Micotossine: problema di rilevanza globale
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- Dario Martino
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1 Micotossine Articolo 2 Ai fini della presente direttiva si intende per: a) «mangimi»: i prodotti di origine vegetale o animale, allo «sostanza indesiderabile»: qualsiasi sostanza o prodotto, ad eccezione dei microrganismi patogeni, che sia presente nel e/o sul prodotto destinato all'alimentazione degli animali e costituisca un pericolo potenziale per la salute animale o umana, o l'ambiente, o che potrebbe influire sfavorevolmente sull'allevamento.
2 Micotossine: problema di rilevanza globale
3 Micotossine Metaboliti secondari prodotti da muffe e funghi Effetti: Neurotossici, nefrotossici, epatotossici, dermotissici, enterotossici Non inducono una risposta immunitaria
4 Micotossine Aspergillus flavus, parasiticus ochraceus Fusarium graminearum prolifertum sporotrichoides Penicillium cyclopium citrinum rubrum viridicatum aflatossine ocratossine zearalenone fumonisine deossinivalenolo, fusarenone tricoteceni acido penicillico citrinina rubratossina ocratossine
5 Micotossine AFLATOSSINE B1, B2, G1, G2 epatiti, nefriti, carginogenesi arachide, semi oleosi, mais ed altri cereali M1, M2 metaboliti di B1 e B2 latte e derivati OCRATOSSINA A,B nefriti, epatiti orzo, mais ed altri cereali
6 Micotossine ZEARALENONI zearalenone zearalenolo attivita estrogenica, ipofertilita mais ed altri cereali TRICOTECENI T2 DON NIV FUMONISINE B1 B2 dermatiti, emorragie,leucopenie, disturbi nervosi Carginogenesi?? mais, orzo ed altri cereali mais, orzo ed altri cereali
7 Le micotossine di maggior interesse per il settore alimentare a causa della elevata diffusione e dell impatto sulla salute dell uomo e degli animali sono: Aflatossine (Gruppo 1, carcinogeno per l'uomo) Ocratossina A e Fumonisine (Gruppo 2B, possibili carcinogeni) Tricoteceni e Zearalenone (Gruppo 3, non carcinogeni per l'uomo) (WHO-IARC, 1993)
8 FATTORI CHE POSSONO INFLUENZARE LA PRESENZA DI MICOTOSSINE NELLA CATENA ALIMENTARE Fattori Biologici Suscettibilità del raccolto Compatibilità con il fungo tossigeno Fattori ambientali Temperatura Umidità Danni meccanici Danni da insetti / uccelli Funghi Raccolto Maturità del raccolto Temperatura Umidità Stoccaggio Distrubuzione Processazione Temperatura Umidità Uomo Prodotti di origine animale Animali
9 Crescita muffe e tossinogenesi Specie fungina T C crescita T C tossinogenesi Micotossine Aspergillus flavus Aspergillus parasiticus AFB1, AFB2, AFG1, AFG2 Aspergillus ochraceus OTA Penicillium cyclopium Penicillium veridicatum Fusarium spp Zearalenone Fumonisine Fusarium spp. 12 Tricoteceni Liuti et al., 1999
10 Muffe 1-5 x 10 5 CFU/g sono abbastanza comuni, mentre se la contaminazione supera 1 x 10 6 CFU/g, le muffe sono visibili sull alimento quando la contaminazione è compresa tra 1 e 5 x 10 6 CFU/g» riduzione appetibilita» assunzione s.s.» digeribilita e valore nutritivo degli alimenti - 5/10%» riduzione del tenore lipidico - 30% DiCostanzo et al., 1995
11 Micotossine: considerazioni nutrizionali La contaminazione degli alimenti con aflatossine determina: Energia - 5% Proteina - 7% Grassi - 60% Dell Orto, 1999
12 Sviluppo di muffe: relazione tra umidita e A w Aw 1,00 0,95 0,90 0,85 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 non sicuro pericolo attenzione sicuro umidita',% Nahm, 1990
13 Insetti attacco diretto delle cariossidi Sitophilus sp, Rhizopertha sp, Oryzephilus sp. sviluppo su cereali gia deprezzati e si nutrono di muffe Abasversus sp difficolta conservazione modifica colore, sapore, struttura, acidita > solubilita proteica disturbi digestivi, lesioni mucosa intestinale allergie trasporto microrganismi nocivi
14 Micotossine - principali effetti - BASSI LIVELLI riduzione produzione riduzione assunzione MODERATI LIVELLI inferiore resistenza infezioni maggiore suscettibilita allo stress riduzione fertilita ELEVATI LIVELLI alterazioni epatiche e renali edema prolasso rettale secchezza mucosa nasale, scolo alterazione fermentazioni ruminali
15 Limiti massimi di aflatossina B1 ammessi nei mangimi per le diverse specie. Mangime (12% di umidità) Materie prime per mangimi ad eccezione di: arachidi, copra, palmisti, semi di cotone, b bassu, mais e loro derivati Alimenti completi per bovini, ovini e caprini, a eccezione di : - animali da latte, vitelli ed agnelli Conten to massimo (ppb) DM 11/5/98 n.241; DM 21/5/99
16 Limiti massimi di aflatossina B1 ammessi nei mangimi per le diverse specie. Dir 2003/100/CE Mangime (12% di umidità) Contenuto massimo (ppm) Tutte le materie prime per mangimi 0.02 Mangimi completi per bovini, ovini e caprini, a eccezione di : - animali da latte, - vitelli ed agnelli Mangimi completi per suini e pollame (salvo animali giovani) Altri mangimi completi 0.01 Mangimi complementari per bovini, ovini e caprini, a eccezione di animali da latte, vitelli ed agnelli) 0.02 Mangimi complementari per suini e pollame (salvo animali giovani) 0.02 Altri mangimi complementari 0.005
17 Limite massimo Aflatossina M1 ammesso nel latte (Regolamento CE 1525/98 466/2001) 0.05 ppb (nel latte: crudo, destinato alla produzione di prodotti a base di latte, alimentare trattato termicamente)
18 Micotossine: interventi Materie prime Prevenzione in campo, miglioramento tecniche post raccolta ed accurata verifica dei livelli di contaminazione delle materie prime a tale proposito i criteri di HACCP individuati dalla normativa europea suggeriscono una verifica delle partite in entrata come strumento primario di prevenzione Conservazione Decontaminazione e detossificazione Formulazione razione Additivi e fattori nutrizionali (attenzione agli aspetti legislativi!!!)
19 Micotossine: interventi sull alimento Rapida essiccazione Inibitori crescita fungina Trattamento termici o estrazione con solventi Trattamenti fisici di decontaminazione: Pulitura e separazione meccanica delle parti contaminate Vagliatura
20 Micotossine: interventi Selezione manuale e/o meccanica di cariossidi presumibilmente contaminate Riduzione del % di DON e zearalenone Perdita del prodotto < 19%
21 Micotossine: interventi Vagliatura e stacciatura delle frazioni a granulometria piu piccola Abbattimento significativo Attenzione alla perdita del prodotto
22 Azione della vagliatura Vagliatura effettuata tramite pulitore-separatore a tamburo che permettte di selezionare le seguenti frazioni (Savoini et al. 2003): FINE: MEDIO FINE: MEDIA: MEDIO PLUS: GROSSA: scartata scartata uso mangimificio uso mangimificio scartata
23 Azione della vagliatura sul contenuto in B1 (ppb) nel mais (Savoini et al. 2003) Granella pre vagliatura (ppb) Granella post vagliatura (ppb) Differenza % %
24 Vagliatura del mais (14 mm) AF B1 iniziale, ppb AF B1 finale, ppb Riduzione, % <
25 Frumento duro: decorticazione e sottoprodotti della decorticazione Frumento Sottoprodotti UP DB F1 F2 A1 A2 A3 Ceneri, % Proteina, % Lisina, mol% Salubrità! β-glucani, % Fibra insolubile, % solubile, % UP: non processato DB: decorticato F: passaggi di frizione A: sottoprodotti di decorticazione (Dexter e Wood, 1996).
26 Attenzione ai sottoprodotti!!!!!! Molitura: ridistribuzione delle micotossine ed accumulo nelle frazioni corticali Macinazione ad umido: accumulo nelle acque di macerazione (DON amido; ZEA glutine)
27 Micotossine: detossificazione Metodi fisici: calore Aflatossine, DON, fumonisine: piu resistenti al calore Frumento: OTA: abbattimento del 70% con riscaldamento a C Zearalenone: abbattimento del 70% con riscaldamento a 120 C Mais: Zearalenone: abbattimento del 28% con riscaldamento a 150 C
28 Micotossine: interventi sull animale Metodi chimici Argille: bentoniti e aluminosilicati. Glucomannani esterificati Fattori nutrizionali (antiossidanti, composti fenolici)
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