ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA
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- Giacinto Bruno
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1 ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA novembre 04
2 Introduzione In base ai dati dell VIII Censimento su Industria e Servizi dell ISTAT è stata condotta un analisi dell occupazione femminile nelle imprese (e istituzioni) e nelle cooperative italiane. Elaborando i dati censuari si è calcolata la quota di addetti donne per ramo di attività economica e per regione. Il numero di donne occupate nel 2001 è pari a , di cui in imprese ed istituzioni (escluse le cooperative) e nelle società cooperative (tra cui le cooperative sociali). L incidenza dell occupazione femminile sul totale è pari al 38,1% per le prime e al 45,6% per le seconde. Se si esclude il settore pubblico (pubblica amministrazione e difesa), dove la maggioranza della forza lavoro è costituita da donne (il 57,9%), il settore profit depurato registra un occupazione femminile pari al 35,3% del totale. Per quanto riguarda le cooperative, quelle che fanno aumentare il dato sulla presenza femminile sono le cooperative sociali, dove le donne impiegate costituiscono il 73,3% del totale della forza lavoro. Senza considerare le cooperative sociali, la percentuale di donne impiegate in cooperative scende al 40,4%. Tale differenza di circa 5 punti percentuali trova spiegazione nel fatto che le cooperative operano soprattutto nel settore terziario (ad eccezione del settore costruzioni), dove presenza femminile è mediamente maggiore anche per le imprese profit. Addetti per settore economico Nella Tabella 1 possiamo osservare come si distribuisce l occupazione femminile per ciascun settore economico. Analizzando le cifre sugli occupati in imprese ed istituzioni, si distingue immediatamente la presenza di alcuni settori caratterizzati da una bassa presenza femminile e di altri dove, viceversa, le donne hanno un incidenza significativa. I primi sono quei settori in cui c è tradizionalmente un alta percentuale di occupati uomini e sono, in ordine decrescente secondo la relativa incidenza femminile, agricoltura, caccia e silvicoltura 1
3 (15,9%), produzione e distribuzione di energia elett rica, gas e acqua (13,8%), estrazione di minerali (12,1%), pesca, piscicoltura e servizi connessi (9,9%), costruzioni (8,8%). I settori in cui si ha la quota relativamente più elevata di donne occupate sono, in ordine crescente, alberghi e ristoranti (47,9%), istruzione (56,0%), pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (57,9%), sanità ed altri servizi sociali (58,9%). I dati riguardanti le cooperative sono piuttosto simili a quelli illustrati per le imprese ed istituzioni. Ci sono delle differenze significative soltanto nell agricoltura, dove la maggior presenza femminile è spiegata dal gran numero di cooperative sociali di tipo B che si trovano nel settore (vedi Tabella 1a), nelle quali la presenza femminile è pari al 42% del totale (l incidenza nel totale cooperative è del 33%). Da notare, infine, come nel settore sanità ed altri servizi sociali la quota di occupati donne superi i tre quarti del totale (75,7%). In questo settore l 87,3% degli impiegati in cooperative è impegnato nelle cooperative sociali ( , di cui donne). 2
4 Tabella 1: addetti per settore economico Addetti donne % donne Addetti Addetti donne % donne Addetti AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ,9% ,1% PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI ,9% ,4% ESTRAZIONE DI MINERALI ,1% ,5% 936 ATTIVITA' MANIFATTURIERE ,5% ,4% PRODUZ. E DISTRIBUZ. ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA ,8% ,2% 448 COSTRUZIONI ,8% ,9% COMM. INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZ. AUTO, MOTO E BENI PERSONALI ,2% ,6% ALBERGHI E RISTORANTI ,9% ,6% TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI ,3% ,1% INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ,8% ,0% ATT. IMMOB., NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. PUBBLICA AMMINISTRAZ. E DIFESA; ASSICURAZ. SOCIALE OBBLIGATORIA ,7% ,1% ,9% #DIV/0! 0 ISTRUZIONE ,0% ,9% SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI ,9% ,7% ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI ,9% ,8% Totale: ,1% ,6% Totale, escluso settore pubblico ,3% ,6% Fonte: ISTAT. Settore economico Totale imprese e istituzioni, escluse società cooperative Totale società cooperative, comprese cooperative sociali Tabella 1a: addetti in cooperative sociali per settore economico. Addetti donne % donne Addetti AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ,2% PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI ESTRAZIONE DI MINERALI ATTIVITA' MANIFATTURIERE ,1% 831 PRODUZ. E DISTRIBUZ. ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA COSTRUZIONI COMM. INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZ. AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 41 53,2% 77 ALBERGHI E RISTORANTI ,8% 942 TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ATT. IMMOB., NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. PUBBLICA AMMINISTRAZ. E DIFESA; ASSICURAZ. SOCIALE OBBLIGATORIA ,9% ISTRUZIONE ,3% SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI ,0% ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI ,3% Totale: ,3% Fonte: ISTAT. Settore economico Cooperative sociali 3
5 Addetti per regione Nella Tabella 2 possiamo osservare come si distribuisce territorialmente l occupazione femminile. Il primo dato che emerge è la netta differenza tra nord e sud: nelle regioni meridionali la percentuale di donne occupate in imprese ed istituzioni è significativamente più bassa della media nazionale in tutte le regioni dell area (il valore più alto si registra in Sardegna col 33,4%). Tale evidenza è valida anche per le cooperative ma in maniera meno accentuata: in 4 regioni (Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna) la percentuale di occupati donne supera il 40%. La spiegazione più plausibile è nel fatto che in queste regioni il tasso di disoccupazione è più alto di quello medio nazionale e questo fa si che ci sia una più elevata concorrenza e quindi una maggiore difficoltà d accesso al lavoro da parte delle donne. Guardando nel dettaglio i dati per imprese ed istituzioni, si nota che la regione con la più alta quota di occupazione femminile è il Lazio, dove il 48% degli occupati sono donne. Questo valore è ben 10 punti percentuali al di sopra della media nazionale e 9 punti più alto della quota che si registra nella seconda regione, il Trentino-Alto Adige col 39%. La spiegazione di questa evidente particolarità si spiega col fatto che nel Lazio più della metà dell occupazione è in istituzioni (in particolare nel pubblico impiego), nelle quali la percentuale di donne supera il 60%. Ci sono altre tre regioni che si distinguono per una quota elevata di occupazione femminile: la Valle d Aosta, il Trentino-Alto Adige e l Emilia-Romagna. Anche per queste regioni si riesce facilmente a risalire all origine della loro particolarità: nelle prime due si registra, come per il Lazio (ma in quantità nettamente minore), una quota più alta della media di occupati in istituzioni; nell ultima la spiegazione si trova invece nel peso rilevante nella regione del settore delle attività immobiliari, noleggio, informat ica, ricerca, professionisti ed imprenditori che, come vedremo, sono caratterizzati da una forte presenza femminile. Le regioni con la più bassa incidenza di occupazione femminile sono Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, con quote comprese tra il 28% e il 29%. Il dato comune a queste regioni è la forte presenza del settore costruzioni (più del 10% degli occupati in queste 4
6 regioni lavora in questo settore), dove il numero di donne è ridotto a valori bassissimi (meno del 9% del totale). Passiamo alle società cooperative. In ben 5 regioni le donne lavoratrici sono più degli uomini: Piemonte, Valle d Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Umbra. In Umbria e nel Friuli-Venezia Giulia la motivazione è la forte presenza di cooperative sociali (sono più di un quarto di tutte le cooperative delle due regioni), dove sappiamo esserci una forte presenza femminile. Nella Valle d Aosta il 10% dell occupazione trova lavoro in alberghi e ristoranti (dove il 70% dei lavoratori sono donne). In Piemonte ed Emilia- Romagna, infine, si ha una forte presenza del settore delle attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, professionisti ed imprenditori. Nella situazione opposta a quella appena illustrata si trovano Campania e Puglia, dove l incidenza femminile è pari al 28,7% e al 33,8% rispettivamente. In queste regioni si ha contemporaneamente una bassa presenza di cooperative sociali e un alta incidenza del settore delle costruzioni. 5
7 Tabella 2: addetti per regione geografica. Regione Addetti donne % donne Addetti Addetti donne % donne Addetti Piemonte ,9% ,5% Valle d'aosta ,4% ,1% Lombardia ,7% ,8% Trentino-Alto Adige ,0% ,3% Veneto ,5% ,3% Friuli-Venezia Giulia ,4% ,2% Liguria ,5% ,2% Emilia-Romagna ,7% ,6% Toscana ,6% ,4% Umbria ,3% ,0% Marche ,5% ,9% Lazio ,0% ,2% Abruzzo ,1% ,3% Molise ,6% ,4% Campania ,8% ,7% Puglia ,0% ,8% Basilicata ,9% ,5% Calabria ,0% ,0% Sicilia ,9% ,6% Sardegna ,4% ,2% Totale: ,1% ,6% Fonte: ISTAT. Totale imprese e istituzioni, escluse società cooperative Totale società cooperative, comprese cooperative sociali 6
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