FIDINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA INFORMATIVA AL PUBBLICO PILLAR III

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1 FIDINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA INFORMATIVA AL PUBBLICO PILLAR III

2 INDICE INTRODUZIONE... 2 TAVOLA 1 Adeguatezza patrimoniale... 3 TAVOLA 2 Rischio di credito: informazioni generali... 5 TAVOLA 3 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato TAVOLA 4 Tecniche di attenuazione del rischio TAVOLA 5 Operazioni di cartolarizzazione TAVOLA 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato.. 14

3 INTRODUZIONE In ottemperanza al recepimento nazionale del framework di Basilea II da parte di Banca d Italia, Fidindustria Emilia Romagna, si è adeguata alla disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale di cui art.107 del TUB, in vigore sino al 12 maggio La regolamentazione prudenziale si basa su tre pilastri, previsti dalla disciplina di Basilea. In particolare: Primo Pilastro - introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell attività finanziaria, ovvero rischio di credito, di controparte, di mercato, operativo. Secondo Pilastro - richiede agli intermediari di dotarsi di un processo di controllo dell adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica rispetto ai rischi assunti, rimettendo all Autorità di Vigilanza il compito di verificare l affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive. Terzo Pilastro - introduce obblighi di informativa al pubblico riguardante l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e di controllo. La normativa di riferimento è rappresentata dalla Circolare 216/96 di Banca d Italia e dai successivi aggiornamenti. Per quanto riguarda il Terzo Pilastro, oggetto del presente documento, le informazioni sono di natura qualitativa e quantitativa e seguono la suddivisione in quadri sinottici definita nell Allegato P, Sezione XII, Capitolo V della Circolare 216 di Banca d Italia. Fidindustria ha previsto un processo annuale di aggiornamento degli obblighi di disclosure relativi al documento di al Pubblico e, qualora si dovessero verificare importanti cambiamenti aziendali o operazioni rilevanti tale documento sarà aggiornato con frequenza maggiore. Le scelte operate dall intermediario per adeguarsi ai requisiti normativi sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione. Per definire le informazioni da pubblicare ci si è attenuti al principio della rilevanza delle informazioni (materiality) secondo il quale un informazione è da considerarsi rilevante se la sua omissione o la sua errata indicazione può modificare o influenzare il giudizio o le decisioni degli utilizzatori che su di essa fanno affidamento per l adozione di decisioni economiche. La Società non pubblica le Tavole per le quali non sussistono contenuti informativi. Fidindustria pubblica questa informativa al pubblico ed i successivi aggiornamenti sul sito Internet:

4 TAVOLA 1 Adeguatezza patrimoniale Descrizione dell informazione qualitativa (a) Relativamente ai rischi di primo pilastro, il metodo adottato dall intermediario è il seguente: Rischio di credito: Fidindustria, in ragione delle proprie caratteristiche dimensionali e operative, utilizza la metodologia standardizzata prevista dalla normativa di vigilanza di Banca d'italia per gli intermediari finanziari (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Sezione III). Tale metodologia implica l'applicazione di specifiche ponderazioni stabilite per categorie di esposizioni (portafogli) e che tengono conto della rischiosità della controparte, calcolata applicando gli algoritmi indicati nella normativa di vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito è stato calcolato applicando un coefficiente pari al 6% dell attività ponderata per il rischio. Rischi operativi: la misurazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi è effettuata mediante l'applicazione del metodo base (BIA) previsto dalla normativa di vigilanza (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Sezione IX, par. 3.1). Il metodo base consente di determinare il requisito patrimoniale applicando un coefficiente del 15% alla media triennale dell indicatore rilevante rappresentato dal margine di intermediazione. Relativamente ai rischi di secondo pilastro, il metodo adottato dall intermediario è il seguente: Rischio di concentrazione: l ammontare del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione è stato calcolato come somma di due componenti: il requisito per il rischio di concentrazione single name e il requisito per rischio di concentrazione geosettoriale. In particolare, la prima componente è ottenuta applicando l algoritmo suggerito da Banca d Italia che determina la GA (Granularity Adjustment) attraverso l equazione GA = C x H x ƩEAD, dove: - H rappresenta l indice di Herfindhal; - C è il fattore di correzione; - ƩEAD è la sommatoria delle esposizioni. La seconda componente è ottenuta applicando il modello proposto da ABI e condiviso da Banca d Italia in cui si individua il portafoglio settoriale benchmark in riferimento alla zona geografica ed il rispettivo coefficiente di ricarico da moltiplicare per il capitale a fronte del rischio di credito. Rischio di tasso: Fidindustria utilizza la metodologia semplificata proposta da Banca d Italia (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Allegato M). Tale metodologia propone un algoritmo semplificato che porta al calcolo di un indicatore sintetico di rischio di tasso d'interesse. La costruzione dell indicatore prevede che l intermediario suddivida le attività, le passività e le poste fuori bilancio in diverse fasce di scadenza. All interno di ogni fascia le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo così delle posizioni nette da moltiplicare per i fattori di ponderazione indicati da Banca d Italia. Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate tra loro. Il risultato così ottenuto approssima la variazione del valore attuale delle poste appartenenti a ogni intervallo nell eventualità di uno shock di tasso di 200 punti base.

5 Il totale di questi valori assoluti è rapportato al patrimonio di vigilanza per ottenere l indicatore di rischiosità proposto da Banca d Italia, la quale ha individuato nel 20% la soglia di attenzione di tale indicatore. Rischio di liquidità: il rischio di liquidità non è inserito nel calcolo del Capitale Interno Complessivo, nonostante venga misurato e monitorato costantemente dall intermediario. Fidindustria pone a mitigazione del rischio di liquidità: - un presidio detto Cash flow plannig mensile (alimentato con le informazioni fornite dall ufficio credito per incassi e commissioni, dall ufficio contenzioso per le sofferenze e dall ufficio Amministrazione per le altre voci di contabilità) a monitoraggio della liquidità operativa e il relativo indice di gestione di liquidità che stabilisce il livello minimo di liquidità a vista da detenere per far fronte agli impegni di pagamento per cassa, previsti ed imprevisti, nel breve termine (30 giorni) - una Maturity Ladder utilizzata per monitorare nel tempo l andamento della liquidità strutturale e il relativo indice di gestione della liquidità volto a mantenere un adeguato rapporto tra liquidità disponibili ed ammontare del portafoglio delle garanzie erogate. Rischi valutabili (reputazionale, strategico, compliance): per ogni rischio è stata effettuata un attività di self-assessment per verificare l adeguatezza dei processi organizzativi ritenuti critici. Al fine di esprimere un giudizio qualitativo orientativo sono stati utilizzati dei questionari a supporto che hanno guidato l assessment attraverso l analisi delle aree ritenute significativamente critiche per ogni rischio analizzato. quantitativa (b) Al 31/12/2015 il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito è pari a (c) Fidindustria Emilia Romagna non risulta esposta al rischio di mercato poiché detiene solo attività finanziarie disponibili per la vendita. (d) Al 31/12/2015 il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi è pari a (e) Ammontare del patrimonio di vigilanza al 31/12/2015: i) Patrimonio di base ii) Patrimonio supplementare iii) Patrimonio di vigilanza complessivo (f) Coefficiente patrimoniale di base 8,90% Coefficiente patrimoniale totale 10,84% (g) Il patrimonio di vigilanza non presenta elementi patrimoniali rientranti nel Patrimonio di terzo livello ma è costituito quasi interamente da elementi di qualità primaria (82%) e in parte (18%) dal Patrimonio supplementare.

6 TAVOLA 2 Rischio di credito: informazioni generali Descrizione dell informazione qualitativa (a) i) La normativa di vigilanza prudenziale, unitamente agli IAS e le indicazioni provenienti dagli organismi internazionali hanno elevato il processo di valutazione del rischio di credito a fase di rango autonomo dell omonimo processo. Sulla base delle indicazioni poste, Fidindustria si è dotata di adeguati processi di valutazione del rischio di credito e di efficaci controlli interni atti a determinare in misura coerente gli accantonamenti per le perdite negli impieghi, in conformità con la normativa vigente e le linee-guida della Vigilanza. Inoltre, l intermediario ha adottato e documentato una corretta metodologia per il calcolo delle perdite negli impieghi, nonché procedure e controlli per la valutazione del rischio di credito, per l identificazione dei crediti problematici e la determinazione tempestiva degli accantonamenti. Per tali ragioni si è reso necessario, nell ambito del complessivo adeguamento regolamentare interno, disciplinare anche la specifica fase di valutazione e stima delle perdite per le posizioni di credito. Al fine inoltre di conferire all intero processo di valutazione, la caratteristica di maggiore oggettività possibile (ferme restando le opportune/necessarie discrezionalità in casi particolari), sono stati formalizzati i criteri e le metodologie di valutazione sopra indicati. La gestione operativa dei crediti (cassa e firma) legati alla concessione della garanzia avviene, come previsto dalla normativa di vigilanza, per controparte. Gli stati attributi alle controparti sono classificati nei seguenti portafogli: - Bonis, - Scaduto Deteriorato, - Inadempienza Probabile, - Sofferenza Le controparti classificate nel portafoglio in bonis presentano le seguenti tipologie di rapporto: - impegno in garanzia (credito di firma-garanzia deliberata dal Confidi, ma non ancora erogata dall istituto di credito). - Garanzia in bonis (credito di firma-garanzia deliberata ed erogata) - Scaduto non deteriorato-rate Impagate (credito di firma-garanzia deliberata dal confidi su operazioni che presentano ritardi nei pagamenti inferiori ai 90 giorni) Le controparti comprese nel portafoglio scaduto deteriorato presentano rapporti classificati con la medesima denominazione (credito di firma-garanzia deliberata dal confidi su operazioni che presentano ritardi nei pagamenti superiori ai 90 giorni). Le controparti comprese nel portafoglio Inadempienze Probabili presentano rapporti classificati come inadempienze (credito di firma-garanzia deliberata dal confidi su operazioni segnalate dagli istituti di credito in tale stato). Le controparti comprese nel portafoglio Sofferenza presentano le seguenti tipologie di operazioni: - Sofferenze di Firma (credito di firma-posizioni passate a sofferenza dal confidi per le quali non si è ancora provveduto a liquidare la garanzia); - Sofferenze di cassa (crediti di cassa-posizioni passate a sofferenza per le quali il Confidi ha liquidato la garanzia).

7 Le valutazioni dei crediti sono effettuate sulla base delle metodologie e dei criteri stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, e degli indirizzi all occorrenza concordati con la Direzione, ferme restando le opportune/necessarie discrezionalità in casi particolari. Per ciò che attiene il portafoglio in bonis il livello di rettifica dipende dalla stima effettuata dall ufficio risk controlling circa le perdite attese. Tale rettifica si realizza attraverso la contabilizzazione dei risconti passivi calcolati sulle commissioni incassate e portati a ricavo pro-rata temporis. Qualora lo stock complessivo dei risconti passivi risulti inferiore alla stima di perdita attesa sul portafoglio in bonis, Fidindustria effettuerà una svalutazione di portafoglio per colmare tale gap. Tutte le posizioni che rispondono almeno ad uno dei requisiti indicati nelle disposizioni dello Ias39 per l individuazione dei crediti non performing sono assoggettate a valutazione analitica per la verifica della sussistenza o meno di perdite durevoli. Per facilità di identificazione si procederà ad effettuare valutazioni analitiche all attribuzione di ciascuno dei seguenti stati: - Scaduto Deteriorato - Inadempienza Probabile - Sofferenza Nell ambito di tali categorie occorre individuare gli elementi di valutazione dei valori, tenuto conto dei seguenti indicatori: - contabilizzazione della quota sociale e del deposito cauzionale, ove presente; - valutazione delle garanzie o controgaranzie acquisite da eventuali terzi garanti o enti riassicuratori o contro garanti In caso di più operazioni con differenti Istituti di credito, le valutazioni saranno effettuate rispetto allo stato dell impresa (valutazione per controparte), tenuto ovviamente conto delle peculiarità di ciascuna operazione. Il criterio guida per la valutazione è quello del valore di presunto realizzo. In particolare: Scaduto Deteriorato per le controparti in tale stato qualora vi siano, oggettive difficoltà di quantificazione puntuale della perdita si procederà ad una svalutazione forfettaria di portafoglio non inferiore al 10% dell esposizione complessiva. Inadempienza probabile: per le controparti in tale stato qualora vi siano, oggettive difficoltà di quantificazione puntuale della perdita si procederà ad una svalutazione forfettaria che va da un minimo del 15% per le posizioni rientranti nella classe «rischio basso» ad un massimo del 50% per le posizioni rientranti nella classe «rischio alto». Sofferenze: in caso di passaggio a sofferenza, si procederà alla contabilizzazione quale minor perdita del deposito cauzionale (ove presente) e si terranno in debito conto eventuali garanzie ricevute da terzi garanti o enti riassicuratori. In presenza di garanzie accessorie si procederà alla loro valutazione in base ad analisi statistiche interne che, a titolo esemplificativo, prevedono: - garanzie reali o pegno: realizzo pari al 100% dell importo posto a garanzia; quindi svalutazione del credito al netto dell importo messo a pegno o Ipoteca: realizzo pari al 50% dell importo posto a garanzia - garanzie chirografarie o Fidejussoni: realizzo pari al 30% dell importo posto a garanzia - Altre forme di garanzie: da valutare come operazioni prive di garanzie ulteriori Laddove gli istituti di credito abbiano fornito puntuali informazioni in merito alle proprie valutazioni, Fidindustria si allineerà ad esse. In caso di procedure concorsuali o liquidazioni, le valutazioni dei crediti saranno effettuate in base alle ipotesi di recupero prospettate dalla procedura, dal liquidatore e/o comunicate dall istituto di credito. In caso di fallimento, fatte salve specifiche informazioni, la svalutazione non dovrà essere inferiore al 70%. In caso di impossibilità a effettuare analisi puntuali per mancanza di elementi valutativi, al momento di attribuzione dello stato pratica si procederà ad una svalutazione del credito pari al 50%. Nel caso in cui si evidenzi la necessità di effettuare operazioni di rettifica di valore si procederà in base a

8 quanto segue: - in caso di svalutazioni inferiori rispetto alle prospettive di recupero si procederà ad adeguamenti effettuando svalutazioni puntuali - in caso di svalutazioni superiori rispetto alle ipotesi di recupero si procederà a effettuare riprese di valore solo nei casi in cui le ipotesi di recupero siano superiori di almeno il 20% rispetto alle svalutazioni effettuate, tenendo conto che in ogni caso le riprese di valore saranno effettuate solo in presenza di ipotesi concrete e ragionevoli di recupero. quantitativa (b) Si riporta la distribuzione delle attività finanziarie per portafoglio contabile di competenza e per categoria di rischio. Tali informazioni fanno riferimento ai dati contenuti nella nota integrativa del Bilancio Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia Distribuzione delle esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti

9 Distribuzione delle esposizioni creditizie verso le banche ed enti finanziari: valori lordi e netti Le Esposizioni creditizie verso la clientela, includono le esposizioni di Fidindustria non comprese nelle Esposizioni verso Banche ed enti finanziari. In particolare, tra le attività deteriorate per cassa, sono indicati i crediti verso soci per avvenuta escussione della garanzia da parte degli istituti di credito (rettificati a fondo rischi per un importo pari all 83% dell intero portafoglio, in linea con l esercizio precedente); il valore netto è in calo del 17% rispetto all anno scorso. Complessivamente il valore netto delle esposizioni deteriorate fuori bilancio registra una diminuzione del 23% rispetto all esercizio precedente, calo imputabile ad un rallentamento del tasso di decadimento del portafoglio; il livello di rettifiche di tali poste ammonta a circa il 43% del valore lordo; tali accantonamenti sono stati effettuati valutando le informazioni e le possibilità di recupero associate alle diverse controparti. La voce Altre Esposizioni in bonis comprende il valore dei crediti di firma non deteriorati pari ad euro 25,7 milioni le cui rettifiche sono effettuate, in relazione alle stime di perdita attesa, attraverso il risconto passivo creato con la quota di commissione incassata a copertura delle perdite future ed attraverso una svalutazione di portafoglio per un totale pari ad euro 826 mila. Il valore netto delle altre esposizioni in bonis segnala un calo del 45% rispetto al All interno del portafoglio riferito alle garanzie in bonis le operazioni oggetto di concessione rilasciate dai singoli intermediari sono pari ad Euro 3 milioni mentre quelle concesse nell ambito di accordi collettivi sono pari ad Euro 10,9 milioni. I crediti di firma scaduti non deteriorati ammontano ad Euro 1,1 milioni. Il Confidi ha stabilito l utilizzo della metodologia standardizzata, con l utilizzo delle valutazioni unsolicited dell agenzia esterna di valutazione del merito di credito Moody's Investors Service per le ponderazioni dei portafogli che necessitano di tali valutazioni. (c) Il core business di Fidindustria, al 31/12/2015, è la concessione di crediti di firma unicamente nei confronti di PMI della Regione Emilia Romagna. Tale specificità comporta una concentrazione del business nell area nord est, come evidenziato nella seguente tabella:

10 Esposizioni creditizie distribuite per area geografica (d) Al 31/12/2015 la distribuzione dei finanziamenti verso la clientela è unicamente concentrata nel settore delle Società non finanziarie, come da classificazione contenuta nella circ. di Banca d Italia n. 140/91 3 agg. del Entrando nel dettaglio di tale macrocategoria, si può rilevare che l intermediario concentra la sua attività con le imprese industriali operanti nel settore industria, come evidenziato nella seguente tabella: Esposizioni creditizie distribuite per settore economico (e) Si riporta la distribuzione per vita residua contrattuale dell intero portafoglio, ripartito per tipologia di esposizione:

11 (f) (g) Considerando quanto detto nelle sezioni (c) e (d), la visione totale è quasi equivalente alla visione per settore o per area geografica. Si riporta l ammontare delle esposizioni: (h) Si riporta la dinamica delle rettifiche:

12 TAVOLA 3 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato Descrizione dell informazione qualitativa (a) Fidindustria Emilia Romagna, nell ambito della stima del requisito regolamentare di primo pilastro per il rischio di credito, si è avvalsa della metodologia standardizzata con l utilizzo delle valutazioni unsolicited dell agenzia esterna di valutazione del merito di credito Moody's Investors Service per le ponderazioni dei portafogli che necessitano di tali valutazioni. quantitativa (b) Si riportano i valori delle esposizioni distribuiti per portafoglio regolamentare:

13 TAVOLA 4 Tecniche di attenuazione del rischio Descrizione dell informazione qualitativa (a) Fidindustria non ha adottato politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio a mitigazione del rischio di credito. (b) Fidindustria, pur accettando garanzie reali, non ha formalizzato alcuna Policy per la valutazione e gestione delle stesse, con la sola esclusione della garanzia ricevuta dal fondo di cogaranzia regionale trattata come tale. (c) L attuale processo di erogazione del credito di firma al momento non prevede la richiesta di supporto di garanzie reali. (d) Fidindustria non effettua operazioni sui derivati creditizi. (e) Fidindustria non adotta strumenti di attenuazione del rischio. quantitativa (g) Gli importi fanno riferimento alla garanzia ricevuta dal fondo di cogaranzia regionale:

14 TAVOLA 5 Operazioni di cartolarizzazione Descrizione dell informazione qualitativa (a) La normativa stabilisce che rientrano nel novero delle cartolarizzazioni sintetiche le operazioni assistite da protezione del credito che realizzano forme di segmentazione del credito (c.d. tranched ) ; sono considerate cartolarizzazioni sintetiche le operazioni nelle quali è possibile isolare, nell ambito di un portafoglio composto da una o più attività, attraverso forme di protezione del credito, una componente di rischio che sopporta le prime perdite del portafoglio stesso ( operazioni tranched ). Nel mese di marzo 2013 Fidindustria ha aderito all accordo nazionale promosso da Federconfidi attraverso il quale è stata realizzata una operazione di Tranched Cover su un portafoglio di operazioni erogate da Unicredit e garantite dai confidi aderenti all accordo, tale operazione di cartolarizzazione sintetica ha visto l intervento del FEI a copertura della Tranche Mezzanina mentre la Tranche Junior è rimasta in capo ai singoli Confidi. quantitativa (d) L Importo relativo alle garanzie rilasciate che prevedono meccanismi di copertura delle "prime perdite" è pari a L Importo complessivo dei crediti "per cassa e per firma" sottostanti alle garanzie che prevedono meccanismi di copertura delle prime perdite è pari a L ammontare delle "prime perdite" garantite è pari a rettificato in bilancio per un valore pari a (e) Ammontare aggregato delle posizioni inerenti a cartolarizzazione ripartito per tipologia di esposizione: (g) Sulla base delle vigenti disposizioni di vigilanza, le esposizioni verso cartolarizzazioni sintetiche sono dedotte dal patrimonio di vigilanza; in particolare il fondo monetario pari a al netto della rettifica di bilancio pari a è dedotto per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare.

15 TAVOLA 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Descrizione dell informazione qualitativa (a) i) Il rischio di tasso di interesse si origina in relazione alla variazione sfavorevole dei tassi di interesse e al mismatching tra la struttura finanziaria dell attivo e quella del passivo. ii) Ai fini della misurazione dell esposizione al rischio di tasso di interesse sul banking book, Fidindustria ha utilizzato il modello proposto dalla circolare 216/96 dell allegato M. iii) Il rischio di tasso di interesse è monitorato trimestralmente e calcolato annualmente in sede di compilazione del Resoconto ICAAP. quantitativa (b) Posizioni di Fidindustria rispetto al rischio di tasso di interesse:

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