COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI"

Transcript

1 COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, COM(2011) 455 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Agenda europea per l integrazione dei cittadini di paesi terzi {SEC(2011) 957 definitivo}

2 INDICE 1. L'INTEGRAZIONE, OVVERO DISPIEGARE IL POTENZIALE DELL'IMMIGRAZIONE GESTIRE L'INTEGRAZIONE: UNA RESPONSABILITÀ COMUNE... 4 A. L'INTEGRAZIONE TRAMITE LA PARTECIPAZIONE... 4 B. PIÙ AZIONE A LIVELLO LOCALE... 9 C. COINVOLGIMENTO DEI PAESI DI ORIGINE LA STRADA DA SEGUIRE IT 1 IT

3 1. L'INTEGRAZIONE, OVVERO DISPIEGARE IL POTENZIALE DELL'IMMIGRAZIONE Negli ultimi decenni, il fenomeno migratorio si è intensificato nella maggior parte degli Stati membri dell'unione. Gli immigrati di paesi terzi costituiscono circa il quattro per cento della popolazione totale dell'unione 1. La composizione demografica dell'unione sta cambiando e le società europee si trovano alle prese con una crescente diversità. Si pongono nuove condizioni per la coesione sociale e la risposta dei governi ai timori della gente comune. L'Europa è anche notevolmente esposta ai cambiamenti demografici di una popolazione che invecchia, che ha una più lunga speranza di vita e accusa un calo delle fasce in età lavorativa 2. Un rimedio a ciò può venire dall'immigrazione legale che per giunta ottimizza l'uso della forza lavoro e delle competenze già disponibili nell'unione e accresce la produttività dell'economica europea. L'evoluzione demografica varia da regione a regione e va affrontata con soluzioni ad hoc. Per godere a pieno dei benefici dell'immigrazione, l'europa dovrà saper gestire la diversità e il multiculturalismo che caratterizzano le sue società tramite un'integrazione più efficace degli immigrati. La strategia Europa e il programma di Stoccolma 4 riconoscono tutte le potenzialità dell'immigrazione ai fini di un'economia sostenibile e competitiva e individuano come chiaro obiettivo politico la reale integrazione degli immigrati regolari, sostenuta dal rispetto e dalla promozione dei diritti umani 5. Gli Stati membri hanno riconfermato l'impegno ad elaborare l'idea chiave dell'integrazione come motore dello sviluppo economico e della coesione sociale, affinché gli immigrati possano contribuire ulteriormente alla crescita economica e alla ricchezza culturale 6. Esiste già un quadro in cui iscrivere la cooperazione dell'unione in materia di integrazione: i principi fondamentali comuni per la politica di integrazione degli immigrati nell'unione europea, concordati dal Consiglio nel I principi inquadrano l'integrazione come un processo dinamico e bilaterale di adeguamento reciproco degli immigrati e delle società ospiti. Tutte le azioni dell'unione proposte dalla Commissione nel 2005 nel quadro dell agenda comune per l integrazione sono state condotte in porto 8 ; con il mutare, però, del contesto sociale, In base alle statistiche demografiche del 2010 per cittadinanza, gli stranieri residenti nei 27 Stati membri dell'ue sono 32,4 milioni (6,5% della popolazione totale), 12,3 milioni dei quali sono cittadini UE-27 residenti in un altro Stato membro e 20,1 milioni cittadini di paesi non UE-27 (4% della popolazione totale), Sebbene l'immigrazione netta sia stata negli ultimi anni il principale fattore di crescita della popolazione totale dell'unione, nello stesso periodo la migrazione verso l'unione ha registrato una tendenza al ribasso., Eurostat, Statistics in focus, 1/2011, SF /EN/KS-SF EN.PDF. Conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2010, EUCO 7/10, CO EUR 4, CONCL 1. Programma di Stoccolma - Un'Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini, GU C 115 del , pagg L'Analisi annuale della crescita 2011, che passa in rassegna gli interventi necessari affinché l'unione possa progredire verso il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, sottolinea la necessità di riforme urgenti per migliorare le competenze di cittadini nazionali e immigrati e creare incentivi al lavoro. COM(2011) 11 definitivo, allegato 2, relazione macroeconomica. Conclusioni del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati membri sull'integrazione come motore di sviluppo e coesione sociale, documento del consiglio n. 9248/10. Documento del Consiglio n /04 del COM(2005) 389 definitivo; SEC(2010) 357 definitivo. IT 2 IT

4 economico e politico, non tutte le misure disposte per l'integrazione hanno centrato gli obiettivi. Le politiche di integrazione presuppongono anche la volontà e l'impegno degli immigrati a costituire parte della società che li accoglie. La nuova disposizione del trattato diretta a favorire l'integrazione dei cittadini di paesi terzi 9 regolarmente soggiornanti nel territorio degli Stati membri (articolo 79, paragrafo 4, del TFUE) crea margine per una nuova azione concertata ma esclude l'armonizzazione. Tale azione dovrà poi tenere conto di un contesto demografico, sociale, economico e politico in evoluzione. Tra le sfide pressanti ancora irrisolte i dati indicano 10 : i livelli occupazionali tuttora bassi della forza lavoro immigrata, soprattutto femminile; la crescente disoccupazione e gli alti tassi di forza lavoro immigrata sovra qualificata; il rischio crescente di esclusione sociale; le disparità in termini di rendimento scolastico; l'apprensione pubblica per la scarsa integrazione. La rinnovata agenda europea per l integrazione dei cittadini di paesi terzi è un contributo al dibattito su come capire e sostenere meglio l'integrazione. Il testo illustra una varietà di approcci possibili, a seconda che a raccogliere la sfida dell'integrazione siano migranti di tipologia diversa, senza competenze specifiche o altamente qualificati, oppure beneficiari di protezione internazionale. L'Europa, che si è costruita sul rispetto reciproco tra culture e tradizioni diverse, deve assumere un atteggiamento positivo verso la diversità e dare solide garanzie in tema di diritti fondamentali e parità di trattamento. Occorrono poi interventi specialmente mirati ai gruppi di immigrati più vulnerabili. La presente comunicazione, che tiene conto delle esperienze di tutta l'unione, individua le sfide che l'integrazione pone all'europa e a fronte di queste propone raccomandazioni e ambiti di intervento. Insieme al documento di lavoro della Commissione che la accompagna, la comunicazione passa in rassegna le iniziative dell'unione a sostegno dell'integrazione dei cittadini di paesi terzi. L'Unione dispone di diversi strumenti per contribuire a indirizzare e guidare gli sforzi degli Stati membri, ma l'agenda europea per l'integrazione non potrà realizzarsi contando solo sugli strumenti europei. Processo dinamico di lungo respiro, l'integrazione fa appello agli sforzi di una vasta gamma di attori in diversi ambiti di intervento e a vari livelli. È per questo motivo che le raccomandazioni contenute nella presente comunicazione si rivolgono a tutte le parti coinvolte nel processo di integrazione Per cittadini di paesi terzi si intendono i migranti provenienti da paesi esterni all'unione e che non hanno la cittadinanza di uno Stato membro. Fanno parte di questo gruppo sia i nati in un paese non dell'unione, sia i nati nell'unione che però non hanno la cittadinanza di uno Stato membro. Cfr. l'allegato documento di lavoro della Commissione. IT 3 IT

5 2. GESTIRE L'INTEGRAZIONE: UNA RESPONSABILITÀ COMUNE In considerazione di tutto ciò è chiaro che scopo dell'integrazione è sfruttare il potenziale dell'immigrazione creando condizioni favorevoli alla partecipazione economica, sociale, culturale e politica degli immigrati. Soluzioni efficaci alle sfide dell'integrazione vanno senz'altro rinvenute nel contesto nazionale e locale, ma trattandosi di sfide comuni a molti Stati membri, ha senso scambiarsi le esperienze. Non è appannaggio dell'unione europea delineare strategie di integrazione ma può stabilire un quadro per il monitoraggio, la definizione di indicatori e lo scambio di buone pratiche, avvalendosi degli strumenti finanziari europei per incentivare il processo. l documento di lavoro della Commissione allegato illustra esempi di buone pratiche e scambio di informazioni. L'integrazione è connessa a un quadro normativo e politico definito e coordinato a livello dell'unione 11. L'azione dell'unione a sostegno dell'integrazione intende definire un quadro normativo che garantisca la parità di trattamento e assicurare a tutti gli immigrati un livello di diritti adeguato. Le priorità dell'integrazione devono esser prese pienamente in considerazione in tutti i settori interessati per contribuire in modo coerente alla risoluzione delle sfide dell'integrazione e a onorare altre priorità politiche. L'integrazione è un processo evolutivo, che richiede un attento monitoraggio, sforzi costanti, approcci innovativi e idee coraggiose. Non è facile trovare soluzioni, eppure una buona integrazione dei migranti nell'unione contribuirà significativamente al raggiungimento degli obiettivi che l'unione si è posta nella strategia Europa 2020: portare il tasso di occupazione al 75% entro il 2020; ridurre il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10%; aumentare la quota della popolazione che ha completato gli studi superiori; fare uscire dalla povertà e dall'esclusione sociale più di 20 milioni di persone 12. Le azioni proposte riguardano i seguenti settori chiave: A. l'integrazione tramite la partecipazione; B. più azione a livello locale; C. coinvolgimento dei paesi di origine. A. L'INTEGRAZIONE TRAMITE LA PARTECIPAZIONE L'integrazione è un processo che comincia dalla base; per questo le politiche di integrazione vanno elaborate secondo un autentico approccio dal basso, a contatto con la realtà locale, in modo da sostenere l'apprendimento della lingua, i percorsi introduttivi, l'accesso all'impiego, all'istruzione e alla formazione professionale e la lotta alla discriminazione, tutti fattori che mirano a incrementare la partecipazione dei migranti alla società. L'integrazione implica che la società ospite si impegni a dare una sistemazione agli immigrati, a rispettarne i diritti e la cultura e a informarli dei loro obblighi. Nel contempo, gli immigrati devono dar prova di voler integrarsi e rispettare le regole e i valori della società in cui vivono Il documento di lavoro della Commissione allegato passa in rassegna le recenti iniziative dell'unione a sostegno dell'integrazione di cittadini di paesi terzi. Conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2010, EUCO 7/10, CO EUR 4, CONCL 1. IT 4 IT

6 1. Il contributo socio-economico degli immigrati 1.1. L'apprendimento della lingua L'apprendimento della lingua è ampiamente riconosciuto come un fattore essenziale ai fini dell'integrazione Sviluppare le competenze linguistiche significa avere migliori opportunità di lavoro, maggiore indipendenza e maggiore partecipazione al mercato del lavoro, specie delle immigrate. Le formazioni linguistiche e i programmi introduttivi devono essere finanziariamente e geograficamente accessibili. È importante offrire corsi di lingua il cui livello sia modulato in funzione delle conoscenze dei partecipanti e delle condizioni di apprendimento. Il CEFR (quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue), strumento di base elaborato dal Consiglio d'europa per il reciproco riconoscimento delle qualifiche linguistiche, può rivelarsi utile per determinare il livello di competenza linguistica La partecipazione al mercato del lavoro In molti Stati membri sono notevoli le discrepanze occupazioni tra cittadini di paesi terzi e cittadini dell'unione. Nel 2010 il tasso occupazionale dei cittadini di paesi terzi tra i anni era di dieci punti percentuali inferiore rispetto alla popolazione totale dello stesso gruppo di età, a livello dell'unione 14. In particolare il tasso di occupazione delle immigrate risulta sostanzialmente più basso sia del tasso medio che del tasso occupazionale degli immigrati uomini 15. Posto che partecipare al mercato del lavoro è un mezzo fra i più efficaci e concreti per integrarsi nella società, l'impegno per colmare tali divari va indirizzato tanto ai lavoratori migranti che a coloro che immigrano nell'unione per ricongiungersi alle famiglie o per beneficiare di protezione internazionale In tutti gli Stati membri in cui vengono raccolti dati, tra i cittadini di paesi terzi, soprattutto donne 16, si registrano livelli di sovra qualificazione rispetto ai lavori che svolgono. Gli immigrati disoccupati o gli immigrati che svolgono lavori per i quali sono sovra qualificati rappresentano una risorsa inutilizzata e uno spreco di capitale umano, senza contare che l'esperienza può risultare per loro degradante. Occorre istituire servizi che permettano il riconoscimento di qualifiche e competenze acquisite nel paese d'origine in modo da offrire agli immigrati maggiori opportunità di trovare un impiego per cui sono adeguatamente qualificati Cfr. Common European Framework of Reference for Languages, CEFR, Nel 2010 il tasso occupazionale medio della popolazione totale tra i anni era del 68,6% (contro il 69,1% del 2009) mentre quello dei cittadini di paesi terzi tra i anni raggiungeva il 58,5% (contro il 59,1% del 2009). Nel 2010 il livello occupazionale delle cittadine di paesi terzi in età lavorativa primaria, ovvero tra i 25 e i 54 anni, era di circa 20 punti percentuali inferiore rispetto al tasso occupazionale medio della popolazione femminile totale dello stesso gruppo di età. Eurostat, EU Labour Force Survey, dati trimestrali sui tassi occupazionali per sesso, gruppo d'età e cittadinanza confronto tra i tassi occupazionali dei cittadini degli Stati membri e dei cittadini di paesi terzi: Ethnic minority and Roma women in Europe: A case for gender equality?, relazione di sintesi della Commissione europea, IT 5 IT

7 Un primo passo consisterebbe nell'affinare gli strumenti per verificare il percorso formativo e le precedenti esperienze lavorative, paragonare diplomi e qualifiche e individuare eventuali bisogni di formazione. In seconda battuta, ma altrettanto importanti, vengono la trasparenza delle informazioni sui posti disponibili e il sostegno dei servizi pubblici per l'impiego sono fattori altrettanto importati. I datori di lavoro e le parti sociali svolgono un ruolo decisivo nel promuovere la diversità e combattere le discriminazioni. Occorre poi rafforzare l'importante ruolo imprenditoriale degli immigrati, la loro creatività e capacità innovativa 17 con il sostegno di autorità chiamate a informare il pubblico sulla creazione d'impresa. In terzo luogo occorre poi predisporre programmi introduttivi che aiutino i nuovi arrivati a inserirsi nel mondo del lavoro e in altri gangli vitali della società ospite. Le misure introduttive potrebbero far parte di un accordo contrattuale che suggelli l'impegno e definisca diritti e doveri di entrambe le parti Sforzi nel settore dell'istruzione Nella maggior parte degli Stati membri dell'unione cresce la percentuale di studenti con un passato di immigrazione 18. Per garantire a tutti un insegnamento di qualità e mettere a frutto il potenziale della diversità, i sistemi scolastici devono adeguarsi alla crescente diversificazione della popolazione studentesca. Per garantire l'apprendimento delle lingue sarebbe poi opportuno intervenire in una primissima fase, già prima dell'età scolare. Il livello medio di istruzione dei cittadini dei paesi terzi è inferiore rispetto a quello dei cittadini dell'unione 19. I giovani con un passato di immigrazione sono più esposti al rischio di lasciare il sistema scolastico senza aver conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore. Occorrono nuovi sforzi per prevenire l'abbandono scolastico tra i giovani immigrati 20. Gli insegnanti e il personale scolastico andrebbero formati per gestire la diversità. Il reclutamento di insegnati o di puericultori immigrati può rivelarsi peraltro utile per stimolare l'apprendimento nelle classi con un'elevata partecipazione di immigrati e per consentire l'ulteriore apertura dei sistemi scolastici nazionali ad altre culture, europee e non, Azioni utili sarebbero ad esempio corsi di lingua per i genitori in parallelo ad iniziative di guida, affiancamento e tutoraggio alla scolarizzazione dei figli. Le scuole in zone particolarmente svantaggiate con un'alta concentrazione di giovani immigrati potrebbero mettere a punto programmi specializzati, sistemi di tutoraggio e consentire l'accesso alla formazione per garantirsi un vantaggio competitivo Dati recenti pubblicati dalla Unioncamere Lombardia mostrano che gli immigrati contribuiscono nel 60% dei casi a creare nuove imprese nella regione, "Progress towards the common European objectives in education and training (2010/2011)", SEC(2011) 526. Nell'Unione la percentuale di cittadini di paesi terzi tra i 6 e i 17 anni è del 5,7% e quelli tra 18 e 24 del 7,9%. La percentuale di giovani tra i 6 e i 17 anni non cittadini dell'unione è superiore al 9% in Germania e Austria, all'11% in Spagna e Irlanda e al 45% in Lussemburgo. Il sondaggio UE Labour Force Survey mostra che la popolazione immigrata è notevolmente sottorappresentata ai livelli medi di istruzione e molto più sovra rappresentata ai livelli bassi, mentre il tasso di sovra qualificazione era nel 2009 del 45% per i cittadini dei paesi terzi contro il 29% per i cittadini dell'unione. COM(2010) 296; COM(2011) 18. IT 6 IT

8 1.4. Garantire condizioni di vita migliori Le misure di inclusione sociale rivolte agli immigrati dovrebbero mirare a rimuovere eventuali ostacoli ad una effettiva fruizione dei servizi sociali e sanitari e combattere la povertà e l'esclusione dei più vulnerabili 21. L'integrazione dei beneficiari di protezione internazionale richiede un'attenzione particolare e le esperienze traumatiche che spesso hanno vissuto richiedono particolare assistenza sociale e psicologica. Servono quindi politiche concepite per ridurre l'isolamento dei beneficiari di protezione internazionale e le restrizioni poste ai loro diritti, garantendo formazioni linguistiche efficaci e l'accesso all'alloggio e a cure mediche nell'ambito di sistemi sanitari che promuovano l'integrazione e di programmi di sensibilizzazione sanitaria culturalmente mirati. Le politiche dovrebbero inoltre mirare alla formazione professionale e all'assistenza nella ricerca di lavoro. Occorre prestare inoltre particolare attenzione alla situazione dei cittadini di paesi terzi di etnia Rom in posizione regolare nell'unione Un uso più efficace dei fondi UE La partecipazione degli immigrati e l'attuazione di strategie di integrazione dal basso vanno sostenute usando meglio gli strumenti europei esistenti. Il Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi e il Fondo europeo per i rifugiati sovvenzionano misure di accoglienza, percorsi introduttivi, provvedimenti mirati alla partecipazione alla vita civile e sociale, alla parità di accesso ai servizi ecc. A questi si aggiungono il Fondo sociale europeo, che sovvenziona misure intese ad agevolare l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, e il Fondo europeo di sviluppo regionale, che finanzia un'ampia gamma di misure di integrazione nel contesto dello sviluppo regionale. Raccomandazioni Gli Stati membri dovrebbero: organizzare corsi di lingua che rispondano alle esigenze evolutive degli immigrati nelle diverse fasi del processo di integrazione; predisporre programmi introduttivi per i nuovi arrivati, come corsi di lingua e di educazione civica. Questi programmi dovrebbero tener conto dei bisogni specifici delle immigrate per promuoverne la partecipazione al mercato del lavoro e l'indipendenza economica; prendere provvedimenti diretti a rilevare e valutare le esigenze dei singoli e a convalidare qualifiche e esperienze professionali; favorire la partecipazione degli immigrati con politiche attive del mercato del lavoro; concentrare gli sforzi nei sistemi educativi conferendo a insegnanti e dirigenti scolastici le competenze necessarie per gestire la diversità, assumendo insegnanti con un passato di immigrazione e favorendo la partecipazione dei figli di immigrati all'educazione e assistenza della prima infanzia; 21 COM(2010) 758. IT 7 IT

9 considerare le particolari esigenze dei gruppi di immigrati vulnerabili. La Commissione dovrebbe: favorire lo scambio delle pratiche e il coordinamento delle politiche del lavoro, dell'istruzione e sociali; provvedere a un uso migliore degli strumenti finanziari di cui dispone l'unione per sostenere la partecipazione degli immigrati. 2. Diritti e doveri: realizzare la parità di trattamento e infondere un senso di appartenenza La tutela dei valori universali e dei diritti umani fondamentali è sancita dal trattato. È fondamentale intensificare gli sforzi per lottare contro la discriminazione e dare agli immigrati gli strumenti per conoscere i valori fondamentali dell'unione e degli Stati membri. Partecipare al processo democratico è la condizione per integrarsi. Nella misura del possibile, vanno rimossi gli ostacoli legislativi e strutturali che impediscono la partecipazione degli immigrati alla vita politica. Bisogna favorire il coinvolgimento dei rappresentanti degli immigrati, donne comprese, nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche e dei programmi di integrazione. Programmi di sensibilizzazione e stage possono anch'essi contribuire a potenziare la capacità delle organizzazioni di immigrati, incoraggiando e sostenendone la partecipazione a livello locale, ad esempio nei consigli di istituto, negli enti che amministrano gli alloggi, ecc. Le misure volte a promuovere la partecipazione democratica comprendono corsi e tutoraggio, il diritto di voto alle elezioni locali, la creazione di organi consultivi locali, regionali e nazionali, incentivi all'imprenditoria, alla creatività e all'innovazione 22. Raccomandazioni Gli Stati membri dovrebbero: predisporre misure per attuare nella pratica il principio della parità di trattamento e prevenire la discriminazione istituzionale e forme quotidiane di discriminazione; rimuovere gli ostacoli alla partecipazione politica degli immigrati e coinvolgere di più i rappresentanti degli immigrati nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche e dei programmi di integrazione. La Commissione dovrebbe: garantire la piena e corretta attuazione delle direttive vigenti in materia di non discriminazione nel settore dell'immigrazione legale. 22 Summary report of the fourth meeting of the European Integration Forum, 6-7 dicembre 2010, IT 8 IT

10 B. PIÙ AZIONE A LIVELLO LOCALE Le politiche di integrazione vanno formulate e attuate con il coinvolgimento attivo delle autorità locali. Gli enti locali, responsabili di un'ampia gamma di servizi e attività, svolgono un ruolo importante nel modulare l'interazione tra gli immigrati e la società ospite. 1. Il problema delle aree urbane particolarmente svantaggiate Molti immigrati vanno a vivere nelle aree urbane dove l'integrazione è particolarmente problematica. Perché i centri urbani possano stimolare l'attività economica e culturale e contribuire alla coesione sociale, le politiche di integrazione devono affrontare i problemi specifici dei quartieri disagiati. Per sostenere lo sviluppo urbano, diversi Stati membri ricorrono con successo a intese o accordi tra autorità nazionali, regionali e locali. In tal senso è fondamentale il coinvolgimento dei rappresentanti delle organizzazioni e della popolazione locali. Un'integrazione effettiva presuppone poi misure di sostegno a favore delle infrastrutture sociali e della rivitalizzazione urbana, improntate a un approccio integrato contro la segregazione. 2. Una più stretta cooperazione a più livelli Sebbene le misure di integrazione siano per lo più competenza degli enti locali, per il buon coordinamento dei servizi, del loro finanziamento e della loro valutazione è importante intensificare la cooperazione tra i diversi livelli di governance. Una reale integrazione può realizzarsi solo di concerto tra una vasta gamma di parti interessate, prime fra tutte le istituzioni europee, gli Stati membri e le parti in causa a livello nazionale, regionale e locale. L'Unione europea può delineare il quadro per il monitoraggio, la definizione di indicatori e lo scambio di buone pratiche tra i vari livelli di governance, creando al tempo stesso gli incentivi per promuovere modelli validi a livello locale e regionale. I "patti territoriali" tra le parti interessate ai diversi livelli dovrebbero garantire a tutti i partecipanti la necessaria flessibilità di mezzi per realizzare determinati obiettivi politici, provvedendo nel contempo a un uso razionale degli strumenti politici e dei canali e procedure di finanziamento. In tal senso il Comitato delle regione avrebbe un ruolo da svolgere. Esempi Il progetto INTI-Cities, elaborato per valutare, in base ad un indicatore, politiche e pratiche di integrazione e accordi di governance a livello locale, è stato sperimentato con successo nei comuni di Helsinki, Rotterdam, Malmö, Düsseldorf, Genova e Lione. Il progetto DIVE intendeva invece valutare come i comuni sfruttano la diversità e i principi di uguaglianza quando agiscono come datori di lavoro, acquirenti di beni e servizi, decisori politici e fornitori di servizi. L'indicatore DIVE è stato applicato sul campo a Amsterdam, Leeds, Berlino e Roma; le città partecipanti hanno sottoscritto la Carta EUROCITIES per l'integrazione nelle città 23. La Regione di Valencia ha predisposto un quadro normativo per regolare la cooperazione attiva tra una varietà di attori dell'integrazione dei nuovi arrivati. Fra il governo regionale, i sindacati e l'associazione dei datori di lavoro è stato poi concluso un "patto per l'immigrazione" imperniato sulla gestione della diversità sul luogo di lavoro e diretto a incoraggiare la partecipazione attiva dei lavoratori migranti, mentre un "patto locale per l'integrazione" riunisce le autorità pubbliche locali, 23 Cfr. sito web Integrating Cities: IT 9 IT

11 provinciali e regionali nell'intento di dinamizzarne la cooperazione e assicurare la coerenza delle azioni svolte nei diversi settori a sostegno dell'integrazione. 3. I finanziamenti europei a sostegno dell'azione locale Il Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi sostiene validamente gli sforzi degli Stati membri intesi a permettere a cittadini di paesi terzi di soddisfare le condizioni di soggiorno e integrarsi più facilmente nelle società europee 24. Per il prossimo quadro finanziario pluriennale, la Commissione propone di semplificare la struttura degli strumenti di spesa, riducendo il numero di programmi a una struttura a due pilastri comprensiva di un fondo per la migrazione e l'asilo 25. Una componente del fondo saranno le azioni a sostegno dell'integrazione dei cittadini di paesi terzi. I finanziamenti avranno anche una dimensione esterna a copertura delle azioni sia nei paesi dell'ue che nei paesi terzi. In futuro è previsto che i finanziamenti del Fondo si concentrino su un approccio locale più mirato, a sostegno di strategie coerenti volte a promuovere l'integrazione su scala locale e attuate essenzialmente da enti locali o regionali e da attori non statali, tenendo conto delle loro specificità. I risultati saranno valutati in termini di contributo alla realizzazione dell'obiettivo generale di estendere la partecipazione, sulla base ai seguenti parametri: 1) un più alto tasso occupazionale; 2) un maggior livello di istruzione; 3) una migliore inclusione sociale; 4) una cittadinanza attiva. Raccomandazioni Gli Stati membri dovrebbero: elaborare strategie globali di integrazione da attuare con la partecipazione effettiva di tutte le parti interessate, locali e regionali, secondo un approccio "dal basso". Le parti interessate a tutti i livelli di governance dovrebbero: sostenere i "patti territoriali", come quadro di cooperazione tra le parti interessate ai diversi livelli, per l'elaborazione e l'attuazione delle politiche di integrazione. La Commissione dovrebbe: coinvolgere gli attori locali e regionali nel processo di elaborazione delle politiche di integrazione nell'ambito dei programmi dell'unione, tramite un partenariato strategico con il Comitato delle regioni e le reti europee di città e regioni; promuovere una programmazione più coordinata degli strumenti finanziari dell'unione esistenti che miri agli interventi locali, soprattutto tramite il Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi, il Fondo europeo per i rifugiati, il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale Decisione 2007/435/CE del Consiglio, del 25 giugno 2007, che istituisce il Fondo europeo per l integrazione di cittadini di paesi terzi per il periodo nell'ambito del programma generale Solidarietà e gestione dei flussi migratori. La copertura del fondo per l'intero periodo ammonta a 825 milioni di euro. COM(2011) 500 definitivo. IT 10 IT

12 C. COINVOLGIMENTO DEI PAESI DI ORIGINE I paesi d'origine hanno un ruolo da svolgere a sostegno del processo di integrazione: 1) gettando le basi dell'integrazione già prima della partenza dei migranti; 2) sostenendo i migranti una volta nell'unione, ad esempio tramite le ambasciate; 3) preparando il rimpatrio temporaneo o definitivo dei migranti che hanno fatto tesoro di esperienze e conoscenze. 1. Misure a sostegno dell'integrazione prima della partenza Prima della partenza, i paesi d'origine possono venire incontro ai migranti informandoli, ad esempio, sui visti necessari o sui permessi di soggiorno e offrendo loro corsi di lingua o formazioni professionali che ne sviluppino le competenze. A tal fine occorre aiutare i paesi terzi a predisporre misure di preparazione alla partenza, migliorando al tempo stesso i metodi per il riconoscimento di qualifiche e competenze dei migranti. Nei prossimi mesi la Commissione lancerà un portale europeo dell immigrazione dove chi intende immigrare nell'unione troverà informazioni su come presentare la domanda. 2. Contatti costruttivi tra diaspore e paesi d'origine Le rimesse e il trasferimento di competenze, innovazione e conoscenze possono incentivare investimenti sostenibili nei paesi d'origine favorendone lo sviluppo. Promuovendo una strategia più dinamica a favore dell'imprenditoria transnazionale si otterrà di agevolare gli imprenditori attivi tanto negli Stati membri che nei paesi partner. Questo tipo di imprese può creare posti di lavoro nei paesi di origine e essere un vantaggio sia per l'integrazione degli immigrati che per lo sviluppo degli scambi tra paesi. 3. Migrazione circolare e sviluppo dei paesi d'origine Bisogna definire un quadro di diritti per incentivare la migrazione temporanea e circolare, che garantisca uno status giuridico chiaro e faciliti la mobilità. I partenariati per la mobilità con i paesi terzi potrebbero diventare l'ambito in cui promuovere iniziative di integrazione negli Stati membri intese a beneficio anche dei paesi d'origine. Messaggi politici positivi da entrambi i lati potrebbero far nascere un clima più propizio all'integrazione agevolando al tempo stesso la migrazione temporanea e circolare. Raccomandazioni Gli Stati membri e i paesi d'origine dovrebbero: fare in modo che il sostegno ai migranti prima della partenza, diretto a facilitare il processo d'integrazione, si iscriva nel dialogo e nella cooperazione tra l'unione e i paesi partner. É fondamentale in tal senso perfezionare i metodi per il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze dei migranti. 3. LA STRADA DA SEGUIRE Gestire l'integrazione è cosa essenziale se l'obiettivo è che migranti e Unione pervengano insieme a sfruttare al massimo il potenziale dell'immigrazione. Per conciliare crescita economica e coesione sociale e far fronte alla diversità crescente delle società europee, IT 11 IT

13 urgono politiche di integrazione efficaci. Tale processo presuppone un dibattito strutturato e informato e servono strategie coerenti per ottenere una partecipazione migliore degli immigrati alle società che li ospitano Maggiore cooperazione, consultazione e coordinamento Per rispondere alle sfide dell'integrazione i governi nazionali e le collettività regionali e locali devono agire di concerto, garantendo il dialogo con le parti interessate a tutti i livelli di governance. Occorre inoltre intensificare la cooperazione con i paesi di origine e sviluppare un processo trilaterale tra migranti, società di accoglienza e paesi d'origine. L'Unione dovrebbe fornire il sostegno necessario a questo processo. La Commissione svolge un ruolo importante nel favorire il dialogo tra le parti coinvolte sulle principali sfide dell'integrazione. Lo scambio di conoscenze e di buone pratiche tra Stati membri avviene nell'ambito della rete dei punti nazionali di contatto per l'integrazione, che potrebbe svolgere un ruolo ancor più centrale organizzando riunioni mirate e valutazioni comparate. Politiche di integrazione più efficaci e efficienti possono fiorire grazie al coordinamento e al monitoraggio dei progressi politici, nell'ambito delle strutture di intervento esistenti, tra le istituzioni dell'unione e in stretta collaborazione con gli Stati membri. Il forum europeo sull integrazione, istituito dalla Commissione in cooperazione con il Comitato economico e sociale europeo, è il luogo d'incontro dei rappresentanti dalla società civile a livello nazionale e dell'unione. I processo di consultazione andrebbe potenziato con riunioni strategiche, la partecipazione del Comitato delle regioni e delle associazioni di comuni. Il forum potrebbe avvalersi del sostegno di forum nazionali, regionali o locali. Il sito web europeo sull integrazione, che divulga informazioni utili provenienti da diverse categorie di interessati, è uno strumento interattivo che favorisce lo scambio di informazioni e che va ulteriormente sviluppato tramite profili on line Un pacchetto adattabile di provvedimenti europei Per intensificare il coordinamento e lo scambio di conoscenze, l'unione sta mettendo a punto un pacchetto di provvedimenti adattabile, da cui le autorità degli Stati membri potranno scegliere le misure più adeguate in funzione del contesto nazionale. I cosiddetti "moduli europei", concepiti a sostegno di politiche e prassi partendo dalle esperienze degli Stati membri e di altri attori, possono essere adattati alle necessità di singoli Stati membri, regioni e città 26 e possono costituire un quadro europeo di riferimento per elaborare e attuare prassi di integrazione negli Stati membri. I moduli si articolano intorno a tre aree tematiche: 1) corsi di introduzione e di lingua; 2) forte impegno da parte della società ospite; 3) partecipazione attiva dei migranti a tutti gli aspetti della vita collettiva Monitoraggio dei risultati Per formulare le politiche di immigrazione e di integrazione e verificarne i risultati, occorrono dati statistici molto attendibili. Le istituzioni e gli Stati membri dell'unione devono lavorare fianco a fianco a un quadro per un uso razionale delle statistiche sulla migrazione e per 26 I moduli sono una naturale evoluzione del "Manuale sull'integrazione per i responsabili delle politiche di integrazione e gli operatori del settore", IT 12 IT

14 potenziare la capacità di raccogliere e pubblicare dati statistici sui migranti e sulle loro condizioni socio-economiche. In quattro settori di rilevanza per l'integrazione occupazione, istruzione, inclusione sociale e cittadinanza attiva sono stati individuati "indicatori" europei comuni 27, che verranno utilizzati per monitorare i risultati delle politiche di integrazione allo scopo di rendere i dati più comparabili e rafforzare il processo di apprendimento europeo. Gli indicatori comuni permetteranno di valutare gli sforzi a sostegno dell'integrazione, alla luce degli obiettivi europei per l'occupazione, l'istruzione e l'inclusione sociale, permettendo così di coordinare di più le politiche nazionali e dell'unione. La Commissione si farà carico di monitorare gli sviluppi e formulare raccomandazioni, dialogando con gli Stati membri. Raccomandazioni La Commissione dovrebbe: usare e coordinare meglio le piattaforme europee per la consultazione e lo scambio di conoscenze (tra cui i punti nazionali di contatto per l'integrazione, il forum europeo sull integrazione e il sito web europeo sull integrazione), affinché possano contribuire maggiormente al processo decisionale, al monitoraggio e al coordinamento delle politiche; provvedere allo sviluppo di un pacchetto adattabile di provvedimenti, tra cui i "modelli europei", per sostenere le politiche e le prassi nazionali e locali. Sarà compito delle autorità nazionali, regionali e locali e della società civile attuare il pacchetto, in collaborazione strategica con il Comitato delle regioni; sostenere l'elaborazione di "indicatori" europei comuni in materia di occupazione, istruzione, inclusione sociale e cittadinanza attiva, che aiuteranno a monitorare i risultati delle politiche di integrazione e serviranno da base per un follow-up sistematico. 27 Conclusioni del Consiglio "Giustizia e affari interni" del 3-4 giugno 2010, documento del Consiglio n. 9248/10. Eurostat Methodologies and Working Papers, Indicators of Immigrant Integration - A Pilot Study, IT 13 IT

Europa 2020, salute e sociale

Europa 2020, salute e sociale Europa 2020, salute e sociale Breve introduzione L Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES Provincia di Pistoia EaSI Employment and Social Innovation Assi PROGRESS e EURES Potenzialità per il lavoro e l integrazione sociale su scala europea Carla Gassani Servizio Politiche attive del Lavoro,

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti RETTIFICA della guida al programma "Europa per i cittadini" CAPITOLO I INTRODUZIONE I.4 Temi prioritari del Programma "Europa per i cittadini" I temi permanenti (pagina 6-8) sono sostituiti da: Priorità

Dettagli

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014.

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014. La Garanzia Giovani è un progetto che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato

Dettagli

Anno Europeo dei. Rita Sassu Europe for Citizens Point

Anno Europeo dei. Rita Sassu Europe for Citizens Point Anno Europeo dei Cittadini 2013 Rita Sassu Europe for Citizens Point Base giuridica Decisione n. 1093/2012/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012 Basata sulla Proposta della Commissione

Dettagli

20 anni di cittadinanza europea

20 anni di cittadinanza europea 20 anni di cittadinanza europea Nel 2013 ricorre il ventesimo anniversario della cittadinanza dell Unione, istituita dal Trattato di Maastricht, entrato in vigore il 1 novembre 1993. I diritti connessi

Dettagli

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C

Dettagli

Le opportunità di sviluppo della figura professionale del formatore tra la legge 4/13 e la complessità degli scenari

Le opportunità di sviluppo della figura professionale del formatore tra la legge 4/13 e la complessità degli scenari Le opportunità di sviluppo della figura professionale del formatore tra la legge 4/13 e la complessità degli scenari Potenza, giovedì 12 febbraio 2015 ore 16.00/18.00 Officina WiFi di Apof il Matera, venerdì

Dettagli

LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA

LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA Quale è la competenze dell Unione europea nell ambito della cultura? Il trattato di Maastricht (1993) ha consentito all'unione europea, storicamente orientata

Dettagli

Investire nell azione per il clima, investire in LIFE

Investire nell azione per il clima, investire in LIFE Investire nell azione per il clima, investire in LIFE UNA PANORAMICA DEL NUOVO SOTTOPROGRAMMA LIFE AZIONE PER IL CLIMA 2014-2020 istock Azione per il clima Cos è il nuovo sottoprogramma LIFE Azione per

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini 92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini Gazzetta ufficiale n. L 123 del 08/05/1992 pag. 0016-0018 RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 31 marzo 1992 sulla

Dettagli

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME)

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME) Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME) Obiettivo Il passaggio dalla programmazione 2007-13 a quella 2014-2020 porterà molti cambiamenti

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Antonella Buja Coordinatrice Progetto Europa - Europe Direct - Comune di Modena Le diverse tipologie

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

Proposta di regolamento generale

Proposta di regolamento generale Analisi delle priorità e degli obiettivi della in relazione alla proposta di regolamento generale dei Fondi del QSC Fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) Obiettivi Una crescita intelligente: sviluppare

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

Anche noi, con l Europa, investiamo nel vostro futuro.

Anche noi, con l Europa, investiamo nel vostro futuro. Anche noi, con l Europa, investiamo nel vostro futuro. Il nuovo programma dell'ue per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. 2014-2020 Obiettivi Azione chiave 1 dell'apprendimento: - mobilità

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

«DIRITTI, UGUAGLIANZA E CITTADINANZA 2014-2020 ( 439.473.000)

«DIRITTI, UGUAGLIANZA E CITTADINANZA 2014-2020 ( 439.473.000) «DIRITTI, UGUAGLIANZA E CITTADINANZA 2014-2020 ( 439.473.000) COME NASCE? Il programma subentra a tre programmi che sono stati operativi nel periodo 2007-2013, ovvero i programmi specifici Daphne III e

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva Descrizione generale Il Programma Leonardo da Vinci si propone di collegare le politiche alle pratiche nel campo dell istruzione e formazione

Dettagli

DOCUMENTAZIONE. Portale italiano dei giovani

DOCUMENTAZIONE. Portale italiano dei giovani DOCUMENTAZIONE Rapporto Istruzione e Formazione nell'europa 2020 Pubblicato dalla Rete Eurydice, il rapporto presenta un analisi comparativa delle risposte nazionali alle priorità dell Europa 2020 nel

Dettagli

Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi

Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi Progetto Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi IC T. WEISS SCUOLA PRIMARIA GIOTTI SC SEC I GRADO STUPARICH A. SC. 2011/12 LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA: Il documento

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

Colmare il divario di retribuzione tra donne e uomini. http://ec.europa.eu/equalpay

Colmare il divario di retribuzione tra donne e uomini. http://ec.europa.eu/equalpay Colmare il divario di retribuzione tra donne e uomini Sommario Cos è il divario di retribuzione tra donne e uomini? Perché persiste il divario di retribuzione tra donne e uomini? Quali azioni ha intrapreso

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Catalogo 2013/2014 La Camera di Commercio di Pisa attraverso le proprie aziende speciali è da sempre impegnata

Dettagli

Politiche europee per i giovani

Politiche europee per i giovani Politiche europee per i giovani Roma, 25 maggio 2011 Natalja Montefusco della Commissione europea Base giuridica: Trattato di Lisbona Articolo 165 (ex articolo 149 del TCE) L'azione dell'unione è intesa

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO TTMLM/2013/14. Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO TTMLM/2013/14. Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro Conclusioni 1 La Riunione Tecnica Tripartita sulla migrazione per lavoro, ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro TTMLM/2013/14 Ginevra, 4-8 novembre

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Centro Servizi Stranieri

Centro Servizi Stranieri Centro Servizi Stranieri Cittadini stranieri e italiani Servizi, enti, istituzioni, associazioni, gruppi che operano nell ambito dell immigrazione Informazione sulla normativa in tema di immigrazione Supporto

Dettagli

PARLAMENTO EUROPEO E CONSIGLIO

PARLAMENTO EUROPEO E CONSIGLIO 30.12.2006 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 394/5 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) PARLAMENTO EUROPEO E CONSIGLIO RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Dettagli

FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I

FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I Seminario FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I FONDI EUROPEI E REGIONALI: Cenni, terminologie, accesso, processi e aree di interesse Dott. Nicola Lalli - Arch. M. Barucco Vicenza Sede Ordine OAPPC 16.09.2014 16,30-19,30

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

IL SISTEMA SCUOLA-LAVORO IN DANIMARCA

IL SISTEMA SCUOLA-LAVORO IN DANIMARCA IL SISTEMA SCUOLA-LAVORO IN DANIMARCA Premessa L'istruzione e formazione professionale si sviluppa in una vasta gamma di programmi e si articola in: Istruzione e formazione professionale (erhvervsuddannelserne

Dettagli

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene:

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene: FONDO SOCIALE EUROPEO IN ROMANIA Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è lo strumento principale tramite il quale l Unione Europea finanzia gli obiettivi strategici delle politiche di occupazione. Da 50 anni,

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Le opportunità comunitarie nella futura Programmazione 2014-2020: i fondi a gestione diretta per la cultura ERASMUS+

Le opportunità comunitarie nella futura Programmazione 2014-2020: i fondi a gestione diretta per la cultura ERASMUS+ Al servizio di gente unica Le opportunità comunitarie nella futura Programmazione 2014-2020: i fondi a gestione diretta per la cultura ERASMUS+ Erasmus+: obiettivi generali Il programma Erasmus+ contribuisce

Dettagli

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018 Tavoli TemaTiCi 2015 Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018 Comunità solidale, welfare di tutti: costruiamo insieme il piano dei servizi alla persona

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LIFELONG LEARNING PROGRAMME. Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento

LIFELONG LEARNING PROGRAMME. Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento LIFELONG LEARNING PROGRAMME Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento permanente, o Lifelong Learning Programme (LLP), è stato istituito con decisione del Parlamento europeo e del

Dettagli

Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles

Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles Spesa per ricerca e sviluppo in percentuale del PIL, 2006 3,0% 3,3% 2,6% 1,8% 1,3% UE Obiettivo

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Formazione Immigrazione

Formazione Immigrazione Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo

Dettagli

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni 24 Aprile 2014 Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni Da alcune settimane si è iniziato a parlare

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014

DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014 DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014 sull adozione del programma di lavoro annuale 2014 per l implementazione del progetto pilota Promuovere l'integrazione europea attraverso la cultura fornendo

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI 14.3.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 74/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 240/2014 DELLA COMMISSIONE del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

(Impresa Formativa Simulata)

(Impresa Formativa Simulata) Progetto I.F.S. (Impresa Formativa Simulata) Anno Scolastico 2010/2011 Referenti Sellitto Gianpaolo De Crescenzo Nicola Informazioni sull Impresa Formativa Simulata L'impresa formativa simulata è un modello

Dettagli

I NUOVI PROGRAMMI EUROPEI NELLE POLITICHE DI WELFARE. Milano, 11 Febbraio 2014

I NUOVI PROGRAMMI EUROPEI NELLE POLITICHE DI WELFARE. Milano, 11 Febbraio 2014 I NUOVI EUROPEI NELLE POLITICHE DI WELFARE Milano, 11 Febbraio 2014 CONTESTO DI RIFERIMENTO Nel marzo 2010 la Commissione Europea (CE) lancia la strategia EUROPA 2020 per una crescita intelligente, sostenibile

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

CAT MED Change Mediterranean Metropolises Around Time

CAT MED Change Mediterranean Metropolises Around Time Undici città del Mediterraneo hanno deciso di concentrare le loro riflessioni e i loro sforzi per prevenire i rischi climatici attraverso la promozione di un modello urbano sostenibile, compatto e multifunzionale.

Dettagli

Doveri della famiglia

Doveri della famiglia MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.

Dettagli

Democratica del Congo

Democratica del Congo Progetti scuole Proposta di gemellaggio Italia - Repubblica Democratica del Congo a cura di AMKA Onlus Chi siamo? Amka è un Organizzazione no profit nata nel 2001 dall incontro di due culture differenti

Dettagli

Glossario ANG. Apprendimento non formale: Youthpass:

Glossario ANG. Apprendimento non formale: Youthpass: Glossario ANG Apprendimento non formale: è l'apprendimento connesso ad attività pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento (quello che non è erogato da una istituzione formativa e

Dettagli

Raccomandazione n. 195 sulla valorizzazione delle risorse umane, 2004

Raccomandazione n. 195 sulla valorizzazione delle risorse umane, 2004 Raccomandazione n. 195 sulla valorizzazione delle risorse umane, 2004 Allegato La Conferenza generale dell Organizzazione internazionale del Lavoro, convocata a Ginevra dal Consiglio di amministrazione

Dettagli

Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud. Università Ca Foscari. Venezia, 10 febbraio 2010

Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud. Università Ca Foscari. Venezia, 10 febbraio 2010 Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud Università Ca Foscari Venezia, 10 febbraio 2010 Premesse In riferimento all obiettivo di sensibilizzare ed educare allo sviluppo

Dettagli

Approvata all unanimità

Approvata all unanimità Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line

Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line Principali Fonti UE di aggiornamento Eur-Lex Legislazione in vigore e in preparazione a cura dell Ufficio delle pubblicazioni ufficiali

Dettagli

RENA. Rete per l Eccellenza Nazionale

RENA. Rete per l Eccellenza Nazionale RENA Rete per l Eccellenza Nazionale Indice Il contesto e la nuova strategia. L obiettivo generale. Gli obiettivi strumentali. Le azioni specifiche. Gli obiettivi strumentali e le azioni specifiche. pag.

Dettagli

Settore: Giovani Nome bando: Programma gioventù in azione Destinatari:

Settore: Giovani Nome bando: Programma gioventù in azione Destinatari: Settore: Giovani Nome bando: Programma gioventù in azione Destinatari: organizzazioni senza scopo di lucro o non governative. organismi pubblici locali e/o regionali. gruppi giovanili informali. enti attivi

Dettagli

Roma 18 19 settembre 2014 Open Day Lab: avvio Laboratori di Co-progettazione

Roma 18 19 settembre 2014 Open Day Lab: avvio Laboratori di Co-progettazione Roma 18 19 settembre 2014 Open Day Lab: avvio Laboratori di Co-progettazione 2 ERASMUS + Programma dell UE per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport (2014-2020) Come nasce? Erasmus+ è il

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO

GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO DAL LAVORO AL PENSIONAMENTO 1 GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO Chiara Cassurino, Genova Modulo 1 Il Percorso formativo dal lavoro al pensionamento : a chi si rivolge e perché?

Dettagli

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014 461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione

Dettagli

CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE

CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE Nell'ambito dei lavori del 3 Forum "Territori in rete per lo sviluppo umano", che si è svolto a Sassari

Dettagli

Questionario PAI Personale Scolastico

Questionario PAI Personale Scolastico Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli