(in grassetto le modifiche apportate dagli emendamenti d aula approvati)

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1 Disegno di legge di riforma dei delitti di corruzione (s19 e abbinati) Scheda illustrativa (in grassetto le modifiche apportate dagli emendamenti d aula approvati) Al Senato della Repubblica è in corso di discussione il disegno di legge recante disposizioni in materia di corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio (19, 657, 810, 846, 847, 851 e 868-A). Il Governo, e per esso il Ministro della Giustizia, ha seguito con grande attenzione i lavori parlamentari proponendo alcuni significativi emendamenti, accolti in sede referente, che delineano i tratti caratteristici della disciplina in via di formazione, nel senso di un maggior rigore repressivo dei più gravi delitti di corruzione. I contenuti del disegno di legge possono così essere riassunti. - Si aumentano le pene per il delitto di peculato, in forza di un emendamento del Relatore. La modifica consiste nell innalzamento del massimo edittale, da dieci anni di reclusione a dieci anni e sei mesi di reclusione. - Si aumentano le pene per il delitto di corruzione per l esercizio delle funzioni (art. 318 c.p.), innalzando la pena massima da cinque anni di reclusione a sei anni di reclusione. - Si aumentano le pene per il delitto di corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (319 c.p), anche in accoglimento di un apposito emendamento del Governo che ha elevato anche il minimo edittale. La modifica consiste nell innalzamento di due anni sia del massimo, che arriva così dagli attuali otto ai dieci anni, sia del minimo, che arriva così dagli attuali quattro ai sei anni. - Si aumentano le pene per il delitto di corruzione in atti giudiziari (319 ter c.p.). La modifica consiste nell innalzamento di due anni sia del minimo edittale, che arriva così dagli anni quattro ai sei anni, che del massimo, che arriva dagli attuali dieci ai dodici anni. Sono poi corrispondentemente aumentate le ipotesi di reato qualificato da eventi aggravatori.

2 - Si aumentano le pene per il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità (319 quater c.p.). La modifica, proposta dal Relatore, consiste nell innalzamento di tre anni della pena minima, che arriva a sei anni, e di due anni e sei mesi di reclusione della pena massima, che arriva a dieci anni e sei mesi. - Si aumenta la durata massima, dagli attuali tre a cinque anni, della pena accessoria dell incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione. - Si estende la pena accessoria dell estinzione del rapporto di lavoro o di impiego presso amministrazioni o enti pubblici, o presso enti a prevalente partecipazione pubblica, anche ai casi di condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a due anni e non più, come oggi, a tre anni, per i delitti di peculato, concussione, corruzione. - In forza di un emendamento parlamentare ( n Casson e altri) approvato dall aula del Senato si modifica la durata relativa alla pena accessoria della sospensione dell esercizio di una professione o di un arte, di cui all articolo 35 codice penale, aumentando il periodo minimo da quindici giorni a tre mesi e il periodo massimo da due a tre anni. La modifica proposta appare opportuna, stante l esiguità della durata attualmente prevista, che rende scarsamente efficace l anzidetta sospensione. - Si introduce una specifica circostanza attenuante in favore di quanti, imputati per i delitti di corruzione, collaborino efficacemente con l autorità giudiziaria al fine di assicurare la prova dei reati, l individuazione degli altri responsabili, o, ancora, il sequestro delle somme o altre utilità oggetto degli illeciti scambi. In forza di un emendamento parlamentare (1.341, testo 2, Stefani e altri), approvato dall aula del Senato, si prevede l aumento della riduzione di pena prevista per la circostanza attenuante della collaborazione, che passa da un terzo alla metà a da un terzo a due terzi. E condivisibile accordare la possibilità di un ulteriore riduzione di pena.

3 - Si estende la fattispecie di concussione, oltre che al pubblico ufficiale, all incaricato di pubblico servizio. - Si prevede la condanna al pagamento, per ordine imposto con la sentenza di condanna per i delitti di peculato, concussione e corruzione, nelle sue varie forme, di una somma pari all ammontare di quanto indebitamente il pubblico ufficiale o l incaricato di pubblico servizio abbiano ricevuto. Tale pagamento viene disposto a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell amministrazione di appartenenza del pubblico ufficiale o dell incaricato di pubblico servizio condannati. In forza di un emendamento proposto dal Relatore (3.700), ed approvato dall aula del Senato, si prevede che la suddetta riparazione pecuniaria sia ordinata dal giudice solo con la sentenza di condanna e non anche con la sentenza di patteggiamento. La modifica apportata con l emendamento si rivela necessaria perché, per il caso di patteggiamento, il disegno di legge (art. 5) - in accoglimento di un apposito emendamento governativo - prevede che, nei procedimenti per i reati contro la pubblica amministrazione specificamente indicati, l ammissione al rito speciale è subordinata al versamento anticipato ed integrale del prezzo o del profitto del reato. Pertanto, con la sentenza di condanna per i reati contro la pubblica amministrazione specificamente indicati sarà sempre ordinato il pagamento di una somma di danaro pari all ammontare di quanto indebitamente ricevuto dal pubblico ufficiale o dall incaricato di pubblico servizio, a titolo di riparazione pecuniaria in favore della pubblica amministrazione di appartenenza ovvero in favore dell amministrazione della giustizia, mentre, in caso di patteggiamento, l ammissibilità della stessa richiesta sarà subordinata alla avvenuta restituzione integrale del prezzo del profitto del reato. - A seguito di un ulteriore emendamento parlamentare approvato dall aula del Senato (6.300, testo 2, Lo Giudice + altri) si prevede opportunamente che, nel caso di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione, il beneficio

4 della sospensione condizionale della pena, ove concesso dal giudice, sia obbligatoriamente subordinato a forme di riparazione pecuniaria a favore dell amministrazione lesa. - In accoglimento degli emendamenti del Governo, si riscrive la disciplina dei reati di c.d. falso in bilancio. Specificamente, si sostituisce integralmente la disciplina degli articoli 2621 e 2622 del codice civile, rispettivamente dedicati alla previsione delle sanzioni penali applicabili alle false comunicazioni sociali delle società non quotate e di quelle quotate o comunque diffuse tra il pubblico. Tanto l ipotesi di cui all articolo 2621 quanto quella di cui all articolo 2622 vengono punite a titolo di delitto, con parametrazione della pena detentiva proporzionata alla gravità intrinseca della condotta. Le due fattispecie vengono pressoché allineate anche con riferimento alla descrizione della condotta incriminata. Nell ipotesi di cui all articolo 2621 la struttura della fattispecie attiene alla falsa esposizione di fatti materiali rilevanti o alla omissione di fatti materiali rilevanti. In tal modo, tale incriminazione mutua il criterio di selezione dei fatti materiali, già riportata nell art c.c. per il delitto di Ostacolo all esercizio delle funzioni dell autorità pubblica di vigilanza e ben si inquadra in una fattispecie criminosa riferita a società non quotate la cui dimensione di esercizio non assume il medesimo rilievo e non diffuse tra il pubblico. Mentre, nell ipotesi di cui all art la formulazione distingue l esposizione di fatti materiali non rispondenti al vero rispetto alla omissione di fatti materiali rilevanti, poiché le società quotate nel mercato azionario richiedono una disciplina più rigorosa di formazione di bilancio per la dimensione pubblica che le stesse rivestono. - Si prevede, inoltre, l inserimento nel codice civile dell articolo 2621-bis che punisce con la pena della reclusione da sei mei a tre anni, sempreché non costituiscano più grave reato, i fatti di lieve entità, valutati tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta. Si prevede, al secondo comma, che la medesima pena si applica nei casi in cui i fatti di cui all articolo 2621 riguardano società che non superano i limiti indicati dal secondo comma dell articolo 1 del regio

5 decreto 16 marzo 1942, n. 267: in tale ipotesi, il delitto è procedibile a querela della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari della comunicazione sociale - Si introduce poi l articolo 2621-ter, sempre nel codice civile, per stabilire che, ai fini della non punibilità per particolare tenuità di cui all'articolo 131-bis del codice penale, il giudice debba valutare in modo prevalente, l entità dell eventuale danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori conseguente ai fatti di cui agli articoli 2621 e 2621-bis. Ciò significa che l istituto della particolare tenuità, come causa di non punibilità, opera per qualunque fatto di falsificazione di bilanci e comunicazioni sociali punito edittalmente con pena non superiore a cinque anni di reclusione, e che, nella valutazione in concreto della sussistenza delle condizioni di applicazione, occorre tener conto, oltre che dei criteri delineati in generale dal codice penale, anche dell entità del danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori. - Infine, si prevedono le diposizioni di adeguamento delle norme sulla responsabilità amministrativa degli enti in relazione ai reati societari, di cui all articolo 25-ter, comma 1, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n A seguito di un ulteriore emendamento approvato dall aula del Senato, riformulato dal relatore (7.301, testo 2, Caliendo e altri), è stato previsto l obbligo di trasmissione a carico delle stazioni appaltanti, con cadenza semestrale, di specifiche notizie all Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche, che, in forza dell art. 7 del disegno di legge, ha visto ampliati i poteri di vigilanza e di controllo sui contratti pubblici. Si valuta favorevolmente tale previsione, nell interesse della trasparenza delle procedure degli appalti pubblici.