COMUNE DI PROVAGLIO D ISEO. Provincia di Brescia INTEGRAZIONI ALLA RELAZIONE AGRONOMICA A SEGUITO DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 17 MARZO 2016

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1 COMUNE DI PROVAGLIO D ISEO Provincia di Brescia INTEGRAZIONI ALLA RELAZIONE AGRONOMICA A SEGUITO DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 17 MARZO 2016 COMMITTENTE AQM s.r.l. centro servizi tecnici alle imprese Via Edison, 18~ Provaglio d Iseo (Bs) P.IVA: Il Tecnico incaricato: ELENA ZANOTTI Dottore Forestale ed Ambientale Studio Via Macina n.55~25030 Castel Mella (BS) Cell ~ e.zanotti@libero.it P.IVA ~ CF ZNT LNE 76E46 B157D Iscritta all Ordine Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Brescia al n. 312

2 PREMESSA Durante la prima Conferenza di Servizi per la VAS (Verifica di Assoggettabilità) tenutasi presso la sede del Comune di Provaglio d'iseo in data 17 marzo 2016, sono emerse osservazioni legate al progetto delle mitigazioni ambientali ed ecologiche previste dalla ditta AQM S.r.l. per l'edificazione dell'ampliamento oggetto di SUAP. In particolare viene evidenziato dalla Sopraintendenza Belle Arti e Paesaggio la perplessità sul mantenimento nel tempo della vitalità della parete verde collocata lungo il prospetto nord del nuovo edificio e, nel caso di deperimento della stessa, evidenzia la criticità di rendere visibile una porzione del prospetto nord del nuovo edificio che non possiede la medesima tecnica costruttiva conferendo discontinuità all intera struttura stessa. La Provincia di Brescia condivide tale osservazione e si conviene che la parete verde può essere convertita in un filare verde costituito da specie autoctone e traslato nelle vicinanze della fascia tampone (buffer) posta nell area del parcheggio in vicinanza all area agricola, ritenendo che tale filare rivestirebbe comunque un valore ambientale ed ecologico e, allo stesso tempo, una semplificazione di manutenzione. Sul piano architettonico, il progetto della facciata nord quindi prevede la prosecuzione del motivo ad archi e mattoni dell'edificio esistente e del prospetto ovest del nuovo fabbricato, donando continuità stilistica alla composizione. Per questo motivo sono state depositate delle tavole modificate secondo le osservazioni, in previsione della 2a Conferenza di Servizi per la VAS contestuale alla 1a Conferenza di Servizi per la componente urbanistica del SUAP, cui si integra la presente relazione di specifica in merito alle specie autoctone da impiegare. 1. INTEGRAZIONI ALLE MITIGAZIONI ECOLOGICHE Come evidenziato in premessa si è deciso di sostituire la parete verde posta lungo il prospetto nord del nuovo edificio con un implementazione del corredo vegetazionale del parcheggio, ciò mediante la posa di un filare arbustivo a margine del parcheggio così come rappresentato nella planimetria di progetto. Si ritiene che la posa del filare assolava ugualmente alla funzione mitigativa e compensativa per il potenziamento del varco ecologico, allo stesso tempo contribuisce al mascheramento della struttura nei confronti dell abitato più prossimo. Si è scelta la posa di arbusti in quanto si deve garantire lo sviluppo stesso dei soggetti piantumati ed il sesto di impianto risulta distare 2 metri dal filare arboreo previsto nel parcheggio. Di seguito si provvede a riportare le mitigazioni ecologiche con la sostituzione della parete verde con il filare e con il recepimento delle prescrizioni dell Ente per la gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino pervenute in data 15 marzo DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI MITIGATIVI 1) SIEPE ARBUSTIVA LUNGO RECINZIONE Funzione prevalente: potenziamento varco ecologico, mitigazione visiva, raccordo paesaggistico. Come descritto in precedenza la realizzazione dell intervento in progetto determinerebbe una riduzione del varco ecologico comunale. Il varco è stato individuato in questa area in quanto vi è una frammentazione dell urbano a favore della componente ecologica. Tale connessione presenta comunque la criticità della presenza della strada provinciale (che costeggia il confine ovest dello stabile esistente e di futura realizzazione) che in qualche modo interrompe tale continuità. In questo contesto il problema del passaggio lungo tale direttrice più che interessare l avifauna interessa la mammolofauna e l erpetofauna. Pertanto si è concordato con la ditta di fare arretrare la cinta della costruzione in modo da lasciare una fascia esterna alla recinzione stessa ove verrà creata una fascia arbustiva con funzione di ricovero e protezione per agevolare l attraversamento della strada. 2

3 Considerato che lungo il confine nord dell area si trova un vigneto, la realizzazione della siepe è volutamente fatta con specie arbustive, in quanto si vuole ridurre al minimo l interferenza del corredo vegetazionale con le viti per non ostacolare l attività agricola adiacente, si consideri che le piante di altofusto saranno utilizzate nel successivo intervento mitigativo che interessa il parcheggio. La siepe farà anche da mitigazione visiva alla recinzione stessa e contribuirà ad arricchire il paesaggio agrario circostante, infatti tali elementi lineari vegetali concorrono a ricostruire la trama del mosaico paesistico ambientale riconsegnando alla collettività i caratteri identitari del paesaggio rurale. Perimetro nord-ovest della cinta dell area La zona viene vegetata mediante la posa di una siepe fitta costituita da specie arbustive suffruticose. Si vedano le indicazioni seguenti circa le tipologie arboree da utilizzarsi. Specie arboree ed arbustive da utilizzarsi Specie da siepe: Si prevede l'utilizzo di piantine di provenienza locale (Lombardia- Veneto). Le piantine dovranno rispondere alle norme vigenti D.lgs. n. 386 del 10/11/2003. Il materiale vivaistico impiegato sarà costituito da piante in vaso di diametro cm di età minima S1T2, ben sviluppato e lignificato esente da ferite, abrasioni ecc. Le piantine vanno scelte preferibilmente con pane di terra, soprattutto se l'epoca dell'impianto è la primavera. Nel caso sia disponibile materiale vivaistico di ottima qualità e ci sia la possibilità di mettere a dimora le piante in autunno sarà passibile scegliere piante a radice nuda. Le specie e le quantità da usare sono le seguenti: 20 % Rosa canina (Rosa canina), 20 % Sanguinello (Cornus sanguinea), 20 % Biancospino (Crataegus monogyna), 20 % pallon di maggio (Viburnum opulus), 20 % nocciolo (Corylus avellana). Al fine di creare un corredo vegetazionale fitto è previsto un sesto d impianto di 1 m per arbusto. Una volta individuati i punti di impianto, l'apertura delle buche deve essere di dimensioni sufficienti affinché la piantina non trovi difficoltà ed ostacolo alla penetrazione nei primi anni e quindi di almeno 30x30x40. Le piantine vanno poste con molta cura nel terreno lasciando fuori terra il colletto e riempiendo tutti i vuoti intorno al pane di terra; poi il terreno viene pressato in maniera tale da eliminare eventuali vuoti. Verranno posizionati i biodischi di dimensione di 40*40 di materiale biodegradabile e quindi lo shelter di protezione con apposito palo tutore. Lo shelter ha la funzione di proteggere le piante dagli animali selvatici e di creare un microclima localizzato favorevole alla crescita, ma soprattutto a identificare le piantine nei primi anni di crescita e proteggerle da errori degli operatori. Dopo la messa a dimora delle piantine e la distribuzione localizzata del compost si dovrà procedere all'irrigazione abbondante (40-50 litri per pianta o microcollettivo) localizzata sul compost. 2) SUPERFICIE FILTRANTE NEL PARCHEGGIO Funzione prevalente: mitigazione ambientale Parcheggi interni Riduzione delle superfici impermeabilizzate mediante l utilizzo di pavimentazioni permeabili quali il green-block o superfici a prato anche alternate a inerti. 3

4 3) ALBERI D ALTOFUSTO NEL PARCHEGGIO Funzione prevalente: mitigazione ambientale, potenziamento varco ecologico, raccordo paesaggistico. Parcheggi interni Il parcheggio a superficie filtrante viene vegetato mediante la posa di alberi ad altofusto con altezza minima pari a 2 m. Si vedano le indicazioni seguenti circa le tipologie arboree da utilizzarsi. Specie arboree ed arbustive da utilizzarsi Si prevede l'utilizzo di piantine di provenienza locale (Lombardia-Veneto). Le piantine dovranno rispondere alle norme vigenti D.lgs. n. 386 del 10/11/2003. Il materiale vivaistico impiegato sarà costituito alberature in pane di terra con altezza minima di 2 m, ben sviluppato e lignificato esente da ferite, abrasioni ecc. Le piantine vanno scelte preferibilmente con pane di terra, soprattutto se l'epoca dell'impianto è la primavera. Nel caso sia disponibile materiale vivaistico di ottima qualità e ci sia la possibilità di mettere a dimora le piante in autunno sarà passibile scegliere piante a radice nuda. Le specie e le quantità da usare sono le seguenti: 40 % Acero campestre (Acer campestre), 30% olmo campestre (Ulmus minor),30% orniello (Fraxinus ornus). Una volta individuati i punti di impianto idonei a consentire le manovre di parcheggio dei mezzi, l'apertura delle buche deve essere di dimensioni sufficienti affinché la piantina non trovi difficoltà ed ostacolo alla penetrazione nei primi anni e quindi di almeno 30x30x40.Il sesto d impianto deve essere di 4 m. Le piantine vanno poste con molta cura nel terreno lasciando fuori terra il colletto e riempiendo tutti i vuoti intorno al pane di terra; poi il terreno viene pressato in maniera tale da eliminare eventuali vuoti. Verranno posizionati i biodischi di dimensione di 40*40 di materiale biodegradabile e quindi lo shelter di protezione con apposito palo tutore. Lo shelter ha la funzione di proteggere le piante dagli animali selvatici e di creare un microclima localizzato favorevole alla crescita, ma soprattutto a identificare le piantine nei primi anni di crescita e proteggerle da errori degli operatori. Dopo la messa a dimora delle piantine e la distribuzione localizzata del compost si dovrà procedere all'irrigazione abbondante (40-50 litri per pianta o microcollettivo) localizzata sul compost. 4) RIUSO DELL ACQUA METEORICA Funzione prevalente: mitigazione ambientale l recupero e lo stoccaggio dell acqua piovana serve per il riutilizzo in loco per l irrigazione Mediante la posa di cisterne per la raccolta delle acque piovane provenienti dal tetto verde che vengono riutilizzate anziché essere disperse. Al fine di dimensionare correttamente il volume di accumulo dei serbatoi per il riutilizzo dell acqua piovana, si deve fare riferimento alla procedura contenuta nella norma E DIN :

5 5) TETTO VERDE Funzione prevalente: mitigazione ambientale, mitigazione paesaggistica, potenziamento varco ecologico. La presenza di un tetto verde migliora la coibentazione dello stesso, riduce i tempi di corrivazione e può contribuire a migliorare l inserimento paesistico degli edifici. Tetto del nuovo capannone in progetto E prevista la realizzazione di un prato verde estensivo a graminacee caratterizzato da spessori ridotti, pesi contenuti e ridotta manutenzione. E un sistema particolarmente adatto alle coperture di grandi dimensioni e a tutte quelle coperture che richiedono un sistema semplice, senza impianti di irrigazione e con vegetazione adattabile alle condizioni climatiche del luogo, con una elevata capacità di resistere a periodi di siccità, in grado di rigenerarsi ed auto propagarsi in maniera rapida e autosufficiente, tale da non richiedere interventi manutentivi frequenti. Il prato è una soluzione che ha cominciato a venir utilizzata solo recentemente e che va in assoluta controtendenza rispetto alle altre soluzioni per l elevato valore tecnico e per l alta diversità di specie. In clima sub-mediterraneo soddisfa ottimamente i requisiti energetici idraulici e di biodiversità, con costi di manutenzione molto bassi. Per un analisi di dettaglio su proprietà degli elementi del sistema e sui dettagli esecutivi si rimanda alla norma UNI ed alle altre normative di settore. Specie erbacee da utilizzarsi La miscela di specie va dovutamente calibrata in funzione delle condizioni ambientali, prediligendo le specie autoctone selvatiche. È ottenuto per semina a spaglio di una grande varietà di specie erbacee autoctone. 6) FILARE ARBUSTIVO A MARGINE DEL PARCHEGGIO IN SOSTITUZINE DELLA PARETE VERDE Funzione prevalente: mitigazione ambientale, mitigazione paesaggistica, potenziamento varco ecologico. La realizzazione del filare arbustivo permette di collocare questa struttura verde a margine del parcheggio ad una distanza di 2 metri dal filare arboreo previsto al punto 3 del presente documento. Si è scelta la posa di arbusti in quanto nella scelta delle specie da piantumare, oltre a rispettare il principio dell utilizzo di piante autoctone, è necessario fare una valutazione sullo sviluppo futuro del corredo vegetazionale adottato che deve avere la possibilità di crescere senza ostacoli. Pertanto considerata la scelta progettuale di porre nel parcheggio dei soggetti arborei con un sesto d impianto di 4x4 m, visto che il nuovo filare vegetazionale sarà posto a 2 metri da queste ultime, si rende necessario prevedere a margine del parcheggio la posa di arbusti con sesto d impianto 2x2. La presenza di questo filare a margine del parcheggio contribuisce comunque a migliorare l inserimento paesistico degli edifici, oltre che rappresentare un potenziamento del varco ecologico. Lato sud del parcheggio filtrante. 5

6 Specie da utilizzare Specie da siepe: Si prevede l'utilizzo di piantine di provenienza locale (Lombardia- Veneto). Le piantine dovranno rispondere alle norme vigenti D.lgs. n. 386 del 10/11/2003. Il materiale vivaistico impiegato sarà costituito da piante in vaso di diametro cm di età minima S1T2, ben sviluppato e lignificato esente da ferite, abrasioni ecc. Le piantine vanno scelte preferibilmente con pane di terra, soprattutto se l'epoca dell'impianto è la primavera. Nel caso sia disponibile materiale vivaistico di ottima qualità e ci sia la possibilità di mettere a dimora le piante in autunno sarà passibile scegliere piante a radice nuda. Le specie e le quantità da usare sono le seguenti: 20 % Rosa canina (Rosa canina), 20 % Sanguinello (Cornus sanguinea), 20 % Biancospino (Crataegus monogyna), 20 % pallon di maggio (Viburnum opulus). Considerato che siamo a margine del parcheggio, una volta garantito l accesso dei veicoli è previsto un sesto d impianto di 2 m per arbusto. Una volta individuati i punti di impianto, l'apertura delle buche deve essere di dimensioni sufficienti affinché la piantina non trovi difficoltà ed ostacolo alla penetrazione nei primi anni e quindi di almeno 30x30x40. Le piantine vanno poste con molta cura nel terreno lasciando fuori terra il colletto e riempiendo tutti i vuoti intorno al pane di terra; poi il terreno viene pressato in maniera tale da eliminare eventuali vuoti. Verranno posizionati i biodischi di dimensione di 40*40 di materiale biodegradabile e quindi lo shelter di protezione con apposito palo tutore. Lo shelter ha la funzione di proteggere le piante dagli animali selvatici e di creare un microclima localizzato favorevole alla crescita, ma soprattutto a identificare le piantine nei primi anni di crescita e proteggerle da errori degli operatori. Dopo la messa a dimora delle piantine e la distribuzione localizzata del compost si dovrà procedere all'irrigazione abbondante (40-50 litri per pianta o microcollettivo) localizzata sul compost. 7) POSA CASSETTE NIDO Funzione prevalente: potenziamento varco ecologico. Parete ovest del nuovo stabile Modalità Posa di 3 cassette nido lungo la parete ovest del nuovo fabbricato ad almeno 4 metri di altezza. Diametro del foro: due da 28 cm per le cince ed una da 30 cm per la maggior parte delle specie di uccelli di piccola taglia. 8) POSA BAT BOX Funzione prevalente: potenziamento varco ecologico. Parete ovest del nuovo stabile Modalità Posa di 2 bat box lungo la parete ovest del nuovo fabbricato ad almeno 4 metri di altezza. 6

7 Importante è non verniciarla, in quanto l'odore disturba i pipistrelli e non posizionare la casetta in luoghi illuminati durante la notte (vicino ad un palo della luce, ad esempio) TECNICO INCARICATO Dott. Forestale ed Ambientale Elena Zanotti 7

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