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1 VENEZIA 19 settembre 2016 CPO COA VENEZIA Violenza domestica e di genere: definizioni normative avv. Maria (Milli) Virgilio mariavirgilio.wordpress.com 1

2 «violenza di genere» «violenza contro le donne», «violenza nei confronti delle donne», «violenza domestica», «violenza nelle relazioni affettive», «violenza sessuale», «stalking», «discriminazione di genere», «diseguaglianza di genere» 2

3 Legge 15 ottobre 2013 n. 119 recante: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province» DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014 n. 24. Attuazione della direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime, che sostituisce la decisione quadro 2002/629/GAI. (14G00035) DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014 n. 39. Attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI. (14G00051) Legge 28 aprile 2014 n. 67. Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili. DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014 (in Gazz. Uff., 1 settembre 2014, n. 202). - Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge n. 93 del

4 INTESA DELLA CONFERENZA UNIFICATA - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 novembre 2014 (in Gazz. Uff., 18 febbraio 2015, n. 40). - Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo e le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le autonomie locali, relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, prevista dall'articolo 3, comma 4, del D.P.C.M. del 24 luglio (Rep. Atti n. 146/CU) DECRETO LEGISLATIVO 16 marzo 2015, n. 28 Disposizioni in materia di non punibilità' per particolare tenuità del fatto, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera m), della legge 28 aprile 2014, n. 67. DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2015, n. 212.Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI. 4

5 Così il D.lgs. 15 giugno 2015 n Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (il cd Jobs Act), all art 24 prevede il congedo per le donne vittime di violenza di genere per la dipendente di datore di lavoro pubblico o privato, inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri antiviolenza o dalle case rifugio; questa ha il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al suddetto percorso di protezione per un periodo massimo di tre mesi. 5

6 Nello stesso spirito la L. 7 agosto 2015 n.124 Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, all art.14 riconosce la possibilità di chiedere il trasferimento alla dipendente vittima di violenza di genere inserita in specifici percorsi di protezione. 6

7 Codice rosa legge stabilità 2015 È istituito, nelle aziende sanitarie e ospedaliere, un percorso di protezione denominato «Percorso di tutela delle vittime di violenza», con la finalità di tutelare le persone vulnerabili vittime della altrui violenza, con particolare riferimento alle vittime di violenza sessuale, maltrattamenti o atti persecutori (stalking). All istituzione del Percorso di tutela delle vittime di violenza si provvede con le risorse finanziarie, umane e strumentali 7

8 Piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, previsto all art. 5 bis della legge, adottato con decreto 7 luglio 2015 della Presidenza del Consiglio dei Ministri 8

9 Fonti normative SOVRANAZIONALI ONU Consiglio Europa Unione Europea INTERNE Leggi statali Leggi regionali Protocolli locali di rete 9

10 Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination against Women (CEDAW) del 1979 Convenzione dell Organizzazione delle Nazioni Unite sull eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne Raccomandazione generale n. 19 del 1992 «La violenza di genere è una forma di discriminazione che inibisce gravemente la capacità delle donne di godere dei diritti e delle libertà su una base di parità con gli uomini» 10

11 Risoluzione Assemblea gen. ONU 19/12/1993, n. 48/104, Dichiarazione sull eliminazione della violenza contro le donne: Articolo 1. Ai fini della presente Dichiarazione l espressione violenza contro le donne sta a significare ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata. 11

12 Risoluzione Assemblea gen. ONU 19/12/1993, n. 48/104, Dichiarazione sull eliminazione della violenza contro le donne: Art. 3. La violenza contro le donne riguarda principalmente: a) la violenza fisica, sessuale e psicologica che si produca nella famiglia, inclusi i maltrattamenti, gli abusi sessuali delle bambine in ambito familiare, le violenze legate alla dote, lo stupro coniugale, la mutilazione genitale femminile e altre pratiche tradizionali dannose per le donne, la violenza perpetrata da altri membri della famiglia e la violenza legata allo sfruttamento; b) la violenza fisica, sessuale e psicologica che avviene all interno della comunità in generale, compreso lo stupro, l abuso sessuale, le molestie e l intimidazione sul posto di lavoro, nelle istituzioni educative e altrove, la tratta delle donne e la prostituzione forzata; c) la violenza fisica, sessuale e psicologica perpetrata o tollerata 12 dallo Stato, ovunque si manifesti.

13 Convenzione di Istanbul 11 maggio 2011 del Consiglio d Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence Art. 3 a) con l espressione violenza contro le donne si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata; b) l espressione violenza domestica designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima; 13

14 Art. 3 (segue) c) con il termine genere ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini; d) l espressione violenza contro le donne basata sul genere designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato; 14

15 Direttiva 2012/29/UE Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato (17) Per violenza di genere s'intende la violenza diretta contro una persona a causa del suo genere, della sua identità di genere o della sua espressione di genere o che colpisce in modo sproporzionato le persone di un particolare genere. Può provocare un danno fisico, sessuale, emotivo o psicologico, o una perdita economica alla vittima. La violenza di genere è considerata una forma di discriminazione e una violazione delle libertà fondamentali della vittima e comprende la violenza nelle relazioni strette, la violenza sessuale (compresi lo stupro, l'aggressione sessuale e le molestie sessuali), la tratta di esseri umani, la schiavitù e varie forme di pratiche dannose, quali i matrimoni forzati, la mutilazione genitale femminile e i cosiddetti «reati d'onore» 15

16 Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU) del 1950 art. 14 diritto di non discriminazione nel godimento dei diritti e delle libertà, elencando tra le forme di discriminazione anche quella fondata sul sesso. Sulla base di questo testo (e dei successivi Protocolli Addizionali) si è innestata la copiosa e incisiva giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell uomo 16

17 Diritti umani nelle fonti internazionali. A Base : 1948 UN Dichiarazione universale dei diritti umani. 7 testi generali: 1966 UN Il Patto Internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) 1966 UN Il Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR) 1965 UN La Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (CERD) 1979 UN La Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) UN La Convenzione contro la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti (CAT) 1989 UN La Convenzione sui diritti dell'infanzia (CRC) 1990 UN Convenzione internazionale sulla tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei loro familiari (MWC ). non ha ancora raggiunto il numero di ratifiche necessario alla sua entrata in vigore. 17

18 Diritti umani nelle fonti internazionali. B Convenzioni e protocolli specifici: per esempio Convenzione sulla nazionalità delle donne coniugate (1952), la Convenzione per la soppressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione (1949), Protocollo di Palermo contro la tratta di esseri umani, in particolare donne e bambini (2000). Convenzioni che fanno parte di categorie organiche di diritti: per esempio Le Convenzioni dell'organizzazione internazionale del lavoro (ILO/OIL) che definiscono i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori Le Convenzioni di Ginevra, che definiscono i diritti fondamentali delle persone e dei popoli nelle situazioni di conflitto armato (il cosiddetto diritto umanitario) La Convenzione sui rifugiati. 18

19 Diritti umani nelle fonti regionali sovranazionali Inter-American Commission on Human Rights and the Inter-American Court of Human Rights European Court of Human Rights and European Committee of Social Rights African Commission on Human and Peoples Rights and the African Court on Human and Peoples Rights ASEAN Intergovernmental Commission on Human Rights Arab Human Rights Committee (overseeing the Arab Charter on Human Rights) 19

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