Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II.

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1 REPUBBLICA ITALIANA Regione Assessorato Territorio e Ambiente DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE Servizio 4 "ASSETTO DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II.) Bacino Idrografico del Fiume Simeto (094) Area Territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo (094A) (094B) (094C) Relazione Anno 2005

2 REGIONE SICILIANA IL PRESIDENTE On. Salvatore Cuffaro ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE Assessore On. Francesco Cascio DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE Dirigente Generale Avv. Giovanni Lo Bue (Fino al giugno 2005 Dott. Ignazio Marinese) SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO Dirigente Responsabile Dott. Giovanni Arnone UNITA OPERATIVA PIANO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO Dirigente Dott. Tiziana Lucchesi Coordinamento e revisione Dott. G. Arnone Dirigente - S4 - Assetto del territorio e Difesa del Suolo Dott. T. Lucchesi -Dirigente U.O. S4.1 Piano Collaborazione al coordinamento Dott. C. D Urso - Referente P.A.I. - Genio Civile di Catania Dott. S. Sanfilippo - Referente P.A.I. - Genio Civile di Enna Dott. S. Biancuzzo - Referente P.A.I. - Genio Civile di Messina Lettura critica del manoscritto Dott. V. Innocenti (Geomorfologia) Lettura critica del manoscritto Dott. Ing. A. Vita (Idraulica) Consulenza Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali dell Università degli Studi di Palermo - Direttore: Prof. Ing. M. Santoro Coordinatore: Prof. G. La Loggia Collaboratori: Ing G. Aronica Dott. Ing A. Candela - Dott. Ing. N. Carruba - Dott. Ing. G. Ciraolo - Dott. Ing. C. Nasello - Dott. Ing. V. Noto. Redazione Geomorfologia: Idraulica: Progetto grafico: Dott. Geol. F. Calvi Dott. Geol. G. Rago Dott. Geol. C. Renna Dott. Geol. A. Ricupero Dott. Ing. P. Esposito Dott. Ing. S. Scordo Censimento dati e interventi Dott. Ing. A. Cacciato Insilla Dott. Ing. P. Esposito Dott. Geol. G. Rago Dott. Geol. C. Renna Dott. Geol. A. Ricupero Dott. Ing. S. Scordo Programmazione interventi Dott. Geol. C. Renna Dott. Ing. A. Cacciato Insilla Geom. G. Giordano Hanno collaborato alla stesura iniziale del P.A.I. del Fiume Simeto: Dott. Geol. C. De Pasquale Dott. Ing. G. Gona Dott. Ing. F. La Puzza Dott. Ing. A. Ollà Dott. Ing. C. Blando Dott. Geol. F. Calvi Dott. Geol. S. Chessari Dott. Ing. P. Esposito Dott. For. F. Fiscella Dott. Arch. F. Guccione Geom. G. Gullotta Geom. S. Madonia Geom. R. Raciti Dott. Geol. C. Renna Dott. Ing. S. Scordo Dott. Ing. F. Sorbello Arch. S. Vullo

3 INDICE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE...1 QUADRO DI SINTESI DELLO STATO DEL DISSESTO AMBIENTE FISICO Inquadramento geografico Morfologia Idrografia Uso del suolo Aree naturali protette Cenni di climatologia Inquadramento geologico Assetto geologico-strutturale Caratteristiche litologiche Geomorfologia Assetto geomorfologico dei versanti Rapporto tra litologie e dissesti Cenni di idrogeologia I

4 2 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO Metodologia operativa Frane storiche Stato del dissesto Analisi per Bacino idrografico o Area Territoriale Analisi dei territori distinti per provincia Analisi dei territori distinti per comune Valutazione della pericolosità ed individuazione delle aree a rischio Analisi del bacino del Fiume Simeto, Area Territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo,, Lago di Pergusa Analisi dei territori distinti per comune PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO Interventi progettuali Priorità degli interventi Fabbisogno progettuale e finanziario ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO Metodologia Operativa Scelta delle Aree Potenzialmente Inondabili Analisi Storico-Inventariale Studio delle onde di piena conseguenti a manovre degli organi di scarico e dell ipotetico collasso degli invasi artificiali ricadenti nel bacino del fiume Simeto Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi e al crollo della diga di Pozzillo Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi della diga di Ancipa Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi e all ipotetico collasso del serbatoio Ogliastro Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi e all ipotetico collasso dello sbarramento Nicoletti Studio dell onda di piena artificiali conseguenti a manovre degli organi di scarico o a ipotetico collasso della traversa di Ponte Barca II

5 Studio dell onda di piena artificiali conseguenti a manovre degli organi di scarico o a ipotetico collasso della Diga Sciaguana Analisi Territoriale Studio Idrologico Studio Idraulico Rilievi e Cartografia Caratteristiche Fisiche ed Idrauliche dei corsi d acqua a Il fiume Simeto b Il fiume Gornalunga c Il fiume Dittaino Opere Principali Presenti nel Corso d Acqua a Attraversamenti b Opere di sistemazione idraulica Verifiche Idrauliche a Verifica idraulica sul fiume Simeto b Verifica idraulica sul fiume Gornalunga c Verifica idraulica sul fiume Dittaino Perimetrazione delle Aree Potenzialmente Inondabili Dati di sintesi della pericolosità idraulica Perimetrazione degli Elementi a Rischio all Interno delle Aree Potenzialmente Inondabili Perimetrazione delle Aree a Rischio Idraulico PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO Interventi progettuali Priorità degli interventi Fabbisogno progettuale e finanziario BIBLIOGRAFIA III

6 APPENDICI Appendice A Schede di censimento dei dissesti geomorfologici (n su supporto informatico). Appendice B Opere principali nel Corso d Acqua Appendice C Risultati delle verifiche idrauliche ALLEGATI Carte tematiche in scala 1: Carta dell uso del suolo (N.6 tavole) Carta litologica (N. 6 tavole) Carte tematiche in scala 1: Carta dei dissesti (N. 134 tavole) Carta della pericolosità e del rischio geomorfologico (N. 134 tavole) Carta della pericolosità idraulica (N. 62 tavole: n ). Carta del rischio idraulico (N. 48 tavole: n ). Carta dell area di esondazione per manovre delle opere di scarico e per collasso della diga Ancipa (N. 6 tavole: n ). Carta dell area di esondazione per manovre delle opere di scarico e per collasso della diga Pozzillo (N. 7 tavole: n ). Carta dell area di esondazione per manovre delle opere di scarico e per collasso della diga Sciaguana (N. 3 tavole: n ). Carta dell area di esondazione per manovre delle opere di scarico e per collasso della diga Nicoletti (N. 10 tavole: n ). Carta dell area di esondazione per manovre delle opere di scarico e per collasso della diga Ogliastro (N. 17 tavole: n ). Carta dell area di esondazione per collasso delle dighe a monte della Traversa Ponte-Barca (N. 10 tavole: n ). Atlante degli stralci della Carta della Pericolosità e del Rischio geomorfologici (32 tavole) Elenco dei dissesti (Province di Catania Messina Palermo Siracusa Elenco dei dissesti (Provincia di Enna) IV

7 SCHEDE TECNICHE DI IDENTIFICAZIONE Bacino idrografico principale Fiume Simeto Numero 094 Province Versante Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Siracusa. Orientale Recapito del corso d acqua Lunghezza dell asta principale Altitudine Massima Minima Media Mare Ionio 116 km 3.321,5 m s.l.m. 0 m s.l.m. 531 m s.l.m. Superficie totale del bacino imbrifero 4029,0 km 2 Affluenti Gornalunga, Dittaino, Simeto Cutò, Martello, Salso, Troina Serbatoi ricadenti nel bacino Ogliastro, Pietrarossa, Nicoletti, Sciaguana, Contrasto, Pozzillo, Ancipa Utilizzazione prevalente del suolo Seminativo semplice (46%) e Agrumeto (12,3%) Territori comunali Centri abitati Provincia di Catania Provincia di Enna Provincia di Messina Provincia di Palermo Provincia di Siracusa Provincia di Caltanissetta Provincia di Catania Provincia di Enna Provincia di Messina Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castel di Iudica, Castiglione di Sicilia, Catania, Grammichele, Licodia Eubea, Maletto, Maniace, Militello V. C., Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta S.Anastasia, Nicolosi, Palagonia, Paternò, Raddusa, Ragalna, Ramacca, Randazzo, San Cono, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia, Vizzini, Zafferana Etnea Agira, Aidone, Assoro, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano C.F., Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò, Galati Mamertino, Longi, Mistretta, San Fratello, San Teodoro, Tortorici Gangi, Geraci Siculo Lentini Mazzarino Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Maletto, Maniace, Mineo, Mirabella Imbaccari, Nicolosi, Palagonia, Paternò, Raddusa, Ragalna, Ramacca, S. Maria di Licodia, S. Michele di Ganzaria Agira Aidone, Assoro, Calascibetta, Catenanuova, Centurie, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe Capizzi, Cesarò, San Teodoro 1

8 SCHEDE TECNICHE DI IDENTIFICAZIONE Area Territoriale Provincia Versante tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo Catania, Siracusa Orientale Superficie totale del bacino imbrifero 110,80 km 2 Utilizzazione prevalente del suolo Territori comunali Provincia di Catania Provincia di Siracusa Centri abitati Catania, Ramacca, Scordia Carlentini, Lentini Numero 094A SCHEDE TECNICHE DI IDENTIFICAZIONE Bacino Idrografico Numero 094B Provincia Enna Superficie totale del bacino imbrifero 7,96 km 2 Emissari Immissari Corsi d acqua minori Utilizzazione prevalente del suolo Pascolo, Seminativo semplice Territori comunali Provincia di Enna Enna Centri abitati SCHEDE TECNICHE DI IDENTIFICAZIONE Bacino Idrografico Numero 094C Provincia Catania Superficie totale del bacino imbrifero 21,17 km2 Emissari Immissari Corsi d acqua minori Utilizzazione prevalente del suolo Pascolo, incolto Territori comunali Provincia di Catania Bronte, Maletto, Randazzo Centri abitati 2

9 QUADRO DI SINTESI DELLO STATO DEL DISSESTO Dissesto geomorfologico distinto per unità idrografica Numero di dissesti Area in dissesto Area totale Indice di Franosità N. A d A tot (I f =A d /A tot x 100) [Ha] [Ha] [%] Bacino F. Simeto , ,00 3,33 Area tra F. Simeto e F. S.Leonardo 2 28, ,51 0,26 0 0,00 795,56 0,00 2 7, ,83 0,36 TOTALE , ,9 3,23 Dissesto geomorfologico distinto per territorio provinciale nel bacino idrografico del Fiume Simeto Numero di dissesti Area in dissesto Area totale Indice di Franosità N. A d A tot (I f =A d /A tot x 100) [Ha] [Ha] [%] Catania , ,00 1,47 Enna , ,00 5,33 Messina , ,00 2,19 Palermo , ,00 12,77 Siracusa 13 17, ,00 0,51 Caltanissetta 0 0,00 28,00 0,00 TOTALE , ,00 3,33 3

10 QUADRO DI SINTESI DELLO STATO DEL DISSESTO Dissesto geomorfologico distinto per territorio provinciale nell Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo Numero di dissesti Area in dissesto Area totale Indice di Franosità N. A d A tot (I f =A d /A tot x 100) [Ha] [Ha] [%] Catania 1 26, ,63 0,96 Siracusa 1 1, ,88 0,02 TOTALE 2 28, ,51 0,26 Dissesto geomorfologico distinto per territorio provinciale nel bacino Numero di dissesti Area in dissesto Area totale Indice di Franosità N. A d A tot (I f =A d /A tot x 100) [Ha] [Ha] [%] Catania 2 7, ,83 0,36 TOTALE 2 7, ,83 0,36 4

11 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità e rischio geomorfologico distinti per unità idrografica PERICOLOSITA' P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Bacino F. Simeto , , , , , ,82 Area tra F. Simeto e F. S.Leonardo 1 12, , ,39 1 4,15 1 3,45 2 7,60 TOTALE , , , , , ,81 RISCHIO Bacino F. Simeto Area tra F. Simeto e F. S.Leonardo TOTALE N. R4 R3 R2 R1 AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] TOTALE N. AR [Ha] , , , , , , ,23 1 0,19 1 0,04 2 0, , , , , ,26 5

12 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità e rischio geomorfologico distinti per territorio provinciale nel bacino idrografico del Fiume Simeto PERICOLOSITA' Bacino F. Simeto P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Catania 14 52, , , , , ,37 Province Enna , , , , , ,87 Messina 2 2, , , ,44 6 9, ,13 Palermo 10 24, , , , , ,82 Siracusa 9 29,45 3 7,86 1 1, ,63 TOTALE , , , , , ,82 RISCHIO Bacino F. Simeto R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Catania 69 22, , , , ,41 Province Enna , , , , ,58 Messina 19 3, , , , ,01 Palermo 5 0,66 6 0, , ,61 Siracusa 1 0,19 1 0,19 Bacino Idrografico , , , , ,80 6

13 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità e rischio geomorfologico distinti per territorio provinciale nell Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo PERICOLOSITA' Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Province Catania 1 26, ,61 Siracusa 1 12, ,78 TOTALE 0 0, , ,61 0 0,00 0 0, ,39 RISCHIO Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo N. R4 AR4 [Ha] N. R3 R2 R1 TOTALE AR3 [Ha] N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Province Catania 1 17, ,23 Siracusa 0 0,00 Bacino Idrografico 0 0, ,23 0 0,00 0 0, ,23 Pericolosità e rischio geomorfologico distinti per territorio provinciale nel bacino del PERICOLOSITA' Lago Maletto P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Province Catania 1 4,15 1 3,45 2 7,60 TOTALE 0 0,00 0 0,00 1 4,15 1 3,45 0 0,00 2 7,60 Lago Maletto N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Province Catania 1 0,19 1 0,04 2 0,23 TOTALE 0 0,00 0 0,00 1 0,19 1 0,04 2 0,23 7

14 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità geomorfologica nel bacino del F. Simeto, distinta per territorio comunale (Tab. 1 di 5) PERICOLOSITA' Comuni della provincia di Catania P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Adrano 2 22, , , ,23 1 0, ,26 Belpasso 5 50, ,08 Biancavilla 7 22, , ,81 Bronte 12 51, , , , ,03 Caltagirone 21 44, , ,89 2 0, ,30 Castel di Iudica 9 34, , ,82 2 0, ,51 Castiglione di Sicilia 0 0,00 Catania 0 0,00 Grammichele 0 0,00 Licodia Eubea 0 0,00 Maletto 1 0,70 5 2,98 1 0,62 2 6, ,07 Maniace 2 3, , , , ,75 Militello in Val Catania 40 49,12 4 1,03 1 0, ,41 Mineo 9 16, , ,08 7 4, ,44 Mirabella Imbaccari 3 0,63 5 4,28 1 0,26 9 5,17 Misterbianco 0 0,00 Motta Sant'Anastasia 2 9,64 2 9,64 Nicolosi 0 0,00 Palagonia 18 31, ,78 4 2, ,78 Paternò 3 5, , ,73 4 4, ,92 Raddusa 4 9, ,33 2 1, ,82 Ragalna 0 0,00 Ramacca 3 2, , , , ,54 Randazzo ,55 2 5, ,00 San Cono 0 0,00 San Michele di Ganzaria 1 1, ,47 8 1, ,78 Santa Maria di Licodia 1 1,71 6 6,72 7 8,43 Vizzini 3 6,58 6 4, ,63 Zafferana Etnea 0 0,00 TOTALE 14 52, , , , , ,37 8

15 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità geomorfologica nel bacino del F. Simeto, distinta per territorio comunale (Tab. 2 di 5) PERICOLOSITA' Comuni della provincia di Enna P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Agira 20 36, , , ,73 5 7, ,25 Aidone 18 31, , , , ,68 Assoro 2 10, , , , , ,00 Calascibetta 1 20, , , , ,38 Catenanuova 1 1, ,01 5 3,33 1 0, ,17 Centuripe 18 27, , ,39 0 0, ,37 Cerami 4 6, , , , , ,02 Enna 4 13,72 4 3, , ,92 4 7, ,61 Gagliano Castelferrato 10 13, , , , , ,92 Leonforte 2 22, , , , , ,32 Nicosia 36 74, , , , , ,18 Nissoria 17 37, , ,04 3 5, ,34 Piazza Armerina 6 14, , ,19 1 6, ,23 Regalbuto , , , , , ,91 Sperlinga 15 40, , , , , ,61 Troina 4 38, , , , , ,75 Valguarnera Caropepe 3 7, , ,86 1 0, ,13 TOTALE , , , , , ,87 9

16 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità geomorfologica nel bacino del F. Simeto, distinta per territorio comunale (Tab. 3 di 5) Comuni della provincia di Messina PERICOLOSITA' P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Alcara Li Fusi 0 0,00 Capizzi 1 1, , , ,53 1 0, ,14 Caronia 0 0,00 Castel di Lucio 0 0,00 Cesarò 1 0, , , ,47 4 1, ,41 Galati Mamertino 0 0,00 Longi 7 33, , ,27 Mistretta 1 2, , ,22 San Fratello 0 0,00 San Teodoro 33 82, ,64 1 7, ,89 Tortorici 3 16, ,20 TOTALE 2 2, , , ,44 6 9, ,13 Pericolosità geomorfologica nel bacino del F. Simeto, distinta per territorio comunale (Tab. 4 di 5) Comuni della provincia di Palermo PERICOLOSITA' P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Gangi 10 24, , , , , ,82 Geraci Siculo 0 0,00 TOTALE 10 24, , , , , ,82 Pericolosità geomorfologica nel bacino del F. Simeto, distinta per territorio comunale (Tab. 5 di 5) Comuni della provincia di Siracusa PERICOLOSITA' P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Lentini 9 29,45 3 7,86 1 1, ,63 TOTALE 0 0, ,45 3 7,86 1 1,32 0 0, ,63 10

17 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Rischio geomorfologico nel bacino del F.Simeto, distinto per territorio comunale (Tab 1 di 5 ) RISCHIO Comuni della provincia di Catania N. R4 R3 R2 R1 TOTALE AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Adrano 13 1, , , , ,77 Belpasso 1 0,05 6 0,78 7 0,83 Biancavilla 6 1, ,85 6 0, ,25 Bronte 4 1,25 5 1, , , ,12 Caltagirone 1 2,98 3 0, ,32 4 0, ,87 Castel di Iudica 12 3, , ,07 5 0, ,13 Castiglione di Sicilia 0 0,00 Catania 0 0,00 Grammichele 0 0,00 Licodia Eubea 0 0,00 Maletto 1 0,15 7 0,68 3 8, ,97 Maniace 18 3, , ,07 Militello in Val Catania 3 0,07 2 0,56 5 0,63 Mineo 6 2,30 3 0, , , ,60 Mirabella Imbaccari 4 0,15 2 0,08 6 0,23 Misterbianco 0 0,00 Motta Sant'Anastasia 0 0,00 Nicolosi 0 0,00 Palagonia 7 1,57 3 0,42 1 0, ,20 Paternò 1 0,08 4 1,09 6 2, ,30 Raddusa 6 5,59 3 0,49 3 1, ,42 Ragalna 0 0,00 Ramacca 2 0,50 9 2, , , ,86 Randazzo 10 3, ,57 San Cono 0 0,00 San Michele di Ganzaria 4 0, , ,42 Santa Maria di Licodia 3 0,14 3 0,14 Vizzini 1 0,03 1 0,03 Zafferana Etnea 0 0,00. TOTALE 69 22, , , , ,41 11

18 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Rischio geomorfologico nel bacino del F.Simeto, distinto per territorio comunale (Tab. 2 di 5) RISCHIO Comuni della provincia di Enna N. R4 R3 R2 R1 TOTALE AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Agira 62 3,85 7 0, , , ,64 Aidone 8 0, , , , ,92 Assoro 8 1, , ,87 8 1, ,34 Calascibetta 4 0,66 4 2,36 5 0,32 1 0, ,41 Catenanuova 2 0,10 1 0,17 3 0,27 Centuripe 12 1, , ,37 6 0, ,97 Cerami 8 1,05 7 2, , , ,30 Enna 9 1,16 5 0, ,54 8 0, ,58 Gagliano Castelferrato 10 0,71 8 1, , , ,48 Leonforte 13 2,37 2 0, , , ,61 Nicosia 37 3, , , , ,25 Nissoria 1 0,09 4 1, ,63 7 0, ,56 Piazza Armerina 1 0,32 7 1,39 7 0, ,38 Regalbuto 7 1, , , , ,78 Sperlinga 5 1,52 8 1,04 7 1,39 8 1, ,44 Troina 16 1, , , , ,43 Valguarnera Caropepe 3 0,25 4 0,66 1 0,05 2 0, ,22 TOTALE , , , , ,58 12

19 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Rischio geomorfologico nel bacino del F.Simeto, distinto per territorio comunale (Tab. 3 di 5) Comuni della provincia di Messina N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Alcara Li Fusi 0 0,00 Capizzi 9 1, , , , ,31 Caronia 0 0,00 Castel di Lucio 0 0,00 Cesarò 7 1,09 9 1, , , ,69 Galati Mamertino 0 0,00 Longi 0 0,00 Mistretta 2 0,30 2 0,30 San Fratello 0 0,00 San Teodoro 3 0,56 7 0, , , ,41 Tortorici 2 0,30 2 0,30 TOTALE 19 3, , , , ,01 Rischio geomorfologico nel bacino del F.Simeto, distinto per territorio comunale (Tab. 4 di 5) Comuni della provincia di Palermo N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Gangi 5 0,66 6 0, , ,61 Geraci Siculo 0 0,00 TOTALE 0 0,00 5 0,66 6 0, , ,61 Rischio geomorfologico nel bacino del F.Simeto, distinto per territorio comunale (Tab. 5 di 5) Comuni della provincia di Siracusa N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Lentini 1 0,19 1 0,19 TOTALE 0 0,00 1 0,19 0 0,00 0 0,00 1 0,19 13

20 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità geomorfologica nell Area territoriale tra il F. Simeto ed il F. S. Leonardo, distinta per territorio comunale Comuni della provincia di Catania - Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo PERICOLOSITA' P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Catania 1 26, ,61 TOTALE 0 0,00 0 0, ,61 0 0,00 0 0, ,61 Comuni della PERICOLOSITA' provincia di Siracusa - Area P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE territoriale tra il F. Simeto e il F. S. N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Leonardo Lentini 1 12, ,78 TOTALE 0 0, ,78 0 0,00 0 0,00 0 0, ,78 Pericolosità geomorfologica nel bacino del, distinta per territorio comunale Comuni della provincia di Catania - Lago Maletto PERICOLOSITA' P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE N. AP4 [Ha] N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] Maletto 1 4,15 1 3,45 2 7,60 TOTALE 0 0,00 0 0,00 1 4,15 1 3,45 0 0,00 2 7,60 14

21 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Rischio geomorfologico nell Area territoriale tra il F. Simeto ed il F. S. Leonardo, distinto per territorio comunale. Comuni della provincia di Catania - Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO R4 R3 R2 R1 N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] TOTALE N. AR [Ha] Catania 1 17, ,23 TOTALE 0 0, ,23 0 0,00 0 0, ,23 Comuni della provincia di Siracusa - Area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Lentini 0 0,00 TOTALE 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Rischio geomorfologico nel bacino del, distinto per territorio comunale. Comuni della provincia di Catania - Lago Maletto R4 R3 R2 R1 TOTALE N. AR4 [Ha] N. AR3 [Ha] RISCHIO N. AR2 [Ha] N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] Maletto 1 0,19 1 0,04 2 0,23 TOTALE 0 0,00 0 0,00 1 0,19 1 0,04 2 0,23 15

22 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità e rischio idraulico distinti per territorio provinciale nel bacino del Fiume Simeto, nell area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo, nel bacino del Lago di Maletto e di Pergusa PERICOLOSITÀ IDRAULICA SITI DI ATTENZIONE P1 P2 P3 TOTALE N A Att A Att /A bac N A P1 A P1 /A bac N A P2 A P2 /A bac N A P3 A P3 /A bac N A P A P /A bac Catania Enna Messina Siracusa TOTALE [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] ,9 0, , ,6 1, ,5 3, ,1 6, ,47 0, , , ,9 0, ,90 0, ,73 0, ,00 0, ,00 0, ,9 0, , ,4 1, ,11 0, ,9 1, ,10 1, ,4 3, ,4 8,413 RISCHIO IDRAULICO R1 R2 R3 R4 TOTALE N A R1 A R1 /A bac N A R2 A R2 /A bac N A R3 A R3 /A bac N A R4 A R4 /A bac N A R A R /A bac Catania Enna Messina Siracusa TOTALE [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] ,30 1, ,3 3, ,60 0, ,40 0, ,61 5, ,80 0, ,9 0, ,54 0, ,5 0, ,74 0, ,30 0, ,9 1, ,7 4 25, ,40 1, ,40 2, ,1 5, ,84 0, ,40 0, ,8 7,313 16

23 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità idraulica distinta per territorio comunale della provincia di Catania Siti di Attenzione PERICOLOSITÀ IDRAULICA P1 P2 P3 TOTALE N A Att A Att /A bac N A P1 A P1 /A bac N A P2 A P2 /A bac N A P3 A P3 /A bac N A P A P /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Adrano 3 144,5 0, Belpasso ,4 0, ,4 0, ,8 0, ,60 1,212 Biancavilla 17 7,50 0, ,8 0, ,7 0, ,3 0, ,80 0,022 Bronte 4 412,31 0, Castel di Judica 2 2,83 0, , , ,5 0, ,10 0,129 Catania ,6 0, ,04 0, ,5 1, ,14 2,235 Maletto 2 49,27 0, Maniace ,51 0, ,2 0, ,71 0,083 Mirabella Imb. 1 21,91 0, Motta S.Anastasia ,3 0, ,8 0, ,3 0, ,40 0,048 Palagonia 3 140,66 0, ,3 0, ,2 0, ,2 0, ,70 0,181 Paternò , , ,3 0, ,96 0,551 Ragalna 4 3,38 0, Ramacca ,8 0, ,6 0, ,5 0, ,90 1,828 Randazzo 1 89,41 0, S.M. di Licodia S.M. di Ganzaria 3 0,96 0, TOTALE ,73 0, ,60 1, ,11 1, ,60 3, ,31 6,287 Rischio idraulico distinto per territorio comunale della provincia di Catania RISCHIO IDRAULICO R1 R2 R3 R4 TOTALE N A R1 A R1 /A bac N A R2 A R2 /A bac N A R3 A R3 /A bac N A R4 A R4 /A bac N A R A R /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Adrano 8 91,2 0, ,2 0,022 Belpasso ,0 0, ,4 0, ,1 0, ,1 0, ,6 1,078 Biancavilla 2 3,1 0, ,7 0, ,8 0,012 Bronte 3 237,5 1 0, ,7 0,058 Castel di Judica ,9 0, ,8 0, ,7 0,095 Catania ,8 0, ,8 1, ,5 0, ,6 0, ,7 1,990 Maniace 8 250,2 0, ,3 0, ,5 0,065 Motta S.Anastasia 3 24,1 0, ,4 0, ,9 0, ,4 0,034 Palagonia 3 8,5 0, ,4 0, ,5 0, ,1 0, ,5 0,209 Paternò ,4 0, ,3 0, ,5 0, ,2 0, ,4 0,450 Ramacca ,3 0, ,9 1, ,1 0, ,8 0, ,1 1,661 Randazzo 5 13,9 0, ,9 0,003 S.Michele di Gan. 1 1,0 0, ,0 0,000 TOTALE ,1 1, ,5 3, ,6 0, ,4 0, ,7 5,675 17

24 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità idraulica distinta per territorio comunale della provincia di Enna Comuni della provincia di Enna PERICOLOSITÀ IDRAULICA Siti di Attenzione P1 P2 P3 TOTALE N A Att A Att /A bac N A P1 A P1 /A bac N A P2 A P2 /A bac N A P3 A P3 /A bac N A P A P /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Agira Aidone Assoro Catenanuova Centuripe Cerami Enna Gagliano Castelf Leonforte Regalbuto Sperlinga Troina TOTALE Rischio idraulico distinto per territorio comunale della provincia di Enna Comuni della provincia di Enna RISCHIO IDRAULICO R1 R2 R3 R4 TOTALE N A R1 A R1 /A bac N A R2 A R2 /A bac N A R3 A R3 /A bac N A R4 A R4 /A bac N A R A R /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Agira ,3 0, ,3 0, ,6 0,125 Aidone 12 43,5 0, ,3 0, ,8 0,039 Assoro 38 62,6 0, ,9 0, ,5 0, ,0 0, ,0 0,087 Catenanuova 8 47,6 0, ,6 0, ,1 0, ,3 0,014 Centuripe 8 202,9 0, ,5 0, ,4 0,106 Enna 10 8,0 0, ,1 0, ,1 0,012 Leonforte 36 41,9 0, ,7 0, ,5 0, ,2 0, ,3 0,033 Regalbuto 10 58,7 0, ,3 0, ,0 0,018 TOTALE ,5 0, ,7 0, ,1 0, ,2 0, ,5 0,432 18

25 QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Pericolosità idraulica distinta per territorio comunale della provincia di Messina PERICOLOSITÀ IDRAULICA Siti di Attenzione P1 P2 P3 TOTALE N A Att A Att /A bac N A P1 A P1 /A bac N A P2 A P2 /A bac N A P3 A P3 /A bac N A P A P /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Capizzi 2 37,73 0, [%] Cesarò 2 148,42 0,036 TOTALE 4 186,15 0, [%] Rischio idraulico distinto per territorio comunale della provincia di Messina RISCHIO IDRAULICO R1 R2 R3 R4 TOTALE N A R1 A R1 /A bac N A R2 A R2 /A bac N A R3 A R3 /A bac N A R4 A R4 /A bac N A R A R /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Cesarò 4 107,5 0, ,4 0, ,9 0,026 TOTALE 0 0,0 0, ,5 0, ,0 0, ,4 0, ,9 0,026 Pericolosità idraulica distinta per territorio comunale della provincia di Siracusa PERICOLOSITÀ IDRAULICA Siti di Attenzione P1 P2 P3 TOTALE N A Att A Att /A bac N A P1 A P1 /A bac N A P2 A P2 /A bac N A P3 A P3 /A bac N A P A P /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Carlentini ,65 0, ,3 0, ,95 0,103 Lentini ,7 0, ,8 0, ,1 1, ,60 1,432 TOTALE 0 0,00 0, ,35 0, ,10 0, ,10 1, ,55 1,53 Rischio idraulico distinto per territorio comunale della provincia di Siracusa RISCHIO IDRAULICO R1 R2 R3 R4 TOTALE N A R1 A R1 /A bac N A R2 A R2 /A bac N A R3 A R3 /A bac N A R4 A R4 /A bac N A R A R /A bac [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Carlentini 5 349,4 0, ,2 0, ,1 0, ,7 0,103 Lentini ,2 0, ,5 1, ,7 0, ,6 0, ,0 1,294 TOTALE ,6 0, ,7 1, ,8 0, ,6 0, ,7 1,397 19

26 20

27 1 AMBIENTE FISICO 1.1 Inquadramento geografico Capitolo 1 AMBIENTE FISICO Il bacino del Fiume Simeto, l area compresa tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo e i bacini endoreici dei Laghi di Maletto e Pergusa ricadono nel versante orientale dell Isola, sviluppandosi, principalmente, nei territori delle province di Catania, Enna, Messina e marginalmente nei territori delle province di Siracusa e Palermo e ricoprendo in totale una estensione di circa 4.168,93 Km 2. In particolare, il bacino del Fiume Simeto occupa un area complessiva di Km 2, l area intermedia tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo insiste su una superficie complessiva di circa 110,80 Km 2, mentre il ricopre circa 21,17 Km 2 e il 7,96 Km 2. I territori comunali ricadenti all interno dell area in esame, suddivisi in base alle province di appartenenza, sono di seguito riportati: provincia di Catania: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castel di Iudica, Castiglione di Sicilia, Catania, Grammichele, Licodia Eubea, Maletto, Maniace, Militello V.C., Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Nicolosi, Palagonia, Paternò, Raddusa, Ragalna, Ramacca, Randazzo, San Cono, Scordia, Santa Maria di Licodia, San Michele di Ganzaria, Vizzini, Zafferana Etnea; provincia di Enna: Agira, Aidone, Assoro, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castel Ferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe; provincia di Messina: Alcara Li fusi, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò, Galati Mamertino, Longi, Mistretta, San Fratello, San Teodoro, Tortorici.; provincia di Palermo: Gangi, Geraci Siculo; 21

28 provincia di Siracusa: Carlentini, Lentini; provincia di Caltanissetta: Mazzarino. Il territorio esaminato ricade all interno dei seguenti Fogli I.G.M. in scala 1:50.000: n 610 Castelbuono, n 611 Mistretta, n 612 Randazzo, n 622 Gangi, n 623 Nicosia, n 624 Monte Etna, n 625 Acireale, n 631 Caltanissetta-Enna, n 632 Valguarnera, n 633 Paternò, n 634 Catania, n 639 Caltagirone, n 640 Lentini, n 641 Augusta. Per quanto riguarda le C.T.R. in scala 1:10.000, l area oggetto di studio ricade nelle seguenti sezioni: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Nella Tabella 1.1 sono riportati le province, i comuni, i residenti (dati ISTAT 2003), le superfici ed i centri abitati ricadenti all interno dell area in esame. I dati relativi alle superfici totali e parziali dei territori comunali sono state determinate sulla base della informatizzazione, effettuata presso questi uffici, dei limiti identificati sulla cartografia regionale; possono pertanto esistere delle difformità con i dati amministrativi forniti dall ISTAT. Tabella 1.1 Territori comunali e centri abitati presenti nel bacino del Fiume Simeto, nell area territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo, nel e nel Lago di Pergusa PROVINCIA COMUNE Bacino, Aree Territoriali e Laghi CATANIA RESIDENTI (dati ISTAT 2003) A Totale [km 2 ] AREE (Kmq) A nel bacino A nel bacino /A totale [%] Centro abitato ricadente nel bacino [km 2 ] Adrano Fiume Simeto ,96 82,96 100,00 Si Belpasso Fiume Simeto ,78 159,65 96,89 Si Biancavilla Fiume Simeto ,29 69,29 100,00 Si Fiume Simeto 227,97 91,15 Si Bronte Lago Maletto ,10 4,54 1,81 No Caltagirone Fiume Simeto ,89 77,05 20,23 Si* Castel di Iudica Fiume Simeto ,74 102,74 100,00 Si Castiglione di Sicilia Fiume Simeto ,11 0,04 0,03 No Catania Fiume Simeto 60,18 33,21 No ,24 Area tra F. Simeto e F. S. Leonardo 27,02 14,91 No Grammichele Fiume Simeto ,13 19,33 62,09 Si Licodia Eubea Fiume Simeto ,76 1,90 1,70 No Maletto Fiume Simeto 20,63 50,89 Si ,54 Lago Maletto 15,75 38,85 Si Maniace Fiume Simeto ,30 36,30 100,00 Si Militello V.C. Fiume Simeto ,88 21,35 34,5 No 22

29 PROVINCIA COMUNE Bacino, Aree Territoriali e Laghi CATANIA ENNA MESSINA PALERMO SIRACUSA RESIDENTI (dati ISTAT 2003) A Totale [km 2 ] AREE (Kmq) Centro abitato ricadente nel bacino A nel bacino A nel bacino /A totale [km 2 ] [%] Mineo Fiume Simeto ,51 244,15 99,85 Si Mirabella Imbaccari Fiume Simeto ,00 15,00 100,00 Si Misterbianco Fiume Simeto ,54 1,30 3,46 No Motta S. Anastasia Fiume Simeto ,52 15,35 43,21 No Nicolosi Fiume Simeto ,19 15,54 36,83 Si* Palagonia Fiume Simeto ,59 57,59 100,00 Si Paternò Fiume Simeto ,69 143,69 100,00 Si Raddusa Fiume Simeto ,15 23,15 100,00 Si Ragalna Fiume Simeto ,79 39,79 100,00 Si Ramacca Fiume Simeto 304,88 99,85 Si ,35 Area tra F. Simeto e F. S. Leonardo 0,47 0,15 No Randazzo Fiume Simeto 51,87 25,38 No ,36 Lago Maletto 0,87 0,43 No San Cono Fiume Simeto ,38 0,33 5,17 No Scordia Area tra F. Simeto e F. S.Leonardo ,36 0,28 1,15 No S. Maria di Licodia Fiume Simeto ,13 26,13 100,00 Si S. M. di Ganzaria Fiume Simeto ,70 20,73 80,66 Si Vizzini Fiume Simeto ,71 6,37 5,07 No Zafferana Etnea Fiume Simeto ,62 0,14 0,27 No Agira Fiume Simeto ,91 162,91 100,00 Si Aidone Fiume Simeto ,41 206,41 100,00 Si Assoro Fiume Simeto ,29 111,29 100,00 Si Calascibetta Fiume Simeto ,47 17,13 19,57 Si* Catenanuova Fiume Simeto ,79 10,79 100,00 Si Centuripe Fiume Simeto ,06 173,06 100,00 Si Cerami Fiume Simeto ,71 94,71 100,00 Si Enna Fiume Simeto 130,60 36,77 Si** ,20 Lago Pergusa 7,96 2,24 No Gagliano C.F. Fiume Simeto ,62 55,62 100,00 Si Leonforte Fiume Simeto ,08 84,05 2,09 Si Nicosia Fiume Simeto ,30 190,99 87,89 Si Nissoria Fiume Simeto ,38 61,38 100,00 Si Piazza Armerina Fiume Simeto ,13 127,78 42,15 No Regalbuto Fiume Simeto ,22 169,22 100,00 Si Sperlinga Fiume Simeto ,66 58,66 100,00 Si Troina Fiume Simeto ,95 166,95 100,00 Si Valguarnera Fiume Simeto ,36 9,36 100,00 Si Alcara Li Fusi Fiume Simeto ,54 0,19 0,30 No Capizzi Fiume Simeto ,12 69,90 99,69 Si Caronia Fiume Simeto ,32 0,07 0,03 No Castel di Lucio Fiume Simeto ,38 0,02 0,07 No Cesarò Fiume Simeto ,51 178,68 82,88 Si Galati Mamertino Fiume Simeto ,92 0,03 0,08 No Longi Fiume Simeto ,96 19,44 42,33 No Mistretta Fiume Simeto ,77 2,24 1,77 No San Fratello Fiume Simeto ,38 0,02 0,03 No San Teodoro Fiume Simeto ,74 13,74 100,00 Si Tortorici Fiume Simeto ,37 10,89 15,48 No Gangi Fiume Simeto ,95 23,30 18,35 No Geraci Siculo Fiume Simeto ,79 0,02 0,02 No Carlentini Area tra F. Simeto e F. S.Leonardo ,81 2,46 1,56 No Lentini Fiume Simeto 33,91 15, ,53 Area tra F. Simeto e F. S.Leonardo 80,57 37,38 No CALTANISSETTA Mazzarino Fiume Simeto ,53 0,28 0,11 No TOTALE ,96 39 * Centro abitato ricadente parzialmente all interno del bacino e non trattato nel presente studio. ** Centro abitato ricadente parzialmente all interno del bacino e trattato nel presente studio. 23

30 Le principali infrastrutture di trasporto ricadenti parzialmente o interamente all interno del bacino e nelle aree adiacenti sono riportate nella tabella a seguire (Tabella 1.2). Tabella Principali infrastrutture di trasporto ricadenti nel Bacino Idrografico del Fiume Simeto, nell Area Territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo, nel, nel AUTOSTRADE A19 Palermo-Catania 114, 117, 117bis, 120, 121, 124, 192, 194, 284, 288, 289, 290, 385, STRADE STATALI 417, 561, /III, 4/II, 13, 14, 15, 17, 17/III, 20/III,, 24, 25/I, 25/II, 30, 31, 33, 37/I, 37/II,, 44,, 48, 56/I, 56/II, 57, 60, 65, 69/II, 74/I, 74/II, 77, 80, 86, 87, 92, 94, 102/I, 102/II, 103, 104 (interprovinciale CT-SR), Catania 106, 107, 108, 109, 111, 112, 114, 120, 121, 122, 123, 126, 131, 132, 134, 135, 137/I, 137/II, 138, 139, 140, 154, 156, 158, 159, 160, 162, 167, 179, 181, 182, 183, 184, 195, 196, 201, 202, 207, 208, 210, 212, 213, 214, 215, 216, 229, 229/I, 229/II STRADE 4, 7/A, 7/B, 8, 14, 16, 17, 18, 19, 20, 20/III, 21, 22, 23/A, 23/B, PROVINCIALI 24/A, 24/B, 33, 34, 35/A, 35/B, 37, 37/I, 38, 39, 40, 41, 43, 45, 47, Enna 48, 50, 55/A, 55/B, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 66, 67, 68, 72, 73, 75, 80, 82, 84, 85, 86, 92, 94, 95, 97, 182, 195, 210, 216, ex SR5, Buon Riposo Messina 165, 168 FERROVIE Palermo 60 Siracusa 29, 30, 56/II, 69I, 69/II, 104 (interprovinciale CT-SR), Palermo - Catania Catania - Regalbuto Catania - Siracusa Ferrovia Circumetnea 24

31 1.2 Morfologia Nell area oggetto di studio è possibile distinguere settori a diversa configurazione morfologica. Nel settore settentrionale prevalgono le forme aspre ed accidentate, dovute alla presenza di affioramenti arenaceo-conglomeratici e quarzarenitici che costituiscono, in gran parte, il gruppo montuoso dei Nebrodi. Ad Ovest ed a Sud-Ovest sono presenti i Monti Erei, di natura arenacea e calcareniticosabbiosa, isolati e a morfologia collinare; qui l'erosione, controllata dall'assetto strutturale ha dato luogo a rilievi tabulari (mesas) o monoclinali (cuestas). Nella porzione centro-meridionale dell area in esame, invece, i terreni postorogeni plastici ed arenacei, facilmente erodibili, così come quelli della "Serie gessososolfifera", danno luogo ad un paesaggio collinare dalle forme molto addolcite, interrotto localmente da piccoli rilievi isolati, guglie e pinnacoli costituiti da litotipi più resistenti all'erosione. L'altopiano solfifero, infatti, è dominato da forme ondulate, legate alla presenza di gessi e di calcari evaporitici e, in alcuni casi, anche da affioramenti di arenarie e conglomerati miocenici. I gessi rappresentano il litotipo più diffuso della Serie Evaporitica Messiniana e, a causa della loro elevata solubilità, sono interessati da fenomeni carsici. Il settore orientale è interessato dalla presenza del rilievo vulcanico dell'etna; la morfologia è caratterizzata da pendii non molto accentuati che, in presenza di colate recenti, assumono un aspetto più aspro. Infine il settore sud-orientale presenta una morfologia pianeggiante in corrispondenza della Piana di Catania. L altitudine media del bacino del fiume Simeto è di 531 m.s.l.m. con un valore minimo di 0 m.s.l.m. e massimo di m.s.l.m. 1.3 Idrografia Il bacino imbrifero del Fiume Simeto si estende complessivamente su una superficie di circa 4030 Km 2. Il Fiume Simeto, propriamente detto, nasce dalla confluenza tra il Torrente Cutò, il Fiume Martello e il Torrente Saracena, nella pianura di Maniace. I suddetti corsi d acqua si originano dai rilievi dei Monti Nebrodi, nella parte settentrionale del bacino. Il limite del bacino interessa gran parte dei rilievi montuosi della Sicilia centro-orientale ricadenti nelle province di Catania, Enna, Messina, Palermo e Siracusa. In particolare, lo spartiacque del bacino corre ad est in corrispondenza dei terreni vulcanici fortemente permeabili dell'etna; a nord la displuviale si localizza sui Monti Nebrodi; ad ovest essa separa il bacino del Simeto da quello del Fiume Imera Meridionale; infine a sud-est ed a sud lo spartiacque corre lungo i monti che costituiscono il displuvio tra il bacino del Simeto e quello dei fiumi Gela, Ficuzza e San Leonardo. Gli affluenti principali del Fiume Simeto sono il Torrente Cutò, il Torrente Martello, il Fiume Salso, il Fiume Troina, il Fiume Gornalunga e il Fiume Dittaino. 25

32 Procedendo da monte verso valle, il bacino del Fiume Simeto è distinto nei seguenti bacini principali: Alto e Medio Simeto, Salso, Dittaino, Gornalunga e Basso Simeto. Il Bacino dell Alto e Medio Simeto, fino alla confluenza con il F. Salso (733 Km 2 ), comprende il versante meridionale dei Nebrodi e le pendici occidentali dell Etna. Il reticolo idrografico è caratterizzato dalla presenza di numerosi affluenti in sponda destra dell asta principale del Simeto (che prende tale nome dalla confluenza tra il T.te Saracena e il T.te Cutò) e dalla mancanza di una vera e propria rete idrografica principale sulle formazioni vulcaniche molto permeabili dell Etna. Il Bacino del Salso (808 Km 2 ) comprende la parte più occidentale del versante meridionale dei Nebrodi e presenta una rete idrografica molto ramificata a monte (T.te di Sperlinga, T.te di Cerami, T.te Mande), un tronco centrale (a valle del serbatoio Pozzillo) che scorre nella vallata con andamento Ovest-Est e una parte finale che, dopo aver raccolto le acque del F. di Sotto Troina, sbocca nel Simeto. L asta principale del Salso si sviluppa complessivamente per circa 65 km. Il Bacino del Dittaino (959 Km 2 ) è compreso tra il bacino del Salso a Nord e quello del Gornalunga a Sud e presenta una rete idrografica ramificata nella parte montana e con un andamento a meandri nella parte centrale e valliva. L asta principale si sviluppa complessivamente per circa 93 km. Il Bacino del Gornalunga (1001 Km 2 ) ha origine dai Monti Erei e oltre al corso d acqua principale, sul quale è stato realizzato il serbatoio Don Sturzo (o Ogliastro), comprende il bacino del suo principale affluente di destra, il F. Monaci, costituito da numerosi affluenti (F.so Acquabianca, F.so Pietrarossa, F. Caltagirone, ecc). L asta principale del Gornalunga si sviluppa complessivamente per circa 80 km. Il Bacino del Basso Simeto, si estende dalla confluenza del Salso alla foce; esso comprende il tronco vallivo del Simeto il quale, attraversando la Piana di Catania, riceve le acque del Dittaino e successivamente quelle del Gornalunga. Su ognuno dei grandi affluenti suddetti sono stati realizzati invasi artificiali che si riportano nella tabella seguente. Tabella 1.3 Invasi ricadenti all interno del Bacino del Fiume Simeto Fiume Simeto BACINO CORSO D ACQUA INVASO F. Gornalunga Ogliastro F. Dittaino Nicoletti T. Pietrarossa Pietrarossa T. Sciaguana Sciaguana F. Simeto Contrasto-Barca di Paternò F. Salso Pozzillo F. Troina Ancipa 1.4 Uso del suolo Per quanto concerne le caratteristiche di uso del suolo, nell area in esame (comprese l area intermedia e le due zone endoreiche) si è effettuata un analisi di massima, sulla 26

33 base della cartografia a scala 1: e dei dati a disposizione dell'assessorato Territorio e Ambiente della Regione. I risultati sono sintetizzati nella tabella e nel grafico di seguito riportati. Tabella 1.4- Tipologia uso del suolo del bacino del Fiume Simeto, dell Area Territoriale tra F. Simeto e F. S. Leonardo, del e del COLTURA SUPERFICI (Km 2 ) INCIDENZA PERCENTUALE SUL TOTALE Agrumeto 512,54 12,29% Bosco degradato 205,80 4,94% Bosco Misto 0,85 0,02% Conifere 16,57 0,39% Frutteto 39,75 0,96% Incolto roccioso 350,85 8,40% Latifoglie 86,77 2,10% Legnose agrarie miste 152,88 3,67% Macchia 130,97 3,13% Mandorleto 4,49 0,11% Mosaici colturali 168,75 4,05% Oliveto 44,63 1,06% Pascolo 378,34 9,10% Seminativo arborato 51,83 1,25% Seminativo semplice 1913,46 45,89% Superfici urbanizzate 81,97 1,96% Vigneto 12,69 0,30% Zone umide 15,79 0,38% Totale 4168,93 100% USO DEL SUOLO 50% 45,89% 40% 30% 20% 12,29% 4,94% 8,40% 9,10% 10% 0,02% 0,39% 0,96% 2,10% 3,67% 3,13% 0,11% 4,05% 1,06% 1,25% 1,96% 0,30% 0,38% 0% Agrumeto Bosco degradato Bosco Misto Conifere Frutteto Incolto roccioso Latifoglie Legnose agr. miste Macchia Mandorleto Mosaici colt. Oliveto Pascolo Seminativo arb. Seminativo sem. Superfici urb. Vigneto Zone umide Figura 1.1 Distribuzione percentuale, rispetto alla superficie totale del bacino, delle classi di uso del suolo nel bacino del Fiume Simeto, nell area Territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo, nel e nel 27

34 1.4.1 Aree naturali protette Nel bacino del F. Simeto e nell area Territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo ricadono ampi territori facenti parte di aree protette, parchi regionali, riserve o aree sottoposte a vincoli territoriali. I bacini in esame comprendono parzialmente le seguenti aree protette: Parco dei Nebrodi che interessa le province di Catania, Enna e Messina; nel territorio provinciale di Catania: Parco dell Etna che comprende parte dei territori dei comuni pedemontani; Oasi del Simeto che interessa la foce del Fiume Simeto e l area territoriale tra il F. Simeto e il F. S. Leonardo; nel territorio provinciale di Enna: Rossomanno-Grottascura Bellia nel territorio comunale di Aidone, Enna e Piazza Armerina, comprende alcuni affluenti del F. Gornalunga (V.ne Rossomanno e V.ne Grottascura); nel territorio comunale di Enna; Vallone di Piano della Corte nel territorio comunale di Agira; Monte Altesina nel territorio comunale di Leonforte e Nicosia, al confine del bacino del Fiume Simeto con il bacino del Fiume Imera meridionale, comprendente una lecceta che si spinge sino al suo limite altimetrico superiore; Sambuchetti-Campanito nel territorio comunale di Nicosia e Cerami interessante il laghetto Campanito ed una importante faggeta sul versante meridionale dei monti Nebrodi. È prevista l istituzione di altre tre riserve naturali che ricadono all interno dell area in studio. In provincia di Catania nei territori comunali di Bronte e Adrano sarà istituita la riserva Forre laviche del Simeto mentre verranno istituite due riserve naturali orientate in provincia di Enna: la riserva naturale "Bosco di Sperlinga ed alto Salso", nei territori comunali di Sperlinga e Nicosia (avente lo scopo di tutelare una querceta ed un tratto del fiume Salso caratterizzato da una fauna peculiare dovuta all'elevata concentrazione salina delle acque) e la riserva naturale "Vallone di Piano della Corte", in territorio di Agira (finalizzata alla conservazione di un affluente minore del Fiume Dittaino caratterizzato da un'interessante vegetazione ripale). Inoltre, all interno del bacino del Fiume Simeto sono presenti i Siti di Interesse Comunitario (SIC) e le seguenti Zone di Protezione Speciale (ZPS) riportati nelle Tabelle 1.5 e

35 Tabella SIC (Siti di Interesse Comunitario) DENOMINAZIONE PROVINCIA CODICE Vallone Rossomanno Enna Ita Vallone Laccaretta e Urio Quattrocchi Messina Ita Vallone di Piano della Corte Enna Ita Tratto di Pietralunga del F. Simeto Enna -Catania Ita Serra del Re, Monte Soro e Biviere di Cesarò Catania - Messina Ita Sciare di Roccazzo della Bandiera Catania Ita Poggio S. Maria Catania Ita Pizzo Fau, M. Pomiere, Pizzo Bidi e Serra della Testa Messina Ita Pineta di Adrano e Biancavilla Catania Ita Piano dei Grilli Catania Ita Monte San Calogero (Gangi) Enna Ita Monte Sambughetti, M. Campanito Enna Ita Monte Pelato Messina Ita Monte Minardo Catania Ita Monte Arso Catania Ita Monte Altesina Enna Ita M. Chiapparo Enna Ita Lago Ogliastro Enna-Catania Ita Lago Gurrida e Sciare di S. Venera Catania Ita Lago di Pozzillo Enna Ita Enna Ita Lago di Ancipa Enna - Messina Ita Boschi di Piazza Armerina Enna Ita Tabella ZPS (Zone di Protezione Speciale) DENOMINAZIONE PROVINCIA CODICE Forre Laviche del F. Simeto Catania Ita Foce del Fiume Simeto e Lago Gornalunga Catania Ita Fascia Altomontana dell'etna Catania Ita Contrada Valanghe Enna - Catania Ita Contrada Giammaiano Enna - Messina Ita Bosco di Sperlinga, Alto Salso Enna Ita Bosco del Flascio Catania Ita

36 1.5 Cenni di climatologia Per quanto riguarda i dati pluviometrici e termometrici, la fonte istituzionale di informazioni è l Ufficio Idrografico della Regione che pubblica, negli "Annali Idrologici", i dati riscontrati nelle stazioni di sua pertinenza a cui si aggiungono i dati riassuntivi contenuti nell Atlante Climatologico, redatto dall Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione. La rete di stazioni esistenti non copre in maniera uniforme il territorio in esame, presentando maggiore densità in alcune zone rispetto ad altre. Infatti, una generalizzata carenza di dati caratterizza le zone più interne e le zone montuose del territorio ricadenti all interno del bacino del Fiume Simeto. Stazioni Di seguito si riporta l elenco delle stazioni termo-pluviometriche che ricadono all interno dell area in esame. Tabella 1.7 Elenco delle stazioni termo-pluviometriche per il periodo STAZIONE ANNI DI QUOTA PROVINCIA STRUMENTO OSSERVAZIONE (m s.l.m.) Adrano CT 25 Pluviometro registratore 589 Agira EN 30 Pluviometro registratore 824 Bronte CT 30 Pluviometro registratore 780 Capizzi ME 30 Pluviometro registratore 1139 Catenanuova EN 30 Pluviometro registratore 173 Centuripe EN 30 Pluviometro registratore 719 Cerami EN 30 Pluviometro registratore 1020 Cesarò ME 30 Pluviometro registratore 1100 Gagliano Castelferrato EN 30 Pluviometro registratore, Termometro registratore 837 Enna EN 30 Pluviometro registratore, Termometro registratore 950 Leonforte EN 30 Pluviometro registratore 640 Maniace CT 30 Pluviometro registratore 680 Mineo CT 30 Pluviometro registratore, Termometro registratore 510 Nicosia EN 30 Pluviometro registratore 800 Ramacca CT 30 Pluviometro registratore, Termometro registratore 270 Mirabella Imbaccari CT 30 Pluviometro registratore 450 Motta S.A. CT 30 Pluviometro registratore 275 Nicolosi CT 30 Pluviometro registratore 698 Paternò CT 30 Pluviometro registratore 290 Ragalna CT 30 Pluviometro registratore 750 Troina EN 30 Pluviometro registratore 930 Valguarnera C. EN 30 Pluviometro registratore 629 Vizzini CT 30 Pluviometro registratore

37 Regime termico L assenza di stazioni di osservazione nelle zone montane comporta alcuni limiti nella validità dell'informazione fornita. Infatti, le temperature relative alle zone a quota più elevata possono essere determinate solo per via indiretta e risultare quindi, sovrastimate. Il mese più freddo è gennaio, con temperatura variabile fra 4 e 11 C, seguito da febbraio e dicembre; i mesi più caldi sono luglio e agosto, con temperature variabili fra i 23 e 27 C. Tabella Temperatura media mensile in C, per il periodo di osservazione STAZIONE G F M A M G L A S O N D ANNO MINEO ,0 11,8 14,5 18,9 23,6 26,8 26,7 23,1 18,8 14,1 10,6 17,3 GAGLIANO C. 7,1 7,8 9,2 12,2 16,8 20,9 23,0 23,3 19,8 15,6 11,1 8,1 14,6 RAMACCA 11,2 11,7 12,9 15,6 19,6 23,4 25,4 25,8 22,8 19,2 15,0 12,3 17,9 NICOLOSI 7,8 8,0 9,8 12,7 17,3 21,5 24,4 24,5 20,9 16,7 12,3 9,0 15,4 ENNA 6,0 6,4 8,0 10,6 15,6 20,4 23,5 23,4 19,9 15,4 10,8 7,1 13,9 CALTAGIRONE 8,8 9,1 10,7 12,9 17,8 22,4 25,6 25,8 22,3 18,0 13,5 9,9 16,4 Regime pluviometrico La caratterizzazione di massima del regime pluviometrico dell area ricadente nel bacino del Fiume Simeto è stata condotta in termini di precipitazioni medie mensili. I valori medi massimi si riscontrano in massima parte nel mese di dicembre ed in misura progressivamente minore nei mesi di gennaio, di novembre e di ottobre. I valori medi minimi si riscontrano, in tutte le stazioni, nel mese di luglio o nel mese di agosto. In febbraio la distribuzione degli afflussi si mantiene pressoché costante, con una riduzione omogenea di qualche decina di mm rispetto a quelli riscontrati in gennaio. Nel mese di marzo non si registrano variazioni, se non nella zona centrale, caratterizzata da un leggero aumento dei valori di precipitazione. La distribuzione ed il valore degli afflussi si discostano poco nei mesi di giugno ed agosto: si nota che solo la fascia settentrionale presenta valori superiori ai 20 mm di pioggia mentre nella restante parte del territorio essi rimangono compresi tra questo limite e circa 10 mm; solo nella zona costiera, alcuni valori superano i 10 mm. Nel mese di luglio si registrano, omogeneamente distribuiti, valori di precipitazione inferiori a quelli dei mesi precedenti. In settembre si constata un aumento generale degli afflussi, più accentuato, come già detto, nei mesi di ottobre e novembre che interessa in particolare, il settore settentrionale e nord-orientale del territorio. L andamento annuo delle precipitazioni medie è tipico del clima mediterraneo con una percentuale delle piogge variabile tra il 64 e il 78%, concentrata nel semestre autunnoinverno. L aridità risulta elevata, con un indice di De Martonne intorno a

38 Tabella Piovosità media mensile in mm, per il periodo di osservazione ( ) STAZIONE G F M A M G L A S O N D ANNO ADRANO AGIRA BRONTE CALTAGIRONE CAPIZZI CATENANUOVA CENTURIPE CERAMI CESARÒ ENNA GAGLIANO C LEONFORTE MANIACE MINEO RAMACCA MIRABELLA I MOTTA S.A , NICOLOSI 174, NICOSIA PATERNÒ RAGALNA TROINA VALGUARNERA VIZZINI

39 1.6 Inquadramento geologico Assetto geologico-strutturale Una dettagliata conoscenza della geologia del territorio rappresenta la base per lo studio delle dinamiche che influenzano l assetto territoriale. Infatti la natura litologica delle formazioni affioranti nel bacino idrografico e nelle aree attigue concorre, unitamente a fattori morfologici, climatici ed antropici, a determinare l andamento dei deflussi idrici nonché tutto il complesso delle azioni modellatrici della superficie comprendenti movimenti gravitativi, disgregazione del terreno, dilavamento, convogliamento e deposito dei materiali erosi. Il bacino del Simeto, l area territoriale tra il bacino del fiume Simeto e quello del fiume San Leonardo, il e il presentano una conformazione geologica e strutturale estremamente complessa, determinata da sovrascorrimenti tettonici che, nel corso dell evoluzione oro-epirogenetica della zona, hanno interessato la maggior parte delle formazioni geologiche affioranti. Nell area centro-settentrionale è presente un tratto della catena appenninicomaghrebide, costituita da diverse unità tettoniche in falda, vergenti verso Sud, impostatesi durante le fasi orogenetiche del Miocene inferiore (Grasso et Alii, 1978; Catalano e Montanari, 1979; Abate et Alii, 1982; Abate et Alii, 1988; Abate et Alii 1988) e successivamente coinvolte da una seconda fase tettonica nel Pliocene medio (Abate et Alii,1991), con differenti assi compressivi. L area sud-orientale risulta, invece, caratterizzata dalla presenza della fossa geosinclinalica di accumulo dei terreni plio-quaternari (Fossa di Gela e Bacino di Caltanissetta) impostatasi tra la Catena e l Avampaese Ibleo. Senza entrare nel merito dei numerosi modelli interpretativi che analizzano i rapporti giaciturali tra le varie unità stratigrafico-strutturali, si sottolineano, di seguito, gli aspetti geostrutturali che maggiormente influenzano le dinamiche geomorfologiche. Si riconoscono essenzialmente otto zone geologico-strutturali con geometrie alquanto complesse e ancora oggi poco definite nel dettaglio. Da Nord verso Sud e da Ovest verso Est si identificano le seguenti zone: Fronte meridionale della catena settentrionale Appenninico-maghrebide, caratterizzato dagli affioramenti dei Flysch di età meso-cenozoici depositatisi in corrispondenza dei bacini sinorogenici. Si riconoscono sequenze a prevalenza argillosa, arenacea, calcarea e/o siltitica con rapporti giaciturali molto complessi tra le numerose scaglie tettoniche ; i fronti di accavallamento hanno vergenza generalmente meridionale e assi strutturali ONO-ESE, come evidenziato dagli assi idrografici principali del Fiume di Troina, Fiume di sotto Troina, Torrente Cutò e Fiume di Sperlinga. Quest ultimo individua il limite meridionale della zona che ad oriente è delimitata dal complesso vulcanico del Monte Etna. Dal punto di vista geomorfologico, la zona presenta una sensibilità a scala media e piccola per l estrema variabilità litologica. Si determinano, infatti, alternanze di paesaggi collinari e di morfologie aspre con dislivelli e pendenze anche molto elevati. Da ciò ne deriva un alta propensione al dissesto e un elevata sensibilità all erosione diffusa e concentrata, che diviene particolarmente acuta nelle aree di degrado della vegetazione ed in quelle in cui l uso del suolo è essenzialmente estensivo. Quest ultimo 33

40 fattore appare solo in parte limitato dall esposizione meridionale dei versanti e dalla conseguente diminuzione della piovosità rispetto al versante settentrionale tirrenico. Le porzioni più elevate in quota risultano particolarmente segnate da imponenti corpi franosi oggi relitti, testimoni dei periodi climatici glaciali del Quaternario. Versante occidentale dell apparato vulcanico del Monte Etna, che occupa il settore orientale del bacino idrografico ed è delimitato ad ovest dal corso medio del Fiume Simeto propriamente detto. I prodotti vulcanici vedono essenzialmente la prevalenza di basalti sotto forma di colate in ambiente subaereo o, solo limitatamente ai prodotti più antichi, subacqueo (pillows); associati alle colate si hanno prodotti piroclastici, maggiormente presenti nella parte sommitale del vulcano. I fronti più occidentali delle colate determinano forti contrasti litologici con i terreni prevalentemente argillosi dei Flysch, dove si concentrano le dinamiche geomorfologiche più evidenti per l intera area. Dorsale argillo-sabbiosa ed arenacea plio-quaternaria, che attraversa l intero bacino in senso E-O nel settore centrale, tra gli assi idrografici del Fiume di Sperlinga e della valle del Dittaino. La dorsale è caratterizzata da depositi prevalentemente argillo-sabbiosi a morfologia collinare, passanti verso l alto ad arenarie e calcareniti con intercalazioni marno-siltose. In corrispondenza degli alti morfologici, determinati dai processi erosivi, sono ubicati i centri abitati di Leonforte, Agira, Assoro, Nissoria, Regalbuto e Centuripe. L area risulta particolarmente vulnerabile ai processi erosivi diffusi, con ampie zone interamente a calanchi (Contrada Valanghe, territorio di Centuripe). In corrispondenza delle scarpate che delimitano gli affioramenti areanaceo-calcarenitici, si osservano numerosi fenomeni di crollo che interessano le bancate maggiormente cementate poste in risalto dall erosione selettiva. Alto strutturale di Monte Iudica, posizionato al centro dell area collinare del bacino idrografico, tra le vallate del Dittaino e del Gornalunga, vi affiorano terreni ascrivibili alle sequenze fliscioidi mesocenozoiche, ovvero il complesso carbonatico mesozoico e le argille brecciate con intercalazioni di vasti corpi litologici alloctoni per frane sottomarine (trubi, depositi evaporatici messiniani e sequenze fliscioidi). Dal punto di vista geomorfologico predominano i processi erosivi e di alterazione dei litotipi argillo-sabbiosi, soggetti a limitati fenomeni franosi le cui cause il più delle volte sono da ricercare oltre che nella natura litologica dei terreni, anche in una antropizzazione poco attenta al corretto inserimento territoriale delle opere ed infrastrutture. Fenomeni di crollo interessano le balze rocciose sovrastanti pendii argillosi in erosione. Successione post-orogena del Bacino di Caltanissetta, che si sviluppa ad occidente ed a sud delle strutture precedentemente descritte, con litologie che, verso l alto, da argillose diventano sempre più siltose ed arenacee. La successione è rappresentata dai prodotti del processo sedimentario verificatosi durante la crisi di salinità del Messiniano (sedimentazione chimica di calcari, gessi e sali), con i diversi litotipi affioranti in lembi intercalati a potenti successioni argillose. L assetto strutturale è contraddistinto da strette pieghe e limitati sovrascorrimenti, generati dalla fase compressiva del Pliocene medio, che definiscono paesaggi collinari interrotti da alti strutturali allungati in senso E-O, sui quali si accaniscono le forze esogene erosive. 34

41 Le variazioni morfologiche ed i contrasti litologici individuano zone ad assetto idrogeologico critico, dove si incontrano fenomenologie franose attive, spesso legate a riattivazione di processi più intensi avvenuti durante i periodi glaciali del Quaternario. L uso del territorio influenza notevolmente il processo evolutivo dell assetto idrogeologico con particolare riferimento alle interferenze che si verificano tra le opere realizzate ed il sistema di smaltimento delle acque superficiali e sotterranee, soprattutto in corrispondenza delle coltri di alterazione dei versanti argillosi. Altopiano calcarenitico dei Monti Erei meridionali, che interessa la porzione sud-occidentale del bacino del Fiume Simeto, costituito da calcareniti, sabbie ed arenarie e, subordinatamente, da marne sabbiose del Pliocene superiore-quaternario inferiore. Anche se litologicamente simile alla dorsale pliocenica precedentemente descritta, qui l assetto strutturale risulta più omogeneo e meno disturbato tettonicamente. La morfologia risulta sub-pianeggiante ma interrotta frequentemente da valli strette molto simili alle cave degli Iblei, testimonianza di fenomeni erosivi, particolarmente intensi, verificatisi durante le prime fasi di emersione, nel Quaternario medio e superiore. Laddove le coperture vegetali, naturali o artificiali (riforestazioni ad eucaliptus e pini), risultano adeguate e soprattutto in presenza di terrazzamenti antropici, anche i versanti più acclivi risultano sufficientemente stabili ed i processi erosivi appaiono limitati o nulli. In assenza dei suddetti fattori positivi, l assetto idrogeologico risulta in rapida evoluzione verso la desertificazione a causa dell erosione accelerata dei suoli. Le frane di colamento o scorrimento sono limitate ai versanti di collegamento tra l altopiano e i fondovalle delle porzioni superiori dei bacini idrografici dei fiumi Gornalunga, Pietra Rossa e di Caltagirone. Fronte settentrionale dell Altopiano Ibleo, che si estende a partire dal bordo meridionale della Piana di Catania a di quella di Gela, con andamento omogeneo da sud-ovest verso nord-est, disegnando una gradinata a blocchi, con dislivelli dell ordine delle centinaia di metri, avente come substrato le successioni prevalentemente carbonatiche meso-cenozoiche. Tale andamento strutturale è determinato da famiglie di faglie dirette, talvolta profonde al punto di aver permesso la risalita di vulcaniti basaltiche che hanno dato luogo ad espansioni tabulari e centri eruttivi. Gran parte dei prodotti vulcanici ha carattere piroclastico per cui è soggetto a diffusi processi erosivi. Calcareniti quaternarie si sono depositate sui blocchi ribassati dell altopiano, con maggiore omogeneità nel settore centro-orientale del fronte. Qui il contrasto morfologico e litologico con i prodotti piroclastici determina un assetto geomorfologico in lenta ma continua evoluzione, caratterizzato da processi erosivi e conseguenti crolli delle scarpate. Piana costiera alluvionale Un così ampio bacino idrografico, che interessa l intero panorama litologico della catena orientale siciliana, non poteva, nel corso dell ultimo milione di anni, non costruire una sufficiente pianura detritica in prossimità della foce, dove si è determinato l accumulo dei materiali provenienti dai processi di erosione e trasporto. I depositi alluvionali interessano complessivamente il 19% del territorio del bacino idrografico, mentre la Piana vera e propria circa il 12%. 35

42 Da un punto di vista dell evoluzione geomorfologica, le anse fluviali e le scarpate non si presentano particolarmente attive se non nei tratti più distali rispetto alla costa, laddove dalla Piana si dipartono le vallate principali. L intensa canalizzazione, costruita per la difesa idraulica del Pantano d Arci (sede dell agglomerato industriale di Catania) definisce un ambito geomorfologico artificiale che mostra segni di instabilità localizzati e relativi al rapporto fondazioni - terreno per le opere idrauliche Caratteristiche litologiche Sulla base delle zone geologico-strutturali precedentemente descritte e delle caratteristiche di risposta dei terreni agli agenti esogeni, si sono identificati 14 raggruppamenti litologici cui si possono ascrivere gli affioramenti presenti nel bacino idrografico del fiume Simeto e nelle aree adiacenti. 36 Complesso alluvionale, comprendente depositi alluvionali (talora terrazzati), depositi litorali e lacustri. Sono localizzati nella pianura alluvionale di Catania e lungo i principali affluenti del Fiume Simeto. Sono costituiti prevalentemente da lenti e livelli discontinui di ghiaie e di sabbie limo-argillose. Detrito, accumuli di materiale eterogeneo di disgregazione meccanica, presenti alla base di scarpate rocciose (falde detritiche), con prevalenza di granulometrie superiori alle sabbie. Vulcaniti, comprendente le colate laviche attuali, storiche o antiche dell Etna e le vulcaniti antiche degli Iblei. Si tratta di lave compatte e subordinati prodotti piroclastici associati. Calcareniti ed Arenarie plio-quaternarie, comprendenti gli affioramenti del settore centrale; si tratta di calcareniti e/o arenarie fratturate sovrastanti pendii marnoso-argillosi. La prevalenza di rocce carbonatiche determina un paesaggio aspro e inciso, con pareti rocciose scoscese; queste ultime sono spesso la testimonianza di piani di frattura o dislocazione prodotti dalla complessa attività tettonica che ha interessato in più fasi le unità quaternarie. Argille Brecciate, termine di riferimento di una successione pliocenica caratterizzata da corpi litologici alloctoni per frane sottomarine e quindi con delle caratteristiche geomeccaniche particolarmente eterogenee. Marne, più o meno calcaree, denominate localmente Trubi, del Pliocene inferiore, a luoghi coinvolte nei corpi franosi, quando intercalate alle argille brecciate. Argille sabbiose, terreni prevalentemente argillosi, con intercalazioni sabbiose e marnose; vi si comprendono le formazioni del Pliocene medio e del Pleistocene inferiore, nonché i termini pelitici delle sequenze post-orogene del Miocene medio-superiore. Depositi evaporitici, comprendenti i litotipi della Formazione Gessoso-Solfifera del Miocene superiore ed in particolare: Marne silicee (Tripoli), Calcare di Base, Gessi, argille, marne e depositi di Salgemma e Sali potassici; la formazione affiora sia in aree limitate, all interno di depressioni tettoniche presenti nel fronte meridionale della Catena settentrionale, che nel più vasto areale (in parte intercettato dal bacino idrografico in studio), denominato Fossa di Caltanissetta.

43 Conglomerati ed arenarie, corpi sedimentari a prevalenza di sabbie, conglomerati ed arenarie, connesse con la Formazione Terravecchia del Miocene mediosuperiore. Complesso carbonatico degli Iblei, che comprende litologie calcaree, calcarenitiche, marnose e calcareo-dolomitiche, considerate nel loro insieme in ragione di un limitato affioramento e delle similitudini di comportamento alle dinamiche geomorfologiche. Argille varicolori, e sequenze prevalentemente argillose delle successioni Sicilidi, che presentano caratteristiche di elevato scompaginamento tettonico e, quindi, di particolare vulnerabilità geomorfologica. Flysch arenacei e calcarei, si tratta di porzioni delle formazioni fliscioidi a prevalente composizione arenacea, diffuse soprattutto nel settore centrosettentrionale del bacino, in posizione sommitale; litologicamente sono costituite da banchi e livelli cementati di arenarie, siltiti, marne e calcari, con intercalazioni più o meno spesse di livelli argillosi o argilloso-marnosi. Flysch argillosi, ovvero le porzioni di Flysch a prevalenza argillitica e siltosa, con subordinati livelli arenacei e calcarei. La zona di affioramento è prevalentemente la porzione nord-occidentale del bacino e subordinatamente le zone centrali ed occidentali. Complesso carbonatico mesozoico, raggruppa i limitati affioramenti presenti attorno all abitato di Castel di Iudica e nella porzione occidentale dei Nebrodi. Le litologie presenti sono di natura calcarea, calcareo-dolomitica e dolomitica, di età compresa tra il Mesozoico e l Eocene. L inquadramento areale relativo alla distribuzione delle formazioni litologiche nel territorio in esame è stato tratto dalla Carta Litologica allegata alla Proposta di Piano Regionale dei materiali lapidei di pregio e di cava, scala 1: , prodotta dal RTI GEO-CEPA (2001). Ulteriori fonti di documentazione geologica sono state consultate per i differenti settori del bacino idrografico. In particolare, per il settore meridionale del bacino, al margine settentrionale dell altopiano ibleo, si è fatto riferimento alle suddivisioni lito-stratigrafiche di RIGO e BARBIERI (1959), agli studi settoriali di DI GRANDE (1969) e CRISTOFOLINI (1967), di AA.VV. (1985) ed alle seguenti carte: Carta geologica della Sicilia sudorientale, 1: , LENTINI et alii (1986); Carta geologica del settore nordorientale ibleo (Sicilia S.E.), scala 1: CARBONE et Alii (1990), Carta geologica della Sicilia centro-orientale, scala 1:50.000;COSTA, DI GRANDE et alii (1993); Assetto stratigrafico delle ultime manifestazioni eruttive iblee, scala 1: Le successioni litologiche della zona settentrionale ed i rapporti strutturali tra esse esistenti sono descritti nei lavori di OGNIBEN (1960, 1972); nella Carta geologica di Mistretta (F. 611) scala 1: del Servizio Geologico d Italia (1972); Carta geologica della Provincia di Messina, scala 1: e nei lavori di COLACICCHI (1958), CAMPISI (1958), LENTINI (1975), AURELI e MUSARRA (1975), LENTINI e VEZZANI (1975, 1978), LENTINI F, CATALANO S., CARBONE S. (2000). Le successioni laviche etnee e le formazioni sedimentarie perimetrali e di substrato dell Etna vengono dettagliatamente riportate sulla Carta geologica del M.te Etna, di ROMANO, STURIALE, LENTINI et alii, (edita dal CNR (1979)). 37

44 Per il settore centro-occidentale e sud-occidentale del territorio, si è fatto riferimento ai lavori di LENTINI (1974); per il settore di M.te Iudica a quelli di DI GRANDE et Alii (1976); per il settore Centuripe-Leonforte, di WEZEL (1965); infine per la zona di Mirabella Imbaccari-S. Michele di Ganzaria, ai lavori di RODA (1967). 1.7 Geomorfologia Assetto geomorfologico dei versanti Il bacino idrografico del Simeto, l area territoriale tra i bacini del fiume Simeto e del fiume San Leonardo, il e il sono aree caratterizzate da molteplici processi erosivi e da diffusi fenomeni gravitativi che si manifestano con maggiore incidenza in corrispondenza dei versanti argillosi di media ed alta collina. I territori compresi nell area esaminata presentano una complessa articolazione geostrutturale a cui corrisponde un susseguirsi di variazioni litologiche e conseguenti disuniformità morfologiche. I terreni offrono resistenze diversificate all azione degli agenti erosivi in dipendenza del litotipo interessato, per cui le forme morfologiche che ne risultano sono disomogenee, talvolta arrotondate, talvolta smussate; i declivi si presentano sia aspri, sia estremamente addolciti, sia a terrazzi. Il fattore climatico ha anch esso una notevole importanza sulle modalità di evoluzione dei processi geomorfologici nel territorio esaminato. In particolare, negli ultimi anni, si è potuto verificare, riguardo al fiume Simeto, come la zona centrale del bacino (tra le valli del Fiume di Sperlinga e del Dittaino) risulti particolarmente soggetta ad eventi piovosi di forte intensità in autunno e primavera, con concentrazioni di pioggia superiori al resto dell area, mentre è particolarmente asciutta nel periodo estivo. Tutto ciò determina una elevata predisposizione ai processi di desertificazione, come illustrato nella recente Carta della vulnerabilità alla desertificazione della Regione. Un particolare ruolo viene svolto dal gelo nei mesi di gennaio e febbraio, anche a quote relativamente basse (dagli 800 metri in su). Ciò si avverte principalmente nelle scarpate rocciose dove lo stato di fratturazione viene ripetutamente sollecitato dalle pressioni interstiziali conseguenti all aumento di volume dei veli idrici solidificati in ghiaccio, determinando il distacco di blocchi rocciosi, con conseguenti crolli gravitativi. Nella zona montana dei Monti Nebrodi, laddove i reticoli idrografici sono allo stadio giovanile, si presentano condizioni morfologiche sfavorevoli che acuiscono i fenomeni franosi. Il rapporto tra il dislivello totale e la lunghezza degli assi torrentizi raggiunge valori superiori alla media e diventa un chiaro parametro di riferimento per la predisposizione al dissesto di interi sottobacini. Gli aspetti vegetazionali assumono ruolo di causa aggravante o principale, se consideriamo l esiguo spessore dei suoli siciliani, specialmente quando il territorio in esame è collinare e/o montano. L uso agricolo estensivo di gran parte del territorio collinare ha determinato, nel corso degli ultimi due millenni, la scomparsa delle foreste collinari e la condizione relitta della vegetazione naturale limitata a sporadiche aree su cui, peraltro, si accanisce la piaga degli incendi dolosi. Risulta evidente che le condizioni dell assetto idrogeologico dell area in esame migliorerebbero notevolmente a seguito di un incremento della difesa dall aggressione diretta della pioggia tramite una più continua copertura vegetale del territorio. Infatti, la 38

45 maggiore sensibilità delle litologie più diffuse (alta erodibilità e morfologie aspre) viene acuita dall assenza di un sistema di difesa vegetazionale capace di mitigare l azione del ruscellamento superficiale. L uso agricolo più diffuso è quello delle estensioni seminative (cerealicole) le cui pratiche agrarie determinano l esposizione dei suoli nudi alle piogge dirette causando una diffusa erosione in rivoli, laminare e in fossi concentrati, così come è possibile osservare dopo ogni pioggia autunnale sui pendii delle valli principali. Innumerevoli sono i colamenti di fango lungo le strade vicinali o comunali di campagna che vengono segnalati dopo ogni evento piovoso. Ultimo fattore da considerare è quello dei processi antropici di urbanizzazione. La presenza di numerosi centri urbani di fondazione medievale o ancora più remota, rappresenta il principale tema di dibattito per le politiche di lungo periodo negli interventi per la riduzione o mitigazione dei rischi idrogeologici. I criteri con cui furono fondati parecchi dei centri urbani in quest area si basavano soprattutto sulla difesa e arroccamento del nucleo abitativo che veniva posizionato attorno ad un centro polarizzante (castello, palazzo baronale, ecc.). Pochi sono, invece, gli esempi di nuclei urbani connessi con vie di comunicazioni o di commercio; comunque, la posizione risulta sempre isolata dal contesto generale, dominante sul paesaggio agrario delle colline argillose. Oggi questi centri vivono le contraddizioni di scelte urbanistiche che hanno addossato nuove urbanizzazioni al vecchio centro medievale, superando, senza effettuare i necessari interventi preparatori, i limiti imposti dalle morfologie originarie. L inserimento di infrastrutture a rete per i servizi primari in contesti non adatti ad una artificializzazione delle superfici, ha provocato la perdita degli scambi, spesso millenari, tra il costruito e l immediato sottosuolo, con conseguenti variazioni delle pressioni neutre e innesco di fenomeni franosi. Con l aumento delle abitazioni è nata anche la necessità di asfaltare le vie antiche, ricoprire e seppellire i valloni, creare passaggi e strade a sbalzo per superare i dislivelli o inserire palazzi in cemento armato, con fondazioni speciali tra le trame di borghi e quartieri in muratura portante. Tutto ciò determina uno stato di sofferenza dell impianto urbano e la conseguente vulnerabilità a puntuali o diffusi cedimenti delle strutture murarie antiche, fenomeni di plasticizzazione dei terreni di sottofondazione, improvvisi sprofondamenti dei corpi di discarica antropica posti a colmamento delle depressioni naturali e crolli dalle numerose pareti rocciose a cui si sono abbarbicate le nuove costruzioni, occupando aree anticamente lasciate libere perché naturalmente insicure. Diverso è il caso dei centri alle pendici dell Etna, dove sono i processi intercomunali ad interferire maggiormente con l assetto idrogeologico. Qui lo sviluppo di servizi commerciali, industriali ed in generale di urbanizzazione lungo l asse viario, sta definendo un vero e proprio continuum urbanizzato che interessa la zona di contatto tra le vulcaniti e le rocce sedimentarie sottostanti. Come sarà maggiormente definito più avanti, tale zona risulta particolarmente vulnerabile alle modifiche indotte dai processi geomorfologici e idrogeologici (fronte sorgentizio di notevole importanza e diffusione), che sicuramente trovano un incremento se non correttamente considerati dalle soluzioni progettuali delle opere realizzate. Per quanto riguarda le aree industriali presenti, se si escludono casi puntuali, esse si trovano all interno di aree pianeggianti localizzate nelle fasce fluviali o in antiche zone 39

46 paludose di foce; i problemi più seri a cui vanno incontro sono, quindi, di carattere idraulico Rapporto tra litologie e dissesti La natura geologica dei terreni pone le condizioni di base per la definizione degli ambiti geomorfologici e quindi, delle fenomenologie di dissesto che si possono riscontrare. Il censimento dei dissesti eseguito ha permesso di ottenere dati e informazioni che interessano ben 14 diverse associazioni o complessi litologici distinguibili in un areale abbastanza ampio e significativo del panorama regionale. Per questa ragione, i dati sono stati utilizzati per una prima valutazione qualiquantitativa delle frequenze di dissesto interessanti i singoli complessi litologici. In particolare, le aree dei dissesti sono state incrociate con gli affioramenti litologici riportati nella carta a scala 1: di riferimento (vedi bibliografia). I valori di superficie in dissesto ottenuti da ciascun litotipo sono stati commisurati al peso totale del litotipo stesso, ottenendo così, indici di franosità specifici. Questi ultimi sono stati ulteriormente scomposti in base alle differenti tipologie di dissesto classificate. Si è giunti quindi alla compilazione della tabella 1.11 che assegna una suscettibilità al dissesto Bassa, Media o Alta ad ogni singolo litotipo incontrato nell area del bacino idrografico del Fiume Simeto e nelle aree adiacenti. Pur rimanendo in un ambito di statistica qualitativa, dovuto principalmente ai limiti ovvi dell incrocio tra informazioni a scala differente, la caratterizzazione raggiunta può rappresentare un indicatore utile di raffronto tra i vari complessi litologici presenti. 40

47 Tabella Propensione al dissesto delle litologie individuate LITOLOGIA FRANE ( ) DISSESTI SUPERFICIALI (8-9) EROSIONE (10-11) CROLLI (1) VALORE MEDIO Complesso alluvionale BASSA BASSA BASSA BASSA BASSA Detrito MEDIA MEDIA MEDIA ALTA ALTA Vulcaniti BASSA BASSA BASSA MEDIA BASSA Calcareniti ed Arenarie plio-quaternarie BASSA BASSA MEDIA ALTA MEDIA Argille sabbiose MEDIA MEDIA ALTA BASSA ALTA Conglomerati ed arenarie BASSA MEDIA BASSA ALTA MEDIA Argille Brecciate MEDIA ALTA ALTA BASSA ALTA Marne ALTA BASSA ALTA MEDIA ALTA Depositi evaporitici ALTA MEDIA MEDIA ALTA ALTA Complesso carbonatico degli Iblei BASSA BASSA MEDIA BASSA MEDIA Argille varicolori ALTA ALTA ALTA BASSA ALTA Flysch arenacei e calcarei MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA Flysch argillosi MEDIA ALTA MEDIA MEDIA ALTA Complesso carbonatico mesozoico MEDIA MEDIA MEDIA ALTA MEDIA N.B.: Tra parentesi il codice della tipologia di dissesto, in base alla seguente legenda: 1 = crolli, 2 = colamento rapido, 4 = scorrimento, 5 = frana complessa, 6 = deformazione gravitativa profonda, 7 = colamento, 8 = franosità diffusa, 9 = soliflusso, creep, 10 = calanchi, 11 = dissesti per erosione accelerata. Dall analisi dei risultati si evince che i litotipi prevalentemente argillosi sono, nel complesso, i più suscettibili ai dissesti esclusi naturalmente i fenomeni di crollo. Tra le stesse argille si notano differenze che determinano una maggiore propensione ai fenomeni franosi propriamente detti per le marne, le argille frammiste ai depositi evaporitici e le argille varicolori, mentre i flysch argillosi e le argille brecciate presentano una maggiore prevalenza di fenomeni di dissesto diffusi e superficiali. Le marne, le argille sabbiose e quelle brecciate, infine, sono particolarmente suscettibili ai processi erosivi. I valori di suscettibilità costantemente elevati delle argille varicolori, riflettono la loro natura decisamente insidiosa per l assetto idrogeologico dell area esaminata. I litotipi più vulnerabili a fenomeni di crollo sono quelli a maggiore grado di cementazione, come i banconi calcarenitici e arenacei, i conglomerati, i livelli di gesso e calcari evaporitici ed i calcari mesozoici. Il complesso alluvionale, quello carbonatico degli Iblei e le vulcaniti presentano invece le minori suscettività al dissesto, con un limitato incremento per le vulcaniti laddove si formano scarpate verticali sui fronti delle colate laviche. 41

48 1.8 Cenni di idrogeologia I terreni affioranti all interno del bacino del Fiume Simeto e delle aree attigue presentano condizioni di permeabilità molto diverse, in relazione alla varietà dei termini costituenti le varie successioni stratigrafiche e alla frequente variabilità degli aspetti litologici e strutturali riscontrabili all interno delle singole unità che compongono tali successioni. Possiamo effettuare una distinzione tra il settore NE del bacino del fiume Simeto, corrispondente alla zona vulcanica dell Etna, e il settore SW, che si estende dagli Iblei sino agli Erei e ai Monti Nebrodi-Caronie. Il primo presenta un idrografia quasi assente, essendo caratterizzato da terreni permeabili che permettono l'infiltrazione delle acque in profondità, con la formazione di acquiferi sotterranei di rilevante consistenza. Il secondo, invece, caratterizzato in prevalenza da terreni impermeabili o a permeabilità bassa, presenta un elevato ruscellamento e un infiltrazione efficace molto ridotta. I corsi d acqua con direzione prevalente da ovest verso est confluiscono verso la Piana di Catania, dove i terreni a media permeabilità condizionano sia il ruscellamento che l'infiltrazione efficace. I terreni a bassa permeabilità rappresentano in genere piccole isole sparse in modo difforme, sia nel settore settentrionale che in quello meridionale e sud-occidentale. È stata effettuata una classificazione finalizzata a rappresentare l'influenza dei singoli terreni sulla formazione dei deflussi superficiali in base alle loro caratteristiche di permeabilità. La classificazione adottata raggruppa i terreni presenti nel territorio in quattro tipi: Terreni molto permeabili per fessurazione e/o per porosità; Terreni da media ad alta permeabilità; Terreni con bassa permeabilità; Terreni impermeabili. I terreni del primo tipo prevalgono in corrispondenza del massiccio etneo, del complesso carbonatico ed, in generale, degli affioramenti calcarei, dove l'alta permeabilità dei terreni rende pressoché nullo il ruscellamento, mentre l'infiltrazione efficace assume i valori più alti. La porosità delle rocce laviche può variare in funzione della natura, della struttura e del grado di alterazione dei prodotti effusivi, con percentuali di porosità che raggiungono valori tra il 10% ed il 50% nelle colate di lave bollose e percentuali quasi sempre elevate nei prodotti piroclastici. La permeabilità delle vulcaniti è collegata essenzialmente alle fessure di raffreddamento, alle caverne di svuotamento lavico ed alle discontinuità tra le colate successive. Valori elevati di permeabilità si possono avere anche nelle rocce laviche compatte. Le formazioni calcaree presentano elevata permeabilità in grande che tende ad aumentare nel tempo in relazione all allargamento delle fratture per processi di soluzione. La permeabilità intrinseca della roccia, legata alla porosità interstiziale, è estremamente variabile da una formazione all altra e anche nell ambito della stessa formazione. I terreni da media ad alta permeabilità sono rappresentati dai depositi clastici, dal detrito, dalle alluvioni e dai termini principali del Complesso evaporitico, ossia il Tripoli, il Calcare di base ed i Gessi. 42

49 I depositi clastici sono diffusamente distribuiti con netta prevalenza nelle depressioni determinate dai corsi d'acqua, nella Piana di Catania e al piede dei versanti. Il comportamento complessivo dei depositi alluvionali è determinato dall alternarsi e dalle variazioni laterali dei livelli, talora prevalentemente ghiaiosi, talora prevalentemente sabbioso-limoso-argillosi. I livelli con classi granulometriche più grossolane presentano porosità, compresa generalmente tra il 20% ed il 30%, variabile in funzione della forma, dell uniformità, e della disposizione degli elementi. I depositi prevalentemente sabbiosi e sabbioso-limosi hanno valori di porosità compresi tra il 30% ed il 45 %; passando ai livelli con prevalenza della frazione più fine si ha un aumento del valore della porosità, ma un abbassamento della capacità idrica effettiva. La permeabilità dei termini della Serie Gessoso-Solfifera è legata principalmente alla presenza di fratture ed è crescente in funzione della solubilità della roccia; per il Calcare di Base è da considerarsi anche un certo grado di permeabilità dovuto alla porosità primaria. I terreni a bassa permeabilità rappresentano in genere piccole isole sparse in modo difforme sia nel settore settentrionale sia in quelli occidentale e sud-occidentale. Si tratta dei termini calcarenitico-sabbiosi, conglomeratico-arenacei e arenacei; in corrispondenza dei livelli molto alterati si può avere un certo grado di porosità; la permeabilità risulta discreta a livello dei più grossi banconi diffusamente fessurati, altrove è molto bassa per influenza degli interstrati pelitici. I terreni impermeabili sono presenti diffusamente in tutto il bacino, con maggiore diffusione nelle zone collinari e montane, laddove affiorano le formazioni prevalentemente argillose e argilloso-marnose. La presenza di terreni impermeabili rende massimo il ruscellamento, annullando quasi totalmente l'infiltrazione efficace. I termini calcarei o arenacei in seno alla massa argillosa permettono una circolazione idrica realmente molto limitata. 43

50 44

51 Capitolo 2 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO 2 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO 2.1 Metodologia operativa Per la definizione del quadro conoscitivo dei fenomeni franosi presenti nell area in studio è stata effettuata preliminarmente una raccolta di tutte le informazioni disponibili presso i vari Enti; quindi, è stata condotta, in via prioritaria, l analisi sui centri urbani, sulle frazioni abitate, sulle principali vie di accesso; successivamente, tali analisi sono state estese all intero territorio comunale. Sono stati presi in esame, oltre che i dati bibliografici riguardanti pubblicazioni scientifiche, tutti gli studi di carattere geologico e geomorfologico disponibili presso vari Enti Locali, facendo riferimento soprattutto agli studi geologici che costituiscono parte integrante degli strumenti urbanistici adottati dai vari comuni. Sono state contattate le amministrazioni comunali, al fine di conoscere più nel dettaglio tutte quelle aree interessate da particolari fenomeni di dissesto, quindi sono stati effettuati dei sopralluoghi con rilevamenti anche fotografici. Sono state utilizzate foto aeree dei voli 1997 e 2003 e le ortofoto digitali del IT 2000, realizzate con volo del L interpretazione foto-geomorfologica è stata di ausilio in aree poco urbanizzate, nella perimetrazione dei dissesti segnalati ma non cartografati, nonché per la omogeneizzazione dei dati. Sono stati, inoltre, presi in esame anche gli studi effettuati dall'ufficio del Genio Civile di Catania, di Enna e di Messina, dalle Province Regionali di Catania e di Enna, dall'ispettorato Ripartimentale delle Foreste, dall'ente Enel Hydro, dall'anas, dal 45

52 GNDCI, dal Parco dell'etna, dal Dipartimento della Protezione Civile - Servizio della Sicilia Orientale. In particolare, per il bacino idrografico del Fiume Simeto, i dati acquisiti provengono dalle seguenti fonti: Segnalazioni da parte degli Enti Locali agli Organi Regionali e Nazionali (Protezione Civile, Ass.to Terr. e Amb., Geni Civili) di fenomeni avvenuti; Studi geologici a supporto dei Piani Regolatori Generali dei Comuni ricadenti all'interno del bacino; Piano Straordinario pubblicato con Decreto A.R.T.A. n. 298/41 del 04/07/2000; Aggiornamento del Piano Straordinario approvato con D.A n.543 del 22 luglio 2002; Schede di censimento frane del Progetto SCAI promosso dal G.N.D.C.I.; Schede di censimento frane del Progetto IFFI promosso dal S.G.N.(APAT); Dati "A.V.I." (Aree Vulnerate Italiane); Dati forniti dagli Uffici del Genio Civile di Catania, Enna e Messina relativi a progetti di somma urgenza, consolidamenti, bonifiche e sistemazioni idrauliche in fase di progettazione e/o programmati, nonché ordinanze di sgombero o demolizioni (Ordinanza di Protezione Civile n 2440/96, Ord. N 2621/97 e Interventi di emergenza nella Regione Art. 1 D.L. 162/96); Dati forniti dall Assessorato Agricoltura e Foreste - Ufficio Speciale Forestale di Catania; Dati forniti dalle Amministrazioni Comunali circa i programmi di intervento progettati, ove presenti; Dati bibliografici di natura scientifica o tecnica provenienti da studi e pubblicazioni di vari Autori; Fotointerpretazione sui rilievi aerofotografici disponibili; Acquisizione dello studio "Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio nel territorio della Provincia di Catania", fornito dalla Provincia Regionale di Catania; Acquisizione dello "Studio sul rischio idrogeologico della zona jonica" fornito dal Dipartimento della Protezione Civile - Servizio della Sicilia Orientale; Acquisizione dello "Studio Piano di Bacino del Fiume Simeto, realizzato dall Università degli Studi di Catania; Atlante ANPA; Dati forniti dall'anas - uffici provincia di Catania, relativi ad alcuni progetti di sistemazione di strade provinciali; Segnalazioni di aree a rischio di esondazione forniti dall'ente Parco dell'etna. I vari aspetti geologici desunti dagli studi e dalle pubblicazioni sopra menzionati sono stati integrati e completati dai rilievi e dalle verifiche effettuati in sito. Per ciascun fenomeno sono stati individuati i parametri caratterizzanti. L inventario degli elementi geomorfologici è stato, quindi, elaborato attraverso la compilazione delle schede di censimento e la rappresentazione cartografica informatizzata a scala 1: Si è passati successivamente alla definizione delle aree in dissesto, dei livelli di pericolosità e di rischio tramite la procedura standardizzata messa a punto dall ARTA e riportata nella Relazione Generale. 46

53 I dati relativi ai dissesti ricadenti nell'ambito del bacino del Fiume Simeto, dell Area Territoriale tra il F. Simeto e il F. San Leonardo, del e del Lago di Pergusa, rispecchiano la reale situazione del territorio riferita al periodo in cui è stato elaborato il presente studio. 2.2 Frane storiche Le numerose fonti bibliografiche consultate allo scopo di acquisire notizie sugli eventi franosi verificatisi in passato all interno dell area in studio, ma che purtroppo riguardano solo gli ultimi 150 anni, è emerso che alcuni dissesti presenti nei territori comunali furono rilevati già verso l inizio del XX secolo. Dallo studio dell ing. S. Crinò Distribuzione geografica delle frane in Sicilia dell anno 1921, sono state tratte informazioni circa le frane presenti all interno del bacino in esame. Lo studio suddetto riferisce che nelle alti valli del Simeto e del Salso le frane sono frequentissime. Nel territorio di Troina numerose sono le plaghe franose e nei dintorni di Sperlinga e Nicosia vengono riportate le frane di Cicero, di Tisi e del Monte Grottavecchia nella Fiumara di Sperlinga e del Monte S.Onofrio a nord di Nicosia, tutte risalenti all inizio del 900. Sulla destra idraulica del Salso e nella media valle dello stesso fiume Salso sono diffusissime le frane nelle argille sabbiose. Nell aprile del 1907 in territorio di Nissoria, località Giunchitto, la strada nazionale fu interessata da un fenomeno franoso. Nel marzo del 1904 nel territorio di Ramacca, presso Giardinelli, si verificò una frana che interessò 70 Ha di terreno e diverse case coloniche. L archivio AVI (Aree Vulnerate Italiane) riferisce di diverse di frane per scorrimento, colate e crolli che dagli inizi del secolo scorso interessarono diversi comuni ricadenti all interno del bacino. Tra il 1902 e il 1907 nei territori comunali di Nicosia, Sperlinga, Troina, Longi e Nissoria si verificarono diversi fenomeni gravitativi definiti gravi che interessarono infrastrutture di comunicazione ed edifici civili. Nel 1920 una colata di detrito interessò il paese di Regalbuto, coinvolgendo alcuni edifici per civile abitazione; in seguito, nel 1921, una frana minacciò di distruggere il centro abitato di San Teodoro, coinvolgendo infrastrutture di comunicazione. Nei primi anni 50 diversi fenomeni di dissesto interessarono diversi comuni delle province di Catania ed Enna, coinvolgendo infrastrutture di comunicazione ed edifici per civile abitazione nei comuni di Belpasso, Biancavilla, Motta Sant'Anastasia, Vizzini, Paternò, Randazzo, Troina, Enna e Gagliano Castelferrato. Dalle Memorie descrittive della Carta Geologica d Italia, edite dal Servizio Geologico Nazionale (Catenacci, 1992), si rileva che alla fine dell anno 1963 «Permangono situazioni di pericolo per dissesti idrogeologici o sono attivi movimenti franosi nei seguenti territori comunali : Adrano (C.da Sciarone, lungo Fiume Simeto, tra Bolo e Barba Biancavilla); Caltagirone (centro abitato e aree adiacenti); Maletto (centro abitato); Mineo (centro abitato); Paternò (sponde Fiume Simeto, presso C.da Cafaro e Passo Ispi); Raddusa (centro abitato); Ramacca (quartiere Carruba-Pizzillo); Randazzo (sponda destra Fiume Simeto, presso C.da Ricchiuscia-Pietrarossa); Centuripe (vie 47

54 Marconi e Fiorenza); Regalbuto (quartiere Cappuccini); San Teodoro (zona meridionale del centro abitato)». 2.3 Stato del dissesto Nel presente paragrafo si riporta una sintesi dello studio condotto sullo stato del dissesto. I risultati sono stati suddivisi in tre diversi paragrafi riguardanti, rispettivamente i dati relativi ai territori sottesi da limiti idrografici (Bacino o Area Territoriale), ai territori provinciali ed ai territori comunali Analisi per Bacino idrografico o Area Territoriale Bacino del Fiume Simeto In totale i movimenti franosi censiti sono 5192, essi sono stati distinti come indicato nella seguente tabella: Tabella Numero e superficie dei dissesti nel bacino idrografico del F. Simeto distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento , , ,33 Colamento rapido 19 24, , ,74 0 0, ,23 Sprofondamento 3 3,55 1 0,67 0 0,00 4 4,22 Scorrimento 95 83, , , , ,36 Frana complessa 41 78, , , , ,64 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento , , , , ,51 Area a franosità diffusa , ,21 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,20 Calanchi , ,35 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,23 TOTALE , , , , ,2747 Dall osservazione dell istogramma rappresentato nella Figura 2.1, in cui si riporta la distribuzione dei dissesti suddivisi per tipologia, si ottiene una immediata interpretazione dei dati riportati in Tabella

55 Attivi 1500 Inattivi Quiescenti Stabilizzati Numero Crollo Colamento rapido Sprofondamento Scorrimento Frana complessa DGPV Colamento lento Franosità diffusa Creep Calanchi Erosione accelerata Figura 2.1 Distribuzione della superficie dei dissesti presenti nel bacino, distinti per tipologia ed attività. Sulla base della estensione e distribuzione dei dissesti è stato calcolato un indice di franosità del bacino (Id), definito come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel bacino (Sd=134,26 km 2 ) e la superficie totale del bacino (Sb=4029,00 km 2 ): I d = S S d b = 134, = 3,33% 4029,0 49

56 Area territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo I movimenti franosi censiti sono solamente 2, come indicato nella seguente tabella: Tabella Numero e superficie dei dissesti nell area territoriale tra il bacino idrografico del F. Simeto e il bacino del F. San Leonardo distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 1 1,80 1 1,80 Colamento rapido Sprofondamento Scorrimento Frana complessa Espansione laterale DGPV Colamento lento Area a franosità diffusa 1 26, ,61 Deformazioni superficiali lente (creep) Calanchi Dissesti dovuti ad erosione accelerata TOTALE 2 28,41 0 0,00 0 0,00 0 0, ,41 Sulla base della estensione e distribuzione dei dissesti è stato calcolato un indice di franosità del bacino I d, definito come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel bacino (S d =0,28 km 2 ) e la superficie totale del bacino (S b =110,80 km 2 ): I d = S S d b = 0, = 0,25% 110,80 Bacino del Lago Pergusa All interno del bacino non sono stati cartografati dissesti. 50

57 Bacino del Lago Maletto I movimenti franosi censiti sono 2, essi sono stati distinti come indicato nella seguente tabella: Tabella Numero e superficie dei dissesti nel bacino Lago Maletto TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento Colamento rapido Sprofondamento Scorrimento Frana complessa Espansione laterale DGPV Colamento lento 1 3,45 1 3,45 Area a franosità diffusa Deformazioni superficiali lente (creep) Calanchi Dissesti dovuti ad erosione accelerata 1 4,15 1 4,15 TOTALE 1 4,15 0 0,00 1 3,45 0 0,00 2 7,60 Sulla base della estensione e distribuzione dei dissesti è stato calcolato un indice di franosità del bacino I d, definito come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel bacino (Sd=0,076 km2) e la superficie totale del bacino (Sb=21,17 km2): Sd 0,076 I d = = 100 = 0,36% S 21,17 b 51

58 2.3.2 Analisi dei territori distinti per provincia All interno del bacino del Fiume Simeto ricadono porzioni territoriali delle province di Catania, Enna, Messina, Palermo, Siracusa e Caltanissetta. Nella tabella 2.4 sono indicate le superfici occupate da ogni singola porzione. Non vengono riportate le tabelle per i dissesti ricadenti nell Area territoriale tra il F. Simeto ed il F. S. Leonardo e nei due bacini endoreici (Pergusa e Maletto), in quanto il loro numero è molto esiguo (4 dissesti in totale); saranno poi descritti nel testo in relazione alle Province e Comuni in cui essi ricadono. Nella Tabella 2.4 viene riportata la sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei dati ottenuti analiticamente e l incidenza, di ogni singola provincia sul numero e sull area dei dissesti, con riferimento all area del bacino del Simeto. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel bacino del F. Simeto, distinti per provincia PROVINCIA Superficie ricadente nell area in esame [Km2] Superficie provinciale / Superficie totale [%] N. dissesti [n] Dissesti in percentuale [%] Area in dissesto [km2] Percentuale area in dissesto [%] CATANIA 1.845,39 45, ,54 27,14 20,21 ENNA 1.830,81 44, ,68 97,50 72,61 MESSINA 295,21 7, ,51 6,48 4,83 PALERMO 23,32 0, ,02 2,98 2,22 SIRACUSA 33,91 0, ,25 0,17 0,13 CALTANISSETTA 0,28 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE 4029, ,00 134,27 100,00 Provincia di Catania Il 45,8 % dell area in esame appartiene al territorio provinciale di Catania, con una estensione di circa 1845,39 Km 2. Nella Carta dei dissesti sono riportate le frane distinte per tipologia e stato di attività, numerate e classificate singolarmente per comune di pertinenza in base alla metodologia di riferimento illustrata nella Relazione Generale del Piano. Sono stati censiti complessivamente n. 712 dissesti, con una superficie complessiva di 27,14 Km 2. A questi dati si aggiungono 2 dissesti nel bacino del (0,076 Km 2 ) ed uno nell Area intermedia con 0,27 Km 2. 52

59 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio provinciale di CATANIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento ,48 1 0, ,57 Colamento rapido 3 9,65 3 9,65 Sprofondamento 2 3,43 1 0,67 3 4,10 Scorrimento 35 41,01 4 4, , , ,37 Frana complessa 19 29, , , , ,11 Espansione laterale DGPV Colamento lento 18 45, , ,74 1 0, ,68 Area a franosità diffusa , ,28 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,26 Calanchi , ,91 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,94 TOTALE , , , , ,87 Ulteriori informazioni si possono ottenere dall indice di franosità nel territorio provinciale di CATANIA I dct ricadente all interno del bacino idrografico del F. Simeto, calcolato come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel territorio provinciale di Catania nel bacino (S dct =27,14 km 2 ) e la superficie totale del territorio provinciale di Catania nel bacino (S CT =1845,39 km 2 ): I d = S S d b 27,14 = 100 = 1,47% 1845,39 53

60 Provincia di Enna Il 44,44% del bacino del F. Simeto appartiene al territorio provinciale di Enna, con una estensione di circa 1830,81 Km 2. Nella Carta dei dissesti sono riportate le frane distinte per tipologia e stato di attività, numerate e classificate singolarmente per comune di pertinenza in base alla metodologia di riferimento illustrata nella Relazione Generale del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico. Sono stati censiti complessivamente n dissesti, con una superficie complessiva di 97,50 Km 2. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio provinciale di ENNA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento , , ,74 Colamento rapido 18 22, , , ,41 Sprofondamento 1 0,12 1 0,12 Scorrimento 48 25, , ,29 2 2, ,66 Frana complessa 9 17, , , , ,16 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 84 67, , , , ,09 Area a franosità diffusa , ,49 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,13 Calanchi , ,20 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,68 TOTALE , , , , ,68 Ulteriori informazioni si possono ottenere dall indice di franosità nel territorio provinciale di ENNA I den, ricadente all interno del bacino idrografico del F. Simeto calcolato come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel territorio provinciale di Enna nel bacino (S den =97,50 km 2 ) e la superficie totale del territorio provinciale di Enna nel bacino (S EN =1830,81 km 2 ): I d = S S d b 97,50 = 100 = 5,33% 1830,81 54

61 Provincia di Messina Il 7,37 % dell area in esame appartiene al territorio provinciale di Messina, con una estensione di circa 295,21 Km 2. Nella Carta dei dissesti sono riportate le frane distinte per tipologia e stato di attività, numerate e classificate singolarmente per comune di pertinenza in base alla metodologia di riferimento illustrata nella Relazione Generale del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico. Sono stati censiti complessivamente n. 290 dissesti con una superficie complessiva di 6,48 Km 2. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio provinciale di MESSINA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 9 12, ,45 Colamento rapido 1 1, , ,17 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 12 17, , , ,62 Frana complessa 10 20, , ,68 2 7, ,50 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 30 51, , ,36 4 1, ,37 Area a franosità diffusa , ,82 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,14 Calanchi 2 8,50 2 8,50 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,98 TOTALE , , ,57 6 9, ,55 Ulteriori informazioni si possono ottenere dall indice di franosità nel territorio provinciale di MESSINA I dme ricadente all interno del bacino idrografico del F. Simeto, calcolato come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel territorio provinciale di Messina nel bacino idrografico del F. Simeto (S dme =6,48 km 2 ) e la superficie totale del territorio provinciale di Messina nel bacino (S ME =295,21 km 2 ): I dme = S S d b = 6,48 295, = 2,19% 55

62 Provincia di Palermo Lo 0,58 % dell area in esame appartiene al territorio provinciale di Palermo, con una estensione di circa 23,32 Km 2. Nella Carta dei dissesti sono riportate le frane distinte per tipologia e stato di attività, numerate e classificate singolarmente per comune di pertinenza in base alla metodologia di riferimento illustrata nella Relazione Generale del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico. Sono stati censiti complessivamente n. 106 dissesti con una superficie complessiva di 2,98 Km 2. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio provinciale di PALERMO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 13 7, ,48 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 2,38 1 2,38 Frana complessa 3 10,84 2 4, , , ,86 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 3 1,21 3 2,98 2 5,18 8 9,37 Area a franosità diffusa 10 38, ,59 Deformazioni superficiali lente(creep) 22 46, ,67 Calanchi 1 0,75 1 0,75 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 31 30, ,80 TOTALE ,34 5 7, , , ,90 Ulteriori informazioni si possono ottenere dall indice di franosità nel territorio provinciale di PALERMO I dpa ricadente all interno del bacino idrografico del F. Simeto, calcolato come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel territorio provinciale di Palermo nel bacino (S dpa =2,98 km 2 ) e la superficie totale del territorio provinciale di Palermo nel bacino (S PA = 23,32 km 2 ): I dpa = S S d b = 2,98 23, = 12,78% 56

63 Provincia di Siracusa Solo lo 0,84 % del bacino del F. Simeto ricade nel territorio provinciale di Siracusa, pari ad una estensione di circa 33,91 Km 2. A questa superficie bisogna aggiungere 83,03 Km 2 relativi all Area territoriale tra il F. Simeto ed il F. S. Leonardo. Nella Carta dei dissesti sono riportate le frane distinte per tipologia e stato di attività, numerate e classificate singolarmente per comune di pertinenza in base alla metodologia di riferimento illustrata nella Relazione Generale del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico. Sono stati censiti complessivamente n. 13 dissesti con una superficie complessiva di 0,17 Km 2 nel bacino del F. Simeto ed uno nell Area Territoriale con 0,02 Km 2 di estensione. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio provinciale di SIRACUSA distinti per tipologia e stato di attività nel bacino del F. Simeto. TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 9 8,09 9 8,09 Colamento rapido Sprofondamento Scorrimento 1 1,32 1 1,32 Frana complessa Espansione laterale DGPV Colamento lento Area a franosità diffusa 1 3,03 1 3,03 Deformazioni superficiali lente(creep) Calanchi Dissesti dovuti ad erosione accelerata 2 4,83 2 4,83 TOTALE 12 15,95 0 0,00 1 1,32 0 0, ,27 Ulteriori informazioni si possono ottenere dall indice di franosità nel territorio provinciale di SIRACUSA I dsr ricadente all interno del bacino idrografico del F. Simeto e dell Area Territoriale che è stato calcolato come rapporto percentuale tra la superficie totale in frana nel territorio provinciale di Siracusa (S dsr = 0,19 km 2 ) e la superficie totale (S SR =116,94 km 2 ): I dpa = S S d b = 0,19 116, = 0,16% 57

64 2.3.3 Analisi dei territori distinti per comune Comuni della Provincia di Catania Nella Tabella 2.10 viene riportata una sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei risultati sviluppati analiticamente per ogni singolo comune. Tabella 2.10 Numero e superficie dei dissesti nell area in esame, distinti per comune nella Provincia di Catania COMUNI N. AREA [Km 2 ] Adrano 34 0,99 Belpasso 5 0,50 Biancavilla 9 0,22 Bronte 70 2,25 Caltagirone 91 1,77 Castel di Iudica 69 2,04 Castiglione di Sicilia - - Catania 1 0,27 Grammichele - - Licodia Eubea - - Maletto 9+2 0,11 Maniace 34 1,56 Militello Val di Catania 45 0,24 Mineo 104 3,63 Mirabella Imbaccari 9 0,05 Misterbianco - - Motta Santa Anastasia 2 0,10 Nicolosi - - Palagonia 30 0,81 Paternò 29 2,11 Raddusa 26 0,78 Ragalna - - Ramacca 93 7,49 Randazzo 18 1,98 San Cono - - Scordia - - San Michele di Ganzaria 19 0,25 Santa Maria di Licodia 7 0,03 Vizzini 9 0,11 Zafferana Etnea - - Totale ,66 58

65 Comune di Adrano La geologia del territorio di Adrano è rappresentata dai terreni eruttivi e dai terreni sedimentari del substrato costituiti dal Flysch Numidico (argille brune con intercalazioni di quarzareniti) e dalla Formazione Terravecchia (argille marnose grigioazzurre con intercalazioni di sabbie e arenarie giallastre). La morfologia è funzione dei litotipi affioranti ma è anche il risultato dell interazione tra il reticolo idrografico e le diverse manifestazioni eruttive che nel tempo si sono succedute, così come del sollevamento tettonico che ha interessato l area e che ha determinato la formazione dei terrazzi presenti a varie altezze. L abitato sorge su un terrazzo subpianeggiante, delimitato da una estesa ed alta parete lavica con andamento nord-ovest sud-est e si spinge fino al bordo di questa. I terreni eruttivi sono sede di una consistente falda idrica emergente in superficie nei pressi dell abitato e diffusamente alla base della scarpata lavica. I dissesti riscontrati sono localizzati soprattutto a valle dell abitato e riguardano principalmente i crolli che si verificano lungo tutta la scarpata ma anche colamenti, piccoli scorrimenti e deformazioni superficiali lente che si manifestano lungo il versante argilloso sottostante. Le condizioni di instabilità hanno come cause principali la forte acclività dovuta anche alla tettonica locale dei terreni argillosi e la frequente presenza di emergenze sorgentizie lungo la scarpata lavica; queste imbibiscono i terreni argillosi, determinandone la plasticizzazione e predisponendoli al dissesto. L intenso stato di fratturazione delle pareti laviche, prismatico alla base e lastriforme alla sommità, è invece la causa predisponente ai crolli, unitamente alla disarticolazione dei blocchi conseguente alla plasticizzazione delle argille del substrato. Nella periferia nord dell abitato sono state identificate le condizioni per un potenziale sprofondamento a causa della presenza, in sotterraneo, di una cava abbandonata per l estrazione di materiale inerte. Nella periferia nord-occidentale si possono osservare i segni precursori, quali rigonfiamenti e lesioni ampie dei manufatti, di un dissesto attivo (vedi foto) che ha interrotto una strada e danneggiato dei muri di contenimento. Tra le contrade Giambruno e Difesa la situazione è molto complessa e in piena evoluzione, per la contemporanea presenza di più forme di dissesti: infatti procedendo da valle verso monte, si incontrano calanchi nelle argille marnose tortoniane, erosione accelerata con piramidi di terra nella coltre detritica, scorrimenti ai fianchi della profonda incisione formatasi a seguito dell erosione; ribaltamenti e crolli nella parete lavica. Al bordo superiore della parete sono visibili delle fessurazioni e un 59

66 evidente abbassamento del terreno, segni precursori di un nuovo distacco e di un conseguente arretramento dopo quello avvenuto nei primi anni 90; l abbondante presenza d acqua alla base della scarpata è la causa di questi dissesti. Foto 2.1 Detriti da crollo e contatto tettonico evidenziato dall'intensa erosione Foto 2.2 Morfologia calanchiva 60

67 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di ADRANO distinti per tipologia e stato di attività. TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 11 28, ,03 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 1 0,67 1 0,67 Scorrimento 2 0,47 1 0,37 1 0,44 4 1,28 Frana complessa 1 5,36 1 5,36 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 6,29 2 5, ,94 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 8 10, ,23 Calanchi 3 17, ,75 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 2 23, ,98 TOTALE 27 85,82 3 6,66 3 6,32 1 0, ,24 Comune di Belpasso Il territorio del Comune di Belpasso ricade quasi interamente all interno del bacino del Fiume Simeto. A sud-ovest dell abitato, in prossimità del confine comunale con Paternò, in C.da Fossa della Creta, è stata rilevata un area interessata da fenomeni di dissesto, in presenza dell affioramento di Argille marnose azzurre di età pleistocenica. I fenomeni di dissesto rappresentano la naturale conseguenza dell azione erosiva esercitata dagli agenti esogeni sui terreni argillosi erodibili ed alterabili in funzione della loro composizione mineralogica. Il versante risulta, quindi, interessato da erosione diffusa e da movimenti gravitativi a carico delle porzioni superficiali dei terreni argillosi. In c.da Cangiatore sono stati rilevati dei calanchi, morfosculture anch esse legate all attività erosiva esercitata dagli agenti esogeni. 61

68 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di BELPASSO distinti per tipologia e stato di attività. TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 2 16, ,30 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 3 33, ,77 TOTALE 5 50,07 0 0,00 0 0,00 0 0, ,07 Comune di Biancavilla La morfologia del territorio di Biancavilla, ad andamento prevalentemente collinare, è il risultato dell interazione tra il reticolo idrografico e le diverse manifestazioni eruttive che nel tempo si sono succedute; a ciò va ad aggiungersi il sollevamento tettonico che ha interessato l area in esame. La geologia del territorio è costituita dai terreni eruttivi e dai terreni sedimentari del substrato, quest ultimi rappresentati dalla Formazione Terravecchia (argille marnose grigio-azzurre con intercalazioni di sabbie e arenarie giallastre). Il principale dissesto è stato rilevato al limite sud-occidentale dell abitato, causato dalla plasticizzazione delle argille del substrato e alla fessurazione colonnare delle lave; si tratta di un fenomeno di espansione laterale libera in evoluzione. La scarpata è anche interessata da crolli, mentre il fronte in espansione risulta separato, in alcuni punti, sino a 3 m, dal placcone lavico integro. Altre aree interessate da dissesti e conseguente rischio di frana riguardano la Località Costa Mendola, dove la parete lavica, che si snoda con andamento NW-SE da Adrano a S. Maria di Licodia, raggiunge in questo tratto altezze elevate ed è soggetta a crolli a causa della fessurazione e dell imbibizione delle argille sottostanti. L arretramento della scarpata è testimoniato anche dalla presenza di detrito a blocchi alla base. Lungo il corso del Vallone S. Filippo, sia a monte che a valle dell abitato, sono stati cartografati crolli diffusi. 62

69 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di BIANCAVILLA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 8 21, ,03 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 1 0,60 1 0,60 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 0 0,00 TOTALE 9 21,63 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,63 Comune di Bronte L abitato di Bronte è ubicato alla periferia nord-occidentale dell edificio vulcanico etneo, e ricade in parte su una colata lavica storica e in parte sui terreni sedimentari limitrofi, costituiti dal Flysch Numidico (argille brune con intercalazioni di quarzareniti), dalle Argille Scagliose (argille varicolori, scagliettate e caoticizzate) e dalla Formazione Polizzi (alternanza argilloso-arenacea, marnoso-arenacea, marnososabbiosa). I dissesti riscontrati nei dintorni dell abitato interessano essenzialmente i terreni sedimentari, ad eccezione di due scarpate laviche situate all interno di cave lapidee abbandonate. In contrada Pizzo Salice sono stati rilevati evidenti segni precursori di una frana di scorrimento, quali fenditure del terreno e lesioni, anche gravi, dei manufatti. In contrada Fontanelle, alla periferia occidentale dell abitato, sono localizzate delle deformazioni superficiali lente laddove aumenta l acclività del versante argilloso; queste, in seguito a eventi piovosi intensi, arrivano ad interessare anche la sede stradale. Nella parte meridionale del centro storico è presente una frana che si può considerare stabilizzata. Essa infatti è stata interessata da un intervento di consolidamento a seguito del quale il versante è stato rimodellato con gabbionate; sono stati realizzati anche dei drenaggi superficiali e si è proceduto alla piantumazione di alberi. Per quanto riguarda i dissesti rilevati nelle località Pizzo Salice e Fontanelle, il coinvolgimento di edifici di civile abitazione determina un rischio molto elevato. 63

70 Nel settore settentrionale del territorio comunale, in Località Foresta Vecchia, è stato cartografato un dissesto riconducibile all erosione con scalzamento al piede della scarpata ad opera del Torrente Trearie. In Località Torremuzza, nel settore nord-ovest del territorio comunale, le acque di imbibizione causano fenomeni di soliflusso e colamenti nelle argille. La località Santa Venera è interessata da una complessa fenomenologia morfologica di versante: sono presenti diversi accumuli gravitativi di eventi franosi succedutisi nel tempo, a loro volta soggetti ad erosione laterale di sponda. A nord dell abitato, lungo il versante argilloso di Contrada Margiogrande, sono stati censiti numerosi fenomeni franosi attivi, riconducibili a scorrimenti e deformazioni plastiche. Sul versante in destra del Simeto, in Località Erbe Bianche, sono stati rilevati dissesti imputabili all azione erosiva di sponda operata dal Simeto, frane di scorrimento e deformazioni plastiche causate dalla elevata erodibilità e degradazione superficiale dei terreni argillosi che favoriscono l imbibizione delle acque meteoriche. Nella parte occidentale del territorio comunale, in particolare nelle Località Pizzo dell Eremita, Roccazzo e Torremuzza, le argille affioranti sono soggette a fenomeni intensi di degradazione ed erosione che innescano dei movimenti franosi. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di BRONTE distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 9 10, ,74 Colamento rapido 1 5,94 1 5,94 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 8 18, , ,36 Frana complessa 1 0,40 2 2, , , ,65 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 3 2,62 3 7,92 1 7, ,67 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 16 28, ,73 Calanchi 1 1,59 1 1,59 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 13 49, ,52 TOTALE , , , , ,20 64

71 Comune di Caltagirone Nel territorio di Caltagirone, ad andamento prevalentemente collinare, la morfologia è funzione dei litotipi affioranti: essa è subpianeggiante in corrispondenza di affioramenti di terreni sabbiosi e argilloso-marnosi ed aspra in corrispondenza degli affioramenti lapidei. Le forme morfologiche sono caratterizzate anche da un intensa attività erosiva che ha determinato, nel tempo, fenomeni di soliflussione, formazione di calanchi con la tipica morfologia a cornici e creste, diffuso ruscellamento superficiale nonchè contrafforti rocciosi in corrispondenza di litotipi rocciosi. Dal punto di vista geologico, i terreni affioranti nel territorio comunale possono essere raggruppati in tre distinte successioni sedimentarie relative, rispettivamente, alle regioni geologiche dell Avampaese Ibleo (dove affiorano anche terreni eruttivi basaltici), della Falda di Gela e dell Avanfossa Gela-Catania. Laddove affiorano litotipi rocciosi sono evidenti fenomenologie di crollo, mentre, ove sono presenti terreni argillosi si creano lente deformazioni superficiali, fenomeni di colamento o soliflussione. Ad est di Monte San Giorgio sono stati cartografati fenomeni di erosione attiva di limitata estensione interessanti terreni argillosi. Le acque meteoriche esercitano un effetto dilavante sulle superfici, formando nel tempo delle particolari morfologie conosciute in letteratura con il termine di calanchi. L area di località Balchino è interessata da localizzati fenomeni di crollo. I dissesti geomorfologici sono localizzati sull intero territorio comunale, ma rivestono particolare interesse quelli presenti in corrispondenza nel centro storico di Caltagirone. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti censiti nel territorio comunale di Caltagirone distinti per tipologia e stato di attività. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CALTAGIRONE distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 19 25, ,78 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 2 2,01 1 0,35 2 0,8 5 3,16 Frana complessa 2 3,33 1 4,02 3 7,35 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 5,10 2 5,10 Area a franosità diffusa 10 14, ,75 Deformazioni superficiali lente(creep) 20 24, ,62 Calanchi 7 35, ,27 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 25 63, ,01 TOTALE ,77 4 9,47 0,00 0,00 2 0, ,04 65

72 Comune di Castel di Iudica Nell area in cui sorgono l abitato di Castel di Iudica, la frazione Carrubo e i borghi rurali, affiorano i termini della successione prevalentemente carbonatica denominata Unità di Monte Iudica. Nel Quartiere Serro Uccelli, area limitrofa al centro abitato, lo stato di fratturazione delle rocce carbonatiche e l acclività del versante determinano una condizione di pericolosità per il distacco di blocchi. La località Cavalera è interessata da diffuse forme di dissesto superficiale, in continua evoluzione; si tratta di deformazioni superficiali lente interessanti terreni di natura argillosa. Il ruscellamento concentrato agisce, invece, in corrispondenza di aree a minor resistenza geomeccanica e maggiore pendenza morfologica, determinando movimenti di versante. La località Rocca Airmana è interessata da deformazioni superficiali lente in terreni prevalentemente argillosi, probabilmente causate dall obliterazione di linee di scorrimento preferenziale di acqua di ruscellamento, con conseguente scivolamento di materiale detritico (di natura prevalentemente argillosa) che interessa la Strada Provinciale n Monte Santo è interessato da movimenti superficiali di massa di tipo misto crolloscorrimento, favoriti dall azione erosiva delle acque di ruscellamento e dalla plasticizzazione della componente argillosa. Il dissesto interessa la sede stradale ed ha provocato la deformazione della stessa e il ribaltamento delle gabbionate realizzate a valle del piano stradale. In Contrada Ardica e a Monte Capezzana sono state censite deformazioni plastiche. I terreni affioranti, di natura argillosa, in elevato stato di decadimento geomeccanico presentano la porzione superficiale alterata pertanto, il versante mostra condizioni di stabilità sfavorevoli. Infatti, al contatto tra la porzione superficiale ed il substrato argilloso, si innescano fenomeni di scorrimento. Le località Monte Gallo e Monte Dragonia sono delle aree ad elevata acclività interessate da fenomeni di erosione diffusa. Le rocce carbonatiche affioranti, data l elevata pendenza e l intensa fessurazione, sono soggette a crolli. Foto 2.3 Fenomeno franoso interessante la S.P.102/II 66

73 Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività presenti nel territorio comunale di Castel di Iudica. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CASTEL DI IUDICA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 3 4,77 3 4,77 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 6 15, ,20 Frana complessa 3 5,39 1 0,30 4 5,69 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 4 8,77 5 3,78 1 0, ,03 Area a franosità diffusa 1 2,24 1 2,24 Deformazioni superficiali lente(creep) 15 51, ,45 Calanchi 10 31, ,65 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 20 87, ,24 TOTALE ,71 5 3,78 0 0,00 2 0, ,27 Comune di Castiglione di Sicilia L esigua porzione del territorio comunale non è interessata da dissesti geomorfologici. Comune di Catania Solo nella porzione del territorio di Catania che ricade nell Area Territoriale tra il F. Simeto ed il F. San Leonardo è stato censito un dissesto geomorfologico. Il dissesto interessa l area di San Demetrio, localizzata sulla dorsale della collina Primosole ove è presente un insediamento abitativo abusivo di modeste dimensioni. Nell area affiorano i termini della serie iblea (calcareniti, lave plioceniche, ialoclastiti), con le argille plio-pleistoceniche sommitali. Nei terreni argillosi plio-pleistocenici è stata rilevata un area a franosità diffusa che interessa solo la coltre più superficiale ma che determina un dissesto generalizzato delle opere murarie non realizzate a perfetta regola d arte. Il dissesto censito è stato riportato nella Carta dei dissesti e classificato in base alla metodologia di riferimento illustrata nella Relazione Generale del Piano per l Assetto Idrogeologico. 67

74 Comune di Grammichele Nel territorio comunale ricadente nel bacino del F. Simeto, non sono stati censiti dissesti geomorfologici. Comune di Licodia Eubea Nel territorio comunale ricadente nel bacino del F. Simeto, non sono stati censiti dissesti geomorfologici. Comune di Maletto I terreni in affioramento sono rappresentati a monte da terreni eruttivi stabili e a valle dai terreni sedimentari appartenenti al Flysch Numidico ed alle Argille Scagliose, costituenti il substrato su cui poggia l abitato di Maletto. Morfologicamente, i versanti degradano verso nord-ovest, con pendenze medio alte in corrispondenza dei termini quarzarenitici del Flysch e più blande laddove affiorano i terreni argillosi. La presenza delle coltri superficiali alterate, associata alle pendenze e alla circolazione idrica sub-superficiale, determina una diffusa propensione al dissesto, la quale si manifesta con fenomeni di plasticizzazione, localmente intensa, degli orizzonti sommitali del terreno. È il caso di un corpo di paleofrana, presente nel centro storico; il dissesto ha subito negli ultimi anni una riattivazione al piede, per cui si è reso necessario un intervento di consolidamento, consistente in quinte resistenti di micropali realizzate parallelamente alle isoipse. A seguito dei risultati ottenuti dalla campagna di monitoraggio, con messa in opera di inclinometri, si può ritenere il dissesto stabilizzato. Altri dissesti della coltre superficiale si rilevano in c.da Viscosi ed interessano la sede stradale ed il cimitero, dove sono evidenti lesioni nei manufatti. Fenomeni di dissesto di modeste dimensioni interrompono la via Prof. Putrino, accesso settentrionale al paese. Nella Rocca del Castello, ripida scarpata di natura quarzarenitica che domina l abitato, si manifestano crolli nel versante occidentale. Per il territorio comunale ricadente all interno del bacino idrografico del Lago di Maletto (094C), sono stati censiti n. 2 dissesti. Si tratta di fenomeni superficiali quali un colamento lento e un fenomeno di deformazione plastica interessanti la coltre superficiale di natura argillosa. 68

75 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MALETTO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 1 0,36 1 0,36 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 3 0,53 2 6,77 5 7,30 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 3 3,07 3 3,07 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 0 0,00 TOTALE 7 3,96 0 0,00 0 0,00 2 6, ,73 Comune di Maniace L abitato di Maniace è costituito da più nuclei abitati (Galatese, Petrosino, Porticelli, Zirilli) ubicati sui versanti attigui a due importanti corsi d acqua: il Torrente Martello ed il Torrente della Saracena. Data la particolare caratteristica del tessuto urbano, viene di seguito riportata una descrizione riguardante tutto il territorio comunale che presenta, comunque, caratteristiche geomorfologiche omogenee. Il terreno è di natura argillosa, con accumuli detritici localizzati. Sono state cartografate diverse forme di dissesto costituite principalmente da frane di colamento. Altre forme di dissesto sono rappresentate da soliflussi generalizzati e calanchi; inoltre, lungo gli alvei dei torrenti, si riscontrano fenomeni legati all erosione di sponda. Un intervento di consolidamento è stato realizzato a protezione dell abitato di Petrosino, in relazione ai processi legati all erosione di sponda. La rete viaria mostra segni di instabilità, legati al diffuso dissesto idrogeologico. 69

76 Foto 2.4 Panoramica abitato di Petrosino Foto 2.5 Fenomeni di dissesto interessanti la rete viaria In località Piano Caramuscia e ad est di località Particella Soprano sono presenti fenomeni di colamento lento causati soprattutto dall obliterazione di linee di scorrimento preferenziale delle acque ruscellanti. L area ad est di Macchia di S. Andrea, interessata dall affioramento di terreni argillosi, è soggetta a fenomeni di deformazione superficiale. 70

77 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MANIACE distinti per tipologia e stato di attività. TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 2 3,71 2 3,71 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 2, , ,11 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 6 16,32 1 0, , ,15 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 8 18, ,92 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 12 40, ,86 TOTALE 26 76,10 3 4, , , ,75 Comune di Militello Val di Catania Il bacino del Fiume Simeto interessa il territorio comunale di Militello solo in parte, per una percentuale pari circa al 35% del totale. I processi morfodinamici hanno generato nella zona esaminata molteplici orli di scarpate in corrispondenza di litotipi più vulnerabili all azione degli agenti esogeni. I dissesti riscontrati sono riconducibili, soprattutto, a fenomeni di crollo che coinvolgono terreni sia calcarenitici che vulcanici e, secondariamente, a frane complesse e fenomeni erosivi. Da un attenta analisi dei dati pluviometrici si evince che il territorio esaminato è interessato da eventi meteorici di notevole intensità e durata, tali da determinare erosione di tipo concentrato. Le acque così incanalate provocano il distacco di parti rocciose che si trovano in equilibrio precario sulle pareti sub-verticali. Il fenomeno è attivo ed in continua evoluzione. In particolare, i dissesti interessano: le calcareniti e sabbie giallastre, massive o a stratificazione incrociata, con livelli e lenti di conglomerati, riscontrabili generalmente alla base della formazione; le Vulcaniti basiche pleistoceniche, costituite da una potente successione di prodotti lavici e vulcanoclastici, eruttati sia in ambiente submarino che subaereo, suddivisa in due unità principali, le Vulcaniti plioceniche, basiche in facies submarina, prevalentemente costituite da ialoclastiti e brecce ialoclastiche con subordinate colate a cuscini. 71

78 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MILITELLO IN VAL DI CATANIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 40 22, ,94 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 4 1,03 4 1,03 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 1 0,26 1 0,26 TOTALE 45 24,23 0 0,00 0 0,00 0 0, ,23 Comune di Mineo L abitato di Mineo sorge sulla sommità di un poggio, costituito da calcareniti e sabbie quaternarie sovrapposte a un alternanza basale di marne e calcareniti sabbiose. I versanti sono incisi da fossi di erosione e sono interessati da dissesti attivi che coinvolgono le aree urbanizzate. Le cause del dissesto geomorfologico vanno ricercate nelle caratteristiche intrinseche dei terreni, nel carico antropico e nello scarso drenaggio delle acque superficiali; le precipitazioni intense sono, infatti, il principale fattore innescante. Due scorrimenti sul versante settentrionale hanno danneggiato la S.P. di accesso da Nord e la Via Lucio Flaminio. La zona nord-orientale dell abitato, in contrada Sant Ippolito, in passato è stata soggetta più volte ad eventi franosi che hanno danneggiato il Viale Europa, distrutto il Campo Sportivo e minacciato seriamente degli edifici; tale zona è stata recentemente stabilizzata con un rilevante intervento di consolidamento del versante. Inoltre, nella parte settentrionale del centro abitato, in particolare nell area a valle del Castello e nei muri di contenimento dell area a valle dell Ospedale sono evidenti anche segni precursori di riattivazione di movimenti. In Via Rota, a seguito di un evento piovoso particolarmente intenso, la sede stradale mostra una serie di fenditure. Nel versante nord-occidentale sono prevalenti le forme erosive; infatti in un ramo del fosso di c.da Roccovè Zuffunato è stato eseguito un intervento di sistemazione idraulica 72

79 con briglie e materasso reno a protezione dell edificato; l erosione che avviene lungo il fosso posto più a ovest causa verso monte degli scorrimenti che coinvolgono il cimitero. La Via Mura Salemi, posta al margine di una ripida scarpata di calcareniti nel versante sud-occidentale, è soggetta a crolli: nelle due estremità sono stati realizzati degli interventi di mitigazione del rischio ma nella parte centrale la strada è interrotta poiché un tratto della stessa è crollato a valle. I dissesti che interessano il versante sud-orientale sono imputabili oltre che alle cause prima esposte, anche alla presenza di una discarica impostata sul pendio. Le infrastrutture sovrastanti, la via Crispi e una piazzetta con i relativi sottoservizi risultano compromessi. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MINEO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 8 6,17 8 6,17 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 4 0,94 2 3, ,90 4 0, ,34 Frana complessa 2 3,60 3 3,73 5 7,33 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 3, , ,87 Area a franosità diffusa 11 53, ,10 Deformazioni superficiali lente(creep) 20 68, ,37 Calanchi 18 87, ,28 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 28 88, ,14 TOTALE ,66 2 3, ,71 7 4, ,60 Comune di Mirabella Imbaccari La geologia del territorio è costituita da terreni sedimentari rappresentati principalmente da formazioni argillose, passanti a formazioni sabbioso-arenaceo e, in subordine, dai litotipi della Serie gessoso-solfifera. La morfologia è caratterizzata da un andamento prevalentemente collinare in cui si alternano pianori rilevati sabbioso-arenacei e blande ondulazioni nei terreni argillosi, interrotti da ripide scarpate d erosione in corrispondenza delle incisioni torrentizie. Una morfologia più aspra si ha in corrispondenza degli affioramenti dei termini della Serie evaporitica. Sulle aree a forte pendenza e spoglie di vegetazione sono presenti fenomeni di ruscellamento superficiale diffuso. La ripida scarpata sabbioso-arenitica che delimita 73

80 l abitato ha risentito nel tempo degli effetti dell intensa antropizzazione. Recentemente si è intervenuto con opere di consolidamento e protezione di un tratto di tale versante consistenti nella realizzazione di paratie, pali e opere di regimentazione delle acque meteoriche. Foto 2.6 Interventi di sistemazione sul versante sabbioso-arenaceo Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MIRABELLA IMBACCARI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 3 0,63 1 0,26 4 0,89 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente (creep) 0 0,00 Calanchi 2 3,84 2 3,84 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 3 0,44 3 0,44 TOTALE 8 4,91 0 0, ,26 9 5,17 74

81 Comune di Misterbianco Nel territorio comunale ricadente nel bacino del F. Simeto, non sono stati censiti dissesti geomorfologici. Comune di Motta Sant Anastasia Il territorio di Motta Sant Anastasia si sviluppa lungo una fascia allungata in direzione nord-sud, con una lunghezza massima di 10 Km e una larghezza variabile da 1 a 5 Km. Morfologicamente l abitato è impostato su una sella naturale che degrada verso nord e verso sud in un area a leggera pendenza con superfici subpianeggianti. Il territorio comunale è caratterizzato dall affioramento di una successione di terreni sedimentari che costituiscono il substrato su cui poggiano i termini vulcanici. In Contrada S. Domenico, ad ovest del centro abitato, è stata cartografata un area di modesta estensione interessata da morfologia calanchiva. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MOTTA S. ANASTASIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 2 9,64 2 9,64 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 0 0,00 TOTALE 2 9,64 0 0,00 0 0,00 0 0,00 2 9,64 Comune di Nicolosi Con nota n 4228/cc del 28/05/03, l Amministrazione Comunale di Nicolosi comunicava, ai sensi della Circolare Assessoriale n. 1/03 del 07/03/2003, la mancanza di dissesti su tutto il territorio comunale, così come evidenziato nello studio geologico di massima a corredo del P.R.G. e confermato dall osservazione delle foto aeree, per i territori comunali ricadenti all interno del Bacino idrografico del F. Simeto. 75

82 Comune di Palagonia Il territorio comunale si estende tra il margine nord-orientale degli Iblei e la Piana di Catania. La zona di espansione del centro abitato di Palagonia si è estesa verso valle, fino a quota 100 m, alterando l originario reticolo idrografico. I litotipi affioranti nei dintorni dell abitato sono in massima parte ascrivibili al Complesso Carbonatico-Argilloso Quaternario; marginalmente, sono presenti le vulcaniti della Formazione Monte Caliella (Pliocene) e le Vulcaniti di Poggio Vina (Pleistocene). La tipologia dei dissesti presenti dipende strettamente dai litotipi affioranti. Crolli si riscontrano nella parte alta del centro storico, in corrispondenza dei costoni calcarenitici di c.da Archi, c.da Carrubba, Colle della Croce e nelle scarpate di vulcaniti in Via Stretto. Le pareti di c.da Archi sono il risultato di attività estrattive; sul costone di C.da Carrubba è stato realizzato un intervento di mitigazione del rischio. Foto 2.7 Cortile interno Scuola Elementare di Via Amedeo Una deformazione superficiale lenta interessa l area a valle della Scuola Elementare di Via Amedeo, laddove le calcareniti passano in eteropia alla facies delle calcitorbiditi, costituite da un alternanza di sabbie e argille. Qui, a causa delle caratteristiche intrinseche del terreno e dello scarso drenaggio delle acque superficiali, in occasione di precipitazioni intense, i terreni subiscono una intensa plasticizzazione evidenziata dalla inclinazione degli alberi e dalle lesioni nei muri di contenimento. Un dissesto complesso coinvolge gli edifici già sedi delle Poste e dell U.T.C. i quali per i considerevoli cedimenti differenziali, risultano compromessi nelle strutture, nonostante le ristrutturazioni. Le cause predisponenti vanno ricercate nelle scadenti caratteristiche meccaniche del terreno di fondazione e nella presenza di acqua negli strati superficiali; ulteriori riscontri potrebbero venire da un attenta campagna di indagini e monitoraggi. 76

83 Foto 2.8 Edificio comunale sede dell U.T.C. i Nei pressi della circumvallazione è stato rilevato un altro dissesto per deformazione superficiale lenta da mettere in relazione allo scarso drenaggio delle acque superficiali. In località Vanghella, ad ovest del centro abitato, e in località Malferraro, a sud del centro abitato, in prossimità del Torrente Catalfaro, sono stati rilevati fenomeni erosivi diffusi in corrispondenza degli affioramenti di vulcaniti basiche molto fratturate. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di PALAGONIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 17 12,43 1 0, ,52 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 1 0,75 1 0,75 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 3 34, ,11 Deformazioni superficiali lente(creep) 2 1,98 2 1,98 Calanchi 1 6,42 1 6,42 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 5 24, ,75 TOTALE 29 80,44 0 0,00 0 0,00 1 0, ,53 77

84 Comune di Paternò I dissesti censiti sono diffusi prevalentemente ad ovest dell abitato, in prossimità e lungo l alveo del Fiume Simeto (Foto 2.9). Foto 2.9 Panoramica ampia zona interessata dai dissesti L abitato di Paternò è ubicato al margine sud-occidentale dell edificio vulcanico etneo ed è dominato da un cono vulcanico riconducibile ai Centri Eruttivi Alcalini Antichi. Le aree in dissesto sono localizzate nel versante occidentale del suddetto rilievo e riguardano le scarpate laviche interessate da crolli che coinvolgono il fianco occidentale del cimitero, l area a valle del Castello e qualche edificio. Foto 2.10 Scarpate laviche interessate da crolli In località Pietra Lunga, nel versante settentrionale della congiungente Rocce Acitano - Rocca del Corvo-Monte Castellaccio, sono stati censiti fenomeni di erosione diffusa in continua evoluzione interessanti gli affioramenti argillosi. L ampia zona di Mongichene-Navarra, costituita in affioramento da argille in elevato stato di decadimento geomeccanico, è interessata da una morfologia calanchiva. 78

85 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di PATERNÒ distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 6 8,85 6 8,85 Colamento rapido 0 0 Sprofondamento 0 0 Scorrimento 0 0 Frana complessa 1 1,79 1 1,79 Espansione laterale DGPV 0 0 Colamento lento 1 2,74 3 4,51 0 0,00 0 0,00 4 7,25 Area a franosità diffusa 0 0 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0 Calanchi , ,28 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 5 32, ,11 TOTALE ,77 3 4,51 0 0,00 0 0, ,28 Comune di Raddusa Dal punto di vista morfologico, il territorio di Raddusa è caratterizzato dalla presenza di un sistema collinare con pendenze comprese tra il 5% e il 30%, tranne in corrispondenza di versanti profondamente incisi o interessati da formazioni rocciose, ove si possono riscontrare valori di acclività superiori. L abitato di Raddusa, ubicato a mezza costa sul versante meridionale dello spartiacque dei bacini idrografici del Dittaino e del Gornalunga, poggia in gran parte su un substrato gessoso e per il resto su un substrato argilloso costituito dalle Argille Brecciate II e dalle Argille Scagliose. Le condizioni di instabilità geomorfologica a cui è soggetto il versante vanno ricercate nei locali rapporti stratigrafici e di permeabilità tra i litotipi. Nel substrato argilloso sono disseminate e inglobate delle placche di Gessi intensamente fratturati, residui di una paleofrana originatasi a monte. Dato il loro alto grado di permeabilità, queste placche, nei periodi piovosi, si trasformano in piccoli acquiferi e, cedendo acqua al substrato argilloso disseccato e fessurato dopo i periodi siccitosi, determinano al contatto uno strato plastico, responsabile di quei movimenti lenti del versante che coinvolgono le stesse placche. Gli edifici del centro storico, in questo contesto, subiscono dei cedimenti differenziali e ne rimangono compromessi nelle strutture; analogamente, le sedi viarie presentano sconnessioni ed avvallamenti. La periferia nord-est dell abitato così come gli edificati di C.da Libra Gancitano e di C.da Valanghe, insistono su terreni instabili poiché costantemente soggetti a processi alterni di contrazione per essiccamento e di plasticizzazione per via della già descritta 79

86 effimera circolazione idrica degli strati superficiali. Pertanto, tali zone sono soggette ad intensa azione erosiva e a lente deformazioni assimilabili al creep. Foto 2.11 Gabbionate ribaltate in C.da Gancitano Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di RADDUSA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 1 2,68 1 2,68 Scorrimento 2 0,46 2 0,46 Frana complessa 4 8,11 4 8,11 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 3 31, ,48 Deformazioni superficiali lente(creep) 3 4,71 3 4,71 Calanchi 12 25, ,31 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 1 5,07 1 5,07 TOTALE 26 77,82 0 0,00 0 0,00 0 0, ,82 80

87 Comune di Ragalna Nel territorio comunale ricadente nel bacino del F. Simeto, non sono stati censiti dissesti geomorfologici. Comune di Ramacca Il centro abitato è inserito in un paesaggio caratterizzato dal contrasto tra i terreni prevalentemente argillosi del Tortoniano, ad andamento più o meno ondulato e, a volte, profondamente inciso, e i rilievi ai quali le colline si rastremano con bruschi passaggi di pendenza, in corrispondenza degli affioramenti dei terreni della Serie Gessoso-Solfifera. La rete idrografica, impostata sui termini argillosi, risulta essere regolare e disturbata solo dall edificazione del centro abitato che ha interrotto o modificato le incisioni drenanti; in più punti, infatti, è possibile osservare che le aste di impluvio non hanno il naturale proseguimento verso valle laddove vengono intercettate dal tessuto urbano. Foto 2.12 Aste di impluvio interrota Foto 2.13 Fenomeni di dissesto diffuso Solo occasionalmente si ha notizia di opere di regimentazione del tipo tombino scatolare, realizzate una sessantina di anni fa e delle quali non si conoscono le attuali condizioni strutturali e funzionali. A prescindere dai problemi idraulici conseguenti, il mancato drenaggio comporta, in occasione di precipitazioni intense, una maggiore imbibizione dei terreni nelle aree non edificate con fenomeni di creep nella coltre allentata. Il fenomeno riguarda, evidentemente, solo un orizzonte modesto, poiché gli edifici realizzati sul versante interessato dal creep non presentano lesioni visibili. A monte del centro abitato si possono osservare accumuli detritici a grossi blocchi posti alla base dei costoni gessosi e calcarei delle pendici più alte. Apparentemente, tali accumuli risultano essere stabili, come testimoniato dallo stato delle costruzioni e dallo sviluppo indisturbato degli alberi ad alto fusto. Solo localmente, laddove la frazione fine è preponderante rispetto ai blocchi, si osservano modesti fenomeni gravitativi corticali, uno dei quali coinvolge un edificio scolastico. Nella periferia ovest, in occasione della costruzione di una scuola, si è verificata una frana di scorrimento la cui causa è da far risalire a un inadeguata opera di protezione dello scavo; attualmente le gabbionate mostrano segni di un movimento ancora in atto. 81

88 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di RAMACCA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 3 0,94 3 0,94 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 3 0, ,33 1 0, ,16 Frana complessa 3 5, , , ,20 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 35, ,11 Area a franosità diffusa , ,17 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,91 Calanchi 10 93, ,07 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,25 TOTALE ,02 3 5, , , ,81 Comune di Randazzo All interno dell area comunale ricadente nel bacino del fiume Simeto, che rappresenta un isola amministrativa esterna al territorio circostante il centro abitato, sono stati cartografati n 18 dissesti, per lo più riconducibili ad erosione diffusa. In Località Rocca Fisauli l intensa attività erosiva dà luogo ad una morfologia calanchiva. 82

89 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di RANDAZZO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 4,58 1 4,58 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 1 11, ,23 Area a franosità diffusa 1 41, ,43 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 4 55, ,66 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 11 85, ,10 TOTALE ,42 0 0,00 1 4,58 0 0, ,00 Comune di San Cono All interno del territorio comunale di San Cono, ricadente nell area studiata, non sono stati riscontrati dissesti, così come confermato dall osservazione delle foto aeree. Comune di Scordia Nel territorio comunale ricadente nel bacino del F. Simeto, non sono stati censiti dissesti geomorfologici. Comune di San Michele di Ganzaria Il territorio comunale è interessato dall affioramento di terreni a componente prevalentemente sabbiosa con intercalazioni arenacee, sovrastanti litotipi appartenenti alla Serie Evaporitica, passanti verso il basso ad argille brune, probabilmente appartenenti alla Formazione Terravecchia. Il territorio comunale presenta una morfologia di tipo collinare che diviene aspra in corrispondenza degli affioramenti rocciosi. L idrografia è costituita da un reticolo poco gerarchizzato le cui aste prendono origine dal versante settentrionale del Monte della Ganzaria e confluiscono nel Fiume Tempio. 83

90 L abitato è situato su un versante a debole pendenza; a sud vi sono le propaggini settentrionali del Monte della Ganzaria, a forte acclività, mentre a Nord il pendio degrada, con pendenze intorno al 10-15%, verso il Fiume Tempio. A valle dell abitato, in corrispondenza degli affioramenti argillosi, i versanti presentano condizioni di stabilità sfavorevoli che predispongono all innesco di fenomeni gravitativi che allo stato attuale non coinvolgono edifici. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di SAN MICHELE DI GANZARIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 2 1,54 2 1,54 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 1 0,33 1 0,33 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 12 21, ,34 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 4 1,57 4 1,57 TOTALE 19 24, ,00 0 0, ,78 Comune di Santa Maria di Licodia La geologia del territorio in esame è costituita da terreni eruttivi e dai terreni sedimentari del substrato rappresentati dal Flysch Numidico (argille brune con intercalazioni di quarzareniti). Nei pressi dell abitato la parete lavica, che caratterizza il paesaggio dell area in esame, raggiunge il suo limite meridionale. L estremità sud-orientale, di altezza più modesta che altrove, è rivestita da un muro in calcestruzzo mentre rimane soggetta a crolli la parete che delimita l abitato ad ovest. Considerate le condizioni di pericolosità descritte, laddove l edificato si spinge fino al bordo della scarpata lavica, si determina una condizione di rischio molto elevato. In località Pietrapiena e Montalto sono presenti pareti laviche subverticali che presentano diffusi fenomeni di crollo. In Località Scalonazzo e Solecchiata le ripide scarpate sono di origine antropica, dovute ad attività estrattive, oggi cessate. Lo stato di fratturazione delle lave determina una condizione di pericolosità per caduta massi. 84

91 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di SANTA MARIA DI LICODIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 7 3,44 7 3,44 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 0 0,00 TOTALE 7 3,44 0 0,00 0 0,00 0 0,00 7 3,44 Comune di Vizzini Il territorio comunale di Vizzini è caratterizzato da una morfologia influenzata dalla tettonica dell area nonché dalla litologia dei terreni affioranti. Ove prevalgono i litotipi più resistenti all'erosione si ha una morfologia aspra e accidentata mentre la presenza di sedimenti facilmente erodibili ha permesso l'instaurarsi di una morfologia più blanda. Sono stati censiti n 9 dissesti attivi, riconducibili ad erosione diffusa e deformazioni superficiali lente. In Località Poggio Callari l intensa attività erosiva dà luogo ad una morfologia calanchiva. 85

92 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di VIZZINI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 4 6,93 4 6,93 Calanchi 1 0,84 1 0,84 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 4 2,87 4 2,87 TOTALE 9 10,64 0 0,00 0 0,00 0 0, ,64 Comune di Zafferana Etnea All interno del territorio comunale di Zafferana Etnea, ricadente nell area studiata, non sono stati riscontrati dissesti, così come confermato dall osservazione delle foto aeree. 86

93 Comuni della provincia di Enna Nella Tabella 2.31 viene riportata una sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei risultati sviluppati analiticamente per ogni singolo comune. Tabella 2.31 Numero e superficie dei dissesti nella Provincia in esame, distinti per comune. COMUNI N. AREA [km 2 ] Agira 301 5,50 Aidone 300 5,34 Assoro 303 5,14 Calascibetta 47 1,07 Catenanuova 13 0,27 Centuripe 365 8,90 Cerami 159 6,39 Enna 300 7,45 Gagliano C.F ,44 Leonforte 242 5,15 Nicosia ,69 Nissoria 128 2,25 Piazza Armerina 114 2,20 Regalbuto 437 8,71 Sperlinga 130 2,74 Troina ,60 Valguarnera 39 0,67 TOTALE ,51 Comune di Agira Il territorio del Comune di Agira ricade interamente all interno del bacino del Fiume Simeto. Nella porzione settentrionale del territorio affiorano le unità fliscioidi del versante meridionale della catena settentrionale della Sicilia. La porzione centrale, invece, è situata all interno della dorsale pliocenica degli Erei settentrionali, dove affiorano calcareniti, arenarie, marne ed argille sabbiose. La parte meridionale del territorio comunale è interessata da colline argillose degradanti verso la valle del Dittaino; sono presenti anche affioramenti di gessi e calcari della sequenza evaporitica miocenica. 87

94 Relativamente ai dissesti censiti, è evidente una concentrazione dei fenomeni di crollo nei versanti acclivi delle alture calcarenitico-arenacee sulle quali è insediato il centro abitato. Gli scorrimenti e le colate si sviluppano sui versanti delle formazioni fliscioidi a settentrione e sugli affioramenti della Serie Gessoso-Solfifera, in corrispondenza delle litologie argillose intercalate ai gessi. I processi erosivi più spinti si osservano laddove affiorano le argille sabbiose, ovvero alla base della dorsale pliocenica (porzione settentrionale del territorio comunale) e nei valloni in cui affiorano le argille brecciate. Versanti in soliflusso e con franosità diffusa si ritrovano soprattutto in corrispondenza degli affioramenti del Flysch Numidico e delle argille tortoniane presenti nella porzione meridionale del territorio comunale. Per quanto riguarda l area del centro abitato, si possono fare le seguenti osservazioni: l abitato si sviluppa sopra una monoclinale immergente verso NO che presenta ripidi declivi su tre lati. La scarpata settentrionale presenta problemi di carattere geologico-strutturale in quanto rappresenta il margine del bacino di sedimentazione delle sequenze detritiche plioceniche. Il contatto con le argille varicolori determina, infatti, un alta predisposizione delle scarpate rocciose all instabilità per scalzamento al piede in seguito ai processi geomorfologici in atto nelle argille (fronte settentrionale dell abitato - Via Diodorea). Nel fronte meridionale le pareti rocciose, pur raggiungendo quote più elevate, mostrano complessivamente condizioni di maggiore stabilità per la giacitura a reggipoggio degli strati. Si riscontrano, comunque, eventi franosi di tipo rapido, quali colamenti detritici che spesso vengono rimobilizzati ciclicamente, in occasione di eventi piovosi eccezionali. Dalle numerose scarpate affioranti si registrano crolli ripetuti ora puntuali ora coinvolgenti masse di qualche decina di metri cubi. 88 Foto 2.14 Dissesto numero 094-4AR-042 Torre di S. Nicola a Nord dell abitato

95 Foto 2.15 Dissesto numero 094-4AR-010 a Nord del Centro abitato Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di AGIRA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 40 19,57 0 0,00 5 0, ,91 Colamento rapido 3 3,44 6 3,34 1 1, ,96 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 0,12 1 1,39 1 0,19 3 1,70 Frana complessa 1 5,78 1 5,78 Espansione laterale DGPV 0,00 0,00 Colamento lento 6 3, ,20 4 6, ,35 Area a franosità diffusa 4 14, ,29 Deformazioni superficiali lente(creep) 31 66, ,69 Calanchi , ,29 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,21 TOTALE , ,93 6 7,96 6 6, ,18 89

96 Comune di Aidone Quasi tutto il territorio comunale di Aidone è compreso all interno del bacino in studio. Nella porzione occidentale del territorio si erge l'altopiano calcarenitico pliocenico mentre i settori centrale e settentrionale degradano verso la vallata del Gornalunga dove affiorano argille plioceniche, argille tortoniane, una dorsale arenacea (con orientamento SO-NE) e, a nord del fondovalle, argille brecciate e flysch argillosi. A sud-est i versanti in sinistra idraulica del F. Margherita sono costituiti da argille varicolori. Tra i dissesti censiti in questa porzione del bacino i crolli risultano poco numerosi, essi sono concentrati sulla dorsale arenacea tortoniana e sui rilievi gessosi. La maggior parte delle frane, infatti, si registra lungo i versanti che collegano l'altopiano calcarenitico con la vallata del Gornalunga; altri dissesti sono presenti in corrispondenza degli affioramenti di argille varicolori. Gli effetti dell'erosione accelerata si osservano diffusamente lungo le incisioni presenti sul bordo dell'altopiano, soprattutto per l'assenza di una copertura vegetale adeguata. Tale fenomeno si concentra in corrispondenza del passaggio litologico tra i gessi e le argille tortoniane. La presenza di falde idriche, anche se effimere, determina il peggioramento delle caratteristiche meccaniche dei terreni, poiché provoca la riduzione della coesione a cui segue l innesco di movimenti gravitativi più o meno lenti. Anche nelle argille varicolori e nelle argille brecciate sono presenti fenomeni di dissesto superficiale con areali vasti fino ad occupare interi sottobacini. Il centro abitato mostra caratteristiche morfologiche alquanto regolari, con poche scarpate e di debole altezza, presenti in corrispondenza del bordo nord-occidentale dell'abitato e di quello sud-orientale. La zona dell ex discarica è stata bonificata grazie ad un intervento che ha risagomato le pendici che oggi risultano stabili e senza fenomeni di dissesto, mentre rimangono soggette ad erosione e crolli sulle scarpate a valle di via Roma e del quartiere Fontana. Geomorfologicamente instabile risulta, invece, la zona situata poco a nord del centro abitato, dove si osservano fenomeni di erosione diffusa e dissesti superficiali in corrispondenza del reticolo afferente al Torrente Belmontino ed al Torrente Ciappa. Da segnalare i dissesti che interessano l'area archeologica di Morgantina, dove i processi erosivi accentuano il degrado dell'area, fino a determinare limitati crolli dei banconi arenacei. L'assenza di opportune sistemazioni superficiali incrementa la vulnerabilità dell'area all'azione aggressiva delle acque dilavanti che agiscono accelerando il processo di degrado dei monumenti. 90

97 Foto 2.16 Dissesti numero:094-4ai-294; 094-4AI-295 C.da Pontura 91

98 Foto 2.17 Dissesti numero :094-4AI-029 S.P. 35/A Km 2; 094-4AI-296C.da Pontura Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di AIDONE distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 15 6,16 1 0, ,22 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 3 1,95 1 1,59 4 3,54 Frana complessa 1 1, , , ,73 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 1,33 4 3,34 3 4,64 9 9,31 Area a franosità diffusa 9 40, ,30 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,35 Calanchi 29 51, ,45 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,98 TOTALE ,38 5 4, , , ,88 92

99 Comune di Assoro Il territorio del Comune di Assoro ricade per intero all interno del bacino del F. Simeto. I terreni affioranti sono afferenti principalmente alla formazione delle marne, sabbie e calcareniti plioceniche degli Erei; le coperture fliscioidi (Flysch Numidico) affiorano nella porzione territoriale più settentrionale. Al centro del territorio la morfologia si presenta collinare, con le grandi valli del Dittaino e del Calderari impostate su affioramenti di argille tortoniane. A sud delle suddette vallate si estendono due pertinenze esterne al territorio comunale, dove si rinvengono terreni prevalentemente argillosi del Miocene e del Pliocene che danno luogo, anche in questi casi,ad un ambito morfologico di colline con versanti a deboli pendenze. Per quanto riguarda i dissesti censiti nel territorio comunale di Assoro, la maggior parte dei crolli si rinvengono sulle scarpate delle alture calcarenitiche ed arenacee della dorsale degli Erei. Sull altura principale, anch essa particolarmente soggetta a crolli, si sviluppa il centro abitato di Assoro. Le frane di scorrimento ed i colamenti sono presenti lungo le fasce di contatto tra le successioni argillose postorogene ed i flysch del Miocene basale. I processi erosivi più spinti si registrano in corrispondenza delle aste torrentizie dove le pendenze sono maggiori e con particolare accanimento nei versanti delle argille sabbiose plioceniche. Gran parte dei dissesti che interessano coltri superficiali di alterazione sono ubicati laddove affiorano le argille brecciate del Pliocene Medio. Il centro abitato è arroccato su un altura calcarenitico-arenacea con interstrati sabbiosi, nella porzione più settentrionale del territorio comunale. L altura rappresenta una monoclinale che immerge debolmente verso ovest e nord-ovest e con pareti di maggiore altezza sul lato orientale e settentrionale che via via degradano verso occidente. Particolare attenzione deve essere posta all area di espansione posta a nord dell abitato, in Contrada dell Acqua, dove il nucleo abitato è soggetto a rischio molto elevato per crolli dalle pareti calcarenitiche sovrastanti. Il centro storico, tranne che in alcuni tratti del versante nord-occidentale (oggetto peraltro di interventi in parte realizzati o progettati) non presenta abitazioni prospicienti le alte scarpate; di conseguenza, i rischi che eventuali arretramenti del ciglio potranno causare risultano limitati ad alcuni casi puntuali. 93

100 Foto 2.18 Panoramica Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di ASSORO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 21 65,25 3 1, ,94 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 2 1,31 2 1,31 Frana complessa 1 1,73 2 5,52 3 7,25 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 13 8,85 5 4, ,25 2 4, ,78 Area a franosità diffusa 16 76, ,07 Deformazioni superficiali lente(creep) 32 61, ,71 Calanchi 12 23, ,70 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,74 TOTALE ,36 5 4, ,77 5 6, ,50 94

101 Comune di Calascibetta Lo spartiacque tra l Imera meridionale ed il Simeto attraversa il centro abitato suddividendo il territorio comunale in due settori, il più esteso dei quali ricade nel primo bacino. Nel territorio ricadente nel bacino del F. Simeto si evidenziano 47 dissesti, con prevalenza di fenomeni riconducibili a processi erosivi sugli affioramenti di argille sabbiose. La limitata porzione del centro abitato analizzato, è soggetta a diffusi fenomeni lungo le scarpate di raccordo tra l altura su cui si sviluppa l area urbanizzata e la zona collinare sottostante. Ciò determina il peggiorare progressivo delle situazioni di stabilità dei contrafforti rocciosi che delimitano il centro urbano stesso, che si manifesta in crolli di blocchi areanecei. I più recenti hanno coinvolto manufatti e infrastrutture nella zona San Pietro- San Matteo. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CALASCIBETTA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 6 9,60 6 9,60 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 0,85 1 1, , ,20 Area a franosità diffusa 2 7,02 2 7,02 Deformazioni superficiali lente(creep) 6 20, ,30 Calanchi 8 30, ,05 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 15 21, ,56 TOTALE 39 89,38 1 1, ,00 0 0, ,73 95

102 Comune di Catenanuova Il territorio comunale di Catenanuova, di estensione alquanto limitata, ricade nella porzione centro-orientale del bacino del Fiume Simeto. La morfologia dei luoghi è di tipo collinare, con rare scarpate oltre i 30 gradi, lungo il versante sinistro della valle del Dittaino. I dissesti sono pochi e concentrati lungo le scarpate di maggiore pendenza, in gran parte in corrispondenza di quelle torrentizie. Per le problematiche geomorfologiche relative al centro abitato si segnala che la zona della periferia occidentale, di recente urbanizzazione, interessa le scarpate del Torrente Mastropaolo, senza che sia stata effettuata una preliminare sistemazione del territorio. Proprio verso un riassetto urbanistico, dunque, dovranno essere rivolti gli obiettivi dei progetti di intervento per la messa in sicurezza degli elementi a rischio individuati nel P.A.I.. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CATENANUOVA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 1,51 1 0,32 2 1,83 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 1 0,98 1 0,98 Area a franosità diffusa 1 0,93 1 0,93 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 0 0,00 Calanchi 3 5,85 3 5,85 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 6 17, ,59 TOTALE 12 26,86 1 0,32 0 0,00 0 0, ,18 96

103 Comune di Centuripe Il territorio di Centuripe ricade interamente nel settore centro-orientale del bacino del Fiume Simeto. La sua vasta estensione attraversa in senso nord sud tre distinte aree geologico-strutturali. A nord, oltre il fiume di Sperlinga, affiorano formazioni fliscioidi ma con morfologie collinari e ampie aree agricole; verso NE il territorio degrada verso il Fiume Simeto, incontrando i lembi più occidentali delle colate laviche dell'etna. Al centro viene intercettata la dorsale plio-quaternaria con argille sabbiose e alture arenacee e calcarenitiche; verso oriente la dorsale degrada dolcemente verso la valle ampia del Fiume Simeto, anche qui con affioramenti lavici lungo le scarpate fluviali. La porzione meridionale del territorio comunale ha prevalentemente una morfologia dolce e collinare ed è interessata da affioramenti del Miocene, da formazioni fliscioidi e dai termini gessoso-solfiferi. I crolli sono concentrati in corrispondenza delle scarpate arenacee e calcarenitiche plioquaternarie, nei pressi soprattutto del centro abitato che possiede una particolare conformazione urbanistica a forma di stella, adagiata lungo crinali dai pendii notevolmente scoscesi. Le colate e gli scorrimenti risultano limitati ai versanti argillosi a maggiore pendenza, specialmente nella porzione settentrionale e meridionale del territorio. Forti processi erosivi si accaniscono sulla porzione centrale del territorio ed in particolare sulle argille sabbiose grigio azzurre del Pliocene. Molto affascinante, ma spoglio e lunare, il paesaggio di contrada Valanghe, dove i calanchi si susseguono quasi senza interruzione per parecchie centinaia di ettari. Processi erosivi diffusi ma meno ampi interessano pure i livelli argillosi intercalati agli affioramenti gessosi della porzione meridionale del territorio comunale. Parecchi fenomeni di soliflusso e di franosità superficiale sono presenti lungo la fascia di territorio posta a cavallo tra le argille sabbiose e le sequenze fliscioidi, lungo le scarpate a settentrione del centro abitato, verso la valle del F. di Sperlinga. Il centro abitato risente particolarmente delle sue caratteristiche territoriali. Si comprendono le esigenze di allargare strade, servizi e di aumentare la disponibilità di vani, ma un territorio con una storia così importante (resti romani e medievali di notevole ricchezza) e con tali morfologie, necessita di scelte urbanistiche di maggiore respiro che collochino in zone stabili, anche se distanti dall'odierno centro storico, il giusto sviluppo economico e commerciale di un centro abitato. Numerose situazioni di instabilità degli edifici e delle infrastrutture poste sui bordi esterni al centro storico, non si possono ricondurre a veri e proprio fenomeni geomorfologici su cui andare ad intervenire per eliminare le cause del dissesto. Si tratta spesso di cedimenti, ora diffusi ora puntuali, dei terreni di fondazione che non reggono le spinte e i pesi posti sulle scarpate ripidissime. Di conseguenza, gli interventi di consolidamento delle strutture stanno nel tempo artificializzando le scarpate di Centuripe. La classificazione dei fenomeni risulta spesso artificiosa e non esaustiva per una corretta definizione degli ambiti di intervento. Spesso le cause dei dissesti possono essere totalmente indotte dal disordine urbanistico e dalla scomparsa di antichi meccanismi di compatibilità tra il costruito ed il territorio (quali scoli idrici interrotti). 97

104 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CENTURIPE distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 17 6, ,75 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 4 1,71 1 0,25 5 1,96 Frana complessa 1 0,33 1 0,33 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 1 1,62 5 3,19 6 4,81 Area a franosità diffusa 17 87, ,77 Deformazioni superficiali lente(creep) 23 35, ,54 Calanchi , ,05 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,92 TOTALE ,69 6 3,44 0 0,00 0 0, ,13 Comune di Cerami Il territorio comunale ricade interamente all interno del Bacino del F. Simeto e si trova nel settore più settentrionale del bacino dove affiorano prevalentemente le formazioni fliscioidi. Si osserva una maggiore presenza di arenarie in grossi banchi e strati nella zona centrale del territorio dove è ubicato il centro abitato, mentre a nord sono prevalenti argilliti, siltiti e marne alquanto tettonizzate. La morfologia risulta complessa e molto variabile nel settore centrale mentre diviene più omogenea ad ovest, ove è prevalentemente collinare. I crolli sono diffusi lungo le pareti arenacee della porzione centrale del territorio mentre le frane per scorrimento o colamento sono più presenti a nord, nella parte alta del Fiume di Cerami. Sono presenti altresì corpi di frane relitte di dimensioni superiori ai 50 ettari, con spessori notevoli di materiali rimaneggiati. I processi erosivi risultano particolarmente attivi lungo le aste torrentizie del territorio settentrionale, dove le pendenze aumentano, e diffusamente nella zona centrale. Gran parte degli affioramenti di argilliti, con pendenze anche non eccessive, sono soggette a fenomeni di dissesto superficiale in concomitanza di ristagni idrici e affioramenti di deboli falde superficiali delle coltri detritiche e di alterazione. Il centro abitato si sviluppa in corrispondenza di una vasta altura arenacea con banconi di spessore anche decametrico, maggiormente evidenti verso oriente. I numerosi interventi effettuati a seguito di crolli ripetuti, non risultano essere stati sufficienti ad eliminare completamente il pericolo di distacchi di grossi blocchi rocciosi (vedi 98

105 segnalazioni del Comune nel 2003 e 2004). Pur tuttavia, i rischi per le abitazioni risultano limitati e/o puntuali. Serve comunque un piano dettagliato di censimento e studio degli interventi gia realizzati per il completamento della messa in sicurezza delle abitazioni sovrastanti le scarpate orientali. Nella porzione occidentale bisognerebbe definire un programma, compatibile con il valore paesaggistico dei luoghi, per l intervento a protezione del Convento di Lavinia. Poco ad ovest del centro abitato, una scarpata rocciosa sovrasta la Strada Statale n 120; la rete paramassi risulta insufficiente per il tratto meridionale del fronte roccioso. Foto 2.19 Dissesti numero: 094-4CR-003 Zona Manili e 094 4CR-004 Zona Castello Porta Falcone 99

106 Foto 2.20 Dissesto numero: 094-4CR-048 C.da Lavinia Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CERAMI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 9 16,97 4 0, ,62 Colamento rapido 1 0,45 2 1,30 1 3,32 4 5,07 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 0,49 1 0,49 Frana complessa 4 35, , ,15 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 8 12, , ,15 2 7, ,09 Area a franosità diffusa 6 88, ,87 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,24 Calanchi 3 4,75 3 4,75 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,98 TOTALE , , , , ,25 100

107 Comune di Enna Circa la metà del territorio comunale di Enna ricade all'interno del bacino del F. Simeto, occupandone la porzione più occidentale. Nella trattazione del P.A.I. del fiume Simeto viene incluso l'intero centro abitato di Enna sebbene quest ultimo ricada in gran parte nel bacino del fiume Imera Meridionale. In prevalenza affiora il litotipo argilloso della formazione Terravecchia, passante verso l'alto ai terreni della Successione Gessoso-Solfifera. Verso sud-ovest le morfologie collinari passano all'altopiano calcarenitico plio-quaternario, con intercalazioni di marne ed arenarie (zona di Pergusa). I crolli si sviluppano particolarmente attorno l'abitato di Enna che, posto su una altura calcarenitica, presenta delle scarpate ripide con dislivelli complessivi anche superiori ai 150 metri. Le colate e gli scorrimenti sono maggiormente presenti lungo i versanti di raccordo tra l'altopiano calcarenitico e i fondovalle dei Fiumi Dittaino, Calderari e Gornalunga a nord. I processi erosivi più spinti si osservano sia lungo le pendici dell'altopiano, sia lungo le incisioni torrentizie, sia diffusamente con formazione di calanchi. Movimenti superficiali delle coltri di alterazione delle argille sono molto diffusi non appena le pendenze superano i gradi e in concomitanza di manifestazioni sorgentizie di modesta entità, spesso alla base dei contrafforti gessosi e calcarei. L'assetto geomorfologico delle scarpate dell'abitato di Enna ha da sempre determinato evidenti impatti sulle infrastrutture e abitazioni ricadenti lungo le pendici o alla base (Enna Bassa). I numerosi interventi già realizzati non sembrano essere stati sufficienti a mitigare i processi erosivi sui litotipi argillo-sabbiosi dei versanti che ciclicamente causano l'aggravarsi delle condizioni di stabilità degli ammassi rocciosi sovrastanti. Foto 2.21 Dissesto numero 072-4EN-321 Villa Farina 101

108 Maggiore dovrebbe essere l'impegno per un coordinamento tra interventi diffusi (riforestazioni, gradonature e imbrigliamento dei torrenti) e interventi puntuali sui contrafforti rocciosi, nonchè la definizione di un piano di gestione e manutenzione continua delle opere di difesa che intervenga dopo ogni evento piovoso particolarmente intenso. Proprio lo scorrere delle acque superficiali rappresenta una delle maggiori problematiche per l'area di Enna Bassa che spesso viene investita da acque di ruscellamento selvaggio e cariche di detriti. Il torrente Torcicoda, naturale collettore di scarico di queste acque, non svolge appieno il suo compito a causa dei processi di urbanizzazione massiccia che negli ultimi trenta anni hanno interessato questa zona della città. L'accumulo di acque in quest'area ha inoltre acuito i processi di dissoluzione delle rocce gessose che qui affiorano, determinando locali sprofondamenti che potrebbero avere una rapida evoluzione se non si dovessero allontanare più velocemente le acque selvagge. All'interno della città storica esistono poi delle locali situazioni di rischio da crolli per la presenza di scarpate rocciose tra le abitazioni. In molti casi gli interventi puntuali di sistemazione hanno risolto le situazioni di maggior rischio ma permangono alcune situazioni di dissesto ancora attive, che sono state evidenziate dal censimento dettagliato entro la cinta urbana. In ultimo, è importante segnalare la situazione della vecchia discarica di inerti che occupa la zona meridionale del centro urbano in località Porta Pisciotta; in quest area si sono registrati fenomeni di sprofondamento dovuti, molto probabilmente, a fenomeni di scavernamento sotterraneo da parte di acque sotterranee in gran parte fuoriuscite dai condotti fognari. Con i dati a nostra disposizione, è stato possibile cartografare un'area di potenziale evoluzione dei fenomeni di sprofondamento, ipotizzando il corso sotterraneo delle acque probabilmente regimentate. Uno studio più dettagliato e diretto della situazione, con particolare riguardo alla conoscenza delle modalità di smaltimento di tutte le acque bianche stradali, delle fognature ed eventuali falde idriche, potrà indicare correttamente l'entità dei fenomeni, la posizione delle eventuali perdite, la quantità e qualità di acque non regimentate e individuare le più opportune soluzioni progettuali. 102

109 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di ENNA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 3 1,79 3 1,79 Colamento rapido 4 3,73 2 1,79 1 1,16 7 6,69 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 4 2,91 3 2,51 7 5,42 Frana complessa 1 4, , ,17 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 21 18, , , ,23 Area a franosità diffusa , ,66 Deformazioni superficiali lente(creep) 31 79, ,83 Calanchi , ,42 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,29 TOTALE , , ,23 0 0, ,50 Comune di Gagliano Castelferrato Il territorio comunale ricade tutto all'interno del bacino in esame e presenta morfologie molto variabili, con asperità accentuate nella porzione centrale e settentrionale. In generale, affiorano principalmente litotipi delle sequenze fliscioidi con argilliti, marne, siltiti (spesso tettonizzate) e con intercalazioni arenacee che diventano prevalenti in corrispondenza delle dorsali ad est del centro abitato, nella zona di estrazione del metano. Solo all'interno della vallata del F. di Sperlinga si rinvengono terreni postorogeni della Serie Gessoso-Solfifera del bacino evaporitico messiniano. Numerosi sono i fenomeni di crollo lungo le scarpate arenacee della dorsale centrale e attorno il centro abitato. Colamenti e scorrimenti sono poco diffusi, se si eccettuano alcuni corpi relitti di paleofrane aventi talvolta vaste dimensioni. L'erosione accelerata si concentra lungo le aste torrentizie dei tratti più montani della porzione settentrionale del territorio. In corrispondenza degli affioramenti di Argille Varicolori si registra un'alta propensione ai movimenti superficiali delle coltri di alterazione, con ampi sottobacini soggetti a franositá diffusa e soliflusso. Il centro storico si sviluppa all'ombra di scarpate arenacee che in gran parte sono state messe in sicurezza da interventi di consolidamento dei massi fratturati, con il posizionamento di reti e tiranti. Solo due tratti di scarpata non sono ancora sistemati mentre gli interventi nella zona del castello stanno per essere completati. 103

110 Foto 2.22 Dissesto numero 094-4GA-012c Zona Castello versante Sud Nel versante settentrionale del paese, in zona di espansione, sono stati realizzati alcuni interventi di sistemazione; localmente si registrano ancora cedimenti e riassetti del terreno che coinvolgono in parte la scuola elementare. Dai sopralluoghi effettuati risulta che alcuni interventi hanno appesantito l'area e soprattutto variato le condizioni di smaltimento e drenaggio delle acque di ruscellamento, determinando puntuali sofferenze dell'assetto geomorfologico. 104

111 Foto 2.23 Dissesto numero : 094-4GA-020 Via S. Cono intervento realizzato Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di GAGLIANO CASTELFERRATO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 33 14,60 6 1, ,60 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 0,02 1 0,06 1 3,43 3 3,51 Frana complessa 2 8, , ,32 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 6 4,66 4 8, ,93 Area a franosità diffusa , ,94 Deformazioni superficiali lente(creep) 31 70, ,59 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,97 TOTALE ,12 7 4, , , ,86 105

112 Comune di Leonforte Il territorio si estende in corrispondenza del limite occidentale della dorsale calcarenitico pliocenica degli Erei settentrionali, dove è ubicato anche il centro abitato. Il territorio interessa, inoltre, differenti litotipi afferenti alle sequenze fliscioidi (particolarmente estese in corrispondenza della porzione più settentrionale), mentre a sud dell'abitato si rinvengono livelli gessosi e calcarei. I crolli sono presenti lungo le scarpate delle alture calcarenitiche mentre colamenti e scorrimenti si registrano soprattutto a sud del centro abitato, nelle scarpate di raccordo con i fondovalle argillosi. I processi erosivi sono omogeneamente distribuiti e si concentrano lungo le aste torrentizie. Movimenti delle coperture superficiali di alterazione sono frequenti nei pendii con pendenze superiori ai 20 gradi e su litotipi essenzialmente argillosi. Sulle pendici che delimitano ad occidente il centro abitato si osservano i maggiori problemi di instabilità, dovuti soprattutto a processi erosivi accelerati lungo due assi torrentizi; tali processi modificano la geometria delle scarpate e determinano instabilità delle bancate calcarenitiche erose al piede. I rischi maggiori sono relativi ad alcuni edifici posizionati sulla sommità dei banconi arenacei e calcarenitici, per l'arretramento del ciglio roccioso in caso di crolli. Limitati crolli sono stati segnalati lungo le scarpate rocciose sovrastanti la S.P.n 121 in C.da Cernigliela. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di LEONFORTE distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 11 13, ,36 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 1,22 1 0,59 2 1,81 Frana complessa 1 1,44 3 8, ,07 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 8 3, , , , ,63 Area a franosità diffusa , ,37 Deformazioni superficiali lente(creep) 32 84, ,16 Calanchi 7 12, ,37 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,67 TOTALE , , , , ,44 106

113 Comune di Nicosia Gran parte del territorio ricade nel settore in cui affiorano le sequenze fliscioidi con prevalenza di Argille Varicolori e di banconi arenacei ad esse associati (Flysch di Nicosia). Nel settore meridionale sono affioranti i sedimenti della Formazione Gessoso- Solfifera con gessi, argille e calcari. I crolli interessano i banconi arenacei e le scarpate gessose. Numerosi sono i corpi franosi relitti, testimoni delle smantellamento della catena in periodi climatici più rigidi di quelli attuali; le frane attuali sono più limitate e interessano i versanti argillosi a maggiore pendenza. L'erosione si accanisce nelle porzioni montane dei reticoli idrografici e in corrispondenza degli accumuli di paleofrane, determinando locali riattivazioni. Le argille varicolori risultano particolarmente esposte ai movimenti lenti delle coltri superficiali. Il centro abitato è costruito tra gli affioramenti rocciosi arenacei che interrompono il tessuto urbano. Talvolta le case sono appoggiate alle pareti rocciose sfruttandone gli anfratti, altre volte le morfologie hanno guidato i processi di crescita urbana individuando gli assi stradali principali tra alture e pareti subverticali. Nel complesso, il centro urbano presenta una serie di problematiche geomorfologiche riconducibili a tre tipologie essenziali: crolli dalle pareti interne al centro abitato; crolli dalle pareti dell'altura del castello; dissesti e crolli su Via M. Capra. Nel primo caso andrebbe eseguito un censimento di maggior dettaglio per individuare tutte le situazioni che nel Piano per l'assetto Idrogeologico sono sfuggite o non sono state evidenziate per le limitazioni imposte dalla scala adottata (1:10.000). Si potranno, così meglio, individuare le singole situazioni a rischio e predisporre un programma di interventi limitati e puntuali. Nel secondo caso, esiste già un di completamento degli interventi già realizzati che permetterà di consolidare l'intera altura e mitigare i rischi alle abitazioni ad essa sottostanti. In ultimo, per la zona di Via M. Capra, si segnala la necessità di monitoraggio dell'area e la predisposizione di opere di ripristino funzionale delle reti di drenaggio superficiale e profonde, al fine di evitare ulteriori cedimenti lungo il bordo occidentale del vecchio corpo franoso. Il di riordino e consolidamento degli edifici lungo la Via M. Capra dovrà essere accompagnato da opere di completamento del consolidamento della scarpata più alta, dove risultano ancora insufficienti gli interventi già realizzati. 107

114 Foto 2.24 Dissesto numero 094-4NI-015 prosecuzione di Via Marcello Capra Anche la zona di valle deve essere attenzionata con uno studio geologico articolato, al fine di migliorare l'inserimento delle strutture urbane nel contesto, reso complicato da un'occupazione caotica di un'area oggetto di una precedente frana (metà del 1700), non completamente riassestata. Foto 2.25 Dissesto numero 094-4NI-016 a Monte di Via Regina Elena 108

115 Foto 2.26 Parete rocciosa relativa al dissesto numero 094-4NI-028 località Santa Maria di Gesù Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di NICOSIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 98 57,87 7 1, ,90 Colamento rapido 6 12,49 1 0,66 2 4, ,69 Sprofondamento 1 0,12 1 0,12 Scorrimento 8 3,24 1 0,48 9 3,72 Frana complessa 2 2, , , ,18 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 4 4, , , ,30 Area a franosità diffusa , ,31 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,90 Calanchi 13 27, ,03 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,96 TOTALE , , , , ,11 109

116 Comune di Nissoria Il comune è localizzato nella porzione centro-settentrionale del bacino del Simeto. Esso ricade per il 100% del suo territorio all interno del bacino in esame. La porzione meridionale del territorio si sviluppa lungo il bordo della dorsale calcarenitica pliocenica, in un tratto dove le morfologie sono più blande e più simili all'altopiano di Piazza Armerina. Verso nord i pendii degradano debolmente verso la valle del F. di Sperlinga, dove affiorano le argille del Tortoniano e i differenti termini della Formazione Gessoso-Solfifera. Oltre la vallata del F. di Sperlinga si incontrano litologie argillose e siltose tettonizzate, afferenti ai flysch terziari dei Monti Nebrodi. I dissesti sono meno frequenti in questo territorio rispetto a quelli viciniori, soprattutto per la presenza di morfologie blande. I crolli si concentrano in corrispondenza di intercalazioni arenacee delle sequenze fliscioidi e talvolta lungo le rare scarpate calcarenitiche del Pliocene. Alcuni dissesti di tipo colamento o scorrimento si incontrano lungo le pendici della valle del F. di Cerami. L erosione di fondo interessa alcuni tratti dei torrenti discendenti dall'altopiano verso la vallata del F. di Sperlinga, dove sussistono anche fenomenologie di soliflusso e franosità diffusa delle coltri superficiali argillose. Il centro abitato non presenta particolari problemi geomorfologici se si escludono possibili sprofondamenti della strada di accesso sul lato nord e una parete rocciosa soggetta a crolli sovrastante l'area artigianale ad ovest del paese. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di NISSORIA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 17 7, ,98 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 1 0, , ,61 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 5 7,32 5 7,82 1 4, ,27 Area a franosità diffusa 8 43, ,12 Deformazioni superficiali lente(creep) 25 66, ,21 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 63 72, ,67 TOTALE ,98 6 8, ,74 1 4, ,86 110

117 Comune di Piazza Armerina Gran parte del territorio comunale ricade nell'altopiano calcarenitico degli Erei centrali mentre i due dipartimenti sono situati più a nord-est e presentano affioramenti di argille brecciate e di sequenze fliscioidi. Gran parte dei dissesti censiti ricade in tali aree esterne. In alcuni casi si osservano processi erosivi all'interno dell'altopiano, laddove la vegetazione diviene più rada. Il centro abitato risulta appena lambito dal territorio interno al bacino in esame e quindi è stato trattato nel P.A.I. del F. di Gela. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di PIAZZA ARMERINA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 6 3,84 6 3,84 Colamento rapido 1 0,54 1 0,54 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 2,37 1 2,37 Frana complessa 1 1,43 1 2, , ,99 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 3,64 1 2,11 3 5,75 Area a franosità diffusa 1 3,71 1 3,71 Deformazioni superficiali lente(creep) 14 40, ,66 Calanchi 7 20, ,24 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,71 TOTALE ,16 5 7,98 2 4, , ,81 111

118 Comune di Regalbuto Il Comune di Regalbuto ricade per intero nel bacino del Simeto. Per quanto riguarda le litologie presenti, il territorio può essere suddiviso in tre fasce in senso Est-Ovest. A nord, oltre la valle del Fiume di Sperlinga e del Lago Pozzillo, si rinvengono le litologie dei flysch argillosi con intercalazioni arenacee in banchi e strati. La zona centrale del territorio comunale ricade all'interno della dorsale plio-quaternaria con argille sabbiose, marne e banconi arenacei e calcarenitici alla sommità. La parte meridionale degrada dolcemente verso la vallata del Dittaino, con affioramenti prevalentemente argillosi, sempre più antichi andando verso sud, fino a raggiungere il bordo settentrionale dell'alto strutturale di Monte Iudica, dove sono presenti flysch argillosi e argille varicolori. I crolli interessano principalmente la dorsale arenaceo-calcarenitica e soprattutto il suo versante settentrionale. Pareti soggette a crolli si evidenziano negli affioramenti quarzarenitici della porzione settentrionale del territorio. Numerosi sono i corpi franosi, spesso relitti, che si rinvengono nella zona a nord del Fiume di Sperlinga. Molti i colamenti con riattivazioni cicliche. L'erosione accelerata si manifesta in gran parte del territorio, con particolare risalto lungo le aste torrentizie di raccordo tra le numerose alture e i fondovalle argillosi. Il versante meridionale della dorsale centrale è particolarmente colpito con interi reticoli idrografici soggetti a erosione di fondo e di sponda. Suscettività a soliflussione e frane superficiali diffuse si riscontrano in entrambi i versanti del F. di Sperlinga, con particolare riferimento al versante a settentrione del centro abitato. L'esame della situazione del centro abitato ha evidenziato la pericolosità della dorsale arenacea che si sviluppa ad est del centro storico, per i ripetuti crolli accompagnati da trasporto solido che hanno interessato la viabilità e che minacciano i serbatoi idrici ed alcune abitazioni. Molto complessa è la condizione della zona settentrionale dell'abitato per la presenza di una diffusa imbibizione delle coltri superficiali di cui non è stato tenuto conto (predisposizione di drenaggi e bonifica dei terreni di fondazione) allorché si è scelto di posizionare in quest area la zona principale di espansione dell'abitato. Il quartiere di S. Ignazio nuovo è un esempio di cattivo inserimento antropico su terreni soggetti a diffusi movimenti superficiali, amplificati da carichi mal distribuiti e da interruzioni dei percorsi idrici del sottosuolo entro i primi 2-5 metri. Oggi sono in corso indagini e perizie giudiziarie, per cui non pare opportuno pronunciarsi sulle cause, modalità ed entità degli evidenti cedimenti che alcuni fabbricati ed opere accessorie presentano. L'intervento eseguito nel quartiere S. Ignazio "vecchio", risulta aver stabilizzato l'area. Sarebbe auspicabile un attento monitoraggio per valutare eventuali riattivazioni di movimenti superficiali al contorno delle opere di stabilizzazione. Sono stati infatti riscontrati alcuni movimenti superficiali a monte della costruenda circonvallazione che non interessano direttamente fabbricati o infrastrutture ma che segnalano l'esigenza di porre una particolare attenzione nella realizzazione delle nuove opere in questa zona. 112

119 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di REGALBUTO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 53 67, ,63 Colamento rapido 1 2,36 3 3,53 4 5,88 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 0,74 2 1,87 3 2,61 Frana complessa 3 3, , , ,26 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 10 19,20 5 6, ,37 Area a franosità diffusa , ,03 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,31 Calanchi 18 31, ,71 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,61 TOTALE , , , , ,41 Comune di Sperlinga Il territorio ricade nel versante meridionale dei Monti Nebrodi, in cui affiorano argille varicolori, flysch argillosi e limitati lembi della Successione Gessoso-Solfifera, in corrispondenza del T.te Mandre. Banconi arenacei si incontrano, sparsi tra le argille varicolori, nel settore nord-orientale del territorio, nei pressi del centro abitato. I crolli sono limitati agli affioramenti arenacei del settore nord-orientale mentre colamenti e scorrimenti interessano soprattutto gli affioramenti delle argille varicolori, nel settore centrale del territorio comunale. Sempre in corrispondenza delle argille varicolori si registrano i principali fenomeni di erosione diffusa e concentrata, nonché il movimento lento delle coltri di alterazione, non appena le pendenze superano i 20 gradi. Il centro abitato è addossato ad un grande blocco arenaceo con stratigrafia subverticale, parzialmente oggetto di interventi di messa in sicurezza dai crolli. Esiste già una proposta del Comune che prevede il completamento delle opere di consolidamento anche per la restante scarpata sovrastante l'abitato. Altre scarpate rocciose minacciano a sud e ad est la periferia di Sperlinga. 113

120 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di SPERLINGA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 21 11, ,33 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 2 1,75 1 0,63 3 2,38 Frana complessa 1 1,02 1 5, , ,32 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 5 4,37 4 3,51 3 4, ,69 Area a franosità diffusa , ,45 Deformazioni superficiali lente(creep) 25 52, ,15 Calanchi 2 1,60 2 1,60 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 48 65, ,25 TOTALE ,15 7 6, , , ,17 114

121 Comune di Troina Il territorio ricade in massima parte nel settore del versante meridionale della catena costiera siciliana, con affioramenti di sequenze fliscioidi argillose con intercalazioni arenacee o calcareo-marnose. La morfologia del territorio appare molto frammentata, con ampie vallate alternate a ripidi pendii congiungenti verso contrafforti arenacei e calcarei. I crolli sono diffusi soprattutto in corrispondenza delle alture su cui si sviluppa il centro abitato e la sua immediata periferia. Frequenti i corpi di frane per colamento o scorrimento, soprattutto nei settori occidentale e settentrionale del territorio. I processi erosivi più severi si incontrano lungo le scarpate del settore centrale in relazione ai forti dislivelli esistenti. Le coltri superficiali più vulnerabili al soliflusso e a frane di limitato spessore e ampiezza, sono maggiormente diffuse nel settore orientale del territorio comunale. Il centro abitato, nel suo nucleo storico, presenta scarpate rocciose esposte sia sul lato settentrionale che su quello meridionale. Numerose le segnalazioni di crolli avvenuti negli ultimi due anni, con distacco di massi, spesso isolati, ma aventi dimensioni superiori al metro cubo. In ragione della stretta relazione tra tessuto urbano e pareti rocciose, si ripete quanto evidenziato per il comune di Nicosia in riferimento al grado di completezza del censimento eseguito. La scala di studio non ha permesso, infatti, una definizione puntuale e sufficiente di tutti gli elementi a rischio, per cui si rimanda alla necessità di un piano complessivo e di dettaglio che potrebbe essere prodotto sulla base dei rilievi svolti in occasione dello studio geologico del PRG da poco completato. Tale studio sarebbe utile per completare gli interventi già realizzati, al fine di individuare le necessità residue per la messa in sicurezza delle zone circostanti le vie Umberto, Vittorio Emanuele, Fisicaro ed altre minori; zone che risultano ricorrenti nelle segnalazioni dell'utc. Differente la condizione di altre due aree del centro abitato in cui frequenti sono le segnalazioni di movimenti franosi o di lesioni ai fabbricati e alle sedi stradali (Via Berlinguer e Arcirù). Nella prima zona il versante meridionale mostra una predisposizione ai movimenti superficiali che parzialmente hanno interessato le strade comunali. Pur non essendoci elementi a rischio elevato e molto elevato, il miglioramento complessivo della stabilità dell intero pendio sottostante risulta determinante nel caso in cui l'area dovesse svolgere funzioni di servizio nel contesto dell'espansione urbana di Troina. Tra l'altro, la presenza di condotte fognarie, di acquedotti e di strade vicinali, spesso oggetto di interruzioni per piccoli movimenti franosi, rende inevitabile un graduale processo di sistemazione con interventi diffusi e di risagomatura. L'altra zona in esame è quella denominata Arcirù che comprende un'ampia area che si sviluppa a valle della scarpata di Monte San Pantheon e degrada, con pendenze anche notevoli, verso il Fiume di Sotto Troina. Nei primi anni 70 si è verificato un dissesto che ha coinvolto alcune abitazioni fino a determinarne l'abbattimento, mentre masse di terreno hanno invaso le sottostanti strade comunali. Attualmente le condizioni risultano meno gravi, ma esistono ancora i segni di parziali assestamenti dei fabbricati. L'intera area meriterebbe maggiore attenzione con un sistema di monitoraggio in grado di determinare eventuali processi evolutivi ancora in 115

122 atto (sovrapressioni, drenaggio irregolare delle acque, cedimenti, ecc.), capaci di reinnestare movimenti franosi come quello degli anni 70. Infine è da segnalare la condizione di latente rischio del centro di assistenza ospedaliera privato OASI, per gli eventi ripetuti di caduta e trasporto di massi durante eventi piovosi eccezionali. Tra gli interventi necessari, da aggiungere a quelli già realizzati, si suggerisce la risagomatura delle superfici, l aumento della copertura arborea e la sistemazione delle acque selvagge al fine di ridurre il trasporto solido. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di TROINA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 13 15,50 9 3, ,36 Colamento rapido 4 2,23 1 0,34 1 6,01 6 8,57 Sprofondamento 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Scorrimento 23 11,53 6 4,98 5 7,17 2 2, ,02 Frana complessa 5 10, , , , ,11 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 13 7, , ,19 4 6, ,58 Area a franosità diffusa , ,72 Deformazioni superficiali lente(creep) , ,84 Calanchi 3 1,69 3 1,69 Dissesti dovuti ad erosione accelerata , ,27 TOTALE , , , , ,16 116

123 Foto 2.27 Foto storica relativa al dissesto 094-4TR-009 a monte ed a valle di Via Soccorso Comune di Valguarnera Caropepe Il territorio ricade interamente all interno del bacino in esame. Si trova in corrispondenza del bordo nord-orientale dell'altopiano calcarenitico-arenaceo che degrada verso nord lungo due strette valli rappresentate dal torrente Mulinello e dal Burrone Ciaramito, tributari del Torrente Calderari. I terreni affioranti sono di natura argillosa ed appartenenti alla porzione pelitica del Flysch Numidico, delle Argille Brecciate ed alla Formazione Terravecchia. Crolli limitati, ma di recente attivi e pericolosi per il transito viario e la sicurezza di alcune abitazioni, sono presenti sul fronte occidentale del centro abitato. Pur in un territorio di estensione relativamente modesta, sono stati censiti diversi corpi di frana anche di rilevanti dimensioni, in parte quiescenti ma con riattivazione evidente del piede e della corona di distacco. Due di questi si dipartono dal versante settentrionale del centro abitato, ma risultano sufficientemente sotto controllo a seguito delle opere eseguite che hanno mitigato gli effetti sugli elementi a rischio. Numerosi i dissesti superficiali che interessano anche vaste aree e interi sottobacini; i fenomeni erosivi risultano invece meno diffusi che in altri territori. 117

124 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di VALGUARNERA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 2 0,54 1 0,37 3 0,91 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 1 3,71 2 1,38 3 5, ,91 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 1 0,59 2 3,23 3 3,82 Area a franosità diffusa 8 16, ,93 Deformazioni superficiali lente(creep) 10 22, ,65 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 9 11, ,30 TOTALE 30 55,13 3 1,97 5 9,05 1 0, ,52 118

125 Comuni della Provincia di Messina Nella Tabella 2.49 viene riportata una sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei risultati sviluppati analiticamente per ogni singolo comune. Tabella 2.49 Numero e superficie dei dissesti nella Provincia, distinti per comune COMUNI N. AREA [km 2 ] Alcara Li Fusi - - Capizzi 80 1,82 Baronia - - Castel di Lucio - - Cesarò 113 2,64 Galati Mamertino - - Longi 17 0,38 Mistretta 3 0,25 San Fratello - - San Teodoro 74 1,22 Tortorici 3 0,16 TOTALE 280 6,30 Comune di Alcara Li Fusi Solo piccole porzioni di territorio a cavallo del limite di bacino ricadono all interno dell area in esame. All interno di queste piccole aree non sono stati riscontrati dissesti. Comune di Capizzi Il territorio del Comune di Capizzi è ubicato nella parte meridionale dei Monti Nebrodi ed ha una estensione di circa 60 Km 2. I lineamenti morfologici che lo caratterizzano sono individuabili in una orografia a carattere prevalentemente montuoso. Dal punto di vista geologico i terreni affioranti nel territorio comunale sono dati da successioni terrigene, unità cristalline e carbonatiche caratterizzate da uno stile tettonico a falde di ricoprimento. L abitato sorge su un rilievo costituito dall alternanza di banconi arenacei e strati pelitico-siltosi del Flysch di Reitano. Le condizioni di instabilità dei versanti vanno ricercate nell erosione selettiva conseguente alle differenti caratteristiche intrinseche dei termini che compongono l alternanza fliscioide. Laddove l azione dei processi erosivi risulta più intensa, l asportazione degli orizzonti pelitici mette a nudo, facendoli emergere, i banconi lapidei che, in funzione del loro stato di fatturazione, possono essere soggetti a crolli. Queste forme di dissesto sono presenti al margine settentrionale ed orientale dell abitato. 119

126 Foto 2.28 Dissesti interessanti la rete viaria Nelle aree poste a valle dell abitato, dove affiorano terreni prevalentemente argillosi, l instabilità è legata a fenomeni di erosione diffusa e plasticizzazione, in relazione ai forti sbalzi termici e alla frequenza e concentrazione degli eventi piovosi. L intera rete viaria è particolarmente colpita dai movimenti franosi conseguenti ai processi di modellamento dei versanti. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CAPIZZI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 3 1,83 3 1,83 Colamento rapido 1 1, , ,17 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 6 2,50 1 1,44 7 3,94 Frana complessa 5 8,96 1 0,23 6 9,19 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 6 4,13 3 5, , ,62 Area a franosità diffusa 10 43, ,52 Deformazioni superficiali lente(creep) 25 24, ,52 Calanchi 0 0,00 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 17 65, ,32 TOTALE , , ,60 1 0, ,11 120

127 Comune di Caronia Solo piccole porzioni di territorio a cavallo del limite di bacino ricadono all interno dell area in esame. All interno di queste piccole aree non sono stati riscontrati dissesti. Comune di Castel di Lucio Solo piccole porzioni di territorio a cavallo del limite di bacino ricadono all interno dell area in esame. All interno di queste piccole aree non sono stati riscontrati dissesti. Comune di Cesarò Il territorio comunale di Cesarò risulta ubicato in prossimità della cresta dei monti Nebrodi; esso si sviluppa nell ambito dei bacini idrografici del Fiume Troina e dei Torrenti: Martello, Cutò, San Fratello. I lineamenti morfologici che lo caratterizzano sono individuabili in una orografia a carattere prevalentemente montuoso, essendo gran parte del territorio al di sopra di quota 1000 m.s.l.m. e raggiungendo i metri 1847 s.l.m. alla vetta di Monte Soro. Dal punto di vista geologico si individuano tre fasce in senso est - ovest; a nord il Flysch di M. Soro con arenarie ed argilliti; al centro si evidenziano affioramenti del Flysch Numidico mentre a sud, grossomodo a partire dal centro abitato, si entra nel dominio sicilide con prevalenza di argille varicolori e scagliose. La copertura vegetale, in buone condizioni nelle porzioni settentrionali e centrali, determina una riduzione della frequenza dei dissesti che invece diventano diffusi nella zona di affioramento delle argille varicolori, laddove si riscontrano indici di franosità superiori alle medie. Il centro abitato risulta posizionato su un'area caratterizzata da contatti tettonici tra tre scaglie fliscioidi e, quindi particolarmente suscettibile a fenomenologie di dissesto diffuse lungo zone di contatto. Particolarmente delicata risulta l'area a sud-ovest del centro storico, dove si è sviluppata gran parte dell'espansione urbana di questi ultimi decenni. Qui le scarse qualità meccaniche dei terreni e la presenza di una diffusa percolazione idrica nelle coltri superficiali definiscono condizioni di facile innesco di fenomeni franosi, anche rilevanti in caso di un "cattivo inserimento" delle abitazioni e delle opere annesse alla viabilità. Al momento si osservano riattivazioni cicliche anche in presenza di opere di contenimento su pali e un generale soliflusso che interessa puntualmente numerose infrastrutture. Da segnalare, infine, la scarpata rocciosa posta a monte della S.S. n 120 che interessa marginalmente il bordo sud-orientale del centro abitato. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: 121

128 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CESARÒ distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 5 9,79 5 9,79 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 2 12,36 6 9, , ,31 Frana complessa 5 11,14 1 9, ,79 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 19 38,19 1 8,04 1 5,33 4 1, ,18 Area a franosità diffusa 11 67, ,48 Deformazioni superficiali lente(creep) 39 33, ,43 Calanchi 2 8,50 2 8,50 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 14 30, ,72 TOTALE , , ,00 4 1, ,20 Comune di Galati Mamertino Solo piccole porzioni di territorio a cavallo del limite di bacino ricadono all interno dell area in esame. All interno di queste piccole aree non sono stati riscontrati dissesti. Comune di Longi Il territorio del Comune di Longi è ubicato tra i Monti Nebrodi e Peloritani e circa metà di esso ricade nel bacino del Fiume Simeto. Le caratteristiche fisiche del territorio mostrano un orografia a carattere prevalentemente montuoso, essendo gran parte di esso al di sopra di quota 1000 m s.l.m. e raggiungendo i metri 1740 m s.l.m. alla vetta di Serra Del Re. Dal punto di vista geologico, i terreni ricadenti nel bacino del F. Simeto fanno parte dell Unità di Monte Soro. Trattasi di terreni fliscioidi costituiti da una facies argillosa, prevalente alla base e al tetto della successione, e da una facies mediana quarzareniticoargillosa. I dissesti non risultano particolarmente diffusi sia per le caratteristiche di buona copertura vegetale (boschi e macchia) sia per il limitato uso antropico e l'assenza di viabilità principale. In particolare, sono stati individuati solo alcuni colamenti e fenomeni di erosione accelerata nei tratti montani delle aste torrentizie. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: 122

129 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di LONGI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 0 0,00 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 2 1,83 2 1,83 Area a franosità diffusa 1 2,29 1 2,29 Deformazioni superficiali lente(creep) 6 1,94 6 1,94 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 8 32, ,21 TOTALE 15 36,44 2 1,83 0 0,00 0 0, ,27 Comune di Mistretta All interno del territorio comunale di Mistretta, ricadente nell area studiata, sono stati riscontrati 3 dissesti riportati nella seguente tabella. Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MISTRETTA distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 1 0,83 1 0,83 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 2,38 1 2,38 Frana complessa 1 21, ,68 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 0 0,00 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 0 0,00 TOTALE 1 0,83 0 0, ,06 0 0, ,89 123

130 Comune di San Fratello Solo piccole porzioni di territorio a cavallo del limite di bacino ricadono all interno dell area in esame. All interno di queste piccole aree non sono stati riscontrati dissesti. Comune di San Teodoro Il territorio di San Teodoro ricade totalmente nel bacino del F. Simeto. Ha caratteristiche morfologiche di alta collina con versanti prevalentemente degradanti verso sud, incisi da aste torrentizie ad andamento sub parallelo e dendritico. Dal punto di vista geologico, il territorio comunale è caratterizzato dall affioramento dei terreni appartenenti al Flysch di Monte Soro nella porzione settentrionale mentre attorno all'abitato si osservano anche argille bruno-verdastre e banconi di arenaria quarzarenitica del Flysch Numidico e a sud, dopo un contatto tettonico che si raccorda con quello di Cesarò, si passa alle Argille Varicolori. Le forme morfologiche sono caratterizzate, oltre che dagli accavallamenti tettonici, dall attività erosiva legata soprattutto alle condizioni climatiche, con escursioni termiche, alta piovosità e processi di gelivazione che hanno determinato nel tempo deformazione superficiale, colamento, frane di scoscendimento nei litotipi prevalentemente argillosi e diffuso ruscellamento superficiale. Numerosi sono i corpi franosi, anche di vaste dimensioni e parzialmente stabilizzati, ma ciclicamente riattivati. I versanti con affioramenti delle argille varicolori sono maggiormente soggetti ai dissesti superficiali e al soliflusso in ragione di geometrie dei versanti molto accidentate per la presenza di coltri di alterazione molto variabili. Il centro abitato è posizionato sulla zona di contatto tettonico tra unità strutturali differenti; si evidenziano movimenti franosi relitti che hanno probabilmente determinato il pianoro su cui si sviluppa il centro storico. Ancora oggi si osservano movimenti e riattivazione parziale del fronte di valle. Gli ultimi interventi di consolidamento di questa porzione di territorio posta sul bordo sud-occidentale del centro abitato sono ancora oggetto di monitoraggio per determinare l'efficacia delle soluzioni eseguite. Alcuni dissesti interessano anche il settore occidentale nei pressi del cimitero e della discarica, con riattivazione anche nell ultimo inverno ( ). Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: 124

131 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di SAN TEODORO distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 3 1,92 6 8, ,40 Frana complessa 1 2,24 1 7,60 2 9,84 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 5 9,36 3 6,95 1 2, ,74 Area a franosità diffusa 7 27, ,91 Deformazioni superficiali lente(creep) 30 36, ,25 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 17 18, ,73 TOTALE 62 94,17 4 9, ,91 1 7, ,87 Comune di Tortorici Il territorio del Comune di Tortorici è ubicato nell entroterra tirrenico e si sviluppa in gran parte nell ambito del bacino idrografico del Fiume Tortorici ed in minor parte in quello del Fiume Alcantara; solo una piccola porzione interessa il bacino del F. Simeto. I terreni affioranti nel territorio afferente al Simeto, fanno parte di diverse formazioni; si rinvengono, infatti, affioramenti del Flysch di Monte Soro (membro arenaceo e membro argilloso) e di rocce a vario grado metamorfico dei Peloritani. Sono stati censiti solo pochi dissesti in ragione delle buone condizioni delle coperture vegetali e del limitato uso antropico di questa porzione del territorio. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: 125

132 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di TORTORICI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 0 0,00 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 0,59 1 0,59 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 2 15, ,62 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 0 0,00 TOTALE 3 16,21 0 0,00 0 0,00 0 0, ,21 Comuni della provincia di Palermo Nella Tabella 2.56 viene riportata una sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei risultati sviluppati analiticamente per l unico comune che risulta avere dissesti. Tabella 2.56 Numero e superficie dei dissesti nella Provincia, distinti per Comune COMUNE N. AREA [km 2 ] Gangi 106 2,97 Geraci Siculo - - TOTALE 106 2,97 Comune di Gangi Nel bacino del F. Simeto ricade la porzione orientale del territorio di Gangi, con morfologia di alta collina. Vi affiorano terreni del Flysch Numidico, ampi territori con argille varicolori e termini argillosi, gessosi e calcarei della Formazione Gessoso-Solfifera. Si sono evidenziati alcuni crolli sulle scarpate degli affioramenti arenacei e delle alture gessose. Numerose sono le frane per colamento o scorrimento, con particolare frequenza nella porzione centrale e meridionale del territorio in esame. Molti i corpi relitti, in gran parte riattivati ripetutamente. 126

133 L'erosione accelerata si registra soprattutto sui versanti argillosi della Formazione Gessoso-Solfifera mentre dissesti superficiali interessano quasi tutte le formazioni argillose con ampie "plaghe" che riguardano interi sottobacini. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di GANGI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 13 7, ,48 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 2,38 1 2,38 Frana complessa 3 10,84 2 4, , , ,86 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 3 1,21 3 2,98 2 5,18 8 9,37 Area a franosità diffusa 10 38, ,59 Deformazioni superficiali lente(creep) 22 46, ,67 Calanchi 1 0,75 1 0,75 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 31 30, ,80 TOTALE ,34 5 7, , , ,90 Comune di Geraci Siculo Solo piccole porzioni di territorio comunale a cavallo del limite di bacino ricadono nell area in esame. In queste aree non sono stati censiti dissesti geomorfologici. 127

134 Comuni della provincia di Siracusa Nella Tabella 2.58 viene riportata una sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei risultati sviluppati analiticamente per ogni singolo comune. Tabella 2.58 Numero e superficie dei dissesti nella Provincia, distinti per Comune COMUNI N. AREA [km 2 ] Carlentini - - Lentini 14 0,19 TOTALE 14 0,19 Comune di Carlentini Sulla base delle analisi delle foto aeree la piccola porzione di territorio comunale interna all area in esame non presenta dissesti geomorfologici. Comune di Lentini La porzione settentrionale del territorio comunale di Lentini ricade all interno del bacino idrografico del Fiume Simeto e dell area intermedia tra questo ed il bacino del Fiume San Leonardo. I dissesti censiti sono maggiormente presenti nel settore occidentale di tale territorio, in prossimità del confine con il comune di Scordia, lungo le scarpate di un ampio tavolato (Dosso Tamburaro e Coste di Fiumefreddo) posto a quota 300 m.s.l.m. circa. Qui si rinvengono depositi calcarenitici frammisti a vulcanoclastiti in matrice sabbiosa mentre lungo i versanti affiorano le sottostanti argille sabbiose, particolarmente sensibili ai processi erosivi superficiali. Tali processi determinano un evoluzione retrograda e selettiva che provoca lo scalzamento al piede degli affioramenti rocciosi sovrastanti (posti alla sommità dei versanti). I livelli calcarenitici e vulcanoclastici vengono così a trovarsi in precarie condizioni di stabilità che si manifestano attraverso il crollo delle porzioni esterne e di quelle a sbalzo sul versante in erosione. Nella zona sovradescritta, interna al bacino del F. Simeto, ricadono quasi tutti i dissesti censiti, ad eccezione di uno, ricadente nell Area Territoriale tra il F. Simeto ed il F. S. Leonardo, che interessa la porzione più settentrionale del territorio in esame, in prossimità di Contrada Pianometa, in corrispondenza del salto morfologico tra le propaggini dell altopiano Ibleo e la Piana di Catania. I dissesti censiti sono in maggioranza costituiti da crolli e da fenomenologie dovute ad erosione accelerata. Solo in località Monte Serravalle è stata evidenziata la presenza di uno scorrimento quiescente che interessa il versante settentrionale della debole altura. Nella seguente tabella vengono riportati i dissesti distinti per tipologia e stato di attività: 128

135 Tabella Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di LENTINI distinti per tipologia e stato di attività TIPOLOGIA ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] Crollo/ribaltamento 9 8,09 0 0,00 9 8,09 Colamento rapido 0 0,00 Sprofondamento 0 0,00 Scorrimento 1 1,32 1 1,32 Frana complessa 0 0,00 Espansione laterale DGPV 0 0,00 Colamento lento 0 0,00 Area a franosità diffusa 1 3,03 1 3,03 Deformazioni superficiali lente(creep) 0 0,00 Calanchi 0 0,00 Dissesti dovuti ad erosione accelerata 2 4,83 2 4,83 TOTALE 12 15,95 0 0,00 1 1,32 0 0, ,27 A questi si deve aggiungere un crollo attivo con area di 0,18 ha, ricadente nell Area territoriale tra il F. Simeto ed il F. S. Leonardo. 129

136 2.4 Valutazione della pericolosità ed individuazione delle aree a rischio La metodologia di valutazione del rischio è stata riferita alla definizione di rischio data dal D.P.C.M. 29/9/98 (Atto di indirizzo e coordinamento), cui si rimanda per completezza. I territori relativi all Area territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo, al bacino del e del presentano un numero esiguo di dissesti per cui l analisi della pericolosità e del rischio viene trattata insieme a quella del bacino del Fiume Simeto. Al fine di una migliore leggibilità delle aree di pericolosità e degli elementi a rischio ricadenti nel contesto del centro abitato, si allega alla presente relazione un atlante contenente gli stralci delle carte di pericolosità e del rischio geomorfologici in scala maggiore, su formato A3 (42 cm x 29,7 cm). Per un quadro completo si rimanda alle tabelle allegate. Per i dati relativi ad ogni singola area pericolosa ed elemento a rischio si rimanda alle schede di censimento inserite nel CD allegato e all elenco delle caratteristiche principali dei dissesti inserito con lo stralcio della Carta delle Pericolosità e del Rischio Geomorfologici Analisi del bacino del Fiume Simeto, Area Territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo, Lago di Maletto, La base conoscitiva delle condizioni di dissesto nell ambito del bacino idrografico del Fiume Simeto e nelle aree adiacenti, è stata realizzata su CTR in scala 1: Di ogni dissesto censito è stata definita la pericolosità, calcolata sulla base della metodologia riportata nella Relazione Generale. In particolare, sono state individuate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 162 per una superficie complessiva di 541,26 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 445 per una superficie complessiva di 1231,89 Ha; Area a pericolosità media (P2) N per una superficie complessiva di 9324,43 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N per una superficie complessiva di 2154,63 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 139 per una superficie complessiva di 1319,58 Ha. Nella Figura 2.2 è stato elaborato un grafico in cui viene rappresentata la distribuzione percentuale della pericolosità nelle aree in studio sia relativamente al numero di aree coinvolte che alla superficie delle stesse. 130

137 70% 60% 50% (%) 40% 30% P4 P3 P2 P1 P0 20% 10% 0% Distribuzione per Numero Distribuzione per Area Figura 2.2 Distribuzione percentuale delle classi di pericolosità del Fiume Simeto, Area Territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo,, Dal grafico si evince che le aree a pericolosità media sono quelle più estese, seguono le aree a pericolosità modesta, queste ultime presentano una distribuzione areale di molto inferiore in percentuale alla distribuzione per numero, ciò ad indicare che si tratta di dissesti di modeste estensioni. La perimetrazione della pericolosità coincide in generale con quella del relativo dissesto da cui scaturisce. Nel caso dei crolli, l areale di pericolosità comprende una fascia di 10/20 metri di protezione a partire dal ciglio superiore in ragione dell altezza della scarpata e si estende a valle della parete rocciosa a comprendere la zona ipotizzabile di massima distanza raggiungibile dai massi rotolati, definita in conformità ai dati storici e alla distanza dei blocchi rocciosi presenti al piede della scarpata. Inoltre, in caso di interventi di protezione già eseguiti nell ambito di crolli, la pericolosità, per la fascia protetta dall intervento, si riduce a P1 cioè a pericolosità moderata. Tutto ciò determina una differenza di numero e di superficie tra i valori relativi ai dissesti e quelli della pericolosità. 131

138 Sulla base delle classi di pericolosità individuate e delle infrastrutture presenti all interno del perimetro delle relative aree, sono stati perimetrati i singoli elementi a rischio con relativo livello d attenzione da R1 a R4. Complessivamente sono state individuate n 1894 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 294 per una superficie complessiva di 48,86 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 273 per una superficie complessiva di 66,13 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 667 per una superficie complessiva di 117,27 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 696 per una superficie complessiva di 134,00 Ha. Nel seguente grafico è stata rappresentata la distribuzione percentuale del numero di aree e della superficie complessiva delle aree a rischio. 50% 40% (%) 30% 20% R4 R3 R2 R1 10% 0% Distribuzione per Numero Distribuzione per Area Figura 2.3 Distribuzione percentuale delle classi di rischio del bacino del Fiume Simeto, Area Territoriale tra il bacino del Fiume Simeto e il bacino del Fiume San Leonardo, Lago di Maletto, 132

139 Nel distretto idrografico esaminato prevalgono le aree a rischio moderato seguite da quelle a rischio medio. Le aree a rischio elevato e molto elevato si equivalgono per numero ma non per distribuzione areale, infatti le prime occupano superfici maggiori Analisi dei territori distinti per comune Per ogni comune viene riportata una sintesi dei dati relativi al numero ed estensione delle aree di pericolosità e degli elementi a rischio. Per i comuni che presentano aree di pericolosità elevata e molto elevata e/o di rischio molto elevato si riporta una breve descrizione delle situazioni geomorfologiche, ponendo particolare attenzione ai fenomeni franosi che interessano i centri abitati e le infrastrutture di maggiore interesse. Comuni della provincia di Catania La descrizione delle aree di pericolosità elevata e molto elevata e dei rischi connessi viene correlata dalle tavole relative agli ingrandimenti della Carta delle Pericolosità e dei rischi geomorfologici di 14 centri abitati per la provincia di Catania. N. Tavola Comune 1a e 1b ADRANO 2 BIANCAVILLA 3 BRONTE 4 CALTAGIRONE 5 CASTEL DI IUDICA 6 MALETTO 7 MINEO 8 MIRABELLA IMBACCARI (CT) PIAZZA ARMERINA (EN) 9 PALAGONIA 10 PATERNO 11 RADDUSA 12 RAMACCA 13 S. MARIA DI LICODIA 14 S. MICHELE. DI GANZARIA Comune di Adrano Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 2 per una superficie complessiva di 22,03 Ha Area a pericolosità elevata (P3) N. 10 per una superficie complessiva di 47,37 Ha Area a pericolosità media (P2) N. 10 per una superficie complessiva di 50,19 Ha Area a pericolosità moderata (P1) N. 11 per una superficie complessiva di 15,23 Ha Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 0,44 Ha. 133

140 La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 13 per una superficie complessiva di 1,98 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 14 per una superficie complessiva di 1,61 Ha; Aree a rischio medio (R2) N.25 per una superficie complessiva di 2,33 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 12 per una superficie complessiva di 0,85 Ha. Nel territorio comunale di Adrano, in località San Leo (dissesto 094-3AD-006) fenomeni di crollo interessano l area dell abitato determinando un areale a pericolosità elevata (P3) e un rischio molto elevato (R4), In località Difesa un altro fenomeno di crollo (dissesto n, 094-3AD-014) interessa l abitato determinando per gli elementi interessati dal dissesto una pericolosità e un rischio molto elevato (R4), Comune di Belpasso Nel territorio comunale sono state determinate solo aree con pericolosità media: Area a pericolosità media (P2) N. 5 per una superficie complessiva di 50,08 Ha; La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio elevato (R3) N. 1 per una superficie complessiva di 0,05 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 6 per una superficie complessiva di 0,78 Ha. Comune di Biancavilla Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N.7 per una superficie complessiva di 22,38 Ha Area a pericolosità elevata (P3) N. 2 per una superficie complessiva di 25,43 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 6 per una superficie complessiva di 1,93 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 11 per una superficie complessiva di 0,85 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 6 per una superficie complessiva di 0,47 Ha. La scarpata rocciosa a valle dell abitato di Biancavilla è interessata da una frana complessa (dissesto n 094-3BN-005) le cui condizioni di instabilità sono determinate principalmente dall intensa fessurazione delle lave, dalla presenza di detrito sul pendio argilloso e dal ruscellamento diffuso, Il dissesto interessa il centro abitato determinando un grado di pericolosità e rischio molto elevato (R4). Altri fenomeni di crollo (dissesto n 094-3BN-004 e n 094-3BN-006), determinati da fenomeni di arretramento delle scarpate laviche, interessano sempre l abitato determinando una pericolosità e un rischio molto elevato per il possibile distacco e rotolamento a valle di blocchi isolati. 134

141 Comune di Bronte Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 12 per una superficie complessiva di 51,24 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 29 per una superficie complessiva di 78,72 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 27 per una superficie complessiva di 64,43 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 2 per una superficie complessiva di 52,64 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 4 per una superficie complessiva di 1,25 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 5 per una superficie complessiva di 1,86 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 15 per una superficie complessiva di 2,20 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 32 per una superficie complessiva di 5,81 Ha. Due sono le situazioni geomorfologiche che determinano un livello di rischio molto elevato. La prima si verifica in località Fontanelle, all ingresso occidentale dell abitato, con fenomeni connessi ad una imbibizione diffusa delle coltri di alterazione; la seconda si verifica in località Pizzo Salice, dove una recente urbanizzazione presenta evidenti problemi di stabilità con cedimenti e linee di distacco dovute ad un lento progredire di uno scorrimenti rotazionale attivo. Comune di Caltagirone Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 21 per una superficie complessiva di 44,87 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 41 per una superficie complessiva di 127,74 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 27 per una superficie complessiva di 19,89 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 2 per una superficie complessiva di 0,80 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 2 per una superficie complessiva di 1,77 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 3 per una superficie complessiva di 0,20 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 5 per una superficie complessiva di 0,32 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 1 per una superficie complessiva di 0,07 Ha. Il centro storico di Caltagirone è interessato da un fenomeno complesso (dissesto 094-3CG-004) che investe il centro storico determinando una pericolosità elevata e un grado di rischio (R4) molto elevato. A valle di Poggio Fanales è presente un muro di sostegno che ha uno stato di fessurazione tale da dover indicare un sito di attenzione per l area immediatamente a valle, al fine di attivare un monitoraggio attivo e continuo dell evoluzione dei fenomeni. 135

142 Comune di Castel di Iudica Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 9 per una superficie complessiva di 34,42 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 45 per una superficie complessiva di 179,49 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 13 per una superficie complessiva di 8,82 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 2 per una superficie complessiva di 0,78 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 12 per una superficie complessiva di 3,90 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 11 per una superficie complessiva di 1,65 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 16 per una superficie complessiva di 5,07 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 5 per una superficie complessiva di 0,51 Ha. I dissesti n. 34, 38, 39, 40, 45 e 69 determinano livelli di rischio molto elevati per edifici o infrastrutture viarie. Da segnalare, per il numero di abitazioni coinvolte, i dissesti n. 40 (versante meridionale del nucleo centrale dell abitato) e nn. 45 e 69 (località Calderaio) dove fenomeni di scorrimento intercettano le strutture edilizie con cedimenti e fratture beanti in lenta evoluzione. Comune di Catania Nel territorio comunale, l unico dissesto censito determina un area a pericolosità media con una superficie di 26,61 ha circa. Il rischio che interessa il nucleo abitato intercettato dal dissesto, risulta elevato su di un area di 17,23 ha circa. Comune di Maletto Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 1 per una superficie complessiva di 0,70 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 5 per una superficie complessiva di 2,98 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 1 per una superficie complessiva di 0,62 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 2 per una superficie complessiva di 6,77 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 1 per una superficie complessiva di 0,15 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 7 per una superficie complessiva di 0,68 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 4 per una superficie complessiva di 8,14 Ha. 136

143 Situazioni di rischio molto elevato permangono solo per alcuni edifici a valle dell altura del Castello di Maletto (dissesto per crollo 094-3MA-001); tale valore di rischio risulterà inferiore una volta terminati e collaudati i lavori in esecuzione per la messa in sicurezza della parete rocciosa. Gli interventi realizzati, di cui è stata monitorata l efficacia, relativi al dissesto 094-3MA-002 hanno permesso di ridurre a basso (R1) il rischio relativo. Comune di Maniace Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 2 per una superficie complessiva di 3,71 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 23 per una superficie complessiva di 74,98 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 8 per una superficie complessiva di 47,16 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 29,90 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio medio (R2) N. 18 per una superficie complessiva di 3,45 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 40 per una superficie complessiva di 5,62 Ha. Comune di Militello in Val di Catania Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 40 per una superficie complessiva di 49,12 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 4 per una superficie complessiva di 1,03 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 1 per una superficie complessiva di 0,26 Ha; La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 3 per una superficie complessiva di 0,07 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 2 per una superficie complessiva di 0,56 Ha; Nel territorio comunale oggetto del censimento sono state individuate numerose situazione di elevata pericolosità in relazione alla presenza di scarpate rocciose soggette a crolli. Queste scarpate intercettano alcuni piloni di elettrodotti e alcuni tratti del sistema viario comunale, dove si raggiunge un livello di rischio elevato e molto elevato. 137

144 Comune di Mineo Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità elevata (P3) N. 9 per una superficie complessiva di 16,98 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 74 per una superficie complessiva di 297,84 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 14 per una superficie complessiva di 51,08 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 7 per una superficie complessiva di 4,54 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 6 per una superficie complessiva di 2,30 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 3 per una superficie complessiva di 0,38 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 26 per una superficie complessiva di 2,97 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 13 per una superficie complessiva di 1,95 Ha. Nel centro abitato di Mineo la via Mura Salemi, posta al margine di una scarpata di calcareniti, è interessata da fenomeni di crollo (dissesto 094-3ME-079), Il dissesto interessa la parte centrale della sede stradale attualmente interrotta, L area interessata presenta una pericolosità elevata (P3), determinando condizioni di rischio molto elevato (R4) per la presenza di diverse abitazioni. Il versante sud-orientale dell abitato è interessato da una frana complessa molto estesa (dissesto 094-3ME-081), che determina un areale a pericolosità elevata (P3). La presenza di infrastrutture sovrastanti, di viabilità cittadina (via Crispi) e di una piazzetta con i relativi sottoservizi determina un grado di rischio molto elevato (R4), In località Acquanova alla periferia meridionale dell abitato fenomeni di crollo (dissesto 094-3ME-084) coinvolgono diverse abitazioni determinando un areale a pericolosità elevata (P3) e un rischio molto elevato(r4). Comune di Mirabella Imbaccari Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità moderata (P2) N. 3 per una superficie complessiva di 0,63 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 5 per una superficie complessiva di 4,28 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 0,26 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 4 per una superficie complessiva di 0,15 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 2 per una superficie complessiva di 0,08 Ha. Sul fronte meridionale dell abitato si riscontrano degli elementi a rischio molto elevato in corrispondenza di dissesti puntuali. 138

145 Comune di Motta Santa Anastasia Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità media (P2) N. 2 per una superficie complessiva di 9,64 Ha; Le due aree di pericolosità non intercettano elementi a rischio riscontrabili sulle cartografie utilizzate per la loro l individuazione. Comune di Palagonia Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 18 per una superficie complessiva di 31,42 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 8 per una superficie complessiva di 64,78 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 4 per una superficie complessiva di 2,58 Ha; La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 7 per una superficie complessiva di 1,57 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 3 per una superficie complessiva di 0,42 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 1 per una superficie complessiva di 0,21 Ha. Il centro storico di Palagonia è interessato da un fenomeno molto complesso. Il dissesto si manifesta con cedimenti differenziali nella piazza e deformazioni del manto stradale; tutto ciò è riconducibile ad uno sprofondamento (dissesto n 094-3PL-003) che coinvolge anche gli edifici presenti. I cedimenti rilevati nel tempo hanno portato all evacuazione degli edifici coinvolti. È stato perimetrato un areale a pericolosità elevata (P3), mentre il centro abitato è sottoposto a rischio molto elevato (R4). La periferia meridionale dell'abitato di Palagonia (via Stretto), e il costone roccioso a valle di Colle della Croce sono interessati da fenomeni di crollo (dissesti 094-3PL-006, 094-3PL-007, 094-3PL-008, 094-3PL-018) che determinano una pericolosità elevata (P3) ed un rischio molto elevato (R4) per il probabile distacco e rotolamento a valle di blocchi isolati e per il possibile arretramento della nicchia di distacco, che potrebbe coinvolgere diverse abitazioni. 139

146 Comune di Paternò Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 3 per una superficie complessiva di 5,42 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 4 per una superficie complessiva di 14,86 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 18 per una superficie complessiva di 195,73 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 4 per una superficie complessiva di 4,91 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 1 per una superficie complessiva di 0,08 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 4 per una superficie complessiva di 1,09 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 6 per una superficie complessiva di 2,13 Ha. La Collina storica di Paternò, nel settore occidentale dell abitato, presenta fenomeni di crollo (dissesto n 094-3PT-029) che determinano un areale di pericolosità e rischio molto elevato dal momento che il dissesto interessa diversi edifici per civile abitazione (P4 -R4). Comune di Raddusa Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 4 per una superficie complessiva di 9,95 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 20 per una superficie complessiva di 66,33 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 2 per una superficie complessiva di 1,54 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 6 per una superficie complessiva di 5,59 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 3 per una superficie complessiva di 0,49 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 3 per una superficie complessiva di 1,34 Ha. Il centro storico di Raddusa è interessato da un fenomeno di sprofondamento (dissesto n 094-3RA-018) che interessa diversi edifici per civile abitazione, il campanile della chiesa madre ed una strada comunale determinando una pericolosità elevata (P3) ed un grado di rischio molto elevato (R4). Altri dissesti interessano l ambito urbano nella sua porzione di valle, con pericolosità elevata (094-3RA-017, 021 e 024). Le aree intercluse tra i dissesti sono in situazione di latente pericolosità (sito di attenzione). 140

147 Comune di Ramacca Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 3 per una superficie complessiva di 2,87 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 66 per una superficie complessiva di 609,87 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 22 per una superficie complessiva di 104,57 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 2 per una superficie complessiva di 33,23 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 2 per una superficie complessiva di 0,50 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 9 per una superficie complessiva di 2,76 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 63 per una superficie complessiva di 16,02 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 43 per una superficie complessiva di 19,58 Ha. Nella parte più elevata del centro abitato i dissesti connessi con la zona di contatto tra i termini gessosi e calcarei della serie evaporitica ed il complesso prevalentemente argilloso sottostante, determinano situazioni di pericolosità da bassa ad elevata con locali fenomeni di scorrimento che interferiscono con sedi viarie ed edifici. Alcune di queste situazioni interessano strutture pubbliche, soprattutto quando sono stati realizzati locali sotto il piano di campagna, interferendo con il deflusso della falda idrica. Comune di Randazzo Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità media (P2) N. 16 per una superficie complessiva di 192,55 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 2 per una superficie complessiva di 5,45 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio medio (R2) N. 10 per una superficie complessiva di 3,57 Ha. Comune di San Michele di Ganzaria Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 1 per una superficie complessiva di 1,46 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 10 per una superficie complessiva di 21,47 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 8 per una superficie complessiva di 1,85 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: 141

148 Aree a rischio elevato (R3) N. 4 per una superficie complessiva di 0,19 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 12 per una superficie complessiva di 2,23 Ha. Locali situazioni di rischio elevato interessano alcuni piloni della rete elettrica nel versante settentrionale del centro abitato (vedi Tavola n. 14 degli Stralci della carta della Pericolosità e del Rischio geomorfologici, allegata alla presente relazione). Comune di Santa Maria di Licodia Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 1 per una superficie complessiva di 1,71 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 6 per una superficie complessiva di 6,72 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 3 per una superficie complessiva di 0,14 Ha. Nella periferia ovest del centro abitato di Santa Maria di Licodia, in località C.da Caselle, è stato rilevato un fenomeno di crollo (dissesto n 094-3SM-001) che interessa la parete rocciosa determinando una pericolosità molto elevata (P4). Gli elementi a rischio presenti sono rappresentati da abitazioni sottoposte ad un rischio molto elevato (R4). Comune di Vizzini Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità media (P2) N. 3 per una superficie complessiva di 6,58 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 6 per una superficie complessiva di 4,05 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio medio (R2) N. 2 per una superficie complessiva di 0,03 Ha. 142

149 Comuni della provincia di Enna La descrizione delle aree di pericolosità elevata e molto elevata e dei rischi connessi viene correlata dalle tavole relative agli ingrandimenti della Carta delle Pericolosità e dei rischi geomorfologici di 15 centri abitati per la provincia di Enna. N. Tavola Comune 15 AGIRA 16 AIDONE 17 ASSORO 18 CATENANUOVA 19 CENTURIPE 20 CERAMI 21a, b, c ENNA 22 GAGLIANO CASTELFERRATO 23 LEONFORTE 24a, b NICOSIA 25 NISSORIA 26 REGALBUTO 27 SPERLINGA 28 TROINA 29 VALGUARNERA CAROPEPE Comune di Agira Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 20 per una superficie complessiva di 36,35 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 25 per una superficie complessiva di 47,88 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 142 per una superficie complessiva di 444,63 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 111 per una superficie complessiva di 71,73 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 5 per una superficie complessiva di 7,66 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 62 per una superficie complessiva di 3,85 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 7 per una superficie complessiva di 0,72 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 28 per una superficie complessiva di 4,36 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 11 per una superficie complessiva di 0,71 Ha. Le situazioni di maggiore pericolosità e rischio di tutto il territorio comunale si determinano in corrispondenza delle scarpate rocciose naturali che circondano l altura su cui si sviluppa il centro abitato e di quelle artificiali, relative ai numerosi fronti di cave oggi abbandonate ed inglobate nel tessuto urbano. 143

150 Tali situazioni si riscontrano per lo più lungo le pendici ovest con il dissesto 094-4AR- 028a, ubicato in Via Savonarola, alle pendici sud e sud-orientali con i dissesti 094-4AR-028c nei pressi di Via Siceri, 094-4AR-023 in Via Raddusa Quartiere Rocche, 094-4AR-024, 094-4AR-026 e 094-4AR-022. Ad est si evidenzia il quartiere S. Maria con le scarpate rocciose indicate dai dissesti 094-4AR-013, 014 e 015. Sul versante nord sono particolarmente aa elevato rischio le abitazioni ricadenti all interno delle aree di pericolosità dei dissesti 094-4AR-010 e 289. Comune di Aidone Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 18 per una superficie complessiva di 31,39 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 168 per una superficie complessiva di 390,51 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 111 per una superficie complessiva di 102,10 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 3 per una superficie complessiva di 31,68 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 8 per una superficie complessiva di 0,68 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 12 per una superficie complessiva di 2,27 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 21 per una superficie complessiva di 3,00 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 30 per una superficie complessiva di 3,97 Ha. A nord-ovest dell abitato di Aidone, nei pressi del Castello Barone, dissesto 094-4AI- 002 e 007 e di Via Roma, dissesti 094-4AI-299 e 300, si riscontrano le situazioni di rischio e pericolosità maggiore. Si tratta di fenomeni di crollo relativi ad affioramenti di banconi arenitici lungo scarpate in forte pendenza e soggette ad erosione dei livelli sabbiosi (vedi versanti del torrente Ciappa a nord-ovest e di contrada Chiappino a nordest) il cui probabile crollo determina un areale di pericolosità che intercetta un certo numero di abitazioni. Si evidenzia inoltre, la situazione del sito ellenistico di Morgantina, dove una serie di crolli, ed in particolare il dissesto 094 4AI 030, determinano condizioni di pericolosità e relativo rischio molto elevato (R4), sia ai resti archeologici che alle strutture di fruizione. 144

151 Comune di Assoro Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 2 per una superficie complessiva di 10,18 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 21 per una superficie complessiva di 218,79 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 132 per una superficie complessiva di 345,17 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 140 per una superficie complessiva di 93,75 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 9 per una superficie complessiva di 10,11 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 8 per una superficie complessiva di 1,25 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 14 per una superficie complessiva di 5,89 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 21 per una superficie complessiva di 3,87 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 8 per una superficie complessiva di 1,33 Ha. Nel territorio comunale di Assoro le situazioni di maggior rischio si verificano a monte del dissesto 094-4AS-291a, in corrispondenza del ciglio della scarpata settentrionale dell altura su cui si sviluppa il centro abitato e a valle del crollo indicato con la sigla 094-4AS-260, alla periferia nord occidentale. Nel primo caso, sono stati già eseguiti interventi di consolidamento e protezione delle scarpate nel tratto centrale della parete rocciosa (094-4AS-291b) a seguito dell Ordinanza n 2621 D.P.C.N.. Il tratto orientale (094-4AS-291c), pur risultando attivo non presenta elementi a rischio all interno dell area di pericolosità. Altri interventi, già realizzati, hanno messo in sicurezza le scarpate rocciose indicate con le sigle 094-4AS-224 e 235, con la realizzazione di chiodature e la posa in opera di strutture atte a contenere gli eventuali massi dislocati. Comune di Calascibetta Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 1 per una superficie complessiva di 20,37 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 5 per una superficie complessiva di 24,87 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 23 per una superficie complessiva di 74,28 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 18 per una superficie complessiva di 22,86 Ha. 145

152 La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 4 per una superficie complessiva di 0,66 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 4 per una superficie complessiva di 2,36 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 5 per una superficie complessiva di 0,32 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 1 per una superficie complessiva di 0,07 Ha. Il centro abitato di Calascibetta è ubicato in corrispondenza dello spartiacque tra il bacino del Fiume Imera Meridionale a sud-ovest ed il Bacino del Fiume Simeto ad est, Le determinazioni sullo stato complessivo delle pericolosità e sugli elementi a rischio saranno trattate nel Piano Stralcio del Bacino del Fiume Imera Meridionale, mentre nel presente studio si illustrano solo i dissesti, relative pericolosità e rischi che ricadono nel territorio interno al bacino idrografico del Fiume Simeto. Le situazioni di maggior pericolosità e rischio riguardano il dissesto 094 4CA 001, di crollo, che interessa l affioramento arenaceo in corrispondenza della scarpata settentrionale dell altura su cui si sviluppa il centro abitato. Comune di Catenanuova Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 1 per una superficie complessiva di 1,51 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 6 per una superficie complessiva di 22,01 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 5 per una superficie complessiva di 3,33 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 0,32 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 2 per una superficie complessiva di 0,10 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 1 per una superficie complessiva di 0,17 Ha. Il centro abitato di Catenanuova presenta un numero limitato di dissesti generanti situazioni di rischio e pericolosità elevate o molto elevate; in particolare il dissesto 094-4CN-001 dovuto a fenomeni di scorrimento, nei pressi del Torrente Mastropaolo a Sud Ovest dell abitato ed interessante le Vie Pozzo, Via Turati e le strade di collegamento alla Via Crispi. Nei pressi del Calvario si presentano condizioni di elevata suscettibilità al dissesto superficiale in ragione delle pendenze e delle litologie, Anche se al momento le pericolosità risultano basse o moderate, si ritiene utile suggerire di non utilizzare l area ai fini di future urbanizzazione senza aver dapprima completato un riordino morfologico (risagomature, drenaggio, rimboschimenti, etc.) che diminuisca gli effetti prodotti dai severi processi erosivi. 146

153 Comune di Centuripe Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 18 per una superficie complessiva di 27,68 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 221 per una superficie complessiva di 804,30 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 126 per una superficie complessiva di 77,39 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 12 per una superficie complessiva di 1,53 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 15 per una superficie complessiva di 2,39 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 18 per una superficie complessiva di 3,37 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 6 per una superficie complessiva di 0,68 Ha. Il centro abitato di Centuripe presenta situazioni di pericolosità geomorfologica principalmente in corrispondenza dei fronti urbanizzati ubicati sul bordo delle profonde scarpate che lo caratterizzano morfologicamente. Gran parte delle situazioni di pericolosità non sono connesse a processi geomorfologici naturali ma derivano principalmente dalle modalità di costruzione dei manufatti e dall acuirsi, per il disordine urbanistico, dei processi erosivi che intensamente agiscono in questa zona del bacino del Simeto. Maggiormente colpita risulta la zona in prossimità di Villa Corradino, dove gli affioramenti rocciosi delle scarpate sono soggette a crolli, le cui aree di pericolosità intercettano lo svincolo stradale sottostante. Sempre in ragione di fenomenologie da crollo, si evidenzia la situazione di Monte Calvario (dissesto 094-4CE-005), dove alcuni e limitati affioramenti mettono a rischio le costruzioni ubicate alle sue pendici. Da segnalare inoltre, la condizione relativa al dissesto 094-4CE-001, che insiste sull area archeologica e sul relativo museo, dove le forti pendenze ed il disordine urbanistico determinano una pericolosità media. Comune di Cerami Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 4 per una superficie complessiva di 6,09 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 7 per una superficie complessiva di 56,24 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 80 per una superficie complessiva di 388,40 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 66 per una superficie complessiva di 224,22 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 5 per una superficie complessiva di 12,07 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 8 per una superficie complessiva di 1,05 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 7 per una superficie complessiva di 2,07 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 24 per una superficie complessiva di 5,26 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 31 per una superficie complessiva di 5,82 Ha. 147

154 Il centro abitato di Cerami è interessato da numerosi fenomeni di crollo di massi il cui volume supera generalmente il metro cubo. Tale tipologia di dissesto si verifica principalmente in corrispondenza del versante orientale, della zona del castello e della scarpata sopra il santuario di Lavina a nord-ovest. Le maggiori situazioni di rischio e pericolosità si riscontrano con i dissesti 094-4CR- 002 e 094-4CR-005, anche se in parte già oggetto di interventi di protezione; tali interventi non risultano esaustivi, come dimostrano le segnalazioni di ulteriori distacchi avvenuti nell inverno Da segnalare alcuni tratti della S.S. 120 in prossimità di Pizzo Canino che ancora risultano soggetti al rischio di caduta massi. Comune di Enna Nel territorio comunale ricadente nel bacino del Fiume Simeto sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità : Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 4 per una superficie complessiva di 13,72 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 4 per una superficie complessiva di 3,53 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 164 per una superficie complessiva di 611,31 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 124 per una superficie complessiva di 118,92 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 4 per una superficie complessiva di 7,13 Ha. Nel territorio circostante il centro abitato (vedi Tav. 21 a, b e c), ricadente nel bacino del F. Imera Meridionale, sono state individuate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 5 per una superficie complessiva di 46,49 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 13 per una superficie complessiva di 18,33 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 9 per una superficie complessiva di 26,00 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 9 per una superficie complessiva di 6,35 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 2 per una superficie complessiva di 1,56 Ha. A queste aree si aggiungono due siti di attenzione per una superficie di 12,60 Ha. La suddivisione per livello di rischio per il bacino del F. Simeto, nel territorio comunale di Enna è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 9 per una superficie complessiva di 1,16 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 5 per una superficie complessiva di 0,28 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 14 per una superficie complessiva di 4,54 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 8 per una superficie complessiva di 0,60 Ha. 148

155 La suddivisione per livello di rischio per la porzione di territorio, circostante il centro abitato, ricadente nel bacino del Fiume Imera Meridionale è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 26 per una superficie complessiva di 2,79 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 38 per una superficie complessiva di 3,59 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 6 per una superficie complessiva di 0,46 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 2 per una superficie complessiva di 0,10 Ha. Nella città di Enna i dissesti per crollo determinano le principali situazioni di pericolosità e rischio molto elevato. Ciò si verifica in corrispondenza del ciglio ed a valle di alcuni tratti delle scarpate che circondano le alture che delimitano il centro abitato, dove non sono stati realizzati interventi di protezione e rinforzo. In particolare, sempre in riferimento ai rischi molto elevati, si individuano le seguenti zone perimetrate sullo stralcio allegato (Tav. 21 a, b e c), partendo da nord e proseguendo in senso orario: Bivio Kamut, intercettato dal dissesto 072-4EN-308; Viale Marconi e S.P. N. 2 con il dissesto 072-4EN-307b; sempre la S.P. 2 a valle dei dissesti 072-4EN-335 e 305; il Castello di Lombardia e le aree a servizio della fruizione, interessate dai dissesti 094-4EN-006 e 026; la zona di San Calogero a valle dei dissesti 094-4EN001 e 072-4EN- 322 e continuando verso occidente fino a lambire la Villa Pisciotto all ingresso dell abitato; sempre la zona di Villa Pisciotto con il dissesto 072-4EN-321; il tratto iniziale di monte della Via Pergusa con il dissesto 072-4EN-317a; il tratto nei pressi dello stadio comunale della Via Monte Cantina, investito dal dissesto 072-4EN-334 e zona Santuario di Papardura a valle del dissesto 072-4EN-312. In prossimità di Villa Pisciotto, sono presenti rischi molto elevati conseguenti a fenomenologie di sprofondamento presenti lungo una stretta fascia interna all area della vecchia discarica di inerti. I due siti di attenzione si riferiscono entrambi a zone caratterizzate da probabile sprofondamento. Il primo si riferisce al corpo della discarica di Villa Pisciotto, mentre il secondo è relativo all areale presunto degli affioramenti gessosi nei pressi della sede dell Università di Enna. Comune di Gagliano Castelferrato Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 10 per una superficie complessiva di 13,00 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 22 per una superficie complessiva di 48,22 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 81 per una superficie complessiva di 296,36 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 55 per una superficie complessiva di 42,89 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 9 per una superficie complessiva di 90,45 Ha. 149

156 La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 10 per una superficie complessiva di 0,71 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 8 per una superficie complessiva di 1,34 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 18 per una superficie complessiva di 2,05 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 62 per una superficie complessiva di 13,38 Ha. Il centro abitato di Gagliano Castelferrato è interessato da numerosi fenomeni di crollo di massi il cui volume supera generalmente il metro cubo. A seguito di alcuni interventi di protezione e contenimento a mezzo chiodature e reti metalliche, parte delle condizioni di rischio molto elevato sono state eliminate, ma permangono alcuni tratti di scarpate prospicienti edifici di civile abitazione come nel caso dei crolli indicati con le sigle 094-4GA-144 (ingresso sud del paese), 094-4GA- 010 (Via S. Pietro), 012c, 012a (Rocca Castello) e 171 (Porta Falsa). Alla periferia nord dell abitato, alcune situazioni di riassestamento all interno e al contorno del corpo di frana di Piano Puleo determinano locali situazioni di pericolosità moderata che interessano anche la scuola e le sistemazioni relative al parco urbano. Comune di Leonforte Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 2 per una superficie complessiva di 22,97 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 10 per una superficie complessiva di 12,49 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 132 per una superficie complessiva di 399,94 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 93 per una superficie complessiva di 73,47 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 5 per una superficie complessiva di 27,45 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 14 per una superficie complessiva di 2,91 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 1 per una superficie complessiva di 0,04 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 14 per una superficie complessiva di 2,73 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 12 per una superficie complessiva di 0,93 Ha. I fenomeni di pericolosità e rischio elevato e molto elevato si generano in corrispondenza di crolli di massi calcarenitici all ingresso sud dell abitato, dissesto 094-4LE-230 ed a valle delle pendici occidentali con i dissesti 094-4LE-004, 003, 006 e 007. Particolarmente complessa la situazione del Vallone San Rocco che mette a rischio molto elevato (094-4LE-004) alcuni edifici prospicienti la scarpata. Molte le segnalazioni di caduta massi sulla S.S. N. 121 con ripetute interruzioni del traffico e conseguenti disagi per la viabilità. 150

157 Comune di Nicosia Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 36 per una superficie complessiva di 74,34 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 72 per una superficie complessiva di 159,18 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 251 per una superficie complessiva di 815,61 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 178 per una superficie complessiva di 237,36 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 23 per una superficie complessiva di 447,69 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 37 per una superficie complessiva di 3,68 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 33 per una superficie complessiva di 4,58 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 75 per una superficie complessiva di 10,43 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 145 per una superficie complessiva di 27,56 Ha. Il centro abitato di Nicosia è interessato da numerosi fenomeni di crollo di massi il cui volume supera generalmente il metro cubo. I crolli determinano condizioni di rischio molto elevato nell area Nord interessando la zona del Castello (094-4NI-001c e-001a) e le sue relative pendici, in corrispondenza di Via Vittorio Emanuele e Via Arena (094-4NI-013 e 014), lato orientale. Nell area centro meridionale coinvolge le zone attorno Monte S. Elena (094-4NI-023), Rocca Palta (094-4NI-024) e Vicolo della Pace (094-4NI-025b), anche su areali molto limitati. Nell area sudorientale, ai crolli della scarpata, si aggiunge la complessa condizione di riassestamento della frana storica avvenuta alla fine del secolo XVIII, avente sigla 094-4NI-021. All interno dell area franata alcuni fabbricati sono a rischio molto elevato per un fenomeno di sprofondamento, che ha interessato il vecchio corpo di frana in corrispondenza di una direttrice di drenaggio superficiale occultata dall evento storico. Nell area meridionale le pericolosità e i rischi più elevati sono causati da ben 8 pareti affioranti che interessano le zone di Monte S. Conone, Via IV Novembre e Via S. Anna. Comune di Nissoria Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 17 per una superficie complessiva di 37,47 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 53 per una superficie complessiva di 157,24 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 55 per una superficie complessiva di 54,04 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 3 per una superficie complessiva di 5,59 Ha. 151

158 A queste aree si aggiunge un sito di attenzione per potenziale sprofondamento, con un area di 0,13 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 1 per una superficie complessiva di 0,09 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 4 per una superficie complessiva di 1,05 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 13 per una superficie complessiva di 1,63 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 7 per una superficie complessiva di 0,79 Ha. Le condizioni geomorfologiche dell area del centro abitato risultano buone e quindi non sussistono situazioni di pericolosità elevata o molto elevata, se si esclude una limitata porzione della scarpata calcarenitica sovrastante l area artigianale di Piano Pannuzzo (dissesto 094-4NS-002); in questo caso si determina un area a pericolosità elevata all interno della quale ricadono alcune infrastrutture a servizio di attività produttive con grado di rischio pari a molto elevato (R4). Da segnalare infine il sito di attenzione per un area soggetta a probabile sprofondamento in corrispondenza di una cavità sottostante la strada comunale all uscita nord dell abitato. Comune di Piazza Armerina Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 6 per una superficie complessiva di 14,25 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 61 per una superficie complessiva di 159,24 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 46 per una superficie complessiva di 50,19 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 6,55 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio elevato (R3) N. 1 per una superficie complessiva di 0,32 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 7 per una superficie complessiva di 1,39 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 7 per una superficie complessiva di 0,67 Ha. Le aree di maggiore pericolosità riguardano alcuni affioramenti isolati di scarpate rocciose soggetta a crolli. Nel territorio comunale ricadente nel bacino del F. Simeto, si evidenzia la presenza di una miniera dimessa (Grotta calda); in corrispondenza dei limiti della concessione è stato perimetrato un sito di attenzione in attesa del piano di messa in sicurezza. Comune di Regalbuto Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: 152

159 Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 38 per una superficie di 186,64 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 16 per una superficie complessiva di 43,85 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 216 per una superficie complessiva di 584,01 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 160 per una superficie complessiva di 150,89 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 7 per una superficie complessiva di 66,52 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 7 per una superficie complessiva di 1,52 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 16 per una superficie complessiva di 1,89 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 26 per una superficie complessiva di 4,97 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 22 per una superficie complessiva di 2,40 Ha. Il centro abitato di Regalbuto presenta i rischi maggiori in corrispondenza delle pendici occidentali e settentrionali (094-4RE-009), dell altura di San Calogero a causa dei ripetuti distacchi di massi e blocchi rocciosi presenti sulle scarpate. Anche alle pendici dell altura di S. Lucia si rilevano condizioni di rischio molto elevato ma con areali di minore ampiezza (dissesti 094-4RE-013, 014 e 015). Al contorno del centro abitato sussistono inoltre locali situazioni di pericolosità media in ragione di assestamenti superficiali che aggravandosi possono condurre a fenomenologie franose come quella che ha colpito il quartiere San Ignazio vecchio, oggi consolidato dalla realizzazione di paratie e palificate. Comune di Sperlinga Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a Pericolosità molto elevata (P4) N. 15 per una superficie complessiva di 40,48 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 5 per una superficie complessiva di 13,17 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 57 per una superficie complessiva di 208,97 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 50 per una superficie complessiva di 37,66 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 3 per una superficie complessiva di 16,33 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 5 per una superficie complessiva di 1,52 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 8 per una superficie complessiva di 1,04 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 7 per una superficie complessiva di 1,39 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 8 per una superficie complessiva di 1,49 Ha. La rocca che sovrasta il centro abitato determina un areale di pericolosità molto elevata anche se la frequenza dei distacchi dalle pareti risulterebbe molto bassa in ragione dello stato di fratturazione piuttosto limitato. Pur tuttavia, la metodologia applicata non 153

160 permette al momento di differenziare appropriatamente il livello di rischio conseguente, anche se rimane necessario intervenire per la messa in sicurezza delle abitazioni immediatamente sottostanti l affioramento quarzarenitico. Anche alla periferia meridionale si rinvengono pareti rocciose affioranti che determinano condizioni di rischio molto elevato per alcuni fabbricati (dissesti 094-4SP- 006, 007 e 008). Comune di Troina Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 4 per una superficie complessiva di 38,04 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 18 per una superficie complessiva di 20,36 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 259 per una superficie complessiva di 963,54 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 228 per una superficie complessiva di 219,75 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 29 per una superficie complessiva di 351,06 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 16 per una superficie complessiva di 1,98 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 21 per una superficie complessiva di 3,57 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 67 per una superficie complessiva di 8,92 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 107 per una superficie complessiva di 18,96 Ha. Il centro abitato di Troina, e soprattutto il suo nucleo storico, presentano numerose scarpate rocciose a cui corrispondono areali di pericolosità che spesso interessano civili abitazioni e sedi stradali. Diverse scarpate sono state oggetto di interventi che hanno permesso la messa in sicurezza e la conseguente riduzione della pericolosità. Tuttavia, l eterogeneità e frammentazione delle tipologie di intervento, fanno sì che sarebbe auspicabile una verifica puntuale sull efficacia e un programma di dettaglio per il completamento della messa in sicurezza della scarpata rocciosa, che esula dal presente studio. Di fatto persistono diverse situazioni di rischio molto elevato che riguardano le zone di Via Fisicaro, Via Vittorio Emanuele, Via Angelica e Via Nazionale. Esternamente al nucleo principale si individuano alcune situazioni di rischio da moderato ad elevato in corrispondenza delle scarpate occidentali a partire dalla zona di espansione di Via Berlinguer verso sud fino alla zona di Arcirù colpita più di 30 anni fa da un evento franoso particolarmente grave e ampio. I crolli di Monte Muganà (094-4TR-027), determinano condizioni di rischio molto elevato per alcuni fabbricati e strutture ospedaliere private. 154

161 Comune di Valguarnera Caropepe Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 3 per una superficie complessiva di 7,86 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 21 per una superficie complessiva di 47,04 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 14 per una superficie complessiva di 14,86 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 0,37 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 2 per una superficie complessiva di 0,23 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 4 per una superficie complessiva di 0,66 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 1 per una superficie complessiva di 0,05 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 2 per una superficie complessiva di 0,26 Ha. Il centro abitato di Valguarnera non presenta particolari condizioni di pericolosità e rischio se si eccettua il dissesto 094-4VA-001, localizzato a monte della strada S.P. 4 a Sud del paese. A valle e sul ciglio dell affioramento roccioso, sono ubicati alcuni fabbricati di civile abitazione soggetti a rischio elevato e molto elevato. Le frane verificatesi sul versante settentrionale risultano di media o elevata pericolosità, ma non intercettano infrastrutture o servizi pubblici e privati. Comuni della provincia di Messina I comuni di Alcara li Fusi, Caronia, Castel di Lucio, Galati Mamertino e San Fratello non avendo dissesti nelle limitate porzioni di territorio ricadenti nell area in esame, non vengono trattati in questo paragrafo. La descrizione delle aree di pericolosità elevata e molto elevata e dei rischi connessi viene correlata dalle tavole relative agli ingrandimenti della Carta delle Pericolosità e dei rischi geomorfologici di 3 centri abitati per la provincia di Messina. N. Tavola Comune 30 CAPIZZI 31 CESARO 32 SAN TEODORO Comune di Capizzi Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 1 per una superficie complessiva di 1,88 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 9 per una superficie complessiva di 23,46 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 38 per una superficie complessiva di 129,04 Ha; 155

162 Area a pericolosità moderata (P1) N. 31 per una superficie complessiva di 29,53 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 0,23 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 9 per una superficie complessiva di 1,68 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 10 per una superficie complessiva di 2,13 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 18 per una superficie complessiva di 6,44 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 17 per una superficie complessiva di 1,06 Ha. Il centro abitato di Capizzi è interessato da diverse forme di dissesto riconducibili a frane complesse. Queste fenomenologie sono presenti al margine settentrionale ed orientale dell abitato, (dissesto n 094-5CA-035, 094-5CA-037, 094-5CA-038, 094-5CA-044). Per tutte queste aree è stato perimetrato un areale di pericolosità elevata (P3). Le aree in dissesto interessano il centro abitato, una cabina elettrica e la strada provinciale n. 168 determinando così un grado di rischio molto elevato (R4). Comune di Cesarò Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 1 per una superficie complessiva di 0,59 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 10 per una superficie complessiva di 42,14 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 52 per una superficie complessiva di 172,21 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 46 per una superficie complessiva di 57,47 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 4 per una superficie complessiva di 1,62 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 7 per una superficie complessiva di 1,09 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 9 per una superficie complessiva di 1,75 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 15 per una superficie complessiva di 2,38 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 23 per una superficie complessiva di 2,47 Ha. Nella zona sud dell abitato, la località Rocca è interessata da fenomeni di crollo (dissesto n 094-5CE-073) che determinano una pericolosità elevata (P3) per il probabile distacco e rotolamento a valle di blocchi isolati e per il possibile arretramento della nicchia di distacco. Elementi a rischio coinvolti dalla movimento franoso attivo sono la periferia settentrionale dell abitato e la strada statale n 120 entrambi sottoposti ad un rischio molto elevato (R4). In località Rocca San Giorgio, periferia ovest del centro abitato, è stata cartografata una frana per crollo (dissesto n 094-5CE-077) con un areale a pericolosità elevata (P3) che interessa alcune abitazioni e un importante via di fuga determinando così un grado di rischio molto elevato (R4). 156

163 Comune di San Teodoro Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità media (P2) N. 33 per una superficie complessiva di 82,65 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 40 per una superficie complessiva di 31,64 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 1 per una superficie complessiva di 7,60 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio molto elevato (R4) N. 3 per una superficie complessiva di 0,56 Ha; Aree a rischio elevato (R3) N. 7 per una superficie complessiva di 0,91 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 42 per una superficie complessiva di 4,82 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 17 per una superficie complessiva di 5,12 Ha. Il versante a valle del centro abitato presenta una situazione di diffusa instabilità con movimenti gravitativi della coltre superficiale che determinano livelli di pericolosità media (P2). Recentemente si è acuita la situazione che coinvolge la discarica di San Teodoro. In corrispondenza del centro abitato è presente un corpo franoso in parte stabilizzato naturalmente che presenta il fronte di valle riattivato da uno scorrimento (094-5SO- 031). Pur in presenza di un intervento di consolidamento di recente realizzato, sono in corso attività di monitoraggio per la verifica dell efficacia delle opere. In attesa della conclusione del periodo di verifica, si è preferito mantenere attivo il dissesto per cui l area urbana intercettata è soggetta ancora ad un grado di rischio molto elevato (R4). Comune di Tortorici Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità media (P2) N. 3 per una superficie complessiva di 16,20 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio medio (R2) N. 2 per una superficie complessiva di 0,30 Ha. Comuni della Provincia di Palermo Solo il comune di Gangi presenta dissesti nei propri territori ricadenti all interno dell area in esame. Non ricadendo centri abitati e non essendoci situazioni di rischio molto elevato, non vengono presentati stralci della carte della pericolosità e del rischio geomorfologici, per i comuni della Provincia di Palermo. 157

164 Comune di Gangi Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità molto elevata (P4) N. 10 per una superficie di 24,36 Ha; Area a pericolosità elevata (P3) N. 6 per una superficie complessiva di 13,88 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 41 per una superficie complessiva di 109,49 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 44 per una superficie complessiva di 70,32 Ha; Area a pericolosità bassa (P0) N. 5 per una superficie complessiva di 99,77 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio elevato (R3) N. 5 per una superficie complessiva di 0,66 Ha; Aree a rischio medio (R2) N. 6 per una superficie complessiva di 0,65 Ha; Aree a rischio moderato (R1) N. 14 per una superficie complessiva di 2,30 Ha. Comuni della Provincia di Siracusa Solo il territorio di Lentini presenta dissesti ricadenti nell area in esame. Comune di Lentini Nel territorio comunale sono state determinate le seguenti aree a diverso livello di pericolosità: Area a pericolosità elevata (P3) N. 10 per una superficie complessiva di 42,23 Ha; Area a pericolosità media (P2) N. 3 per una superficie complessiva di 7,86 Ha; Area a pericolosità moderata (P1) N. 1 per una superficie complessiva di 1,32 Ha. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: Aree a rischio elevato (R3) N. 1 per una superficie complessiva di 0,19 Ha. 158

165 Capitolo 3 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO 3 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO La mitigazione del rischio, obiettivo prioritario del Piano, può conseguirsi attraverso le azioni di seguito sintetizzate: attenuazione della vulnerabilità delle zone in dissesto attraverso la realizzazione di opere di sostegno e rinforzo o la realizzazione di opere di protezione di tipo passivo; realizzazione di opere di consolidamento e sistemazioni idraulico-forestali finalizzate alla riduzione della pericolosità delle aree in dissesto censite; riduzione delle condizioni di rischio attraverso limitazioni dell attività edilizia e\o il trasferimento di edifici e centri abitati. Gli interventi di mitigazione del rischio sono stati distinti in realizzati e/o in itinere, proposti e da programmare, nelle aree a rischio, elevato e molto elevato (R3 ed R4), perimetrate mediante l analisi condotta. Nelle tabelle esplicative, riportate in seguito, l intervento è stato associato al codice del dissesto corrispondente, in quanto l obiettivo finale è quello di eliminare le cause legate alla presenza dello stesso. Per la stesura di questo capitolo sono stati considerati: le proposte di intervento delle schede allegate alla circolare A.R.T.A. 1/2003 trasmesse dai comuni; 159

166 gli interventi di programmazione, POR Sicilia misure 1.07 Az. A e Az. B, L.183/89 e della L. 267/98 presso l A.R.T.A.; gli interventi di urgenza e somma urgenza espletati dagli Uffici del Genio Civile delle province interessate; i progetti di cui alla misura POR Sicilia 1.09 gestiti dal Dipartimento Regionale delle Foreste nonchè gli interventi programmati dallo stesso ente; la programmazione del Dipartimento di Protezione Civile; gli interventi delle Province regionali e degli UTC. Oltre agli elenchi di cui sopra è stato definito anche l ordine di priorità nelle aree caratterizzate da livello di rischio R3 ed R4. I dati suddetti, aggiornati anche nella fase delle osservazioni, sono stati acquisiti direttamente dal personale tecnico PAI, grazie alla disponibilità e alla fattiva collaborazione dei diversi enti territoriali e amministrazioni regionali. Trattandosi quindi di dati ufficiosi, ad eccezione dei dati presentati mediante le schede allegate alla circolare A.R.T.A. 1/03, essi potrebbero contenere informazioni incomplete e sicuramente non rappresentano la totalità degli interventi di mitigazione del rischio realizzati o in progettazione. 3.1 Interventi progettuali Nelle tabelle a seguire viene riportato lo stato di progettazione presente nell intero bacino suddiviso per singolo comune; gli interventi vengono distinti in realizzati, finanziati e/o in corso di realizzazione e proposti; laddove lo stato di progettazione non coincide con uno studio di fattibilità, un preliminare, definitivo o esecutivo, viene indicato il termine di scheda, riferendosi alla scheda allegata alla circolare 1/03. Gli altri dati significativi riportati nelle tabelle sono: il codice di riferimento del dissesto, la classe degli elementi a rischio (E), la condizione di pericolosità (P), il livello di rischio di pertinenza (R), titolo del, tipologia d intervento, ente proponente, importo e fonte di finanziamento. Le tabelle sono riportate secondo un ordine che illustra, per ogni comune, dapprima gli interventi realizzati, seguono quelli in fase di realizzazione e/o già finanziati e per ultimo la tabella relativa ai progetti proposti. Nel caso in cui non siano stati reperiti i dati, una o più tabelle per singolo comune non viene riportata, ciò risulta valido soprattutto per gli interventi realizzati o in fase di realizzazione. 160

167 Provincia di Catania Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Adrano Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3AD AD-009 E3 E3 P2 P0 R3 R1 SP. 231 km Sistemazione frana al km Ripristino sede viaria preliminare ,00 Provincia Regionale di Catania 094-3AD-029 E2 P2 R2 SP. 231 Sistemazione frana all'innesto con la SP.231 Ripristino sede viaria preliminare ,00 Provincia Regionale di Catania 094-3AD-015 E3 P1 R2 SP. 231 km Ricostruzione muro franato al km ed opere connesse Ripristino sede viaria esecutivo ,00 Provincia Regionale di Catania Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Belpasso Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note Strada comunale C/da della Piana ricostruzione della sede stradale Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3360/

168 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Biancavilla Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3BN-005 E4 P4 R4 C/da Scalilla Opere di bonifica e di consolida mento per la mitigazione del rischio del costone roccioso di C.da Scalilla Risagomatura della parete attraverso la realizzazione di gradonatura e/o chiodatura Preliminare ,00 Comune di Biancavilla Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Bronte Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3BR-013 E4 P0 R1 V.le Vittorio Veneto e Scibilla Presidi di presa ed opere di consolida mento consolidamento Realizzato Genio Civile di Catania Ordinanza n del 01/07/97 ( fascia B) Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Bronte Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3BR-012 E4 P2 R4 C/da Fontanelle Studio geologico per il consolida mento della frana in contrada Fontanelle monitoraggio finanziato ,63 Comune di Bronte POR 2000/06 Mis.1.07b DDG N.1216 del 18/12/02 162

169 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Bronte Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3BR-004 E2 P2 R2 Margiogrande (strada consortile Corvo- Canalotto) interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR-005 E2 P2 R2 Margiogrande (bivio strada consortile Bronte- Corvo- Margiogrande- S.Venera e strada consortile Corvo Canalotto) interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR-006 E2 P2 R2 Margiogrande (strada consortile Bronte- Corvo- Margiogrande- S.Venera) interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR-007 E1 P1 R1 Canalaci interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR-009 P1 Erbe Bianche interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR-012 E4 P2 R4 C.da Fontanelle Consolidamento frana di contrada Fontanelle nel centro abitato del comune di Bronte Pozzi drenanti, risagomatura Definitivo ,00 Comune di Bronte 094-3BR-014 E4 P3 R4 Pizzo Salice Consolidamento frana di Pizzo Salice nel centro abitato del comune di Bronte Fosso di guardia, Berlinesi, sistemazione idraulica Preliminare ,00 Comune di Bronte 094-3BR-015 P1 Pomara interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR-029 E2 P1 R1 Erbe Bianche interventi sede stradale Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Comune di Bronte 094-3BR BR-048 E2 E2 P2 P2 R2 R2 C/da Erbe Bianche consolidamento e Consolidamento messa in sicurezza frana di contrada mediante pali e "Erbe Bianche" gabbionate Scheda di fattibilità ,00 Ass. Agr. e Foreste - Ufficio Speciale per la Conservazione e Difesa del Suolo e dell'ambiente Naturale Trazzera "Bronte Stuara Santa Venerina" Trazzera "Bronte Stuara Santa Venerina" Sistemazione frana Ripristino sede viaria Preliminare ,00 Provincia Regionale di Catania SP. 211 Sistemazione frana sulla SP. 211 Ripristino sede viaria Preliminare ,00 Provincia Regionale di Catania 163

170 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Caltagirone Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3CG-001 E3 P0 R1 Circonvallazione di Levante e C/da Miracoli Consolidamenti Quartiere S.Giorgio e versante c/da Miracoli consolidamento Realizzato L Comune di Caltagirone Ordinanza n del 01/07/97 (fascia A) 094-3CG-005 P1 Poggio Fanales Intervento di consolidamento Risagomatura, inerbimento Realizzato ,00 Comune di Caltagirone Protezione Civile Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Caltagirone Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento Bosco S.Pietro Recupero della funzionalità dei sistemi naturali e riduzione dei fenomeni di desertificazione nel bosco di Santo Pietro difesa del suolo in istruttoria ,92 Comune di Caltagirone Ass. Agricoltura e Foreste POR 2000/06 misura CG-004 E4 P3 R4 centro urbano Programma di indagini e predisposizione di un dispositivo strumentale finalizzati all'analisi e al monitoraggio delle condizioni di dissesto idrogeologico del centro urbano monitoraggio finanziato ,77 Comune di Caltagirone POR 2000/06 Mis.1.07b finanziato 164

171 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Caltagirone Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3CG-005 P1 Progetto preliminare di Centro abitato consolidamento e (Poggio Fanales) di riassetto dell'area di Poggio Fanales consolidamento preliminare ,20 Comune di Caltagirone Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Castel di Iudica Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3CD-037 E3 P0 R1 Via Gen. Cascino Stabilizzazione area in frana consolidamento Realizzato Genio Civile di Catania Ordinanza n del 01/07/97 (fascia A) Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Castel di Iudica Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3CD-034 E3 P3 R4 SP CD CD-046 E3 E3 P3 P2 R4 R3 SP. 25/ II Sistemazione tratto in frana sulla SP. 203 Sistemazione tratto in frana sulla SP. 25/ II manutenzione straordinaria manutenzione straordinaria lavori in fase di realizzazione lavori in fase di realizzazione , ,86 Provincia Regionale di Catania Provincia Regionale di Catania Ordinanza n del 01/07/97 Ordinanza n del 01/07/97 165

172 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Castel di Iudica Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3CD-045 E3 P CD CD CD-054 E2 E2 E2 P1 P2 P2 R4 R1 R2 R2 Borgo Serro Calderaro Trazzera Franchetto Bellone Borgo Franchetto e via Pasubio Consolidamento e sistemazione idrogeologica a difesa dell'abitato del B.Serro Calderaro Progetto lavori di manutenzione straordinaria per l'eliminazione della frana lungo la trazzera Franchetto Bellone ricadente nel comune di Castel di Judica opere di contenimento su pali,regimazione idraulica indagini e monitoraggio ripristino fondo stradale e rifacimento muri Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Scheda di fattibilità , ,00 Esecutivo ,00 Scheda di fattibilità ,00 Comune di Castel di Judica Dip. Reg. Protezione Civile Provincia Regionale di Catania Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3360/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Catania Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094A-3CT-001 E3 P2 R3 San Demetrio- Primosole Sistemazione idrogeologica del versante edificato di S.Demetrio Opere di regimentazione delle acque meteoriche e fognarie Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Catania 166

173 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Maletto Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento centro abitato Lavori di consolidamento del pendio a protezione della caserma dei carabinieri consolidamento Realizzato ,75 Genio Civile di Catania Ass.Reg. LL.PP somma urgenza D. n.713/13 10/05/ MA MA MA-009 E3 E3 E3 P2 P2 P2 R3 R3 R3 Via Prof.Putrino Lavori urgenti di consolidamento di via Prof.Putrino consolidamento sede stradale Realizzato ,54 Genio Civile di Catania Ass.Reg. LL.PP somma urgenza D. n.1149/17 29/07/ MA MA MA-009 E3 E3 E3 P2 P2 P2 R3 R3 R3 Via Prof.Putrino Ripristino stabilità e transitabilità n.3 frane interessanti tratti strada consolidamento sede stradale Realizzato L Comune di Maletto Ordinanza n del 01/07/ MA-002 E4 P0 R1 centro abitato Intervento per il monitoraggio delle aree ad elevato rischio idrogeologico nell'abitato. Interventi di monitoraggio Realizzato ,00 Comune di Maletto P.O.R. Sicilia , misura 1.07 Az. b - decreto n del 13/11/ MA-002 E4 P0 R1 centro abitato Opere di consolidamento a protezione dell'abitato di Maletto Consolidamento con palificate e opere di drenaggio Realizzato L Comune di Maletto Ass.Reg. LL.PP D.A. 1185/13 02/07/96 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Maletto Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3MA-001 E4 P4 R4 Rocca Castello 094-3MA MA MA-009 E3 E3 E3 P2 P2 P2 R3 R3 R3 Via Prof. Putrino Opere di consolidamento della Rocca del castello ed a protezione dell'abitato terzo lotto funzionale Lavori di ripristino Della stabilità e della transitabilità di via prof.putrino interessata da n.3 frane consolidamento finanziato ,32 Ripristino e consolidamento sede stradale in istruttoria ,00 Comune di Maletto Comune di Maletto POR 2000/06 mis.1.07a PIT n.24 POR 2000/06 mis.1.07a PIT n

174 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Maletto Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3MA MA-005 E3 E3 P2 P2 R3 R3 C/da Viscusi Opere di consolidamentourbanizzazione c/da Viscusi Regimentazione acque superficiali e opere strutturali in c.a. Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,60 Comune di Maletto 094-3MA-006 E1 P1 R1 C/da Viscusi Consolidamento e sistemazione idrogeologica zona cimitero Regimentazione acque superficiali e opere strutturali in c.a., forestazione Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Maletto 094-3MA MA MA-009 E3 E3 E3 P2 P2 P2 R3 R3 R3 C/da Margi Ricostituzione compluvi esistenti, formazione drenaggi Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Maletto zona limitrofa scuola media "G.Galilei" Consolidamento e sistemazione idrogeologica del versante comprendente la scuola media statale "G.Galilei" Regimazione e allontanamento delle acque meteoriche mediante canaltte e pavimentazione, dreni. Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Maletto Scuola Materna ricostruzione muro della scuola Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3360/2004 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Maniace Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamen to C/da Semantile Mantenimento dell'originale uso del suolo attraverso il recupero della funzionalità dei sistemi naturali difesa del suolo in istruttoria ,49 comune di Maniace Ass. agricoltura e Foreste POR 2000/06 misura 1.09 C/de Cavallaro,Vacch eria e Boschetto Vigne Protezione idrogeologica del centro abitato in esecuzione ,50 comune di Maniace A.R.T.A. L.183/89 DDG 357/41 21/03/03 168

175 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Mineo Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamen to 094-3ME ME-014 E2 E2 P0 P0 R1 R1 SP. 25/I Sistemazione tratto in frana della SP. 25/I consolidamento sede stradale realizzato L Provincia Regionale di Catania Ordinanza n del 01/07/ ME-062 P2 Montatagrande Esecuzione dei lavori urgenti di stabilizzazione e di presidio con ricostruzione della briglia crollata nel vallone in località Montatagrande ,20 Genio Civile di Catania Ass.Reg. LL.PP. D. n /17 del 31/10/ ME-064 E4 P0 R1 C/da San Ippolito Lavori di somma urgenza per il consolidamento per l'eliminazione dello stato di pericolo del movimento franoso in contrada San Ippolito consolidamento realizzato ,92 Genio Civile di Catania Ass.LL.PP. somma urgenza D. n /07/ ME-098 P1 zona Castello Consolidamento dissesto a valle della parte orientale campo sportivo consolidamento realizzato L Genio Civile di Catania Ordinanza n del 01/07/97 ( fascia B) strada comunale Donnasanta Lavori di somma urgenza per il consolidamento di alcuni tratti della strada comunale Donnasanta consolidamento sede stradale realizzato ,92 Genio Civile di Catania Ass. LL.PP. somma urgenza D. n. 274/13 05/03/98 169

176 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Mineo Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamen to 094-3ME-062 P2 c/da Roccovè Lavori di sistemazione di un tratto di inpluvio in contrada Roccovè consolidamento in esecuzione ,00 Genio Civile di Catania O.P.C.M. n. 3320/ ME-064 E4 P0 R1 San Ippolito Consolidamento del versante ed opera di sostegno della sede viaria e degli edifici a monte ed a valle del dissesto franoso in località San Ippolito consolidamento finanziato ,12 Comune di Mineo POR 2000/06 Mis.1.07 DDG /05/ ME-081 E4 P3 R4 Via Crispi Zona di frana via Crispi consolidamento finanziato ,35 Comune di Mineo A.R.T.A. L.267/98 DDG /02/ ME-084 E4 P3 R4 Strada comunale Santuzza Rifacimento vari tratti muri sostegno per frane e crolli consolidamento in esecuzione L Provincia Regionale di Catania Ordinanza n del 01/07/97 (Fascia C) 094-3ME ME-096 E2 E2 P0 P0 R1 R1 SP. 31 Intervento di ripristino e consolidamento di un tratto in frana consolidamento in esecuzione ,00 Provincia Regionale di Catania O.P.C.M. n.3320 del 23/10/ ME-097 P2 Ospedale Civico Ripristino stabilità muri di sostegno versante sottostante ospedale civico consolidamento in esecuzione L Comune di Mineo Ordinanza n del 01/07/97 (Fascia C) 170

177 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Mineo Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-3ME ME-082 E3 - P3 P2 R4 - Viale F.Crispi Consolidamento zona in frana di viale F.Crispi Consolidamento mediante pali,tiranti Scheda A.R.T.A. gabbionate,modell Circolare 1/03 amento del versante e piantumazione ,00 Comune di Mineo 094-3ME-062 P2 Ex Ospedale S.Lorenzo e Vallone Montata grande Consolidamento e sistemazione idrogeologica del versante sotto l'ex ospedale S.Lorenzo Sistemazione del versante con gabbionate,briglie, Scheda A.R.T.A. micropali,disgaggi Circolare 1/03 o,modellatura e piantumazione ,00 Comune di Mineo 094-3ME-098 P1 Sotto Castello-via Greco-via Itria Consolidamento del versante in località Sotto Castello Consolidamento versante con muri di sostegno su pali Scheda A.R.T.A. a protezione delle Circolare 1/03 case di via Greco e via Itria ,00 Comune di Mineo 094-3ME ME-100 P2 P1 Fosso Gesso Regimentazione acque Difesa e piovane,disgaggio, consolidamento del Scheda A.R.T.A. gabbionature,mod suolo in contrada Circolare 1/03 ellatura dei Fosso Gesso versanti e piantumazione ,00 Comune di Mineo Versante Nord Ovest abitato Consolidamento zona in frana versante Nord Ovest di Mineo Consolidamento versanti con pali,muri e paratie, Scheda A.R.T.A. disgaggio,modellat Circolare 1/03 ura e piantumazione ,00 Comune di Mineo 094-3ME-062 P2 C/da Montatagrande Sistemazione Sistemazione idraulica del Vallone vallone Montatagrande Montatagrande Scheda A.R.T.A. aprotezione degli con briglie,muri e Circolare 1/03 edifici a monte ed a modanatura valle del movimento versanti franoso acclivi,piantumazio ne ed inerbimento ,00 Comune di Mineo 094-3ME-064 E4 P0 R1 Viale Europa Disgaggio e consolidamento Consolidamento e con pali, muri e sistemazione della gabbionate.sistem Scheda A.R.T.A. frana in viale azione del Circolare 1/03 Europa del comune versante con di Mineo piantumazione e inerbimento ,00 Comune di Mineo 171

178 Segue Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Mineo Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-3ME-079 E4 P3 R4 Centro abitato 094-3ME-070 P2 Via Rota e Roccovè S.P. 108 C/da Casalvecchio Attività di monitoraggio Monitoraggio mediante fenomeni franosi nel inclinometri,piezo Scheda A.R.T.A. centro abitato e dei metri,distanziomet Circolare 1/03 versanti di Mineo ri, dei settori di frana e delle strutture urbane Costruzione muro di contenimento con tiranti e drenaggi Eliminazione frana e ripristino sede viaria Sistemazione della strada e realizzazione attraversamenti Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità , , , ,00 Comune di Mineo Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Via Rota Consolidamento, stabilità muri calcarei a sostegno base versante sabbioso calcarenitico su via della Rota e d edifici consolidamento in attesa di finanziamento L Comune di Mineo Inserito nella Ordinanza n del 01/07/97 (Fascia C) 094-3ME-062 P2 c/da Roccovè Opere di consolidamento e stabilizzazione dissesto per incisione su ripido versante con scarico fognario dell'abitato e pregiudizio fabbricati consolidamento in attesa di finanziamento L Genio Civile di Catania Inserito nella Ordinanza n del 01/07/97 (Fascia C) 172

179 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Mirabella Imbaccari Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3MB-001 E4 P1 R2 centro abitato 094-3MB-002 Via Berlinguer Consolidamento e sistemazione idrogeologica a protezione del centro abitato Lavori di somma urgenza per il consolidamento del versante incombente su via Berlinguer realizzato ,35 realizzato ,02 Comune di Mirabella Imbaccari Genio Civile di Catania A.R.T.A. L.267/98 DDG /06/01 Ass. Reg. LL.PP. somma urgenza D. n.468/13 14/04/98 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Mirabella Imbaccari Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3MB-001 E4 P1 R2 centro abitato Consolidamento e sistemazione idrogeologica a protezione del centro abitato finanziato ,53 Comune di Mirabella Imbaccari A.R.T.A. L.183/89 DDG

180 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Palagonia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3PL-005 P1 C/da Carrubba Consolidamento costone roccioso C/da Carrubba consolidamento finanziato ,57 Comune di Palagonia POR 2000/06 Mis.1.07 DDG /08/ PL-005 P1 C/da Carrubba Opere di consolidamento e stabilizzazione dissesto costone roccioso sovrastante l'abitato consolidamento in esecuzione L Comune di Palagonia Ordinanza n del 01/07/97 Fascia C 094-3PL PL-008 E4 P1 P3 R4 Via Stretto e C/da Carrubba Opere di consolidamento e stabilizzazione del versantecon rischi per le abitazioni consolidamento in esecuzione L Comune di Palagonia Oedinanza n del 01/07/97 Fascia C Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Palagonia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-3PL-016 P3 C/da Archi Consolidamento del costone roccioso in C/da Archi sovrastante il centro abitato consolidam ento ,51 Comune di Palagonia 094-3PL-008 E4 P3 R4 Via Stretto Costone Roccioso sovrastante la via Stretto messa in sicurezza scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 no dissesto Cimitero Comunale Muro di cinta del cimitero Comunale consolidam ento scheda di fattibilità ,00 Genio Civile di Catania Inserito nella O.P.C.M. 3320/ PL-004 E4 P2 R4 Via Amedeo Consolidamento all'interno del centro abitato nell'area a valle della scuola elementare di via Amedeo consolidam ento Progetto esecutivo ,00 Comune di Palagonia 094-3PL-003 E4 P3 R4 Centro abitato Intervento di consolidamento e miglioramento sismico della sede dell'utc e delle aree circostanti consolidam ento Progetto Definitivo ,00 Comune di Palagonia Richiesta di finanziamento circolare 03/08/05 174

181 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Paternò Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-3PT-029 E4 P4 R4 Collina Storica Consolidamento e sistemazione idrogeologica versante comprendente la Collina storica Regimazione ed allontanamento acque meteoriche mediante dreni,gabbionate Scheda A.R.T.A. successiva Circolare 1/03 piantumazione ed opere di ingegneria naturalistica ,00 Comune Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Raddusa Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3RA-018 E4 P3 R4 centro abitato Consolidamento centro abitato 2 stralcio realizzato ,37 Comune di Raddusa A.R.T.A. L.183/89 DDG /11/01 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Raddusa Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Appaltante Fonte finanziamento 094-3RA-021 E4 P2 R4 S.E. abitato- C.da Valanga Consolidamento e sistemazione idrogeologica a sud est dell'abitato consolidamento finanziato ,11 Comune di Raddusa A.R.T.A. L.183/89 Del. Giunta Reg. 297/01 175

182 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Raddusa Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Note 094-3RA-027 P2 C.Da Valanga, a sud est centro abitato Completamento dei lavori di consolidamento e sistemazione idrogeologica dell'area a sud est dell'abitato regimazione idraulica Gabbionate, drenaggi esecutivo ,00 Comune di Raddusa 094-3RA RA RA RA-025 E4 E4 P2 P3 R4 R4 C/da Valanga a valle del centro abitato Consolidamento del centro abitato di Raddusa - versante sud Consolidamento con paratie di pali e regimentazione acque definitivo ,00 Comune di Raddusa 094-3RA RA-026 E4 E4 E4 P2 P3 P3 R4 R4 R4 C/da Valanga a sud ovest del centro abitato Consolidamento del centro abitato di Raddusa - versante sud/ovest Consolidamento con paratie di pali e regimentazione acque definitivo ,00 Comune di Raddusa Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Ragalna Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento centro abitato Consolidamento e la riparazione di muri e di opere di sostegno lungo alcune vie comunali consolidamento muri a protezione soprastante strada realizzato ,00 Ass. Reg. LL.PP. D.n. 554/17 06/05/03 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Ramacca Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Appaltante Fonte finanziamento strada comunale sud centro abitato Lavori di somma urgenza movimento franoso strada comunale sud centro abitato somma urgenza realizzato ,14 Comune Ass.Reg. LL.PP. somma urgenza D.n. 2925/13 29/12/00 176

183 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Ramacca Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-3RM-041 E2 P2 R2 C/da Vaitello Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Ramacca E2 P2 R2 C/da Quattro Finaite,vallone Franchetto Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Ramacca 094-3RM-046 E2 P2 R2 C/da Passapiraino Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Ramacca 094-3RM-050 E2 P2 R2 C/da Acquamenta Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Ramacca 094-3RM-049 E2 P2 R2 N-O di La Montagna Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Ramacca 094-3RM-064 E2 P2 R2 Nord di La Montagna c/da Acquamenta Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di Ramacca 094-3RM-066 P2 C/da Carrubbo 094-3RM-046 E2 P2 R2 SP. 103 pressi discarica comunale SP.112 C/da Gallinella (strada consortile e regia trazzera) via Buonconsiglio S.P. senza nome (ex S.S. 288) S.P. 209 Progetto per lavori di manutenzione straordinaria per eliminare la frana presso la discarica comunale per lavori di manutenzione straordinaria per la sistemazione dei fenomeni fangosi lungo la SP. 112 Ripristino delle sedi viarie e rifacimento attraversamenti Ripristino sedi viarie e regimazione acque regimazione acque e adeguamento opere idrauliche Ripristino sede viaria Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 esecutivo ,00 esecutivo ,00 Scheda di fatibilità Scheda di fatibilità Scheda di fatibilità Scheda di fatibilità , , , ,00 Comune di Ramacca Provincia Regionale di Catania Provincia Regionale di Catania Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3340/

184 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di S.Maria di Licodia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-3SM-001 E4 P4 R4 C/da Caselle Consolidamento e sistemazione idrogeologica versante meridionale del centro abitato Regimentazione ed allontanamento acque meteoriche e successivo consolidamento Progetto esecutivo ,00 Comune Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di S.Michele di Ganzaria Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note Strade comuunali (c/da Banonitto e C/da Liona) Costruzione muro di sottoscarpa,ripristi no sede viaria Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/ SZ SZ-010 E2 E2 P2 P2 R2 percorso lineare R2 "pista ciclabile" consolidamento della porzione di versante franata Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/ SZ SZ-010 E2 E2 P2 P2 R2 percorso lineare R2 "pista ciclabile" regimazione acque superficiali e locali interventi Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/2004 strada intecomunale "Gatta" realizzazione protezione di sponda mediante gabbionate Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3340/

185 Provincia di Enna Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Agira Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4AR-028b - P0 - Via Savonarola - Quart. Rocche di S. Pietro Via Raddusa - Spatarelli (a monte di Via Deodorea) Consolidamento Realizzato ,81 Comune Provincia Reg.le di Enna 094-4AR-028b - P0 - Via Savonarola - Lavori di urgenza Quart. Rocche di per il S. Pietro Via consolidamento Raddusa - della parete Spatarelli (a rocciosa a monte monte di Via della Via Deodorea Deodorea) Realizzato ,07 Genio Civile Ass. Reg.le LL.PP. Genio Civile S. U AR-042 E3 P4 R AR P0 - Nord Centro abitato Via Palazzo versante Nord, della panorama S.S. 121 A Monte della Torre di avvistamento S. Nicola San Pietro Via Deodorea Dissesti parete rocciosa a monte della Torre di avvistamento S. Nicola Barriera paramassi-rete metallica Realizzato ANAS ANAS Reti, chiodature Realizzato ,45 Comune Ass. Reg.le LL.PP. Genio Civile S. U. 179

186 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Agira Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente proponente Note 094-4AR AR-005 E4 P2 R4 Largo Fiera retrostante biblioteca comunale Smottamento muri, cedimento strada e porzioni di frana Consolidamento del muro e stabilizzazione del sito Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ AR AR-010 E4 P4 R4 Via Palazzo Parete rocciosa Pulitura costoni e disgaggio massi instabili, ripristino e posa in opera di reti di contenimento. Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ AR AR AR AR-288 E4 P4 R AR-013a E4 P4 R AR-014 E4 P4 R AR-015 E4 P3 R4 Versante nord centro abitato A monte quartiere S. Maria Ad ovest del quartiere S. Maria Ad ovest del quartiere S. Maria Progetto definitivo Progetto Preliminare Progetto Preliminare Progetto Preliminare ,00 Comune ,00 Comune ,00 Comune ,00 Comune 094-4AR-022 E4 P4 R4 Versante Sud dell abitato Costone roccioso pericolante Ispezione, pulitura e disgaggio massi pericolanti, chiodatura massi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ AR-028a 094-4AR AR AR-278 E4 P4 R4 Quartiere Rocche, S.Pietro e zona Torre S.Nicola Consolidamento pendici Via Raddusa e SS. 121 sottostante Castello Disgaggio massireti zincateimbracatura con funi- tirantatura Progetto Preliminare ,92 Comune 094-4AR-034 E2 P3 R3 C.da Santa Venera Sciaredda C.da Ponte Costone roccioso pericolante Ispezione, pulitura e disgaggio massi pericolanti; chiodatura massi instabili posa in opera di reti paramassi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/

187 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Aidone Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente appaltante Fonte finanziamento 094-AI-001 E4 P0 R1 094-AI-005 E2 P2 R2 Via Arconide e Mancuso Vallone Garraffo Via Sottocosta (Via Fiume) Via Marotta Consolidamento Via Arconide e Mancuso Sistemazione Vallone Garraffo a protezione dell'abitato I stralcio Intervento di consolidamento chiodatura rete Muro in c.a. Realizzato ,06 Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva ,80 Comune ,00 A.R.TA. 18/06/2001 L.267/98 Del. G. Reg.le 329/99 A.R.TA. 18/06/2001 L.267/98 Del. G. Reg.le 329/99 Ass.Reg.le LL.PP.S.U. Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Aidone Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente appaltante Fonte finanziamento 094-AI-005 E2 P2 R2 Via Sottocosta (Via Fiume) Via Marotta Esecuzione dei lavori di L.U. a completamento dei lavori già eseguiti sulla Via Sottocosta a completamento della pendici sottostante a salvaguardia della pubblica e privata incolumità nel Comune di Aidone Finanziato II lotto ,99 S.U. Decreto n 1813/U.O.B. XVIII del 14/12/04 Genio Civile Ass.Reg.le LL.PP. L.U Vallone Garraffo Sistemazione del vallone Garraffo a protezione dell abitato - completamento Lavori di completamento vallone Garaffo Progetto in corso di realizzazione II Stralcio L. 183/ ,59 Comune A.R.TA. L.183/89 Del. G. Reg.le 297/01 181

188 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Aidone Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente proponente Note 094-4AI AI AI- E4 P3 R AI AI-089 E2 P3 R3 A Nord dell abitatao Castello-Barone A Sud Est dell abitato Via Mancuso e Via Arconide - Calandra Consolidamento zona Castello Barone Consolidamento Via Arconide - Mancuso e Calandra Completamento Muro Controripa e sottoscarpa - raccolta acque Progetto preliminare Progetto definitivo ,00 Comune ,00 Comune Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Assoro Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4AS-291b - P0 - A Nord. dell'abitato di Assoro Lavori di consolidamento pareti rocciose zona Nord-Ovest del Centro abitato di Assoro 1 stralcio - Chiodatura - tiranti - disgaggio massi - reti paramassi Realizzato ,89 Comune Ordinanza n 2621 D.P.C.N AS P0 - A Nord del Cimitero Via Peculio Consolidamento costone roccioso a Nord del cimitero Realizzato Genio Civile Ass. Reg. LL.PP. Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Assoro Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4AS-291a E4 P4 R4 Costone roccioso a Nord-Ovest dell'abitato di Assoro Lavori di consolidamento pareti rocciose zona a Nord-Ovest dell'abitato di Assoro Disgaggio massi Progetto Esecutivo ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Dipartimento Regionale Protezione Civile Ord. n Aprile

189 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Assoro Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo in Ente proponente Note 094-4AS AS-265 E3 P1 R2 Strada comunale C.da Rassuara Completamento opere di salvaguardia e ripristino danni strutturali. Avversità' atmosferiche L. 496/96 sulla strada esterna tra la S.P. 7/b e la S.P. 57 Opere di consolidamento Progetto esecutivo ,43 Comune 094-4AS-220 E2 P3 R3 C.da Acquanova Pizzo della Nebbia Consolidamento costone roccioso della S.P. 64 Chiodatura - tiranti - Scheda A.R.T.A. disgaggio massi - circ. n 1/2003 reti paramassi ,00 Comune 094-4AS-261 E2 P3 R3 C.da Perciata Consolidamento costone roccioso a monte della strada comunale Perciata Chiodatura - tiranti - Scheda A.R.T.A. disgaggio massi - circ. n 1/2003 reti paramassi ,00 Comune 094-4AS-291a E4 P4 R AS-291c - P4 - Lavori di Costone consolidamento roccioso a Nordpareti rocciose Ovest dell'abitato zona a Nord-Ovest di Assoro dell'abitato Costone roccioso a Nord dell'abitato di Assoro Consolidamento parete rocciosa roccioso a Nord dell'abitato di Assoro Chiodatura, tiranti, disgaggio massi - reti paramassi Progetto Esecutivo completamento Chiodatura - tiranti - Scheda A.R.T.A. disgaggio massi - circ. n 1/2003 reti paramassi ,87 Comune ,00 Comune Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Calascibetta Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente proponente Note CA-001 E4 P4 R4 Zona Nord dell abitato CA-001 E4 P4 R4 Zona S.Pietro Consolidamento Zona Nord dell abitato Consolidamento pendici dell abitato Zona S.Pietro e S. Matteo Progetto preliminare Progetto preliminare ,00 Comune ,00 Comune 183

190 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Catenanuova Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente proponente Note 094-4CN P1 - Masseria la Benedizione Scheda circ. ARTA n 1/2003 Comune 094-4CN-001 E4 P3 R4 Torrente Mastropaolo Sistemazione,ris anamento di Via Pozzo,Via Turati e collegamento Via Crispi Riqualificazione urbana ed ambientale Scheda circ. ARTA n 1/ ,00 Comune Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Centuripe Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento E4 - - E4 - - Via Tommaseo e L. Ariosto Via Colombo (Duomo) E4 - - Via Corradino E4 - - Via Marconi E CE-001 E4 P2 R4 E1 - - S.P. 24 bivio S.P. 24b Zona Est centro abitato Via G. Cesare Parcheggio Museo Via Buonarroti Ex discarica Gelofia Consolidamento Via Ariosto e Via Tommaseo Sostegno - ingegneria naturalistica - muri di contenimento - gabbionate Realizzato ,35 Comune Consolidamento Realizzato Genio Civile Consolidamento scuola elementare Consolidamento strada Sistemazione strade provinciali Muri di contenimento Consolidamento fondazioni - micropali Paratia - palificazione Demolizione e messa in sicurezza Progetto per il recupero Opere ingegneria paesaggistico ed naturalistica ambientale dell'ex discarica gelofia Realizzato Realizzato Realizzato ,30 Realizzazione non esaustiva ,00 Genio Civile Genio Civile Provincia Regionale di Enna Dip. Reg. Protezione Civile Ordinanza n 2621 Ass. Reg.le LL.PP. Genio Civile S. U. Ass. Reg.le LL.PP. Genio Civile S. U. Ass. Reg.le LL.PP. Genio Civile S. U. Provincia Regionale di Enna Ordinanza D.P.C.M. 3360/2004 Realizzato ,35 Comune A.R.T.A. 184

191 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Centuripe Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente proponente Note 094-4CE-001 E4 P2 R CE-001 E4 P2 R CE-001 E4 P2 R CE P CE CE-278 E3 P3 R4 Zona Est centro abitato Via G. Cesare Parcheggio Museo Via Buonarroti Zona Est centro abitato Via G. Cesare Parcheggio Museo Via Buonarroti Zona Est centro abitato Via G. Cesare Parcheggio Museo Via Buonarroti Campo sportivo - C.da Capitano Pendici Est c.a. Villa Corradino Consolidamento strada Muro crollato e pericolante Crollo di muri di contenimento Consolidamento aree di pertinenza degli impianti sportivi in C.da Capitano Progetto consolidamento pendici Est della Muro in pietrame Consolidamento e ripristino Micropali-muri di sostegno Geotessile- Graticciatesistemazione a Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità Progetto esecutivo Progetto preliminare , ,00 Comune Dipartimento Regionale Protezione Civile Dipartimento Regionale Protezione Civile ,49 Comune ,15 Comune Inserito nella Ordinanza D.P.C.M. 3360/2004 Inserito nella Ordinanza D.P.C.M. 3360/ CE CE-278 E3 P3 R4 Pendici Est c.a. Villa Corradino Ricostruzione muro e opere di regimentazione acque Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza D.P.C.M. 3360/ CE-005 E4 P3 R4 Monte Calvario Progetto realizzazione del parco urbano monte Calvario Consolidamento - muri - opere di Scheda A.R.T.A ingegneria Circ. n 1/2003 naturalistica ,49 Comune 094-4CE-006 E2 P2 R2 Via Genova alloggi popolari Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune 094-4CE-007 E2 P2 R2 Addolorata Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune 094-4CE-009 E2 P1 R1 Strada comunale San Todaro Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune 094-4CE CE-013 E2 P1 R1 Strada Spina Santa Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune 094-4CE P2 - C.da Valanghe Zona di Protezione Speciale Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune - P0 - Piano Daino Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune - P1 - Cimitero Consolidamento Muri di sostegno su micropali Scheda A.R.T.A Circ. n 1/2003 Comune Via Imera Consolidamento del muro e stabilizzazione del sito Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/

192 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Cerami Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento Realizzazione 094-4CR-002 E4 P4 R4 Via Roma zona non esaustiva Castello- Porta 094-4CR-003 E2 P1 R1 Progetto di Falcone - Via Realizzato consolidamento 094-4CR P1 - Manili (zona Chiodatura,reti Realizzato delle pendici del orientale Realizzazione 094-4CR-005 E3 P4 R4 centro urbano dell abitato ) -Via non esaustiva Quarzara' 094-4CR-047a - P0 - Realizzato ,80 Genio Civile Ordinanza n 2621 D. P. C. N 094-4CR P1 - Zona Castello versante N. O. sovrastante la via Conte di Torino Lavori urgenti di eliminazione caduta massi dal costone roccioso interessante la zona Castello versante N. O. sovrastante la via Conte di Torino Chiodatura, Reti paramassi Realizzato ,45 Genio Civile Ass. Reg.LL PP. Intervento di Urgenza 186

193 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Cerami Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente proponente Note 094-4CR CR-050 E3 P3 R4 Zona Grottelle SS 120 Pizzo Canino Opera di consolidamento dei fronti rocciosi Scheda A.R.T.A. Cir. n 1/2003 Comune 094-4CR-005 E4 P4 R4 Zona Castello Opera di consolidamento dei fronti rocciosi Scheda A.R.T.A. Circ. n 1/ ,00 Comune 094-4CR-008 E2 P2 R2 Zona Margi a Nord dell abitato strada comunale S.Leo Opera di Scheda A.R.T.A. sistemazione Circ. n 1/2003 Idraulica Forestale Indagini fondali ed eventuali opere di consolidamento Scheda di fattibilità ,00 Comune Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ CR-048 E4 P4 R4 Località Lavina 094-4CR CR CR- E2 P2 R CR-054 Strada comunale S. Leonardo dell Orto Piazzola Ecologica e fabbricati e/o C.da Margi Consolidamento pendici Centro Urbano Consolidamenti dei versanti Ispezione, pulitura disgaggio massi pericolanti, chiodatura massi instabili posa in opera di reti paramassi Chiodature Piantumazione Drenaggi Gabbionate Soglie e Briglie Progetto preliminare Progetto preliminare ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile ,00 Comune Scheda ,00 Comune Scheda di fattibilità Scheda A.R.T.A. Circ. n 1/ ,00 Dipartimento Regionale delle Foreste Comune Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/2004 Scheda A.R.T.A. Circ. n 1/ CR-002 E4 P4 R4 Zona Castello Scheda ,00 Comune Scheda A.R.T.A. Circ. n 1/

194 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Enna Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 072-4EN-307a - P0 - S.P. 2 Viale Marconi Consolidamento delle pendici A Nord Nord est dell abitato in prossimità dell ingresso alla città dalla S.P. n 1 scheda Chiodatura Tiranti e muro di consolidamento Realizzato ,00 Genio Civile Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile S. U EN-307a - P0 - S.P. 2 Viale Marconi Consolidamento costone a monte della S.P. 2 Realizzato Genio Civile Ordinanza n 2621 D. P. C. N. Vicolo Furio Lavori Urgenti a protezione del vicolo Furio per la caduta massi dal sovrastante costone roccioso, nell'abitato del Comune di Enna Realizzato ,04 Genio Civile Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile S. U. Vicolo di Nicolo' Perizia dei Lavori di urgenza per la caduta massi dal costone roccioso sovrastante il vicolo di Nicolo' del Comune di Enna Realizzato ,80 Genio Civile Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile S. U EN-321 E4 P3 R4 Via Portosillo Via dei Greci Via San Matteo Villa Farina Via Cerere Arsa Lavori d urgenza per il consolidamento della parete rocciosa a monte della Via Portosillo Lavori d urgenza per il consolidamento del costone sovrastante da Via dei Greci Lavori urgenti per il consolidamento della parete rocciosa sottostante Via San Matteo Consolidamento Realizzato ,07 Genio Civile Realizzato ,35 Genio Civile Realizzato ,27 Genio Civile Realizzazione non esaustiva Genio Civile 072-4EN-317b - P1 - Via Pergusa Consolidamento Rete - chiodatura Realizzato ,69 Genio Civile 072-4EN-327 E2 P1 R2 Santa Lucia Via Basilicata Opera di sostegno della sede stradale di Via Basilicata Palificata a sostegno a contenimento della strada Realizzazione non esaustiva Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile S. U. Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile S. U. Ass. Reg LL.PP. Genio Civile S. U. Ass. Reg LL.PP. Genio Civile S. U. Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile S. U Comune Comune 072-4EN315 - P1 - Monte Cantina Consolidamento pendici a monte della strada monte cantina Chiodatura rete barriera paramassi e sistemazione Realizzato ,00 Genio Civile Ordinanza n 2621 D. P. C. N EN-314 E3 P4 R4 Pendici Ovest centro abitato di Papardura a valle dello stadio Lavori di somma urgenza per il consolidamento delle pendici sovrastante un tratto di strada della S.P. 81 Realizzazione non esaustiva ,30 Genio Civile Ass. LL.PP. Genio Civile L. U. Decreto n 1059/U.O.B. XIX del 03Agosto

195 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Enna Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4EN EN EN- E3 P4 R4 Rocca Di Cerere 305 Rete metallica - rete paramassi gabbionate, tiranti chiodatura Finanziato ,00 Comune Ministero Ambiente (art.16) L. 179/ 2002 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Enna Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente proponente Note Monte Cantina Consolidamento pendici a monte della strada Monte Cantina Chiodatura rete barriera paramassi e sistemazione Scheda di fattibilità ,00 Genio Civile 072-4EN-312 E3 P4 R4 Pendici a monte della SP 81 Papardura Pulitura costone disgaggio massi, reti metalliche, chiodatura, barriere paramassi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile 072-4EN P2 - S.P 2 S.P 28 Terre rinforzate Gabbionate Rete metallica Progetto preliminare ,00 Genio Civile 094-4EN-001 E3 P4 R4 Strada Panoramica Lombardia Castello di Lombardia Chiodatura sottumurazione, funi d acciaio, disgaggio preti, pulitura preti, regimazione acque superficiali Progetto preliminare ,00 Ass. Reg. LL.PP. Genio Civile 072-4EN EN EN-308 E3 P4 R4 Pendici Ovest di Enna (Cimitero, C.so Sicilia, Papardura) Consolidamento delle pendici sottostante dell abitato di Enna Chiodatura, disgaggio massi, reti paramassi Progetto preliminare ,74 Comune 072-4EN-308 E3 P3 R4 Bivio Kamut Gabbionate, Briglie, Piantumazione, Sistemazione acque superficiale Scheda di fattibilità ,00 Genio Civile Dipartimento Reg.le Protezione Civile 072-4EN EN EN- E4 P4 R4 San Calogero EN-001 Sistemazione idraulico forestale delle pendici di Enna Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale delle Foreste 072-4EN-318 C/da Pisciotta ex discarica Opere di contenimento al piede, terre rinforzate, canalizzazione e smaltimento acque superficiali, risagomatura scarpata Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile 189

196 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Gagliano Castelferrato Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4GA E4 P0 R1 4GA-002 Via Gebbia Piano Puleo C.da Pirinella Via Roma, S. Sebastiano e zone a monte circonvallazione 094-4GA P0 - Via Calabrese 094-4GA P0 - Via Catania 094-4GA P0 - Via OrtoAbbate 094-4GA P0 - Via S. Cono 094-4GA P0 - Via Delle Rocche 094-4GA-022 E4 P1 R2 Piano Puleo Via S. Nicola Consolidamento pendici centro abitato Via S. Sebastiano Via Gebbia Consolidamento versante in frana Perizia Studi Chiodatura - rete elettrosaldata con fune Drenaggi Paratie Inclinometri Realizzato ,50 Comune Realizzato ,49 Genio Civile Consolidamento Chiodature - rete costone roccioso Realizzato ,44 Genio Civile Consolidamento Via Catania Consolidamento Via OrtoAbbate Muro tirantato Realizzato Genio Civile Disgaggio massi rete paramassi chiodatura Lavori di Chiodatura - Consolidamento rete a monte della Via elettrosaldata S.Cono e con fune quartiere Rocca, disgaggio massi 1 lotto Consolidamento a monte Via S.Cono e Quartiere Rocche Via Rocche Consolidamento centro abitato via S. Nicola Chiodatura - rete elettrosaldata con fune disgaggio massi Muro su pali Realizzato Genio Civile Realizzato ,54 Comune Realizzato ,13 Comune Realizzazione non esaustiva ,37 Comune Ordinanza n 2621 D.P.C.N. Ordinanza n 2621 D.P.C.N. Ass. Reg. LL.PP. Intervento di S. U Ass. Reg. LL.PP. Intervento di S. U Ass. Reg. LL.PP. Intervento di S. U A.R.T.A. L.268/98 Della Giunta Regionale329/99 A.R.T.A. L.268/98 Della Giunta Regionale329/99 Comune - Intervento di consolidamento progettato Provincia di Enna 094-4GA E4 P0 R1 4GA-002 Piano Puleo C.da Pirinella Via Roma, S. Sebastiano e zone a monte circonvallazione Sistemazione idraulica zona cimitero Paratie con pali tirantata briglie paratia semplice-canale di scolo con materassi reno e gabbioni. Realizzato ,00 Comune Ass. Reg. LL.PP. Intervento di S. U 094-4GA-012b - P0 - Rocca di Gagliano Castello Recupero e valorizzazione Rocca di Gagliano Chiodatura - disgaggio massi Realizzato ,44 Comune L.R.26/86 - Intervento di consolidamento progettato - Provincia di Enna 190

197 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Gagliano Castelferrato Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente proponente Note 094-4GA-001 E4 P0 R1 Piano Puleo Via Roma, S. Sebastiano e zone a monte circonvallazione Consolidamento pendici rocciose Scheda di fattibilità ,24 Dipartimento Protezione Civile 094-4GA-011 E4 P4 R4 Rocca Castello versante Nord - Via S. Pietro Consolidamento costone roccioso a monte di Via S. Pietro Chiodature Progetto preliminare Genio Civile 094-4GA-012a 094-4GA-012c E4 P4 R4 Rocca di Gagliano Castelferrato versante Sud Recupero e valorizzazione della Rocca di Gagliano Consolidamento e recupero con chiodature pulitura disgaggio massi Progetto preliminare ,00 Comune 094-4GA-022b 094-4GA-175 E4 P2 R4 Consolidamento Pendici a monte Pendici a monte della S.P. 22 della S.P. 22 nell'abitato di nell'abitato di Gagliano C. e della Gagliano C. e S.P. 34 al km. 4 + della S.P. 34 al 500. km Quartiere Rocche Piano Puleo 094-4GA-010 E4 P4 R4 Via Pozzo Canne Consolidamento pendici centro abitato Piano Puleo Lavori di consolidamento a monte di via Pozzo Canne Paratia sistemazione con drenaggio acque Progetto preliminare ,35 Provincia di Enna Definitivo ,00 Comune Consolidamento Definitivo ,00 Comune Richiesta di finanziamento circolare 03/08/05 Richiesta di finanziamento circolare 03/08/05 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Leonforte Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4LE-230 E3 P4 R4 A S-E dell'abitato Pendici rocciose a monte della SS 121 Consolidamento a monte S.S. 121 Placcaggi tirantati, reti metalliche paramassi Realizzazione non esaustiva ,35 ANAS ANAS 191

198 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Leonforte Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente proponente Note 094-4LE-230 E3 P4 R4 Pendici rocciose a monte della SS.121 Ripristino barriera paramassi, collocazione di ulteriore barriera, bonifica parete e chiodatura, studio geostrutturale Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile 094-4LE-158 E4 P3 R4 C.da Cernigliera Barriera paramassi, completamento gabbionata, disgaggio massi e pulitura Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ LE LE LE LE LE LE P2 - Vallone Monaci, S. Rocco e Cozzarelli Erosione di incisioni lungo i fianchi del versante sotto l edificato Interventi naturalistica e regimentazione delle acque; Gabbioni e briglie Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Regionale Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ LE-006 E3 P3 R4 A N-W Centro abitato Vallone Monaci a monte S.P. 58 Reti paramassi, gabbionate Scheda ARTA circ. n 1/2003 Comune 094-4LE LE LE LE LE LE-236 E4 P3 R4 Vallone Monaci Vallone San Rocco Lavori di sistemazione delle pendici franose a valle dell abitato Regimentazione delle acque mediante: gabbionate piantumazione briglie strutture in terre rinforzate Progetto definitivo ,90 Comune 094-4LE LE LE LE LE LE-236 E4 P3 R4 Vallone Monaci Vallone San Rocco Lavori di sistemazione Gabbbionate - idraulico piantumazione - Forestale delle briglie pendici franose a vallle dell abitato Progetto definitivo ,80 Comune 094-4LE LE LE LE LE LE-236 E4 P3 R4 Vallone Monaci Vallone San Rocco Lavori di sistemazione delle pendici franose a Valle dell abitato Collettore Progetto definitivo ,59 Comune 192

199 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Nicosia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4NI-004b 094-4NI-001b 094-4NI NI-001a E4 P4 R NI-013 E4 P4 R4 Via Arena Lavori urgenti a protezione dell abitato sottostante la Disgaggio massi strada urbana via Arena nel comune di Nicosia (EN) 094-4NI-016 E4 P4 R4 Via Regina Elena Consolidamento costone roccioso 094-4NI-004a E2 P3 R3 Via S. Simone 094-4NI-014 E4 P4 R NI-015 E4 P4 R4 Via Arena - - P1 - Via S. Simone Barriere Realizzato Consolidamento Via V. paramassi reti - costone roccioso Emanuele chiodatura Realizzazione Pendici Castello non esaustiva Via Nisi Via Arena Via Regina Elena - Prosecuzione di Via M. Capra Consolidamento costone roccioso Consolidamento costone roccioso Lavori a valle edificio Via R. Elena Barriere - reti e chiodi Gabbionate e reti Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva ,60 Genio Civile ,00 Genio Civile Genio Civile Genio Civile Genio Civile Ordinanza 2621 D.P.C.N. Ass. Reg LL.PP. S.U. Genio Civile Ass. Reg LL.PP. S.U. Genio Civile Ass. Reg LL.PP. S.U. Genio Civile Ass. Reg LL.PP. S.U. Genio Civile ,00 Comune Comune 094-4NI-023 E4 P3 R4 Via B.do di Falco, pendici di monte S.Elena Rete e muro Realizzazione non esaustiva ,00 Comune Comune 094-4NI-015 E4 P4 R NI-024 E4 P4 R NI-024 E4 P4 R NI-037 E4 P3 R4 Via Regina Elena - Prosecuzione di Via M. Capra Costone roccioso Rocca Palta di via Pisciarotta Costone roccioso Rocca Palta di Via Pisciarotta Costone roccioso a monte di Via Arena Via S. Simone Ispezione in cordata della parete, disgaggio massi pericolanti, chiodatura massi instabili, regimazione acque Disgaggio massi e pulitura Disgaggio massi e pulitura Rete di protezione Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva Realizzazione non esaustiva ,00 Genio Civile Ass. Reg LL.PP. S.U. Genio Civile ,00 Comune Comune , ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Dipartimento Reg.le Protezione Civile Ordinanza P.C.M. 3360/2004 Ordinanza P.C.M. 3360/

200 Segue Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Nicosia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4NI-025a - P NI P1 - Costone roccioso in via della Pace S. Silvestro Chiasso dello Spasimo Prosecuzione di Via M. Capra Via Regina Elena Rete di protezione Realizzato ,00 Comune Comune Realizzato ,00 Comune Comune 094-4NI-028 E4 P4 R4 Viale V. Veneto A valle di S. Maria di Gesù Barriera Realizzazione non esaustiva ,23 Comune Comune 094-4NI P1 - - P NI P1 - Zona a monte di Via S. Anna C/da S. Maria di Gesù S. Michele- Albereto (Via Arena) Lavori di consolidamento delle pendici dell abitato di Nicosia Disgaggi reti Chiodature Geostuoie paratie gabbionate graticciate Realizzato Realizzato ,68 Consorzio di bonifica C.B. N 1 di Enna Realizzato ,00 Genio Civile A.R.T.A. Misura 1.07 L. 183/89 Del. G. Reg.le 10/01 Ass. Reg. LL.PP. S.U. Tabella Elenco degli interventi in corso di realizzazione nel Comune di Nicosia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4NI NI NI NI-021 E4 P3 R4 Via Marcello Capra Via Regina Elena Lavori di consolidamento delle pendici nella Paratie, tirantate Finanziato ,57 Comune zona di Via M. Capra e adiacenze Ministero Ambiente (art.16) L. 179/

201 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Nicosia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Note 094-4NI NI-019 E4 P3 R4 Via Piano Lavatoio - Via M. Capra Rifacimento del muro di controripa e relativi drenaggi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3340/ NI-025b E4 P4 R4 Chiasso dello Spasimo -Vicolo della Pace a Valle di S. Salvatore Ispezione pulitura e disgaggio massi pericolanti, chiodatura massi instabili posa in opera di reti paramassi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3340/ NI NI NI-017 E4 P4 R4 A Monte di Via Regina Elena prosecuzione di Via M. Capra Lavori di consolidamento del centro abitato di Nicosia zona Regina Elena Disgaggio - georete - regimentazione - bullonatura - piantumazione - geostuoia - reti tridimensionali. Progetto Esecutivo ,22 Comune 094-4NI-037 E4 P3 R4 Costone roccioso a monte di via Arena Via S. Simone Ispezione pulitura e disgaggio massi pericolanti, chiodatura massi instabili posa in opera di reti paramassi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ NI-001c E4 P4 R4 Costone roccioso a monte di Via Vittorio Emanuele pendici Castello Ispezione, pulitura e disgaggio massi pericolanti, chiodatura massi instabili posa in opera di reti paramassi Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ NI-025b E4 P4 R4 Via Chiasso dello Spasimo Vicolo della pace a Valle di S. Salvatore Chiodatura e rete Progetto Preliminare ,00 Genio Civile Inserito nei programmi Ass. Reg LL.PP. S.U NI-001a 094-4NI-001c 094-4NI NI-003 E4 P4 R4 Centro Urbano: Zona Castello - Via V. Emanuele- Via Nisi Via S. Simone Progetto generale degli interventi di consolidamento delle pendici del Castello di Nicosia Ancoraggi profondi, chiodature superficiali, consolidamento corticale, imbracature, collocazione di barriere paramassi Progetto Definitvo ,00 Comune Richiesta di finanziamento circolare 03/08/05 195

202 Segue Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Nicosia Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Note 094-4NI NI-023 E4 P3 R4 Lavori di Via B.do di consolidamento Falco, pendici di pendici monte S. Monte S. Elena Elena Via B.do di Falco Scheda ARTA Circ. n 1/ ,00 Comune 094-4NI-024 E4 P4 R4 Costone roccioso Rocca Palta di via Pisciarotta Disgaggio massi instabili,pulitura costone,ripristino e posa in opera Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/2004 Costone roccioso Rocca Palta di via Pisciarotta Consolidamento costone roccioso Pisciarotta, rocca Palta Chiodatura massi, reti, tiranti Progetto definitivo ,00 Comune Richiesta di finanziamento circolare 03/08/05 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Nissoria Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Note 094-4NS-002 E3 P3 R4 Piano Panuzzo S.P. 68 Musa - Pianazzi Consolidamento costone roccioso nella zona artigianale Lavori di sistemazione frana e piano viario sulla S.P. 68 Musa - Pianazzi Rete metallica paramassi Eliminazione massi Pericolanti Scheda A.R.T.A. Circ. n 1/2003 Progetto preliminare ,45 Comune Provincia Regionale di Enna 196

203 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Regalbuto Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4RE-008 E4 P0 R1 - P S. Ignazio Vecchio Quartiere Nuovo S. Ignazio Vallone Saraceno C.da Cappucini Progetto di consolidamento e sistemazione idraulica a difesa dell'abitato Nord - Est Lavori di risanamento del nuovo quartiere di S. Ignazio Briglie e paratie Realizzato ,36 Comune Muri di sostegno e cunicolo drenante Ass. Reg. LL. PP. Realizzato ,67 Comune Ex Gescal Gallerie drenanti Realizzato Genio Civile Ass. Reg. LL. PP C.da Acquamara Sud. centro abitato Palificate e paratie Realizzato Genio Civile Ass. Reg. LL. PP Nord-Est del centro abitato Consolidamento e sistemazione idraulica e difesa del centro abitato Nord-Est Consolidamento e sistemazione idraulica Realizzato ,65 Comune A.R.T.A. Progetti coerenti su Progr. L 183/89 Del. G. Reg.le 10/ RE-011 E2 P1 R1 C.da San Calogero Consolidamento delle pendici sottostanti il serbatoio idrico Muri di sostegno in c.a su pali; Realizzazione micropali per non esaustiva messa in sicurezza del serbatoio ,81 Genio Civile Ass. Reg. LL. PP. 197

204 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Regalbuto Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente Proponente Fonte finanziamento 094-4RE-011 E2 P1 R1 C.da S. Calogero Sud-Est dell'abitato Consolidamento a valle del serbatoio idrico in c.da S. Calogero Muri su pali e terre armate Progetto preliminare Comune Nuovo quartiere S. Ignazio Collina di S. Calogero a dx e sx. Serbatoio Progetto per il consolidamento delle pendici Ovest e Nord della collina S. Calogero Monitoraggio indagini muri di sostegno micropali e drenaggi Barriere paramassi, rafforzamento corticale, collocazione tiranti di barre tipo dywdag, imbracatura con funi metalliche zincate e messa in opera di rete elettrosaldata Progetto esecutivo Progetto preliminare ,75 I.A.C.P. LL. PP ,19 Comune 094-4RE-009 E4 P4 R4 A monte galleria SS 121 Consolidamento parete rocciosa Consolidamento parete rocciosa,chiodatur a blocchi instabili, collocazione rete e funi acciaio Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/2004 Collina S. Calogero a dx. e sn. Serbatoio Consolidamento parete rocciosa Pulitura parete e disgaggio massi, instabili, chiodatura massi, collocazione di rete e funi di acciaio Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3340/ RE-011 E2 P1 R1 S. Calogero Piazzale S. Calogero intervento di consolidamento con messa in sito di palificazione e muri di sostegno Palificate, muri di sostegno Progetto preliminare ,00 Genio Civile 094-4RE-230 E2 P4 R3 C. da S. Venera - Sparacollo fiume Salso Opere di Scheda drenaggio, messa A.R.T.A. circ. in sicurezza parete n 1/2003 rocciosa Comune 094-4RE RE RE RE RE RE-437 E2 P4 R3 Basalaci - Pozzillo e a Sud- Est di Casa Brancatello Rocca di Porcazzo - C.da Pernice Ciappa di Feudo Grande Consolidamento del corpo stradale con idonee fondazioni e drenaggi d'acqua Scheda A.R.T.A. circ. n 1/2003 Comune 198

205 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Sperlinga Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4SP-004b - P1 - Realizzato ,11 Comune Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Sperlinga Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Note 094-4SP-004a E4 P4 R SP-008 E4 P4 R4 Zona Rupe Castello medioevale Villa Cirino Largo Convento 094-4SP-003 E1 P1 R1 C.da Margherita 094-4SP-001 E2 P4 R3 C.da Casino Innesto S.P.20 Strada a servizio di:c.da Manche degli alberi - S.Ippolito Settore Nord- Consolidamento con disgaggio Est centro massi opere di abitato Castello sostegno e opere di protezione Consolidamento dell'abitato di Sperlinga Nord- Ovest. Lavori di restauro chiesa comunale di S. Anna Consolidamento dissesto S. Margherita Costruzione della strada di interesse comunale al servizio delle c/de Manche degli alberi e S.Ippolito Chiodatura Consolidamento rupe sottostante Chiodatura massi, reti e funi metalliche Consolidamento sede stradale e ripristino viabilità Progetto definitivo Progetto preliminare Scheda A.R.T.A. circ. n 1/2003 Scheda di fattibilità Scheda A.R.T.A. circ. n 1/ ,36 Comune ,00 Comune ,00 Comune ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile ,00 Comune Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/2004 Scheda A.R.T.A. circ. n 1/

206 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Troina Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4TR P0 - Via Lazio Via Nociare Consolidamento costone roccioso Muri barriere - chiodature Realizzato Realizzato Genio Civile Genio Civile Ordinanza 2621 D.P.C.N. Ordinanza 2621 D.P.C.N TR P0 - Via Angelica Consolidamento pendici rocciose a monte di Via Angelica Chiodature disgaggio rete elettrosaldata con funi Realizzato ,45 Genio Civile Ass. Reg. LL. PP. Genio Civile L. U TR P1 - Via Fisicaro - S. Silvestro Via Angelica Lavori urgenti per il consolidamento delle pendici rocciose a monte delle vie fisicaro e s. Silvestro Chiodature disgaggio rete elettrosaldata con funi Realizzato ,53 Genio Civile Ass. Reg LL. PP. Genio Civile S.U TR-011a - P1 - Costone Via Madonna del Soccorso Rocca di S. Pantheon Consolidamento di pronto intervento della parete rocciosa a monte dell'abitato I lotto Consolidamento di pronto intervento della parete rocciosa a monte dell'abitato II lotto Chiodature disgaggio rete elettrosaldata con funi di acciaio Chiodature e rete elettrosaldata (5) Realizzato ,13 Genio Civile Realizzato ,33 Genio Civile Ass. LL. PP. Genio Civile S.U. Ass. LL. PP. Genio Civile 094-4TR-018a - P0 - Discesa dei cappuccini Via Angelica Consolidamento della parete rocciosa a monte della discesa dei Cappuccini Consolidamento Via Marino e S. Sebastiano Chiodature e rete elettrosaldata Realizzato ,44 Genio Civile Realizzato ,22 Genio Civile Ass. LL. PP. Genio Civile Ass. LL. PP. Genio Civile 094-4TR-023b - P0 - Corso Calabria Lavoro pronto intervento di consolidamento Corso Calabria Disgaggio e sottomurazione Realizzato ,44 Genio Civile Ass. LL. PP. Genio Civile 200

207 Segue Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Troina Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo [ ] Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4TR TR TR-003 E2 P2 R2 Via Berlinguer Bonifica della zona in frana a valle della Via Berlinguer Paratie e drenaggi Realizzazione non esaustiva ,60 Comune Comune 094-4TR-047a E2 P0 R1 C.da Strada Candela Lavori di somma urgenza per il consolidamento di un tratto dell'esistente collettore fognario principale lungo la strada Candela Paratie e gabbionate Realizzazione non esaustiva ,25 Comune Comune Via Lercara Consolidamento pendici zona Lercara Chiodatura e ancoraggi Realizzato ,89 D.P.C.N Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Troina Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4TR-019 E4 P3 R4 Chiesa di San Silvestro Tra le Vie Vitt. Emanuele e Via Umberto Chiodatura rete Progetto escutivo doppia torsione e (Genio Civile) opere di sostegno Comune Assessorato Reg. LL.PP. 201

208 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Troina Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Fonte finanziamento 094-4TR TR TR-003 E2 P2 R2 A valle di Via Berlinguer Via di Napoli Consolidamento a valle di Via Berlinguer Muro di sostegno su pali e trincee drenanti Progetto preliminare ,38 Comune 094-4TR TR TR TR P2 - Contrada Squillaci Opere idraulico forestali, trincee drenanti, briglie e opere di sostegno Scheda A.R.T.A circ. 1/ ,39 Comune 094-4TR-47b - P2 - Contrada Candela Consolidamento, Sistemazione opere idraulico idraulico forestale a forestali, trincee valle di Via E. drenanti, briglie e Berlinguer opere di sostegno Progetto preliminare ,39 Comune 094-4TR-008 E4 P2 R4 Via Marsala Corso Calatafimi Via dei Mille Perizia per i lavori di sistemazione dei dissesti idrogeologici in località Soccorso Arcirù Consolidamento dei fabbricati esistenti con opere di sostegno su pali e opere idraulicoforestali Progetto preliminare ,45 Comune 094-4TR TR TR-11b 094-4TR TR-277 E4 P4 R4 A monte e a valle di Via Soccorso Rocca (zona Arcirù) Perizia per i lavori di sistemazione dei dissesti idrogeologici in località Soccorso e Arcirù Consolidamento della carreggiata stradale, opere di sostegno in c.a. su pali, opere idraulico forestali, reti, chiodatura Progetto preliminare ,00 Comune 094-4TR TR-036 E2 P2 R2 Contrada Fontanelle Riprofilatura del terreno, posa in opera di trincee drenanti e briglie e opere di sostegno Scheda A.R.T.A circ. 1/2003 Comune Via Angelica costone a monte della Via Umberto Consolidamento del costone roccioso con chiodatura, rete doppia torsione e micropali Scheda A.R.T.A circ. 1/2003 Comune 094-4TR-18b E4 P3 R4 Via Angelica costone a monte della Via Umberto Consolidamento parete rocciosa,chiodat ura blocchi instabili, collocazione rete e funi acciaio previo disgaggio e pulitura parete Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/

209 Segue Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Troina Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Note 094-4TR TR TR-098 E2 P2 R2 C.da Canatrone Zona artigianale Riprofilatura del terreno ed impianto di opere idraulico forestali Scheda A.R.T.A circ. 1/2003 Comune 094-4TR-027 E4 P4 R4 Monte Muganà Consolidamento del costone roccioso con chiodature, rete doppia torsione e micropali Progetto preliminare ,60 Comune 094-4TR-11b E4 P4 R4 Costone Via Madonna del Soccorso Rocca di S. Pantheon Consolidamento parete rocciosa, chiodatura blocchi instabili, collocazione rete e funi acciaio previo disgaggio e pulitura parete Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ TR-021 E3 P3 R4 A monte di Via Fisicaro e Via Nazionale Consolidamento parete rocciosa collocazione rete e funi acciaio previo disgaggio e pulitura parete (consolidamento parziale) Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3360/ TR TR-036 E2 P2 R2 C.da Fontanelle Sistemazione Idraulico forestale dei versanti di C.da Fontanelle Scheda di fattibilità ,00 Dipartimento Foreste 094-4TR TR TR-11b 094-4TR TR-277 E4 P4 R4 Zona Arcirù Consolidamento del costone Perizia per i lavori Roccioso e della di sistemazione dei parte detritica dissesti con opere di idrogeologici in sostegno e opere località Soccorso e di sostegno e Arcirù opere idraulico forestali Progetto preliminare ,91 Comune 203

210 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Valguarnera Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-4VA-002 E2 P3 R3 Grotte di Baldassarre Consolidamento pendici Chiodatura, iniezioni di cemento, rete Realizzazione non esaustiva ,45 Comune Ordinanza 2621 D.P.C. (Dipartimento Protezione Civile) 094-4VA P0 - A monte S.P. 4 ingresso centro abitato Realizzazione di un fossato a protezione civile abitazione Realizzato Dipartimento Reg.le Protezione Civile 094-4VA P0 - A monte S.P. 4 ingresso centro abitato Consolidamento della pendice rocciosa in C.da Conigliera a monte della S.P. n 4 e della strada comunale di accesso al centro urbano nel comune Valguarnera Caropepe Consolidamento, chiodatura reti e funi Realizzato ,38 Genio Civile Assessorato Reg. LL.PP. S.U. decreto n 1058 U.O.B./XIX del 03-Agosto 2004 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Valguarnera Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo ( ) Ente proponente Note 094-4VA-001 E4 P3 R4 Costone a monte S.P. 4 Progetto per il consolidamento delle pendici sovrastanti la strada Ancoraggi - a scorrimento chiodature - rete veloce Valguarnera - Piazza Armerina n 4 Progetto preliminare ,00 Comune Consolidamento, chiodatura reti e funi Scheda di Fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3340/2004 C.da Marcato Fabbricato ad uso Sistemazione residenziale I.A.C.P. pendice con sistemazione realizzazione pendici (frana da muri di sostegno scivolamento) Scheda di Fattibilità ,00 Dipartimento Reg.le Protezione Civile Inserito nella Ordinanza P.C.M. 3340/

211 Provincia di Messina Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di Capizzi Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-5CA-044 E4 P3 R4 Via Dante Consolidamento mediante realizzazione di micropali e muri di sostegno a protezione delle scarpate di via Dante consolidamento opera realizzata ,13 Comune di Capizzi A.R.T.A. L.267/98 DDG n.639 del 07/09/01 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Capizzi Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-5CA CA CA CA CA CA-051 NO NO E2 E2 E2 E2 P2 P1 P1 P1 P1 P3 NO NO R1 R1 R1 R3 Strada intercomunale Capizzi-Cerami Consolidamento corpo stradalebonifica e regimentazione acque nella strada intercomunale Capizzi-Cerami consolidamento opera in fase di realizzazione ,42 Comune di Capizzi A.R.T.A. L.183/89 DDG n.359 del 21/03/ CA CA CA-003 NO NO NO P2 P1 P1 NO NO NO C/da Dugo Progetto esecutivo relativo ad opere di salvaguardia dei complessi boscati di proprietà comunale in C/da Dugo e Piano Bruschi difesa del suolo in istruttoria ,38 Comune di Capizzi Ass. agricoltura e Foreste POR 2000/06 misura CA-035 E4 P3 R4 Via Sandro Pertini Disgaggio massi pericolanti e posa in opera di rete e barriere paramassi opera in fase di realizzazione ,00 Dip. Reg. Protezione Civile O.P.C.M. 3305/

212 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di Capizzi Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-5CA CA CA CA-067 E3 E3 E3 E3 P2 P2 P2 P3 R3 R3 R3 R4 Birruso-Carpera Consolidamento strada Birruso- Carpera Realizzazione paratie su pali - drenaggi - piantumazione Progetto Preliminare ,00 Comune di Capizzi 094-5CA-044 E4 P3 R CA-037 E4 P3 R4 Corso Dante Alighieri Tre Croci- Canneto Consolidamento Corso Dante Alighieri a Salvaguardia del centro abitato Opere di sostegno in c.a. Tiranti - Micropali - Rete di protezione Gradonatura pendio,muri di Consolidamento sostegno su scarpata a difesa pali,graticciate,mi della via San Miceli cropali e posa in opera di rete metallica Progetto Preliminare ,00 Definitivo ,00 Comune di Capizzi Comune di Capizzi 094-5CA-035 E4 P3 R4 via Sandro Pertini Lavori di consolidamento a difesa della via Sandro Pertini Sagomatura terreno affiorante,gradona tura pendio,muri di sostegno su pali,drenaggi, Piantumazione Progetto Preliminare ,00 Comune di Capizzi 094-5CA CA-003 NO NO P2 P1 NO NO C.da Dugo Opere di consolidamento, bonifica e sistemazione idraulico forestale Drenaggi,Piantum azioni,regimentazi one delle acque,opere d'arte a protezione degli alvei e dei torrenti Progetto Preliminare ,00 Comune di Capizzi 094-5CA-037 E3 P3 R4 Timpe Russo 094-5CA-037 E3 P3 R CA CA CA CA-060 E2 E2 E2 E3 P2 P2 P2 P2 R2 R2 R2 R3 S.P. 168 dal Km al Km S.P. 168 Km Consolidamento "Timpe Russo" a difesa del centro abitato Gradonatura pendio,graticciate, Rete di protezione,microp ali, Muri di sostegno in c.a. Risagomatura del piano viabile con materiale arido e gabbioni Paratia con pali di grosso diametro Progetto Preliminare Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità , , ,00 Comune di Capizzi Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/2003 Inserito nella O.P.C.M. 3305/ CA-038 E4 P2 R4 Via Roma-via Miceli Realizzazione opere a protezione sede stradale e drenaggi Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/ CA CA CA CA CA CA-051 NO NO E2 E2 E2 E2 P2 P1 P1 P1 P1 P3 NO NO R1 R1 R1 R3 Strada intercomunale Capizzi-Cerami c/da Pisciolia Gabbionate e ripristino sede stradale Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/ CA CA CA-057 E2 E2 E2 P2 P2 P2 R2 R2 R2 Strada comunale Carpera Birruso Gabbionate e ripristino sede stradale Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/

213 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di Cesarò Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento strada comunale per Gelso che collega la S.S. 120 con la via Ciappazzo Ripristino strada comunale per Gelso che collega ripristino sede viaria ,34 Comune la SS.120 con la via Ciappazzo Assessorato Reg. LL.PP. Urgenza Tabella Elenco degli interventi proposti nel comune di Cesarò Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-5CE-069 E4 P1 R2 Centro Diurno Realizzazione gabbioni,trincee drenanti, cunettone e sistemazioni Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/ CE-070 E3 P1 R CE-108 E3 P3 R CE CE-108 E4 E3 P4 P3 R4 R4 S.P. 167 di Ancipa al Km Strada com. S.Giorgio loc.fontana Area Sud-Est centro abitato Lavori di Regimentazione e sistemazione idraulica a salvaguardia del centro abitato consolidamento con paratia di pali di grosso diametro e dreni sub orizzontali Rifacimento muro con idonei dreni e terrapieno poco spingente Regimentazione acque superficialiconsolidamento versante con opere di sostegno e di ingegneria geotecnica Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità Progetto preliminare , , ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Comune di Cesarò Inserito nella O.P.C.M. 3360/2004 Inserito nella O.P.C.M. 3305/2003 S.P. 167 di Ancipa opere di contenimento in conglomerato cementizio armato e con gabbionate Scheda di fattibilità ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/2003 Strada comunale loc. Rapiti C/da Pipina Consolidamento e ripristino viabilità regimentazione acque superficiali Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità , ,00 Dip. Reg. Protezione Civile Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3305/2003 Inserito nella O.P.C.M. 3360/

214 Tabella Elenco degli interventi realizzati nel Comune di S.Teodoro Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-5SO SO SO SO-031 E4 E3 NO E4 P0 P2 P2 P2 R1 R3 NO R4 Area Sud centro abitato Consolidamento dei suoli a valle del centro abitato per dissesto franoso 2 stralcio esecutivo realizzato ,25 Comune di S.Teodoro A.R.T.A. L.267/98 DDG n.428 del 18/06/01 Tabella Elenco degli interventi finanziati o in fase di realizzazione nel Comune di S.Teodoro Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente appaltante Fonte finanziamento 094-5SO SO SO-034 E4 E3 NO P0 P2 P2 R1 R3 NO Area Sud centro abitato Consolidamento dei suoli a valle del centro abitato per dissesto franoso 3 lotto di completamento in esecuzione ,67 Comune di S.Teodoro POR 2000/06 Mis.1.07 DDG /05/02 Tabella Elenco degli interventi proposti nel Comune di S.Teodoro Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Titolo Tipologia intervento Stato Costo Ente Proponente Note 094-5SO-029 E3 P2 R3 Area Sud centro abitato (C/da Lastra) Progetto di risanamento ambientale della zona Lastra consolidamento e mitigazione dei processi erosivi attraverso opere di ingegneria naturalistica Scheda A.R.T.A. Circolare 1/ ,00 Comune di S.Teodoro 094-5SO SO SO-034 E4 E3 NO P2 P2 P2 R4 R3 NO 094-5SO-030 E4 P0 R1 Centro abitato (C/da Lastra) canale di raccolta Monte Abbate Progetto di consolidamento a valle del centro abitato consolidamento con opere strutturali e di ingegneria naturalistica ripristino funzionalità del cunettone Scheda A.R.T.A. Circolare 1/03 Scheda di fattibilità , ,00 Comune di S.Teodoro Dip. Reg. Protezione Civile Inserito nella O.P.C.M. 3360/

215 3.2 Priorità degli interventi Le verifiche tra lo stato di dissesto individuato, la conseguente valutazione della pericolosità e l analisi degli elementi a rischio presenti all interno dell area di pericolosità, hanno permesso di definire un elenco ordinato e ristretto di dissesti che determinano un livello di rischio R3 e R4. Agli elementi di questo elenco, è stato associato il livello di priorità decrescente da 1 a 6, in base a quanto stabilito dalla Relazione Generale del P.A.I., che determina una gradualità delle priorità, in base al valore dell elemento a rischio ed alla pericolosità (vedi Tabella 9.1 della Relazione Generale). Nelle seguenti tabelle viene riportato l elenco dei rischi R3 ed R4 suddivisi per ciascun territorio comunale ricadente nel bacino del Simeto e nell area compresa tra bacino del Simeto e del San Leonardo. La tabella specifica nell ordine il grado di priorità (G.P.), il codice del dissesto, la classe attribuita agli elementi a rischio presenti (E), il livello di pericolosità (P), il livello di rischio (R), la localizzazione, lo stato del, l importo del, differenziato in due colonne a secondo se trattasi di progetti preliminari, definitivi o esecutivi, oppure da valutazione sommaria dell importo attraverso la sola presentazione delle schede progettuali. Provincia di Catania Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI ADRANO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] AD-006 E4 P3 R4 San Leo AD-014 E4 P4 R4 Difesa AD-001 E3 P3 R4 Savuto AD-017 E3 P3 R4 Fontanazza AD-028 E3 P3 R4 Barcavecchia AD-034 E3 P3 R4 Fontanazza AD-008 E3 P2 R3 Cardellicchia preliminare , AD-002 E2 P3 R3 Savuto AD-027 E2 P3 R3 Barcavecchia AD-024 E1 P4 R3 Fogliuta TOTALE ,00 209

216 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI BELPASSO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] BE-005 E3 P2 R3 C.da Cangiatora TOTALE Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI BIANCAVILLA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] BN-005 E4 P4 R4 Abitato Preliminare , BN-004 E4 P4 R4 Abitato BN-006 E4 P4 R4 Abitato BN-003 E3 P4 R4 Costa Mendola BN-001 E2 P3 R3 Malastalla BN-002 E2 P3 R3 Scilà BN-009 E1 P4 R3 Sommacco TOTALE ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI BRONTE G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] BR-014 E4 P3 R4 Pizzo Salice preliminare , BR-012 E4 P2 R4 C.da Fontanelle Definitivo , BR-023 E4 P2 R4 Pizzo Salice BR-069 E3 P3 R3 SS 284 Km 12, BR-003 E2 P3 R3 C.da Santa Venera BR-039 E2 P3 R3 C.da Barrili BR-056 E2 P3 R3 C.da Sciara Vecchia TOTALE ,00 210

217 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CALTAGIRONE G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] CG-004 E4 P3 R4 centro storico CG-021 E3 P2 R3 C.da Tempio CG-062 E3 P2 R3 C.da Santa Chiara CG-081 E3 P2 R3 Passo Crocitta TOTALE - Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CASTEL DI IUDICA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo previsto Importo da [ ] nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] CD-039 E4 P2 R4 Carrubbo CD-040 E4 P2 R4 Ovest abitato CD-034 E3 P3 R4 C.da Cavalera in fase di realizzazione CD-038 E3 P3 R4 Sud Carrubbo CD-045 E3 P3 R4 Calderaro scheda , CD-069 E3 P3 R4 Calderaro CD-036 E3 P2 R3 Carrubbo CD-046 E3 P2 R3 Calderaro CD-008 E2 P3 R3 Carrubbo CD-058 E2 P3 R3 Monte Gallo TOTALE in fase di realizzazione ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CATANIA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] 4 094A-3CT-001 E3 P2 R3 Area S.Demetrio scheda ,00 TOTALE ,00 211

218 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DIMALETTO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] MA-001 E4 P4 R4 Abitato MA-004 E3 P2 R3 C.da Viscusi MA-005 E3 P2 R3 C.da Viscusi MA-007 E3 P2 R3 C.da Margi MA-008 E3 P2 R3 C.da Margi MA-009 E3 P2 R3 C.da Margi TOTALE in fase di realizzazione Scheda Scheda , , ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI MILITELLO IN VAL DI CATANIA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] MI-011 E3 P3 R4 Val di Primolanzo MI-018 E3 P3 R4 Val di Ferracane MI-012 E2 P3 R3 C.da Frangello MI-028 E2 P3 R3 Val di Piano Maenza TOTALE Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI MINEO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] ME-081 E4 P3 R4 via Crispi scheda , ME-084 E4 P3 R4 Acquanova in fase di realizzazione ME-079 E4 P3 R4 Via Mura Salemi scheda , ME-060 E4 P2 R4 S. Ippolito ME-083 E4 P2 R4 Acquanova ME-103 E3 P2 R3 S. Ippolito ME-087 E2 P3 R3 Acquanova TOTALE ,00 212

219 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI PALAGONIA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] PL-003 E4 P3 R4 Centro abitato Definitivo , PL-006 E4 P3 R4 Via Stretto PL-007 E4 P3 R4 Via Stretto PL-008 E4 P3 R4 Via Stretto scheda fatt , PL-018 E4 P3 R4 Costone a valle Colle della Croce PL-004 E4 P2 R4 Centro abitato esecutivo , PL-009 E2 P3 R3 Monte Caliella PL-010 E2 P3 R3 Monte Caliella TOTALE ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI PATERNO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] PT-029 E4 P4 R4 Collina storica scheda , PT-020 E3 P2 R3 Moncichene PT-002 E2 P3 R3 C.da Cannicciola PT-028 E2 P4 R3 Collina storica PT-027 E1 P4 R3 Collina storica TOTALE ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI RADDUSA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] RA-018 E4 P3 R4 Abitato definitivo ,00 unito al 094-3RA RA-021 E4 P3 R4 C.da Valanghe RA-017 E4 P3 R4 C.da Gancitano definitivo , RA-024 E4 P2 R4 C.da Valanghe RA-016 E3 P2 R3 C.da due Ralate RA-023 E3 P2 R3 C.da Manca RA-028 E3 P2 R3 Serre Manca TOTALE unito al 094-3RA- 018 unito al 094-3RA ,00 213

220 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI RAMACCA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] RM-082 E4 P2 R4 Ovest abitato RM-089 E4 P2 R4 Abitato RM-006 E3 P2 R3 Libertinia RM-035 E3 P2 R3 Ninfa RM-078 E3 P2 R3 Perracchia RM-017 E3 P2 R3 Petrarosa RM-018 E3 P2 R3 Petrarosa TOTALE Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI S. MARIA DI LICODIA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] SM-001 E4 P4 R4 C/da Caselle Esecutivo ,00 TOTALE ,00 Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI S. MICHELE DI GANZARIA G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] SZ-004 E3 P2 R3 Rocca dei Ruderi SZ-005 E3 P2 R3 Rocca dei Ruderi SZ-006 E3 P2 R3 Rocca dei Ruderi SZ-001 E2 P3 R3 Nord abitato TOTALE 214

221 Provincia di Enna Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI AGIRA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] AR-004 E4 P4 R AR-010 E4 P4 R AR-013a E4 P4 R AR-014 E4 P4 R AR-015 E4 P3 R AR-016 E4 P3 R AR-022 E4 P4 R4 Largo Fiera, pendici nord centro abitato Versante nord centro abitato Sopra il quartiere S. Maria Ad Ovest del quartiere S. Maria Ad Ovest del quartiere S. Maria A sud del centro abitato Versante meridionale del centro abitato Definitivo ,00 Preliminare ,00 Preliminare ,00 Preliminare ,00 scheda di fatt , AR-023 E4 P4 R4 Via Raddusa Preliminare , AR-024a E4 P4 R4 Sud centro abitato AR-027 E4 P4 R4 Pendici sud centro abitato AR-028a E4 P4 R4 Via Savonarola - Quartiere San Pietro unito al dissesto 094-4AR AR-031 E4 P4 R4 Periferia meridionale centro abitato AR-278 E4 P4 R AR-287 E4 P3 R4 A valle del quartiere S. Maria Versante settentrionale c.a AR-288 E4 P4 R4 Versante settentrionale c.a AR-289 E4 P4 R4 Quartiere S. Maria AR-290 E4 P4 R4 A monte del quartiere S. Maria unito al dissesto 094-4AR-010 unito al dissesto 094-4AR

222 Segue Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI AGIRA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] AR-292 E4 P4 R AR-294 E4 P3 R AR-297 E4 P4 R4 A monte del quartiere S. Maria Ad Ovest del quartiere S. Maria Via Savonarola - Quartiere San Pietro unito al dissesto 094-4AR-013a unito al dissesto 094-4AR AR-005 E4 P2 R AR-025 E3 P3 R AR-026 E3 P3 R3 Largo Fiera, pendici nord centro abitato Pendici sud centro abitato Pendici sud centro abitato scheda di fatt , AR-028c E3 P4 R3 A valle di Via Siceri AR-030 E3 P3 R AR-042 E3 P4 R AR-034 E2 P3 R3 TOTALE S.P. 21 ingresso centro abitato Versante nord centro abitato Pendici orientali Monte Fronte unito al dissesto 094-4AR-023 scheda di fatt , ,92 216

223 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI AIDONE G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] AI-299 E4 P3 R4 Centro abitato AI-300 E4 P3 R4 Centro abitato AI-007 E3 P3 R4 A Nord dell'abitato, Castello Barone AI-030 E3 P3 R4 Morgantina AI-216 E2 P3 R AI-234 E2 P3 R3 Ad Ovest di M. Molara Ad Ovest di Calcagna AI-004 E2 P3 R3 Via Mancuso AI-002 E2 P3 R3 Zona Castello AI-029 E2 P3 R3 Sp 35a Km AI-294 E2 P3 R3 C.da Pontura AI-156 E2 P3 R3 Monte Crùnici TOTALE Progetto Preliminare Progetto Definitivo unito al 094-4AI , , ,00 217

224 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI ASSORO G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A.n. 1/03) [ ] AS-291a E4 P4 R4 Costone roccioso a Nord Ovest dell'abitato Progetto esecutivo , AS-260 E3 P3 R4 C.da Acqua Nova AS-294 E3 P2 R3 C.da Rassaura AS-160 E2 P3 R3 Poggio Leprino (S.Giorgio) AS-220 E2 P3 R3 C.da dell'acquanova - Pizzo della Nebbia Scheda A.R.T.A. circ. n 1/ , AS-223 E2 P3 R3 Pizzo della Nebbia AS-258 E2 P3 R AS-291c E2 P4 R3 Ad Est del centro abitato Pendici nord centro abitato AS-261 E2 P3 R3 C.da Perciata AS-263 E2 P3 R AS-276 E2 P3 R AS-171 E2 P3 R3 A Sud Est del Vallone S. Anna A Nord del Torrente Petrangelo-S.P. n 7 bis Ad Est del centro abitato Scheda A.R.T.A. circ. n 1/ , LE-230 E2 P4 R3 Versante orientale centro abitato TOTALE , ,00 218

225 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CALASCIBETTA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A.n. 1/03) [ ] CA-001 E4 P4 R4 Pendici Nord-Est Abitato Zona Nord dell'abitato CA-036 E2 P3 R3 Cozzo S. Croce CA-037 E2 P3 R3 Cozzo S. Croce CA-046 E2 P3 R3 Cozzo Mirio CA-047 E2 P3 R3 Cozzo S. Croce Progetto Preliminare Progetto Preliminare , ,00 TOTALE ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CATENANUOVA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] CN-001 E4 P3 R4 Torrente Mastropaolo Scheda circ. ARTA n 1/ ,00 TOTALE ,00 219

226 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CENTURIPE G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] CE-005 E4 P3 R4 Monte Calvario CE-275 E4 P3 R4 Ad Est di Monte Calvario Zona Est centro abitato Scheda A.R.T.A.Circ. n 1/2003 Scheda A.R.T.A.Circ. n 1/ , CE-001 E4 P2 R4 Via G. Cesare Parcheggio Museo Via Buonarroti CE-004 E3 P3 R4 Pendici est c.a. Scheda di fattibilità Scheda di fattibilità Progetto preliminare , , , CE-276 E3 P3 R4 Pendici di Villa Corradino unito al dissesto 094-4CE CE-278 E3 P3 R4 Pendici di Villa Corradino CE-030 E3 P2 R3 A Sud di Portella S. Lorenzo CE-020 E2 P3 R3 Piano Daino CE-055 E2 P3 R CE-271 E2 P3 R CE-279 E2 P3 R3 Ad Ovest di ex disc.geofilia Ad Ovest di ex disc.geofilia Ad Ovest di C.da Gelosia Scheda di fattibilità , CE-281 E2 P3 R3 S.P.24/B Km 11,9 - Iaz. Vecch CE-282 E2 P3 R3 S.P. 24/B Km 12,9 - Iaz. Vecch CE-283 E2 P3 R3 Salina Vignale CR-365 E2 P3 R3 Rubino TOTALE , ,49 220

227 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CERAMI G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] CR-002 E4 P4 R4 Zona Castello Scheda A.R.T.A. circ.n 1/ , CR-005 E4 P4 R4 Zona Castello Scheda A.R.T.A. circ.n 1/ ,00 Progetto Preliminare , CR-048 E4 P4 R4 Zona Lavina Centro abitato CR-029 E3 P3 R4 Poggio Malgurnò Progetto Preliminare Scheda A.R.T.A. circ.n 1/ , , CR-049 E3 P3 R4 Zona Castello - Grottelle SS 120 Pizzo Canino Scheda A.R.T.A. circ.n 1/ CR-050 E3 P3 R4 Zona Grottelle Unito al dissesto 094-4CR CR-123 E2 P3 R3 Il Salvatore (c.a.) CR-047b E2 P3 R3 Zona Manile - Via Roma TOTALE , ,00 221

228 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI ENNA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] EN-317a E4 P4 R4 A monte di Via Pergusa EN-322 E4 P4 R4 S. Calogero EN-320 E4 P3 R4 Villa Porta Pisciotta - Disc. torr. Torcicoda EN-321 E4 P3 R4 Villa Farina Via Cerere Arsa EN-314 E3 P4 R4 Pendici Ovest centro abitato di Papardura a valle dello stadio Pendici Ovest di EN-312 E3 P4 R4 Enna (Cimitero, C.so Sicilia, Papardura) EN-314 E3 P4 R4 A valle stadio Scheda di fattibilità Progetto preliminare Scheda di fattibilità , , , EN-001 E3 P4 R4 Castello di Lombardia unito al dissesto 072-4EN-322 Progetto preliminare , EN-006 / 094-4EN-020 E3 P4 R4 Rocca di Cerere - Poggio Baronessa Finanziato EN-305 E3 P3 R EN-307b E3 P3 R4 Rocca di Cerere Ovest Viale Marconi - SP 2 unito al dissesto 094-4EN

229 Segue Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI ENNA EN-308 E3 P3 R4 Bivio Kamut EN-335 E3 P3 R4 S.P EN-324 E3 P2 R3 S. Calogero EN-030 E3 P2 R3 C.da Mazzone EN-213 E3 P2 R3 C.da Gallizzi EN-330 E2 P3 R EN-331 E2 P3 R3 Palestra Enna bassa Palestra Enna bassa EN-329 E2 P3 R3 Palestra Enna bassa EN-345 E2 P3 R3 Enna bassa EN-311 E1 P4 R3 Pendici Ovest di Enna (Cimitero, C.so Sicilia, Papardura) EN-026 E1 P4 R3 Rocca di Cerere Scheda di fattibilità unito al dissesto 072-4EN-312 unito al dissesto 072-4EN-322 unito al dissesto 072-4EN-312 unito al dissesto 094-4EN ,00 TOTALE ,74 223

230 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI GAGLIANO CASTELFERRATO G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] GA-010 E4 P4 R GA-011 E4 P4 R4 A Nord - Ovest dell' Abitato Rocca Castello versante Nord -Via S. Pietro Definitivo ,00 Progetto Preliminare N.P GA-012a E4 P4 R4 Rocca di Gagliano Castelferrato versante Sud Progetto Preliminare , GA-171 E4 P4 R4 Porta falsa - nord centro storico GA-175 E4 P2 R4 Quartiere Rocche Piano Puleo Definitivo , GA-144 E3 P4 R4 A Sud Ovest centro abitato GA-172 E3 P3 R4 Circonvallazione GA-052 E3 P2 R3 C.da S. Giorgio GA-087 E3 P2 R3 V.ne della Castagna - C.da Sanguisuca GA-136 E3 P2 R3 C.da Fontanelle GA-139 E3 P2 R3 C.da Piraino GA-105 E2 P4 R3 A Sud - Est di Timpone Bosco GA-012c E1 P4 R3 Rocca di Gagliano Castelferrato Unito a 094-4GA-012a TOTALE ,00 224

231 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI LEONFORTE G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] LE-004 E4 P3 R4 Vallone San Rocco e Vallone Monaci definitivo ,90 definitivo ,80 definitivo , LE-007 E4 P3 R4 Case Laneri LE-158 E4 P3 R4 C.da Cernigliera scheda di fattibilità , LE-230 E3 P4 R LE-003 E3 P3 R LE-006 E3 P3 R4 A S-E dell'abitato Pendici rocciose a monte della SS 121 A Nord di Vallone Monaci A N-W Centro abitato Vallone Monaci a monte S.P. 58 scheda di fattibilità ,00 Unito a dissesto 094-4LE-004 Scheda A.R.T.A circ. 01/ LE-229 E3 P3 R4 A Sud dell'abitato LE-131 E3 P2 R3 C.da Bozzetta TOTALE ,29 225

232 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI NICOSIA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] NI-001a E4 P4 R4 Via V. Emanuele, pendici castello Progetto definitivo , NI-001c E4 P NI-013 E4 P4 R4 Via Arena NI-014 E4 P4 R4 Via Arena - Via Nisi R4 Via V. Emanuele, pendici castello Scheda di fattibilità , NI-015 E4 P4 R4 prosecuzione via M. Capra NI-016 E4 P4 R4 Via Regina Elena NI-024 E4 P4 R4 Rocca Palta Vicolo della Pace a NI-025b E4 P4 R4 valle di S. Salvatore - Via Chiasso NI-026 E4 P4 R4 Monte S. Conone Esecutivo ,22 Progetto definitivo Progetto Preliminare Scheda di fattibilità , , , NI-027 E4 P4 R4 Via IV Novembre sotto casa circondariale NI-028 E4 P4 R4 A valle di S. Maria di Gesù NI-030b E4 P4 R4 Via S. Anna NI-018 E4 P3 R4 Via Piano Lavatoio - Via M. Capra Finanziato Scheda di fattibilità , NI-037 E4 P3 R4 Costone roccioso a monte di via Arena - Via S. Simone Scheda di fattibilità , NI-023 E4 P3 R4 Via B. Di Falco - Monte S. Elena Scheda ARTA Circ. n 1/ ,00 226

233 Segue Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI NICOSIA NI-002 E3 P4 R4 Zona Castello NI-007 E3 P3 R NI-008 E3 P2 R3 Pendici Monte Calvario Pendici NO del centro abitato NI-298 E3 P2 R3 C.da Sugherazzo NI-420 E3 P2 R3 S.S. N.117 K NI-031 E2 P4 R3 Via S. Anna NI-312 E2 P4 R3 Cimitero NI-441 E2 P4 R3 A Nord di Portella Pantano NI-003 E2 P3 R3 pendici castello - via S. Simone Unito al dissesto 094-4NI-001c NI-004a E2 P3 R3 Via S. Simone NI-005 E2 P3 R3 pendici Nord Monte Calvario NI-006 E2 P3 R3 pendici sud Monte Calvario NI-059 E2 P3 R3 Monte Ciappere NI-069 E2 P3 R3 C.da Valdinora NI-080 E2 P3 R3 A Nord di C.da Benefizio NI-121 E2 P3 R3 C.da Canalotto NI-122 E2 P3 R3 C.da Canalotto NI-185 E2 P3 R3 A Sud - Est di C.da Noci NI-186 E2 P3 R3 C.da Noci NI-187 E2 P3 R3 C.da Noci NI-189 E2 P3 R3 C.da Noci NI-206 E2 P3 R3 A Sud - Est di C.da Pioppo TOTALE , ,00 227

234 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI NISSORIA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] NS-002 E3 P3 R4 Piano Panuzzo NS-062 E2 P3 R3 C.da Pianazzi NS-022 E2 P3 R3 A Nord di Monte Scopino NS-013 E2 P3 R3 C.da Favara NS-021 E2 P3 R3 A Nord di Monte Scopino Scheda Circ. A.R.T.A n 1/2003 TOTALE Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI PIAZZA ARMERINA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A.n. 1/03) [ ] PA-056 E3 P2 R3 C.da Ciavarini TOTALE 228

235 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI REGALBUTO G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] RE-009 E4 P4 R RE-015 E4 P2 R4 S. Lucia RE-012 E4 P2 R4 A Monte di C.da Acquanova RE-425 E3 P2 R3 A Sud-Est di Poggio Sisto RE-014 E2 P3 R3 S. Lucia RE-230 E2 P4 R3 Collina di S. Calogero a dx e sn. Serbatoio C.da Venera - Sparacallo - Fiume Salso Progetto preliminare Scheda di fattibilità Scheda ARTA Circ: n 1/ , , RE-249 E2 P4 R3 Rocca di Porcazzo Scheda ARTA Circ: n 1/ RE-260 E1 P4 R RE-296 E1 P4 R RE-311 E1 P4 R3 A Sud di Casa Cardaci Roccia Stracciabertole Ad Est di Pizzo Cardace TOTALE ,19 229

236 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI SPERLINGA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] SP-004a E4 P4 R4 Zona Rupe castello medioevale Progetto definitivo , SP-007 E4 P4 R4 A Valle S.S SP-008 E4 P4 R4 Villa Cirino Largo Convento preliminare , SP-006 E3 P4 R4 S.S. 120 Ingresso Sperlinga SP-020 E3 P2 R3 C.da Caprarja SP-057 E3 P2 R3 C.da Ramusa SP-001 E2 P4 R SP-017 E2 P4 R SP-066 E2 P3 R SP-067 E2 P4 R SP-068 E1 P4 R3 TOTALE C.da Casino Innesto S.P. 20 A Sud di Serra Corba A Sud - Ovest di M. Balmazzi A Sud di M. Balmazzi A Sud di M. Balmazzi Scheda di fattibilità , ,36 230

237 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI TROINA G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] TR-11b E4 P4 R4 Costone Via Madonna del Soccorso Rocca di TR-027 E4 P4 R4 Monte Muganà TR-018b E4 P3 R4 Via Angelica Scheda di fattibilità Progetto Preliminare Progetto Preliminare Progetto Preliminare Scheda di fattibilità , , , , , TR-019 E4 P3 R TR-008 E4 P2 R TR-021 E3 P3 R4 Tra via V. Emanuele e Via Umberto Via Marsala Corso Calatafimi Via dei Mille A Monte di Via A. Fisicaro e Via Nazionale In corso di realizzazione Progetto Preliminare Scheda di fattibilità Unito a dissesto 094-4TR-013a , , TR-530 E3 P3 R4 SS 575 Km 11, TR-531 E3 P3 R4 SS 120 Km TR-093 E3 P2 R3 C.da Canatrone TR-098 E3 P2 R3 Area artigianale TR-177 E3 P2 R3 Masseria Gianta TR-308 E3 P2 R TR-374 E3 P2 R TR-377 E3 P2 R TR-389 E3 P2 R3 A Nord-Ovest di Serro Gatto A Sud di C.da Alberata C.da Cugno di Troina C.da Cugno di Troina TR-456 E3 P2 R3 A Nord di Serra di Vito o di Cagina TR-194 E2 P4 R3 Rocca di Mannia TR-023a E2 P3 R3 Corso Calabria TR-237 E2 P3 R3 A Sud di S. Michele Vecchio TR-046 E2 P4 R3 C/da Petrame TOTALE ,96 231

238 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI VALGUARNERA CAROPEPE G.P. Codice Dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Progetto Importo previsto [ ] Importo previsto da nella scheda (Circ. A.R.T.A. n. 1/03) [ ] VA-001 E4 P3 R4 A monte SP 4 Ingresso centro abitato VA-013 E3 P2 R3 C.da Giardino Del Conte VA-002 E2 P3 R3 A monte SP 4 Progetto Preliminare Scheda di fattibilità , ,00 TOTALE ,00 Provincia di Messina Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CAPIZZI G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] CA-037 E4 P3 R4 Est abitato Definitivo , CA-044 E4 P3 R4 Est abitato preliminare , CA-035 E4 P3 R4 Nord abitato preliminare , CA-038 E4 P2 R4 Est abitato scheda di fatt , CA-069 E4 P2 R4 C.da Sabella CA-067 E3 P3 R4 C.da Carpera preliminare , CA-053 E3 P2 R3 C.da Carpera CA-055 E3 P2 R3 C.da Carpera CA-057 E3 P2 R3 C.da Carpera CA-060 E3 P2 R3 C.da Anghera Drago CA-051 E2 P3 R3 Serra Barbo In corso di realizzazione TOTALE ,00 232

239 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI CESARO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] CE-073 E4 P3 R4 Rocca sud abitato CE-077 E4 P4 R4 Rocca S.Giorgio CE-108 E3 P3 R4 Rocca S.Giorgio CE-072 E3 P2 R3 Ovest abitato CE-075 E3 P2 R3 Ponte Pipino CE-081 E3 P2 R3 Molinello CE-092 E3 P2 R3 C.da Volpaio CE-091 E3 P2 R3 C.da Volpaio CE-093 E3 P2 R3 C.da Volpaio CE-106 E3 P2 R3 Molinello TOTALE Preliminare , ,00 Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI SAN TEODORO G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] SO-031 E4 P2 R4 Abitato Scheda , SO-035 E4 P2 R4 C.da Fella SO-006 E3 P2 R3 C.da Bosco SO-029 E3 P2 R3 C.da Fella Scheda , SO-033 E3 P2 R3 C.da Fella SO-065 E3 P2 R3 Borgo Giuliano unito al 094-5SO- 031 TOTALE ,00 233

240 Provincia di Siracusa Tabella Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e richieste di finanziamento pervenute per il COMUNE DI LENTINI G.P. Codice dissesto Elemento a R. Pericolosità Rischio Località Stato Importo da [ ] Importo previsto nella scheda (Circ. ARTA n.1/03) [ ] LE-007 E2 P3 R3 Coste di Fiumefreddo TOTALE 3.3 Fabbisogno progettuale e finanziario Sulla base degli interventi progettuali segnalati da vari Enti territoriali, Amministrazioni regionali e dalle Amministrazioni Comunali (con particolare riferimento alle schede trasmesse in risposta alla Circolare n 1/2003 dell A.R.T.A.), è stato possibile quantificare il fabbisogno relativo ai progetti esistenti. Gli importi indicati nelle schede progettuali, di cui non esistono progetti preliminari, definitivi o esecutivi, sono da considerare largamente presuntivi, in quanto non corredati da un computo metrico estimativo, neanche sommario. La tabella seguente illustra la differenza tra il numero dei dissesti che determina una necessità di intervento in base al sistema di priorità adottato ed il numero dei progetti già elaborato, suddivisi per stato della progettazione raggiunta. Si deve però ricordare che la ricognizione eseguita si basa solamente sui titoli dei progetti e sul loro importo che tra l altro, soprattutto per le schede ex Circolare A.R.T.A. 1/03, non sempre è stato individuato o riportato e quindi fornisce un quadro significativo ma non completo. Sono possibili infatti duplicazioni o non completezza degli interventi che potranno essere risolti solamente in sede di istruttoria delle singole istanze di finanziamento. 234

241 Tabella Stato della progettazione per il bacino del fiume Simeto nelle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4) Dissesti che determinano aree a rischio elevato e molto elevato 334 Finanziato e/o in fase di realizzazione 9 Progettazione interventi proposti Esecutivo 5 Definitivo 18 indicazione scheda circ. ARTA 1/03 Totale progetti proposti, finanziati e/o in fase di realizzazione Siti con assenza di progetti Preliminare Nella tabella a seguire invece, vengono riportate le richieste di finanziamento necessarie alla copertura economica dei progetti presentati e suddivisi in base al livello di progettazione per ciascun comune. Le differenze riscontrabili sul numero dei progetti tra le due tabelle sono dovute al fatto che alcuni progetti intervengono su più dissesti contemporaneamente. 235

242 Tabella Richieste di finanziamento dei progetti e delle schede presentati, nelle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4), distinto per comune Provincia Comune ESECUTIVO DEFINITIVO Stato progettazione PRELIMINARE E/O STUDIO DI FATTIBILITA' SCHEDA allegata alla circ. ARTA n.1/03 TOTALE RICHIESTE PER COMUNE CATANIA N. Importo ( ) N. Importo ( ) N. Importo ( ) N. Importo ( ) N. Importo ( ) ADRANO , ,00 BELPASSO 0 - BIANCAVILLA , ,00 BRONTE , , ,00 CALTAGIRONE 0 - CASTEL DI JUDICA , ,00 CATANIA , ,00 GRAMMICHELE 0 - LICODIA EUBEA 0 - MALETTO , ,00 MANIACE 0 - MILITELLO VAL DI CATANIA 0 - MINEO , ,00 MIRABELLA IMBACCARI ,00 NICOLOSI PALAGONIA , , , ,00 PATERN0' , ,00 RADDUSA , ,00 RAGALNA 0 - RAMACCA 0 - RANDAZZO S.MARIA DI LICODIA , ,00 S.MICHELE DI GANZARIA 0 - VIZZINI 0 - Totale Provincia Catania , , , , ,00 236

243 Segue Tabella Richieste di finanziamento dei progetti e delle schede presentati, nelle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4), distinto per comune Provincia Comune ESECUTIVO DEFINITIVO Stato progettazione PRELIMINARE E/O STUDIO DI FATTIBILITA' SCHEDA allegata alla circ. ARTA n.1/03 TOTALE RICHIESTE PER COMUNE ENNA N. Importo ( ) N. Importo ( ) N. Importo ( ) N. Importo ( ) N. Importo ( ) AGIRA , , ,92 AIDONE , , ,00 ASSORO , , ,87 CALASCIBETTA , ,00 CATENANUOVA , ,00 CENTURIPE , , ,64 CERAMI , , ,00 ENNA , ,74 GAGLIANO C.F , , ,00 LEONFORTE , , ,29 NICOSIA , , , , ,22 NISSORIA 0 - PIAZZA ARMERINA 0 - REGALBUTO , ,19 SPERLINGA , , ,55 TROINA , ,96 VALGUARNERA , ,00 Totale Provincia Enna , , , , ,38 MESSINA CAPIZZI , , ,00 CESAR0' , ,00 S.TEODORO , ,00 Totale Provincia Messina RICHIESTA TOTALE BACINO , , , , , , , , ,38 237

244 238

245 4. ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO 4 ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO 4.1. Metodologia Operativa L individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idraulico è stata eseguita dopo una preliminare caratterizzazione dell ambiente fisico. In tale fase, descritta nel seguito, sono stati individuati il reticolo idrografico ed i limiti dei bacini principali e dei sottobacini e si è effettuata una prima caratterizzazione delle aste fluviali. Contemporaneamente, si sono acquisiti tutti gli elementi conoscitivi utili all individuazione delle aree potenzialmente inondabili attraverso informazioni storiche e analisi di tipo territoriale. Una volta individuate le aree potenzialmente inondabili e, conseguentemente, le sezioni di interesse dei corsi d acqua, si è proceduto allo studio idrologico. Si sono successivamente stimate le portate defluenti in corrispondenza delle sezioni di interesse per determinati tempi di ritorno. Nella fase seguente si è proceduto allo studio idraulico andando a determinare i livelli idrici associati ad ogni tempo di ritorno in ciascuna delle sezioni precedentemente individuate. Note le condizioni di deflusso, si sono determinate le aree soggette a inondazione con probabilità alta, moderata e bassa. Infine è stata valutata la pericolosità ed il rischio secondo quanto riportato nella metodologia allegata alla Relazione Generale del P.A.I.. 239

246 4.2. Scelta delle Aree Potenzialmente Inondabili Analisi Storico-Inventariale In questa fase si sono reperite tutte le informazioni storiche e gli studi esistenti al fine di localizzare le aree in cui è opportuno eseguire verifiche idrauliche. Studi e segnalazioni Al fine di localizzare e caratterizzare tutti gli eventi avvenuti nel passato che hanno causato danni a cose o persone si sono raccolti dati e informazioni attraverso la consultazione delle seguenti fonti: - Piano Regolatore Generale, segnalazioni di dissesti (PRG); - Progetto Aree Vulnerabili Italiane (AVI); - Sopralluoghi e Ordinanze della Protezione Civile (Sopr., Ord. PC); - Segnalazioni Comuni (Segn. Comuni); - Letteratura (pubblicazioni di carattere scientifico, articoli giornalistici, ecc.). - Altri Enti (Uffici del Genio Civile, Province, ecc.); - Piano Straordinario del 2000 (PS 2000) approvato con D.A. 298/41 del 4/7/2000; - Aggiornamento del Piano Straordinario del 2000 (Agg. 2002) approvato con D.A. 543 del 2002; - Risposta alla Circolare ARTA n. 1 del 7/3/2003. In Tabella 4.1 si riportano le fonti dei dati reperiti per ogni comune ricadente all interno dell area in studio. Tabella 4.1 Dati reperiti dalle fonti disponibili consultate PROVINCIA CATANIA COMUNE PS 2000 Agg PRG AVI Segn. Risp Circ. 1 Sopr Ord. P.C. Letteratura Adrano X X Belpasso Biancavilla X X Bronte X X Caltagirone Castel di Judica X X Castiglione di Sicilia Catania X X X X X Grammichele Licodia Eubea Maletto X X Maniace X X Militello V.C. Mineo X Mirabella Imbaccari X X 240

247 PROVINCIA CATANIA ENNA MESSINA COMUNE PS 2000 Agg PRG AVI Segn. Risp Circ. 1 Sopr Ord. P.C. Letteratura Misterbianco Motta S. Anastasia Nicolosi Palagonia X Paternò X X X Raddusa Ragalna X Ramacca X X Randazzo X X San Cono S. Maria di Licodia X S. Michele di Ganzaria X X Scordia Vizzini Zafferana Etnea Agira Aidone Assoro Calascibetta Catenanuova X X Centuripe Cerami Enna Gagliano C.F. Leonforte Nicosia Nissoria Piazza Armerina Regalbuto X X Sperlinga Troina Valguarnera Alcara Li Fusi Capizzi Caronia Castel di Lucio Cesarò X X Galati Mamertino Longi Mistretta San Fratello X X X X X X X X X X X X X 241

248 PROVINCIA COMUNE San Teodoro PS 2000 Agg PRG AVI Segn. Risp Circ. 1 Sopr Ord. P.C. Letteratura Tortorici PALERMO Gangi Geraci Siculo SIRACUSA Lentini Carlentini CALTANISSETTA Mazzarino Provincia di Catania Adrano - Agg. PS 2000 D.D.G. n 1068 del 24/09/2003 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario per l Assetto Idrogeologico. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione. - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione Biancavilla - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione. Studio per il Piano di Bacino del Fiume Simeto (Università degli Studi di Catania). Convenzione 29/08/1989 con Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione per tempi di ritorno 50, 100 anni. Bronte - Segn. prot del 12/10/1996 Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni a terreni e strutture situati a ridosso del fiume Simeto in località Barbaro; prot del 16/10/1996 Archivio Arta 242

249 Oggetto: Segnalazione danni a terreni a causa di piogge torrenziali in c.da Mazzappello Marotta; prot del 16/10/1996 Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni a terreni e strutture a seguito dello straripamento del Fiume Simeto sponda destra in c.da Rocca Fisauli; prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e ostruzione alveo del fiume Simeto in corrispondenza dell attraversamento sulla S.S. 120 contrada Bolo; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e innalzamento alveo del fiume Simeto località Carretta; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e dissesto sponde del torrente Saracena nel tratto vallivo compreso tra il vallone Dei Ferli e il torrente Cutò; - Segnalazione rischio esondazione a causa ostruzione alveo del vallone Bazzitta in corrispondenza dell attraversamento S.P. 120; - Segnalazione rischio esondazione a causa dissesto sponde del torrente Saracena contrada Fioritta; - Segnalazione rischio esondazione a causa ostruzione d alveo del vallone Margiogrande in corrispondenza dell immissione nel fiume Simeto. - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione. Castel di Judica - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Dittaino a rischio di esondazione. Catania - Agg. PS 2000 D.D.G. n 652 del 12/09/2001 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario per l Assetto Idrogeologico. Individuazione area compresa tra le aste fluviali dei fiumi Simeto e Gornalunga a rischio di esondazione. 243

250 - AVI Sul sito internet del Progetto AVI (Aree Vulnerabili Italiane) Archivio Piene, sono riportate quattro schede di censimento eventi di piena interni al bacino del fiume Simeto. Esondazione del 22/02/1931 vengono segnalati danni in località piana di Catania a terreni agricoli, edifici civili e infrastrutture di comunicazione causati da rotture arginali dei fiumi Simeto, Gornalunga e Dittaino; Esondazione del 15/10/1951 vengono segnalati danni in località piana di Catania-Primosole, Bicocca e Passo Martino a terreni agricoli, edifici civili, infrastrutture di comunicazione, acquedotti e fognature causati da evento meteoclimatico - corso d acqua interessato fiume Simeto; Esondazione del 28/09/1964 vengono segnalati danni a terreni agricoli, edifici civili e infrastrutture di comunicazione, causati da evento meteoclimatico; Esondazione del 01/01/1973 vengono segnalati danni a terreni agricoli, edifici civili, infrastrutture di comunicazione, acquedotti, eletrodotti e fognature a terreni agricoli, edifici civili, infrastrutture di comunicazione, acquedotti e fognature causati da rotture arginali dei fiumi Simeto e Dittaino; - Segn. prot. 240 del 04/02/1999 Comune di Catania Oggetto: Fiume Simeto: Attività connessa al D.L. 180/98 trasmissione carta della esondazione del Fiume Simeto del 17-18/10/ Risp. Circ 1 prot del 3 marzo 2004 del Comune di Catania Oggetto: Circolare n. 1/2003 relativa all aggiornamento del Piano Straordinario. Trasmissione schede informative per la mitigazione del rischio. Il Comune invia 22 schede di interventi da eseguire o già eseguiti in aree con dissesti idrogeologici. Delle suddette schede quattro riguardano aree a rischio inondazione e una di esse interessa il bacino in studio. La scheda in oggetto riguarda interventi previsti in aree a rischio esondazione, la zona indicata (località Piana di Catania-Passo Martino- Bicocca) coincide con la perimetrazione riportata nel PS 2000 e nella revisione allo stesso. Alla scheda si accompagna la cartografia in scala 1:20000 della zona di interesse. Il Comune ha predisposto un per la realizzazione di un rilevato stradale a quota di sicurezza con sviluppo rettilineo e caratteristiche di viabilità rurale. Per la realizzazione di questo intervento viene stimato un importo di ,00 euro. - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. 244

251 Maletto Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione. Inondazione delle zone vallive dei corsi d acqua: propagazione di un onda di piena su superfici fortemente irregolari, tesi di dottorato 1996 G. Aronica, Dipartimento di Idraulica ed Applicazioni Ambientali. - P.R.G. Sullo studio geologico allegato al Piano Regolatore Generale del Comune di Maletto viene individuata un area, in località Brancatello, interessata da rischio esondazione in occasione di precipitazioni intense. Maniace - Agg. PS 2000 D.D.G. n 749 del 18/06/2003 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario per l Assetto Idrogeologico. Individuazione aree prossime al versante sinistro del torrente Martello, versante destro del torrente della Saracena, versante sinistro del torrente Cutò e impluvio naturale parallelo al torrente Martello fino alla confluenza con il torrente della Saracena a rischio di esondazione. - Segn. prot del 15/01/2004 Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni a terreni e strutture a causa dello straripamento del torrente della Saracena da c.da Fondaco alla zona Boschetto Vigne; prot del 09/02/1999 Archivio Arta Oggetto: Individuazione aree ad elevato rischi idrogeologico e adozione misure di salvaguardia mittente: Comune di Maniace. prot. 98 del 08/01/1999 Archivio Arta Oggetto: Segnalazione rischio esondazione fiumi Martello, Cutò, Saracena e valloni Petrosino, Galatesa, Cavallaro e Boschetto Vigne a seguito del nubifragio del 03/01/1999 mittente: Comune di Maniace. prot del 12/12/1996 Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni a terreni e strutture a causa dello straripamento di corsi d acqua sul territorio comunale a seguito del nubifragio del 10/12/1996 mittente: Comune di Maniace. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e dissesto sponde del torrente Saracena nel tratto vallivo; - Segnalazione rischio esondazione a causa ostruzione alveo del vallone nord-est della fraz. di Petrosino; 245

252 - Segnalazione rischio esondazione a causa restringimenti d alveo del vallone Dei Ferli in corrispondenza delle zone abitate Masseria Zirilli Sottana; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e dissesto sponde del torrente Saracena nel tratto vallivo compreso tra il vallone Dei Ferli e il torrente Cutò; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e dissesto sponde del torrente Martello nel tratto vallivo compreso tra l abitato della fraz. di Petrosino alla confluenza del torrente Cutò; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e briglia a guado danneggiata del torrente Saracena- contrada Vigne; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e dissesto sponde del torrente Martello contrada Bosco Petrosino; - Segnalazione rischio esondazione a causa restringimenti e ostruzioni alveo località Porticelli-La Piana. Mineo - Segn. prot del 18/09/2003 del Comune di Mineo Oggetto: Scheda tecnica sullo stato dei luoghi e degli interventi da realizzare a seguito dell evento calamitoso del 17/09/2003. prot del 18/09/2003 del Comune di Mineo Oggetto: Scheda tecnica sullo stato dei luoghi e degli interventi da realizzare nel settore dell agricoltura a seguito dell evento calamitoso del 17/09/2003. Mirabella Imbaccari - Segn. prot del 02/06/1999 del Comune di Mirabella Imbaccari Oggetto: Scheda censimento fenomeni franosi individuazione aree a rischio esondazione nel punto di confluenza tra il torrente Molino Grande e il torrente della Gatta. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda dissesto sponde del torrente Mulinello contrada Mulinello. Paternò - AVI Sul sito internet del Progetto AVI (Aree Vulnerabili Italiane) Archivio Piene, è riportata una scheda di censimento eventi di piena interni al bacino del fiume Simeto. Esondazione del 22/02/1931 vengono segnalati danni sul territorio comunale di Paternò a terreni agricoli, edifici civili e infrastrutture di comunicazione causati da rotture arginali dei fiumi Simeto, Gornalunga e Dittaino. 246

253 - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata Pa-Ct, sulla S.S. 192 km 55, aree agricole e aree residenziali- località Sferro. - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione. Studio per il Piano di Bacino del Fiume Simeto (Università degli Studi di Catania). Convenzione 29/08/1989 con Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione per tempi di ritorno 50, 100 anni. Ragalna - Risp. Circ 1 prot del 30 maggio 2005 del Comune di Ragalna Oggetto: Trasmissione schede P.A.I. - Circolare n. 1/2003 La scheda in oggetto riguarda interventi di sistemazione idraulica del Vallone Rosario interessante il centro abitato. Costo dell intervento ,00 euro. Ramacca - Agg. PS 2000 D.A. n 73 del 26/02/2001 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario per l Assetto Idrogeologico. - Segn. prot. 1852/404 del 30/03/1999 provincia Regionale di Catania Oggetto: Segnalazione stato di abbandono argini fiume Gornalunga nel territorio del comune di Ramacca; prot /E del 09/11/ Archivio Arta Oggetto: Danni allagamento Vallone dello Stretto; prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio esondazione per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 27 contrada Cugno. 247

254 Randazzo - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del fiume Simeto località Rocca Fisauli-Pietrarossa-Carretta. - Letteratura Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania.- Prof. A. Aureli. Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione. S. Maria di Licodia - Segn.: Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo e dissesto argini del torrente Spolpi Manieri località Fragione nei pressi della stazione di Schettino. S. Michele di Ganzaria - Agg. PS 2000 D.A. n 241/41 del 26/04/2001 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario per l Assetto Idrogeologico. - Segn. prot del 17/10/ Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni in prossimità degli attraversamenti del fiume Tempio. prot del 25/05/1999 del comune di S. Michele di Ganzaria Oggetto: Censimento fenomeni franosi - segnalazione danni esondazione Vallone Zammataro. prot del 02/12/ Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni causati dalle piogge torrenziali dell 8 e 9 ottobre 1997 straripamento del fiume Tempio. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del fiume del Tempio in corrispondenza del km 3 della S.P. per Mirabella Imbaccari contrada Torrazze; 248

255 - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del Vallone Zambarino località Ponte dell Innamorato; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del fiume del Tempio contrada case Polizzi; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del Vallone Zambarino in corrispondenza del ponte sulla S.P. 195; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del fiume del Tempio contrada Tempio; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo del vallone Castellazzo in corrispondenza di attraversamento strada poderale contrada Poggio Vignazza e Poggio Castellazzo; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo del vallone Gesuani S.P. 195 contrada Mantina; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo del vallone gallina Mantina nei pressi del ponticello sulla S.P contrada Mantina e Poggio Cardone; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del fiume del Tempio in corrispondenza di un attraversamento della S.P. 195 contrada Sortavilla Sottana; - segnalazione di rischio esondazione a causa di ostruzione alveo, erosione di sponda e dissesto sponde del vallone Tortorella in corripsondenza del tratto vallivo. Provincia di Enna Agira - Segn. prot del 20/01/2004 Archivio Arta Oggetto: Segnalazione danni a terreni e impianti di irrigazione a causa dello straripamento del fiume Dittaino in c.da Salito Mandre Bianche mittente: Mineo Alessandra c.da Fontanelle, Nissoria. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - segnalazione di rischio per la viabilità sulla S.P. 21 al km 8. Vallone La Cute in località Scardilli; - segnalazione di rischio Vallone Trefontane in contrada Franceschini; - Segnalazione di rischio per la viabilità nei pressi dello svincolo sulla A19 PA-CT; 249

256 Aidone - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio a causa erosione di sponda suulla strada Portone Baccarato-Belmontino contrada Baccarato. Assoro - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 27 contrada Cugno; - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 19. Catenanuova - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT contrada degli Spiriti; - Segnalazione rischio per infrastrutture viarie, altre infrastrutture e aree agricole contrada Fichidindia S. Prospero; - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 45 località Cuba. - Risp. Circ 1 prot del 01/04/2005 del Comune di Catenanuova Oggetto: Circolare n. 1/2003 relativa all aggiornamento del Piano Straordinario. Segnalazioni aree interessate a dissesto idrogeologico torrente Mulinello e Mastropaolo. Centuripe - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 45 località Cuba; - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 48 stazione Muglia; - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT, sulla S.S. 192 km 50 e aree agricole - località masseria Grande; 250

257 - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT, sulla S.S. 192 km 52 e aree agricole - località Ficodindia; - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT, sulla S.S. 192 km 55, aree agricole e aree residenziali- località Sferro. Cerami - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio per aree agricole località Ortogrande Manile; - Segnalazione rischio per aree agricole località Margi. Enna - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata PA-CT e sulla S.S. 192 km 19. Gagliano Castel Ferrato - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio a causa ostruzione alveo, erosione di sponde e/o argine torrente Gagliano località S. Maria; - Segnalazione piene repentine impluvio in contrada Ferrigni. Nicosia - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio a causa parziale interramento dei tubi rotocompressi su cui poggia passerella stradale fosso Giarrusso località S. Onofrio; - Segnalazione rischio a causa parziale interramento dei tubi rotocompressi su cui poggia passerella stradale fiumetto di Nicosia località Fontana di Piazza; - Segnalazione rischio a causa parziale interramento dei tubi rotocompressi su cui poggia passerella stradale fiume Salso località Canale; 251

258 - Segnalazione rischio a causa parziale interramento dei tubi rotocompressi su cui poggia passerella stradale fiumetto di Sperlinga località Parrizo; - Segnalazione rischio esondazione nei pressi della S.S. - fiumetto di Nicosia località Cerata; - Segnalazione rischio esondazione e ostruzione alveo in corrispondenza del ponte sito lungo la S.P. Nicosia Agira - fiume Salso località Mentina Rocca di Castiglione; - Segnalazione rischio esondazione strada interpoderale torrente Feliciosa località S. Miceli e Sperona. Nissoria - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio esondazione Fiume di Cerami località Mentina. Piazza Armerina - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda dissesto sponde del fiume del Tempio contrada Gigliotto e Monte Stagno; - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda dissesto sponde del torrente Mulinello contrada Mulinello. Regalbuto - Agg. PS 2000 D.D.G. n 184 del 10/04/2002 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario per l Assetto Idrogeologico. Individuazione aree a valle della diga di Pozzillo a rischio di esondazione contrada Fichera. - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio per la viabilità sulla linea ferrata Pa-Ct contrada degli Spiriti. 252

259 Sperlinga - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio a causa parziale interramento dei tubi rotocompressi su cui poggia passerella stradale fiumetto di Nicosia località Fontana di Piazza; - Segnalazione rischio esondazione vallone Cannella confluenza fiume Sperlinga contrada Ribaudo. Troina - Segn. prot del 23/07/2004 Archivio Arta Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste. - Segnalazione rischio esondazione a causa ostruzione alveo, erosione di sponda contrada Fontanelle; - Segnalazione ostruzione alveo ed erosione di sponda località La Pegolia e Pianta Cavoli; - Segnalazione ostruzione alveo ed erosione di sponda località Canatrone; - Segnalazione ostruzione alveo ed erosione di sponda località Mulino a Vento; - Segnalazione ostruzione alveo ed erosione di sponda località S. Michele e Sotto Badia; - Segnalazione ostruzione alveo ed erosione di sponda località Arciru; - Segnalazione ostruzione alveo ed erosione di sponda località Candela. Provincia di Messina Capizzi - Segn. prot. 867/R del 02/02/2004 del Comune di Capizzi Oggetto: Richiesta revisione ed aggiornamento. - Segnalazione area interessata da dissesti in località S. Antonio; - Segnalazione area interessata da dissesti in località Pizzo Croce. Cesarò - Segn. prot del 26/04/2004 del Comune di Cesarò Oggetto: Richiesta revisione ed aggiornamento. - Segnalazione area interessata da dissesti interessanti la zona sud-est del centro abitato. prot del 23/07/2004 Archivio Arta 253

260 Oggetto: Attività di prevenzione e tutela del territorio interventi di manutenzione straordinaria Ass. Reg. dell Agricoltura e delle Foreste Dipartimento regionale delle Foreste - Segnalazione rischio esondazione a causa erosione di sponda e ostruzione alveo del fiume Simeto in corrispondenza dell attraversamento sulla S.S. 120 contrada Bolo Studio delle onde di piena conseguenti a manovre degli organi di scarico e dell ipotetico collasso degli invasi artificiali ricadenti nel bacino del fiume Simeto. Nel bacino idrografico del fiume Simeto ricadono sei invasi artificiali: la diga di Pozzillo, la diga di Ancipa, il serbatoio Ogliastro, la diga Nicoletti, la traversa Ponte Barca e la diga Sciaguana. L allora Ministero dei LL.PP., con l'obiettivo primario di individuare le aree soggette ad ipotetico allagamento, con le Circolari n. 352/87 e n. 1125/86, ha obbligato i concessionari delle dighe di ritenuta ad effettuare gli studi tesi a valutare le caratteristiche delle onde di piena artificiali conseguenti a: - manovre degli organi di scarico secondo le modalità previste nella circolare ministeriale n 1125 ed identificazione delle aree soggette ad allagamento; - ipotetico collasso dello sbarramento ed identificazione delle aree soggette ad allagamento. Sulla scorta di tali risultati il D.P.R. n. 85/91 attribuiva all ex Servizio Nazionale Dighe il compito di acquisire gli studi e di redigere gli scenari degli ipotetici incidenti sulla base dei quali i Prefetti hanno elaborato appositi Piani di emergenza. Successivamente la Circolare n DSTN/2/22806 del della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha proposto la metodologia operativa per lo studio delle conseguenze dell'ipotetica rottura delle dighe di ritenuta italiane recependo le indicazioni del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del CNR. Le aree di esondazione derivanti dagli studi di seguito descritti, rappresentati su cartografia a scala 1:10.000, sono riportati soltanto per opportuna conoscenza, poiché le aree indicate non sono soggette alle norme che regolano il rischio idrogeologico ai sensi del D.P.C.M. 29/09/1998 (vedi Relazione Generale del P.A.I.) Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi e al crollo della diga di Pozzillo. La diga di Pozzillo, situata nel comune di Regalbuto (EN), intercetta le acque del fiume Salso, affluente del fiume Simeto. La struttura, costruita negli anni , è a gravita massiccia in blocchi di calcestruzzo. L invaso creato dall opera di ritenuta ha per finalità la produzione di energia elettrica e irrigue. Di seguito si riporta un quadro riepilogativo con i dati riguardanti l invaso in questione. 254

261 Diga di Pozzillo Parametro Valore Bacino imbrifero 577,00 km 2 Superficie specchio liquido (massimo invaso) 7,90 km 2 Quota di coronamento 367,00 m s.l.m. Quota di massimo invaso 367,50 m s.l.m. Quota di massima regolazione 366,00 m s.l.m. Quota di minima regolazione 337,50 m s.l.m. Altezza di massima ritenuta 55,00 m. Sviluppo del coronamento 318,94 m Volume di invaso 154,42 Mm 3 Volume utile di regolazione 141,00 Mm 3 Volume di laminazione 3,92 Mm 3 La portata esitata dagli scarichi di superficie del serbatoio, nell ipotesi di massimo invaso, è di 1640,00 m 3 /s, quella uscente dagli scarichi di fondo è di 177,60 m 3 /s. Un ulteriore portata pari a 18,30 m 3 /s è esitata dallo scarico di fondo sussidiario. In ottemperanza alla normativa vigente sono stati redatti i seguenti studi: - calcolo dell onda di sommersione conseguente all apertura degli scarichi, nel caso più gravoso considerato dalla circolare del Ministero LL.PP. n 1125 del 1986; - individuazione delle zone di possibile allagamento conseguente all apertura degli organi di scarico e al crollo della diga. I risultati di tali studi sono stati riprodotti in una cartografia allegata al presente P.A.I.. Essi riguardano il tronco d alveo a valle della diga di Pozzillo per una lunghezza di circa 21,2 km Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi della diga di Ancipa. La diga di Ancipa, situata al confine tra i territori comunali di Troina (EN) e di Cesarò (ME), intercetta le acque del torrente Troina appartenente al bacino idrografico del fiume Simeto. La struttura, costruita negli anni , è a gravità alleggerita di tipo Marcello. L invaso creato dall opera di ritenuta è utilizzata per la produzione di energia elettrica; ha anche finalità irrigue e potabili. Di seguito si riporta un quadro riepilogativo con i dati riguardanti l invaso in questione. Diga di Ancipa Parametro Valore Bacino imbrifero 51,00 km 2 Superficie specchio liquido (massimo invaso) 1,41 km 2 Quota di coronamento 952,40 m s.l.m. Quota di massimo invaso 950,00 m s.l.m. Quota di massima regolazione 949,50 m s.l.m. Quota di minima regolazione 909,00 m s.l.m. Altezza di massima ritenuta 97,50 m Sviluppo del coronamento 253,00 m Volume di invaso 31,05 Mm 3 Volume utile di regolazione 27,80 Mm 3 Volume di laminazione 0,64 Mm 3 255

262 La portata esitata dagli scarichi di superficie del serbatoio, nell ipotesi di massimo invaso, è di 677,00 m 3 /s, quella uscente dagli scarichi di mezzo-fondo è di 161,00 m 3 /s. Un ulteriore portata pari a 7,05 m 3 /s è esitata dallo scarico di esaurimento. In ottemperanza alla normativa vigente l ENEL ha elaborato i seguenti studi: - calcolo dell onda di sommersione conseguente all apertura sia degli scarichi di superficie che di quelli profondi, secondo le disposizioni della circolare del Ministero LL.PP. n 1125 del 28/8/1986; - individuazione delle zone di possibile allagamento, nel caso più gravoso considerato dalla circolare del Ministero LL.PP. n 1125 del 1986; I risultati dello studio dell Enel sono stati riprodotti in una cartografia allegata al presente P.A.I.. Essi riguardano il tronco d alveo a valle della diga di Ancipa per una lunghezza di circa 20,0 km Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi e all ipotetico collasso del serbatoio Ogliastro. Il serbatoio Ogliastro, situato al confine tra i territori comunali di Aidone (EN) e di Ramacca (CT), intercetta le acque del fiume Gornalunga affluente del fiume Simeto. La struttura, finita di costruire nel 1973, è costruita in materiali sciolti di terra del tipo zonato, con nucleo centrale impermeabile, contro nucleo di monte semipermeabile con rinfianco in pietrame e fianco di valle impereabile con appositi tappeti drenanti. L invaso creato dall opera di ritenuta è utilizzato per scopi industriali ed irrigui. Di seguito si riporta un quadro riepilogativo con i dati riguardanti l invaso in questione. Serbatoio di Ogliastro Parametro Valore Bacino imbrifero 170,60 km 2 Superficie specchio liquido (massimo invaso) 7,24 km 2 Quota di coronamento 215,60 m s.l.m. Quota di massimo invaso 213,60 m s.l.m. Quota di massima regolazione 211,60 m s.l.m. Quota di minima regolazione 171,50 m s.l.m. Altezza di massima ritenuta 46 m. Sviluppo del coronamento 830,00 m Volume di invaso 124,00 Mm 3 Volume utile di regolazione 110,00 Mm 3 Volume di laminazione 14,00 Mm 3 La portata esitata dagli scarichi di superficie del serbatoio, nell ipotesi di massimo invaso, è di 860,00 m 3 /s, quella uscente dagli scarichi di fondo è di 425,00 m 3 /s. In ottemperanza alla normativa vigente il Consorzio di Bonifica 7 di Caltagirone ha elaborato i seguenti studi: - calcolo dell onda di piena conseguente sia all apertura degli scarichi di superficie e/o profondi, sia all ipotetico collasso del serbatoio, secondo le disposizioni della circolare del Ministero LL.PP. n 1125 del 28/8/1986; - individuazione delle zone di possibile allagamento sia per la massima portata defluibile dagli scarichi, sia per collasso del serbatoio, come indicato dalla circolare del Ministero LL.PP. n 1125 del

263 I risultati dello studio dal Consorzio di Bonifica 7 di Caltagirone sono stati riprodotti in una cartografia allegata al presente P.A.I.. Essi riguardano il tronco d alveo del Gornalunga a valle del serbatoio Ogliastro fino alla confluenza con il Simeto Studio dell onda di piena conseguente all apertura degli scarichi e all ipotetico collasso dello sbarramento Nicoletti. Lo sbarramento Nicoletti, situata al confine tra i territori comunali di Aidone (EN) e di Enna, intercetta le acque del torrente Bozzetta in prossimità della confluenza col torrente San Benedetto immediatamente a monte dello sbocco nella valle del fiume Dittaino. La struttura, realizzata tra il 1973 e il 1981, è di tipo zonato in materiali sciolti con nucleo di tenuta centrale e rinfianchi in materiali relativamente permeabili collegati al nucleo mediante filtri a granulometria crescente dal nucleo ai rinfianchi stessi. L invaso creato dall opera di ritenuta è utilizzato per scopi industriali ed irrigui. Di seguito si riporta un quadro riepilogativo con i dati riguardanti l invaso in questione. Diga Nicoletti Parametro Valore Bacino imbrifero 49,50 km 2 Superficie specchio liquido (massimo invaso) 1,77 km 2 Quota di coronamento 389,10 m s.l.m. Quota di massimo invaso 387,10 m s.l.m. Quota di massima regolazione 384,75 m s.l.m. Quota di minima regolazione 356,30 m s.l.m. Altezza di massima ritenuta 34,10 m. Sviluppo del coronamento 635,00 m Volume di invaso 24,10 Mm 3 Volume utile di regolazione 20,05 Mm 3 Volume di laminazione 3,90 Mm 3 La portata esitata dagli scarichi di superficie del serbatoio, nell ipotesi di massimo invaso, è di 639,00 m 3 /s, quella uscente dagli scarichi di fondo è di 211,00 m 3 /s. In ottemperanza alla normativa vigente l Ente di Sviluppo Agricolo ha elaborato i seguenti studi: - calcolo dell onda di piena conseguente sia alla manovra improvvisa di apertura degli scarichi profondi, sia all ipotetico collasso del serbatoio, secondo le disposizioni della circolare del Ministero LL.PP. n 1125 del 28/8/1986; - individuazione delle zone di possibile allagamento sia per la massima portata defluibile dagli scarichi, sia per collasso del serbatoio, come indicato dalla circolare del Ministero LL.PP. n 352 del 4/12/1987; I risultati dello studio dal l Ente di Sviluppo Agricolo sono stati riprodotti in una cartografia allegata al presente P.A.I.. Essi riguardano il tronco d alveo del Dittaino a valle del serbatoio Nicoletti per una lunghezza pari a Km

264 Studio dell onda di piena artificiali conseguenti a manovre degli organi di scarico o a ipotetico collasso della traversa di Ponte Barca. La traversa di Ponte Barca, situata nel territorio comunale di Paternò (CT), intercetta le acque del fiume Simeto. L opera, realizzata tra il 1981 e il 1984, comprende un corpo principale, costituito dalle opere di regolazione del livello e di convogliamento delle acque non derivate, e il corpo laterale delle opere di presa. Il corpo delle opere di regolazione e scarico è suddiviso in otto settori da pile di spessore pari a 3 m che determinano luci di larghezza pari a 18 m, ove sono collocati gli organi di scarico. Il Ponte Barca attraversa il fiume Simeto in corrispondenza della traversa utilizzandone le pile come sostegni dell impalcato. L invaso creato dall opera di ritenuta è utilizzato per scopi industriali ed irrigui. Di seguito si riporta un quadro riepilogativo con i dati riguardanti l invaso in questione. Traversa Ponte Barca Parametro Valore Bacino imbrifero 1732,00 km 2 Superficie specchio liquido (massimo invaso) 4,17 km 2 Quota di coronamento 69,50 m s.l.m. Quota di massimo invaso 64,00 m s.l.m. Quota di massima regolazione 63,50 m s.l.m. Quota di minima regolazione 62,00 m s.l.m. Altezza di massima ritenuta 6,00 m. Sviluppo del coronamento 179,20 m Volume di invaso 0,815 Mm 3 Volume utile di regolazione 0,680 Mm 3 Volume di laminazione 0,150 Mm 3 Le opere di scarico sono costituite da: otto paratoie a ventola ad abbattimento automatico, larghe 17,00 m ciascuna sovrastanti le paratoie a settore. Il completo abbattimento delle ventole avviene per un livello dell invaso di 63,75 m s.m.; otto paratoie a settore il cui innalzamento automatico avviene a partire dal livello d invaso alla quota di 63,75 m s.m.; setto sovrastante la paratoia del callone di sghiaimento, che presenta la quota di sfioro a 63,50 m s. m; paratoia piana callone di sghiaiamento il cui innalzamento automatico avviene a partire dalla quota 63,55 m s.m.. Di seguito si riportano le portate esitate in funzione del livello nell invaso: a) la quota 63,50 m s.m. è relativa alla generatrice superiore delle ventole in posizione di riposo e del setto del callone sghiaiante, pertanto nessuna portata è esitata; b) in corrispondenza del livello di invaso pari a 63,75 m s.m. le ventole si presentano completamente abbattute e la portata esitata è pari a 661,00 m 3 /s; c) in corrispondenza della quota 63,75 m s.m. si verifica il sollevamento della paratoie a settore e vengono esitate portate fino a 6360 m 3 /s. In ottemperanza alla normativa vigente il Consorzio di Bonifica 9 Catania ha affidato, all Istituto di Idraulica, Idrologia e Gestione delle Acque (IIIGA) dell Università degli Studi di Catania l elaborazione dei seguenti studi: 258

265 - studio teorico per l individuazione del profilo dell onda piena artificiale a valle dello sbarramento, di cui alla circolare del Ministero LL. PP. n 1125/86 (piene artificiali dovute alle manovre degli organi di scarico); - lo studio per la determinazione delle caratteristiche dell onda di piena conseguente ad ipotetico collasso dello sbarramento ed individuazione delle aree soggette a possibile allagamento, di cui alla circolare del Ministero dei LL. PP. n 352/87; - lo studio per la valutazione della massima portata di piena transitabile in alveo a valle dello sbarramento. Le elaborazioni eseguite portano al risultato che sia la piena artificiale conseguente alla più gravosa manovra di apertura degli organi di scarico della traversa, sia la piena artificiale conseguente all ipotetico crollo della traversa, considerato come evento autonomo dal crollo delle due dighe di monte ossia Ancipa e Pozzillo, restano contenute in alveo. L onda di piena generata dall ipotetico collasso della diga di Ancipa o della diga di Pozzillo non sarebbe contenuta all interno degli argini producendo estese esondazioni nel territorio circostante le arginature stesse. I risultati più significativi dello studio del Consorzio di Bonifica 9 Catania sono stati riprodotti in una cartografia allegata al presente P.A.I.. Essi riguardano l individuazione e la mappatura delle aree esondabili dovute alla rottura delle dighe di Ancipa o di Pozzillo lungo il tratto del fiume Simeto compreso tra la traversa Ponte Barca e la sua foce Studio dell onda di piena artificiali conseguenti a manovre degli organi di scarico o a ipotetico collasso della Diga Sciaguana. La diga Sciaguana è situata in contrada Licari Di Marco a confine tra i territori comunali di Agira (EN) e Regalbuto (EN). La struttura del rilevato della diga, realizzata tra il 1984 e il 1992, è costituita da materiali sciolti di tipo zonato, con fianco di monte costituito da materiali ghiaio-sabbiosi alluvionali e di cava calcarea e nucleo centrale di tenuta costituito da materiali alluvionali limo-sabbiosi. Il paramento di valle è formato da materiali tout-venant a granulometria limosabbiosa-ghiaiosa. Fra il nucleo e i fianchi sono interposti filtri di transizione, mentre nel fianco di di valle sono interposti tre tappeti drenanti. L invaso creato dall opera di ritenuta è utilizzato per scopi irrigui. Di seguito si riporta un quadro riepilogativo con i dati riguardanti l invaso in questione. Diga Sciaguana Parametro Valore Bacino imbrifero 64,89 km 2 Superficie specchio liquido (massimo invaso) 1,18 km 2 Quota di coronamento 266,00 m s.l.m. Quota di massimo invaso 260,57 m s.l.m. Quota di massima regolazione 257,10 m s.l.m. Quota di minima regolazione 241,75 m s.l.m. Altezza di massima ritenuta 34,57 m. Sviluppo del coronamento 540,00 m Volume di invaso 15,70 Mm3 Volume utile di regolazione 9,90 Mm3 Volume di laminazione 3,80 Mm3 259

266 La portata esitata dagli scarichi di superficie del serbatoio, nell ipotesi di massimo invaso, è di 960,00 m 3 /s, quella uscente dagli scarichi di fondo è di 99,00 m 3 /s. Un ulteriore portata pari a 6,62 m 3 /s è esitata dallo scarico di esaurimento. In ottemperanza alla normativa vigente il Consorzio di Bonifica dell Altesina e dell Alto Dittaino ha affidato con Deliberazione Commissariale n. 103 del 28/06/96 alla società I.Ge.S. snc l elaborazione dei seguenti studi: - determinazione, tramite modello matematico, delle principali caratteristiche dell idrogramma di piena causato dall ipotetico collasso dello sbarramento con valutazione delle modalità di formazione della breccia; - studio idraulico della propagazione a valle dell onda di piena e determinazione delle zone allagate; - studio idraulico, analogo al precendente punto, con riferimento alle caratteristiche dell onda di piena derivante dalle manovre volontarie degli scarichi. I risultati più significativi dello studio del Consorzio di Bonifica dell Altesina e dell Alto Dittaino - Leonforte (EN) sono stati riprodotti in una cartografia allegata al presente P.A.I Analisi Territoriale L analisi territoriale per l area in studio è stata condotta utilizzando la Carta Tecnica Regionale a scala 1: e con l ausilio delle ortofoto messe a disposizione del Dipartimento Urbanistica della Regione. Attraverso la loro osservazione e mediante i sopralluoghi svolti si sono individuati i siti di potenziale rischio. Lo studio geomorfologico ha inoltre messo in evidenza tutti gli elementi che possono segnalare aree potenzialmente inondabili quali andamento plano-altimetrico dell alveo, presenza di depositi alluvionali conseguenti a fenomeni di trasporto solido, evidenze relative a precedenti tracce di esondazione, ecc.. Dall analisi critica della sovrapposizione delle aree storicamente inondate con quelle potenzialmente inondabili, individuate da precedenti studi e dall analisi territoriale, si sono localizzate le zone in cui è necessario eseguire specifiche verifiche idrauliche. Il bacino del F. Simeto ricade nel versante orientale della Sicilia e si estende per circa 4030 Km 2, interessando il territorio delle provincie di Catania, Enna, in misura inferiore Messina e, solo marginalmente, Siracusa, Caltanissetta e Palermo. L altitudine del bacino può essere sintetizzata dai seguenti valori: minima 0 m s.m.; massima m s.m.; media 531 m s.m. Gli affluenti principali sono T. Cutò, T. Martello, T. Saracena, F. Troina, F. Salso, F. Dittaino, F. Gornalunga. Il fiume Simeto si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 87 km, inizialmente con prevalente direzione Nord-Sud per poi deviare progressivamente verso Est. L asta, dal punto di vista idrografico, può suddividersi in cinque tratti principali: dall origine alla confluenza con il F. Troina (5 km); dalla confluenza con il F. Troina alla confluenza con il F. Salso (24 km); dalla confluenza con il F. Salso alla confluenza con il F. Dittaino (46 km); dalla confluenza con il F. Dittaino alla confluenza con il F. Gornalunga (9 km); dalla confluenza con il F. Gornalunga alla foce (3 km). Le caratteristiche dell alveo variano sensibilmente anche all interno dei singoli tratti sia a causa delle diversità geolitologiche e morfologiche dei terreni attraversati, della 260

267 variazione delle pendenze di fondo e della variazione spaziale dell ordine di grandezza delle portate, sia in relazione agli interventi di sistemazione effettuati. Tali differenze sono particolarmente rilevanti nei tratti compresi tra le confluenze del Troina e del Salso e tra le confluenze del Salso e del Dittaino. In modo semplificato si possono distinguere due tratti: dall origine alla traversa Barca (ubicata tra la confluenza del Salso con il Dittaino), tratto in cui l alveo ha dimensioni modeste e gli interventi di sistemazione sono discontinui e finalizzati alla stabilizzazione delle sponde; dalla traversa Barca alla foce ove si riscontrano le caratteristiche tipiche dell alveo di pianura e le sistemazioni sono costituite da argini continui per la difesa della piana di Catania dalle inondazioni. Lungo l asta principale non esistono laghi o serbatoi di rilevante capacità, ma esistono importanti traverse per la derivazione delle acque fluenti che determinano la formazione di piccoli invasi. In riferimento alla suddivisione in cinque tratti si riportano di seguito le caratteristiche peculiari dell asta principale: Il primo tratto (origine-confluenza F. Troina) presenta caratteristiche di transizione tra quelle dei corsi d acqua montani e di pianura. Persistono ancora vistosamente i fenomeni di trasporto e deposito di materiale più grossolano. In questo tratto non sono stati realizzati interventi di sistemazione dell alveo. Il secondo tratto (confluenza F. Troina-confluenza Salso) è caratterizzato da una sistemazione continua costituita da muri di sponda e repellenti in calcestruzzo nei soli 3,5 km a monte della confluenza del F. Salso, ove il corso d acqua scorre in un fondovalle intensamente coltivato. Più a monte, invece, l alveo si sviluppa tra il pendio dei Nebrodi, in sponda destra, e i terreni dolcemente ondulati ed intensamente coltivati della fascia pedemontana etnea, in sponda sinistra. Ricade in questo tratto la traversa di S. Domenica utilizzata ai fini idroelettrici ed irrigui. Nella parte più alta, per molti chilometri, il fondovalle in sinistra è delimitato da una ripida parete lavica che determina un salto di quota di alcune decine di metri rispetto ai terreni adiacenti. Il terzo tratto (confluenza F. Salso-confluenza F. Dittaino) é diviso in due parti distinte dalla traversa Barca. La parte di monte, che si sviluppa per circa 22 km, non completamente regimentata, nonostante interessi aree estensivamente coltivate. All inizio di questa prima parte è ubicata la traversa Contrasto che determina un piccolo invaso utilizzato sempre ai fini elettrici ed irrigui. L alveo, che è inizialmente imposto in sinistra ad una ripida scarpata in dissesto che delimita i terreni agricoli superiori, costeggia poi al rilievo di sponda destra provocando problemi erosivi e lasciando prevalentemente in sinistra le superfici coltivate fino a giungere al piccolo invaso determinato dalla traversa Barca di Paternò, che costituisce fonte di approvvigionamento idrico ai fini irrigui. La parte dell alveo a valle della traversa Barca è arginata con sezione sistemata con alveo di magra e un solo piano di golena, all inizio, e con doppi piani di golena, più a valle. I piani golenali superiori, e a volte anche quelli inferiori, sono largamente utilizzati per coltivazioni estensive. I terreni attraversati sono estesamente interessati da coltivazioni agrumicole. Nel quarto tratto (confluenza F. Dittaino-confluenza F. Gornalunga) si riscontrano le medesime caratteristiche del tratto immediatamente precedente. 261

268 262 Varia la pendenza media (dello 0,05%) e le accresciute portate che vengono convogliate in una sezione che raggiunge larghezza complessiva anche superiore a 500 metri. Nel quinto tratto (confluenza F. Gornalunga-foce) il fiume giunge, circa 3 km, alla costa ionica convogliato tra argini che si allargano progressivamente sino alla foce lasciando in ultimo una sezione di larghezza superiore al chilometro. La sezione terminale risulta interessata per tutta la larghezza da un banco di sabbia e in gran parte anche da una striscia di fitta boscaglia che lascia comunque un varco attraverso il quale le acque defluiscono al mare avvicinandosi all argine sinistro. Quest ultimo tratto lambisce in sinistra l area dell Oasi del Simeto ed è costituito da un drizzagno che lascia sempre in sinistra una vecchia ansa e la vecchia foce a mare. Questa porzione del corso d acqua ormai abbandonata dal Simeto, riceve solo le acque del Buttaceto (che in passato afferiva invece al F. Simeto più a monte dell immissione del F. Gornalunga) e del fosso Iungetto, che costituisce l attuale recapito di gran parte delle fognature di Catania. Il torrente Saracena, la cui asta principale si origina a quota 1630 m s.l.m. e si sviluppa per circa 20 km, ha un bacino che si estende per circa 86 kmq. L alveo del F. Saracena, lungo il quale sono realizzati interventi parziali di sistemazione, dopo un tratto iniziale molto stretto, si allarga in un ampio letto, di larghezza a volte superiore ai 200 m. Nei tre tratti individuati dalle confluenze del F. Saracena con i valloni Finaita, Sambuco e Bazzotta, i versanti del bacino presentano una pendenza media variabile dal 16 al 21% e sono interessati da superfici boscate, costituite prevalentemente da querce e faggi, alternate a pascoli. Il torrente Cutò si sviluppa per circa 16 km. Il bacino imbrifero si estende per circa 130 kmq e la pendenza media dei versanti, anch essi in buona parte interessati da superfici boscate, è variabile dal 16 al 21% circa. Il corso d acqua nasce a quota 1623 m s.m. in contrada Portella Femmina Morta sotto il nome di torrente Schicciomira e lungo il suo percorso non riceve affluenti di particolare importanza ad eccezione del torrente Martello. Il Fiume Martello, che nasce al lago Biviere e confluisce in sinistra idrografica a circa 1 km dalla confluenza del F. Cutò con il F. Simeto, presenta numerosi interventi trasversali di sistemazione in alveo, sia sull asta principale che su uno dei suoi affluenti, il vallone del Gelso. Il Fiume Troina nasce al P.zo Bidi sotto il nome di vallone Mattutino ed è successivamente denominato vallone S. Antonio, Troina e Serravalle. L asta principale si sviluppa per circa 38 km mentre il bacino si estende complessivamente per circa 210 kmq. Sul V.ne Troina è stata realizzata la diga Ancipa che raccoglie i deflussi di circa 51 km2 di bacino diretto. I maggiori affluenti del Fiume Troina sono i torrenti S. Elia, Scaletta, Vignazza ed Ilici, i quali interessano il 35% circa della superficie dell intero bacino. Essi confluiscono in sinistra idrografica a valle della diga e presentano aste principali aventi lunghezze variabili rispettivamente da 7 a 12 km. Il Fiume Salso trae origine da diversi torrenti che provengono dalle pendici meridionali di monte Sambughetti e dalle pendici orientali dei monti Zirninara e Grassa. A valle della confluenza dei fiumi di Sperlinga e Cerami il corso d acqua è sbarrato dalla diga di Pozzillo che raccoglie i deflussi di circa 577 kmq di bacino diretto. Il Fiume Cerami, la cui asta principale si sviluppa per circa 23 km con una

269 pendenza media del 5% circa, si origina dai monti Castelli con il nome di torrente Roccella e presenta un bacino che si estende per circa 187 kmq. A valle della diga di Pozzillo, prima di confluire nel Simeto, il Salso riceve in sinistra idrografica un altro importante affluente, il fiume di Sotto di Troina. Quest ultimo ha un asta principale che trae origine in Contrada Crisaffe nel territorio comunale di F. Troina e si sviluppa per circa 23 km. Uno dei principali affluenti del fiume di sotto di Troina è il vallone S. Antonio. Il fiume Dittaino trae origine, sotto il nome di torrente Bozzetta, a quota 925 m s.m. dalle pendici orientali dei monti Erei nella zona centrale della Sicilia. Sul Bozzetta è stato realizzato il serbatoio Nicoletti che raccoglie i deflussi di circa 50 kmq di bacino diretto. Nel bacino sotteso dal Nicoletti sono state realizzate solo opere di sistemazione trasversali, costituite in prevalenza da briglie semplici in calcestruzzo. Tali interventi interessano il Bozzetta, il torrente Manna ed il vallone dell Ammaro. A valle della diga i maggiori affluenti del Dittaino sono il torrente Calderari ed il vallone Sciaguana. Il torrente Calderari ha un bacino imbrifero compreso tra le quote 865 e 245 m s.m. e la cui superficie si estende per circa 137 kmq. L asta principale si sviluppa per una lunghezza di circa 23 km. Il bacino imbrifero del vallone Sciaguana si estende per circa 107 kmq. L asta principale trae origine a quota 425 m s.m. da monte Campanelli e si sviluppa per circa 16 km. Sullo Sciaguana è stato realizzato l omonimo invaso che raccoglie i deflussi di circa 64,8 kmq di bacino diretto e 26,3 kmq di bacino allacciato tramite traverse da corsi d acqua limitrofi. Il fiume Gornalunga trae origine a quota 903 m s.m. dalle pendici di Cozzo Bannata a Monte Rossomanno. Dopo aver ricevuto nell ordine il Fosse Belmontino, i valloni Murapano e Gresti ed il fiume Secco, il Gornalunga è stato sbarrato a quota 200 m s.m. per realizzare l invaso artificiale Ogliastro o Don Sturzo, il quale raccoglie le acque di circa 170 kmq di bacino diretto. Il bacino a monte della diga è prevalentemente impermeabile e soggetto alla degradazione per dilavamento superficiale e per franamento delle pendici e delle sponde; l asta principale a monte della diga si sviluppa per circa 19 km. Le aste principali dei suddetti affluenti hanno lunghezze rispettivamente da 0,7 a 14 km. Il più importante affluente del F. Gornalunga a valle della diga Ogliastro è il fiume dei Monaci o Mazzarella, il quale trae origine dalle pendici di Monte Moliano e Monte Montagna sotto il nome di fiume dell Elsa e prende successivamente i nomi di fosso del Tempio, fosso Pietrarossa, fiume Margherito e fiume del Ferro, fino alla confluenza con il fiume Caltagirone. Dopo aver ricevuto in destra idrografica il Caltagirone e fino alla confluenza con il Gornalunga, il corso d acqua prende il nome di fiume dei Monaci o Mazzarella. Il bacino del fiume dei Monaci, la cui asta principale si sviluppa per circa 24 km, si estende per circa 207 kmq. In questo studio sono state analizzate le seguenti aree: - Il fiume Simeto dalla stazione Mandarano di Centuripe alla foce; - il fiume Dittaino dalla diga Nicoletti alla confluenza con il fiume Simeto; - il fiume Gornalunga dalla diga Ogliastro alla confluenza con il fiume Simeto. In questa prima fase di studio, non essendo stato possibile eseguire ulteriori approfondimenti, le aree segnalate dai vari Enti come pericolose per inondazione o per evidenti condizioni di pericolo emerse nel corso dei sopralluoghi,, sono state 263

270 indicate nella cartografia allegata come siti di attenzione, riservando le necessarie verifiche idrauliche ad una successiva fase di approfondimento del P.A.I Studio Idrologico Per la determinazione delle portate di piena dei corsi d acqua analizzati, sono stati consultati i seguenti studi idrologici: Studi e ricerche riguardanti le sistemazioni idrauliche del bacino del fiume Simeto (G. Bonvissuto, G. Curto, R. Quignones, M. Santoro Provveditorato regionale OO. PP. per la Sicilia, 1983); Studio per il Piano di bacino del fiume Simeto redatto dall Università degli studi di Catania per conto dell Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione (1989). Nello studio idrologico sulle portate di piena, relativo a Studi e ricerche riguardanti le sistemazioni idrauliche del bacino del fiume Simeto, la valutazione delle portate di piena è stata eseguita tramite un modello di piena basato sul metodo della corrivazione. Tale metodo consente di calcolare l idrogramma superficiale corrispondente ad una pioggia efficace se si conosce la distribuzione spazio-temporale nel bacino sotteso, una volta determinate le linee isocorrive. La determinazione degli idrogrammi di piena ha interessato 44 sezioni (17 nel bacino del Simeto, 13 nel Dittaino e 14 nel Gornalunga) e sei tempi di ritorno (10, 20, 30, 50, 100, 500 anni). Gli ietogrammi di assunti a base dei calcoli sono stati ricavati dalle curve pluviometriche relative a 22 stazioni pluviografiche e ottenute adottando la legge di Gumbel per le distribuzioni di probabilità delle piogge di durata da 1 a 24 ore. A conclusione di questa indagine sono state determinate le curve di inviluppo dei contributi di probabilità di piena al colmo, q T, espresse in funzione dell area di bacino S con relazioni del tipo: q T = b T S d T vengono così ricavate le curve di inviluppo dei contributi di piena al colmo per il Bacino del Simeto e per i due bacini Dittaino e Gornalunga. I valori dei parametri b T e d T sono riportati nella tabella 4.2. Tabella 4.2 valori dei parametri b T e d T Bacino campo di validità Tr 10 anni Tr 50 anni Tr 100 anni Tr 500 anni [S(km 2 )] b T d T b T d T b T d T b T d T Simeto Dittaino Dittaino Gornalunga Le espressioni finali delle portate di piena al colmo relative alle sezione del Simeto, Dittaino e Gornalunga risultano: 264

271 Q = q x S Simeto Q= S 0,657 Q= S 0,708 Q= S 0,688 Q= S 0,711 per T r =10 anni; per T r =50 anni; per T r =100 anni; per T r =500 anni; Dittaino (S=40 250) Q=2.374 S 0,975 per T r =10 anni; Q=4.220 S 0,900 per T r =50 anni; Q=5.580 S 0,810 per T r =100 anni; Q=9.610 S 0,953 per T r =500 anni; Dittaino (S= ) Q= S 0,333 per T r =10 anni; Q= S 0,355 per T r =50 anni; Q= S 0,365 per T r =100 anni; Q= S 0,410 per T r =500 anni; Gornalunga Q=4.636 S 0,799 Q=7.700 S 0,824 Q=9.976 S 0,820 Q=8.920 S 0,906 per T r =10 anni; per T r =50 anni; per T r =100 anni; per T r =500 anni; Nello studio idrologico sulle portate di piena, relativo allo Studio per il Piano di bacino del fiume Simeto redatto Università degli studi di Catania per conto dell Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione, la valutazione delle portate di piena è stata eseguita tramite l analisi regionale dei massimi annuali delle portate di piena al colmo e delle portate medie giornaliere registrate dal servizio idrografico italiano (S.I.I.) nei bacini dell intera Sicilia; inoltre è stata effettuata l elaborazione delle serie di massimi annuali delle portate al colmo osservate in cinque stazioni idrometriche ricadenti nel bacino del Fiume Salso Simeto, in quattro stazioni nel bacino del Dittaino e in tre ricadenti nel bacino del Gornalunga. E stata scelta come distribuzione di probabilità la log-normale a due parametri. I parametri di distribuzione sono stati stimati per ogni stazione con il metodo della massima verosimiglianza e si sono suddivise le serie disponibili in due gruppi di bacini: 1. Simeto ed affluenti alti; 2. Dittaino e Gornalunga. Le espressioni finali delle portate di piena al colmo relative alle sezione del Simeto e degli affluenti alti risultano: Q m =1,60 S (0,967) Q m =2,83 S (0,967) Q m =3,46 S (0,967) Q m =5,20 S (0,967) per T r =10 anni; per T r =50 anni; per T r =100 anni; per T r =500 anni. 265

272 Mentre per le sezioni del Dittaino e del Gornalunga: Q m =172,5 S (0,201) Q m =412,9 S (0,201) Q m =562,1 S (0,201) Q m =1048,8 S (0,201) per T r =10 anni; per T r =50 anni; per T r =100 ann;i per T r =500 anni. L utilizzo delle suddette espressioni viene proposto soltanto per le sezioni che sottendono aree di bacino che superano 100 Km 2. Inoltre, per quanto riguarda l asta principale del Simeto, si ritiene di limitare l applicabilità della procedura di valutazione alle sezioni a monte della confluenza con il Dittaino. Più a valle di questa sezione le stime ricavabili dall analisi regionale sarebbero presumibilmente meno affidabili, in quanto solo una delle serie di dati utilizzati (Simeto a Sommaruga, con solo otto dati) si riferisce al tratto tra le confluenze di Dittaino e Gornalunga e nessuna delle serie si riferisce al tratto a valle della confluenza del Gornalunga. Per questi ultimi tratti viene modificata la procedura facendo riferimento ad una composizione degli idrogrammi di piena relativi ai bacini dei corsi d acqua a monte delle confluenze. In particolare gli idrogrammi del Dittaino e del Simeto, a monte della confluenza con il Dittaino, sono stati assunti con portata al colmo pari a quelle ottenute con le relazioni regionali valide per i singoli rami confluenti e con forme triangolari caratterizzate da una fase ascendente di durata pari ai tempi di corrivazione (tc = 15 ore per il Simeto e 21 ore per il Dittaino) e una fase discendente di durata 2.5 tc. Dall idrogramma risultante si è ottenuta la portata al colmo assunta valida per la sezione immediatamente a valle della confluenza Simeto-Dittaino. L idrogramma di piena risultante è stato poi sfasato di un ora per tenere conto del tempo di traslazione dalla confluenza del Dittaino alla confluenza con il Gornalunga e sommato quindi con l idrogramma del Gornalunga (ottenuto con riferimento ad un tempo di corrivazione tc = 17 ore), dando luogo ad un idrogramma risultante assunto valido per il tratto dalla confluenza Simeto-Gornalunga alla foce. I valori delle portate di piena al colmo da utilizzare nelle verifiche idrauliche sono tratte dagli studi sopra citati, relativamente ai tempi di ritorno tr = 50 e tr = 100 mentre per tr =300 i valori della portata al colmo sono stati calcolati mediate interpolazione dei dati a disposizione. In particolare, per il tratto di fiume Simeto compreso tra la sezione SI-190 a SI-87 (tratto compreso tra la stazione Mandarano di Centuripe e la traversa Barca di Paternò) i valori di portata sono stati ricavati dallo studio idrologico Studi e ricerche riguardanti le sistemazioni idrauliche del bacino del fiume Simeto, mentre per il tratto di fiume Simeto compreso tra la sezione SI-86 a SI-1, per il fiume Dittaino (diga Nicoletti - confluenza fiume Simeto) e per il fiume Gornalunga (diga Ogliastro - confluenza fiume Simeto) i valori di portata sono stati ricavati dallo studio idrologico Studio per il Piano di bacino del fiume Simeto redatto Università degli studi di Catania per conto dell Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione. 266

273 Tabella 4.3 Valori delle portate al colmo di piena (Qt) del fiume Simeto, per tempi di ritorno pari a 50, 100, 300 anni. tratto portate (mc/s) tr=50 tr=100 tr=300 da SI-1 a SI da SI-15 a SI SI da SI-88 a SI da SI-91 a SI da SI-94 a SI da SI-99 a SI da SI-117 a SI da SI-122 a SI da SI-134 a SI da SI-138 a SI SI da SI-152 a SI da SI-166 a SI da SI-177 a SI da SI-184 a SI Tabella 4.4 Valori delle portate al colmo di piena (Qt) del fiume Gornalunga, per tempi di ritorno pari a 50, 100, 300 anni. tratto portate (mc/s) tr=50 tr=100 tr=300 da GO-1 a GO da GO-28 a GO da GO-48 a GO Tabella 4.5 Valori delle portate al colmo di piena (Qt) del fiume Dittaino, per tempi di ritorno pari a 50, 100, 300 anni. tratto portate (mc/s) tr=50 tr=100 tr=300 da DI-1 a DI da DI-42 a DI da DI-77 a DI da DI-130 a DI da DI-139 a DI da DI-164 a DI

274 4.4. Studio Idraulico Calcolate le portate di piena occorre verificare se le sezioni del corso d acqua riescano a convogliarle senza dar luogo ad esondazioni. La modellazione idraulica del corso d acqua è stata condotta utilizzando il codice di calcolo monodimensionale HEC-RAS. In particolare, attraverso un operazione preliminare di pre-processing sono stati importati i dati di input all interno del modello HEC-RAS. Tali dati sono stati integrati con tutte le indicazioni, di seguito descritte, che derivano dalle analisi cartografica e territoriale e dai sopralluoghi di campagna (verifica dello stato di fatto del fondo alveo, raccolta di documentazione fotografica, ecc.) predisposti in questa fase Rilievi e Cartografia L analisi è stata condotta utilizzando la Carta Tecnica Regionale (scala 1:10.000) Caratteristiche Fisiche ed Idrauliche dei corsi d acqua a Il fiume Simeto In virtù delle osservazioni in situ sono stati fissati i parametri di scabrezza da utilizzare nel modello idraulico adoperato. L'osservazione diretta delle suddette caratteristiche sull'area in esame ha indirizzato a fissare coefficienti di Manning compresi tra 0,025 e 0,06 m -1/3 s b Il fiume Gornalunga Dalle osservazioni in situ è stato possibile fissare coefficienti di Manning variabili tra a 0,035 e 0,08 m -1/3 s c Il fiume Dittaino In virtù delle osservazioni in situ è stato fissato un coefficiente di Manning compreso tra 0,034 e 0,06 m -1/3 s Opere Principali Presenti nel Corso d Acqua a Attraversamenti Le opere di attraversamento presenti nei tratti fluviali sottoposti a verifica idraulica sono complessivamente 40. Per ognuno di essi è stata necessaria una caratterizzazione geometrica al fine di valutare, attraverso il software HEC-RAS, se la portata massima defluisce senza sormontarlo. I rilievi, eseguiti in situ, sono riportati nelle schede identificative in appendice B, assieme ad una corografia generale di tutti gli attraversamenti. 268

275 Gli attraversamenti rilevati sono i seguenti: Per il fiume Simeto: S1) S.S. 417, Catania-Gela S2) S.S. 192, contrada Giarretta S3) attraversamento ferroviario contrada Giarretta S4) contrada Orfanelle S5) autostrada CT-PA S6) autostrada CT-PA S7) ponte contrada Costantina S8) tubo Enel S9) ponte Pietralunga S.P. 228 S10) attraversamento ferroviario Catania -Regalbuto S11) ponte Barca di Biancavilla S.P. 44 Per il fiume Gornalunga: G1) attraversamento S.S. 385 G2) attraversamento ferroviario Catania-Siracusa G3) canale irriguo Magazzinazzo G4) attraversamento S.S. 417 Catania-Gela G5) attraversamento Palmeri S.P. 74/II G6) Ponte Albano G7) attraversamento Cardellena S.P. 107 G8) Canale irriguo casal D Urso G9) attraversamento S.P. 25/I contrada Tenutella G10) attraversamento S.P. 112 contrada Mendola G11) attraversamento S.P. 182 contrada Giumenta Per il fiume Dittaino: D1) S.P. 207 contrada Torremuzza D2) attraversamento S.P. 105 D3) S.S. 417 Catania-Gela D4) S.P. 74/II contrada Pezza del Medico D5) S.S. 288 contrada Lazzi D6) strada di collegamento S.P. 102/II e S.P. 202 contrada Lembes D7) S.P. 102/I contrada Sferrozzo D8) S.S. 192 Valle del Dittaino D9) autostrada PA-CT D10) autostrada PA-CT D11) autostrada PA-CT D12) ferroviario PA-CT contrada Solecchiato D13) S.P. 75 località Volta di Monaca D14) S.P. 57 contrada Giardinello D15) attraversamento ferroviario contrada Giardinello D16) S.P. 7/Acontrada Passo di Catalano D17) attraversamento ferroviario contrada Mistri Sottana D18) S.S. 121 contrada Mistri Sottana 269

276 4.4.3.b Opere di sistemazione idraulica Il fiume Simeto e i suoi affluenti sono stati, nel corso degli anni, oggetto di numerosi interventi miranti a regolarizzarne e fissarne i percorsi, proteggerne le sponde e limitare i danni di piena al territorio circostante. Di conseguenza, l assetto che la rete idrografica presenta attualmente risulta profondamente diverso da quello che i corsi d acqua nel bacino avrebbero assunto naturalmente in assenza di interventi da parte dell uomo. Oggetto del presente paragrafo è la descrizione della rete idrografica di pianura così come si presenta allo stato attuale b.1 Fiume Simeto L area fociale del fiume Simeto e il regime delle acque nella zona contigua hanno subito profonde trasformazioni connesse sia alla sistemazione idraulica dell alveo sia agli interventi di bonifica che hanno interessato estesamente i terreni in destra (Bonifica del Pantano di Lentini) e i terreni in sinistra con interventi del Consorzio di Bonifica della Piana di Catania (C.B.P.C.) e del Consorzio per l Area di Sviluppo Industriale (ASI) di Catania. Si osserva che la sistemazione effettuata ha enucleato la vecchia ansa terminale del fiume, determinando un percorso terminale più diretto contestualmente all abbandono della vecchia foce e alla realizzazione, più a Sud, di una nuova foce delimitata da argini. A seguito dell intervento suddetto la vecchia foce, con l annessa ansa, rappresenta oggi la via di convogliamento a mare delle acque dei bacini dei canali Buttaceto e Jungetto che risultano ormai distaccati dal Simeto. Pervengono altresì alla vecchia ansa e alla vecchia foce gran parte delle acque reflue di Catania che vengono scaricate dall area dell impianto di depurazione tramite il canale Jungetto. Gli interventi di bonifica eseguiti nei terreni di sponda destra hanno invece distaccato il canale Benante che non confluisce più nel Gornalunga, ma perviene ora direttamente al mare per via autonoma. Le aree litoranee e le aree retrostanti adiacenti alla foce del Simeto specialmente nella parte a Nord della foce stessa e comprendenti anche la vecchia ansa terminale rappresentano, com è noto, una zona umida di rilevante interesse naturalistico dal punto di vista botanico e soprattutto faunistico e sono state sottoposte a tutela come Riserva regionale costituita con Decreto dell Assessorato Territorio e Ambiente n. 85 del 1984, con il nome Oasi del Simeto. Purtroppo nella stessa zona e proprio in prossimità delle aree di rilevante interesse naturalistico sono stati realizzati, in gran parte abusivamente, estesi insediamenti abitativi a carattere prevalentemente stagionale. Il tratto terminale del fiume, dalla confluenza col Gornalunga fino alla nuova foce, è stato sistemato con larghezza della sezione trasversale crescente verso la foce. La parte centrale, più profonda, è curva in planimetria verso nord-est. Le due ampie aree golenali laterali, limitate da argini in terra, sul sinistro dei quali esiste per un breve tratto una banca d argine, hanno larghezza diversa, essendo la golena destra molto più larga di quella sinistra. Si rileva la presenza di un area boschiva sulla golena destra in prossimità della costa e di una duna sabbiosa che ostacola il deflusso nella sezione di sbocco a mare. La larghezza massima della sezione è di 1,5 km, in corrispondenza della foce. In questo tratto finale, lungo circa 2,7 km, i piani golenali presentano scarsa vegetazione 270

277 vicino alla foce mentre risultano più intensamente coperti via via che ci si avvicina alla confluenza col Gornalunga. Alla confluenza del Gornalunga nel Simeto entrambi i corsi d acqua sono stati sistemati con sezioni politrapezoidali. Nel tratto del Simeto subito a monte della confluenza, l alveo di magra, trapezio, risulta profondo e largo, mentre gli ampi piani golenali superiori, di forma planimetricamente irregolare, in un alta percentuale di area sono sedi di coltivazioni. Procedendo verso monte, il Simeto si snoda in una serie di curve per circa 9 km fino alla confluenza del fiume Dittaino. L intero tratto è stato sistemato con sezione tripla trapezia con caratteristiche poco variabili per buona parte della lunghezza. Le scarpe sono saltuariamente protette con pietrame lavico sciolto. La parte centrale dell alveo è a tratti irregolare ed è coperta disuniformemente da vegetazione spontanea che raggiunge anche notevoli altezze. Le golene sono limitate da argini in terra che definiscono una larghezza totale media dell intera sezione di più di 400 m e, anche in questo tratto, sono spesso coltivate o, in parte, adibite a pascolo. Al di là degli argini sono presenti intense coltivazioni, soprattutto di agrumi. A monte di una curva a gomito, a circa 3,7 km dalla confluenza del Gornalunga, l alveo del Simeto è attraversato dal Ponte Sommaruga, in località Passo Martino. Ancora più a monte, a 1,3 km dal Ponte Sommaruga, la ferrovia CT-SR attraversa il fiume con un ponte metallico a sette campate, tutte in alveo. Tra i due ponti, e per un tratto di qualche centinaio di metri a monte del ponte ferroviario, le scarpate intermedie tra le doppie golene sono protette con scogliere in massi lavici. A metà percorso circa tra i due ponti si rileva l immissione del vecchio canale Buttaceto, immediatamente a monte del quale è stata costruita un opera di presa delle acque del Simeto a servizio della Zona Industriale. Procedendo verso la confluenza del Dittaino, si nota la sponda in sinistra a quota sensibilmente più elevata dell altra, in corrispondenza di una curva a valle della confluenza. In corrispondenza della confluenza, il Simeto e il Dittaino sono sistemati con sezione politrapezoidale e difese di scarpa costituite da blocchi di calcestruzzo. A monte di essa fino alla confluenza del torrente Finaita, per quasi 5 km, il Simeto è sistemato ancora con sezione tripla trapezia, con un alveo di magra a tratti molto profondo e saltuarie difese delle scarpe con scogliere. La larghezza totale media della sezione è di circa 230 m, tranne nel tratto in curva dove è notevolmente maggiore. A 500 m a monte di esso si rileva l immissione, regolarizzata con sistemazione delle sponde, del torrente Finaita che confluisce da sinistra nel Simeto in corrispondenza di un tratto nel quale il tormentato percorso dell alveo di magra non è stato corretto con la sistemazione, che qui è invece consistita nella creazione di ampie aree golenali parzialmente occupate da vegetazione sparsa e irregolare. La distanza tra i due argini nella curva immediatamente a monte della confluenza raggiunge i 550 m. Più a monte, il Simeto è ancora sistemato e presenta un alveo di magra profondo e percorso sinuoso. La sezione trasversale è costituita da una savanella di magra e da due ordini di piani golenali, il più esterno dei quali, per le sue dimensioni ridotte, si riduce piuttosto ad una banca d argine. La sistemazione del corso d acqua mantiene, qualitativamente, le stesse caratteristiche fino alla traversa di Ponte Barca. A circa 6,6 km dalla S.S. CT-Gela, due attraversamenti, il Ponte Giarretta e la linea ferroviaria CT-PA, incrociano il Simeto in due sezioni molto vicine ciascuna larga circa 220 m. Le scarpe dell alveo di magra, in corrispondenza dei ponti, sono protette con scogliere di pietrame. 271

278 A monte del Ponte Giarretta fino all attraversamento dell autostrada CT-PA (A19), per una lunghezza di circa 3,7 km, il fiume Simeto è ancora sistemato e presenta caratteristiche poco variabili lungo il suo percorso. La larghezza media della sezione è di circa 180 m, con allargamenti in curva in corrispondenza della golena sulla sponda esterna. A 2,5 km dal Ponte Giarretta, un ponte-tubo, lungo 170 m e con sei pile circolari in alveo, attraversa il corso d acqua. L alveo di magra è saltuariamente protetto con scogliere sulle scarpe. L attraversamento dell A19, 1,2 km a monte del ponte-tubo, è costituito da due viadotti, ciascuno su cinque pile rettangolari in alveo (ciascuna larga 3 m) ed è lungo 320 m. A monte dell attraversamento autostradale, fino alla C.da Maniace, si riscontra una notevole variabilità delle dimensioni della sezione sistemata dell alveo, che in alcuni punti supera anche i 400 m di larghezza. In località Maniace, a 4,8 km dall autostrada CT-PA, un piccolo attraversamento su quattro pile incrocia l alveo per una lunghezza di 130 m. A monte di località Maniace fino alla traversa del Ponte Barca la larghezza della sezione si mantiene costante e pari a 130 m. I terreni limitrofi sono qui intensamente coltivati ad agrumi e per un lungo tratto sino allo sbarramento le scarpe degli argini sono protette con pietrame sciolto. Si nota, in sinistra, in corrispondenza di un ansa in località Cotoniera, circa 1,8 km a valle della traversa, un muro in cemento armato, che costituisce però una sistemazione esterna all alveo, che si interrompe in due punti per permettere lo sbocco di due valloni. Il Simeto, in questo tratto, scorre tra due aree pianeggianti, delle quali quella oltre la sponda sinistra si trova per un certo tratto a quota sensibilmente più elevata di quella sulla destra. La traversa del Ponte Barca, a 8,7 km dall autostrada, sbarra il corso d acqua per una larghezza di 180 m. Le sponde dell area a monte della traversa destinata a raccogliere le acque sono protette con pietrame. A monte del Ponte Barca l alveo ha argini in terra per una lunghezza di 2,5 km circa, in conseguenza dei lavori di sistemazione subito a monte della traversa. Più a monte ancora non ci sono interventi di regolarizzazione o di difesa per un lungo tratto e il fiume segue il suo percorso naturale aggirando e lasciandosi sulla destra il Monte Castellaccio, una formazione rocciosa a quota sensibilmente elevata. L alveo è intensamente coperto di vegetazione. Nessun intervento di protezione è visibile in questa zona che è solo in piccola parte sede di colture. A monte del Ponte Pietralunga, per un lungo tratto, il Simeto attraversa una zona pianeggiante per buona parte coltivata. Non si notano interventi di difesa né si incontrano singolarità fino ad un attraversamento ferroviario subito a monte del quale il fiume è attraversato anche dal Ponte Barca di Biancavilla, un ponte stradale lungo circa 50 m. L alveo segue il suo percorso naturale e molte sono le aree coltivate molto vicine alla sede fluviale e non protette. Poco più di 4 km a monte del Ponte Barca di Biancavilla il corso d acqua è attraversato dal Ponte Mandarano e l alveo, a partire da 1 km a valle del ponte, è delimitato da muri di sponda in blocchi di calcestruzzo all esterno dei quali esistono vaste aree intensamente coltivate. A ridosso dei muri, sono visibili brevi pannelli in calcestruzzo. Nel tratto tra il Ponte Mandarano e la traversa di Contrasto l alveo è protetto sulla destra con un muro in blocchi di calcestruzzo e sulla sinistra con un argine in terra, tranne che per un breve tratto non protetto subito a monte del Ponte Mandarano, dove la sponda sinistra è costituita da una ripida scarpata. 272

279 Alla confluenza del Salso, il Simeto è protetto sulle sponde da muri in blocchi di calcestruzzo. Questa protezione di sponda prosegue verso monte per un tratto lungo poco più di 3 km che comprende anche la sezione del Ponte Maccarrone. A circa 1 km da esso, è stata realizzata una soglia in calcestruzzo e più fitti sono i pannelli sui muri. Poco a monte, ad una distanza di 3,5 km circa dalla confluenza del Salso, in C.da Piano di Mazza, la sistemazione è interrotta e il fiume prosegue verso monte percorrendo il suo alveo naturale. Circa 3 km a monte dell acquedotto D Aragona l alveo diviene più incassato e il fiume scorre su un letto lavico seguendo un percorso molto irregolare costeggiando spoglie colline sulla sua destra, mentre a sinistra si trova un area pianeggiante rigogliosamente vegetata. Più a monte, il Ponte Pietrerosse, un attraversamento stradale, incrocia il fiume su tre pile in alveo. A salvaguardia del ponte l alveo è stato sistemato con una briglia in calcestruzzo e con difese di sponda in pietrame lavico. Dopo un tratto pianeggiante di qualche centinaio di metri, più a monte, l alveo attraversa una vallata caratterizzata da formazioni laviche in sponda sinistra e da rilievi in sponda destra al piede dei quali si notano a tratti segni di erosione. In corrispondenza di un ansa si riscontra la presenza, in sponda sinistra, di muri a protezione di vaste aree coltivate e, più a monte, saltuari muri di sponda. Poco a monte della stessa ansa si nota lo sbocco di valloni montani che presentano una fitta sistemazione con briglie. Più a monte ancora c è un tratto con sponde protette con muri in blocchi di calcestruzzo e fondo sistemato con una serie di briglie, che si protrae per circa 1 km fino al Ponte Passo Paglia. A monte di esso l alveo si restringe ulteriormente e riceve le acque di numerosi valloni. Prosegue poi verso monte con un fondo valle limitato sulla sinistra da un alto costone lavico e sulla destra da un pendio poco acclive. A tratti, il corso d acqua percorre gole che risultano in parte sedi di coltivazioni. Alla confluenza del F. Troina, affluente di destra, a 4,5 km dal Ponte Passo Paglia, il Simeto si presenta in alveo profondamente incassato. A monte del ponte 1 alveo è largo e ramificato e mantiene le stesse caratteristiche per circa 4 km, fino a raggiungere il Ponte di Bolo. Circa 1 km a monte del Ponte di Bolo, si osserva la confluenza tra il Torrente Cutò, sulla destra, e il Torrente della Saracena, sulla sinistra, i quali danno origine al F. Simeto. Il Torrente della Saracena segue il suo percorso naturale dalla confluenza col Cutò al Castello di Maniace. Dal castello per 1 km a monte, il corso d acqua è stato sistemato con una sezione trasversale a fondo piatto, bassi muri d argine e una successione di briglie. Tale sistemazione ha molto modificato lo stato originario del torrente b.2 Fiume Gornalunga La confluenza del F. Gornalunga nel Simeto avviene 2,7 km a monte dello sbocco del Simeto a mare. A monte della confluenza, il Gornalunga è sistemato e presenta caratteristiche molto regolari. La sezione trasversale-tipo, che è tripla trapezia ed è larga in sommità 210 m circa, si mantiene costante per circa 7 km. L alveo di magra è coperto da vegetazione intensa, mentre le golene ne sono spoglie. Le aree limitrofe, al di là degli argini, sono sedi di coltivazioni. Procedendo verso monte, a 5 km circa dalla confluenza nel Simeto, il Gornalunga è attraversato da un ponte stradale e uno ferroviario, la linea CT-SR. In corrispondenza di questi attraversamenti si rileva un notevole restringimento localizzato dell alveo, il 273

280 quale prosegue poi verso monte seguendo un percorso molto regolare in planimetria, mentre la parte centrale risulta coperta da una fitta vegetazione. In questo tratto, la larghezza dell alveo diventa 190 m circa e il fiume riceve anche le acque di diversi canali di bonifica. Proseguendo verso monte, in corrispondenza di una curva a sinistra dove si rileva anche l immissione del canale Bortone, l alveo si restringe e la sua larghezza passa da 190 m a 120 m circa. Da qui, verso monte, la sistemazione non ha più previsto arginature in terra, ma solo inalveazione del corso d acqua per scavo. Risalendo, l alveo segue un percorso più sinuoso fino alla confluenza del F. Mazzarella. A monte della confluenza, il Gornalunga, ancora sistemato per scavo, ha una sezione trasversale larga 80 m. Poche centinaia di metri più a monte, è visibile una confluenza che costituisce il ricongiungimento tra un vecchio alveo del Gornalunga (ramo di sinistra), ormai abbandonato dal fiume, e il suo nuovo unico percorso (ramo di destra) sistemato con sezione doppia trapezia. Per circa 6 km a monte di questa confluenza i due rami corrono paralleli o quasi, anche se il vecchio alveo è ormai poco più di un fosso. Il tratto sistemato si snoda verso monte in una serie di anse. L alveo sistemato prosegue verso monte fino a raggiungere il Ponte Cacocciola, circa 14 km a monte dalla confluenza del F. Mazzarella. A monte del ponte, risalendo, l alveo non è più sistemato. Verso monte, il corso d acqua segue il suo percorso naturale, fino a che, a 15 km dal Ponte Cacocciola l alveo è sbarrato dalla diga di Ogliastro b.3 Fiume Dittaino Il F. Dittaino in planimetria presenta un andamento piuttosto regolare, dalla confluenza col Simeto per una lunghezza di circa 23 km. Più a monte, benché sistemato, presenta innumerevoli anse fino al serbatoio Nicoletti. La confluenza nel Simeto rappresenta una interessante singolarità per la disposizione planimetrica e quella altimetrica dei corsi d acqua che dalla sistemazione sono derivate. Il Dittaino, affluente di destra, si innesta infatti nel Simeto percorrendo una stretta curva subito a monte della confluenza, la quale a sua volta si trova a valle di un tratto a pendenze alternativamente più elevate e più moderate. A monte della confluenza nel F. Simeto, il Dittaino ha una sezione tripla trapezia a larghezza costante e pari a 150 m con argini fuori terra. In questo tratto l alveo di magra è occupato da vegetazione spontanea, mentre le golene sono a tratti coltivate. Il terreno circostante è sede di coltivazioni (agrumi e frumento). Più a monte, mantenendo la sezione le stesse caratteristiche geometriche, si evidenzia la presenza di vegetazione spontanea anche sulle golene inferiori. Poi per una lunghezza di circa 4 km si notano ancora segni di coltivazioni sulle golene superiori. Il fiume mantiene lo stesso assetto fino al Ponte sulla S.S In questo tratto si rileva l immissione del V.ne S. Antonino. Proseguendo verso monte, in corrispondenza di un curvone, confluisce il V.ne Tirabue. La sezione trasversale è larga 145 m circa. Ancora più a monte, a poco più di 5 km da Passo Celso, si nota un drizzagno che ha tagliato due strette anse nell alveo naturale. L alveo continua poi verso monte con l inserimento di alcune briglie, mentre tratti a curvatura marcata hanno sponde rivestite con mantellate. Lo stesso rivestimento esiste anche in corrispondenza di immissioni di valloni. La larghezza della sezione 274

281 trasversale, nella parte più a monte, si restringe a 120 m. L autostrada CT-PA passa poi accanto al corso d acqua, tangente ad una curva, a valle della quale si nota una briglia, con vasca di calma e controbriglia. A valle dell attraversamento della S.S. 192 è stata sistemata una briglia. Subito a monte, nei pressi dell abitato di Catenanuova, si ha in sinistra l immissione del V.ne Petroso. Dall attraversamento della S.S. 192 alla traversa per Ogliastro la larghezza della sezione trasversale dell alveo, sistemato, è di 110 m circa. Poco più a monte il Dittaino riceve le acque del Fosso Sciaguana dalla sinistra. In corrispondenza di questa confluenza si rileva la presenza di un guado per una larga strada sterrata. Le scarpe degli argini sono rivestite con materassate. Risalendo, si rileva la presenza di altre briglie. Procedendo verso monte, si possono notare numerosi drizzagni che hanno limitato la sinuosità del fiume. L area a monte della traversa destinata all accumulo delle acque è limitata da muri in calcestruzzo e accoglie anche la confluenza del Torrente Salito, un piccolo affluente di sinistra del Dittaino che è stato in parte sistemato con briglie e muri in calcestruzzo. A monte della traversa l alveo non è sistemato. Si rileva, a 6,5 km dalla traversa, la confluenza del Torrente Calderari, affluente di destra, accanto al quale c è l agglomerato industriale del Dittaino. Qui esistono sistemazioni saltuarie costituite da argini in terra. Più a monte, le sponde del Dittaino sono in parte protette con muri in calcestruzzo e in parte delimitate da argini in terra rivestiti con materassate. Si nota la confluenza del V.ne Assoro. Risalendo, il fiume si presenta ancora con le sponde diffusamente protette con muri in calcestruzzo. In località Passo di Catalano si notano ancora difese di sponda con muri in calcestruzzo. Poco più a monte, si distingue una briglia. Si nota la presenza di agrumeti un pò meno intensa che nella parte più valliva del Dittaino. Risalendo, a circa 17 km dalla traversa per Ogliastro, c è la confluenza tra il F. Bozzetta, dalla destra, e il Torrente Crisa, dalla sinistra, i quali danno origine al F. Dittaino. La parte più a monte fino alla diga Nicoletti è ancora interessata da saltuarie difese di sponda, quali muri in calcestruzzo e pannelli. Sono anche presenti alcuni guadi. A 4,5 km dalla confluenza del Bozzetta col Crisa si osserva la confluenza del Torrente Girgia, sulla destra, e, più a monte, la diga Nicoletti. La restituzione dell acqua all alveo a valle della diga avviene tramite un lungo canale a sezione trapezia. 275

282 4.4.4 Verifiche Idrauliche Nel presente studio sono state condotte le verifiche idrauliche dei seguenti tratti: - fiume Simeto dalla stazione Mandarano di Centuripe alla foce; - il fiume Dittaino dalla diga Nicoletti alla confluenza con il fiume Simeto; - il fiume Gornalunga dalla diga Ogliastro alla confluenza con il fiume Simeto. Per il fiume Simeto i valori delle portata al colmo di piena utilizzati sono quelli riportati nella tabella 4.3; Per le verifiche sul fiume Gornalunga si sono utilizzati i valori delle portate al colmo riportati in tabella 4.4. Per il fiume Dittaino si sono utilizzati i valori riassunti nella tabella 4.5. Come detto precedentemente, per la simulazione idraulica è stato applicato il modello monodimensionale HEC-RAS nell ipotesi di regime di moto permanente. Nelle condizioni al contorno si è imposta l altezza critica della corrente nell ultima sezione dell alveo (foce) e l altezza di moto uniforme a monte. Sono state condotte tre simulazioni, una per ogni portata al colmo di piena calcolata per tempi di ritorno di 50, 100 e 300 anni a Verifica idraulica sul fiume Simeto Per il fiume Simeto la verifica è stata condotta della traversa Barca di Paternò fino alla stazione Mandarano di Centuripe alla confluenza del fiume Dittaino (circa 40 km). Per il tratto tra la confluenza del fiume Dittaino alla foce sono stati utilizzati i risultati del modello di calcolo fornito dal Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali di Palermo (Aronica et al., 1998). Questo tratto è caratterizzato da valori molto bassi di pendenza per i quali un metodo di calcolo idraulico di tipo monodimensionale poco si adatta alle reali condizioni di propagazione della portata liquida, in occasione di esondazione del corso d acqua. Lo schema adottato si basa sulle classiche equazioni del moto e di continuità di una corrente bidimensionale, associate ad un opportuna equazione per la stima delle dissipazioni energetiche di tipo distribuito. Le equazioni, nella loro formulazione generale di De Saint-Venant, esprimono le caratteristiche idrauliche, portata, altezza d acqua e velocità, in funzione del tempo e dello spazio e nell ipotesi di distribuzione idrostatica della pressione, distribuzione uniforme della velocità sulla verticale, piccole pendenze di fondo e piccole accelerazione convettive. Per la simulazione idraulica sull asta principale si sono considerate 190 sezioni. Applicando il modello HEC-RAS si sono ottenuti i risultati riportati in Appendice C. Le tabelle riassumono, per ogni tempo di ritorno e per ciascuna sezione di calcolo, i valori di portata, tirante idrico, pendenza della linea dei carichi totali, velocità media della corrente e sezione idrica. In tabella sono inoltre riportati i valori dei coefficienti di scabrezza di Manning utilizzati in ciascun tratto. In appendice C è inoltre riportata una tabella riepilogativa (Chow, 1959) per la scelta del coefficiente di Manning in funzione delle condizioni dell alveo. Per i tre tempi di ritorno considerati i valori massimi del tirante idrico sono stati riscontrati nelle sezioni SI-21 e SI-67 mentre i valori minimi si presentano nelle sezioni SI-93, SI-149 e SI-150; per quanto riguarda la velocità media in alveo, i valori massimi 276

283 si riscontrano nelle sezioni SI-63 e SI-115, mentre il valore minimo si ha nella sezione SI-99. In Tabella 4.6.a sono riportati i valori estremi (massimi e minimi) dei tiranti idrici e delle velocità medie in alveo ottenuti in seguito alle simulazioni del modello HEC-RAS. Tabella 4.6.a Valori estremi dei tiranti idrici e delle velocità in alveo del fiume Simeto. Tempo di ritorno [anni] Tirante idrico minimo [m] (n. sezione) Tirante idrico massimo [m] (sezione n.) Velocità minima [m/s] (n. sezione) Velocità massima [m/s] (n. sezione) 50 3,02 12,81 1,18 7,19 (SI-93) (SI-21) (SI-99) (SI-115) 100 3,52 13,63 1,03 7,63 (SI-93) (SI-21) (SI-99) (SI-63) 300 4,52 15,19 0,94 8,53 (varie) (SI-67) (SI-99) (SI-63) b Verifica idraulica sul fiume Gornalunga Per la verifica idraulica sul fiume Gornalunga si sono considerate 82 sezioni. Le verifiche hanno interessato un tratto di fiume di circa 57 km dal serbatoio Ogliastro alla confluenza con il fiume Simeto. I risultati delle verifiche, ottenuti applicando il modello HEC-RAS, sono riportati in Appendice C. I valori minimi del tirante idrico si rilevano nella sezione GO-82, mentre i valori massimi si presentano nella sezione GO-56; per quanto riguarda la velocità media in alveo, i valori massimi si riscontrano nella sezione GO-31 mentre il valore minimo si presenta nelle sezioni GO-43 e GO-81. In Tabella 4.6.b sono riportati i valori estremi (massimi e minimi) dei tiranti idrici e delle velocità medie in alveo ottenuti in seguito alle simulazioni del modello HEC-RAS. Tabella 4.6.b Valori estremi dei tiranti idrici e delle velocità in alveo del fiume Gornalunga. Tempo di ritorno [anni] Tirante idrico minimo [m] (n. sezione) Tirante idrico massimo [m] (sezione n.) Velocità minima [m/s] (n. sezione) Velocità massima [m/s] (n. sezione) 50 0,99 9,07 0,80 6,02 (GO-82) (GO-56) (GO-43) (GO-31) 100 1,21 9,81 0,93 6,62 (GO-82) (GO-56) (GO-81) (GO-31) 300 1,61 11,40 1,12 7,98 (GO-82) (GO-56) (GO-43) (GO-31) c Verifica idraulica sul fiume Dittaino La verifica idraulica sul fiume Dittaino è stata eseguita prendendo in esame 263 sezioni che vanno dalla diga Nicoletti alla confluenza con il fiume Simeto per circa 90 km. I risultati delle verifiche, ottenuti applicando il modello HEC-RAS, sono riportati in Appendice C. 277

284 Per questo corso d acqua si registrano i valori minimi del tirante idrico in corrispondenza della sezione DI-240 e DI-163 e i valori massimi nella sezione DI-247 e DI-248; riguardo la velocità media in alveo, i valori massimi si verificano nella sezione DI-215 mentre il valore minimo si ha nella sezione DI-212 e DI-248. In Tabella 4.6.c sono riportati i valori estremi (massimi e minimi) dei tiranti idrici e delle velocità medie in alveo ottenuti in seguito alle simulazioni del modello HEC-RAS. Tabella 4.6.c Valori estremi dei tiranti idrici e delle velocità in alveo del fiume Dittaino. Tempo di ritorno [anni] Tirante idrico minimo [m] (n. sezione) Tirante idrico massimo [m] (sezione n.) Velocità minima [m/s] (n. sezione) Velocità massima [m/s] (n. sezione) 50 3,08 13,09 0,92 7,28 (DI-240) (DI-247) (DI-248) (DI-215) 100 3,55 14,16 1,01 8,15 (DI-240) (DI-247) (DI-212) (DI-215) 300 4,53 17,01 1,07 9,20 (DI-163) (DI-248) (DI-212) (DI-215) 278

285 4.5 Perimetrazione delle Aree Potenzialmente Inondabili La pericolosità P, identificata con l area inondata, è stata valutata seguendo la metodologia semplificata proposta dal D.I.I.A.A., in funzione del solo tempo di ritorno e, precisamente, in modo inversamente proporzionale ad esso (vedi Tabella 4.7). Tabella 4.7 Definizione delle pericolosità idraulica P secondo la metodologia semplificata. T (anni) P 50 P3 (alta) 100 P2 (moderata) 300 P1 (bassa) In questo studio si sono delimitate le aree inondate per il fiume Simeto, il tratto che va dalla Stazione Mandarano di Centuripe alla confluenza con il fiume Dittaino; per il fiume Gornalunga, il tratto che va dal serbatoio Ogliastro alla confluenza con il fiume Simeto; per il fiume Dittaino il tratto che va dalla diga Nicoletti alla confluenza del fiume Simeto. Per l individuazione delle aree inondate si è fatto riferimento alle quote del pelo libero, ottenute dai calcoli del modello HEC-RAS, cercando ove possibile di intersecare tali piani ideali con le curve di livello riportate nella cartografia di riferimento. Per il tratto del fiume Simeto compreso tra la confluenza del fiume Dittaino alla foce, pur utilizzando il modello bidimensionale fornito dal Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali di Palermo la delimitazione delle aree a diversa pericolosità è stata eseguita utilizzando la metodologia semplificata, poichè la cartografia di riferimento (CTR 10000) non permette di tracciare con sufficiente precisione la distribuzione dei tiranti d acqua. La carta della pericolosità (scala 1:10.000) è riportata in allegato al presente studio. Essa contiene, oltre alle aree sopra indicate, le aree a pericolosità idraulica oggetto di aggiornamento del PS La consultazione delle fonti riportate in Tabella 4.1 ha evidenziato la presenza di aree interessate da dissesti idraulici non corredate da idonea documentazione ai fini dell attribuzione del livello di pericolosità con una delle metodologie utilizzate. Le aree che, sulla base delle informazione riportate, è stato possibile individuare e perimetrare sono state inserite nella Carta della Pericolosità con la dicitura Siti di attenzione (vedi cap. 5 della Relazione Generale del P.A.I.). Solo per alcuni di essi è stato possibile associare un livello di rischio in funzione dei dati storici e dei danni subiti in occasione di fenomeni già accaduti in passato. Vengono di seguito riportate le zone interessate dal pericolo di inondazione. 279

286 280 PROVINCIA DI CATANIA ADRANO 094-E-3AD-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , ) Le aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto, ricavate dallo studio Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania - Prof. A. Aureli, sono state indicate nella carta della pericolosità come siti di attenzione. Tali aree sono state oggetto di D.D.G. n 1068 del 24/09/2003 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario. Nel presente studio il livello di rischio, associato alle aree perimetrate oggetto di aggiornamento al PS 2000, è stato determinato in funzione dei dati storici, dei danni subiti e dagli elementi a rischio in occasione di fenomeni accaduti in passato. 094-E-3AD-E02 (Carte Tecniche Regionali 1: ) A seguito dei sopralluoghi eseguiti si è evidenziato come sito di attenzione un area nei pressi della casa Pignataro contrada Figurella. In questo sito, in caso di piogge intense, si possono creare situazioni di pericolo alle infrastrutture presenti nella zona. 094-E-3AD-E03 (Carte Tecniche Regionali 1: ) A seguito dei sopralluoghi eseguiti si è evidenziato come sito di attenzione un area nei pressi della località Garaffo. In questo sito, in caso di piogge intense, si possono creare situazioni di pericolo alla strada in prossimità dell incisione. BELPASSO 094-E-3BE-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , , ) Per la zona studiata l area a pericolosità P3 misura circa 673 ha, quella P2 circa 2709 ha mentre la P1 è circa 1561 ha. BIANCAVILLA 094-E-3BN- E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , ) Per la zona studiata l area a pericolosità P3 misura circa 74 ha, quella P2 circa 9 ha mentre la P1 è circa 5 ha. Oltre alle aree per le quali è stata valutata la pericolosità mediante verifiche idrauliche, vengono riportate di seguito altre zone con pericolo di inondazione ricadenti nel territorio comunale. 094-E-3BN- E02 (Carte Tecniche Regionali 1: ) Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione ricavate dallo studio Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania - Prof. A. Aureli. Tale area è stata delimitata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E03 (Carte Tecniche Regionali 1: )

287 Nel tratto a monte del vallone Rosso la sezione d alveo originaria è stata ristretta dall edificazione abusiva e dalla realizzazione di un anfiteatro per attività religiose. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E04/E07/E08/E09/E10 (Carte Tecniche Regionali 1: ) Nelle contrade Argentiere, Ficarazzi, Vallone Rosso e Menicucchita lo sviluppo edilizio ha determinato il restringimento dei valloni presenti. In diversi punti le strade realizzate a fondo alveo sono state completamente erose. Tali aree sono state indicate nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E05/E06 (Carte Tecniche Regionali 1: , ) In C.da Montalto, un modesto vallone che drenava un bacino di pochi ettari è stato trasformato in una strada che, penetrando nel Castagneto Ciancio, ha aumentato la superficie drenata e deviato l originale corso sul tratto iniziale della stessa strada erodendolo e isolando le villette servite. Tali aree sono state indicate nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E11 (Carte Tecniche Regionali 1: ) Il Vallone S. Filippo risulta sbarrato dal rilevato della S.P. 284, più a monte il corso è stato obliterato dalle strutture accessorie di un ristorante. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E12/E14/E15 (Carte Tecniche Regionali 1: , ) Nelle contrade Rapilli e Chiusa Don Ascenzio, ostruzioni dei passaggi sotto la strada provinciale, come la costruzione di una parete sotto un ponte per la realizzazione di un deposito, hanno causato processi erosivi nelle aree circostanti; sempre in questa zona la condotta Acoset sbarra un impluvio. Tali aree sono state indicate nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E13 (Carte Tecniche Regionali 1: ) In C.da Stella una strada realizzata a fondo alveo ha aumentato il ruscellamento delle acque che, a causa del passaggio parzialmente ostruito sotto la strada provinciale, hanno raggiunto l altezza del ponte e depositandovi detriti. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN- E16/E17 (Carte Tecniche Regionali 1: ) A valle dell abitato in C.da Fossa della Creta, la confluenza dei cunettoni che smaltiscono le acque bianche provenienti dall abitato, è ostruita dalla presenza di detriti. Le acque, riversandosi sulla strada comunale adiacente, ne hanno eroso il manto superficiale. Tali aree sono state indicate nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BN-3SM-E18 (Carte Tecniche Regionali 1: ) In C.da Ciapparazzo, il vallone Licodia, a causa di restringimenti e ostruzioni d alveo, risulta essere a rischio esondazione. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 281

288 BRONTE 094-E-3BR-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , , , ) Individuazione aree prossime al tratto fluviale del fiume Simeto a rischio di esondazione ricavate dallo studio Esecuzione di studi e ricerche finalizzati alla qualificazione dello stato di dissesto idrogeologico ed alla valutazione del relativo rischio della Provincia di Catania - Prof. A. Aureli. Tale area è stata delimitata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. E stato determinato un grado di rischio R2, valutato in funzione dei dati storici, dei danni subiti e dagli elementi a rischio, in occasione di fenomeni accaduti in passato. 094-E-3BR-E02 (Carte Tecniche Regionali 1: ) La segnalazione riguarda il vallone Bazzitta in corrispondenza dell attraversamento con la S.P La zona, a causa dell ostruzione dell alveo del vallone in corrispondenza della S.P., è soggetta a rischio di esondazione. Tale area è stata delimitata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BR-E03 (Carte Tecniche Regionali 1: ) La segnalazione interessa il torrente Saracena in contrada Fioritta, nei pressi della masseria Fioritta. La zona, a causa dissesto sponde del torrente, risulta essere a rischio esondazione. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3BR-E04 (Carte Tecniche Regionali 1: ) Il tratto del fiume Simeto che va dalla confluenza con il vallone Corvo fino alla contrada Piana Quintarate, a causa di erosione e dissesto sponda, è soggetto a rischio esondazione. La zona è stata delimitata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. CASTEL DI JUDICA 094-E-3CD-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , , ) Per la zona studiata l area a pericolosità P3 misura circa 106 ha, quella P2 circa 45 ha mentre la P1 è circa 375 ha. Oltre alle aree per le quali è stata valutata la pericolosità mediante verifiche idrauliche, vengono riportate di seguito altre zone con pericolo di inondazione ricadenti nel territorio comunale. 094-E-3CD-E02 (Carte Tecniche Regionali 1: ) A seguito dei sopralluoghi eseguiti si è evidenziato come sito di attenzione un area nei pressi della contrada S. Giuseppe. Il Vallone in località San Giuseppe presenta un reticolo idrografico molto ramificato, raccogliendo da monte le acque di diverse incisioni. Il vallone, solo nell eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione. Sono interessati dal rischio vie di comunicazione secondarie. 282

289 094-E-3CD-E03 (Carte Tecniche Regionali 1: ) Altro sito di attenzione, messo in evidenza a seguito dei sopralluoghi, è situato nei pressi della contrada Lavina. Il vallone, che prende il nome della contrada, raccogliendo da monte le acque di diverse incisioni, nell eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione. Sono interessati dal rischio vie di comunicazione secondarie e un impianto di sollevamento acque per uso domestico. CATANIA 094-E-3CT-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , , , , , ) Per la zona studiata l area a pericolosità P3 misura circa 6810 ha, quella P2 circa 1944 ha mentre la P1 è circa 371 ha. MALETTO 094-E-3MA-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: ) A seguito dei sopralluoghi eseguiti si è evidenziato come sito di attenzione un area nei pressi della contrada Lago. La zona, nell eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione. Sono interessati dal rischio vie di comunicazione secondarie e terreni agricoli. 094-E-3MA-E02 (Carte Tecniche Regionali 1: ) Sullo studio geologico allegato al Piano Regolatore Generale del Comune di Maletto viene individuata un area, in località Brancatello, incisa da modesti solchi di ruscellamento che in occasione di precipitazioni intense è interessata da esondazione. La zona è stata delimitata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. MANIACE 094-E-3MN-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , , , ) Le aree prossime ai torrenti Martello, Saracena e Cutò e un tratto di impluvio naturale, che si articola a quota più bassa del torrente Martello e corre parallelamente ad esso, per riversarsi sul torrente della Saracena, sono state oggetto di D.D.G. n 749 del 18/06/2003 di revisione al D.A. n 298/41 del 04/07/2000 di adozione del Piano Straordinario e risultano essere a pericolosità P3 con estensione pari a 305 ha e a pericolosità P2 con estensione pari a 32 ha.. Nel presente studio il livello di rischio nelle aree perimetrate è stato determinato in funzione degli elementi a rischio. 094-E-3MN-E02 (Carte Tecniche Regionali 1: , ) La segnalazione interessa il vallone Dei Ferli in contrada Porticelle Sottane, nei pressi della masseria Zirilli Sottane. La zona, a causa del restringimento d alveo del vallone Dei Ferli, risulta essere a rischio esondazione. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. 094-E-3MN-E03 (Carte Tecniche Regionali 1: ) La segnalazione interessa il vallone Della Piana in località Porticelli-La Piana. 283

290 La zona, a causa restringimenti e ostruzioni alveo del vallone, risulta essere a rischio esondazione. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. MIRABELLA IMBACCARI 094-E-3MB-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: ) In località Molino Grande, nell intorno nord dell abitato, l area di confluenza tra il Torrente Molino Grande, il Torrente Bosco e Torrente Fiumitto in occasione di precipitazioni particolarmente intense viene alluvionata coinvolgendo le vie di accesso settentrionali, la centrale di distribuzione del gas e gli insediamenti agricoli prossimi all abitato. L area è stata indicata nella carta della pericolosità come sito di attenzione. E stato determinato un grado di rischio, in funzione dei dati storici, pari a R2 per l impianto di depurazione, mentre per le strade provinciali e il nucleo abitato si è attribuito un grado di rischio pari a R3. MOTTA S. ANASTASIA 094-E-3MO-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , ) Per la zona studiata l area a pericolosità P3 misura circa 52 ha, quella P2 circa 138 ha mentre la P1 è circa 5 ha. PALAGONIA 094-E-3PL-E01 (Carte Tecniche Regionali 1: , ) Per la zona studiata l area a pericolosità P3 misura circa 692 ha, quella P2 circa 17 ha mentre la P1 è circa 30 ha. 094-E-3PL-E02 (Carte Tecniche Regionali 1: , , ) Il Comune di Palagonia è interessato in modo importante dalla presenza del T. Catalfaro che lo taglia secondo la direttrice Sud-Nord lambendo il centro abitato nella sua zona occidentale. Le zone circostanti l alveo sono coltivate ad agrumeto e tali coltivazioni arrivano pressoché a ridosso dell alveo torrentizio. Il limite tra l alveo del torrente e le coltivazioni è rappresentato dai muri di sostegno dei terrapieni su cui trovano posto le colture; tali opere sono realizzate, nella maggior parte dei casi, in muratura e presentano un andamento discontinuo (fig ) 284

291 fig Vista del Torrente Catalfaro. Lungo il corso del T. Catalfaro, all interno del territorio di Palagonia, sono ubicati n. 3 attraversamenti. In particolare, procedendo da monte a valle (Sud-Nord) si incontrano nell ordine: ponte sulla via Garibaldi ex (S.S. 385) a tre archi con due pile in alveo, ponte sulla S.S. 385 e ponte sulla S.P. 132 entrambi ad un unica campata con spalle sulle sponde dell alveo. Nell ambito del reticolo idrografico interessante il territorio comunale è importante menzionare anche l incisione che si diparte, ad Est del centro abitato, tra le località Colli della Croce e Cave di Pietra, le cui acque transitano all interno del paese, scorrendo in alcuni tratti a cielo aperto (fig ) ed in altri in sotterraneo passando, in alcuni punti, sotto le abitazioni. fig L incisione che attraversa il centro abitato. 285

292 L incisione, infatti, inizialmente priva di sistemazione presenta all ingresso del paese una prima zona in cui l alveo ha sezione rettangolare larga tra 10 e 15 metri, delimitata lateralmente da muri in c.a. e in murature ed inferiormente da briglie che ne riducono la pendenza. L incisione, superato un ponticello ad arco, si insinua all interno del centro abitato con una netta diminuzione della sezione trasversale (fig ), passando tra le abitazioni. Le acque procedono attraverso un canale sotterraneo attraversando il resto del centro abitato per poi sfociare, nuovamente a cielo aperto, nel T. Catalfaro. fig L incisione che attraversa il centro abitato. In occasione delle intense piogge del si è verificata un esondazione del T. Catalfaro che ha invaso con le sue acque le campagne circostanti (fig ) e la parte bassa del centro abitato di Palagonia nella zona Nord-Ovest (fig ). I punti in cui il T. Catalfaro ha esondato sono localizzabili in corrispondenza degli attraversamenti stradali sopra citati nei quali le sezioni di deflusso delle acque presentavano sezioni ridotte rispetto a quelle del resto dell alveo non solo per motivi geometrici, ma soprattutto a causa dei detriti (tronchi, rami, rifiuti) presenti nell alveo che le avevano in parte ostruite. 286

293 fig Area coltivata inondata dal T. Catalfaro. fig Area urbana inondata dal T. Catalfaro. Fenomeni analoghi sono accaduti per l incisione sopra descritta che ha esondato nei punti interni all abitato, dove la sezione si riduceva, allagando porzione della parte alta del paese (figg , 4.5.7). 287

294 fig Area inondata dall incisione che attraversa il centro abitato. fig Area inondata dell incisione che attraversa il centro abitato. 288 L area è stata indicata come sito di attenzione nella carta della pericolosità. Per la determinazione del rischio si è fatto riferimento alla tabella 5.6 della Relazione Generale e, considerando i fenomeni di esondazione accaduti in passato, nelle zone nelle quali si sono presentati i disagi è stato assegnato un rischio R3 nelle aree urbanizzate ed R2 nelle aree agricole.

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