ISTRUZIONI BASE E NORME DI SICUREZZA PER TUTTI I TIPI DI CENTRALE OLEODINAMICA SEA
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1 ISTRUZIONI BASE E NORME DI SICUREZZA PER TUTTI I TIPI DI CENTRALE OLEODINAMICA SEA Questo documento è di proprietà della SEA S.r.l., può essere riprodotto e divulgato ma solo integralmente con loghi e intestazioni, ogni modifica deve essere autorizzata per iscritto dalla SEA S.r.l SEA S.r.l. Tutti i diritti riservati
2 Gentile Cliente La ringraziamo per aver scelto una centrale oleodinamica della SEA S.r.l.. e siamo lieti di mettere a Sua disposizione il presente manuale che ha lo scopo di consentire di operare con l impianto nella massima sicurezza e produttività. La invitiamo a leggere con molta attenzione questa pubblicazione tecnica e metterla a disposizione del personale che dovrà utilizzare l impianto ed a quello che sarà preposto alla sua installazione e manutenzione. Siamo a Sua disposizione per fornirle ulteriori eventuali informazioni che Lei dovesse richiedere nonché per considerare proposte di miglioramento al fine di rendere questo manuale sempre più rispondente alle esigenze per le quali è stato predisposto. Con i migliori auguri di buon lavoro SEA S.r.l. 1
3 PREMESSA Questo manuale è stato redatto dalla Sea S.r.l. (di seguito costruttore ) e costituisce parte integrante di tutte le centrali oleodinamiche/impianti oleodinamici (di seguito centrale ). Per facilitare la divulgazione e la conoscenza delle norme di utilizzo e manutenzione delle nostre centrali, abbiamo fatto la scelta di creare un manuale generale (di seguito manuale ) in quanto tutti gli impianti oleodinamici funzionano con gli stessi principi, poi ogni centrale ha un allegato specifico (di seguito allegato ) nel quale vengono riportati: 1. dati di marcatura 2. distinta dei componenti e parti di ricambio 3. tavola fotografica 4. schema oleodinamico 5. specifiche di funzionamento (se diverse da quanto già presente sul manuale) Il presente manuale è sempre disponibile sul nostro sito internet pertanto potrà essere consultato in qualsiasi momento alla pagina: ovviamente dovrete consultare anche l allegato del vostro impianto. Le informazioni contenute sono dirette ai proprietari/utilizzatori (di seguito utilizzatore ) non qualificati (inesperti) e qualificati. Tale manuale definisce lo scopo per cui la centrale è stata costruita e contiene tutte le informazioni necessarie per garantirne un installazione ed un uso sicuro e corretto. Ulteriori informazioni tecniche non riportate nel presente sono facilmente disponibili facendone richiesta al nostro ufficio tecnico. Consultare attentamente sia il manuale sia l allegato (di seguito manuali ) prima di procedere all installazione, all uso e a qualsiasi intervento sulla centrale. La costante osservanza delle norme in essi contenute garantiscono la sicurezza dell utilizzatore e della centrale, l economia di esercizio ed una più lunga durata di funzionamento della centrale stessa. Nella progettazione e nella costruzione della centrale sono stati adottati criteri e accorgimenti adatti a soddisfare i requisiti essenziali di sicurezza previsti del D.P.R. 459/96. L accurata analisi dei rischi fatta dal costruttore ha permesso di eliminare i rischi relativi all uso della centrale; si raccomanda comunque di attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nel presente manule e allegato. Riferirsi sempre ai manuali prima di compiere qualsiasi operazione. È importante conservarli con cura, farne delle copie e renderne una sempre disponibile vicino alla centrale o in prossimità di essa. Prima di intraprendere qualsiasi azione operativa è obbligatorio provvedere all attenta lettura dei manuali. La garanzia di buon funzionamento è strettamente dipendente dalla corretta applicazione di tutte le istruzioni che sono contenute nei manuali. I manuali rispecchiano lo stato della tecnica al momento della commercializzazione della centrale, pertanto non potranno essere ritenuti inadeguati o carenti per il solo fatto che siano state introdotte successivamente modifiche o integrazioni dettate da nuove disposizioni di legge, aggiornamenti di norme armonizzate e/o acquisizione di nuove esperienze. Schemi e disegni sono forniti a scopo esemplificativo; il costruttore, nel perseguire una politica di costante sviluppo ed aggiornamento del prodotto, può apportare modifiche senza alcun preavviso. Il costruttore si riserva il diritto di aggiornare la propria produzione e i relativi manuali d istruzioni in seguito all evolversi della tecnica, all acquisizione di nuove esperienze e/o al variare delle disposizioni di legge, senza per questo avere l obbligo di intervenire sulle centrali commercializzate in precedenza e sui relativi manuali. Tuttavia il costruttore avrà facoltà di modificare o integrare i manuali d istruzioni per l uso e la manutenzione delle centrali commercializzate in precedenza, quando, per giustificati motivi, lo riterrà opportuno. I primi proprietari degli apparecchi, a loro discrezione, possono consultarci per verificare se ci sono stati aggiornamenti ed eventualmente richiedere i dettagli delle modifiche. Questi dovranno essere considerati come parte dei manuali e conservati con cura unitamente al presente ed eventualmente trasmessi ai nuovi proprietari in caso di cessione. Qualsiasi proposta dell utilizzatore in merito a migliorie da apportarsi alla centrale saranno di lieta accoglienza da parte del costruttore che ne valuterà la realizzazione. 2
4 INDICE GENERALE PREMESSA... 2 DATI DI MARCATURA DELLA CENTRALE... 5 NORMATIVE E DEFINIZIONI... 6 UTILIZZAZIONE E CONSERVAZIONE DEI MANUALI DI ISTRUZIONI... 7 A CHI SONO INDIRIZZATI I MANUALI DI ISTRUZIONI... 7 FINALITÀ DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NEI MANUALI DI ISTRUZIONI... 7 SCOPI E LIMITI DEI MANUALI DI ISTRUZIONI... 7 COLLABORAZIONE TRA COSTRUTTORE E UTLIZZATORE... 7 COME CONSERVARE I MANUALI DI ISTRUZIONI... 7 MOVIMENTAZIONE ED INSTALLAZIONE DELLA CENTRALE... 8 PREPARAZIONE PER IL TRASPORTO... 8 IMBALLAGGIO... 8 TRASPORTO... 8 STAZIONAMENTO IN MAGAZZINO... 8 CHIUSURA ERMETICA DELLE APERTURE... 8 RICEVIMENTO DELLA CENTRALE... 8 OPERAZIONI DI SCARICO... 8 REQUISITI DEL PERSONALE... 9 MOVIMENTAZIONE DELLA CENTRALE... 9 DIMENSIONI COMPLESSIVE... 9 USO PREVISTO DELLA CENTRALE A CHE COSA SERVE LA CENTRALE DESTINAZIONE D USO DELLA CENTRALE OPERATORE AMBIENTE DI LAVORO DESCRIZIONE TECNICA DELLA CENTRALE IMPIANTO OLEODINAMICO/CENTRALE: CONSIDERAZIONI GENERALI DESCRIZIONI DELLE PARTI PRINCIPALI DELLA CENTRALE SCHEMA OLEODINAMICO INSTALLAZIONE, AVVIAMENTO ED ESERCIZIO DELLA CENTRALE LAVAGGIO DELLA CENTRALE AVVIAMENTO DELL IMPIANTO ACCUMULATORI IDROPNEUMATICI TUBAZIONI E RACCORDI SICUREZZA GENERALITÀ RESPONSABILITÀ ESCLUSIONE DI RESPONSABILITÀ CONDIZIONI E LIMITI DI UTILIZZO PERICOLI CONNESSI ALL USO ANALISI DEI PERICOLI CONNESSI ALL USO
5 RISCHI RESIDUI ANALISI DEI RISCHI RESIDUI PRECAUZIONI D USO CRITERI E PRECAUZIONI ANTINFORTUNISTICHE MANUTENZIONE PERSONALE AUTORIZZATO MANUTENZIONE SETTIMANALE MANUTENZIONE PERIODICA ANOMALIE DI FUNZIONAMENTO: CAUSE E RIMEDI MESSA FUORI SERVIZIO SMONTAGGIO DELLA CENTRALE PER TRASFERIMENTO SMONTAGGIO PER DEMOLIZIONE VERIFICHE PERIODICHE LIBRETTO DI INTERVENTI DI RIPARAZIONE E MANUTENZIONE PARTI DI RICAMBIO MODULO D ORDINE PARTI DI RICAMBIO TAVOLA FOTOGRAFICA SCHEMA OLEOIDRAULICO CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA
6 DATI DI MARCATURA DELLA CENTRALE IL COSTRUTTORE SEA S.r.l. Via Pietrarossa, Trevi PG) Italy Tel Fax commerciale@seatrevi.it Presupposto che la centrale non può funzionare da sola è chiaro che l onere di gestire i dati spetta a colui che assembla o utilizza la centrale sul proprio impianto. Ogni centrale prodotta dalla SEA S.r.l. ha una propria matricola (di seguito matricola ) che corrisponde al numero di commessa, questa matricola è univoca e viene riportata sul DDT, sulla fattura, e sulla targhetta (se presente), la descrizione invece indica i dati generali. In questo modo non siamo legati a documenti generici o targhette che spesso si perdono o si danneggiano a tal punto da diventare illeggibili, ma a documenti fiscali che sono sempre reperibili. Allegate una copia del DDT ai documenti della centrale, in caso di necessità la matricola ci permetterà di rintracciare immediatamente la distinta base dei componenti e i dati di progetto, in caso di cessione è obbligatorio portare a conoscenza del nuovo utilizzatore il numero di matricola. I dati generali che bisogna conoscere sono i seguenti (sono specificati nell allegato): ANNO Identifica l anno in cui è stata costruita la centrale MATRICOLA Identifica il numero di matricola della centrale TIPO (centrale oleodinamica) Identifica il tipo di attrezzatura MODELLO (per esempio SCS180) Identifica il modello della centrale VOLTAGGIO Identifica la tensione di alimentazione generale della centrale VOLTAGGIO BOBINE Identifica la tensione di alimentazione delle bobine delle elettrovalvole POTENZA Identifica la potenza elettrica in kw richiesta dalla centrale MASSA Identifica la massa (a serbatoio vuoto) della centrale È assolutamente vietato manomettere, modificare i dati impressi su centrale e componenti 5
7 NORMATIVE E DEFINIZIONI In conformità alle dichiarazioni CE, ai sensi della Direttiva Macchine 98/37, si definisce macchina: un insieme di pezzi o di organi, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro, ed eventualmente con azionatori, con circuiti di comando e/o di potenza, ecc., connessi solidamente per un applicazione ben determinata, segnatamente per la trasformazione, il trattamento, lo spostamento e il condizionamento di un materiale; un insieme di macchine e di apparecchi che per raggiungere uno stesso risultato sono disposti e comandati in modo da avere un funzionamento solidale; un attrezzatura intercambiabile che modifica la funzione di una macchina, immessa sul mercato per essere montata su una macchina o una serie di macchine diverse o su un trattore dall operatore stesso, nei limiti in cui tale attrezzatura non sia un pezzo di ricambio o un utensile. In conformità alla EN 982:1996 e alla EN con i requisiti di sicurezza ISO 4413 Ai fini della norma sopra citata si applicano le definizioni contenute nella ENV 1070 e le seguenti. Altre definizioni non riportate sono date nella ISO 5598 Trasmissione di energia mediante fluido: Mezzi di trasmissione, comando e distribuzione di segnali ed energia mediante un fluido in pressione. Sistema: (centrale) Insieme di componenti interconnessi che trasmettono e comandano l energia oleoidraulica e pneumatica. Componente: Elemento singolo (per esempio cilindro, motore, valvola, filtro) costituito da una o più parti, progettato per essere parte funzionante di un sistema di trasmissione di energia mediante fluido Oleoidraulica: (che chiameremo anche Oleodinamica ) Scienza e tecnologia che trattano dell impiego di un fluido come mezzo di trasmissione. Pressione massima di esercizio: La pressione più alta alla quale il sistema, o parte del sistema, è progettato per operare in condizioni di regime stazionario. Pressione nominale: La pressione più alta alla quale il componente è progettato per operare per un numero di cicli sufficiente ad assicurare una durata adeguata in esercizio Dispositivo di comando: Dispositivo che invia un segnale di ingresso a un meccanismo di comando (per esempio camma, interruttore). Meccanismo di comando: Dispositivo che invia un segnale di ingresso a un componente (per esempio leva, solenoide) Attuatore: Componente che trasforma l energia del fluido in energia meccanica (per esempio motore, cilindro). Tubazione: Qualsiasi combinazione di raccordi o giunzioni con tubi rigidi e flessibili o tubi che consentono il passaggio dei fluidi fra i componenti Manuali di uso e manutenzione: Raccolta di istruzioni, procedure, informazioni per un corretto uso del sistema oleoidraulico. Gli impianti oleodinamici non sono macchine complete e quindi non devono essere contrassegnati dal marchio CE, sono però considerati: macchine destinate ad essere incorporate in una macchina o ad essere assemblate con altre macchine. In questo caso la Direttiva prescrive che, a richiesta, devono essere corredati di Dichiarazione del Fabbricante, con la dicitura: divieto di messa in esercizio prima che la macchina in cui sarà incorporata sia stata dichiarata conforme alla disposizione della Direttiva. I Manuali d Uso e Manutenzione sono considerati parte dominante della centrale. Un impianto senza libretto istruzioni è considerato per definizione insicuro. 6
8 UTILIZZAZIONE E CONSERVAZIONE DEI MANUALI DI ISTRUZIONI In questo capitolo verranno date alcune indicazioni su come utilizzare il manuale di istruzioni e sulle sue limitazioni di utilizzo. A CHI SONO INDIRIZZATI I MANUALI DI ISTRUZIONI I manuali di istruzioni sono indirizzati ai seguenti soggetti: 1) incaricati di trasporto, carico e scarico, installatori; 2) responsabile dello stabilimento; 3) responsabile della manutenzione; 4) operatori abilitati all utilizzo della centrale (utilizzatori). I manuali devono essere custoditi da persona responsabile allo scopo preposta, in un luogo idoneo, affinché risultino sempre disponibili per la consultazione nel miglior stato di conservazione. FINALITÀ DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NEi MANUALi DI ISTRUZIONI I manuali servono ad indicare l utilizzo della centrale previsto dal progetto, le caratteristiche tecniche, fornire istruzioni per lo spostamento, l installazione, le sue prestazioni, la regolazione, l uso, indirizzare gli interventi di manutenzione e facilitare l ordinazione dei ricambi (in fondo all allegato possono essere inseriti degli allegati utili al cliente). SCOPI E LIMITI DEI MANUALI DI ISTRUZIONI I manuali di istruzioni hanno lo scopo di: descrivere l uso della centrale previsto dalle ipotesi di progetto; illustrare le principali caratteristiche tecniche; fornire istruzioni per l uso della centrale e dei suoi componenti; descrivere i dispositivi di sicurezza; fornire istruzioni per la manutenzione e le riparazioni ordinarie; costruire un supporto per l addestramento del personale; fornire istruzioni per la compilazione del registro di controllo. Il manuali d istruzioni sono rivolti in particolare ai proprietari della centrale ed in generale a tutti coloro che per qualsiasi motivo sono interessati all utilizzo, alla sorveglianza ed alla manutenzione, fino allo smantellamento finale della medesima. Si ricorda che i manuali non possono mai sostituire un adeguata esperienza che gli addetti dovranno aver conseguito in precedenza su centrali simili o che potranno conseguire su questa stessa, sotto la guida di personale già addestrato e che perciò può costituire solo un promemoria delle principali operazioni da svolgere. Si specifica, inoltre, che i manuali rispecchiano la tecnica al momento dell acquisto della centrale e che il costruttore e ha il diritto di aggiornare manuali e apparecchiature senza adeguare manuali e produzioni precedenti, salvo casi eccezionali. Oltre all osservanza delle prescrizioni contenute nei manuali, l uso della centrale è subordinato al rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dalla legislazione specifica vigente nello stato dove è installato. COLLABORAZIONE TRA COSTRUTTORE E UTILIZZATORE Nei limiti del possibile la SEA S.r.l. fornirà informazioni aggiuntive o più dettagliate agli utilizzatori che, avvertendone la necessità, ne faranno richiesta. La SEA S.r.l. esaminerà inoltre ogni proposta di miglioramento formulata dagli utilizzatori per la stesura dei manuali. In caso di cessione della centrale, l utilizzatore è invitato a segnalare al costruttore il nominativo del nuovo proprietario, per una facile reperibilità in caso di necessità d integrazioni ai manuali d istruzioni o di comunicazioni da parte del costruttore. COME CONSERVARE I MANUALI DI ISTRUZIONI Come già detto i nostri manuali sono divisi in due parti: Manuale di struzioni generale valido per tutte le centrali oleodinamiche SEA fornito sotto forma di file e messo in rete sul nostro sito internet alla pagina: in modo da poter essere facilmente reperito e divulgato a tutti coloro che per qualsiasi motivo siano interessati all utilizzo, alla sorveglianza ed alla manutenzione, fino allo smantellamento finale delle medesime. Allegato specifico della vostra centrale che per ovvi motivi di privacy non possiamo divulgare, riporta i dati e le caratteristiche solo del vostro impianto. Si ricorda all utilizzatore che il manuale, essendo parte integrante dell impianto, deve essere conservato con cura per assicurargli una durata pari a quella della centrale. In caso di smarrimento o distruzione del manuale della vostra centrale è possibile richiederne una copia indirizzandone specifica richiesta al rappresentante di zona o direttamente al costruttore specificando nella stessa la matricola che è riportata sia sul documento di trasporto sia sulla fattura oppure indicando tipo e l anno di fabbricazione della centrale. 7
9 MOVIMENTAZIONE ED INSTALLAZIONE DELLA CENTRALE In questo capitolo verranno date le istruzioni necessarie per compiere correttamente le operazioni di carico, scarico, movimentazione ed installazione della centrale. PREPARAZIONE PER IL TRASPORTO IMBALLAGGIO TRASPORTO Ogni volta che si smontano degli impianti oleodinamici, per il loro trasporto o immagazzinamento, si devono identificare le varie tubazioni, le varie connessioni e i vari raccordi in modo preciso ed inequivocabile. Tali identificazione devono corrispondere con quelle riportate negli schemi. Tale procedura va estesa chiaramente ad eventuali connessioni elettriche, pneumatiche o di qualsiasi altra natura, presenti nell impianto. L impianto deve essere trasportato senza olio. Durante il trasporto tutti i componenti devono essere imballati, per proteggerli da possibili danni, permettendo comunque la loro identificazione. Si devono evitare, tramite sistemi di fissaggio e protezione, spostamenti ed urti durante il trasporto. Nel caso di danni accidentali, sostituire il componente danneggiato esclusivamente con uno della stessa tipologia e con le stesse caratteristiche funzionali, solo dopo aver interpellato la ditta fornitrice dell impianto. Per essere trasportata agevolmente e in sicurezza la centrale deve essere fissata adeguatamente, non possono essere sovrapposte, né vi può essere sovrapposto nulla. Deve viaggiare protetta come descritto al punto precedente. Deve essere sempre trasportata in verticale. La legge non consente il trasporto l olio, quindi consegneremo tutte le centrali a secco, l olio potrà essere trasportato solo nei contenitori forniti dal produttore e non è mai compreso nel prezzo della centrale. STAZIONAMENTO IN MAGAZZINO La centrale che deve rimanere in magazzino fino al collocamento definitivo sulla macchina, deve essere adeguatamente protetta, evitare di collocarla in ambienti aperti o esposta agli agenti atmosferici anche indiretti, alla pioggia, possibili allagamenti, fonti di calore superiori a 40 C, polveri anche non corrosive, schizzi di metalli incandescenti, liquidi bollenti, getti di vapore, in prossimità del passaggio di mezzi di trasporto interno, a zone d azione di macchine, in zone con nebbie saline e corrosive a tutto ciò che può essere dannoso per le sue componenti e a quanto altro di accidentale possa modificarne lo stato iniziale e il funzionamento. CHIUSURA ERMETICA DELLE APERTURE Le varie aperture della centrale, e di ogni suo componente idraulico, devono essere chiuse ermeticamente. I filetti maschio devono essere protetti opportunamente. Queste chiusure e protezioni vanno rimosse solamente al momento del rimontaggio dell impianto. RICEVIMENTO DELLA CENTRALE OPERAZIONI DI SCARICO La centrale secondo i casi viene spedita come segue: 1) Senza imballo su autocarro adeguatamente bloccato e coperto. 2) In cassa normale con rivestimento interno in carta catramata e bloccaggio con viti sul pianale. 3) Come sopra ma con imballo protettivo (sacco barriera) sottovuoto per trasporti via mare. 4) In containers con bloccaggi interni antirollio La scelta tra le sopra elencate soluzioni dipende dalla distanza del trasporto, dalle prescrizioni del cliente e dai tempi di giacenza della centrale dentro l imballo. Per imballi di tipo 2), 3), 4) vengono verniciati sui 4 lati della cassa i seguenti dati: - Destinazione - Nr. Contratto - Pesi: netto lordo tara - Dimensioni: lunghezza larghezza altezza - Baricentro sulla - larghezza e punti di attacco cinghie di sollevamento - Copia packing-list (se esiste all interno della cassa). L orientamento della centrale imballata deve essere mantenuto conforme alle indicazioni fornite dai pittogrammi e dalle scritte presenti sull involucro esterno di imballaggio (se presenti). Eseguite l operazione di scarico con mezzo di sollevamento idoneo avente portata adeguata al peso della centrale imballata. 8
10 Al ricevimento della centrale controllate che non abbia subito danneggiamenti durante il trasporto. In tal caso entro un giorno: Contattate il rappresentante di zona o direttamente il costruttore. Fate un rapporto scritto. Spedite una copia del rapporto alla compagnia di assicurazione del trasportatore, alla compagnia di trasporti e al costruttore o al rappresentante di zona. REQUISITI DEL PERSONALE Le operazioni di movimentazione della centrale possono essere svolte solo da chi è chi abilitato/autorizzato ad utilizzare mezzi di sollevamento nel pieno rispetto delle vigenti normative riguardanti la sicurezza. MOVIMENTAZIONE DELLA CENTRALE La centrale può essere sollevata con carrello elevatore o con carroponte, gru semovente (utilizzando delle cinte) o altro mezzo idoneo avente portata minima pari a 2 volte il peso della centrale. Chi manovra i mezzi di sollevamento dovrà stare ad adeguata distanza dalla parte sollevata e garantire l assenza di persone o cose esposte ad una eventuale caduta dell impianto. I movimenti devono essere lenti e continui per evitare strappi alle funi catene ecc. Nel caso in cui l ingombro del carico non consenta una sufficiente visibilità al manovratore, un assistente al suolo dovrà fornirgli le giuste segnalazioni per una corretta movimentazione. Le centrali sono dotate di piedi che hanno anche la funzione di tenerle sollevate da terra permettendo di infilare delle forche di muletti o delle cinte per il sollevamento, quelle più grandi possono avere anche dei golfari. Danni alla centrale causati da una errata movimentazione non sono coperti da GARANZIA DIMENSIONI COMPLESSIVE Sono specificate nell allegato del manuale della vostra centrale 9
11 USO PREVISTO DELLA CENTRALE In questo capitolo verranno date alcune informazioni, di carattere generale, sulle finalità della centrale, descrivendone le principali funzioni e limitazioni d uso. A CHE COSA SERVE LA CENTRALE La centrale in questione serve per movimentare attuatori oliodinamici. In considerazione della sua specificità non è possibile destinare la stessa ad altri scopi, né il costruttore può prevedere altri modi d utilizzo, secondo quanto indicato al punto lettera C della Direttiva macchine 98/37. DESTINAZIONE D USO DELLA CENTRALE La centrale è destinata ad un uso Industriale e Artigianale. OPERATORE L operatore/utilizzatore deve essere persona idonea al lavoro e psico-fisicamente in grado di attendere alle esigenze connesse con l operatività dell impianto. L operatore/utilizzatore non deve permettere ad alcuno di avvicinarsi durante l utilizzo della centrale e deve impedirne l uso a personale estraneo. Deve seguire le indicazioni fornite per ottenere il massimo rendimento, il minimo consumo e la maggior sicurezza per sé e per gli altri. In particolare deve osservare scrupolosamente le indicazioni contenute nei manuali, ricordando però che l esperienza e la conoscenza del prodotto da trattare costituiscono un fattore molto importante. L operatore/utilizzatore potrà richiedere un periodo di formazione da parte del personale qualificato della SEA S.r.l. L uso dell impianto è consentito solo ad operatori/utilizzatori qualificati. AMBIENTE DI LAVORO La centrale può operare in qualsiasi ambiente di lavoro idoneo alle apparecchiature elettriche ed elettroniche in essa contenute, (sensibile a variazione di temperatura ed umidità eccessive); gli agenti atmosferici (pioggia, neve, grandine) potrebbero danneggiare i delicatissimi sistemi di controllo, alterandone il funzionamento e mettendo a rischio gli operatori. Le indicazioni contenute nella parte relativa allo stazionamento in magazzino valgono anche per la collocazione in ambiente di lavoro. Le condizioni operative sono: Temperatura di esercizio min. 10 C, max 40 C Umidità <80% Le apparecchiature oleoidrauliche sono capaci di sviluppare notevoli forze in proporzione alle loro dimensioni, quindi si raccomanda di prestare la massima attenzione durante la messa in opera e utilizzo. 10
12 DESCRIZIONE TECNICA DELLA CENTRALE In questo capitolo verrà data una descrizione tecnica della centrale, verranno forniti tutti gli elementi considerati utili all operatore ed agli addetti alla manutenzione per meglio comprendere il corretto funzionamento della stessa e per una più veloce individuazione di eventuali guasti o disfunzioni. Di seguito sono fornite inoltre delle indicazioni di carattere generale, che valgono per qualsiasi impianto oleodinamico e sono riferite ai componenti dell impianto stesso, indipendentemente dalla marca costruttrice. IMPIANTO OLEODINAMICO/CENTRALE: CONSIDERAZIONI GENERALI Il serbatoio ha come scopo principale quello di contenere la carica d olio necessaria a compensare le variazioni di volume dovute a cambiamenti di temperatura o a movimenti di cilindri a semplice stelo. Tuttavia, per assicurare un buon funzionamento dell impianto ed una lunga durata dell olio, occorre progettare e costruire il serbatoio (se non è fornito con l impianto) rispettando alcune prescrizioni generali. Normalmente si prescrive una capacità utile pari ad almeno 2-3 volte il volume liquido erogato dalla pompa in un minuto primo. Tale capacità vale in genere per esercizio intermittente, mentre per servizio continuo si può anche raddoppiare. La dimensione effettiva del serbatoio dovrà in ogni modo essere tale da contenere, oltre alla capacità utile del fluido, un volume d aria sufficiente per compensare le variazioni di livello e le dilatazioni termiche. In casi particolari è opportuno prevedere un appropriato sistema di raffreddamento del fluido, se ad esempio è necessario limitare le dimensioni del serbatoio, oppure nei circuiti in cui si ha un notevole sviluppo di calore e negli impianti a funzionamento continuo, con alte potenze installate. La temperatura dell olio comunque non dovrebbe superare il limite potenziale di C (al massi mo ), essendo l optimum di funzionamento comp reso fra i 40 C e i 50 C. Si deve inoltre prevedere, sul fondo del serbatoio, uno scarico per lo spurgo dei depositi d acqua e per lo svuotamento del serbatoio durante la manutenzione. Si richiede anche la possibilità di controllare il livello dell olio attraverso l indicazione dei livelli minimi e massimi prescritti. In particolare il livello massimo deve evitare possibili fuoriuscite d olio e il livello minimo deve evitare l ingresso di aria nel circuito attraverso la presa d aspirazione della pompa. L accoppiamento tra pompa e motore elettrico deve sempre avvenire attraverso un giunto elastico che compensa eventuali difetti d allineamento. L errore di parallelismo tra gli assi dei due alberi non deve superare 0,2 mm, mentre l errore di inclinazione deve essere inferiore a 1. Superando tali valori sia il cuscinetto che la guarnizione d albero della pompa subirebbero una eccessiva usura. Negli impianti oleoidraulici devono essere impiegati tubi in acciaio trafilati a freddo senza saldature, in conformità agli standard internazionali di unificazioni. La raccorderai va scelta in funzione delle caratteristiche dell impianto e soprattutto della pressione d esercizio e dei diametri dei tubi. Nella scelta delle tubazioni si deve tenere conto della gravosità del servizio (eventuali colpi d ariete possono determinare contropressioni da 2 a 4 volte la pressione d esercizio) e delle eventuali sollecitazioni di natura meccanica. In pratica è bene considerare una pressione nominale d esercizio almeno 1,5-2 volte quella effettiva di funzionamento. La dimensione nominale di un tubo è l indicazione approssimata del suo diametro interno in pollici o millimetri. Da notare che il diametro interno effettivo, per una data dimensione nominale, varia secondo lo spessore. Infatti, poiché si mantiene invariato il diametro esterno, che deve poter essere raccordato aumentando la pressione d esercizio, aumenta lo spessore e diminuisce il diametro interno. Nello stabilire la sezione delle tubazioni si deve tenere conto delle seguenti considerazioni di carattere generale: un eccessiva velocità del fluido può provocare forti colpi d ariete, oltre a profonde cadute di pressione nel circuito; le perdite di carico, oltre a diminuire il rendimento dell impianto, possono determinare irregolarità di funzionamento, come la cavitazione nelle varie apparecchiature e in particolare nelle pompe; una velocità del fluido troppo bassa comporta evidentemente tubazioni ingombranti e molto costose. Si devono pertanto valutate esigenze diverse e contrastanti, secondo il ramo di circuito a cui la tubazione appartiene. In particolare, per le tubazioni di mandata, la velocità del fluido non dovrebbe superare i 4-5 m/sec., per pressioni di esercizio superiori a 100 bar. Tale valore va proporzionalmente ridotto quando si lavora a pressioni inferiori. A parità di portata, il diametro delle tubazioni di ritorno deve essere maggiore di quello delle tubazioni di mandata. Normalmente vengono consigliate velocità dell ordine di m/sec. Occorre ridurre al minimo le perdite di carico nelle tubazioni di aspirazione, per evitare fenomeni di cavitazione. A tal fine bisogna mantenere la velocità del fluido fra 0.6 e 1.2 m/sec., ed assicurarsi che il moto abbia carattere laminare (Re 2500), in funzione del diametro e delle lunghezza della tubazione. I condotti di drenaggio delle valvole devono terminare sopra il pelo libero dell olio, per non creare contropressione. Per lo stesso motivo si dovrebbe evitare di riunire più drenaggi. I tubi di drenaggio delle pompe e dei motori devono essere posizionati in modo da mantenere il corpo sempre pieno d olio; è opportuno pertanto che terminino al di sotto del pelo libero nel serbatoio. DESCRIZIONE DELLE PARTI PRINCIPALI DELLA CENTRALE In questa parte del manuale sono fornite delle indicazioni di massima sul funzionamento e l applicazione dei singoli componenti di un impianto oleodinamico, sulla loro installazione e manutenzione. Queste indicazioni sono generali, valgono per qualsiasi impianto oleodinamico, sono inerenti ai componenti che costituiscono l impianto, indipendentemente dalla marca. Qualsiasi sostituzione di componenti guasti e/o fuori uso deve seguire dette indicazioni e ogni modifica, strutturale o circuitale, deve essere preventivamente approvata ed autorizzata dal costruttore. L inosservanza delle indicazioni sulle modalità di intervento può causare danni alle persone e/o alle cose, non riconducibili al costruttore della parte oleodinamica. SEA S.r.l. declina ogni responsabilità per qualsiasi danno o ferita, conseguenti dal mancato rispetto delle precauzioni suggerite, dalla non osservanza delle norme correnti e dalla non adeguata diligenza durante la manovra, il funzionamento, le operazioni di manutenzione o di riparazione, anche se non espressamente menzionate in questo Manuale. Inoltre se qualche prescrizione, riportata in questo Manuale e riguardante in modo particolare la sicurezza, non è conforme alla legislazione locale, si deve applicare la più restrittiva. 11
13 Serbatoio Per un buon funzionamento dell impianto esso non deve essere a contatto diretto del pavimento né appoggiato a pareti e in una zona con buona circolazione d aria. Inoltre non si deve trovare vicino a fonti di calore, con la valvola di svuotamento in posizione accessibile e perfettamente chiusa. Se provvisto di oblò d ispezione, questo deve essere di facile rimozione. Tutto ciò per garantire che tutte le superfici contribuiscano a smaltire il calore prodotto durante il servizio, che si possa controllare agevolmente il livello dell olio e che siano facilitate le periodiche operazioni di pulizia e manutenzione. Indicatore di livello L indicatore di livello deve essere ben visibile e periodicamente pulito. Il livello dell olio deve essere compreso tra i livelli minimo e massimo presenti sull indicatore. Occorre controllare periodicamente il livello dell olio nella centralina e, nel caso risulti sotto il minimo, provvedere al rabbocco dell olio unicamente attraverso la bocca di carico. Essa deve essere provvista di filtro e deve risultare non manomessa e in buone condizioni. Termometro Se presente, generalmente è situato all interno dell indicatore di livello e deve essere mantenuto pulito e ben leggibile. Tappo sfiato aria-bocca di carico Il rabbocco dell olio deve avvenire unicamente attraverso la bocca di carico, provvista di filtro e mantenuta in buone condizioni. Essa non deve mai essere occlusa da stracci o altro. Il filtro non deve mai essere tolto o forato. Valvola di svuotamento serbatoio Se presente deve essere sempre perfettamente chiusa. Se provvista di leva o volantino di apertura è consigliabile toglierlo dalla sede in fase di normale esercizio dell impianto. Scambiatore di calore È preposto al raffreddamento dell olio, in presenza di un eccessivo riscaldamento del fluido stesso, durante l esercizio dell impianto. Lo scambio termico può essere di tipo aria-olio oppure acqua-olio. Lo scambiatore aria-olio deve essere posizionato in modo da consentire la libera circolazione dell aria attraverso il corpo dello scambiatore stesso. Valgono pertanto considerazione analoghe a quelle fatte per l aria attorno al serbatoio: non appoggiato a pareti posizionato in zona a buona circolazione d aria non prossimo a fonti di calore Lo scambiatore acqua-olio non necessita di alcuna indicazione se montato dentro l ingombro orizzontale del serbatoio. Se aggiunto a seguito di modifiche approvate dal costruttore della centrale, occorre montare anche un allarme elettrico di massimo livello (livellostato), per segnalare l eventuale presenza di acqua nel serbatoio, dovuta a rotture interne allo scambiatore. Filtro in aspirazione Se è segnalato nello schema della centrale e non è visibile, esso è posto internamente al serbatoio. Deve essere sostituito quando si effettua il cambio dell olio. Se invece è montato all esterno del serbatoio, bisogna cambiarlo con la stessa frequenza dell olio e ogni volta che l indicatore ottico o il manovuotometro ne segnalino l intasamento. Filtro intasato: Manovuotometro che indica depressione maggiore di 0,2 bar (0,02 Mpa, 16 cm.hg). Indicatore di livello ottico sul rosso. Filtro sporco: Indicatore ottico sul giallo (se a tre colori). Indicatore ottico parzialmente rosso (se a due colori). Filtro pulito: Indicatore ottico sul verde (se a tre colori). Indicatore ottico sul bianco (se a due colori). Il controllo del grado di intasamento del filtro deve essere fatto quando l olio ha raggiunto la temperatura normale di esercizio. Con partenze a freddo, a causa della maggiore viscosità dell olio, gli indicatori possono segnalare come intasato anche un filtro pulito pertanto il segnale di allarme deve essere rilevato solo dopo che insiste per un tempo di almeno trenta secondi di continuo. Il controllo periodico sul grado di intasamento, va effettuato con una frequenza che dipende dalla tipologia della centrale, dei componenti oleodinamici utilizzati e dalle condizioni di esercizio. Filtro sul ritorno Può essere posto a bordo centralina o parzialmente inserito nel serbatoio, con all esterno l eventuale indicatore di intasamento (ottico o elettrico). In generale valgono considerazioni analoghe a quelle fatte per il filtro di aspirazione, ma il dimensionamento del filtro sul ritorno, in fase di progetto, non dipende solo dalla portata della pompa, ma anche dal tipo di impianto su cui la centralina viene montata e dal tipo di attuatori presenti in circuito. Di norma questo tipo di filtri hanno un grado di filtrazione abbastanza spinto, di solito 10/20 µ per cui le loro caratteristiche possono decadere in fretta. La valvola di by-pass presente nel filtro consente, anche in caso di filtro intasato, la libera circolazione dell olio al serbatoio, però la portata normalmente è la metà di quella del filtro, quindi la cartuccia deve essere cambiata prima del suo completo intasamento altrimenti potrebbe collassare facendo esplodere il filtro. Se si collega una centrale con olio nuovo su un impianto vecchio senza averlo adeguatamente pulito, il decadimento del filtro può avvenire anche in poche ore a causa della carica di additivo detergente presente nell olio che lava l impianto depositando gli inquinanti nel filtro stesso. 12
14 Filtro in mandata È posto sulla linea di mandata e quindi soggetto ai colpi d ariete generati dall impianto, durante il suo normale funzionamento. Si raccomanda pertanto di usare cartucce originali aventi lo stesso grado di filtrazione di quella inizialmente montata. Nel caso di filtri montati a protezione di servovalvole o valvole a comando proporzionale, occorre che il filtro sia il più vicino possibile alle valvole da proteggere. Periodicità consigliata per il cambio delle cartucce: Dopo il primo avviamento e collaudo. Dopo le prime 500 ore di servizio. Contemporaneamente ad ogni cambio dell olio, indicativamente dopo 500 ore (primo cambio) e successivamente ogni 2000 ore di esercizio. Quando da ispezione periodica risulta intasato. Gruppo motopompa La lanterna ed il giunto di collegamento garantiscono un perfetto allineamento ed il buon funzionamento del gruppo motopompa. Nel caso di gruppi con elementi in rotazione a vista, non si devono mai togliere le protezioni, non si devono mai effettuare interventi col gruppo in moto e con l alimentazione elettrica inserita. Manometro Se presenti sulla centrale, sono provvisti di valvola di esclusione. Tale valvola serve esclusivamente per disinserire i manometri dal circuito e permettere la sostituzione in caso di rottura. È buona norma posizionarli in zone protette e facilmente visibili. Nel caso di zone a rischio di urti, è bene prevedere prese di pressione. Si consiglia, in caso di sostituzione, di utilizzare manometri con fondo scala pari ad almeno 1,5 volte la pressione di esercizio. Nel caso di sostituzione di manometri su impianti funzionanti a pressioni superiori ai 300 bar è consigliabile evitare di montare manometri ammortizzati a glicerina. Pressostato Il pressostato ha la funzione di controllare il raggiungimento di un determinato valore di pressione in un circuito idraulico, trasformando un segnale di pressione in ingresso, in un segnale elettrico in uscita. Il tipo con due regolazioni, di minima e di massima pressione, abbinato ad un accumulatore consente di avviare ed arrestare la pompa, al raggiungimento dei due valori di pressione impostati. Anche il pressostato con una sola regolazione ha al suo interno la possibilità di regolare un differenziale di pressione, di valore meno ampio del tipo a due regolazioni, che consente comunque l abbinamento ad un polmone accumulatore. È consigliabile, per la taratura dei valori di intervento, effettuare delle prove con l aiuto di un manometro, poiché la scala graduata del pressostato fornisce un valore puramente indicativo. Accumulatore e blocco di sicurezza L accumulatore è un componente che può avere diverse funzioni nell impianto: di emergenza, di supporto alla pompa, di ammortizzamento. L accumulatore è costituito da un involucro esterno in acciaio e da una sacca interna in gomma sintetica. Il corpo esterno è soggetto alle normative relative ai contenitori di gas compressi. Se fornito di blocco di sicurezza, l accumulatore è protetto da sovrapressioni da una valvola di massima piombata dal costruttore. Il blocco di sicurezza è provvisto anche di una valvola a sfera, per l esclusione dell accumulatore dal circuito, e di una valvola a spillo in comunicazione con il serbatoio, per l eventuale scarico dell olio. In assenza di tale blocco, è la stessa valvola di massima dell impianto che impedisce all accumulatore di essere sottoposto a pressioni critiche che variano da tipo a tipo, fino ad un valore massimo di 330 bar. Negli impianti con accumulatori, ove possibile, è consigliabile prevedere una elettrovalvola di messa a scarico automatica. Diversamente viene montata una targa vicino ad ogni accumulatore con la scritta gruppo pressurizzatoscaricare la pressione prima di effettuare la manutenzione. La parte superiore dell accumulatore è provvista di una valvola per la carica ed il controllo della pressione del gas (azoto ), e di un disco sagomato a coperchio che riporta: Il costruttore dell accumulatore Il tipo di accumulatore Il numero di fabbricazione Il valore della pressione di precarica I campi di utilizzo in funzione della precarica Avvertimento a non sostituire mai l azoto con altri gas. Sistemi di scarico della pressione residua dalla camera olio degli accumulatori: Scarico automatico: L impianto è dotato di una valvola pilota, ogni volta che si toglie l energia elettrica la pressione si scarica automaticamente in pochi secondi (il tempo varia in proporzione al volume dell accumulatore). Prima di ogni intervento bisogna sempre controllare che la linea si sia effettivamente scaricata e mai fidarsi a priori della valvola di messa a scarico. Scarico manuale: L impianto è dotato di un rubinetto che una volta aperto mette in comunicazione diretta la camera olio dell accumulatore con il serbatoio. Impianto senza predisposizione di scarico: Se non sono presenti dispositivi di messa a scarico, come nel caso di accumulatori molto piccoli che hanno prevalentemente la funzione di smorzatore di impulsi, si deve spegnere il motore elettrico e far fare agli attuatori alcuni cicli a vuoto fino alla totale scarica. 13
15 INDICAZIONI PER L UTILIZZATORE Seguono delle indicazioni che devono sempre essere seguite dall utilizzatore, se l impianto è provvisto di polmone accumulatore. Fare molta attenzione anche ad un impianto fermo: la riserva d olio in pressione nell accumulatore potrebbe, azionando il distributore, causare movimenti indesiderati dagli attuatori. Prima di scollegare delle tubazioni, per interventi di manutenzione, provvedere sempre a scaricare l accumulatore tramite la valvola a spillo, oppure tramite una manovra a vuoto degli attuatori. Successivamente escludere gli accumulatori dalla linea. Controllare la pressione di precarica, ed eventualmente ripristinarla, utilizzando solo apparecchi venduti dai costruttori di accumulatori e forniti di relativi adattatori. Il controllo va effettuato periodicamente (ogni tre mesi) a motopompa ferma e con la valvola di scarico aperta. Non toccare la valvola di carico gas e non tentare la regolazione o lo scarico con utensili o attrezzi impropri. Controllare che in fase normale di funzionamento la valvola di esclusione sia aperta e quella di scarico sia perfettamente chiusa. Controllare che siano verificare le seguenti relazioni tra le pressioni minime P min e massime P max sull impianto, e la pressione di precarica P 0 dell accumulatore: 4 P 0 > P max P 0 < 0,9 P min È consigliabile sostituire la sacca ogni tre volte che viene sostituita la pompa. Se si modifica la posizione dell accumulatore da verticale ad orizzontale, la sua disponibilità di energia si riduce in modo considerevole rispetto a quella calcolata in fase di progetto. Bisogna tenere conto di ciò soprattutto quando l accumulatore viene utilizzato come riserva di energia o per emergenza. Tubazioni rigide Occorre che, sia in fase di smontaggio che di montaggio, i tubi rigidi siano sempre protetti dell intrusione di polvere e particelle solide in genere. Nel fissare le tubazioni oleodinamiche a travi o a parti di carpenteria metallica, è bene che le staffe di fissaggio siano distanti dai gomiti delle tubazioni stesse. Questo per consentire una più libera dilatazione elastica, sotto l effetto della pressione. Per il collegamento di tubazioni rigide e raccordi, si rimanda all appendice B. Tubazioni flessibili Occorre che, sia in fase di smontaggio che di montaggio, i tubi flessibili siano sempre protetti dall intrusione di polvere e particelle solide in genere. Per quanto riguarda la lunghezza e le modalità di funzionamento, si rimanda all appendice B. Componenti elettrici ed elettronici La centrale, le sue componenti elettriche e/o elettroniche (quadro, schede, elettrovalvole), sono state costruite ed assemblate secondo le norme internazionali vigenti. Si rimanda pertanto a tali norme per la metodologia di intervento nell uso e manutenzione. Si raccomanda, per la sostituzione dei componenti, di usare solo componenti originali con identiche caratteristiche. Valvola di massima pressione - pilotaggio e drenaggio interno - Impedisce alla pressione di circuito di superare il valore di taratura impostato. È provvista di volantino di regolazione o, in assenza di esso, di una vite con testa a brugola, a taglio di cacciavite o quadra. La vite di regolazione è sempre provvista di un controdado che deve essere sbloccato prima di ogni operazione di taratura e successivamente riboccato. La taratura della valvola di massima avviene ruotando il volantino (o la vite), e osservando il manometro inserito sulla linea interessata. Per qualsiasi tipo di valvola di controllo della pressione, di qualunque casa costruttrice, ad una rotazione oraria del volantino corrisponde un aumento di pressione e ad una rotazione antioraria corrisponde una diminuzione della pressione controllata. Occorre prestare molta attenzione nello smontaggio della molla di taratura perché, in alcuni casi, i bulloni di chiusura del corpo prevaricano la molla, anche con il volantino di regolazione tutto svitato. Se la vite di regolazione è protetta da un cappuccio di plastica con piombino di sigillatura, la valvola non deve mai essere ritirata; la rimozione del sigillo esonera il costruttore da ogni responsabilità per eventuali danni, causati da possibili errori tarature o manomissioni. La valvola di massima pressione, detta anche limitatrice o da alcune case costruttrici di sicurezza, viene montata anche fra distributori di tipo a centro chiuso (o soluzioni equivalenti) e gli attuatori. Questo per proteggere da sovrapressione quei rami di circuito dove i cilindri si comportano come pompe, pompando olio in circuito, quando sollecitati da forze esterne accidentali (colpi di vento, onde, urti, ritorni elastici, ecc ). 14
16 Valvola riduttrice di pressione a due vie - pilotaggio interno o esterno, drenaggio esterno - Impedisce alla pressione, nelle tubazioni a valle della valvola, di superare il valore impostato, qualunque sia la pressione a monte della valvola stessa. Per la regolazione e tarature, valgono le stesse considerazioni fatte per la valvola di massima pressione. Valvola riduttrice di pressione a tre vie - pilotaggio interno, drenaggio esterno - È anche detta regolatrice di pressione, perché è provvista di una terza via a scarico, che garantisce il mantenimento della pressione ridotta a valle della valvola, anche nel caso che lo stelo sia forzato al rientro, da un carico eccessivo o accidentale. Per le regolazioni e tarature, valgono le stesse considerazioni fatte per la valvola di massima pressione. Valvola di esclusione (o di messa a scarico) - pilotaggio esterno, drenaggio interno - Viene montata in circuiti con pompa doppia ed ha lo scopo di mettere in scarico la pompa di portata maggiore. Ciò quando occorre che tutta la potenza del motore venga utilizzata dalla pompa a portata inferiore, per ottenere il massimo valore di pressione, compatibilmente con la potenza assorbita dal motore. Devono sempre verificarsi le condizioni: Pilotaggio esterno Taratura inferiore rispetto alla valvola di massima, in rapporto pari al rapporto fra le due portate erogate dalle pompe. Presenza, a valle della pompa a maggior portata, di una valvola di ritegno. Valvola di sequenza - pilotaggio interno, drenaggio esterno - Apre una parte di circuito, solo al raggiungimento di un certo valore di pressione nelle tubazioni a monte della valvola stessa. Per le regolazioni e tarature, valgono le stesse considerazioni fatte per la valvola di massima pressione. Valvola di bilanciamento-controbilanciamento (overcenter) - pilotaggio interno o esterno, drenaggio interno - Valvola situata in linea, fra la valvola di controllo della direzione del flusso (distributore ), ed il cilindro con carico verticale. Ha un valore di taratura superiore al valore di pressione indotto del carico. Impedisce la discesa del carico: A macchina ferma In mancanza di comando al distributore In caso di mancanza di pressione, dovuta a rottura delle tubazioni Tramite il pilotaggio interno, in condizioni normali di funzionamento, garantisce un arresto ammortizzato del carico. Per le regolazioni e tarature valgono le stesse considerazioni fatte per la valvola di massima pressione. È consigliabile montarla sull attacco del cilindro da controllare, mai a valle di una tubazione flessibile. Valvole di controllo direzione (distributori) In generale consentono, tramite un comando esterno, il movimento e/o l arresto di un attuatore (cilindro o motore). Ne esistono di diversi tipi, in base all azionamento, al numero di vie e posizioni: Ad azionamento elettrico on-off A comando elettrico proporzionale Ad azionamento elettroidraulico Ad azionamento manuale Ad azionamento meccanico A due, tre o quattro vie A due, tre posizioni Con ritorno al centro del cursore Con mantenimento meccanico della posizione impostata Con posizione impostata (solo se a tre posizioni) I distributori a comando elettrico on-off, sono provvisti lateralmente di fori che consentono lo spostamento del cursore, anche in assenza di corrente, mediante l azione di un cacciavite. Ciò consente, in caso di anomalia, di valutarne l origine elettrica o meccanica. I distributori a comando elettroidraulico possono avere, in casi particolari, dei limitatori meccanici della corsa del cursore. Questi hanno la funzione di regolare la velocità dell attuatore e vanno tarati solo in fase di avviamento dell impianto. Può anche essere inserito, fra l elettrodistributore pilota ed il distributore idraulico di potenza, un doppio strozzatore unidirezionale. La sua funzione è quella di rendere più graduale ed ammortizzata la commutazione della valvola. Una eccessiva regolazione in chiusura può provocare il blocco del distributore, mentre una eccessiva apertura può determinare delle commutazioni troppo brusche, con effetti dannosi per la durata della valvola. Valvole di ritegno Sono anche dette di non ritorno, garantiscono l unidirezionalità del flusso nelle tubazioni. In caso di smontaggio occorre fare attenzione a rimontarle come in origine, osservando che il simbolo stampigliato o la freccia coincidano con il verso della libera circolazione del fluido. Valvole di ritegno tarate Sono valvole di non ritorno che garantiscono il mantenimento a monte di un certo valore di pressione (qualche bar). Nel caso di sostituzione, occorre montare una valvola avente lo stesso valore di taratura della molla. Valvole di ritegno pilotate Consentono, in presenza di un segnale di pilotaggio, il libero passaggio del fluido, anche nel senso di flusso normalmente impedito. Garantiscono il mantenimento della posizione raggiunta al cessare del segnale di comando al distributore. Assicurano quindi l arresto in sicurezza, anche per guasti accidentali (mancanza di energia elettrica, mancanza di pressione, rottura di tubazioni, azionamenti su distributori a comando manuale con gruppo motopompa fermo). 15
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