TAVOLO INTERISTITUZIONALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO GRUPPO TEMATICO SULL AGENDA POST 2015 RESOCONTO DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITA
|
|
- Elisa Martina
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 TAVOLO INTERISTITUZIONALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO GRUPPO TEMATICO SULL AGENDA POST 2015 ALLEGATO 2 RESOCONTO DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITA Roma, 9 dicembre 2013 Lo stato dell arte: Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e Agenda sviluppo Post Il biennio rappresenta un momento cruciale di discussione e preparazione per il consolidamento, completamento e arricchimento delle politiche per lo sviluppo. Esso costituisce anche l'occasione per operare una svolta significativa nella direzione della integrazione dello sviluppo sostenibile nelle azioni di sviluppo. In questi due anni avrà luogo sia una valutazione sui seguiti da dare agli MDGs sia, in parallelo, l'elaborazione di nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, gli SDGs. L'idea di identificare degli SDGs nasce alla Conferenza Rio+20 e ne è uno dei risultati operativi principali. La definizione degli MDGs nel post-2015 e degli SDGs procederà di pari passo con le discussioni in materia di reperimento, disponibilità, qualità, quantità, efficienza, differenziazione, accessibilità, redistribuzione e governance delle risorse finanziarie. Temi considerati centrali poiché rappresentano uno degli indicatori per misurare l'ambizione, la lungimiranza e la fattibilità della nuova agenda internazionale. Un ulteriore filone del dibattito internazionale ha ad oggetto gli indicatori per la misurazione del progresso beyond GDP che crea un raccordo strutturale tra sviluppo/sviluppo sostenibile e benessere e intende fornire all'agenda post-2015 strumenti di misurazione e valutazione adeguati. Tutte queste discussioni - che si svolgono sotto l'egida delle Nazioni Unite e ne coinvolgono l'intero sistema- troveranno una conclusione comune nell'ambito del Vertice delle Nazioni Unite sull'agenda per lo sviluppo Post-2015 (settembre 2015). La sfida consiste nel trasformare la riflessione sugli MDGs e sugli SDGs, così come sulle risorse finanziarie e sulla misurazione del benessere, in un prodotto politico coerente. A questo esercizio hanno già contribuito attori importanti, ciascuno con il proprio peso, nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto del proprio mandato. I principali contributi sono rappresentati da (in ordine cronologico): il Rapporto del UN System Task Team Realizing the Future We Want for All (giugno 2012); il Rapporto dell'high Level Panel of Eminent Persons on the Post-2015 development agenda A new Global Partnership: Eradicate Poverty and Transform Economies through Sustainable Development (maggio 2013); il Rapporto del Sustainable Development Solutions Network An Agenda for Sustainable Development (giugno 2013); il Rapporto del UN Global Compact Corporate Sustainability and The United Nations Post Development Agenda (giugno 2013); il Rapporto del Segretario Generale dell'onu A Life of Dignity for All (agosto 2013). A livello di Unione Europea, i principali contributi sull'agenda post-2015 sono rappresentati da: 1
2 la Comunicazione della Commissione, redatta congiuntamente dalla DG Sviluppo e dalla DG Ambiente A Decent Life for All: ending poverty and giving the world a sustainable future (marzo 2013). L Unione europea è stata dunque il blocco di Paesi che per primo ha esplorato le possibilità di convergenza tra MDGs e SDGs, aspirando a creare un quadro concettuale e operativo unico. Gli elementi strutturali e generali della Comunicazione della Commissione sono serviti a sviluppare le prime Conclusioni del Consiglio, approvate dai Ministri dell'ambiente e dello Sviluppo e poi adottate in sede CAGRE (giugno 2013); la Comunicazione della Commissione in materia di risorse finanziarie, Beyond 2015: towards a comprehensive and integrated approach to financing poverty eradication and sustainable development. La Comunicazione è riflessa nelle relative Conclusioni del Consiglio (in corso di approvazione). Anche la società civile europea ha prodotto delle riflessioni importanti. Tra questi contributi, particolare attenzione merita il documento di raccomandazioni pubblicato dalla Task Force europea Beyond-2015 di CONCORD Putting People and Planet First: Business as Usual is Not an Option. Alla luce di tali dinamiche, diversi sono i processi intergovernativi rilevanti ai fini delle attività del Gruppo Tematico e sui quali è necessario svolgere un lavoro comune. La lista, non esaustiva, è inserita in allegato. In vista dell avvio dei negoziati ufficiali sul Post-2015, previsti per l autunno del 2014, i prossimi mesi saranno cruciali per portare a conclusione i diversi processi di discussione sopra evidenziati che richiedono un dibattito approfondito, sia a livello internazionale ed europeo che nazionale, in modo da assicurare scientificità, coerenza e complementarietà dei messaggi in entrata e in uscita. Il lavoro del Gruppo Tematico Il Gruppo tematico sull Agenda post 2015 si pone come luogo di riflessione, confronto e consultazione tra i principali attori, pubblici e privati, della cooperazione internazionale e dello sviluppo sostenibile. Il Gruppo tematico nasce da una duplice esigenza: da una parte la spinta internazionale che vede la sua comunità impegnata a discutere e rivedere le politiche di sviluppo nel post-2015 collegandole in maniera più decisa allo sviluppo sostenibile e alle nuove sfide emerse negli ultimi decenni; dall altra, la necessità per l Italia di partecipare a questo momento di riforma attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori che a vario titolo ne sono interessati. Questo anche alla luce del ruolo che l Italia attualmente ricopre, come membro dell Open Working Group sui Sustainable Development Goals, e degli impegni che si troverà ad affrontare prossimamente, come presidente dell Unione Europea (secondo semestre 2014) e paese ospite dell EXPO Presieduto congiuntamente dal Ministero degli Esteri (DGCS) e dal Ministero dell Ambiente (DG SEC), il Gruppo, nel corso del 2013, ha tenuto quattro riunioni (febbraio, aprile, settembre, dicembre), che si sono svolte all insegna di un fruttuoso scambio di vedute e di un coinvolgimento attivo e interessato di tutti i membri. Gli incontri hanno avuto lo scopo di aggiornare i partecipanti sul dibattito, internazionale ed europeo, che ruota intorno all elaborazione dell Agenda post 2015, degli SDGs e agli altri processi nati dalla Conferenza Rio+20, condividere e commentare i documenti ufficiali, raccogliere osservazioni e suggerimenti. Ne sono emersi utili spunti, che contribuiscono al processo di individuazione dei punti di forza italiani e di elaborazione di una posizione italiana nell ambito del dibattito in questione. Proficuo in questo senso si è rivelato lo sforzo compiuto da numerose organizzazioni delle società civile che, attraverso reti come il GCAP, hanno attivato un canale unico di comunicazione con gli altri partner e arricchiscono il dibattito con seminari e documenti. 2
3 Il Gruppo ha lavorato anche a distanza, su impulso dei co-facilitatori, con diffusione di documenti e raccolta di commenti e osservazioni in vista dei principali appuntamenti internazionali, come le sessioni dell Open Working Group sugli SDGs. Il lavoro del Gruppo ha inoltre fornito un quadro di riferimento utile per diverse iniziative pubbliche promosse dai suoi membri, come l evento Dalla Conferenza Rio+20 al processo post-2015: le sfide dello Zero Hunger Challenge, della sostenibilità, della lotta alla povertà e dello sviluppo sociale, che si è svolto il 2 luglio a Roma, organizzato da Slow Food, Oxfam, CESPI, in collaborazione con il MAE/DGCS. Elementi emersi dalla discussione: priorità, sfide, aspettative Il Gruppo ha preso atto del fatto che, rispetto al 2000, anno di adozione degli MDGs, sono intervenuti cambiamenti sostanziali. Gli elementi principali che caratterizzano tale cambiamento sono: i. nuove capacità, e quindi responsabilità, dei c.d. Paesi emergenti, in linea anche con quanto emerso da processi come il G20 e l Efficacia dell Aiuto allo Sviluppo; ii. nuove e più acute emergenze ambientali dovute al cambiamento climatico e alle altre crisi legate alla mancata considerazione dei planetary boundaries; iii. nuove e drammatiche emergenze sociali legate alla crisi economica iniziata nel 2008 che coinvolgono i Paesi più poveri, ma anche quelli industrializzati. iv. una dimensione più complessa e sfaccettata della lotta alla povertà, che supera la componente prettamente economica. Nel discutere questi profili, il Gruppo ha esaminato tutti i molteplici filoni che sono coinvolti nella definizione dell Agenda Sviluppo Post-2015 sopra richiamati, esprimendo la necessità che l Italia crei un sistema Paese in grado di definire una posizione coerente in ciascuno di questi contesti. Il Gruppo si è espresso, sin da subito, a favore della definizione di un unico quadro politico di riferimento per il periodo post 2015, che sia caratterizzato da un solo set di obiettivi. Sintonia di vedute è stata registrata sull'opportuna convergenza dei processi "MDGs review" e SDGs, valutando dunque con favore il percorso che si è venuto delineando nel corso dei mesi in ambito internazionale e che ha portato a sancire, con lo Special Event di settembre 2013, l integrazione tra le due agende. Il dibattito in seno al Gruppo ha permesso anche di individuare le peculiarità e le eccellenze italiane, e mettere in luce così il contributo che il nostro Paese potrà offrire al quadro post Nel corso dei diversi incontri sono emersi alcuni elementi utili al dibattito sull'agenda post-2015, ai quali dedicare attenzione: - la riduzione della povertà dovrà continuare ad essere l obiettivo prioritario di fondo, da raggiungere nelle forme e nei modi di uno sviluppo sostenibile. - per questo, la nuova agenda post 2015 dovrebbe affrontare: la natura multidimensionale della povertà; le disuguaglianze all'interno degli Stati oltre che tra gli Stati; la sfida dell'occupazione piena a condizioni dignitose associata ad una trasformazione verso sistemi economici realmente inclusivi; il degrado degli ecosistemi, la gestione sostenibile delle risorse naturali e le altre sfide ambientali. - si dovrà privilegiare un approccio qualitativo incentrato sullo sviluppo umano, sull inclusione sociale, sulla lotta alle diseguaglianze e alla disoccupazione (leave no one behind), sulla tutela dei diritti (rights-based approach), con particolare attenzione ad aspetti come la giustizia, i diritti umani, l equità, il buon governo, la rule of law, l ambiente, la libertà, la pace, la prevenzione dei conflitti e la sicurezza, facendo leva sulla notevole esperienza acquisita dall Italia in molti di questi settori. 3
4 - le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile dovranno essere affrontate in modo sinergico. Ciò comporta la necessità di cogliere le interdipendenze, valorizzare le interconnessioni, mettere in luce i trade offs, in modo da assicurare la coerenza delle scelte politiche. Tra le questioni da tenere in maggiore conto vi sono: i modelli di produzione e di consumo sostenibili, gli aspetti occupazionali (decent jobs, green jobs, inclusione sociale), la dotazione di adeguate infrastrutture, la CSR, il nesso tra migrazione e sviluppo. - il nuovo quadro, in quanto unico e universale, ma diversificato a seconda dei contesti nazionali, dovrà implicare un ripensamento della governance e del policy-making, sia a livello internazionale che europeo e nazionale. Un primo passo dovrà essere quello di porre le basi per assicurare un maggiore coordinamento interistituzionale, con il più ampio coinvolgimento della società civile e di tutti gli attori interessati. Non si potrà prescindere da un nuovo partenariato globale che includa tutti gli stakeholders, dal non profit al settore privato e finanziario. - i nuovi obiettivi dovranno essere limitati nel numero, con indicatori declinati a livello nazionale, ma nel contempo fornire un quadro universale, più equilibrato, ambizioso e innovativo, capace di generare trasformazioni strutturali e di affrontare le sfide del futuro. Per fare questo la nuova agenda dovrà basarsi su una visione strategica di lungo termine ampiamente condivisa, che contribuisca a superare la crisi che attualmente interessa la governance globale, in difficoltà di fronte alle richieste di risposte concrete e urgenti. - si dovrà dare continuità e completezza a tutto l ingente lavoro messo in campo per realizzare gli MDGs, il cui pieno raggiungimento rappresenta una condizione imprescindibile. - tra i temi da affrontare particolare rilievo assumono la sicurezza alimentare, la nutrizione e l agricoltura sostenibile, che hanno sempre rappresentato una priorità per l Italia, ora ancor più in vista dell Expo di particolare rilievo sono anche gli altri fattori che, insieme alla dimensione alimentare, sono necessari ad assicurare gli standard minimi di vita: salute, istruzione, acqua, energia sostenibile. - bisognerà lavorare sin da subito sull individuazione degli indicatori più adatti a misurare e monitorare i nuovi obiettivi, traendo beneficio dalle diverse esperienze in corso (anche in Italia) e dal lavoro sugli indicatori di benessere oltre il PIL. Secondo l approccio della global partnership, sarà inoltre necessario investire in capacity-building statistica per assistere i tanti Paesi che possono incontrare difficoltà nel rilevamento dei dati. - il sistema di monitoraggio dovrà anche essere tale da cogliere la dimensione qualitativa dei processi e valutare il modo in cui gli obiettivi stessi sono perseguiti, a partire dal ruolo attivo della società civile. - un attenzione particolare deve essere dedicata alle donne, non solo con l intento di combattere le disuguaglianze, le violenze e le discriminazioni (e tutti i gruppi vulnerabili in questi senso devono essere presi in debita considerazione), ma anche nell ottica di valorizzare il loro ruolo attivo e propositivo. Un aspetto cruciale è rappresentato dall'uguaglianza di genere e dalla promozione dell'eliminazione della violenza contro le donne e della violenza domestica, nello spirito della Convenzione di Istanbul, che l'italia auspica sia presto ratificata da tutti gli Stati firmatari. 4
5 - sarà utile inquadrare nel nuovo assetto alcuni principi cardine che caratterizzano il modello italiano di cooperazione allo sviluppo come per esempio la cooperazione tecnologica, l empowerment della società civile, il ruolo della piccola e media imprenditoria. La nuova Agenda post 2015 dovrebbe contenere approcci innovativi come il partenariato tra territori che - pur in Paesi diversi - condividono sfide, problemi e soluzioni comuni. L'esperienza europea e italiana in questo campo dimostra che la cooperazione territoriale e decentrata è uno strumento molto efficace per promuovere la governance e lo sviluppo locale. - l Agenda post 2015 richiede una riflessione approfondita sulle risorse finanziarie, in modo da delineare un quadro strategico complessivo, coerente e coordinato, che contempli la diversità delle fonti, pubbliche e private, nazionali e internazionali. Conclusioni e prossimi passi Il Gruppo Tematico ha sfidato le difficoltà legate alla trattazione di un processo riformatore, nuovo e complesso quale è quello che afferisce alla definizione di un'agenda Post Il Gruppo ha avuto il merito di integrare le rispettive conoscenze, facendo emergere assonanze e dissonanze. Il Gruppo dovrà continuare a lavorare in questa direzione con l'obiettivo di creare un linguaggio il più possibile comune, che superi le logiche individuali per approdare alla definizione di un progetto condiviso. Grazie al suo lavoro, è stato possibile fare emergere sia priorità settoriali che obiettivi condivisi. In questo senso, il Gruppo Tematico si colloca come una buona pratica tra i processi che hanno l'obiettivo di costruire basi e prospettive adeguate a un Paese che vuole, e può, fare sistema. In quanto Presidente dell'unione europea, il secondo semestre del 2014 vedrà l'italia in primo piano. Nel 2015, poi, sarà l ospite dell'expo. La piattaforma così costituita rappresenta una base solida che consentirà di procedere con un lavoro comune in vista, ma anche dopo il 2015, quando la sfida da affrontare sarà quella legata all attuazione degli impegni. Per fronteggiare gli appuntamenti internazionali ed europei sopra evidenziati così come il negoziato sul Post-2015, che inizierà a breve, sarà comunque necessario un lavoro più intenso e approfondito all interno del Gruppo, per entrare tempestivamente nel dettaglio delle proposte che emergeranno via via che il 2015 si avvicina. A questo fine, il Gruppo ha deciso di procedere ad un approfondimento dei temi più significativi a partire dal mese di febbraio, quando il dibattito internazionale sugli SDG entrerà nella fase negoziale. Le prime discussioni verteranno sui temi sicurezza alimentare sostenibile e nutrizione e planetary boundaries, servizi ecosistemici, uso e gestione sostenibile delle risorse. 5
6 ALLEGATO Processi intergovernativi 1 1. Open-ended Working Group on SDGs. Il Gruppo rientra tra quelli lanciati alla Conferenza Rio+20. I lavori si concluderanno a settembre 2014 con la pubblicazione di un documento di proposta sugli SDGs. L'Italia gioca un ruolo di primo piano in quanto parte della membership; 2. Intergovernamental Committe of Expert on Sustainable Development Finance. Il Comitato rientra tra i seguiti della Conferenza Rio+20. I lavori si concluderanno a settembre Friends of the Chair (FoC) Group on Broader Measures of Progress della Commissione Statistica delle Nazioni Unite. La costituzione del Gruppo rientra tra i seguiti di Rio+20. Il FoC contribuisce al dibattito statistico anche in ambito OWG e i suoi lavori serviranno ad ispirare due rapporti della Commissione Statistica, uno nel 2014 e uno nel 2015, quale contributo al Post-2015; 4. First High Level Meeting of the Global Partnership for Effective Development Cooperation: Building towards the Post-2015 Development Agenda. La preparazione di questo vertice è in preparazione presso uno Steering Committee. Il Vertice si terrà in Messico il aprile 2014; 5. Processi legati al Financig for Development quali seguiti del Monterrey Consensus e della Dichiarazione di Dhoa. 6. High Level Political Forum on Sustainable Development, il nuovo organismo creato dalla Conferenza Rio+20 con il compito di rafforzare l integrazione dei tre pilastri dello sviluppo sostenibile, fornire leadership poliltica e monitorare l attuazione degli impegni assunti (prima riunione in ambito ECOSOC: luglio 2014). A questi processi intergovernativi direttamente coinvolti nel processo di definizione dell'agenda Post-2015, se ne aggiungono altri che dovranno essere tenuti in debito conto: 1. le Conferenze delle Parti degli accordi internazionali ambientali (biodiversità, clima, desertificazione,...); 2. i lavori dell'ecosoc (Commissione sullo Stato delle Donne, Commissione Popolazione e Sviluppo, ecc..) e dell'assemblea Generale (Special Events on Post-2015 convocati dal PGA, marzo-settembre 2014; lavori del Secondo Comitato; 3. il G8/G20 (Gruppi di Lavoro Sviluppo), l'ocse (in particolare l'ocse/dac) e il WTO; 4. le decisioni degli organi assembleari e/o di gestione delle Istituzioni Finanziarie Internazionali e delle diverse Agenzie e Programmi ONU competenti per materia. In particolare: FAO, UNEA/UNEP, OMS, ILO, ecc... Per quanto riguarda la FAO, sotto presidenza italiana dell UE, si svolgerà la Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione, FAO-OMS (Roma, novembre 2014). 1 Tale lista non costituisce una lista esaustiva di tutti i processi in corso. Deve essere considerata un work in progress da aggiornare via via che lo scenario si andrà chiarendo. 6
Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)
Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO
1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)
DettagliLa violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n.
Piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere Sala Polifunzionale Presidenza del Consiglio dei Ministri Roma, 7 maggio 2015 Il Piano attua la Convenzione sulla prevenzione e la lotta
DettagliDall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana
Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti
DettagliCONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1
Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliSezione Elettronica ed Elettrotecnica
Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Assemblea 17 giugno, ore 11.30 Date: 2011-06-17 1 (11) Ericsson Internal Premessa La Sezione Elettronica ed Elettrotecnica intende rappresentare un importante elemento
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato
D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale
DettagliCASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA
Progetto CASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA Contesti e Cambiamenti snc di Tessa Ercoli, Carlotta Iarrapino, Concetta Musumeci Via Cironi 2, 50134 Firenze P.I. 05856210488 www.contestiecambiamenti.it
DettagliManifesto dei diritti dell infanzia
Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione
DettagliLa Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)
SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne
DettagliPiano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud. Università Ca Foscari. Venezia, 10 febbraio 2010
Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud Università Ca Foscari Venezia, 10 febbraio 2010 Premesse In riferimento all obiettivo di sensibilizzare ed educare allo sviluppo
DettagliCircolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014
461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliINTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)
INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell
DettagliIL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci
UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di
DettagliPolicy. Le nostre persone
Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione
DettagliCARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE
CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE Nell'ambito dei lavori del 3 Forum "Territori in rete per lo sviluppo umano", che si è svolto a Sassari
DettagliLA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE
LA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE Annalisa Oddone, Confindustria Confindustria Sardegna Meridionale 12 giugno 2012 CARTA DEI PRINCIPI
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliFamiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015
Famiglie e welfare comunitario Stefania Mazza 11 febbraio 2015 LE COMPETENZE A) Analizzare I bisogni B) Creare C) Progettare D) Realizzare E) Valutare IL FARE QUALE SENSO DELLA PROGETTAZIONE Che cosa ci
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliAGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO
Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliL Agenda 21 del Comune di Pianezza: insieme per un futuro sostenibile
L Agenda 21 del : insieme per un futuro sostenibile L Agenda 21 Locale, come sarà meglio descritto nei paragrafi successivi, è un processo partecipato il cui obiettivo prioritario è quello informare e
DettagliRACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI
Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliInvestire nell azione per il clima, investire in LIFE
Investire nell azione per il clima, investire in LIFE UNA PANORAMICA DEL NUOVO SOTTOPROGRAMMA LIFE AZIONE PER IL CLIMA 2014-2020 istock Azione per il clima Cos è il nuovo sottoprogramma LIFE Azione per
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
DettagliComitato di Sorveglianza Roma, 20 giugno 2014
Supporto alla definizione e attuazione delle politiche regionali di ricerca e innovazione (Smart Specialisation Strategy Regionali) Comitato di Sorveglianza Roma, 20 giugno 2014 Indice La Smart Specialisation
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliOttobre 2010. Progetto per un programma internazionale di formazione a distanza per l innovazione nel settore pubblico
Ottobre 2010 Progetto per un programma internazionale di formazione a distanza per l innovazione nel settore pubblico Indice Slide 1 Il contesto Slide 2 Gli obiettivi Slide 3 Formazione orientata alla
DettagliScuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma
Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma 2 Scuola, tecnologie e innovazione didattica La tecnologia sembra trasformare
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico
DettagliManifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale
Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi
DettagliPolicy La sostenibilità
Policy La sostenibilità Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 27 aprile 2011. 1. Il modello di sostenibilità di eni 3 2. La relazione con gli Stakeholder 4 3. I Diritti Umani 5 4. La
DettagliDICHIARAZIONE RIGUARDANTE GLI SCOPI E GLI OBBIETTIVI DELL ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO
DICHIARAZIONE RIGUARDANTE GLI SCOPI E GLI OBBIETTIVI DELL ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO adottata dalla Conferenza internazionale del Lavoro nella sua Ventiseiesima Sessione Filadelfia, 10 maggio
DettagliAZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio
AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS programmi e stato dell arte Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio 1 PROGRAMMA APPROVATO DALL ASSEMBLEA ASSEMBLEA MAGGIO 2010: Per quanto concerne
DettagliCapitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile
Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano
DettagliPQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica
PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica Scuola Secondaria di I grado Progetto realizzato con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Programma Operativo Nazionale Competenze
DettagliOrientamenti sulla valutazione ex ante dei Programmi 2014-2020. Il sistema di indicatori nella programmazione 2014-2020
Orientamenti sulla valutazione ex ante dei Programmi 2014-2020 Il sistema di indicatori nella programmazione 2014-2020 Simona De Luca, Anna Ceci UVAL DPS Roma 11 luglio 2013 Indice 1. Indicatori: un modo
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta
DettagliLA STRATEGIA OBIETTIVI GENERALI
LA STRATEGIA La comunicazione di CONCORD ITALIA è finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza sulle attività, l impatto e la sostenibilità delle nostre azioni nell ambito degli interventi realizzati dai
DettagliINDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21
INDICE CAPITOLI COSA SI RACCONTA PRESENTAZIONE DI ABCITTA PARTECIPAZIONE Che cosa vuol dire partecipazione AGENDA 21 La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini IL FORUM Lo strumento che garantisce
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliIl sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia
Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione
DettagliORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO TTMLM/2013/14. Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro
Conclusioni 1 La Riunione Tecnica Tripartita sulla migrazione per lavoro, ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO Riunione Tecnica Tripartita sulla Migrazione per Lavoro TTMLM/2013/14 Ginevra, 4-8 novembre
Dettagliuna società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea
a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliArticolo 1 Composizione
Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliPOLITICA DI COESIONE 2014-2020
INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo
DettagliAndrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it
L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare
DettagliIl percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna
Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna INTRODUZIONE Il percorso partecipativo ha avuto l obiettivo di sviluppare un confronto fra i diversi stakeholder sulle proposte
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità
ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliStrategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno
Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione
DettagliIII.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti
RETTIFICA della guida al programma "Europa per i cittadini" CAPITOLO I INTRODUZIONE I.4 Temi prioritari del Programma "Europa per i cittadini" I temi permanenti (pagina 6-8) sono sostituiti da: Priorità
DettagliProtocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio
DettagliLa Piattaforma EFISIO
Strumenti finanziari e sviluppo urbano sostenibile: dalla finanza di progetto alla finanza di programma La Piattaforma EFISIO INFO DAY ITALIA 14/11/2014 Dimensione urbana e strumen. finanziari nella programmazione
DettagliDECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL
DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliExpo, il contributo del Crea alla Carta di Milano
Expo, il contributo del Crea alla Carta di Milano E' tempo di bilancio per l'esposizione universale. Nei sei mesi della kermesse milanese tanti eventi e attività organizzati dall'ente per la ricerca agroalimentare
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliRELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la
Dettaglisul tema ricerca scientifica e innovazione tecnoloe:ica tra
, - Protocollo d'intesa sul tema ricerca scientifica e innovazione tecnoloe:ica tra Conferenza dei Presidenti delle Ree:ionie delle Province autonome CGIL, CISL UIL, CONFINDUSTRIA Premesso che i risultati
DettagliREGOLAMENTO SU OSSERVATORIO TURISTICO DI DESTINAZIONE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO
PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SU OSSERVATORIO TURISTICO DI DESTINAZIONE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (OTD) Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 168/22.12.2011 In vigore dal 1 febbraio
DettagliPer un Lavoro Dignitoso. Organizzazione Internazionale del Lavoro
Per un Lavoro Dignitoso Organizzazione Internazionale del Lavoro Organizzazione Internazionale del Lavoro (O.I.L.) Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale
DettagliLA CONOSCENZA PER LO SVILUPPO
+ DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Coordinamento Cooperazione Universitaria LA CONOSCENZA PER LO SVILUPPO Criteri di orientamento e linee prioritarie per la cooperazione allo sviluppo
DettagliStorie di migranti a fumetti.
Storie di migranti a fumetti. Il fumetto nelle scuole come strumento di sensibilizzazione e informazione per la diffusione dei contributi positivi dell immigrazione Settembre 2005 UN FUMETTO ALLA SCOPERTA
DettagliActionAid e le Aziende per la Giustizia Sociale!
ActionAid e le Aziende per la Giustizia Sociale! Indice dei contenuti ActionAid Italia Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale ActionAid e la Giustizia Sociale Progetto Etiopia Aziende in azione per
DettagliSTATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI
STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI
DettagliCGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25
Particolare rilievo è posto alla questione della formazione professionale continua che si evidenzia come un importante strumento per il rafforzamento del patrimonio di conoscenze dei lavoratori, per il
DettagliPower to Change. VIII Annual Forum on Business Ethics and CSR Milano, 13 dicembre 2011. Sabina Ratti Sustainability Senior Vice President
Power to Change VIII Annual Forum on Business Ethics and CSR Milano, 13 dicembre 2011 Sabina Ratti Sustainability Senior Vice President Agenda Il profilo dell azienda Dual flag L accesso all energia L
DettagliWORLD DUTY FREE S.P.A.
WORLD DUTY FREE S.P.A. REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI E CORPORATE GOVERNANCE È istituito presso World Duty Free S.p.A. ( WDF ) un Comitato per il controllo interno, la gestione
DettagliLa legge di riforma della cooperazione italiana
La legge di riforma della cooperazione italiana (L.125/2014) Giovanni Rocca Presidente Gruppo di Lavoro Cooperazione Internazionale CONFINDUSTRIA Gruppo di lavoro Cooperazione Internazionale Dalla legge
DettagliP.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE
PROGETTO P.I.P.P.I. P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE Cos è P.I.P.P.I.? P.I.P.P.I. è un programma di intervento multidimensionale che persegue la finalità di innovare
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliComitato territoriale costituzione
Comitato territoriale - finalità CANALE STRUTTURATO DI DIALOGO L AZIENDA INCONTRA I SUOI STAKEHOLDERS UNIVERSITA CATEGORIE ECONOMICHE SCUOLE SUPERIORI ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CONSUMATORI QUALITA DEI
DettagliResponsabilità Sociale d Impresa
Responsabilità Sociale d Impresa Sessione Formativa Modulo 1 1 CSR La competitività dell impresa è molto condizionata dalla capacità di dare al mercato un immagine di eccellenza. Un buon esempio di comunicazione
DettagliPiano di Sviluppo Competenze
Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,
DettagliREGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE
Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,
DettagliJ. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo
J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che
DettagliComune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l
DettagliGLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO
DAL LAVORO AL PENSIONAMENTO 1 GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO Chiara Cassurino, Genova Modulo 1 Il Percorso formativo dal lavoro al pensionamento : a chi si rivolge e perché?
DettagliCOMUNE DI LANCIANO Provincia di Chieti Assessorato Sanità, Ambiente ed Energia Processo di Agenda 21 Locale Lanciano21
Regolamento per l'organizzazione ed il funzionamento del FORUM 1 - Disposizioni generali Il Forum di Agenda 21 di Lanciano è promosso dal Comune di Lanciano nell'ambito del processo di partecipazione per
DettagliI Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali
I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed
DettagliPROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020
Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona
DettagliConvegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00
Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione
DettagliCHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO
1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno
Dettagli