno della metà riceve abbastanza o molto aiuto, che possiamo considerare come livello minimo del contributo per poter parlare di effettiva divisione del lavoro domestico. Circa 1 donna su 10 trova aiuto da altri parenti (figli cresciuti o genitori/suoceri) e la medesima quota si rivolge al mercato per delegare parte del carico di lavoro familiare. Quest ultima forma di aiuto in realtà dipende fortemente dal livello sociale della famiglia ed effettivamente i dati lo confermano: solo il 2% delle donne con livello medio-basso di istruzione (che assumiamo come buona SUR[\ del livello sociale) può utilizzare lavoro retribuito esterno. 7DERicorso alla collaboratrice domestica per livello di istruzione collaboratrice domestica N totale fino licenza media 2,2% 541 Diploma-laurea 15,8% 943 Totale 10,8% 1484 Ulteriore conferma viene dall incrocio con la valutazione soggettiva del bisogno economico, rilevato attraverso la domanda relativa all importanza del lavoro della donna per il bilancio familiare. Tra le donne che lo considerano importante o essenziale il ricorso al mercato è nettamente inferiore. 7DE Ricorso alla collaboratrice domestica per livello di istruzione collaboratrice domestica N totale Essenziale 6,7% 445 Importante 11,4% 612 Poco/per nulla importante 18,4% 228 Totale 11,1% 1143
12 L utilizzo di forza lavoro per la cura domestica cambia molto tra territori. Nel Vimercatese un quarto del campione ricorre ad una collaboratrice; la quota diminuisce nel Nord Milano e diviene residuale nell Alto Milanese. 7DE Ricorso alla collaboratrice domestica per zona collaboratrice domestica N totale Alto Milanese 4,9 891 Nord Milano 15,9 315 Vimercatese 23,9 280 Totale 10, La divisione del lavoro domestico tra i partner può essere uno degli elementi che favorisce la conciliazione tra lavoro e compiti di cura delle donne. Da questo punti di vista i dati delle interviste non sono confortanti: la divisione del lavoro è inferiore alla media tra le donne con figli piccoli, che, come abbiamo visto dall analisi delle interviste telefoniche, rappresentano la categoria con più dispendio di tempo. 7DEAiuto (abbastanza/molto) ricevuto nel lavoro domestico per carichi di cura marito/partner parenti collab. domestica Nessuno compito cura* 63,6% 30,0% 25,0% cura figli <11 47,2% 10,7% 11,8% cura figli solo>10 37,8% 9,6% 5,7% cura anziano/malato più eventuale figlio 43,0% 8,4% 13,8% Totale 44,8% 10,2% 10,8% * il numero di casi di donne senza carichi di cura è troppo basso per poter considerare affidabili i dati. Anche se si considerano direttamente le ore impiegate, si osserva una diminuzione della divisione del lavoro domestico in corrispondenza dell aumento dell impiego di tempo della donna per la cura. 7(0323(56(67(66( Un tema sul quale si riflette poco quando si parla di conciliazione è il tempo che le donne hanno o possono riservare a se stesse per coltivare i propri interessi, per incontrare amici e così via, si tratta di una sfera della vita della donna che rischia di rimanere, nella realtà così come negli studi sul tema, schiacciata tra lavoro e cura della famiglia. Nel nostro campione, costituito per lo più da donne lavoratrici e impegnate nella cura di figli e parenti, il tempo è una risorsa particolarmente scarsa. Metà delle intervistate non ha affatto tempo per sé e di questa per la gran parte non riesce nemmeno a svolgere tutti i compiti di cura. 7DE Tempo per sé e carichi di cura Totale Occupate cura figli cura figli Cura
13 <11 solo>10 anziano/malato Sì e mi resta molto tempo libero 2,6 1,3 3,0 2,3 2,6 Sì e ho tempo libero, ma devo organizzarmi bene 19,5 14,9 27,0 13,2 19,5 Sì ma ho poco tempo libero 26,4 26,4 23,4 26,5 26,4 Sì, ma non ho tempo libero 19,8 16,4 19,5 17,4 No, spesso non riesco a fare tutto quello che devo 37,6 30,2 38,4 34,2 N Un elemento fondamentale, che emerge tra l altro anche dalle interviste semi-strutturate di questo progetto, è la capacità di organizzare il proprio tempo. Un quinto del campione, infatti, riesce a ricavarsi del tempo libero attraverso un organizzazione attenta delle attività di cura e di lavoro. Tra le lavoratrici questa quota è inferiore alla media così come tra le donne con figli sopra i 10 anni. È molto interessante, invece, che proprio OHGRQQHFRQSLFDULFKLGLFXUD (quelle con figli piccoli in particolare) riescano più della media ad ottenere un po di tempo per se stesse attraverso una buona organizzazione della giornata. 7DETempo per sé e zona molto/abbast. tempo scarso/ nessuno tempo insuff. N Alto Milanese 23,1% 42,8% 34,1% 900 Nord Milano 22,6% 41,1% 36,2% 552 Vimercatese 19,7% 48,1% 32,1% ,1% 43,7% 34,2% 1959 I territori non differiscono molto tra loro, nonostante l Alto Milanese sia caratterizzato da minori carichi di cura delle intervistate in termini di ore e di persone da assistere. Il campione relativo all Alto Milanese oppone evidentemente alla caratteristica di avere meno donne occupate, meno donne con figli piccoli e meno ore di cura, quella di avere famiglie più numerose, meno donne senza alcun carico di cura e più anziani e malati da assistere. Un altra spiegazione, non confortata, però dai nostri dati, potrebbe essere una minore capacità di organizzare il proprio tempo. 7DE Tempo per sé e orario di lavoro Molto/abbast. tempo Scarso/ nessuno tempo insuff. N A tempo pieno 14,8% 43,4% 41,8% 1027 A tempo parziale, qualche ora al giorno 31,9% 44,5% 23,6% 501 A tempo parziale, qualche giorno a settimana 42,7% 37,8% 19,5% 82 A tempo parziale, altro tipo di combinazione 18,8% 44,8% 36,4% 154 A tempo non vincolato 20,0% 54,7% 25,3% 75 Totale 21,3% 44,0% 34,7% 1839 La forma di part-time che sembra permettere una maggiore cura di se stesse è quella verticale: quattro donne su dieci occupate con questo tipo di contratto riescono a riservare molto o abbastanza tempo per sé.
14 Tra le donne impiegate a tempo pieno solo una donna su sette ha tempo sufficiente per se stessa.
15 6(59,=, Rispetto alle interviste telefoniche nel questionario auto-somministrato siamo stati in grado di aggiungere altri servizi da giudicare in base alla loro utilità per il risparmio di tempo in chiave di conciliazione; la lista di servizi risulta, quindi, più dettagliata e comprende anche gli uffici postali, i negozi, i servizi sanitari (ospedali) e gli altri uffici pubblici. Il quadro che emerge è di sostanziale soddisfazione per scuole, asili (già emerso nelle interviste telefoniche) e servizi commerciali. 7DE Difficoltà create dagli orari dei servizi (%) per condizione occupazionale Molte Alcune Asili 5,9 (6,0) 18,3 (20,8) Scuole 3,9 (3,6) 25,0 (27,9) Commercio 2,8 (2,8) 18,2 (18,4) Trasporti 14,7 (16,4) 29,6 (30,5) Asl 17,4 (18,7) 43,0 (47,2) Sanità 17,1 (18,3) 46,2 (50,1) Poste 10,1 (10,2) 29,2 (30,5) Uffici pubblici 20,1 (22,0) 46,1 (49,7) Tra parentesi riportiamo la percentuale relativa alle donne occupate Il giudizio appare, invece, negativo per i trasporti (vedi prima parte di questo report), e tutti gli uffici pubblici e medico-ospedalieri: almeno 4 donne su 10 dichiara di non essere soddisfatta degli orari di questi servizi. Le donne che lavorano (valori riportati tra parentesi) sono in generale più critiche; non si presentano, invece, rilevanti differenze in base al tipo di carichi di cura. 7DE Difficoltà create (molte/alcune) per tempo per sé Tempo per sé Asili Scuole Trasporti Commercio Poste Asl Sanità Uff. pubblici molto/abbast. tempo 12,2% 19,4% 29,4% 17,3% 30,3% 42,7% 47,5% 51,5% scarso o nessuno 23,0% 24,9% 44,4% 21,1% 39,5% 63,0% 66,7% 69,1% tempo insuff. 34,8% 41,6% 53,8% 24,2% 46,1% 70,3% 71,0% 73,4% Totale 25,0% 29,5% 44,9% 21,4% 39,9% 61,4% 64,3% 67,1% La zona influisce in parte sui giudizi. Nel Nord Milanese si osserva la più alta insoddisfazione verso i servizi. 7DE Difficoltà create (molte) dagli orari dei servizi (%) per zona Totale Alto Milanese Nord Milano Vimercatese Asili 5,9 5,8 8,5 4,2 Scuole 3,9 3,8 5,4 2,2 Commercio 2,8 3,1 3,0 2,1 Asl 17,4 15,8 18,7 19,2 Sanità 17,1 15,0 19,9 18,3 Poste 10,1 9,1 12,5 10,0 Uffici pubblici 20,1 19,4 22,4 19,3
16 Abbiamo visto, sia dall analisi di queste interviste sia di quelle telefoniche, che gli orari scolastici incontrano il favore di gran parte delle donne. Verifichiamo ora quali sono le esigenze delle donne rispetto all organizzazione degli orari scolastici. 7DEPreferenza di orari scolastici Totale Occupate Cura figli <11 Cura figli >10 Cura anziano/malato Tutte le mattine 15,6 12,2 10,1 29,5 20,1 Le mattine e qualche pomeriggio 20,8 20,3 16,7 32,4 22,3 Le mattine e i pomeriggi 57,3 60,9 66,1 34,5 50,8 Un orario scolastico prolungato fino a sera 6,4 6,6 10,1 29,5 20,1 Totale Il tempo pieno, addirittura prolungato fino a sera, emerge come esigenza della maggioranza delle intervistate soprattutto se lavoratrici e con carichi di cura. Risultano anche diversificate le esigenze delle donne in base al tipo di cura: le donne con figli sopra i 10 anni e con anziani e malati da curare mostrano un grande interesse per orari scolastici prolungati fino a sera.
Risultati Floriani. [1] Totale Segnalazioni 14 /16 F 17 /18 F 19 /20 F 14 /16 M 17 /18 M 19 /20 M 315 138 110 22 23 17 5 44% 35% 7% 7% 5% 2%
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