La scuola nei Paesi di origine dei bambini immigrati in Italia. Senegal

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1 La scuola nei Paesi di origine dei bambini immigrati in Italia Senegal Lingua ufficiale: Francese Altre lingue: Wolof, serer. Religioni: Musulmana (85%9, religioni tradizionali (10%), cristiana (5%) All'epoca dell'istituzione delle prime scuole missionarie cattoliche, nei primi dell'ottocento, era attivo in Senegal un sistema di scuole coraniche, che offriva un'istruzione tradizionale islamica. Tale sistema continuò a operare autonomamente ( anche dopoo la colonizzazione francese, che importò modelli formativi occidentali, istituendo le prime scuole pubbliche del Paese. La scuola coloniale senegalese, funzionale alla politica di assimilazione della classe dirigente locale, giocò un ruolo centrale nella formazione di questa classe nel Paese e in tutta l'africa occidentale francese. Il suo sradicamento dalla cultura locale e dalle sue forme di insegnamento tradizionali favorì però l'emarginazione della grande maggioranza della popolazione. Nel 1946, il sistema d'insegnamento coloniale del Senegal riproduceva senza variazioni quello francese, tanto che i diplomi rilasciati nei due Paesi furono parificati. Nel al momento dell'indipendenza, solo il 12cir dei bambini senegalesi frequentava la scuola elementare. L'emancipazione della scuola senegalese da questo passato è un processo tuttora in corso. Lo sviluppo della scuola di base in Senegal è ancora limitato, anche in rapporto alle condizioni socio-economiche del Paese e agli investimenti pubblici nel settore. La sua diffusione è inoltre fortemente disomogenea, se le regioni di Dakar e Ziguinchor hanno quasi raggiunto la scolarizzazione universale, sette regioni su dieci sono al di sotto della media nazionale. In alcune regioni, meno del 30% dei bambini frequenta le scuole elementari e molti villaggi rurali non sono dotati di scuole. I tassi di alfabetizzazione e di scolarizzazione sono però in debole ma costante aumento, contrariamente a molti altri Paesi dell'africa sub-sahariana, sahariana, che hanno visto un drastico calo dei tassi dopo una forte espansione negli anni Settanta. Oltre agli ostacoli socio-economici e all'insufficienza delle infrastrutture, è alla rigidità del sistema di istruzione formale che viene imputata la sua difficoltà a espandersi in ambito rurale. Anche l'uso del francese come lingua di istruzione dalle elementari contribuisce a rendere l'istruzione elitaria. Continuano ad essere molto attive invece le scuole coraniche, che impartiscono l'educazione islamica tradizionale, ma non sono integrate e nel sistema scolastico formale. Nonostante la politica di controllo dell'accesso alla scuola secondaria, diffusa è la disoccupazione intellettuale e la formazione professionale è ancora poco adattata alla realtà locale. Le forti spinte a un radicale rinnovamento del sistema portarono nel 1981 alla organizzazione degli Stati Generali dell', conferenza storica in cui tutti i settori della società civile furono coinvolti per concertare un nuovo orientamento della scuola nel Paese. Le indicazioni emerse hanno dato il via a una serie di riforme attualmente in corso, che prevedono fra l'altro l'introduzione delle lingue locali, al posto del francese, nell'insegnamento elementare. La scuola pubblica La scuola pubblica è gratuita dalla materna all'università. L'accesso alle medie e alle superiori è a numero chiuso. Il governo fornisce gli stipendi degli insegnanti e parte degli edifici scolastici; il resto degli edifici e il materiale didattico sono invece a carico delle autorità locali e delle comunità. Accanto 1

2 alla scuola pubblica sono presenti in città scuole private laiche e confessionali, (franco arabe e cristiane) riconosciute dallo Stato; alcune di queste ricevono contributi statali. La scuola materna pubblica ha una diffusione molto limitata, la maggior parte delle scuole materne è privata. Le scuole coraniche costituiscono un sistema parallelo che accoglie bambini in età pre-scolare e scolare, ove siano assenti o insufficienti le scuole pubbliche e private riconosciute. Insegnamento generale: corso di studi Durata Età prevista Superiori 3 anni dai 17 ai 20 anni Medie 4 anni dai 13 ai 17 anni Elementari 6 anni dai 7 ai 13 anni Materna 3 anni dai 3/4 ai 6/7 anni Scuola dell'obbligo La scuola dell'obbligo include le sole elementari, che durano sei anni. Le attuali strutture sono comunque largamente insufficienti ad accogliere tutti i bambini in età dell'obbligo. L'età d'accesso è fissata a 7 anni, ma è formalmente possibile l'iscrizione dei bambini di 6 che abbiano frequentato la scuola materna. L'età dei bambini è comunque nettamente superiore a quella prevista dalla classe di frequenza, per la forte incidenza di ripetenti. Molte scuole rurali offrono soltanto le prime classi e non il ciclo elementare completo. Alla fine del sesto anno, il superamento di un esame consente di ottenere la licenza elementare. Per accedere alla scuola media, è necessario superare un esame selettivo. La riforma dell'istruzione, promulgata nel 1987, prevede l'estensione dell'obbligatorietà dai 3 ai 17 anni, con la creazione di un unico ciclo di scuola di base di dieci anni (sei anni di elementari + gli attuali quattro anni di medie), e l'estensione dell'obbligo alla materna. Tali indicazioni,, però, esprimono solo degli obiettivi programmatici, inattuabili nel presente contesto. Scuola privata: percentuale iscritti Materna 59% Elementari 10% Medie/Superiori 24% Scuola elementare Età prevista dai 7 ai 13 anni Durata 6 anni Tasso di scolarizzazione lordo 59% Tasso di scolarizzazione netto 48% Tasso di ripetenza 16% Numero di allievi per insegnante 59 Insegnanti donne 27% Il calendario e gli orari La scuola ha inizio entro i primi 15 giorni di Ottobre e termina entro il 30 Giugno ed è organizzata in tre trimestri. Oltre al periodo estivo, sono previste vacanze natalizie dal 25 Dicembre al 3 Gennaio e 15 giorni a Pasqua ( in tale periodo cade anche il 4 Aprile. festa dell'indipendenza). Si rispettano le feste cattoliche, e in misura minore quelle islamiche. La frequenza è dal Lunedì al Venerdì. Nel 1991 è stata introdotta la giornata continua ed è stato ridotto l'orario (prima di 6 ore al giorno) a 25 ore la 2

3 settimana. Per gli studenti del primo turno l'orario è dalle 8.00 alle 13.00; per quelli del secondo dalle alle Sono previsti i compiti a casa. Prospetto del programma scolastico - Materie insegnate e ore settimanali a esse dedicate (1): I anno I e II anno Materie III anno IV anno V anno VI anno (II-III (I trimestre) trimestre) Lingua francese 9, ,15 6,30 Lettura 7, Attività psicomotorie 2,15 0,30 Attività di prescrittura 3,15 Scrittura 1,15 0,30 0,30 0,30 Matematica 4,30 4, Storia e geografia 1,30 1,30 1,30 2 civica e 0, morale Scienze 1 1 1,30 2 sanitaria 0,15 0,30 0,30 0,45 artistica 1,45 0,45 0,45 0, Attività manuale 1 0,45 0,45 0,45 0,30 0,30 musicale fisica 1,45 1,45 1,45 1, Ricreazione 2,45 2,15 2,15 2,15 2,15 2,15 1) Fonte: "Le pédagogue' (1 9S3). Questo programma e stato parzialmente modificato con la recente riduzione di orario. I programmi e l'organizzazione scolastica I programmi sono stabiliti a livello centrale e sono comuni sia alle scuole pubbliche, sia a quelle private riconosciute (1). La scuola pubblica è laica; questo ha spesso attirato le critiche degli ambienti religiosi islamici e ostacolato la sua diffusione in alcuni ambiti. La lingua di istruzione è il francese (2); la seconda lingua (inglese, spagnolo o arabo) viene insegnata a partire dalla scuola media. La difficoltà di apprendimento del francese è considerata una delle maggiori cause dell'insuccesso e abbandono scolastici. Le classi sono articolate. come nella scuola francese, in tre livelli di due anni ciascuno: il primo include il corso di iniziazione e il corso preparatorio (C1. CP); il secondo due anni di scuola definita di base o "élémentaire" (CE1. CE2): il terzo due anni di corso medio (CM1, CM2). In ogni livello. Il primo anno punta all'acquisizione delle conoscenze, il secondo al loro consolidamento. Il primo tentativo di 3

4 africanizzare i programmi. mantenutisi sostanzialmente inalterati dopo l'indipendenza, fu tentato nel Questo non comportò un radicale ripensamento della loro concezione, ma una semplice sostituzione di contenuti tratti dalla cultura africana nella struttura curricolare precedente. Le critiche di insegnanti e genitori ai programmi in vigore, incoraggiarono una nuova riforma del programma la cui applicazione è in corso. Tale riforma è dettata da un tentativo di superare la visione elitaria e accademica della scuola, favorendo l'integrazione di scuola e vita, di formazione pratica e teorica e introduce una pedagogia per obiettivi e progetti. L'applicazione dei nuovi programmi si scontra però con la scarsa formazione degli insegnanti e con la mancanza di materiali didattici (3). Un solo maestro insegna tutte le materie, negli ultimi anni è prevista in via sperimentale la figura di un insegnante di supporto al titolare, per alcuni mesi all'anno. Per ovviare alla grave carenza di insegnanti e per permettere alla popolazione, molto dispersa in alcune aree, di completare il ciclo elementare, sono stati introdotti i doppi turni nelle aree urbane e la pluriclasse in quelle rurali. Un solo insegnante è spesso incaricato di due turni, che possono comprendere ognuno dai 50 ai 70 allievi. (1) Le scuole coraniche, invece. impartiscono l'educazione islamica tradizionale (memorizzazione del Corano e studio delle lettere dell'alfabeto arabo), non prevedono divisioni in classi né limiti di età e hanno orari molto variabili. Il tempo medio impiegato per imparare l'intero Corano è dai quattro ai sei anni. Molti bambini frequentano però solo due o tre anni. La frequenza di queste scuole non è sempre esclusiva: in città i bambini scolarizzati frequentano la scuola coranica nei periodi di vacanza. E in atto un movimento di rinnovamento delle scuole coraniche, che ha portato al formarsi di scuole cosiddette "ameliorees in cui i bambini, oltre a rudimenti di matematica imparano a leggere e scrivere la propria lingua madre in caratteri arabi. (2) In Senegal si parlano circa 20 lingue locali, a 6 di queste è riconosciuto lo statuto di lingua nazionale. Il francese, la lingua ufficiale del Paese. è compresa solo dal 151% della popolazione. Il wolof agisce come lingua franca fra vari gruppi linguistici, le altre hanno una dominante regionale. Nei programmi di alfabetizzazione lanciati dal governo vengono usate le lingue locali trascritte in caratteri latini e non in alfabeto arabo adattato, come era comune prima della colonizzazione francese. (3) Consistenti aiuti sono stati concessi da organismi internazionali per incoraggiare la pubblicazione di testi scolastici locali. prima importati dalla Francia. Valutazione La valutazione è trimestrale, si utilizzano giudizi e voti, la scala di valutazione è decimale e il passaggio alla classe successiva è in base ai voti ottenuti nelle prove in classe e nei compiti a casa (1 ). La percentuale di ripetenti è molto elevata, anche se in diminuzione, a causa soprattutto degli alti livelli richiesti. Dopo due bocciature è prevista l'espulsione dal sistema, in realtà molti bambini ripetono la stessa classe anche per tre o più volte, iscrivendosi in scuole diverse. Alla fine delle elementari, viene organizzato un esame nazionale con insegnanti esterni, per chi voglia ottenere il CEPE, primo certificato formale attribuito dal sistema di istruzione locale. Per proseguire alle medie non è necessario ottenere questo certificato, ma deve essere superato uno specifico esame d'entrata selettivo. (1) Il 5 è considerato sufficienza. Vaccinazioni Vaccinazioni previste Bambini vaccinati (1) Difterite...80% 4

5 Tetano...80% Pertosse...80% Tubercolosi...90% Poliomielite...80% Morbillo...80% Fonte: Unicef, La condizione dell'infanzia nel mondo, Glossario CEPE (Certificat des etudes primaires elementaires): licenza elementare ottenuta superando un esame alla fine delle elementari Examen d entree en sixieme : esame selettivo per l accesso alla scuola media CEMG (College d enseignement moyen general): scuola media generale CEMP (College d enseignement moyen pratique): scuola media professionale 5

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