foto di luca rossetto poesie di Marco Gottardi

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1 d universi. Siamo sotto il cielo che piceo crolla su questa terra brulla sentinelle sole, di guardia al nulla. Ti penso a volte perso in questo vuoto ed è subito il nulla: in quest arido moto di devoti senza volto, non perderti ma saperti dei nostri sarebbe la più triste sventura per chi brama di saldare il conto con la lam spenta reliquia della tua deità che ti consacra al misero offertorio di questa nostra storia priva d identità, e non t incresca il vanto di questa fatua gloria: del niente si ha più facile memoria. Passi, e ogni cosa al tuo passo s adegua. Alberi, vento e case a te s inchinano e l orizzonte pare che t in nell incanto di un momento: non siamo noi due, con le nostre pose, un sogno lieve cullato dal vento? Era bello in quei giorni mentirci, ma sapendo di non darci nel melico silenzio degli sguardi l amaro miele del a un palmo dalla tua bocca, e calmo ti rendevo quel bacio rubato con impaccio certo non eravamo esperti di che cosa fosse Amore: sapevamo che rima quasi sempre con cuore. foto di luca rossetto poesie di Marco Gottardi

2 Siamo tramonti travolti d immenso in assorto disastro d universi. GENNAIO

3 Siamo sotto il cielo che piceo crolla su questa terra brulla sentinelle sole, di guardia al nulla. FEBBRAIO

4 Passi, e ogni cosa al tuo passo s adegua. Alberi, vento e case a te s inchinano e l orizzonte pare che t insegua MARZO

5 Ti penso a volte perso in questo vuoto ed è subito il nulla: in quest arido moto di devoti senza volto, non perderti ma saperti dei nostri sarebbe la più triste sventura per chi brama di saldare il conto con la lama degli ex voto. E dunque ci delizi la mancanza, spenta reliquia della tua deità che ti consacra al misero offertorio di questa nostra storia priva d identità, e non t incresca il vanto di questa fatua gloria: del niente si ha più facile memoria. APRILE

6 Fingiamo verità meravigliose dissolte nell incanto di un momento: non siamo noi due, con le nostre pose, un sogno lieve cullato dal vento? MAGGIO

7 Era bello in quei giorni mentirci, ma sapendo di non darci nel melico silenzio degli sguardi l amaro miele dell inganno: «Ti amo» dicevi. «Ti amo» rispondevo a un palmo dalla tua bocca, e calmo ti rendevo quel bacio rubato con impaccio certo non eravamo esperti di che cosa fosse Amore: sapevamo che rima quasi sempre con cuore. GIUGNO

8 Ti annunci nell assorto indugio del meriggio come raggio che trafigge, messaggio cangiante di chimerica salvezza; nel gioco dell essenza sei forma fievole d avorio in vitrea trasparenza, sei luce che profonda la memoria in maliosa iridescenza, fiammeo vestigio d incauta gaiezza, gesto che s indovina fatale in questa immobile vicenda, parola che rigenera scivola in sogno, spare LUGLIO

9 Come accalmia d oceani vorrei esserti dolce, fingermi il vento che lieve ti molce i fluenti capelli e come il mare la terra sorrade così quell orizzonte vorrei essere che ti persuade AGOSTO

10 Manchi in quest arida ora di delirio come il vento che vibra il pomario, come l aria che reca dai campi un grido di fanciulli. Qui non è che si scampi al filo degli eventi: dove l arsura stampa la consueta trama, forma non è che ci salvi da un ignavo viluppo di memorie. Ci appare allora la nostra storia nella sua docile miseria come confusa farsa che non ti tocca, ma ancora ci sorprende nello strenuo cicalare un presunto bagliare di silenzi. SETTEMBRE

11 Oggi ti fondo, Dio. T invento e poi t invoco. Ti vesto di una vivida fiamma di croco e sacrifico me in quel fuoco. Io: Dio. OTTOBRE

12 L umana farandola si avvicenda in questa dolce notte di tregenda in cui giocano a dadi amore e morte. E tu ritorni, tu controcorrente. Come acqua che risale alla sorgente NOVEMBRE

13 Vorrei sparire con te nel profondo niente, vivere senza più traguardi per esistere insieme in un solo respiro d immacolati sguardi. DICEMBRE