ESAME VISIVO E SPESSIMETRIA
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- Gastone Tosi
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1 PROCEDURA SPERIENTALE DI VERIFICA DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE Diegno di linee guida e trumenti operativi Edizione 2012
2 Pubblicazione realizzata da INAIL Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza Autori ing. Carlo De Petri, Dipartimento Tecnologie di Sicurezza ing. Canio ennuti, Dipartimento Tecnologie di Sicurezza ing. Giueppe Inguì, Funzionario Tecnico del initero dello Sviluppo Economico con il contributo di: ing. Giueppe Augugliaro, Dipartimento Tecnologie di Sicurezza ing. Franceco Giacobbe, Dipartimento Territoriale di eina dott. Paolo Lenzuni, Dipartimento Territoriale di Firenze ing. Iuri azzarelli, Dipartimento Territoriale di ilano Informazioni INAIL - Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza Via Fontana Candida, onteporzio Catone (Roma) r.dt@inail.it INAIL Ditribuzione gratuita. Vietata la vendita. La riproduzione u qualiai mezzo è conentita olo citando la fonte ISBN Tipolitografia INAIL - ilano, giugno 2012
3 PRESENTAZIONE L elaborato cotituice la intei di un attività di ricerca volta dal Laboratorio Controlli Non Ditruttivi del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza, nella ormai conolidata tradizione della mea a punto di procedure ipettive ad elevato contenuto innovativo. Nello pecifico, nel ottolineare il carattere aolutamente perimentale del diegno di linee guida, viene tracciato un percoro trutturato dei controlli previti dall art. 12 del D.. 329/2004 concernenti la verifica d integrità di attrezzature a preione ai fini della riqualificazione periodica. L originalità dell approccio propoto riguarda l introduzione di una metodica di valutazione emiquantitativa per l eame viivo e dei criteri di miura e di accettabilità per il controllo peimetrico baato u valutazione ia determinitica, ia tatitica. Il lavoro fin qui volto cotituice di fatto la bae di partenza per ulteriori analii combinate con gli eperti del ettore afferenti ad Itituzioni competenti per attività di riqualificazione dei recipienti a preione anche in una logica conforme alle opportunità offerte dal D.Lg. 81/2008 ai fini della promozione del documento a linea guida. Va in ogni cao riconociuto agli autori il merito di aver promoo un iniziativa tecnicocientifica che finalmente tenta di riolvere quetioni altrimenti carenti otto il profilo normativo, in particolare quelle che ino ad ora erano rimee all ecluivo giudizio oggettivo dei ingoli addetti ai controlli. Intendo, infine, formulare l aupicio del mantenimento e anzi della progreione delle attività di ricerca e innovazione tecnologica nel ettore dei Controlli Non Ditruttivi (CND) che caratterizza da molti anni, talvolta unitamente ad eperti del ettore di altri enti o amminitrazioni, l impegno dei ricercatori e tecnologi del Laboratorio CND con punte di indubbia eccellenza. Il Direttore del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dott. ing. Paolo GIACOBBO SCAVO 3
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5 INDICE Premea 7 1. Scopo e campo di applicazione 8 2. Termini e definizioni 8 3. Documentazione, peronale e dotazione trumentale Eame viivo Controllo peimetrico Approccio perimentale alla verifica delle attrezzature a preione 30 APPENDICI A) Rapporto Eame Viivo 36 B) Rapporto Controllo peimetrico 39 C) Verifica di integrità: riferimenti legilativi 48 D) Calcolo dello peore minimo ammiibile di efficienza 50 E) Declaamento di una attrezzatura a preione 52 F) Determinazione di un nuovo intervallo di tempo per la ucceiva riqualificazione periodica d integrità 53 G) Libretto delle verifiche 54 5
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7 Premea Nell ambito della letteratura tecnica relativa all eame viivo e alla peimetria, controlli non ditruttivi ampiamente utilizzati nella verifica di integrità delle attrezzature a preione, in quanto obbligatoriamente dipoti da trumenti legilativi o regolamentari 1, i rileva l aenza di un documento di riferimento che fornica quelle indicazioni che conentono agli eperti incaricati, ia pur qualificati all applicazione dei metodi di controllo non ditruttivo, di eguire un percoro di verifica trutturato, con caratteritiche di congruenza all approccio ipettivo, tale da rendere il più poibile oggettiva la ucceiva fae interpretativa dei riultati coneguiti. Non vi è dubbio che l eame viivo e la peimetria nella verifica d integrità, come intea dal legilatore, aumono una connotazione inequivocabile di accertamento della tabilità dell attrezzatura a fronte di un periodo di eercizio (il cui limite maimo è comunque determinato nelle tabelle allegate ai citati trumenti legilativi o regolamentari). Generalmente nell ambito delle attrezzature a preione non a focolare qui coniderate, a meno di divere e più pecifiche precrizioni e indicazioni fornite dal Fabbricante o dal Piano dei Controlli, il meccanimo di danno dominante u materiali a matrice metallica, è quello della corroione in tutte le ue forme e, per alcuni cai, della eroione. Di coneguenza gli effetti del fenomeno ono noti, coì come conolidate ono le metodiche di rilevabilità delle dicontinuità prodotte. Per tale ragione è pienamente condiviibile, per attrezzature che conentono una completa e diretta acceibilità alle membrature, utilizzare la combinazione dell eame viivo, che otto il profilo qualitativo fornice un immediata percezione dell etenione e della gravità del degrado, con il controllo peimetrico, che ne è il complemento otto quello quantitativo. A queta coniderazione i aggiunga, fattore non tracurabile, che l ipezione coì cogegnata, non implicando un impegno di ofiticate riore trumentali, rende la verifica, oltre che rapida ed agevole, dicretamente acceibile in termini economici. Al contempo non deve eere equivocata la emplicità di un tal approccio alla verifica come inconitenza della ua efficacia, validità ed affidabilità. Ciò premeo, gli autori hanno voluto definire una procedura perimentale che decrive un percoro trutturato dell ipezione econdo criteri di eecuzione dei controlli non ditruttivi e di analii interpretativa dei riultati, che rendano il più oggettiva poibile la valutazione dello tato di conervazione e di efficienza delle attrezzature indagate ovvero la verifica d integrità. In queta logica, quindi, il documento acquiice le caratteritiche di un efficace trumento per l elaborazione di una procedura operativa emi-quantitativa e tatitica nei controlli non ditruttivi, limitando l approccio ipettivo, per ovvi motivi, alle metodiche di bae dell eame viivo e del controllo peimetrico delle membrature. Si ribadice che ono eclue, dalla preente trattazione, le attrezzature a preione oggette a fenomeni di corrimento vicoo. 1 Vedai l art. 12 del D.. 1 dicembre 2004 n. 329 Regolamento recante norme per la mea in ervizio ed utilizzazione delle attrezzature a preione e degli iniemi di cui all'articolo 19 del decreto legilativo 25 febbraio 2000, n. 93 7
8 Per quetioni non epreamente definite, i rimanda alle pecifiche norme nazionali ed internazionali del metodo di Prova Non Ditruttiva di riferimento. 1 Scopo e campo di applicazione L approccio di eguito illutrato propone, partendo da una valutazione emiquantitativa dei riultati dell eame viivo, nonché da un metodo innovativo tatitico di eecuzione della peimetria, una procedura perimentale di verifica delle attrezzature a preione. La valutazione emiquantitativa a eguito dell eame viivo permette di quantificare l intenità del danneggiamento a livello globale dell attrezzatura, mentre il metodo peimetrico tatitico permette di ottenere riultati validi nei cai, peraltro molto frequenti, di membrature parzialmente acceibili e/o di ampi pai della matrice dei punti di miura in rapporto alle dimenioni dell attrezzatura tea. In particolare, il documento i prefigge di fornire indicazioni circa: l eecuzione dei controlli, la valutazione dei riultati, la regitrazione e archiviazione della documentazione. 2 Termini e definizioni Acceori a preione Dipoitivi aventi funzione di ervizio e i cui alloggiamenti ono ottopoti a preione. Acceori di icurezza Dipoitivi detinati alla protezione delle attrezzature a preione contro il uperamento dei limiti ammiibili. Ei comprendono: 1) dipoitivi per la limitazione diretta della preione, quali valvole di icurezza, dipoitivi a dico di rottura, ate pieghevoli, dipoitivi di icurezza pilotati per lo carico della preione (CSPRS); 2) i dipoitivi di limitazione che attivano i itemi di regolazione o che chiudono e diattivano l attrezzatura, come preotati, termotati, interruttori di livello del fluido e di dipoitivi di «miurazione, controllo e regolazione per la icurezza» (SRCR). Attrezzature a preione Recipienti, tubazioni, acceori di icurezza e acceori a preione, ivi comprei gli elementi annei a parti preurizzate, quali flange, raccordi, manicotti, upporti, alette mobili. Controlli Non Ditruttivi Applicazione di tecniche di Prove Non Ditruttive u attrezzature, elementi e componenti d interee al fine di poterne elaborare un giudizio di accettazione o rifiuto ai fini della loro utilizzazione. 8
9 Dipoitivi di controllo Dipoitivi che permettono di miurare le variabili di proceo durante l eercizio di una attrezzatura a preione. Ei comprendono: 1) trumenti indicatori, dipoitivi cotituiti da una o più unità ditinte, che permettono la lettura dei valori dei parametri in oervazione, localmente o a ditanza, a mezzo di rilevazione diretta o indiretta. Gli indicatori comprendono i manometri e termometri, indicatori di livello, enori e tramettitori di preione, tramettitori di temperatura, tramettitori di livello o altri dipoitivi equivalenti; 2) allarmi, acceori di controllo cotituiti da una o più unità ditinte, intallati e collegati in modo tale che, al raggiungimento di un valore predeterminato e prefiato della preione, della temperatura o di altro parametro ritenuto eenziale ai fini della icurezza o della corretta getione dell apparecchiatura in preione, egnalano con mezzi viivi e onori oppure digiuntamente viivi o onori, al peronale addetto la neceità di apportare le opportune correzioni al proceo. Fluidi I ga, i liquidi e i vapori allo tato puro o loro micele. Ei ono uddivii nei eguenti gruppi: gruppo 1: fluidi pericoloi (otanze o preparati definiti dal D.Lg. 3 febbraio 1997 n. 52) come eploivi, infiammabili, toici o comburenti. gruppo 2: tutti gli altri fluidi non comprei nel gruppo 1. Libretto delle verifiche dell attrezzatura a preione Documento a corredo dell attrezzatura a preione nel quale vengono riportati i dati identificativi dell attrezzatura, la categoria PED, i dati tecnici più ignificativi, le tipologie e gli eiti delle verifiche. etodo di Prova Non Ditruttiva Diciplina, baata u uno pecifico principio fiico, diretta alla rilevazione di dicontinuità nei materiali enza che ne ia compromea la funzionalità. Preione Preione riferita alla preione atmoferica. Di coneguenza il vuoto è indicato con un valore negativo. Preione di eercizio P e Preione del fluido nelle condizioni operative (P e < P et PS). Preione di prova P t Preione a cui è ottopota l attrezzatura a preione ai fini della prova di preione. Preione di taratura delle valvole di icurezza P et Preione alla quale la valvola di icurezza comincia ad apriri. P et deve empre eere minore o uguale alla preione maima ammiibile PS (P et PS). Preione maima ammiibile PS Preione maima per la quale l attrezzatura a preione è tata progettata, pecificata dal fabbricante. 9
10 Sovrapeore di corroione c [mm] Incremento dello peore della membratura previto in ede di progettazione dell attrezzatura a preione per compenare quello prevedibilmente conumato a caua di fenomeni corroivi nell arco temporale di eercizio della tea attrezzatura. Speore conumato per corroione cc = (t cc ) [mm] Speore della membratura dell attrezzatura a preione prevedibilmente conumato in uno pecifico intervallo di tempo t cc a caua di fenomeni corroivi. Tale peore conumato può eere deunto da rilievi trumentali condotti u bae dicreta dei tempi, o aunto ulla bae di precedenti eperienze, o tratto da indicazioni di letteratura. Speore minimo ammiibile 0 [mm] Speore minimo utile che concorre a definire la condizione limite di tabilità termomeccanica alle PS e TS definite. Lo peore minimo ammiibile può eere differente per le varie membrature cotituenti una ingola attrezzatura a preione. Speore nominale n [mm] Speore originario di fabbricazione delle membrature oggette a preione. Le varie membrature cotituenti un unica attrezzatura a preione poono avere differente peore nominale. La condizione di calcolo verificata in fae di fabbricazione per ogni membratura è n 0 + c. Speore minimo ammiibile di efficienza 0,eff[ [mm] Speore minimo ammiibile 0 aumentato dello peore prevedibilmente conumabile per effetto della corroione in un determinato intervallo di tempo di eercizio dell attrezzatura a preione. Speore minimo convenzionale c [mm] Valore minimo ottenuto dal confronto tra lo peore minimo miurato min e quello minimo tatitico t di miure peimetriche condotte ulla membratura acceibile dell attrezzatura a preione. Speore minimo miurato min [mm] Valore minimo delle miure peimetriche condotte ulla membratura dell attrezzatura a preione. Speore minimo tatitico t [mm] Valore minimo ottenuto da valutazione tatitica di miure peimetriche condotte ulla membratura dell attrezzatura a preione, per un aegnato livello di confidenza. Targa di identificazione Targa appota dal fabbricante in maniera indelebile ull attrezzatura a preione o u un upporto ad ea fiato, dove ono riportate le informazioni obbligatorie: nome o ragione ociale del fabbricante o uo mandatario, indirizzo; anno di fabbricazione; 10
11 tipo, numero di identificazione o di erie della partita o del lotto, numero di fabbricazione; limiti eenziali minimi e maimi ammiibili (preione e temperatura). Oltre alle informazioni obbligatorie, a econda del tipo di attrezzatura a preione, ono riportate le eguenti informazioni: volume V dell attrezzatura a preione epreo in litri; preione di prova applicata (P t ) eprea in bar e data di effettuazione della prova; preione di taratura degli acceori di icurezza eprea in bar; utilizzo previto; tara; gruppo di fluidi compatibili. Tecnica di Prova Non Ditruttiva Specifica modalità di eecuzione per un metodo di Prova Non Ditruttiva. Temperatura di eercizio T e Temperatura del fluido nelle condizioni operative (TS min <T e < TS max ). Temperatura minima/maima ammiibile TS min /TS max Temperature minima e maima di eercizio per le quali l attrezzatura a preione è tata progettata, pecificate dal fabbricante. Tolleranza di fabbricazione del laminato f [mm] Intervallo maimo di variazione dello peore del laminato di fabbricazione dell attrezzatura a preione (v. per ulteriori riferimenti la UNI EN 10029). Per ragioni di icurezza, la tolleranza viene aunta con egno negativo nella computazione compleiva dello peore del laminato ai fini del calcolo di tabilità dell attrezzatura a preione. Tubazioni Componenti di una conduttura collegati e ineriti in un itema a preione, detinati al traporto dei fluidi. Velocità (rateo) di corroione v rc [mm/anno] Rapporto tra la differenza degli peori i ed j rilevati ripettivamente al tempo t i e t j e l intervallo di tempo corripondente ( t = t t ): ij j i v rc = j t ij i 11
12 Vita reidua [anni] Intervallo di tempo t vr teoricamente neceario per conumare, per il olo effetto della corroione, lo peore della membratura fino al valore minimo ammiibile 0, epreo come: t vr = ( ; ) min v c rc 0 Volume dell attrezzatura a preione [l] Il volume interno (capacità) di una attrezzatura a preione epreo in litri, compreo il volume dei raccordi alla prima conneione ed ecluo il volume degli elementi interni permanenti. 3 Documentazione, peronale e dotazione trumentale 3.1 Documentazione preliminare Preliminarmente ai controlli, al peronale addetto deve eere rea diponibile la eguente documentazione: libretto matricolare o dichiarazione CE di conformità dell attrezzatura a preione; diegni e/o chemi dai quali ia poibile ricavare le principali caratteritiche e gli peori dei materiali, nonché le caratteritiche geometriche e funzionali dell attrezzatura a preione; verbalizzazioni di precedenti verifiche ovvero libretto delle verifiche; cheda delle miure di icurezza da attuare per l eecuzione dei controlli. 3.2 Peronale Il peronale addetto all eecuzione dei controlli non ditruttivi deve: eere dotato di una idonea capacità viiva (rif. EN 473); qualificato allo copo (rif. EN 473); a conocenza delle relative dipoizioni di legge, norme, tandard di prodotto, regole tecniche, codici o pecifiche tecniche applicabili; a conocenza delle procedure di fabbricazione utilizzate, nonché della funzione e delle condizioni operative dell attrezzatura a preione; in grado di utilizzare le apparecchiature trumentali e di auilio ai controlli. 3.3 Dotazione trumentale e auiliaria Il peronale addetto all eecuzione dei controlli non ditruttivi deve, all occorrenza, diporre di una dotazione trumentale e auiliaria utile al rilevamento di grandezze caratteritiche dell attrezzatura a preione, nonché al rilievo di dicontinuità/anomalie, all eventuale miurazione di parametri caratteritici o degli effetti del degrado (riduzione dello peore, etenione della uperficie corroa, ecc.). Di eguito i riporta una lita eemplificativa, ma non eautiva, della dotazione trumentale ed auiliaria (dipoitivi, attrezzature, apparecchiature, ecc.) che potrebbe eere impiegata nel coro delle verifiche. 12
13 3.3.1 Dotazione trumentale peimetro digitale; manometro campione; lente d ingrandimento; pecchio; endocopio (fibrocopio, borocopio, video-endocopio); fotocamera; videocamera; materiale per eecuzione repliche metallografiche Dotazione auiliaria attrezzatura per pulizia uperficiale e/o rimozione (rachietto, pazzola metallica, martello, calpello, utenile appuntito, carta abraiva, diluenti, tracci o imili, ecc.); lampada alimentata in baiima tenione o torcia; geo o vernice; calibro; vernice termovirante; chede di regitrazione dei dati e dei rilievi effettuati; dipoitivi di protezione individuale (tuta, calzature anti-infortunitiche, elmetto, occhiali, guanti, fune di imbracatura, ecc.); chiavi di varia miura per interventi u valvole di icurezza (montaggio, montaggio, aggiutamento della preione di taratura). 3.4 Rapporti di prova dell eame viivo e del controllo peimetrico I modelli dei rapporti di prova dell eame viivo e del controllo peimetrico ono ripettivamente riportati nelle Appendici A e B e conformi alle norme di riferimento (UNI EN 13018:2004 ed UNI EN 14127:2011). 2 4 Eame viivo ( ) 4.1 Raccomandazioni di carattere generale L eame viivo può eere condotto ia ulle uperfici eterne ia ulle uperfici interne, u componenti o u elementi delle attrezzature a preione, compatibilmente con gli oggettivi impedimenti di acceibilità. L acceibilità interna all attrezzatura a preione dovrebbe eere generalmente poibile dall apertura dei pai d uomo, di teta o di mano, ervendoi nel cao di idonei ponteggi e cale (fii o mobili) e dove neceario anche rimovendo eventuali otacoli. Per l acceibilità eterna in particolari attrezzature a preione, o parti di ee, è eenziale la rimozione degli trati di materiale coibente al fine di accertare lo tato delle membrature, ia nei cai epreamente precritti, ia nei cai in cui ia oggettiva o i opetti una loro condizione inoddifacente o la preenza di dicontinuità/anomalie nelle membrature tee. 2 Nel documento l Eame Viivo è indicato, per comodità, con la igla EV in difformità alla imbologia internazionale che adotta la igla VT (Viual Teting). 13
14 Le ituazioni di impedimento e il coneguente eame parziale devono eere opportunamente riportate nel Rapporto di Eame Viivo. Il trattamento delle uperfici da controllare è di fondamentale importanza per un accurato eame viivo, una corretta interpretazione delle dicontinuità/anomalie e della coneguente valutazione dei riultati. In relazione alla finalità dell eame viivo, le uperfici poono richiedere una emplice pulizia (lavaggio, pazzolatura, ecc.) o anche di un appropriato trattamento che può aumere caratteritiche di pecifica preparazione (ad e. abbiatura, decapaggio, ecc.). L eventuale preenza di vernici o altri tipi di rivetimento/trattamento può eere tollerata purché queti permettano un corretto eame e non ne compromettano l eito. Qualora neceario, al fine di rendere più agevole il riconocimento di zone di particolare interee o rilevanza, può eere utile procedere, ove poibile, ad una loro marcatura o itema equivalente, per delimitarne i margini o evidenziare eventuali parti più ignificative per la preenza di dicontinuità/anomalie. Inoltre i dati raccolti in precedenti ipezioni u attrezzature, componenti o elementi, eerciti in condizioni operative imili, ono di valido aiuto per la localizzazione e l analii delle potenziali caue di danneggiamento e dei relativi effetti. L eame viivo durante la prova di preione è particolarmente efficace per rilevare eventuali trafilamenti o perdite. Sotto il profilo operativo, l eame viivo condotto applicando un facio di luce radente e parallelo alla uperficie è particolarmente indicato per rilevare tipi di danneggiamento di non immediata evidenza (blitering, alterazioni di forma, ecc.). L utilizzo di un facio di luce di elevata intenità indirizzato con un opportuno angolo ripetto alla uperficie in eame può conentire la rilevazione di cricche affioranti. È inoltre conigliabile l impiego di una lente d ingrandimento per una migliore viione di piccoli particolari già individuati. 4.2 Eecuzione dell eame viivo in icurezza Nell effettuare l eame viivo di attrezzatura a preione, componenti o elementi, il peronale è epoto a pericoli derivanti ia dall attività pecifica ia dal conteto. Al fine di minimizzare i richi occorre prediporre le opportune miure di prevenzione degli infortuni in conformità alle dipoizioni di legge o precrizioni normative in materia di icurezza ul lavoro. 4.3 Eecuzione dell eame I principi generali per la definizione delle tecniche di eame viivo vengono definiti nella norma UNI EN 13018:2004 Prove Non Ditruttive Eame viivo Principi generali. La Fig. 1 chematizza le tecniche di eame viivo. 14
15 L eame viivo deve eere, comunque, volto in rapporto alle pecifiche tipologie di attrezzatura e metodologia di fabbricazione di ogni ingola parte trutturale nonché al particolare conteto della ua intallazione e alla ua toria e condizione d uo durante l eercizio. ESAE VISIVO diretto ESAE VISIVO remoto locale non aitito generale non aitito aitito aitito Eame Viivo Diretto, quando non c è interruzione del percoro ottico d ditanza tra l occhio dell oervatore e l area di prova a angolo tra la direzione d oervazione e la uperficie di prova l illuminamento EV diretto locale d < 600 mm (lunghezza media di un braccio), a > 30 l > 500 lx EV diretto generale d > 600 mm l > 160 lx EV diretto non aitito viione ad occhio nudo EV diretto aitito viione con l auilio di upporti (lenti d ingrandimento, endocopio e fibre ottiche) Eame Viivo Remoto, quando c è interruzione del percoro ottico, viione con l uo della fotografia, itemi video, itemi automatizzati e robotizzati Fig. 1 - Schematizzazione delle tecniche di Eame Viivo. L eame viivo deve eere volto metodicamente in modo da garantire un ipezione completa enza omiioni, né ecceiva ovrappoizione di aree ipezionate. È raccomandato condurre l eame viivo eterno e interno di una generica attrezzatura a preione iniziando da un etremità e proeguendo con metodo fino all altra, controllando lo tato di conervazione delle trutture di upporto e di acceo ove preenti (e. corrimano, gabbie, taffe di otegno, conneioni di terra, bulloni di ancoraggio, vernice e/o coibentazione, conneioni, ecc.) e delle parti trutturali (e. faciame, fondi, bocchelli, pai d uomo, paa mano, ecc.). È buona norma adottare le tecniche di eame viivo 15
16 pecifiche per l ipezione di ciacuna attrezzatura, componente o elemento, in ragione principalmente delle tipologie di danno attee e delle condizioni di acceibilità Eame viivo della uperficie eterna L eame viivo della uperficie eterna di una attrezzatura a preione può eere eeguito anche quando l attrezzatura a preione è in eercizio, qualora ciò non cotituica impedimento otto il profilo funzionale (inacceibilità per organi in movimento o elevate temperature, icurezza del peronale, ecc.). L eame viivo deve eere condotto in modo itematico da una etremità all altra iniziando per eempio dal bao dell attrezzatura a preione per verificarne lo tato di conervazione. Ciò preuppone il controllo: a. dell apetto del baamento e delle eventuali trutture metalliche protette con conglomerati incombutibili, rilevando poibili cedimenti, faldamenti, cricche macrocopiche, bugne e ditacchi del conglomerato (con poibili infiltrazioni di umidità e coneguente corroione delle trutture metalliche portanti); b. delle condizioni dei bulloni e taffe di ancoraggio, in particolare nella zona di contatto con la piatra di acciaio per valutare eventuali deformazioni e corroioni; c. delle lamiere cotituenti il mantello e i fondi, e in particolare di tutte le aldature, al fine di rilevare la preenza di cricche, corroioni, eroioni, alterazioni di forma, ecc. Qualora le lamiere e/o i fondi foero verniciati, i raccomanda di porre particolare attenzione alle macchie di ruggine, rigonfiamenti, bugne, ingobbamenti e ollevamenti dello trato di vernice. Rompendo la bugna e pulendo la uperficie metallica ottotante, peo i evidenzia un attacco corroivo. I punti in cui è più probabile ricontrare il deterioramento dello trato di vernice ono: le feure tra parti metalliche imbullonate o comunque accotate, dove i può preentare una corroione intertiziale, le giunzioni aldate in genere e le zone cotantemente umide, come la zona del fondo upportato da gonna; d. degli attacchi dei bocchelli (pai d uomo, paa mano, pree campione, ecc.) e delle tubazioni in ingreo e in ucita del erbatoio. Speo, le perdite che i verificano ono imputabili alla preenza di cricche nelle aldature dei bocchelli dovute alle elevate tenioni provocate dall aetamento delle tubazioni di collegamento o dal loro forzamento in fae di aemblaggio o dilatazioni termiche differenziali. Qualora riulti evidente la ditorione di un bocchello o di un accoppiamento flangiato è molto probabile la preenza di cricche nei cordoni di aldatura e nell area circotante il bocchello; e. dell aemblaggio di parti o componenti cotituiti da metalli diveri per valutare eventuali effetti dovuti a correnti galvaniche; f. di parti o componenti dell attrezzatura a contatto con il terreno (taffe, elle, ecc.) e ucettibili di eere attraverati da correnti vaganti. Dal momento che la corroione cotituice il più diffuo fenomeno di danneggiamento, i raccomanda una particolare attenzione nell ipezione delle zone dove più probabile è la formazione e il ritagno di condena. Ciò dovrebbe eere tenuto preente anche quando i eamina la coibentazione. Anche e non ono ricontrabili evidenti egni di deterioramento del rivetimento coibente, ne è conigliabile la rimozione mirata, anche per piccole zone, per accertare le condizioni del metallo ottotante. Qualora il metallo appaia danneggiato è indipenabile rimuovere lo trato coibente per un area ufficiente a delimitare l etenione del danneggiamento. 16
17 L entità della corroione atmoferica ulla uperficie eterna è in generale legata alle condizioni ambientali locali, alle condizioni di intallazione e di eercizio. La corroione i manifeta generalmente in zone preferenziali in relazione al tipo e alle caratteritiche funzionali dell attrezzatura a preione. Ovviamente il erbatoio è più ucettibile al proceo di corroione e ubicato in zone umide e/o in preenza di vapori con caratteritiche aggreive e e eercito in un range di temperatura che può determinare la condena di vapori ulla ua uperficie Eame viivo della uperficie interna Anche l eame viivo della uperficie interna deve eere condotto in modo itematico da una etremità all altra dell attrezzatura a preione per verificare lo tato di conervazione dei eguenti elementi: a. aldature del mantello, fondi, bocchelli, taffe e upporti di otegno degli elementi annei; b. lamiera del mantello, con particolare riguardo alle zone adiacenti i fondi, le linee di ingreo e di ucita, i bocchelli e i pozzetti, e degli eventuali altri elementi preenti; c. lamiera dei fondi e dei bocchelli, con particolare riguardo alle zone otto depoito; d. area adiacente all ingreo del fluo e quella oppota ad eo; e. componenti interni (diaframmi, griglie, chermi, piatti d urto, piatre di compenazione, tubazioni, ecc.); f. del rivetimento 3 che alcune attrezzature a preione poono preentare ulla uperficie interna per protezione dal danneggiamento da corroione e/o eroione (rivetimenti metallici, e.: coating, lining) o per iolamento termico (e.: rivetimento refrattario) Eame viivo di aldature L eame viivo di giunti aldati cotituice uno degli apetti di maggiore criticità nell ambito della fabbricazione delle attrezzature a preione, componenti o elementi. L eame viivo di giunti aldati per fuione è tabilito dalla norma UNI EN ISO 17637:2011 Controllo non ditruttivo delle aldature - Eame viivo di giunti aldati per fuione. Una guida ui livelli di qualità delle imperfezioni (criteri di accettabilità) è fornita dalla norma UNI EN 25817:1994 Giunti aldati ad arco in acciaio - Guida ui livelli di qualità delle imperfezioni. 4.4 Interpretazione, claificazione e valutazione delle dicontinuità/anomalie Qualiai indicazione rilevata ulla uperficie eaminata e riconducibile ad anomalia o dicontinuità, deve eere identificata e claificata per tipologia (interpretazione e claificazione) e valutata (individuazione dell intenità del danneggiamento) in relazione alla ua everità e/o agli pecifici criteri di accettabilità o di valutazione. In Tab. 1 è riportato un elenco non eautivo delle più tipiche dicontinuità e anomalie rilevabili u attrezzature a preione mediante eame viivo, la corripondente decrizione, un codice per una intetica codifica utile alla compilazione del Rapporto di Eame Viivo, e il fattore d intenità neceario al calcolo del peo G i della ingola dicontinuità, il cui ignificato viene di eguito meglio illutrato. 3 Per verificare lo tato di conervazione del rivetimento, con particolare riguardo alle aldature dei bocchelli e di tutti gli altri attacchi (upporti, taffe, ecc.), può eere utile, ad eempio, picchiettare con un martello le varie ezioni del rivetimento percependo la divera ripota onora a econda che eo ia correttamente poizionato o danneggiato (cricche, ditacco dalla parete dell attrezzatura a preione). Nei rivetimenti metallici i poono ricontrare bugne, rigonfiamenti, ingobbature, cricche, cheggiature, ecc. 17
18 4.5 Valutazione emi-quantitativa delle dicontinuità/anomalie Al fine di caratterizzare la dicontinuità/anomalia rilevata con eame viivo, viene definito un approccio emi-quantitativo di valutazione da applicare ucceivamente alla ua interpretazione e claificazione. È comunque d obbligo premettere che tale approccio di valutazione, pur eendo emplice nella ua enunciazione, è rivolto, per contro, a peronale eperto nella materia in quanto la ua applicazione i baa quai ecluivamente ull eperienza oggettiva. L algoritmo propoto conente una rapida valutazione emi-quantitativa del i-eima dicontinuità/anomalia rilevata ulla uperficie eaminata, emmai anche in relazione agli pecifici criteri di accettabilità, attravero il peo G i, un valore aociabile alla tipologia della dicontinuità/anomalia (uperficiale o profonda o paante) e alla ua etenione uperficiale (puntuale, locale o etea a tutto il componente), calcolato come egue: G i = I (1) i i dove i è il coefficiente di etenione della dicontinuità/anomalia, dato dal rapporto fra la uperficie affetta dal meccanimo di danno coniderato e la uperficie compleiva del componente intereato (faciame, fondo, bocchello, ecc.) e I i è il relativo fattore d intenità, da intenderi come un indice di everità ai fini dell eercizio in icurezza dell attrezzatura, componente o elemento a preione in relazione alla ua poibile evoluzione nel tempo. Nel calcolo del coefficiente di etenione i, occorre coniderare non tanto le uperfici delle ingole dicontinuità/anomalie, quanto l area del poligono che racchiude la uperficie intereata 4 dal fenomeno di danneggiamento coniderato e rapportata alla uperficie compleiva del componente intereato (faciame, fondo, bocchello, ecc.). 4 Per il calcolo dell area di un poligono, i poono utilizzare diveri metodi. A titolo di eempio i cita il eguente (criterio di Erone): dato il poligono ABCD, l area totale S del poligono è uguale alla omma delle aree dei triangoli in cui è tato uddivio. Eempio: B C A D S ABCD = SABD + SBCD Note le lunghezze dei lati, le aree dei triangoli poono eere calcolate con formula di Erone: S ABD = p ABD Dove p ABD è il emiperimetro del triangolo ABD: Analogamente: S BCD = p BCD ( pabd AB) ( pabd BD) ( pabd DA) ( AB + BD DA) 2 p + ABD = Dove p BCD è il emiperimetro del triangolo BCD: ( pbcd BC) ( pbcd CD) ( pbcd DB) ( BC + CD DB) 2 p + BCD = 18
19 Si precia che, nel cao di dicontinuità puntuali non valutabili in termini di uperficie (e.: cricche) o che poono potenzialmente intereare l intero peore (e. pitting), il valore del coefficiente di etenione è aunto convenzionalmente pari ad Valutazione globale dell eame viivo e relativa claificazione del livello di danneggiamento dell attrezzatura a preione Il giudizio concluivo dell eame viivo è epreo tramite il Parametro Indicativo delle Dicontinuità (PID EV ) pecifico per una data attrezzatura a preione. Il PID EV rappreenta la valutazione compleiva emi-quantitativa delle dicontinuità/anomalie rilevate ull attrezzatura dall eame viivo. È calcolato emplicemente come omma dei pei (G i ) delle dicontinuità/anomalie rilevate, aumendo quindi la forma: n PID EV = G i (2) 1 A valle del calcolo del Parametro Indicativo delle Dicontinuità (PID EV ), occorre effettuare una valutazione articolata in livelli di danneggiamento dell attrezzatura a preione al fine di orientare il percoro delle ucceive azioni. In tal eno i individuano più livelli di danneggiamento con grado di everità crecente: Livello di danneggiamento 0: non ono rilevate dicontinuità/anomalie PID = 0 L eame viivo non evidenzia dicontinuità/anomalie. EV Livello di danneggiamento 1: non i richiedono interventi nell immediato 0 < PID EV 1 L attrezzatura a preione preenta dicontinuità/anomalie dalle caratteritiche tali da non evolvere, preumibilmente, vero condizioni di richio ignificativo fino alla ucceiva verifica programmata. È comunque obbligatoria la regitrazione delle dicontinuità/anomalie rilevate. Livello di danneggiamento 2: i richiedono interventi nell immediato 1 < PID EV < 2 L attrezzatura a preione preenta dicontinuità/anomalie che poono evolvere vero condizioni di richio non tracurabili che richiedono interventi nell immediato. Se ritenuto neceario, oltre al ucceivo controllo peimetrico, poono eere richieti ulteriori controlli e accertamenti integrativi con altri metodi PND, coì come una oervazione più itematica dell attrezzatura a preione fino, per alcuni cai, al monitoraggio. Livello di danneggiamento 3: i richiede l arreto dell attrezzatura PID EV 2 L attrezzatura a preione preenta dicontinuità/anomalie di rilevanza tale da imporre il fermo e l attuazione di iniziative immediate di crecente attenzione: eecuzione di ulteriori controlli e accertamenti integrativi con altri metodi PND, riparazione o dimiione. 19
20 Codice Tipologia Breve decrizione Fattore di intenità I i 1 Abraione Danneggiamento della uperficie per aportazione meccanica di particelle metalliche. 1 2 Alterazione di forma Variazione geometrica della forma del componente a eguito di deformazione platica generalizzata. 3 5 Depreione accidentale della uperficie a eguito di 3 Ammaccatura deformazione platica localizzata. 2 4 Arrugginimento Oidazione uperficiale del metallo (preenza di ruggine) Aottigliamento Riduzione di peore locale o diffuo. 3 Sollevamento locale di uno trato di metallo con formazione in 6 diffuione di idrogeno. Bolla, vecichetta, bugne uperficie di una protuberanza otto la quale è rilevabile una (Bliter) cavità. Può eere cauato da fenomeni di aorbimento e 3 7 Chiazzatura 8 Chiazze da decapaggio, macchie di decapaggio acchiettatura che compare dopo un operazione di finitura o pulizia con agenti chimici. Zone nelle quali il decapaggio è riultato incompleto. 1 9 Cratere di corroione Cavità la cui profondità riulti del medeimo ordine di grandezza delle ue dimenioni traverali Cricca affiorante Dicontinuità prodotta da un cedimento locale della matrice metallica che i manifeta con una ottile linea di frattura ulla 3 uperficie. 11 Filature, venature Piccoli olchi longitudinali e ottili ulla uperficie metallica Incrotazioni Depoiti di vario tipo che adericono alle uperfici acchie o imbrattamenti acchie o porcizia che otacolano l eame viivo orchie Impurità colloidali tipicamente oleoe Pitting Corroione localizzata che può portare a perforazioni Putola o Tubercolo 17 Rigonfiamento Accumulo di apetto tondeggiante ulla uperficie del materiale metallico di precipitati (oidi) dovuti alla corroione. Deformazione platica locale dovuta all azione di preioni di prova o di eercizio (ad e. cedimento localizzato del mantello o dei fondi di un erbatoio o di tubazioni). 18 Rugoità Stato della uperficie preentante lievi depreioni e porgenze di varia forma e dimenioni originate da caue divere Sfogliatura Ditacco di frammenti dalla uperficie, a volte accompagnati da corroione degli trati uperficiali Trafilamento Fuoriucita, perdita di fluido Ulcera di corroione Cavità prodotta dalla corroione ulla uperficie del materiale metallico, qualora la profondità della cavità tea ia piccola in confronto alle rilevanti dimenioni traverali Vaiolature Tab. 1 Tipo di corroione localizzata che provoca cavità uperficiali a 3 forma di calotte feriche Elenco, non eautivo, delle dicontinuità e delle anomalie codificate per tipologia, con relativo valore del fattore di intenità Vengono coniderate ammaccature ignificative, quindi con fattore di intenità I uguale a 3, quelle potenzialmente in grado di compromettere la tabilità dell attrezzatura a preione. Tra quete ono icuramente annoverate: le ammaccature proime al cordone di aldatura, intendendoi per tali quelle che abbiano il bordo entro 5 cm di ditanza dal cordone teo; le ammaccature che abbiano notevole profondità ripetto alla loro uperficie e che preentino bordi a curvatura pronunziata od a pigolo vivo, in modo tale da far preumere che i iano formati cretti o, quanto meno, che l incrudimento localizzato del materiale poa dar luogo a fenomeni di invecchiamento. Altre ammaccature di minima entità poono eere invece tracurate, anche e a dicapito dell apetto etetico dell attrezzatura a preione, purché iano poco profonde, con bordi arrotondati, e non i trovino in proimità dei cordoni di aldatura. Queta tipologia di dicontinuità i accompagna, di norma, a tutte le dicontinuità derivanti da fenomeni di corroione/eroione. Pertanto nel calcolo del Parametro Indicativo delle Dicontinuità (PID EV ), i deve tener conto della dicontinuità che l ha originata e quindi contetualmente fare una doppia valutazione, la prima con fattore di intenità I caratteritico della dicontinuità che ne è la caua (ad e. abraione, arrugginimento, rugoità) e la econda con fattore di intenità I = 3 relativo all aottigliamento ad ea aociato.
21 4.7 Rapporto di Eame Viivo Il modello del rapporto di eame viivo viene riportato nell Appendice A. A corredo dello teo è raccomandata la regitrazione delle dicontinuità/anomalie più ignificative mediante la raccolta di documentazione grafica (diegni, chizzi o chemi) o di immagini fotografiche o video o di altro tipo, per garantire l archiviazione dei riultati o dei dati anche per una ucceiva conultazione in fae di analii comparativa. 5 Controllo Speimetrico 5.1 Generalità Le coniderazioni che eguono pur avendo valenza di carattere generale ono riferite, per emplicità, ad un attrezzatura a preione di geometria elementare (erbatoio). Il controllo peimetrico conente in via rapida, efficace e facilmente ripetibile, la miura, in uno pecifico punto, dello peore del erbatoio in direzione radiale. I principi della miura di peori per contatto diretto di materiali metallici e non-metallici baata ulla rilevazione del tempo di volo di impuli ad ultrauoni vengono definiti nella norma UNI EN 14127:2011 Prove Non Ditruttive iurazione dello peore mediante ultrauoni. 5.2 Rintracciabilità Per ogni ingolo componente elezionato, i rilievi di peore dovrebbero eere effettuati in corripondenza di zone o punti ben identificabili e rintracciabili per ucceivi rilievi a fini comparativi. 5.3 Approccio alla miura aglia bae e reticolo Per reticolo i intende la equenza ordinata e trutturata di una maglia bae, le cui ditanze orizzontali e verticali dei vertici, detti nodi, determinano ripettivamente, con riferimento alla fig. 2, il pao orizzontale p o e verticale p v. p o p v Fig. 2 aglia bae Un eempio di reticolo viene di eguito fornito in fig. 3 dove n i,j è il generico nodo di riga i e di colonna j, ed ed N ono ripettivamente il numero di righe e di colonne che formano il reticolo. 21
22 N 1 j N i n i,j Fig. 3 Reticolo Punti di miura per controllo peimetrico Il controllo peimetrico di un attrezzatura a preione deve eere empre inteo a reticolo e deve eere condotto ull intera membratura dell attrezzatura a preione (mantello e fondi). I nodi del reticolo individuano i punti di miura da coniderare ai fini del controllo peimetrico. Il numero delle righe e delle N colonne cotituenti il reticolo e le relative ditanze ono fiati in relazione alle finalità del controllo e allo tato della uperficie (ove la maglia può avere un pao minore). Per emplicità riferendoi ad un erbatoio cotituito, indipendentemente dalla tipologia di intallazione previta (orizzontale o verticale), da un mantello (faciame) e due fondi, il reticolo idealmente cotruito ull intera uperficie appare come motrato in fig. 4. D L Fig. 4 Reticolo u erbatoio Il reticolo del mantello e dei fondi deve eere creato ripettando criteri di immetria. Un eempio di reticolo cotruito ul mantello è dato in fig. 5 e fig. 6, mentre per i fondi in fig. 7, ove: L lunghezza del mantello D diametro del mantello e maimo dei fondi A arco circonferenziale PF lunghezza della generatrice del fondo (percoro maimo) 22
23 Pertanto un generico nodo appartenente al mantello è identificato univocamente da una acia x e da una ordinata y riferite ad un itema di riferimento carteiano, vedi fig. 6, nel quale: l ae X coincide con una generatrice longitudinale (e. generatrice ad ore 12 di maima quota per i erbatoi orizzontali o in corripondenza della aldatura longitudinale), aumendo valori nell intervallo 0xL ; l ae Y coincide con la aldatura circonferenziale di uno dei due fondi; il uo vero poitivo è aunto coincidente col eno orario attorno all ae di immetria che dal fondo entra nel erbatoio (ovvero con vero coincidente con quello dell ae X), ed aume valori nell intervallo -D/2yD/2. È dicrezionale aumere la aldatura circonferenziale ulla quale poizionare l origine, purché venga pecificato nel Rapporto di Prova in modo che non eita ambiguità interpretativa in ucceivi poibili ricontri. y p long. D = A circ p0 p 0 = circ. O x L Fig. 5 Reticolo ul mantello X -Y O O X + Y -Y + Y Fig. 6 Sitema di riferimento aunto per la caratterizzazione dei nodi del mantello. 23
24 Nei fondi, invece, un generico nodo è identificato univocamente da una coordinata radiale con origine corripondente al vertice del fondo e una coordinata angolare, eprea in termini di lunghezza e corripondente all ordinata y ulla aldatura circonferenziale, che individua univocamente la emi-generatrice del fondo u cui il nodo i trova. A p 0 circ. = A 1 p circ. D D PF p rad. Fig. 7 Reticolo ul fondo Dimenioni maime ammiibili della maglia bae Il reticolo di miura deve coprire l intera uperficie del erbatoio, includendo il mantello e i due fondi. Le dimenioni maime ammiibili della maglia bae cotituente il reticolo ono forniti in Tab. 2 per il mantello e in Tab. 3 per i fondi, ove viene aunta la eguente imbologia: p long. pao longitudinale, p pao circonferenziale, pao radiale. 0 circ. p rad. antello Dimenioni maime della maglia bae Condizione p long. [mm] Condizione 0 p circ. [mm] L 1000 mm L / 4 D 1000 mm D / <L 1500 mm L / < D 1500 mm D / <L 3000 mm L / <D 3000 mm D /6 L > 3000 mm L / n 7 D > 3000 mm D /m 8 Tab. 2 Valori maimi ammiibili della maglia bae per il mantello ve n = N-1 è il minimo intero che verifica la condizione p long. 500 mm 0ve m = -1 è il minimo intero che verifica la condizione 500 mm p circ. 24
25 Fondi Dimenioni maime della maglia bae Condizione p rad. [mm] p circ. [mm] D 600 mm PF / 2 fiato coneguentemente < D 2000 mm PF / 4 fiato coneguentemente 9 D > 2000 mm PF / k 10 fiato coneguentemente 9 Tab. 3 Valori maimi ammiibili della maglia bae per i fondi Criteri di carattere generale per il dimenionamento della maglia bae L approccio opra illutrato concerne una miura peimetrica per una generica attrezzatura a preione di geometria elementare. Più in generale è evidente che qualora la geometria, l acceibilità alla membratura e la pecificità dei meccanimi di danneggiamento, noti e/o prevedibili, condizionaero celte divere riguardo il dimenionamento della maglia bae e del reticolo, è raccomandato aumere celte più rigoroe per il controllo, quali ad eempio: maglia bae ridotta nelle dimenioni nelle zone di evidente o preunta maggiore criticità; etenione del controllo nelle aree dell attrezzatura connotate da ingolarità o variazioni geometriche, trutturali o cotruttive, che poono cauare concentrazione degli forzi, e ucettibili di accumulo di condena (e. in proimità dei upporti o delle elle, di variazioni di geometria, ecc.); procedere, qualora tecnicamente poibile, ad una acquiizione B-can dello peore lungo alcune generatrici di preumibile maggiore interee (e. corroione per aerazione differenziale dovuta ad accumulo di condena). 5.4 Criteri di accettabilità Al fine di valutare gli peori minimi di riferimento delle membrature dei ingoli componenti (e. mantello e fondi) dell attrezzatura a preione, per poi confrontarli con i ripettivi valori limite ( 0,eff. F1 F2,, 0,eff. 0,eff. ditinti criteri di accettabilità: a. per confronto diretto (metodo determinitico); b. per confronto combinato (metodo tatitico). ), il controllo peimetrico a reticolo conidera due Selezione del criterio di accettabilità La elezione del criterio di accettabilità può eere condotta econdo le indicazioni riportate in Tab. 4 in ragione dell acceibilità alle membrature dell attrezzatura a preione o del pao della maglia del reticolo aunta per la miura degli peori. Una volta celto il criterio i applicherà al ingolo componente (e. mantello, fondo 1, fondo 2) Si oervi che, per i fondi, la maglia aume configurazione trapezoidale o addirittura triangolare convergendo vero il centro. Pertanto le indicazioni per p circ. ono le eguenti: ulla circonferenza maima (indice 0 in corripondenza della aldatura circonferenziale) i auma come valore del pao circonferenziale p 0 circ. = A (eendo A la lunghezza dell arco indicato in fig. 5 e pari al valore 0 p indicato in Tab. 2), mentre per le circonferenze concentriche via via più piccole i aumano circ. i archi circonferenziali p delimitati dallo teo ettore individuato da A. circ. 500 mm p rad. 0ve k è il minimo intero pari che verifica la condizione [ ] 25
26 criterio per confronto diretto rilievi peimetrici eeguibili ulla membratura del ingolo componente con acceibilità totale per l eecuzione della miura Tab. 4 Condizioni per la elezione del criterio di accettabilità. criterio per confronto combinato 1. rilievi peimetrici eeguibili ulla membratura del ingolo componente con acceibilità limitata o parziale per l eecuzione della miura (e. coibentazione, ingombri, impedimenti, ecc.) maglia del reticolo con pao maggiore di quello indicato in Tab. 2 e Tab. 3 anche e la membratura del ingolo componente è totalmente acceibile per l eecuzione della miura Qualunque ia il criterio di accettabilità adottato, la ua applicabilità implica la conocenza del valore dello peore minimo ammiibile di efficienza 0,eff introdotto nell Appendice D Criterio di accettabilità per confronto diretto (metodo determinitico) Queto criterio implica il confronto dello peore minimo miurato min delle miure di peore i,j condotte per ogni ingolo nodo n i,j del reticolo con quello aunto come minimo ammiibile di efficienza 0, eff. Poto [ ] = min (3) min i,j l eito del controllo peimetrico è poitivo quando è verificata la condizione: min 0,eff (4) Qualora lo peore minimo miurato min è tale che i verifichi la eguente condizione: < 0 min 0,eff (5) occorre valutare e: - rideterminare il periodo entro il quale effettuare la ucceiva verifica di riqualificazione periodica d integrità, onde mantenere l attrezzatura nella tea ezione d impianto alle conuete preioni e temperature di eercizio previte in fae di progettazione; - effettuare un intervento di riparazione per ripritinare lo peore delle lamiere dell attrezzatura o dei rivetimenti interni a valori almeno pari ad 0,eff al fine di mantenere inalterato l intervallo di tempo di ucceiva verifica previto dalla Si ottolinea che l applicazione del criterio per confronto combinato nel cao di acceibilità limitata o parziale è indipendente dalla prova di preione che deve eere comunque eeguita quando ricorrono le condizioni di non completa ipezionabilità dell attrezzatura a preione di cui ai commi 4, 5 e 6 dell art. 12 del D.. n. 329/2004.
27 legilazione e di utilizzarla alle conuete preioni e temperature di eercizio previte in fae di progettazione; - declaare l attrezzatura e impiegarla in ezioni d impianto o procei con nuovi fluidi e/o valori di preione e temperatura di eercizio inferiori a quelle previte in fae di progettazione. In tal cao, potendo l attrezzatura diminuire la propria categoria, deve eere rideterminato accuratamente l intervallo di tempo di ucceiva verifica previto dalla legilazione - dimettere l attrezzatura. Nel cao in cui min < 0 occorre valutare e riparare, declaare o dimettere l attrezzatura. Le relazioni (3), (4) e (5) devono eere applicate ad ogni ingolo componente (e. mantello e fondi) dell attrezzatura. Pertanto, la valutazione globale i etrapola dalla combinazione logica dei giudizi ottenuti per i ingoli componenti Criterio di accettabilità per confronto combinato (metodo tatitico) Queto criterio implica un primo confronto tra lo peore minimo miurato min in corripondenza di tutti i nodi acceibili del reticolo e quello minimo tatitico t, ottenuto da una valutazione tatitica delle miure di peore condotta u tali nodi, per determinare lo peore minimo convenzionale c [vedi relazione (8)]. Succeivamente i confronta lo peore minimo convenzionale c con quello aunto come minimo ammiibile di efficienza 0, eff [vedi relazione (9)]. Per lo peore minimo min vale la relazione (3) u definita. Il calcolo dello peore minimo tatitico t richiede la conocenza di alcune grandezze tipicamente utilizzate in ambito tatitico indicate in Tab. 5. Simbolo e/o relazioni di calcolo Definizione N numero dei punti di miura totali del reticolo peore del (i,j)-eimo punto di miura acceibile = m = i,j N 1 1 N i,j N ( m - i,j ) 1 1 ( N) media: valore medio degli x N peori miurati deviazione tandard : deviazione tandard degli x N peori miurati valore della funzione t di Student per un livello di confidenza t / 2, 1 e un numero di gradi di libertà = N Numero di gradi di libertà ( ) 1 1 Tab. 5 Variabili utili per il criterio di accettabilità per confronto combinato. livello di confidenza ovvero probabilità con la quale arà poibile dichiarare il ripetto del criterio (per eprimere il livello di confidenza in percentuale moltiplicare per 100) 27
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