INDICE - SOMMARIO PARTE PRIMA UNA BREVE SEQUENZA NORMATIVA

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2 INDICE - SOMMARIO PARTE PRIMA UNA BREVE SEQUENZA NORMATIVA 1. LA LEGGE N. 152 E LA SCELTA DELLA TUTELA PRE- VENTIVA DELL ORDINE PUBBLICO SUL VERSANTE DELLA CRIMI- NALITÀ POLITICO SOVVERSIVA... Pag. 1 Piccola introduzione storico-cronica sulle vicende italiane degli anni : l omicidio del commissario Calabresi; i sequestri di persona Macchiarini, Labate, Mincuzzi, Amerio del ; l omicidio Mazzola-Giralucci; il sequestro Sossi (p. 1); la prima, affatto inadeguata, reazione normativa alle insidie del fenomeno terroristico; gli artt. 5, 6 della l , n. 497, di modifica della pena del delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione (p. 3); poi la scelta d intervento normativo nel solo àmbito delle misure di prevenzione: le soggettività originariamente coinvolte e i requisiti di applicabilità delle stesse (p. 4). 2. IL DECRETO LEGGE N. 59, CONVERTITO IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE , N. 191: LA VI- CENDA MORO E LA COMPARSA DELLA FINALITÀ DI TERRO- RISMO NEL DELITTO DI SEQUESTRO DI PERSONA... Pag. 11 Il complesso del primo decreto legge antiterrorismo: le disposizioni sostanziali e processuali, dal fermo per identificazione alla disciplina amministrativa di cessione del fabbricato; dall attentato agli impianti di pubblica utilità al delitto di riciclaggio; la comparsa del delitto di sequestro di persona a scopo di terrorismo od eversione, in assenza di elaborazione concettuale circa il contenuto della finalità di terrorismo (p. 11).

3 VIII INDICE-SOMMARIO 3. IL DECRETO LEGGE , N. 625, CONVERTITO IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE , N. 15: LA VI- CENDA DE LA VALLETTA E LA NUOVA PREVISIONE GENERALE DELLA FINALITÀ DI TERRORISMO OD EVERSIONE DELL ORDINE DEMOCRATICO... Pag. 15 Il complesso del secondo decreto legge antiterrorismo: le disposizioni sostanziali e processuali, dalla nuova disciplina dell identificazione nelle operazioni bancarie, all introduzione dei nuovi delitti di associazione con finalità di terrorismo ed attentato con finalità di terrorismo (p. 15); la prima legislazione premiale per la dissociazione e la sua evoluzione (p. 16); l art. 1 del decreto e la nuova previsione generale dell aggravante: il contenuto della finalità di terrorismo o di e- versione dell ordine democratico, nel contesto originario del cosiddetto decreto Cossiga (p. 18); il contenuto della circostanza aggravante e il suo àmbito di applicabilità: generico e casistico (p. 33); la nuova molteplicità della finalità di terrorismo, anche internazionale, a séguito della novella normativa del 2001 (p. 45). PARTE SECONDA UN ARTICOLAZIONE DELLA SEQUENZA TEORICA 1. ALLA RICERCA DEL SIGNIFICATO DEL TERMINE POLITICA QUALE CARATTERIZZANTE LA FINALITÀ DI TERRORISMO... Pag. 49 Insufficienza degli altri elementi di continuità classificatoria: l uso della violenza e l efferatezza delle sue modalità sono caratteristiche di una pluralità di forme di delinquenza e risultano inidonee a tracciare una linea di confine rispetto alle forme della guerra convenzionale (p. 50); il senso soggettivo del termine politica ed il suo legame indissolubile con la violenza, quale modalità tipica della conquista e del mantenimento del potere della modernità (p. 53); il conflitto quale essenza tipica della politica nella modernità; la radicalizzazione del conflitto e la centralità della soggettività del nemico (p. 57); la dialettica amico/nemico nel pensiero di Carl Schmitt quale cornice teorica del conflitto radicale come categoria a priori della politica (p. 58); fissazione di una prima conclusione interlocutoria: la finalità di terrorismo è tipica della violenza politica, la violenza finalizzata alla conquista ed alla conservazione del potere politico, nella sua accezione soggettiva offerta dalla modernità (p. 62); la centralità del problema del potere nell elaborazione teorica degli epigoni del terrorismo italiano (p. 63).

4 INDICE-SOMMARIO IX 2. ALLA RICERCA DELL INSUFFICIENZA TEORICA DELLA PRIMA CONCLUSIONE INTERLOCUTORIA... Pag. 65 La connotazione internazionalistico-bellica della dialettica amico/nemico in C. Schmitt: l inimicus e l hostis ; il nemico che diviene oggetto di riconoscimento: il nemico legittimo (p. 65); la categoria dell hostis iustus e l avvento del diritto internazionale bellico-umanitario: il nemico che diventa avversario (p. 67); inadeguatezza della coppia categoriale amico-nemico a spiegare la violenza terroristica (p. 70); la rivendicazione sospetta proprio della prospettiva teorico/bellica, come costante delle invocazioni del terrorismo brigatista (p. 70); i tratti di relativismo sospetto della prima conclusione: la contingente qualificazione della finalità di terrorismo, come prodotto temporaneo del soggetto vincente nel conflitto: politica è la natura del proprio agire, terroristica quella dell azione del perdente (p. 71); conseguente indifferenza dell endiadi terrorismo di Stato/contro lo Stato (p. 72); fissazione di una seconda conclusione interlocutoria: l insufficienza dell equazione tra violenza politica e violenza terroristica (p. 73); una conferma normativa: la Convenzione europea per la repressione del terrorismo (Strasburgo 1977), e la Convenzione internazionale per la repressione degli attentati terroristici mediante u- tilizzo di esplosivo (New York, 1997) vietano di qualificare come politici, agli effetti dell estradizione, i delitti terroristici (p. 73); una conferma sociologica: la rivendicazione brigatista sospetta del carattere politico della propria ragione associativa (p. 77). 3. DALLA SECONDA CONCLUSIONE INTERLOCUTORIA AL CAMBIO DI PASSO DELLA RICERCA, NELLA DIREZIONE DELL ANALISI STORICO-LINGUISTICA... Pag. 79 Il lemma terrorismo nasce con la rivoluzione francese: il mutamento di paradigma della nozione di rivoluzione: in essa, un nuovo ruolo per la violenza e l ideologia del terrore (p. 79); il terrorisme e il terrore giacobino del (p. 84); dalla seconda Repubblica del 1848 al passaggio ponte della Comune parigina del 1871 (p. 92); l apparire delle nouances cromatiche socialiste nelle istanze della rivoluzione... (p. 95);... verso il socialismo marxista rivoluzionario; una breve premessa storiografica (p. 99); il marxismo, in prospettiva di piena continuità teorica; le sue caratteristiche essenziali (p. 100); l interpretazione e l evoluzione leninista del marxismo rivoluzionario: la rivoluzione che diviene d élite e il nuovo ruolo del partito, nella forzatura e nella guida del processo rivoluzionario (p. 106); la logica rivoluzionaria leninista, che si affianca alla rivoluzione dall alto di ascendenza illuministico-giacobina, che si sovrappone al terrore giacobino francese: da Saint-Just a Lenin, passando per la Comune di Parigi si dipana il filo rosso del terrore quale essenza della rivoluzione (p.

5 X INDICE-SOMMARIO 116); dal nemico reale al nemico assoluto: la nuova nozione di nemico nella Teoria del partigiano in C. Schmitt, a fronte del rivoluzionario di professione Lenin (p. 117); la variante trotzkista del socialismo rivoluzionario (p. 119); la stagione del terrorismo russo del XIX sec. (p. 121); fissazione di una terza conclusione interlocutoria: l equazione tra violenza politica e violenza terroristica, nell àmbito della concezione moderna del soggettivismo politico, si spiega nella cornice teorica della rivoluzione di matrice marxista-leninista; in continuità teorica con la rivoluzione francese, con la sua evoluzione nella stagione del terrore giacobino, con l esperienza della Comune parigina, le fondamenta dell ideologia terrorista si stagliano come il propulsore di una fuga in avanti del processo rivoluzionario (p. 123); la riconquista teorica della struttura del partito leninista rivoluzionario, l articolazione tra avanguardia, partito e massa: la capacità professionale dell agitazione politica in capo al partito d avanguardia, per vincere l isolamento della classe operaia (p. 124); le posizioni intellettuali che escludono le ascendenze leniniste dell ideologia terroristica (p. 125). PARTE TERZA UNA VERIFICA DELLA SEQUENZA TEORICA, PER UN SUO RIPENSAMENTO 1. LA RACCOLTA DELLA TERZA CONCLUSIONE INTERLOCUTORIA E LA SUA VERIFICA RISPETTO ALLE ESPERIENZE PIÙ SIGNIFICATIVE DELLA STAGIONE (ARTICOLATA) DEL TERRORISMO POLITICO ITALIANO CONTEMPORANEO... Pag. 129 I G.A.P. di Feltrinelli e la lotta armata come perno di una strategia globale comunista (p. 129); i due modi differenti di intendere le ragioni del partito armato d avanguardia rivoluzionaria ed il suo rapporto con la classe operaia: quello rigidamente marxista-leninista e quello operaista, dell autonomia di classe (p. 131); Potere Operaio e Autonomia Operaia (p. 136); le Brigate Rosse (p. 139); una lettura incrociata dei due fenomeni (p. 145); la specificità di Lotta Continua (p. 147). 2. L EVOLUZIONE DELLA STORIA BRIGATISTA E LA GRADUALE SCOMPARSA DEL PROBLEMA DELLA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO... Pag. 153 La scissione delle Brigate Walter Alasia (p. 153); la scissione delle Bri-

6 INDICE-SOMMARIO XI gate Rosse-Partito della Guerriglia (p. 155); la rifondazione delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente di I posizione e la nuova II posizione dell Unione dei Comunisti Combattenti (p. 157); l elaborazione teorica della ritirata strategica, e l idea della lotta di classe di lunga durata (p. 158); è ancora centrale il problema della conquista violenta del potere politico? (p. 161). 3. LA SCOPERTA DELL INCONSISTENZA TEORICA, AUTONOMA ED ORIGINARIA, DEL PROBLEMA DELLA CONQUISTA VIOLENTA DEL POTERE POLITICO... Pag. 165 Una breve premessa (p. 165); le elucubrazioni teoriche del professore padovano (p. 166); il trionfo del distruttivismo; il valore risolutore, creativo, assoluto della violenza auto-referenziale (p. 171); il passato che si annienta ed il disinteresse per il futuro, che non si costruisce (p. 171); il travaso inevitabile dalla violenza strumentale alla violenza finalistica e la sua coerenza con il profilo teorico di riferimento (p. 172); per una conclusione la quarta, oltre l interlocutorio: la violenza distruttrice, indiscriminata e terrorizzante, quale forma di vitalità fine a se stessa, è la caratteristica essenziale della categoria del terrorismo (p. 173); quando la violenza diventa la forma della politica, la politica scompare (p. 174); la coerenza della parabola storica con il fondamento teorico: il marxismo e il negativo, che distrugge, considerato come capace d incarnare già, ex se, il positivo del costruire (p. 175). 4. UNA VERIFICA DELLA CONCLUSIONE LA QUARTA, OLTRE L INTERLOCUTORIO... Pag. 177 Qualche riflessione ancora rispetto all esperienza del terrorismo politico italiano contemporaneo (p. 177); una breve incursione nelle e- sperienze del terrorismo di destra: le elucubrazioni teoriche dell avvocato padovano (p. 180); nel panorama dell eversione sedicente politica, l esperienza italiana del brigatismo rosso appare il prototipo della riduzione della violenza a forma vitale (p. 191). 5. UNA CONCLUSIONE LA QUINTA ALLA RICERCA DEL DEFINI- TIVO... Pag. 193 La categoria del terrorismo come classificazione di tipo antropologico, di un antropologia negativa, alimentata dall istinto della morte (p. 193); quale spazio, nel percorso tracciato, per il nuovo terrorismo islamista? (p. 195). Indice dei nomi... Pag. 201

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